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La vita per d’Annunzio deve essere vissuta secondo i principi dell’estetismo: fare della vita
un’opera d’arte.
- 12 marzo 1863, Pescara – 1 marzo 1938, Gardone Riviera. Figlio di Francesco Paolo
Rapagnetta, D’Annunzio è il cognome di un ricco zio adottivo.
- studi liceali a Prato in una scuola aristocratica
- erordì con precocissimo con Primevere
- 1881 – 1891, vive a Roma, fase estetizzante
o si iscrive alla Facoltà di Lettere senza poi laurearsi, divertendosi tra i salotti e la vita
mondana
o esegue la professione di giornalista
o suscita spesso scandalo per i contenuti erotici, si dedica ad avventure di lusso e a
duelli. In questo periodo crea la maschera dell’esteta: individuo che si rifugia in un
mondo di pura arte.
o Questa fase attraversa una crisi che si riflette anche nella produzione letteraria: una
nuova soluzione è il superuomo. Ispirato a Nietzsche, un mito non più solo di
bellezza, ma di energia eroica.
o 1889, pubblica Il piacere.
o comincia a delineare figura dandy, caratterizzerà la sua vita, ostentazione nei modi
e nello stile di vita della ricchezza che di fatto non ha.
- 1894
o Egli puntava a creare una vita eccezionale, soprattutto a Villa della Capponcina. A
contribuirgli un alone di mito erano le sue vicende amorose, come anche Eleonora
Duse.
o Era molto legato all’economia, ostentava di disprezzare il denaro, ma in realtà era
molto legato al lusso contraddizione che non riuscì mai a superare
o Egli individuò un modo per affermare il superuomo nella politica: tento l’avventura
parlamentare come deputato di estrema destra, poiché disprezzava i principi
democratici. Passò alla sinistra atteggiamento delle posizioni vitalistiche ed
estetizzanti.
o Per imporre più direttamente il suo ruolo di “poeta vate” si dedica al teatro: “Città
morta”
- Nel 1910 fuggì in Francia al cui ambiente si adattò.
- 1915, torna in Italia a causa dello scoppio della guerra e si schiera tra gli interventisti. Per
affermare il suo eroismo, partecipò come volontario nell’aviazione durante la prima guerra
mondiale (volo su Vienna, lascia cadere volantini con il tricolore italiano)
- 1916, scrive Il Notturno, opera che richiama la difficoltà a livello visivo di quel periodo
(aveva perso un occhio dopo un incidente aereo)
o Si fece interprete della vittoria mutilata e fu protagonista della marcia su Fiume.
o Il fascismo lo esaltò, ma fu poi guardato con sospetto e confinato a Gardone Riviera
(su lago Garda) in una villa detta “Il Vittoriale degli Italiani.
- Muore nel 1938
- La sua produzione sovrabbondante influenzò molto la cultura italiana.
POETICA
Costante esaltazione del piacere, panismo, fusione tra elementi naturali e umani.
In grado di trasmettere le segrete corrispondenze della natura trasformandole in qualcosa di
sublime che è la poesia. Il poeta è unico in grado di esprimere valore di bellezza assoluto tramite il
verso e ad una ricerca linguistica puntigliosa.
IDEOLOGIA
1. Nazionalismo: interventista in guerra, appoggia conquista Libia e in seguito Etiopia.
2. Ha un mezzo di comunicazione fondato su esibizionismo.
3. Culto del leader: possibilità di influenzare le masse, disprezzo per le masse e per la
democrazia.
4. Estetismo: viene dato rilievo non tanto a contenuto quanto a contenente, poesie non
hanno un messaggio ma possono essere il mezzo veicolante, il punto di partenza è cercare
di creare una poesia che rappresenti poesia con valore di bellezza supremo.
5. Su scia decadentismo, tentativo estremo di recuperare ruolo privilegiato di artista
intellettuale che a fine 800 si rende conto di essere stato messo da parte dalla società.
D’Annunzio si costruisce una” bolla” che lo elevi dalla società di massa.
6. Concetto di superuomo: concezione aristocratica di società, appartiene ad un élite di
dominatori superiori alla massa che hanno il potere di indirizzare le masse considerate
rozze e bisognose di qualcuno che le indirizzi, il superuomo. Mussolini si ispirerà a
D’Annunzio.
L’ESTETA:
Si isola dalla realtà meschina della società borgese in un mondo rarefatto di pura arte e
bellezza
È una maschera che d’Annunzio indossa sia nella vita che nella letteratura
In questo periodo l’artista veniva declassato e subordinato alle esigenze della produzione e
del mercato
È una forma di risarcimento immaginario di una condizione di reale di degradazione
dell’artista
IL PIACERE
L’autore si rende conto che l’esteta non ha la forza di opporsi alla borghesia in ascesa e ne
avverte la fragilità l’estetismo entra in crisi.
Scritto tra estate e autunno del 1888 nella villa detta “il convento” di Michetti a Francavilla.
Pubblicato nel 1889 dall’editore Treves di Milano.
