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LA BELLE EPOQUE (=assenza di guerra) 1850-1914

Diviso in due momenti:


● 1850 -1880 → domina il mito del progresso alimentato dalle scoperte scientifiche,
dalle innovazioni tecnologiche e cambiamenti materiali, nuovi stili di vita che aprono
a una nuova concezione dello spazio e del tempo, visione ottimista della vita,
dominato in filosofia dal positivismo, in letteratura da una forte tendenza realistica
che da origine al naturalismo (FRANCIA) e dal verismo (ITALIA).
In arte è l'epoca dell’ impressionismo e dei macchiaioli
● 1880-1914 → l'epoca in cui si cominciano a guardare con occhio critico i risultati del
progresso, si perde la fiducia nella ragione e si affermano nuovi modelli di pensiero
come quelli di Bergson e Nietzsche, si indagano nuove realtà e si scopre con Freud
l'inconscio, nuova teoria della relatività di Einstein. Questi aspetti sono stati
raggruppati sotto il termine di decadentismo, dalla fine dell'800 e allo scoppio della
prima guerra mondiale, in ambito letterario si affermano il simbolismo ed estetismo.

POSITIVISMO dal 1850-1880


Dal termine positif = positivo, cioè massima elevazione della poesia sia a livello economico e
borghese, ci sono innovazioni tecnologiche e scoperte scientifiche che sconvolgono modelli
di comportamento e le visione della vita. Di fronte a questo cambiamento rapido, migliora la
vita dell'uomo. È naturale che in un clima di progresso il passato venga svalutato per
esaltare il futuro, l'azione e la scienza che permettono questo cammino verso il meglio.
Due grandi esposizioni universali:
- the great exhibition nel Crystal Palace (Londra)
- nella sala dell'esposizione (Parigi)
Nel 1889 in Italia viene presentato il ballo excelsior, che rappresenta il simbolo del progresso
in quanto alla fine si accendono le luci.
Le teorie degli scienziati e tecnici acquistano maggior prestigio → intellettuale inizia a
perdere valore, non è più considerato la figura guida, molti reagiscono:
- manifestando un disprezzo verso la società borghese
- altri si adeguano al contesto e mercificano la loro attività intellettuale
- oppure anche lo scrittore si fa scienziato e assume su di sé il compito di analizzare le
caratteristiche della società del progresso evidenziandone le storture.
Emblema del progresso:
- TRENO come mezzo di trasporto che porta verso il progresso, Carducci nell'inno a
Satana vede il treno come simbolo del progresso contro l'oscurantismo della chiesa.
(Stazione di Saint Lazare) per alcuni il treno però è un elemento che ha distrutto
l'equilibrio della natura.
- AUTOMOBILE che diventa un vero e proprio mito perché permette di essere veloci e
rapidi si esaltano la velocità e il rumore del progresso. Ripreso dai futuristi come
Boccioni e Marinetti.
- AEROPLANO
- TRANSATLANTICO
Il libro “il giro del mondo in 80 giorni” di Jule Verne rappresenta questo mito della velocità
che permette di muoversi in tutto il mondo in modo rapido. Anche la tragedia del Titanic il
quale si è schiantato sul ghiaccio.
CITTA’ → metropolitana rappresenta il progresso e le contraddizioni di quest’età: demoliti i
borghi medievali per fare spazio ai grandi strade, costruiti i cabaret, sale da ballo, grandi
magazzini, introdotta la luce elettrica, gallerie coperte che permettano di passeggere tra i
negozio.
→ La città diventa un luogo dell'alienazione personificazione, tristezza rappresentato da
alcolismo e prostituzione. Nel corso del’ 900 la città diventerà anche il luogo della folla
anonima, luogo del vizio, in cui non è possibile instaurare nessun tipo di affetto, ricordiamo
l'Ulisse di Joyce.
AMORE → non è più passione di età romantica, adesso diventa sesso, qualcosa di
estremamente carnale, schiavitù dei sensi e presenta una componente aggressiva
DONNA → non è più l'eroina romantica ma una sorta di donna vampiro che ha in sé qualche
cosa di diabolico che attrae, seduce e distrugge. Donna che si ribella, che non accetta più di
essere la buona madre di famiglia ma vuole prendere in mano la propria vita. Ricordiamo
Ibsen, Casa di bambola. Sibilla con il romanzo "Una donna".
L’idea del sapere che sorregge il mito del progresso e i modelli dominanti sono il positivismo
e l’evoluzionismo: Francia e Inghilterra sono i paesi guida perché qui lo spirito scientifico si
diffonde a livello di mentalità.
Tra il 1830-1842 Comte pubblica il “corso di filosofia positiva” ( fondare una società positiva
fondata sul sapere scientifico), individua tre stadi:
● stadio teologico → l’uomo tende ad attribuire le cause dei fenomeni a elementi
soprannaturali come gli dei
● stadio metafisico → in cui individua le cause astratte dei fenomeni
● stadio positivo → non si interessa delle cause ma delle leggi fisiche che regolano il
fenomeno
La disciplina che va costruita è la sociologia e quando questa ci sarà l’umanità sarà
generata.
1859 Darwin pubblica un libro “l’origine dell’evoluzione’ per selezione naturale” → sottolinea
come le specie animali si siano evolute per mezzo della selezione naturale, cioè riguarda
tutte le specie che non siano in grado di adattarsi ai cambiamenti e quindi vengono
eliminate. vede l'esistenza come lotta per la sopravvivenza.
Questi aspetti scientifici verranno applicati a livello sociale → 1860 Spencer pubblica il
"prospetto" in cui preannuncia un progetto filosofico che avrebbe dovuto dare un impianto
evoluzionistico ad ogni aspetto del sapere. A lui si deve l'OTTIMISMO di quest'età vista
come migliore → perché riconosce il progresso
Sono importanti anche i testi di Marx “manifesto del partito comunista” che sancisce la
