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facciamo una applicazione di del codice della grammatica cioè usiamo tutto quel bagaglio di sigle declamatorie, la

conoscenza di questo codice e le sigle, la corrispondenza delle sigle e arrivare ai toni e ai vari metalli della voce e arriva
alle varie modulazioni; tutto questo per ricostruire e ritrovare la recitazione di un attore e di una particolare
rappresentazione. Dell'amleto copione nel 1859 messo in scena ai fiorentini di Napoli nel 1860 c'è un particolare nel
leggere nel vedere questo copione e il copione e manca tutta la parte dell'entrata in scena di fortebraccia perché per
capire per quale ragione nell'interpretazione e nella produzione di dell'Amleto di Shakespeare di Salvini presentato al
teatro dei fiorentini a Napoli prima nel luglio del 1860 e poi al settembre del 1860. Rispondere a questa domanda
significa comprendere l'interpretazione e il valore dell'interpretazione cosiddetta risorgimentale di Salvini  l'Amletto
che diventa il principe di Danimarca, eroe tragico pur morendo. Ricostruzione del fondo salvini “Museo Biblioteca
dell’attore di Genova”. Alcuni copioni sono contrassegnati/interrotti e non sono per intero perché c’è uno sviluppo
dell’analisi fatta dal capo comico scriveva proprio facevo una relazione sul personaggio. la ricostruzione della
recitazione attraverso le sigle per ricostruire l'interpretazione dell'attore cioè: qual è il senso? qual è l'intento di
Salvini-attore? di quella produzione nella quale le voci dei toni dove ogni tono corrispondeva ad un particolare
sentimento e corrispondeva ad una particolare situazione e condizione il DNA che permette di ricostruire la forma
biologica di questa recitazione e sono appunto la l'individuazione delle sigle declamatori del sistema codificato della
recitazione con declamazione e gesto apposito di provenienza appunto riccoboniana.
Il titolo è proprio Fortinbrass come Garibaldi al teatro dei fiorentini di Napoli. Fortinbrass Non entra in scena. Quando
Tommaso Salvini riceve il permesso di mettere in scena il copione che lui prepara di Amleto nel 1859 e di
rappresentarlo ai fiorentini per il luglio del 1860. Ma l'Amleto di Shakespeare non era la prima volta che Tommaso
Salvini lo metteva in scena, lo aveva messo in scena qualche anno prima però non aveva avuto lo stesso successo per
esempio che ebbe con Otello ma in genere Amleto era un testo che non era mai stato accolto veramente con
entusiasmo dal pubblico italiano. E è stato il maestro di Tommaso Salvini e di arresto Rossi lo stesso Modena colui che
fece la prima riforma della rappresentativa nel nuovo stile quindi nella drammatica nel cioè non era c'era quasi da
assegnato a questo all' insuccesso del testo shakesperiano sui palcoscenici italiani e lo stesso Modena aveva scritto e
aveva lasciato anche detto e lo e lo dice che Salvini nelle nella sua biografia che in fondo il maestro diceva che questo
personaggio giovane era lontano dalla cultura italiana, questo principe danese in un contesto così lontano così epico e
poco realistico quasi per il pubblico italiano invece aveva avuto grandissimo successo Otello se non altro per
l'ambientazione proprio veneziana.
Però accadono due fatti in importanti l'esperienza di Salvini:
-non solo con il Modena che ovviamente era stato il maestro del di Salvini
- un'altra figura importante nella formazione di Salvini e ed è quella del Domeniconi il capo comico la compagnia che
rispetto a Modena cambia e fa maturare a Salvini un modo differente di partecipazione attiva ai fatti storici del proprio
contemporaneo.
Gustavo Modena è stato un patriota; è stato un carbonaro è fuggito in Inghilterra, visse in esilio per un lungo periodo
e ha trasmesso questo partecipare dell'attore nella scena politica contemporanea proprio attivamente Salvini la
prende dal dall' esempio del maestro all' esempio di Modena partecipa attivamente nei moti del 48 e fu sempre
veramente sorvegliato dalla polizia straniera ma con il domeniconi però il Salvini matura un'altra posizione cioè
un'altra tipologia di partecipazione attiva ai fatti che non era proprio quella della della lotta armata. lui lo racconta
nelle sue note biografiche quando nel primo periodo stava con il domeniconi si trovava sulle barricate di giorno e di
sera poi andava n scena; però dopo con gli anni, con l'esperienza fatta con il il domeniconi cioè con l'esperienza fatta