Trae spunto dai salotti romani.
Il verso è tutto: arte e vita si sovrappongono, estetismo.
Vi confluisce tutta l’esperienza mondana e letteraria che l’autore ha vissuto in quegli anni.
Parallelismo D’Annunziano-Andrea Sperelli
o D’Annunzio: poeta vate, colto portavoce della cultura italiana umanista, ben
lontana dalla società dei costumi che difficilmente si ambienta in una società
industriale dedita al consumismo. Si pone come il primo degli artisti moderni,
quindi colui che riesce a fare di sé stesso un mito di massa, un idolo delle folle.
L’unico modo che ha per dare coerenza al suo pensiero è far coincidere l’arte, la
vita pubblica con quella privata, rendendo sé stesso un’opera di mercificazione.
o Andrea Sperelli, protagonista ed alter ego del poeta, è un gentiluomo che frequenta
i salotti romani, contemporanei a D’Annunzio, ha diverse amanti, è un appassionato
d’arte ed è alla ricerca di questo piacere. È dandy e il suo obiettivo è giungere al
culmine di una vita estetizzante a cui però non giungerà mai.
Donne:
o Elena: richiamo mitologia, donna sensuale al punto da scatenare guerra, amore
passionale, donna fatale.
o Maria: richiama amore puro, spirituale. Amante dell’arte, colta, colma il bisogno di
cultura.
Trama
o Andrea Sperelli vive nel Palazzo Zuccari (Trinità dei Monti).
o Il romanzo inizia in medias res (nel mezzo dell’argomento), il protagonista è nella
sua stanza e aspetta Elena Muti con cui due anni prima aveva avuto una relazione
passionale. Lei è emblema di femme fatale e ricalca Eleonora Duse.
o conosce poi Maria Ferres, di cui si innamora.
o Il protagonista è diviso tra l’amore per due donne, completamente diverse.
o Egli non riuscirà a prendere decisione e non sarà mai soddisfatto, si rende conto che
la felicità non la troverebbe con nessuna delle due, ma con una loro ipotetica
fusione.
o Conclusione rappresenta il fallimento del progetto di esteta del protagonista,
caratterialmente era troppo debole, per essere superuomini bisognava essere più
forte non in balia dell’istinto.
o L’estetismo si trasforma in forza distruttiva, Sperelli si era lasciato travolgere dalle
emozioni.
o Non aveva messo al primo posto sé stesso, fallimento rappresentato proprio
dall’armadio grosso e ingombrante che si porta a casa, un guscio vuoto.
L’autore assume un atteggiamento critico verso il suo doppio.
Il romanzo è pervaso da un’evidente ambiguità: d?annunzio anche se disprezza, non si
distacca dalla figura dell’esteta.
Mira a creare un romanzo psicologico.
ALCYONE (1899-1903)
È il terzo libro delle Laudi
Tema lirico della fusione panica con la natura
Atteggiamento di evasione e contemplazione
88 componimenti
Diario di una vacanza estiva dai colli fiesolani alle coste tirreniche
Scritte in 4 anni e ordinate in un disegno organico che segue le stagioni
La stagione estiva è la più propizia ad eccitare il godimento sensuale e a consentire la
pienezza vitalistica: l’io si fonde con il fluire della vita del tutto
Ricerca di musicalità
Linguaggio analogico
inizia dalla fine della primavera (Sera fiesolana), passando per l’estate (apice, con Pioggia
nel pineto) e terminando con l’inizio dell’autunno (METAFORA della vita).
Manifestazione del superomismo
Trasfigurazione musicale della parola resa possibile da una sensibilità più che umana per
rivelare l’essenza delle cose
Esaltazione della vitalità dionisiaca
Ulissismo: vivere tutte le esperienze al di là del limite
Influenza la lirica novecentesca
IL PERIODO NOTTURNO
All’inizio del 1900 si sviluppano nuove tendenze come nuove forma di prosa lirica,
evocativa e frammentaria.
D’Annunzio si avvicina alla novella e pubblica varie opere di questo genere: Notturno,
Licenza, Libro segreto ecc…
Sono opere diverse tra loro e presentano un taglio autobiografico
Il registro stilistico è più misurato
Si nota un autore più genuino e sincero, senza le maschere solite.
Rappresenta ricordi d’infanzia, sensazioni fuggevoli e confessioni soggettive. Ci concede di
esplorare la sua interiorità pervasa da inquietudini e perplessità
Scrive in modo frammentario: libere associazioni. Infatti la tendenza al frammentismo si
stava sviluppando in quegli anni
La stagione viene definita “notturno” perché è stata scritta quando l’autore, a causa di un
incidente di volo, ebbe un periodo di cecità durante il quale si focalizza su altri sensi.
Anche la redazione definitiva mantiene il carattere di annotazione casuale, abbandonarsi ai
movimenti della mente
Presenti ancora autocelebrazioni del proprio vivere inimitabile
Non scompare il vecchio D’Annunzio: sembra un esercizio virtuoso.