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GABRIELE D’ANNUNZIO

La vita per d’Annunzio deve essere vissuta secondo i principi dell’estetismo: fare della vita
un’opera d’arte.
- 12 marzo 1863, Pescara – 1 marzo 1938, Gardone Riviera. Figlio di Francesco Paolo
Rapagnetta, D’Annunzio è il cognome di un ricco zio adottivo.
- studi liceali a Prato in una scuola aristocratica
- erordì con precocissimo con Primevere
- 1881 – 1891, vive a Roma, fase estetizzante
o si iscrive alla Facoltà di Lettere senza poi laurearsi, divertendosi tra i salotti e la vita
mondana
o esegue la professione di giornalista
o suscita spesso scandalo per i contenuti erotici, si dedica ad avventure di lusso e a
duelli. In questo periodo crea la maschera dell’esteta: individuo che si rifugia in un
mondo di pura arte.
o Questa fase attraversa una crisi che si riflette anche nella produzione letteraria: una
nuova soluzione è il superuomo. Ispirato a Nietzsche, un mito non più solo di
bellezza, ma di energia eroica.
o 1889, pubblica Il piacere.
o comincia a delineare figura dandy, caratterizzerà la sua vita, ostentazione nei modi
e nello stile di vita della ricchezza che di fatto non ha.
- 1894
o Egli puntava a creare una vita eccezionale, soprattutto a Villa della Capponcina. A
contribuirgli un alone di mito erano le sue vicende amorose, come anche Eleonora
Duse.
o Era molto legato all’economia, ostentava di disprezzare il denaro, ma in realtà era
molto legato al lusso  contraddizione che non riuscì mai a superare
o Egli individuò un modo per affermare il superuomo nella politica: tento l’avventura
parlamentare come deputato di estrema destra, poiché disprezzava i principi
democratici. Passò alla sinistra  atteggiamento delle posizioni vitalistiche ed
estetizzanti.
o Per imporre più direttamente il suo ruolo di “poeta vate” si dedica al teatro: “Città
morta”
- Nel 1910 fuggì in Francia al cui ambiente si adattò.
- 1915, torna in Italia a causa dello scoppio della guerra e si schiera tra gli interventisti. Per
affermare il suo eroismo, partecipò come volontario nell’aviazione durante la prima guerra
mondiale (volo su Vienna, lascia cadere volantini con il tricolore italiano)
- 1916, scrive Il Notturno, opera che richiama la difficoltà a livello visivo di quel periodo
(aveva perso un occhio dopo un incidente aereo)
o Si fece interprete della vittoria mutilata e fu protagonista della marcia su Fiume.
o Il fascismo lo esaltò, ma fu poi guardato con sospetto e confinato a Gardone Riviera
(su lago Garda) in una villa detta “Il Vittoriale degli Italiani.
- Muore nel 1938
- La sua produzione sovrabbondante influenzò molto la cultura italiana.
POETICA
Costante esaltazione del piacere, panismo, fusione tra elementi naturali e umani.
In grado di trasmettere le segrete corrispondenze della natura trasformandole in qualcosa di
sublime che è la poesia. Il poeta è unico in grado di esprimere valore di bellezza assoluto tramite il
verso e ad una ricerca linguistica puntigliosa.
IDEOLOGIA
1. Nazionalismo: interventista in guerra, appoggia conquista Libia e in seguito Etiopia.
2. Ha un mezzo di comunicazione fondato su esibizionismo.
3. Culto del leader: possibilità di influenzare le masse, disprezzo per le masse e per la
democrazia.
4. Estetismo: viene dato rilievo non tanto a contenuto quanto a contenente, poesie non
hanno un messaggio ma possono essere il mezzo veicolante, il punto di partenza è cercare
di creare una poesia che rappresenti poesia con valore di bellezza supremo.
5. Su scia decadentismo, tentativo estremo di recuperare ruolo privilegiato di artista
intellettuale che a fine 800 si rende conto di essere stato messo da parte dalla società.
D’Annunzio si costruisce una” bolla” che lo elevi dalla società di massa.
6. Concetto di superuomo: concezione aristocratica di società, appartiene ad un élite di
dominatori superiori alla massa che hanno il potere di indirizzare le masse considerate
rozze e bisognose di qualcuno che le indirizzi, il superuomo. Mussolini si ispirerà a
D’Annunzio.
L’ESTETA:
 Si isola dalla realtà meschina della società borgese in un mondo rarefatto di pura arte e
bellezza
 È una maschera che d’Annunzio indossa sia nella vita che nella letteratura
 In questo periodo l’artista veniva declassato e subordinato alle esigenze della produzione e
del mercato
 È una forma di risarcimento immaginario di una condizione di reale di degradazione
dell’artista

