Lo spleen di Parigi
A Arsne Houssaye
Mio caro amico, le invio una
piccola opera di cui non si
potrebbe dire, senza farle un
torto, che non ha n capo n
coda, poich invece tutto in
essa al tempo stesso capo e
coda, alternativamente e
reciprocamente. La prego di
considerare quali ammirevoli
comodit offra questa
combinazione a tutti: a lei, a
me e al lettore. Possiamo
interrompere dove vogliamo,
io le mie fantasticherie, lei il
manoscritto, il lettore la sua
lettura, poich non sospendo
la volont recalcitrante di
questultimo al filo
interminabile di una trama
superflua. Si pu togliere una
vertebra e i due capi di questa
tortuosa fantasia si
ricongiungeranno senza
fatica. Spezzandola in diversi
frammenti si vedr che ogni
pezzo pu esistere a parte.
Nella speranza che qualcuno
di questi tronconi saranno
tanto vivi da piacerle e da
divertirla, oso dedicarle il
serpente intero.
Ho una piccola confessione da
farle. Sfogliando almeno per la
ventesima volta il famoso
I. Lo Straniero
Uomo misterioso, chi ami di pi,
tua madre, tua sorella o tuo
fratello?
Non ho n padre, n madre, n
sorella, n fratello.
I tuoi amici?
Si sta servendo di una parola il
cui senso mi rimasto
sconosciuto fino ad ora.
La tua patria?
Non so nemmeno a quale
latitudine si trova.
La bellezza?
Lamerei volentieri, divinit e
immortale.
Loro?
Lo detesto come lei detesta
Dio.
E allora, eccezionale straniero,
cosa ami?
V. La Camera doppia
Una camera che somiglia a un
sogno, una camera veramente
spirituale, ove latmosfera
stagnante leggermente tinta di
rosa e di blu. Lanimo vi fa un
bagno di pigrizia, aromatizzato
con il rimpianto e il desiderio.
qualcosa di crepuscolare, bluastro
e rosaceo, un sogno di volutt
durante uneclissi.
I mobili hanno forme allungate,
prostrate, languide. I mobili
paiono sognare: si direbbero
dotati di una vita da sonnambuli,
come il vegetale e il minerale. Le
stoffe parlano una lingua muta,
come i fiori, come i cieli, come i
soli morenti.
Sui muri non c nessun abominio
artistico. Relativamente al puro
sogno, allimpressione non
analizzata, larte definita, larte
positiva una bestemmia. Qui,
tutto ha la sufficiente chiarezza e
la deliziosa oscurit dellarmonia.
Un profumo infinitesimale della
scelta pi squisita, alla quale si
mescola una leggerissima
umidit, nuota in questa
atmosfera in cui la mente
sonnolenta cullata da sensazioni
di serra calda.
La mussola piove
abbondantemente davanti le
finestre e davanti al letto: si
spande in cascate nevose. Su
questo letto coricata lIdolo, la
oppure il galoppino di un
direttore di giornale che reclama
il seguito del manoscritto.
La camera paradisiaca, lidolo, la
regina dei sogni, la Silfide, come
diceva il grande Ren, tutta la
magia scomparsa al brutale
colpo dello Spettro.
Orrore! Mi ricordo! Mi ricordo!
S! Questa stamberga, la
residenza della noia eterna,
proprio la mia. Ecco i mobili
insulsi, impolverati, sbrecciati; il
camino senza fiamma e senza
brace, insozzato di sputi; le tristi
finestre in cui la pioggia ha
tracciato solchi nella polvere; i
manoscritti cancellati o
incompleti; il calendario su cui la
matita ha segnato date sinistre!
E il profumo ultraterreno di cui
mi ubriacavo con una sensibilit
perfezionata, purtroppo
sostituito da un fetido odore di
tabacco mescolato a non so quale
muffa nauseabonda. Qui ora si
respira il rancido della
desolazione.
In questo mondo ristretto, ma
cos pieno di disgusto, un solo
oggetto noto mi sorride: la fiala
del laudano, una vecchia e
terribile amica; feconda
purtroppo di carezze e perfidie
come tutte le amiche.
S, s, il Tempo ricomparso; il
Tempo ora regna sovrano; e con
lorrendo vegliardo ritornato
tutto il suo demoniaco corteo di
Ricordi, di Rimpianti, di Spasmi,
ma sozzure accuratamente
scelte.