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L'umanesimo è un movimento culturale che si afferma in italia nel 1400, fondato sulla
riscoperta dei testi classici. Con lo studio dei testi si definiscono le discipline umanistiche
che si occupano degli uomini e della loro cultura. Queste discipline sono dette “studia
humanitatis”.
Un tema fondamentale dell'umanesimo è l'antropocentrismo cioè la valorizzazione
dell'uomo, l'esaltazione della sua attività, intelligenza, intraprendenza che nasce nella civiltà
borghese. (ceto medio).
L'uomo viene posto al centro del mondo perchè lo si considera una persona libera, capace di
dominare la natura e di farsi protagonista della storia. Questo non significa negare la fede
cristiana ma bensì attribuire un valore alla dimensione terrena dell'uomo, alle sue esperienze
e alle sue scielte.
L'interesse per la cultura classica porta gli umanisti alla ricerca, scoperta e lettura dei testi
scritti in lingua latina e greca, basandosi sulla filologia, che è una disciplina relativa alla
ricostruzione e alla corretta interpretazione dei documenti letterali di una certa cultura. Il
rappresentante più significativo della filologia fu lorenzo villa che dimostrò, nel labello “la
donazione di costantino”, portando prove storiche e linguistiche, la falsità del testo
(elaborata dal vaticano alcuni secoli dopo costantino) con cui costantino cedeva al papa
silvestro una parte dell'impero romano d'occidente. Quindi il principio di autorità che
imponeva di accettare come unica verità l'interpretazione da parte della chiesa delle sacre
scritture fu sostituito da un rapporto diretto con i testi, da un approccio storico e da un
metodo di lettura rigoroso.
cosa si intende per questione della lingua che si apre nel 1500? quale fu la tesi vincente e
cosa proponeva? Nel 1500 “il volgare” si afferma come lingua nell'ambito della letteratura e
con “questione della lingua” si intende una discussione degli intellettuali su quale modello
volgare adottare per la produzione letteraria visto che c'erano molte verità regionali e locali
del “volgare”. Ci sono 3 posizioni fondamentali:
quella classicista sostenuta da Pietro Bembo che propone come modelli la lingua di
boccaccio per la poesia, quindi in volgare del 300, secondo lui esempio di purezza e
armonia.
Quella cortigiana: sostenuta da giangiorgio trissino, vincenzo colli e baldissero castigione
che propongono di creare una lingua letteraria “di sintesi” in grado di mettere insieme gli
elementi caratteristici dei volgari parlati nelle varie corti italiane (vedi pag. 499)
quella del fiorentino parlato contemporaneo: sostenuta da nicolò macchiavelli che lo
propone come modello da imitare, ma per la sua realizzazione Firenze doveva conservare la
posizione di guida culturale e politica: la prima posizione continua a mantenerla mentre la
posizione di guida politica viene persa a causa della minaccia straniera. La tesi vincente è
quella classicista.