IL PIACERE
 L’autore si rende conto che l’esteta non ha la forza di opporsi alla borghesia in ascesa e ne
avverte la fragilità  l’estetismo entra in crisi.
 Scritto tra estate e autunno del 1888 nella villa detta “il convento” di Michetti a Francavilla.
 Pubblicato nel 1889 dall’editore Treves di Milano.
 Trae spunto dai salotti romani.
 Il verso è tutto: arte e vita si sovrappongono, estetismo.
 Vi confluisce tutta l’esperienza mondana e letteraria che l’autore ha vissuto in quegli anni.
 Parallelismo D’Annunziano-Andrea Sperelli
o D’Annunzio: poeta vate, colto portavoce della cultura italiana umanista, ben
lontana dalla società dei costumi che difficilmente si ambienta in una società
industriale dedita al consumismo. Si pone come il primo degli artisti moderni,
quindi colui che riesce a fare di sé stesso un mito di massa, un idolo delle folle.
L’unico modo che ha per dare coerenza al suo pensiero è far coincidere l’arte, la
vita pubblica con quella privata, rendendo sé stesso un’opera di mercificazione.
o Andrea Sperelli, protagonista ed alter ego del poeta, è un gentiluomo che frequenta
i salotti romani, contemporanei a D’Annunzio, ha diverse amanti, è un appassionato
d’arte ed è alla ricerca di questo piacere. È dandy e il suo obiettivo è giungere al
culmine di una vita estetizzante a cui però non giungerà mai.
 Donne:
o Elena: richiamo mitologia, donna sensuale al punto da scatenare guerra, amore
passionale, donna fatale.
o Maria: richiama amore puro, spirituale. Amante dell’arte, colta, colma il bisogno di
cultura.

 Trama
o Andrea Sperelli vive nel Palazzo Zuccari (Trinità dei Monti).
o Il romanzo inizia in medias res (nel mezzo dell’argomento), il protagonista è nella
sua stanza e aspetta Elena Muti con cui due anni prima aveva avuto una relazione
passionale. Lei è emblema di femme fatale e ricalca Eleonora Duse.
o conosce poi Maria Ferres, di cui si innamora.
o Il protagonista è diviso tra l’amore per due donne, completamente diverse.
o Egli non riuscirà a prendere decisione e non sarà mai soddisfatto, si rende conto che
la felicità non la troverebbe con nessuna delle due, ma con una loro ipotetica
fusione.
o Conclusione rappresenta il fallimento del progetto di esteta del protagonista,
caratterialmente era troppo debole, per essere superuomini bisognava essere più
forte non in balia dell’istinto.
o L’estetismo si trasforma in forza distruttiva, Sperelli si era lasciato travolgere dalle
emozioni.
o Non aveva messo al primo posto sé stesso, fallimento rappresentato proprio
dall’armadio grosso e ingombrante che si porta a casa, un guscio vuoto.
 L’autore assume un atteggiamento critico verso il suo doppio.
 Il romanzo è pervaso da un’evidente ambiguità: d?annunzio anche se disprezza, non si
distacca dalla figura dell’esteta.
 Mira a creare un romanzo psicologico.

“Ritratto allo specchio: Andrea Sperelli ed Elena Muti” da: Il piacere


 La donna amata tronca la relazione e sposa un ricco inglese. Andrea lo scopre ed è
disgustato da ciò.
 Fa un ritratto crudele di Elena ed uno altrettanto impietoso di sé stesso.
 Discorso interiore del personaggio in forma indiretta libera.
 Il narratore introduce la sua prospettiva: atteggiamento critico
 Il nucleo centrale: analisi corrosiva di Andrea Sperelli e dell’autore
 Mette a nudo la menzogna che si cela dietro l’estetismo
 Momento di massima consapevolezza dell’autore  l’esteta entra in crisi: d’Annunzio è
insoddisfatto e vuole prenderne le distanze

I ROMANZI DEL SUPERUOMO


 Coglie alcuni aspetti del pensiero di Nietzsche: rifiuto del conformismo borghese,
esaltazione dello spirito dionisiaco, rifiuto dell’etica e della pietà, esaltazione della volontà
di potenza e del superuomo
 Il nuovo personaggio del superuomo non nega l’esteta, ma lo ingloba: è energico e
vitalistico
 Emerge una volontà di dominio sulla realtà: si adopera per imporre il dominio
 Vuole reagire alle tendenze
 Assume una funzione di vate  guida
 Vuole rovesciare la sorte comune, ritrovare un ruolo sociale. Dato che questa offerta non
gli viene concessa dalla società, egli ha il compito di essere il profeta di un ordine nuovo,
che ponga fine al liberalismo borghese e alla democrazia
 Esempi di questi romanzi:
o Trionfo della morte
o Le vergini delle rocce
o Il fuoco
o Forse sì forse che no