nascita del Marxismo → visione filosofica, anti idealista ma materialista in cui l'uomo viene
studiato a partire dai fattori economici e concreti a differenza dei grandi ideali di Hegel.
Cambiano le immagini del sapere, il sistema dei valori, il ruolo dell'intellettuale e i gusti del
pubblico che è principalmente borghese e si appassiona a 3 sottogeneri del romanzo:
- ESOTICO → che fa vivere avventure in luoghi lontani, si vede l'influenza del
colonialismo, ricordiamo il maestro Emilio Salgari
- D’APPENDICE → pubblicato a puntate sui giornali, caratterizzato da molte storie
d'amore con tradimenti
- PEDAGOGICO → quello che serve a istruire, omologare la famiglia borghese.
Ricordiamo Pinocchio e il libro cuore di Edmondo De Amicis.
REALISMO
La tendenza a rappresentare la realtà in modo fedele in tutti i suoi aspetti, da sempre
presente nella letteratura come nel romanticismo con gli intellettuali che esaltano la storia
come Hayez e Manzoni ma fanno riferimento ad epoche diverse. Il realismo vero descrive
l’epoca in cui si vive, opere completamente realistiche che esprimono la realtà, con sguardo
obiettivo e vero.
INGHILTERRA
Nasce nel 1800 e il romanzo diventa uno strumento per la denuncia sociale come:
- Jane Austen che analizza con precisione tutti i meccanismi che regolano le relazioni
all’interno di una famiglia medio alta borghese, soffermandosi sulla realtà rurale
dell'Inghilterra nelle aree di provincia. Opere: “orgoglio e pregiudizio” e “Emma”,
caratterizzate da un realismo attento e curato e da un punto di vista femminile non
aristocratico, infatti lei era figlia di un pastore.
- Le sorelle Bronte scrivono romanzi con ambientazione provinciale e personaggi
analizzati con un'estrema precisione.
- Dickens nei suoi romanzi analizza i lati oscuri del progresso e dell'industrializzazione
con l'obiettivo di denunciare l’individualismo sfrenato e la mentalità utilitaristica
imposti dal capitalismo, propone un cambiamento e miglioramento della società
attraverso l’atteggiamento filantropico di alcuni benefattori
FRANCIA
A partire dal 1830 il romanzo si apre intorno alla realtà contemporanea a causa dei grandi
rivolgimenti politici, sociali ed economici che attraverso il paese. Si formò un romanzo
realista in senso stretto = attento alla realtà così com’è si afferma proprio in questa nazione.
Precursori = anticipatori sono Stendhal e Balzac
- Stendhal nei suoi romanzi “il rosso e il nero” e “la certosa di Parma” analizza la forza
travolgente delle passioni in contrasto con le rigide norme sociali, quindi i sono
romanzi sono molto analitici, analizzano in maniera spietata le passioni umane,
soprattutto quelle più travolgenti. Riesce a mantenere un distacco netto nei suoi
personaggi e in quello che descrive, NON c’è un coinvolgimento emotivo in quello
che tratta.
- Balzac racchiude sotto il titolo di “commedia umana” circa 137 opere tra romanzi,
racconti, novelle e saggi. Obiettivo: rappresentare scene di vita in tutti gli ambienti in
cui l'individuo reagisce → perché come dice nella sua prefazione “il legame
individuo-ambiente è fondamentale” parte dal presupposto che esistano tante specie
umane quante sono gli ambienti. Dice: “la società non fa dell’uomo a seconda degli
ambienti in cui si svolgono le sue azioni, altrettanti uomini indifferenti, quante sono le
varietà che vi sono in zoologia”. Compito del romanziere è quello di osservare la
realtà, cogliere affinità e differenze, raggruppare e classificare → l’indagine sull’uomo
procede nello stesso modo in cui si indagano gli animali, cioè scientifico. Sottolinea
come il motore di tutte le azioni umane sia il denaro. Romanzi celebri sono “Eugenie
Grandet” e “Papà Goriot”. Scrive dei saggi in cui si propone di analizzare le cause e
studi analitici in cui lo scopo era la ricerca dei principi primi.
Nel 1857 Flaubert pubblica “Madame Bovary” → che ha dato vita al bovarismo: patologia
che colpisce le donne insoddisfatte della propria vita.
trama: Emma è una giovane nutrita di fantasia che sposa un medico modesto e pigro e che,
deluso dal matrimonio, si abbandona alle relazioni adulterine che però la deludono e la
portano al suicidio.
Questo romanzo è un libro molto scontato anche se è uno dei capolavori per il metodo
utilizzato dall’autore → metodo scientifico = senza filtri, anche negli aspetti sgradevoli.
→ Il libro venne censurato e l’autore condannato.
La noia quotidiana è descritta con freddezza: Flaubert denuncia le ipocrisie e le falsità della
famiglia borghese → soffocare le passioni per adeguarsi alle norme è negativo e distruttivo.
Flaubert ha un approccio scientifico alla realtà, egli infatti dice che l’arte deve essere
impersonale e l’artista come Dio, cioè onnipotente e invisibile. Quando venne accusato di
immoralità egli rispose che Madame Bovary era lui (Madame Bovary c’est moi). Flaubert era
molto schivo, timido e malaticcio. Egli descrive un romanzo oggettivo, capace di fotografare
la realtà così com’è.
In pieno positivismo si muovono i fratelli De Goncourt che introducono i romanzi-nichilisti
→ mostrano casi umani appartenenti a diverse classi, oppure casi umani patologici
(mentali). Nel 1865 pubblicano il romanzo “Germinie Lacerteux” che racconta e di una
domestica che viene sedotta e inizia ad abbandonarsi al vizio fino a che la sua padrona la
scopre e la caccia. A questo romanzo i fratelli fanno una prefazione in cui sottolineano
l’importanza di parlare della sofferenza degli uomini e dei disagi sociali. Sottolineano anche
che il romanzo non deve provocare scandalo perché parlano di situazioni vere.

