Sei sulla pagina 1di 2

D'Annunzio, il Decadentismo e l’Estetismo

Nel termine Decadentismo rientrano diversi movimenti che, partendo da un fondo comune di
idee, sviluppano questi concetti in modi leggermente differenti. Sono movimenti decadenti il
Simbolismo, l’Estetismo, il Crepuscolarismo, il Superomismo, l’Ermetismo. Il concetto di fondo
che tutti questi seguono è la rottura con la società, con l’arte ufficiale classica o romantica: si
avverte cioè un grande bisogno di allontanarsi dalla massa borghese e anzi di scandalizzarla, e
di rompere anche con le tradizioni letterarie passate. Viene meno la rigidità degli schemi
metrici e si utilizza un nuovo metro libero.

L'Estetismo è la variante che più ci interessa quando parliamo di D’Annunzio che ne fu il più
grande rappresentante in Italia. Che cosa significa estetismo? Possiamo partire anche solo
dalla sua etimologia per averne un’idea piuttosto chiara: dal greco deriva la parola estetica, la
filosofia che si occupa delle sensazioni, della bellezza, dell’arte; in fondo, le “estetiste” si
occupano oggi proprio della nostra bellezza! In letteratura l’Estetismo implica un culto del
bello, questo significa che l’importanza dei contenuti o dei significati passa in secondo piano,
perché molto più importante è il modo in cui le opere appaiono: devono essere piacevoli alla
vista, al tatto, alla lettura, devono sconvolgere, esprimere lusso e distacco da tutto quello che
è comune. D’Annunzio, come abbiamo visto, interpreta benissimo questi temi e anzi arriva ad
estremizzarli e rendere la sua stessa vita una meravigliosa opera artistica. Il romanzo che
meglio di tutti concretizza le tematiche dell’Estetismo e che anzi aiuta la diffusione di queste
idee in Italia è Il Piacere che vedremo fra poco.

Le opere principali di Gabriele D'Annunzio


Il Piacere
La prima edizione di questo romanzo è del 1889 dove troviamo raccontata l’esperienza romana
di Gabriele D’Annunzio che si mimetizza nella figura del protagonista, Andrea Sperelli, dalla
vita lussuosa e carica di amori adulteri di cui parlavamo sopra. Andrea Sperelli è un nobile
romano di orgini abruzzesi trasferitosi a Roma dove si innamora prima di Elena Muti, poi di
Maria Ferres, figura più pacata della prima e conosciuta dopo essere stato ferito in duello. Sullo
sfondo della nobiltà romana in decadenza si snodano le vicende amorose di questi tre
personaggi che finiranno poi per perdersi senza alcun lieto fine.
Perché è importante questo testo? È espressione dell’Estetismo dannunziano, una grandissima
prova del D’Annunzio romanziere e uno dei testi che meglio lo rappresenta. Ogni autore lascia
un po’ di sé nella sua opera, in questo c’è una bella parte di Gabriele D’Annunzio.

Le Laudi
Questa raccolta di componimenti poetici viene assemblata fra il 1896 e il 1903. Rappresenta un
nuovo periodo di D’Annunzio perché, oltre l’estetismo del Piacere, qui troviamo suggestioni
tratte dal nuovo concetto di superuomo. In particolare troveremo le seguenti tematiche:
- Attenzione dell’autore verso il mondo classico, anche in seguito ad un suo soggiorno in
Grecia.
-In linea con il mito del superuomo si esprime l’idea di un uomo nuovo che riconquista il
mondo e si appropria di ogni angolo della natura.
-L’autore vuole trasmettere una vitalità irresistibile e quasi eroica dell’uomo che si pone oltre
ogni vincolo, libero, in contatto con lo spirito intimo del mondo.