LA VERGINE DELLE ROCCE (1895)


 Il testo è in prosa e rappresenta il passaggio dall’esteta (sul tipo di Andrea Sperelli) al
superuomo (Claudio Cantelmo) che aveva affascinato D’Annunzio.
 Incarna il culto della bellezza, della sensibilità verso l’arte e il bello, della trasgressione di
ogni regola sociale e morale.
 Inoltre, prova un profondo disprezzo per la società borghese, colpevole di aver emarginato
i letterati e promosso una democrazia che, appunto, non fa distinzioni di classe sociale o
cultura.
 Trama
o Claudio Cantelmo rappresenta il superuomo dannunziano, che allo snobismo di
Andrea Sperelli aggiunge il desiderio di governare in maniera suprema il mondo
intero, l’Italia (o meglio, vorrebbe generare un figlio che ricoprisse questo ruolo).
o Si trasferisce da Roma (corrotta capitale) in una villa nobiliare fuori città e qui cerca
una donna adatta al suo rango con cui generare il futuro “re di Roma”.
o Qui conosce tre donne di una bellezza ormai quasi sfiorita, appartenenti a una
famiglia nobile, ma decaduta, avevano legami con il regno delle 2 Sicilie.
o Una rappresenta la passione (come Elena) l’altra la purezza spirituale (come Maria),
la terza il culto dei valori famigliari.
o Fine, nessuna si rivela disponibile o adatta a ruolo che Claudio Cantelmo ha scelto
per loro.
 Interesse di D’Annunzio non è quello di narrare storia, ma quello di rappresentare idee
protagonista.
 I personaggi sono sempre deboli e sconfitti.
 Si ispira a quadretto familiare di Da Vinci da cui prende il nome.

“Il programma politico del superuomo” da: Le vergini delle rocce


 Prima parte del romanzo: riflessione del protagonista sulla società presente e sugli
ambienti intellettuali
 Taglio profetico e oratorio
 Linguaggio aulico
 Mira a proporre un programma politico
 Cantelmo è ancora un’esteta, ma vuole diventare un uomo d’azione.
 D’Annunzio sostiene che l’artista non si deve isolare, ma deve gettarsi nella lotta
 L’estetismo non è negato, ma è inserito in una struttura ideologica nuova
 Cantelmo dipinge negativamente la realtà sociale a cui deve opporsi perché caratterizzata
dall’ossessione per il denaro
 Respinge i principi egualitari perché pensa che appiattiscono l’umanità
 L’aristocrazia deve riacquisire il suo predominio e lo Stato deve favorire ciò
 Anche Roma deve riacquisire la potenza imperiale
 Gli intellettuali devono dare un contributo essenziale con l’azione: la parola poetica deve
essere usata come un’arma
 Cantelmo si rende conto che il giorno del riscatto è lontano e nell’attesa si propone di:
portare alla perfezione i caratteri della stirpe latina, incarnare la sua visione del mondo in
un’opera d’arte e trasmettere le ricchezze ideali della stirpe in un figlio
 Imperialismo coloniale

ALCYONE (1899-1903)
 È il terzo libro delle Laudi
 Tema lirico della fusione panica con la natura
 Atteggiamento di evasione e contemplazione
 88 componimenti
 Diario di una vacanza estiva dai colli fiesolani alle coste tirreniche
 Scritte in 4 anni e ordinate in un disegno organico che segue le stagioni
 La stagione estiva è la più propizia ad eccitare il godimento sensuale e a consentire la
pienezza vitalistica: l’io si fonde con il fluire della vita del tutto
 Ricerca di musicalità
 Linguaggio analogico
 inizia dalla fine della primavera (Sera fiesolana), passando per l’estate (apice, con Pioggia
nel pineto) e terminando con l’inizio dell’autunno (METAFORA della vita).
 Manifestazione del superomismo
 Trasfigurazione musicale della parola resa possibile da una sensibilità più che umana per
rivelare l’essenza delle cose
 Esaltazione della vitalità dionisiaca
 Ulissismo: vivere tutte le esperienze al di là del limite
 Influenza la lirica novecentesca

