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Nell’illuminismo il poeta era distaccato dalla natura mentre nel romanticismo il poeta
diventa un tutt’uno con essa → è come se il poeta si fondesse con la natura.
La natura del romanticismo sovrasta l’uomo ma non è una natura che fa paura → è
una natura buia e tetra che cela un mistero, ma non fa paura, anche se viene
raffigurata nella sua misteriosità.
Questo articolo è uno dei due manifesti letterari del romanticismo, assieme alla
“Lettera semiseria di Grisostomo al suo figliuolo” di Giovanni Berchet.
La poesia dei classicisti veniva definita dai primi romantici italiani come “la poesia dei
morti”.
Il linguaggio deve essere orientato verso un nuovo pubblico, molto più aperto e
molto più vasto. La poesia si deve fare portavoce di quelli che sono i sentimenti e gli
ideali non solo della società, ma dell’intera nazione.
All’epoca ogni 15 giorni usciva una rivista chiamata “il conciliatore” → rivista
romantica per eccellenza nata nel 1816. Silvio Pellico interviene nel 1818 con un
articolo dove difende gli ideali romantici.
La letteratura romantica italiana si basava sul vero → aveva una finalità educativa
e pedagogica, doveva impartire degli insegnamenti ed educare il popolo. In Italia la
situazione politica e sociale era diversa dal resto d’europa, perchè la dominazione
austriaca aveva portato il popolo a sviluppare un forte senso di patriottismo.
All’interno del romanticismo italiano ci sono due tendenze → una abbraccia il vero
mentre l’altra abbraccia il sentimento, la fantasia e persino la satira.