L’opera si suddivide in altre più piccole raccolte di componimenti che vanno sotto i seguenti
titoli: Maia, Elettra, Alcyone, a cui poi si aggiunsero anche Merope e Canti della guerra latina.
La più bella fra queste raccolte è stata considerata l’Alcyone che si pone come un momento di
tregua nella tensione di questo uomo eroe che tutto deve dominare e che finalmente quasi si
ferma a contemplare l’estate (è qui che troviamo infatti il celebre componimento La pioggia nel
pineto).
Il poeta si sottrae alle regole della morale comune ed è teso alla ricerca del bello puro. Rifiuta
quindi il consumismo, il perbenismo e la morale borghese, e vive per un'arte che è già
decadente, in cui si ricorre all'artificio formale per raggiungere la bellezza. D'Annunzio non è
però come gli altri esteti, infatti non si rassegna all'emarginazione sociale ma si costruisce la
cosiddetta maschera dell'esteta, che non è altro che un modo per farsi pubblicità, e scrive
opere che attirano per cercare di essere al centro dell'attenzione, e in tal modo di vendere e
guadagnare profumatamente. Afferma la sua teoria filosofica del «super uomo», seguendo uno
stile di vita raffinato, stravagante, eccessivo, "inimitabile" divenendo poi un modello da
seguire.
Egli viene spesso compreso tra gli autori che si definiscono "decadenti".
Con il termine «Decadentismo» si intende un movimento artistico e letterario sviluppatosi in
Europa, a partire dalla seconda metà dell'Ottocento fino agli inizi del Novecento, che si
contrappone totalmente alla razionalità del Naturalismo. E’ caratterizzato da:
- sfiducia nella ragione;
- ansia di evadere dalla realtà;
- individualismo.
Il termine «decadente» fu in origine usato in senso dispregiativo, per indicare giovani poeti che
vivevano fuori dalle norme comuni, considerati appunto simboli di una "decadenza sociale" che
disprezzava il progresso e la fede nella scienza del positivismo.
Il decadente è colui che vede e sente mondi arcani ed invisibili in cui si chiude scoprendo
«l'universale corrispondenza e somiglianza delle cose».
Importante caratteristica è il soggettivismo e l’individualismo. Proprio per questi motivi,
D’Annunzio non è strettamente riconducibile al Decadentismo narrato da Pascoli, poiché esso
dona una profonda concezione intima del quotidiano e del «nido familiare» distrutto.
D’Annunzio, al contrario, è molto più riconducibile a colui che esalta i valori dell’estetismo vero
e proprio.
Egli, perciò, rivaluta quattro aspetti principali: l’inconscio, il soggettivismo, l’irrazionale e il
mistero.
La Vita
A vent’anni sposa Maria Hardouin dei Duchi di Gallese, ma presto, nonostante la nascita di tre
figli, si allontana dalla famiglia e intreccia molte relazioni amorose, tra cui quella più
importante con l'attrice Eleonora Duse.
Nel 1915, acceso interventista, allo scoppio della Prima Guerra Mondiale si arruola come
volontario e compie alcune azioni eroiche, come il volo su Vienna per lanciare volantini
tricolore.
Nel 1919 protesta contro la "vittoria mutilata" e occupa Fiume.
Nel 1922 si ritira a vita privata nella sua villa di Gardone sul Lago di Garda, "il Vittoriale", dove
muore nel 1938. Oltre che alle attività letterarie, si dedica a trasformare la villa del Vittoriale
nel museo della sua vita e delle sue imprese. La lascerà in dono allo Stato, dopo la sua morte.
Vita come opera d'arte

A lui si possono ricollegare i seguenti concetti: panismo, sperimentalismo, eclettismo,


superomismo, estetismo.
Eclettismo: opera in diversi campi, come letterato spazia dalla prosa, alla poesia, al teatro e
inoltre, eccelle come giornalista, propagandista, politico ed aviatore.
Estetismo: la vita coincide con l’arte, diventa essa stessa un'opera d'arte, in cui domina uno
stile raffinato con un linguaggio prezioso e musicale che coinvolge i sensi.
Superomismo: riesce a tradurre la parola in azione, si distingue dalle masse e le trascina con le
sue doti oratorie.
Panismo: l’uomo si immerge sensualmente nella natura, fino a trasformarsi egli stesso in
elemento naturale, mentre la natura si umanizza. La natura è intesa come un grande forza
cosmica da cui l'uomo trae energia vitale.
Sperimentalismo: nella sua opera sperimenta molti stili, inventa nuove parole senza rinunciare
all'uso di termini rari che nobilitano la scrittura.

Potrebbero piacerti anche