PANISMO: LA FUSIONE TRA UOMO E NATURA duplice significato


1. Deriva da “pan” (greco antico, “tutto”).
Fusione uomo con mondo circostante, fa parte del flusso vitale in cui è in grado di
immergersi.
Secondo il decadentismo, il poeta è diverso dagli altri uomini (ai margini società o
superiore) ma è in grado di dare una lettura diversa a ciò che lo circonda, la natura.
2. Dio Pan, divinità pagana del mondo pastorale che vive in perfetta simbiosi con la natura.
Il panismo è una percezione molto profonda del mondo esterno, soprattutto se riferita a
paesaggi naturali, che crea fusione tra elemento naturale e quello umano.
Io si immerge completamente nella natura, ma non si nasconde del tutto, poeta era solito
esprimere i suoi stati d’animo attraverso oggetti naturali.
Il “sogno” che si deve realizzare nel corso dell’estate raccontata in “Alcyone” consiste nella
tensione
dell’io lirico verso una forma ideale di esistenza che corrisponde a una immersione totale nella
natura.
Il culmine (estasi panica) si raggiunge con una costante e perpetua metamorfosi tra uomo/natura.
Stile e lingua
- Ricerca costante dell’effetto contemplativo e della soluzione suggestiva
- Bisogno di vitalità, energia, rapporto sensuale con il mondo
- Stile costantemente estremo: ipotassi, parallelismi, preziosismi, insistiti rimandi intertestuali
- Musicalità languida e sensuale
- Lessico vario
Novità che influenzeranno la poesia del ‘900:
- VERSO LIBERO: sperimentazione metrica, versicolo, verso formato da una parola
- PROCEDIMENTO ANALOGICO: accostamento di immagini/parole l’una all’altra senza un
rapporto logico. Non c’è percorso logico da seguire ma contrapposizione immagini legate da
forti analogie in grado di richiamare sensazione e stato d’animo poeta in quel determinato
istante.

“La sera fiesolana” da: Alcyone


 Ogni strofa è una lirica a sé
 Riferimento al Cantico delle creature e Alla sera di Foscolo
 Strofa 1:
o La luna è sempre stata vista come una divinità nelle religioni e d’annunzio vuole
recuperare questa visione
o La luna è qualcosa di divino e solo le parole del poeta possono evocarla
o Ambienta il momento che precede il sorgere della luna (momenti indefiniti
prediletti dall’autore)
o Velo luminoso che si estende alla campagna
o Rete di segrete analogie fondate sulla sinestesia
o Sensazioni tattili
o Idea di liquidità
o Acqua che dà refrigerio alla terra
o Figurazione mitica: la sera è personificata in una divinità femminile
o Luna viso di perla  immagine della Vergine
o D’Annunzio ama sacro e profano
 Strofa 2:
o Apparentemente semplice, ma molto elaborata
o Parola= suono
o Riprende l’acqua, ovvero la pioggia
o Si chiude con un’immagine religiosa, olivi chiamati fratelli
 Strofa 3:
o Tematica diversa
o Profumo della sera
o Motivo amoroso
o Sensualità panica e naturalistica
o Sospensione mitico-religiosa

“La pioggia nel pineto” da: Alcyone


 Composta tra estate 1902-03.
 Il poeta è sorpreso dalla pioggia durante una passeggiata con l’amata Ermione, il doppio
letterario di Eleonora Duse. In questa poesia le figure umane diventano parte integrante
della natura stessa (tema preponderante è panismo). La pioggia rappresenta
metaforicamente il pianto del cielo che unisce uomo e natura.
Tematiche
 panismo collegato a superuomo: l’uomo diventa parte della vita vegetale. Nell’ultima
strofa si ha il culmine di tale identificazione
 sintassi breve e spezzata usata dalla poesia moderna
 musicalità e fonosimbolismo dato da allitterazioni e onomatopee che danno atmosfera
sacrale e spirituale. Anche se la poesia di D’Annunzio rimane un esercizio di stile.
 Predominanza della “a”  canto delle cicale; “o/u”  canto delle rane; “r”  tremolio
delle cicale
 Anafora di “piove”
 Non si tratta di poesia “pura”
 L’ideologia si manifesta nel cogliere un messaggio di una vita oltreumana mediante le
parole della pioggia e con la trasfigurazione in vegetazione
Riferimenti mitologici:
 scelta di riferirsi a Eleonora Duse con la figlia di Menelao ed Elena, Ermione
 Ermione esce dalla corteccia dell’albero, richiama ninfe che erano tutt’uno con la natura.

