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CANTO VI
[Canto sesto, nel quale mostra del terzo cerchio de
l'inferno e tratta del punimento del vizio de la gola,
e massimamente in persona d'un fiorentino
chiamato Ciacco; in confusione di tutt'i buffoni
tratta del dimonio Cerbero e narra in forma di
predicere più cose a divenire a la città di
Fiorenza.]
https://www.youtube.com/watch?v=4EW07ICXB1w&feature=youtu.be
La CRISI DEL TRECENTO spiegata da Alessandro Barbero (serve anche per Storia)
https://www.youtube.com/watch?v=AjAVuRMPeJw
Canto V
"Io venni in loco d’ogne luce muto Dante, con questi versi vuole farci capire come
che mugghia come fa mar per tempesta, l’inferno sia un posto buio, privo di ogni luce.
se da contrari venti è combattuto.”
"Poscia ch’io ebbi il mio dottore udito Dante, dopo che sentì il suo maestro Virgilio
nomar le donne antiche e’ cavalieri, nominare antiche donne e cavalieri, si prese
pietà mi giunse, e fui quasi smarrito:” d’angoscia e si sentì molto turbato, talmente
turbato che quasi svenì.
Per più fiate li occhi ci sospinse Durante la lettura per più volte Paolo e Francesca si
quella lettura, e scolorocci il viso impallidirono, ma solo un passo fu quello che vinse
ma solo un punto fu quel che ci vinse." le loro esitazioni, dando vita così al loro amore.
Stavvi Minòs orribilmente, e ringhia: Minos, figlio di Giove ed Europa, si trova all’entrata
essamina le colpe ne l'intrata; del secondo cerchio e con la sua coda, indica il
giudica e manda secondo ch'avvinghia." cerchio in cui il condannato è destinato
"La bufera infernal, che mai non resta, la bufera infernale che non si ferma mai, colpisce,
mena li spirti con la sua rapina; tormenta e rivolta gli spiriti, proprio come la bufera
voltando e percotendo li molesta." d’amore che colpì Paolo e Francesca.
"Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende, Francesca parla del suo amore per Paolo, di un
prese costui de la bella amore forte. Lei era talmente innamorata di Paolo,
che mi fu tolta; e 'l modo ancor m'offende." che l’amore vinse anche sulla morte.
Canto VI
a) Spiega i seguenti versi (chi sono i personaggi, il luogo, il tempo):
"Io sono al terzo cerchio, de la piova Dante si trova nel terzo cerchio dell’inferno, quello
etterna, maladetta, fredda e greve; della pioggia eterna, fredda, maledetta e pesante
regola e qualità mai non l'è nova." che non cambia mai aspetto
"Quando ci scorse Cerbero, il gran vermo, Quando Dante e Virgilio, si imbatterono in Cerbero,
le bocche aperse e mostrocci le sanne; esso aprì le sue tre bocche, mostrando così i suoi
non avea membro che tenesse fermo." denti; in oltre, non c’era muscolo fermo, era in
costante tremore.
"Li occhi ha vermigli, la barba unta e atra, Qui abbiamo la descrizione di Cerbero, che ha occhi
e 'l ventre largo, e unghiate le mani; rossi, barba nera e unta, e con le zampe con unghia
graffia li spirti ed iscoia ed isquatra." affilatissime con cui graffia, taglia o addirittura
scuoia le anime condannate.
"-O tu che se' per questo 'nferno tratto-, un anima si alzò e parlò con Dante e Virgilio e disse:
mi disse, -riconoscimi, se sai: voi che siete condotti attraverso questo inferno
tu fosti, prima ch'io disfatto, fatto riconoscetemi, poiché voi siete nati prima che io
morissi. (riferito a Dante)