NATURALISMO-ZOLA’
A partire da Zola, l’uomo diventa oggetto di studio della letteratura.
Zola si forma tramite le teorie del fisiologo Claude Bernard e del filosofo Hippolyte Taine.
Il filosofo H. Taine ritiene che tutte le azioni e i prodotti umani siano determinati da 3 fattori:
1. la razza → si intende l’età e il sesso, la condizione sociale ed economica di
un’individuo. (l’albero genealogico)
2. il luogo → il posto in cui uno vive
3. il momento → l'epoca in cui uno vive
Bernard ritiene che tutto ciò che riguarda l’uomo può essere studiato scientificamente quindi
anche le passioni che sono reazioni nervose, quindi il sesso altro non è se non la risposta di
un bisogno fisiologico, la letteratura diventa uno strumento per studiare a fondo l’uomo ed
analizzarne la vita fisica secondo criteri scientifici.
Per questo è profondamente convinto che tutte le azioni dell’uomo siano determinate da
reazioni fisiologiche che si possono studiare scientificamente e che queste reazioni siano
influenzate dal tempo, dal luogo e dal momento storico preciso in cui si vive.
Egli cerca di mettere in pratica le teorie di Bernard e di Taine in un romanzo intitolato “Teresa
Raquin”, in cui lo stesso Zola dice di aver voluto descrivere non due caratteri, ma due indoli.
Teresa → donna passionale ed insoddisfatta del marito che riesce ad intrecciare una
relazione con un uomo estremamente nervoso e riesce a spingere quest’uomo, che diventa
suo amante, ad uccidere il marito gettandolo nel fiume. Dopo questo fatto i due si sentono
ossessionati dal loro delitto e si uccidono a loro volta.
→ L’opera fu immediatamente giudicata immorale e oscena.
Perciò alla prima edizione Zola premette una prefazione nella quale dice di aver scelto due
personaggi dominati superlativamente dai nervi e dal sangue, cioè di aver scelto due esseri
bestiali, e di aver voluto dimostrare come l’unione di questi due temperamenti in un
particolare contesto, come quello in cui vivono, non può che avere come esito il crimine di
cui si macchiano, dimostra la veridicità del determinismo (non puoi cambiare la tua
posizione) e della razza, del luogo e del momento.
In questo romanzo l’anima, l’aspetto emotivo e la dimensione psicologica sono
completamente assenti infatti il rimorso viene visto come disturbo organico e reazione del
sistema nervoso e l’obiettivo del romanzo, ribadisce Zola alla fine della prefazione, è stato
quello di studiare gli effetti tra il contatto di un’indole nervosa e un’indole sanguigna in un
determinato contesto.
→ Questo è in sostanza un romanzo scientifico perché adotta gli strumenti della scienza,
sorta di esperimento chimico. In questo romanzo viene sperimentato praticamente un
concetto e un’idea.
I principi che lo hanno spinto a scrivere un romanzo di questo genere e a scrivere romanzi
secondo questa prospettiva, viene da Zola esplicitato in un romanzo pubblicato nel 1881
intitolato “Il Romanzo Sperimentale” → sottolinea la necessità che la letteratura diventi uno
strumento per diagnosticare i mali della società
→ è necessario che il romanziere metta in scena l’uomo così come è, collocato nel preciso
contesto sociale in cui vive. In sostanza il romanziere deve trasformarsi in uno scienziato e
deve guardare l’uomo e la realtà in modo oggettivo e distaccato. Il romanziere deve
guardare, ma anche sperimentare, solo in questo modo sarà possibile diagnosticare i mali
della società. Il romanziere deve fare come il biologo che osserva l’animale nel suo habitat.
Solo così è possibile avere un quadro sociale di un determinato ambiente.
→ fare della letteratura uno strumento di una futura scienza chiamata sociologia e fare
della letteratura uno strumento capace di contribuire all’estirpazione di certi mali sociali.
Queste idee di Zola gettano le basi culturali del naturalismo, movimento culturale chiamato
così dallo stesso Zola e che va a raggruppare tutti coloro che hanno quest’idea di letteratura.
Zola utilizza il termine naturalismo perché il suo progetto è quello di studiare l’uomo naturale,
ovvero l’uomo sottoposto alle leggi fisico-chimiche e determinato dall’ambiente, dalla razza e
dal momento storico.
→ L’uomo che il romanziere deve studiare deve appartenere a tutte le classi sociali, perché
bisogna avere un quadro completo della società e deve essere osservato, studiato,
catalogato, fotografato in maniera impersonale, impassibile e totalmente staccata, solo così
sarà possibile restituire attraverso l’opera letteraria dei documenti umani.
Zola realizza questo suo progetto in un ciclo di romanzi: “Ciclo dei Rougon-Macquart” → in
cui racconta la storia naturale e sociale di una famiglia, l’albero genealogico, a partire dal
capostipite sotto il secondo impero, 1850-1870.
Zola parte da un personaggio che è Adelaide Fouque, che sposa un’esponente della
famiglia Rougon, famiglia benestante e di alto rango, e da questi nasce Pierre Rougon.
Adelaide ha anche una relazione clandestina con un uomo dedito al contrabbando, quindi
opposto al marito, il cui cognome è Macquart e da questi avrà due figli, Ursula e Antoine.
→ Da Pierre, figlio legittimo, deriva una linea genealogica che permette a Zola di studiare la
classe alta, perché si sposa con una donna di classe sociale elevata, le quali sono sono
segnate da un interesse esagerato per il denaro e per il potere che porta molti a commettere
atti violenti per raggiungere le loro ambizioni nonostante la cultura, l’educazione e le buone
maniere.
→ Ursula, figlia illegittima, sposa un borghese, ha dei figli e si segue l’evoluzione della sua
discendenza e quello che Zolà osserva è che la classe borghese: una classe più moderata
nelle sue ambizione, ma comunque anche questa è molto tentata dal denaro e dal potere.
→ Con Antoine, secondo figlio illegittimo, il più sfortunato tra i fratelli, perché cresce più con
il padre, studiamo la situazione delle classi basse della società. Antoine è quello che cresce
nella miseria, ha relazioni con donne povere e quindi tutta la sua discendenza è minata da
vizi come l’alcolismo, la prostituzione e anche l’omicidio.
Studiando una famiglia dimostra il determinismo, dimostra che le tare mentali sono ereditarie
e che queste collocate in un certo ambiente danno gli stessi esiti.