con le interpretazioni, la drammaturgia, il repertorio della compagnia del domeniconi Tommaso Salvini sviluppa un
idea piu’ da intellettuale che da partigiano. Capisce che sulla scena può essere piu’ incisivo e forte che avrebbe potuto
dare un contributo maggiore e piu’ forte rispetto alle barricate. Nella compagnia Mettevano in scena i vespri siciliani
mentre veniva assediata la città di Roma. Di Salvini che stato è databile e tra le sue carte ma e fu anche poi pubblicato
su una rivista quando Salvini era ancora in vita e che è stato un articolo scritto intorno al 1883 1885 quindi siamo quasi
35 anni dopo i fatti; quello che scrive Salvini a proposito dell'arte della funzione dell'arte e nella compagnia di Luigi
domeniconi <<abbia fatto maturare in lui questo principio che l'arte e il teatro che si mette in scena può dare un
contributo d'azione molto più incisivo di quanto possa fare l'attore a combattere sulle barricate per combattere ci
vogliono i soldati; gli attori sono combattenti e lo possono fare con la loro arte senza improvvisarsi e sono soldati che
non sono ma sono i soldati della scena ascoltate quello che dice che scrisse Salvini l'arte non deve si limitare soltanto
a riprodurre se servilmente il vero ma assegnare una profezia la riproduzione di ciò che si vede o si sente anche
imitando perfettamente non sarà che una copia l'arte ha una missione ben più ardua ed alta essa deve abbellire e
correggere quanto nella natura via di basso , essa ha il compito di istruire di moralizzare e non sarà mai artista colui
che non raggiunge con l'arte questo scopo indiscutibile, l'arte drammatica deve giovare all' idealità della patria
accettando il parere del giornale il tirso che consiglia le compagnie drammatiche a non sciogliersi ma unirsi in
società rappresentando soggetti che abbiano lo scopo di tenere alto lo spirito del paese ben ricordo quanto fece nel
1849 a Roma la compagnia romana diretta da Luigi Domeniconi e Gaetano coltellini i francesi accerchiavano la Roma e
mentre le loro granate cadevano sulla città eterna la compagnia rappresentava il Giovanni da Procida del Niccolini>> e
aggiunge Salvini che i moderni artisti seguano l'esempio degli antichi. Giovanni da Procida è un testo del 1830 di
Giovan Battista Niccolini che muore nel 1861 un drammaturgo italiano è una tragedia appunto che rievoca lo scoppio
dell'insurrezione siciliana contro gli Angiolini avvenuta all'ora dei vespri del lunedì dell'angelo del 1282 a Palermo.
secondo Salvini bisognava rintracciare nella drammaturgia epica temi e contesti che aderivano al contemporaneo
storico ed è proprio questo a suggerire a Salvini il recupero in chiave italiana del carattere politico dell'intera
tragedia di Amleto e questo come avviene prima del 1860 il Salvini presenta Amleto nella traduzione che fa Carcano
però questa prima produzione non ha successo MA quando applica principio di drammaturgia epica per cui quel
l'episodio di quel testo coincide perfettamente con i fatti che stanno accadendo proprio in quel momento mentre la
produzione va in scena trasforma il personaggio di Amleto nel personaggio tragico risorgimentale quando il
traduttore italiano di Shakespeare, Carcano vende a Salvini i diritti sulla traduzione cioè può trasformare la
traduzione in italiano del testo shakesperiano in un copione cioè può riformularlo nelle scene e anche nelle parole per
farlo inserire in quel progetto risorgimentale.
Provoca dei cambiamenti: ci vengono tagliate
-non c'è più la prima scena del primo atto sapete quando il fantasma si presenta invece la prima scena la seconda
scena del primo atto;
-tutto il travaglio amoroso intimo di Amleto con Ofelia viene ridotta nella sua presenza;
-il conflitto tra la madre e il figlio non è un conflitto incestuoso come viene sottolineato.
tutto questo viene non eliminato ma non ne ha una rilevanza nello svolgimento, nella maturazione del pensiero di
Amleto che lo conduce poi all' azione finale, la quale trasforma Amleto veramente in un eroe tragico. La scoperta della
verità  vivere in un contesto illusorio quindi di scoprire la verità anche sulla sua stessa esistenza e da questa fragilità
iniziale fin dalla prima battuta fin dal primo ingresso di Amleto di Salvini però si capisce che è un giovane fragile, un
giovane che sta maturando, che è in una nella fase della formazione e della crescita sentimentale ma questa crescita
sentimentale di Amleto non è una crescita sentimentale del singolo in quanto principe ma in quanto uomo quanto
