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Il romanticismo è un vasto ambito di fenomeni culturali sviluppatosi in Europa e in America. Ebbe origine in
Germania nel 1798 e poi si diffuse nel resto d'Europa.
Il romanticismo esalta il sentimento (emozione, stato d'animo) e non la ragione come l'Illuminismo.
Il romanticismo in letteratura
La poesia è concepita come:
• libera → l'ispirazione non dipende dall'intenzione soggettiva del poeta
• individuale → generata dall’ispirazione
• originale → non imita modelli
Nella poesia si assiste a un passaggio letterario, da personaggi nobili a personaggi umili (romanzo storico).
Inoltre c'è un passaggio dell'oggetto della poesia: l’illuminismo considera il bello mentre il romanticismo il
vero e il naturale.
Romanticismo in Italia
In Italia il romanticismo non è caratterizzato dalle posizioni più estreme, ma solo da una visione moderata.
In questo periodo ci furono polemiche tra i classicisti e i romantici. I primi con Madame de Staël volevano
iniziare un processo di invecchiamento culturale, mentre gli altri volevano mantenere la nazionalità.
Alessandro Manzoni
Alessandro Manzoni nasce a Milano nel 1785 da una famiglia di piccola nobiltà (Pietro Manzoni e Giulia
Beccaria). La madre lascia il marito e si trasferisce a Parigi con l'amante Carlo Imbonati, mentre il figlio resta
con il padre. Nel 1805 Manzoni lascia Milano a causa del pessimo rapporto con il padre e raggiunge la
madre a Parigi con la quale vivrà fino al 1810. Qui viene a contatto con intellettuali e idee illuministe
(esalta ragione). Successivamente abbandona queste idee e si apre ad un'altra corrente letteraria, ovvero il
romanticismo (esalta sentimento).
Nel 1812 si converte al cattolicesimo insieme alla moglie.
Manzoni partecipa in prima persona alle lotte e alle rivoluzioni risorgimentali. Vive una profonda crisi da cui
uscì con un periodo di creatività in cui compose molte opere tra cui i promessi sposi.
Promessi sposi
Manzoni lavora a I Promessi Sposi dal 1821 al 1840. La prima stesura del romanzo risale al 1823 e ha come
titolo Fermo e Lucia, ma negli anni seguenti Manzoni rivede il testo dal punto di vista della struttura e della
lingua. La nuova edizione viene pubblicata nel 1827 con il titolo I Promessi Sposi. Non ancora soddisfatto
del risultato, Manzoni fa una nuova revisione del romanzo, questa volta solo dal punto di vista linguistico, e
nel 1840 esce l’edizione definitiva de I Promessi Sposi.
La vicenda è ambientata nella campagna lombarda e a Milano nel XVII secolo, al tempo della dominazione
spagnola in Italia. La storia ha inizio nel 1628 in un paese sul lago di Como, con le peripezie di due giovani
fidanzati di umile estrazione sociale, Renzo Tramaglino e Lucia Mondella, il cui matrimonio è ostacolato da
Don Rodrigo, signorotto del paese, che ha messo gli occhi su Lucia. Don Rodrigo ordina al timoroso Don
Abbondio, curato del paese, di non celebrare il matrimonio, minacciandolo di morte. Dopo il fallimento del
duplice tentativo, sia di un matrimonio segreto, sia di un rapimento di Lucia da parte di Don Rodrigo, i due
giovani sono costretti a lasciare il paese. A organizzare la fuga è padre Cristoforo, confessore di Lucia e
amico di famiglia: Lucia si reca cosi in un convento di Monza, per mettersi sotto protezione della monaca
Gertrude, mentre Renzo cerca aiuto presso un convento di Milano. Appena giunto nella città, però, Renzo
rimane coinvolto nei tumulti popolari scoppiati a causa della grave carestia e, scambiato per uno dei capi
della rivolta, viene arrestato, ma riesce fuggire e a trovare riparo a Bergamo da un cugino. Nel frattempo
don Rodrigo non si da pace; d’accordo con Egidio, l’amante segreto della monaca di Monza, e con il
potentissimo Innominato, fa rapire Lucia. La giovane viene condotta nel castello dell’Innominato dove,
durante una terribile notte di angoscia, fa voto alla Madonna di non sposarsi più; nella stessa notte
l’Innominato, colto da una crisi spirituale, decide di lasciare libera la ragazza, che viene affidata a una nobile
famiglia milanese. Intanto scoppia una terribile epidemia di peste. Renzo, colpito dalla malattia, guarisce e
torna a Milano per cercare Lucia, ma in città finisce nuovamente nei guai: scambiato per un untore, cioè
per uno di coloro che, secondo la folla, ungeva di sostanze velenose muri e porte della città al fine di
diffondere il contagio, rischia di essere linciato per strada, ma riesce a rifugiarsi all’interno del lazzaretto, il
luogo in cui erano ricoverati i malati di peste. Qui assiste all’agonia di Don Rodrigo, trova Lucia e padre
Cristoforo, che prima di morire scioglie la ragazza dal voto fatto alla Madonna.
