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Francesco Petrarca : Canzoniere

G.Massimi
Era il giorno ch'al sol si scoloraro
Era il giorno ch’al sol si scoloraro
per la pietà del suo factore i rai,
quando i’ fui preso, et non me ne guardai,
ché i be’ vostr’occhi, donna, mi legaro.
Tempo non mi parea da far riparo
contra colpi d’Amor: però m’andai
secur, senza sospetto; onde i miei guai
nel commune dolor s’incominciaro.
Trovommi Amor del tutto disarmato
et aperta la via per gli occhi al core,
che di lagrime son fatti uscio et varco:
però, al mio parer, non li fu honore
ferir me de saetta in quello stato,
a voi armata non mostrar pur l’arco. G.MAssimi
Figure retoriche

• Enjambements : vv. 5-6; vv. 6-7;


• Metafore : “mi legaro” (v. 4); “colpi d’Amor” (v. 6); “disarmato…
armata” (vv. 9, 14);
• Perifrasi : “il giorno ch’al sol si scoloraro… i rai” (= Venerdì Santo) (vv.
2-3);
• Dittologia : “uscio et varco” (v. 11)
• Antitesi : “ferir me… non mostrar pur l’arco” (vv. 13-14);
• Allitterazioni : “secur, senza sospetto…” (v. 7).
G.Massimi
Analisi / Commento

Strofe:
1. parla di come l’amore per Laura su Petrarca(indifeso)
2. ci mostra il contrasto di un sentimento terreno per Laura e la
morte di Cristo
Terzine:
1. racconta come il sentimento dell’amore passa dagli occhi al
cuore
2. espone come l’amore sleale colpisce Petrarca ma non Laura

G.Massimi
Analisi / Commento

Questo è un sonetto composto nel 1348


il poeta racconta il primo incontro con Laura (6 Aprile 1327 →
”Venerdì Santo”)
parallelismo tra Laura e Cristo
Petrarca usa i topoi della lirica provenzale
«che i be’ vostr’occhi , Donna,mi legaro» (v.4)
«ed aperta la via per gli occhi al core» (v.10)

G.Massimi
Confronto tra Dante e Petrarca

Il primo è tra Beatrice e Laura:


● Beatrice è angelica e Dante la “ama” in modo ideale
● Laura è umana e viene amata in modo terreno facendo
sentire in colpa il poeta
Entrambi i poeti usano artifici numerici:
● Dante usa il 3 e il 9, il 10
● In Petrarca ricorre il 6 (morte/primo incontro con Laura)

G.Massimi
Laura un senhal
Parlando di Laura è anch'esso un
Senhal (artificio linguistico) che
allude al Lauro che veniva dato
ai grandi poeti
(1341 nel Campidoglio a Roma)

G.Massimi

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