VERISMO
La lezione del positivismo e del naturalismo di Zola viene ripresa a Milano dallo scrittore luigi
Capuana, critico letterario, romanziere, collaboratore del quotidiano “Il corriere della sera”
che si fa portavoce di un nuovo modo di intendere la narrativa che prende il nome di
Verismo, versione italiana del naturalismo francese.
Lo stesso Capuana cerca di mettere in pratica i suoi principi teorici in un romanzo intitolato
“Giacinta” → studio patologico di Giacinta violentata da bambina che vive piena di sensi di
colpa e costretta a sposare un uomo corrotto, amante di un altro e per i sensi di colpa si
uccide.
→ Capuana poi abbandonerà questo stile di letteratura e si indirizzerà su una letteratura
paranormale per i suoi interessi verso l’occulto.
Da coloro che lo seguono, nasce una narrativa regionale, cioè una narrativa che ci dà uno
spaccato dell’Italia umile e contadina e si concentra soprattutto sulle aree della campagna.
Ricordiamo:
- Federico da Roberto scrive “i viceré", concentra in una famiglia umile della sicilia
- Matilde Serao che si concentra sulla realtà napoletana
- Grazia Deledda che studia la Sardegna con il romanzo “Canne al vento”
- Mario Pratesi che si concentra sulla Toscana
- D’Annunzio che scrive novelle ambientate in Abruzzo
- Verga che si concentra sulla realtà Siciliana e Milanese.