“Meriggio” da: Alcyone


 Panismo
 Corrispondenze tra natura e uomo
 Superomismo
 Ambiguità tra vita e morte
 Strofa 1:
o Ambiente marino immobile  parte dalla spiaggia fino a dare una visione più larga
o Ciò è sottolineato dalle parole che rendono il silenzio e l’immobilità
 Strofa 2:
o Foce dell’Arno  rapporto vicino-lontano; ristretto-vastità
o Emerge una grande vastità spaziale
o Analogie tra la foce del fiume e il mare
o Si allontana verso i boschi fino alle Alpi Apuane in simmetria con la prima strofa,
con la ripresa del bianco
 Strofa 3:
o Enunciazione ideologica: superomismo e panismo  l’estasi panica è uno
strumento per giungere la vita sovraumana
o Gonfiezza retorica e oratoria  enfasi nelle ripetizioni
o Rete di corrispondente tra l’uomo e la natura, raggiungendo un’estasi quasi divina
o L’io del poeta si potenzia all’infinito fino a raggiungere la pienezza della natura
 Strofa 4:
o Ambiguità dannunziana: inneggio alla vita e allo stesso tempo invoca la morte
o Si chiude con un’immagine illuminante: grazie alla luce emanata si riescono a
cogliere gli aspetti in ombra
o In un paesaggio si silenzio che ha un fascino mortuario il poeta vuole cogliere
qualcosa di sovraumano  non riesce a farlo  ambiguità

“I pastori” da: Alcyone


 L’autunno porta il poeta a ricordare e sognare
 Rimandi al paese natale che è visto come austero e vigoroso, depositario di valori antichi
 Il pensiero del poeta segue i pastori
 Poeta = pastori  il migrare dei pastori è lo stesso di quello del poeta che sente il bisogno
di migrare altrove
 Dopo l’esaltazione sensuale, l’autore sente il bisogno di richiudersi nel sogno e nella
memoria
 Ricco di immagini visive e uditive, molto vive e colorate
 Lessico semplice
 Reminiscenze dantesche

“Il vento scrive” da: Alcyone


 Da Alcyone, sezione: madrigali dell’Estate
 Il poeta guarda la realtà e si concentra su dati minimi che si caricano di suggestioni
 La natura sembra pervasa da un dio che traccia sulla sabbia segni incomprensibili e
affascinanti
 Il dio in questione è il vento visto appunto come un dio alato
 La sabbia con le sue ondulazioni sembra un viso umano
 Termina con lo sguardo che parte dal particolare e si allarga ed abbraccia tutto lo spazio
 Personificazione della natura
 “S’immilla” termine dantesco ovvero si moltiplica mille volte, aumenta il senso di vastità
 suggestione analogica

IL PERIODO NOTTURNO
 All’inizio del 1900 si sviluppano nuove tendenze come nuove forma di prosa lirica,
evocativa e frammentaria.
 D’Annunzio si avvicina alla novella e pubblica varie opere di questo genere: Notturno,
Licenza, Libro segreto ecc…
 Sono opere diverse tra loro e presentano un taglio autobiografico
 Il registro stilistico è più misurato
 Si nota un autore più genuino e sincero, senza le maschere solite.
 Rappresenta ricordi d’infanzia, sensazioni fuggevoli e confessioni soggettive. Ci concede di
esplorare la sua interiorità pervasa da inquietudini e perplessità
 Scrive in modo frammentario: libere associazioni. Infatti la tendenza al frammentismo si
stava sviluppando in quegli anni
 La stagione viene definita “notturno” perché è stata scritta quando l’autore, a causa di un
incidente di volo, ebbe un periodo di cecità durante il quale si focalizza su altri sensi.
 Anche la redazione definitiva mantiene il carattere di annotazione casuale, abbandonarsi ai
movimenti della mente
 Presenti ancora autocelebrazioni del proprio vivere inimitabile
 Non scompare il vecchio D’Annunzio: sembra un esercizio virtuoso.

La prosa “notturna” da: Notturno


 Della raccolta Notturno
 Scritta durante il periodo di cecità
 Annotazioni frammentarie
 Percezione della realtà tramite altri sensi: udito, visioni e fantasie
 Flusso di coscienza: ricordi che si susseguono disordinatamente
 Prima parte: maggiore sensibilità, impressioni pure e slegate
 Seconda parte: avvicendarsi di immagini surreali e allucinate
 Stile: nervoso, agile e aderente alla nuova sensibilità: Periodi brevi, rapidi e incalzanti.
 Impressionismo maggiore rispetto alle altre opere: atmosfere, colori, suoni e profumi

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