giovane di chi ha una responsabilità dei propri doveri. Alla fine tutta la sua virilità, anche se Salvini lo sottolinea fin
dalla prima da primo colloquio dal primo scambio di battute con la madre, questo noi lo recuperiamo da
composizione delle sigle, dalla composizione delle voci e delle modulazioni della voce.
Amleto è l'eroe tragico, l'eroe che comprende che il mondo in cui lui e ha vissuto fino adesso ero un mondo governato
da una profonda crisi. Questa crisi era dominata, era provocata da un comportamento malato, un comportamento
della Corte che aveva generato l'omicidio, fratricidio, il matrimonio della madre con lo zio che aveva ucciso il padre, la
complicità e la compiacenza della Corte quindi un regno che cova dentro di sé  deriva morale che provoca la fine
non può che provocare lo sfaldamento di questo regno ed è Amleto a colpire definitivamente a morte questo regno. Il
suo stesso regno da cui lui proviene muore per porre fine a questa deriva morale non ma pur morendo vince
questo è l'eroe tragico  pur morendo vince perché quella deriva morale e'stata completamente estirpata. Amleto
non vedrà fortebraccio ( il nuovo -il cambiamento -il rinnovamento ) cosa sarà dopo non si sa, ciò che si sa è che
quell'ordine così malato deve concludersi e quindi ci deve essere un nuovo ordine ponendo fine al vecchio ordine.
Perché Salvini cancella l'entrata di forte abbraccio e perché la cancella sia nel debutto del luglio e settembre….cosa
avviene politicamente cosa avviene storicamente in quella estate ? l' 11 maggio del 1860 Garibaldi sbarca a Marsala. Il
teatro dei Fiorentini veniva sovvenzionato da un contributo reale borbonica( rivali di Garibaldi). Riesce a preparate un
copione, informando sottotraccia il pubblico che va ai fiorentini di Napoli che Garibaldi era sbarcato ed era entrato
nella città di Palermo ed era entrato nel Palazzo Reale.
Fu confermato lo spettacolo, stagione successiva e poi divenne un cavallo di battaglia di Tommaso Salvini e lo ha
sempre rappresentato con questo copione! F+quando va nel 1873 a negli Stati Uniti e poi nelle Americhe del Sud negli
Stati Uniti presenta questo copione tanto è vero che nel 1873 questo copione con i tagli questo copione presentato
nel 1860 viene pubblicato in italiano e in inglese a New York.
Salvini recita perché rimane per lui l'icona del Risorgimento, della propria azione storica quando poi lo mette in
scena settembre questo realismo perché quando va in scena a settembre Garibaldi era entrato in città aveva era
riuscito ad espugnare Napoli veramente si sentivano i rumori suoni e dal palcoscenico dei dei fiorentini e quando va in
scena lo racconta lo stesso Salvini mentre si andava in scena si aveva l'illusione che da un momento all'altro forse
Garibaldi poteva entrare e fare irruzione in teatro e dunque Fortebraccio non poteva essere rappresentato perché
coincidere con Garibaldi e Garibaldi era vivo e ed era la trasposizione di un'idea che si incarna. Le osservazioni che
scrive sempre nel 1883 e scrive a proposito di quei tagli che lui riconosce che furono assolutamente necessari per
qull’Amleto per quella rappresentazione scrive << non temo di andare errato affermando che la definizione del
concetto di Shakespeare rappresentato nel personaggio di Amleto sia la forza del pensiero sovra l'azione e doloroso
all'artista il leggere dire dal volta la seguente sentenza non è il carattere dell' Amleto di Shakespeare senza spiegare il
come dovrebbe essere e non lasciar così il vantaggio allo studioso artista di accettare o rifiutare la critica per me lo
ripeto e Salvini che parla Amleto e la forza del pensiero sopra l'azione; quindi quando Salvini a letto perché Amleto lo
interpreta Salvini e il capo comico il primo ruolo e il suo nel durante i giovani della presa di Napoli in settembre
abbiamo proprio l'illusione di questo manierismo drammatico che cos'è questo manierismo drammatico cioè che una
profezia si possa materializzare in un qui ed ora inatteso nella autobiografia Salvini racconta …l'esito di una battaglia
gli istanti di gioia delirante all' annunzio della vittoria l'incanto dell' inno garibaldino misto alla marcia reale il momento
solenne di vedere il re galantuomo sulla loggia del palazzo borbonico accompagnato da Giuseppe Garibaldi>> il
rumore di Guerra si confondeva con l’inno di Garibaldi e ma marcia reale  Fortebraccio non poteva entrare in scena
perché lo era garibaldi!