Capuana afferma che il romanziere deve procurarsi un microscopio per osservare la realtà
e deve operare con il bisturino dell’anatomista tenendo conto del:
1. condizionamento dell’ambiente (confronta balzac)
2. degli aspetti economici
3. mantenendo l’impersonalità e oggettività della narrazione
4. prestando attenzione di tutte le classi sociali ( confronto Zola)
5. di trasformare in opera d’arte la vita italiana contemporanea ritraendo dal vero (scopo
del narratore)
termini grassetto: alludono a una dimensione scientifica, il poeta deve operare come uno
scienziato, deve ricostruire i meccanismi che hanno determinato alcuni eventi dopo averli
osservati con cura tenendo conto dell'ambiente e ereditarietà.
Capuana:
- utilizza il verbo “ritrarre” non fotografare → per gli intellettuali italiani la letteratura
rimane legata ad un'idea secondo cui l’opera letteraria è creativa, per quanto
aderente alla realtà comunque la pennellata nasce dalla soggettività dalla propria
sensibilità, attenti all’aspetto narrativo
- è legato alla necessità di adeguare la lingua al contenuto → lingua come
espressione dell’ambiente, utilizza il modo di esprimersi di una certa comunità con
proverbi, modi di dire non dialetto

NATURALISMO VERISMO

CONTESTO urbanizzato e industrializzato agrario caratterizzato dalle masse


SOCIALE caratterizzato dalla borghesia e contadine e una borghesia/aristocrazia
proletariato parassitaria e immobile o osservati i primi
centri urbanizzati come Milano e Genova

APPROCCIO determinismo, uomo mosso da leggi non c’è un totale determinismo, credono
SCIENTIFICO fisiche che alcuni aspetti della personalità
sfuggono da qualsiasi legge (mastro Don
gesualdo di verga)

IMPERSONALITA’ mantenuta e l’opera letteraria è uno mantenuta ma l’opera si propone di essere


fotografia della realtà un ritratto
OBBIETTIVO migliorare la società e denunciare i assente la volontà di denuncia, si tende a
mali presentare la realtà così come è oppure c’è
la volontà di dimostrare come il mondo
contadino nonostante le difficoltà e
arretratezza sia un mondo autentico fondato
su valori sinceri
LINGUA rigorosa, scientifica, asciutta mobile, variegata perché le realtà sociali
sono più variegate

spettacoli teatrali: Ibsen casa di bambola e varia l’elemento dell'ereditarietà, si focalizza


