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Hrițcu Yasmina-Alexia

Anul al II-lea
RO-IT

Vittoria Colonna

Nella società cortigiana dell'epoca delle guerre italiane, il ruolo della donna diventa
sempre più importante, a differenza del passato. Non sono più solo oggetti del discorso
maschile, figura della pura idealità o del desiderio erotico, ma partecipano sempre più
attivamente alla vita culturale. Così le conversazioni di corte ruotano spesso attorno a dame
eleganti e colte; la poesia e trattati d'amore attribuiscono alla donna il valore di essenziale
intermediaria e mediatrice dell'esperienza intellettuale; la diffusione della stampa crea una più
ampia platea di lettori, sia nell'aristocrazia che nella classe borghese della città. Le donne
colte si appropriano della lingua petrarchesca, utilizzandola soprattutto nella sua funzione di
comunicazione sociale. Esercitarsi a scrivere in questa lingua, nata dalla sublimazione dei
sentimenti d'amore dell'uomo, è per molte donne un modo per partecipare degnamente a una
vita sociale raffinata. La maggior parte dei poeti appartiene alla piccola nobiltà dove è
particolarmente forte l'esigenza di affermare la propria identità sociale attraverso la cultura.
Un grande prestigio nella società letteraria e cortigiana del tempo fu dato da Vittoria
Colonna, che nacque nel 1492 a Marino, vicino a Roma, e visse fino al 1547, essendo tra le
donne più popolari che scrissero poesie durante il Rinascimento. Nata in una nobile famiglia
romana, Colonna sposò Ferdinando Francesco d'Avalos, Marchese di Pescara, nel 1509. Il
marito trascorse la maggior parte della vita coniugale in campagne militari, e quando morì nel
1525, lei iniziò una serie di poesie in sua memoria, diventando l'autrice del primo canzoniere
“femminile”.
Per la sua nobile origine, ma anche perché colta e intelligente, Colonna fu molto
stimata dal poeta Ludovico Ariosto ed ebbe anche scambi culturali con altri letterati e
personaggi della cultura come Bembo e Michelangelo, con il quale ebbe un rapporto di
amicizia. La sua amicizia con Michelangelo, che conobbe a Roma nel 1538 e con il quale
scambiò molte lettere e sonetti filosofici, rimase la sua più famosa e, per alcuni, divenne
motivo di dubitare dei propri successi di poeta e scrittore. Michelangelo era al suo capezzale
quando morì; scrisse che alla sua morte "la natura, che mai fece un viso così bello, / fu
svergognata, e le lacrime erano in ogni occhio". Sonetti per Michelangelo (2005) è una
raccolta bilingue di poesie che Colonna gli ha dato.
I suoi versi rispecchiano fedelmente i temi e le forme del Petrarca, distinguendosi per
una finezza scolastica. Nel XVI secolo, Bembo fissa il canone del Canzoniere che era
secondo lui, il punto di riferimento per la lirica, creando il petrarchismo. Deve ispirarsi al
Petrarca per il lessico, la forma (sonetto e canto), le figure retoriche, le situazioni
psicologiche. Il petrarchismo è anche influenzato dal platonismo e dalla teoria dell'amore
come un modo di nobilitare e mettere in tensione Dio. Vittoria Colonna scriveva poesie
d'amore, e una delle cose che facevano le poetesse quando scrivevano tali poesie era
idealizzare, sul modello petrarchesco (che idealizza la figura femminile) l'immagine
maschile. La poesia di Colonna è stilisticamente impeccabile, attingendo ai modelli
linguistici e imitativi petrarchici sostenuti da Pietro Bembo e altri dell'epoca, ma è
particolarmente sorprendente nell'opera più matura, ricca, sensuale e innovativa in modi che
potrebbero sorprendere il lettore non iniziato. Sebbene le precedenti poesie cosiddette
"d'amore" siano più tradizionalmente petrarchiche in quanto enfatizzano la perdita e il
desiderio per il defunto consorte, i successivi sonetti "spirituali" abbracciano invece una
celebrazione molto più positiva dell'amore divino per Cristo, che è condito in modo
significativo dell'interesse personale della poetessa per le idee e le dottrine della Riforma
protestante.
Popolare e il volume di sonetti „Rime” che hanno una storia editoriale interessante.
Inizialmente la poetessa non autorizzò alcuna stampa, le sue poesie circolavano solo
attraverso uno scambio privato di manoscritti inviati in dono a importanti personalità
dell'epoca. Questo fatto rendeva difficile disporre cronologicamente le rime, generalmente
suddivise in filastrocche amorose e filastrocche spirituali.
Il lavoro pubblicato di Colonna non si limita alla poesia. Compose anche prose su
temi religiosi, inizialmente sotto forma di lettere, ma che furono successivamente pubblicate
in raccolte di meditazioni in prosa e in edizioni separate. Questi scritti in prosa dimostrano
chiaramente il suo interesse per la riforma religiosa, nonché un tentativo di definire un ruolo
per la donna letteraria secolare, che si basa sugli esempi di "apostole" femminili che
compaiono nel Nuovo Testamento come Maria Maddalena o la Vergine Maria.
In conclusione, Vittoria Colonna fu un'importante poetessa del Rinascimento, la prima
autrice di canzoni femminili, che si distinse per l'utilizzo dello stile petrarchesco, ma anche
per il suo interesse per la vena religiosa, avendo parte della stima della comunità
artistico-culturale di quel tempo.
Bibbiografia:
Beatrice Panebianco, Mario Gineprini, Simona Seminara, LetterAutori, Edizione Verde, Dalle
origini al tardo Cinquecento, Editrice Zanichelli, pp. 485-486.
Giulio Ferroni, Profilo storico della letteratura italiana, vol. I, Enaudi Scuola, Milano, 1992,
pp. 313-314.
https://www.isoladischia.net/la-poetessa-del-castello-aragonese-vittoria-colonna (10.01.2023)
https://www.lib.uchicago.edu/efts/IWW/BIOS/A0011.html (10.01.2023)
https://www.britannica.com/biography/Vittoria-Colonna (10.01.2023)

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