Copione per suggerire con il permesso della censura 1859-1960


Atto primo, scena prima, Amleto e la regina Geltrude, Copione per suggerire di Amleto , Salvini, 1860.
Nell’Hamlet di Shakespeare, l’entrata di Amleto fa parte della seconda scena del I atto, nell’adattamento salviniano
avviene invece nella prima scena del primo atto.
Amleto: Fato è comune. –È vero.

La Regina: Or, perché a te si strano sembra ?

Amleto: Sembra?

Egli è ! Che dica un sembra io mai non seppi;

omiotonia. È una sigla interposta. Si inserisce tra due periodi, o proposizioni, o battute, o parti di esse che devono dirsi
con lo stesso tono e inflessione vocale. La sigla viene anche inserita nel legamento necessario tra i periodi, in questo
caso anche tra battute dei singoli personaggi. La grafia e l’applicazione delle sigle è ricavata prevalentemente dalle
tavole di Lorenzo Camilli, Istituzioni sulla rappresentativa fondate ne’ classici autori antichi e moderni e ridotte a
sistema teorico-pratico universale, 3 tomi, Aquila, Tipografia Aternina 1835; id., Fonografia ovvero nuovo metodo per
contrassegnare le notabili operazioni vocali nella declamazione, Napoli, dalla Stamperia del Vaglio, 1852.
[–] pausa enfatica. È elencata fra i segni delle pause, e viene definita e richiede un intero sospiro, “una battuta”. Segue
sempre un cambiamento d’espressione. Camilli la definisce in tal modo pausa enfatica e la inserisce tra le sigle
interposte.
Enfasi tonica con trapasso, o passaggio, o alternanza dei gradi primari: nei copioni di Salvini l’applicazione non è
indicata da una sigla ma singole lettere o intere parole vengono ripassate a china. Il trapasso può indicare o una
variazione di grado o una alternanza di grado. Se la scena è introdotta già da una sigla della voce apposita, questa va
considerata una variazione del grado della voce, se invece la scena non è siglata con il contrassegno della voce
apposita, l’evidenziazione in china della sillaba o della parola va intesa come trapasso di alternanza di grado. (cfr. il
mio L’Arte massima, cit., p. 129). In questo caso questo trapasso indica una alternanza di grado.
̶ ̶ enfasi tonica. L’enfasi tonica è una sigla sottoposta, dice il Camilli, una grossa linea che deve sottostare esattamente
alle parole che corrispondono all’idea motrice di ogni proposizione, e non si estende oltre in lunghezza: il suono della
voce deve essere “il più gagliardo e pieno, distinguendosi su una o più parole, su cui si fonda l’intera proposizione.
Trapasso con alternanza del grado.--> parola in china sottolineata con enfasi
Il finale della tragedia
Amleto: Orazio…. la mia causa

Tu almen difendi. (Suono di marcia guerriera.) Qual

fragor di guerra ?

Capitano: Trionfator della Polonia, torna

Il Fortebraccio.

Amleto: Ahi ! che il velen già tutte

Esauste di mia vita ha le sorgenti. –

Né breve ora mi resta a udir le nuove

Della vittoria. Ma presagio io vedo

Che sia re in Damimarca il Fortebraccio;

E a lui consacro, il mio voto supremo –

Tu il reca; e i casi gli dirai, che furo

Del mio fato cagion – Silenzio, è il resto!

[–] pausa enfatica.


Trapasso con variazione del grado qui c’è una voce apposita velata

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