sull’ipocrisia, falsità e condizione in cui viene mantenuta la donna, smania per il denaro e
tradimento. Si arriverà a mettere in scena un salotto in cui i personaggi parlano senza
ascoltarsi
natura in verga → è sottoposta a delle leggi, determinismo, riflette la condizione dei
personaggi
VERGA
Nasce a Catania nel 1840, ha origine nobiliare e viene educato a ideali del risorgimento,
infatti cerca di nascondere le sue origini. Fin da piccolo si appassiona alla letteratura e
immediatamente comincia a scrivere una serie di romanzi che vedono il tema amoroso e il
tema patriottico.
PERIODO FIORENTINO (1869-1872)
periodo importante per la sua formazione perché frequenta i salotti intellettuali delle classi
alte e si forma come artista perché entra in contatto con:
- il romanticismo dell’ultima fase: sdolcinato, mieloso, malinconico
- gli scapigliati → intellettuali di origine borghese che assumono atteggiamenti, stili di
vita, comportamenti ribelli e anticonformisti, con l'obiettivo di scardinare l'ipocrisia e
gli aspetti negativi e depravati dei borghesi.
Inizia a narrare storie d’amore che finiscono male e ottiene molto successo.
PERIODO DI MILANO (1872-1893)
Si sposta nei salotti da Firenze a milano, nella campagna Siciliana. è lo sguardo di chi vive
una condizione agiata e vive questo paternalismo, il primo racconto Naturalista o Verista è
Rosso Malpelo, vita dei campi e malavoglia.
continua a frequentare salotti e caffè dove si ritrovano i letterati, dà a Verga la fama che si
aspetta e conosce i meccanismi che muovono il progresso.
→ coltiva un filone narrativo destinato al grande pubblico il quale preferiva opere di
argomento mondano e ottiene una fonte di guadagno certa

FASE PRE VERISTA FASE VERISTA

Romanzi patriottici e mondano-scapigliati, Narrativa impersonale e oggettiva.


scritti nel periodo fiorentino e milanese. Fornisce il documento umano di una
Milano: società industriale, domina il profitto particolare condizione sociale, senza
economico. L’arte è merce e la fama di un opinioni personali.
autore è decretata dal successo. Prende in esame le condizioni degli umili
● Eva = sottolinea il cinismo di una in Sicilia, a partire da alcuni resoconti letti.
società che lo affascina e lo I principi di questa nuova narrativa sono
spaventa. contenuti nella prefazione alle novelle
● Nedda = bozzetto siciliano. Una L’amante di Gramigna, Lettera a Salvatore
giovane contadina si innamora e Verdura e Fantasticheria e nella
rimane incinta. Viene esclusa dalla prefazione al romanzo I Malavoglia.
società e abbandonata insieme alla Il primo prodotto è “Rosso Malpelo”,
figlia, fino a che muoiono di fame. pubblicato nel 1878 nella raccolta Vita nei
Cambia paesaggio e classe sociale, ma campi.
rimane legato alla narrativa tradizionale. Segue il decennio dei capolavori: Novelle
Parla degli umili dall’alto verso il basso: rusticane (1883), Per le vie (1883) e
l’atteggiamento è paternalistico ( Mastro-don Gesualdo (1889).
giudicando) e il paesaggio è incongruente
rispetto ai disagi. Ha una visione idealizzata
della campagna, vista come idillio anziché
come luogo di fatica.
Realizza il criterio dell’impersonalità attraverso le seguenti tecniche:
● Regressione = chi narra condivide il punto di vista della comunità di cui si sta
parlando, l’autore che si adegua e si pone allo stesso livello della comunità.
● Eclissi = l’autore si nasconde completamente e non lascia trasparire il suo pensiero e
il suo giudizio. Non fornisce coordinate per comprendere il racconto, il quale deve
farsi da sé.
● Discorso indiretto libero = discorso indiretto senza l’uso di verbi, congiunzioni e
virgolette.
● Straniamento = effetto prodotto dalle precedenti tecniche sul lettore. Mostra come
valori e situazioni normali possono diventare anormali e crea un divario tra chi legge
e chi racconta