I due finalmente possono tornare al loro paese, dove il matrimonio viene celebrato da Don Abbondio. Di lì
a poco, la coppia si trasferisce a Bergamo, trovandovi prosperità economica e serenità. Nel 1630 incomincia
per Renzo e per Lucia, come scrive il Manzoni “una vita delle più tranquille, delle più felici, delle più
invidiabili; di maniera che, se ve l’avessi a raccontare, vi seccherebbe a morte”.
La poetica dell'utile, del vero e dell'interessante
Manzoni sottolinea come nel sistema romantico si possono distinguere due parti:
• parte negativa → esclude la mitologia e l'imitazione dei classici.
• parte positiva → si riferisce alla poetica "l'utile per iscopo, il vero per soggetto, l'interessante per
mezzo":
◦ l'utile per iscopo = poesia romantica deve avere una concezione utilitaria ed educativa, dal
quale poi ne deriva un insegnamento di tipo morale.
◦ il vero per soggetto = poesia romantica deve rappresentare la realtà senza le forme del passato
(falsa, artificiosa, vuota). Quindi una rappresentazione vera e reale dell'uomo.
◦ l'interessante per mezzo = poesia romantica si rivolge non solo a pochi ma alla maggioranza
delle persone, in quanto gli argomenti e il linguaggio sono semplici
La lingua
Il romanzo richiede tante revisioni da parte dell’autore a causa del problema della lingua.Negli anni in cui
Manzoni scrive, l’Italia è ancora divisa in tanti Stati diversi e per questo manca una lingua comune a tutta la
Penisola: chi parla utilizza il dialetto del proprio territorio, mentre chi scrive usa un italiano letterario che
imita quello di Petrarca e di Boccaccio ma non ha alcun rapporto con la società. Le numerose revisioni
servono quindi a Manzoni per individuare una lingua che sia ricca ed espressiva ma anche molto attuale.
Alla fine egli sceglie di riscrivere il suo romanzo nel fiorentino parlato dalle classi colte del suo tempo,
poiché lo considera il modello più autorevole su cui costruire una lingua letteraria utilizzabile in tutto il
territorio italiano.
I promessi sposi non è solo un romanzo storico, è anche un “romanzo di formazione” (es: percorso umano
di Renzo), un “romanzo filosofico-religioso”, in quanto dominato dalla presenza della Provvidenza nella
storia e nelle vicende umane. Ma è soprattutto un romanzo “realista”, di impronta psicologico-sociale, con
la creazione di personaggi di grande forza narrativa.
Con questo romanzo, l’autore mette in pratica i capisaldi della sua poetica (“il vero per soggetto, l’utile per
lo scopo, l’interessante per il mezzo”) e ha uno spazio suo d’intervento e di “dialogo” costante con i suoi
lettori. (Infatti il narratore è eterodiegetico onnisciente).
Personaggi dei promessi sposi
Aristocrazia:
• Don Rodrigo e Gertrude → funzione negativa
• Cardinal Federigo → funzione positiva
• Innominato → passaggio da negativo a positivo
Popolo:
• Folla violenta → funzione negativa
• rassegnazione cristiana di Lucia → funzione positiva
• Renzo → passaggio da negativo a positivo
Ceti medi:
• Don Abbondio e Azzeccagarbugli → funzione negativa
• Fra Cristoforo → funzione positiva
L’intreccio del romanzo è caratterizzato da una situazione iniziale di quiete e serenità (giovani nel loro
villaggio, tranquillità segnata dalle pratiche religiose e dal lavoro) e all'improvviso immersi nel flusso della
storia.
La notte presso l'Adda segna il momento del processo di formazione. Renzo riflette sugli errori commessi si
abbandona alla volontà divina.