I MALAVOGLIA
Viene realizzato e pubblicato nel 1881, nel pieno della Seconda Rivoluzione Industriale e
durante l’Esposizione universale di Milano. Questo romanzo si presenta come tentativo di
individuare i meccanismi che spingono l’uomo a indagare la realtà, in questo caso molto
semplici: ricerca di cibo e denaro. La famiglia è quella dei Toscano, o Malavoglia, grandi
lavoratori.
Il titolo è una dichiarazione di poetica perché il punto di vista è quello della comunità.
La famiglia vive ad Aci Trezza, vicino a Catania ed è dedita alla pesca. È composta da:
● Padron ‘Ntoni, capofamiglia e simbolo dei valori legati alla famiglia;
● Bastianazzo, il figlio;
● La longa, la moglie di Bastianazzo;
● Cinque figli
○ ‘Ntoni, un giovane chiamato per la leva militare
○ Luca e Alessi, fratelli
○ Mena, sorella,
○ Lia, la più piccola
TRAMA:
Padron ‘Ntoni decide di accettare di commerciare un carico di lupini in modo da poter
guadagnare e risparmiare per la dote di Mena. Per acquistarli, il nonno chiede un prestito a
un usuraio, zio Crocifisso. Durante il viaggio, la Provvidenza (barca) viene colta da una
tempesta e Bastianazzo muore. Inizia così la rovina della famiglia, in quanto la barca è
distrutta, il debito va risanato e i figli mantenuti.
‘Ntoni chiede soldi mentre è a fare il militare. Luca viene arruolato, per poi morire durante
una battaglia. La famiglia rimane priva di forza lavoro e il nonno è costretto a vendere la
casa del nespolo, quella in cui i Malavoglia vivono da sempre. Quando ‘Ntoni torna, la
situazione precipita, in quanto manifesta l’insoddisfazione provata nel vivere in un modo che
non riconosce.
La madre muore e ‘Ntoni inizia dei traffici illegali per continuare a frequentare i bar. Alessi
invece aiuta il nonno e i due riescono a risollevare l’attività di famiglia. Lia assume
atteggiamenti provocanti e inizia a frequentare un brigadiere, contribuendo alla diffusione di
dicerie sulla famiglia. Nasce una discussione che porta ’Ntoni a uccidere il brigadiere, per cui
finisce in carcere.
Il matrimonio di Mena salta e l’infamia caduta sulla famiglia le impedisce di seguire i suoi
sentimenti per Alfio, un carrettiere innamorato di lei. Lia decide di spostarsi in città, dove
finisce per fare la prostituta. Poi il nonno si ammala, viene portato in ospedale, dove morirà
abbandonato a se stesso.
Alessi riuscirà a dare una nuova vita alla casa, a sposarsi con una brava ragazza, con cui si
prenderà cura di Mena. La famiglia Malavoglia è dunque destinata a continuare.
Alla fine, ‘Ntoni tornerà a casa per l’ultima volta ma, osservando la casa, capirà di aver
tradito i valori della famiglia e di non poter più tornare indietro.

La comunità è composta da persone estremamente umili, dai ricchi e dalle autorità religiose
e civili.
I Malavoglia appartengono ad una fascia intermedia. Il sistema di valori su cui si fonda la
comunità è quella dell’utile, mentre la famiglia Malavoglia si fonda sul valore della famiglia.
❖ ideale dell’ostrica = per proteggersi rimane attaccata allo scoglio e si salva. Solo
insieme si possono superare le avversità.
❖ ideale della formica = ricominciare con caparbietà quando il formicaio viene
distrutto.

Altre opere:
Lavora a molte altre novelle, pubblicate nel ‘93. Esse garantiscono una continuità nel
racconto della vita nei campi. In questa seconda raccolta lo sguardo di Verga si fa più cupo e
amaro.
Dominano l’avidità e la smania di possesso. Prevale infatti la morale dell’utile, come nel
caso dell’asino che viene disprezzato nel momento in cui non è più in grado di svolgere la
sua funzione.
Ne La roba, il protagonista si arricchisce e arriva a identificarsi con la roba accumulata.
Quando la morte si avvicina, impazzisce perché non accetta l’idea di separarsi dalle sue
cose.
Ci sono poi novelle incentrate sulle fatiche dei contadini, che affrontano malattie e sperano
in un cambiamento della loro condizione sociale.

MASTRO DON GESUALDO


Pubblicato nel 1889.
TRAMA:
Racconta l’ascesa di un manovale che, grazie alla sua forza di volontà e ad una serie di
raggiri, ottiene vari appalti pubblici, fino ad arricchirsi moltissimo.
Stabilisce un contratto di matrimonio con una nobildonna, Bianca Trao, incinta di un altro. In
questo modo lui sale nella scala sociale, assumendo il titolo di Don, che tuttavia non
cancella le sue origini.
Rimarrà sempre un mastro, soprattutto per la famiglia della moglie, la quale approva il
matrimonio semplicemente per coprire la gravidanza e pagare i debiti.
Per raggiungere i suoi obiettivi, rinuncia agli affetti veri e sinceri in nome del denaro.
La figlia Isabella si sposa con il duca di Leyra e insieme a lui respinge il padre per le sue
origini.
Gesualdo si reca a palazzo solo nel momento in cui inizia a stare male. Viene tenuto isolato
e accudito solo da qualche servo benevolo, fino alla sua morte in completa solitudine.
Con questo romanzo Verga sfugge al determinismo. Mette in evidenza gli aspetti positivi e
critici della classe borghese, a cui contrappone gli aristocratici meridionali, privi di iniziativa e
parassitari.
Le tecniche rimangono quelle utilizzate sinora.

Successivamente scrive due capitoli de La duchessa di Leyra, ma si ferma nel momento in


cui si avvicina troppo alla sua classe di appartenenza e non è più in grado di individuare i
meccanismi di classe in maniera distaccata.
Tra il 1883 e il 1889 scrive una raccolta di novelle, Per le vie, ambientata a Milano. Descrive
il proletariato e i negozianti milanesi che lavorano nelle botteghe e nei trasporti.
Si tratta di una umanità caratterizzata da grigiore, che diventa folla anonima.
La miseria in questo caso è la spersonalizzazione e l’estrema solitudine.
L’emblema è la novella Una giornata, in cui si racconta il suicidio di un uomo sconosciuto a
tutti. Una domenica il treno frena bruscamente di fronte al corpo di quest’uomo in preda alla
disperazione. I viaggiatori, anziché provare empatia, si lamentano per l’accaduto.

IMMAGINI DELLA CIVILTÀ CONTADINA DEL 1900


Verga ambienta le sue opere nell’Italia degli ultimi. A partire dagli anni 30, un gruppo di
scrittori riprende la sua lezione, mostrando interesse nei confronti della questione
meridionale.
L’epoca è caratterizzata dall’esaltazione dell’autarchia. Mussolini desidera infatti
l’indipendenza e avvia una serie di opere di bonifica delle paludi e di costruzioni di nuove
città e latifondi.
I letterati ci offrono uno spaccato della realtà completamente diverso e vengono detti
meridionalisti, in quanto tentano di far emergere le vere condizioni in cui riversa il sud.
Essi si contrappongono alla visione ottimistica del fascismo. Ricordiamo:
❖ Jovine = Terre del Sacramento, contadini che si oppongono alla sottrazione delle
terre.
❖ Silone = Fontamara, i cui protagonisti sono i cafoni, che raccontano in prima persona
le condizioni misere e le angherie che i contadini dovettero subire a causa del regime
fascista.
❖ Alvaro = Gente in Aspromonte, che narra le vicende di pastori calabresi. L’atmosfera
è nostalgica e poco realistica e non vi è tanto la volontà di denunciare quanto più
quella di ricordare un mondo che sta scomparendo.
❖ Vittorini = Conversazione in Sicilia, dove descrive le sue miserie e la sua umanità
schiacciata dalle fatiche e dal dolore. È un romanzo simbolico-esistenziale, in
quanto il mondo contadino è il mondo dell’infanzia, in cui è necessario tornare per
recuperare la propria umanità.
VITTORINI
Inizialmente aderisce al primo fascismo ma quando realizza di trovarsi di fronte ad una vera
e propria dittatura vive un periodo di crisi e di senso di impotenza.
→ Fonda Il politecnico, in quanto confida nella letteratura come mezzo per risolvere i
problemi sociali e politici dell’Italia del dopoguerra.
Scrive Conversazioni in Sicilia e racconta la storia di Silvestro, che sente il vuoto generato
dalla dittatura di Franco e decide di fare un viaggio in Sicilia, suo paese di origine.
Questo viaggio finisce per essere un recupero della sua storia e delle sue origini.
Incontra la madre, la quale si occupa delle persone più deboli e permette a Silvestro di
entrare in contatto con l’umanità sofferente, a cui lega il senso di ingiustizia da lui provato.
In questo viaggio scopre che il dolore è uno e che quello degli altri coincide con il proprio.
Sembra che Silvestro torni al grembo della madre, momento in cui tutti gli uomini sono
uguali.

NEOREALISMO
A partire dal 1945, in cui inizia a diffondersi il neorealismo, torna negli scrittori la necessità di
denunciare alcune condizioni dell’Italia. Molti si dedicano ad una letteratura impegnata e
civile e incentrata su questioni attuali, come la resistenza, la guerra, l’esperienza dei lager e
le condizioni dei contadini. Questa volta l’attenzione è rivolta a tutta l’Italia.
Alcuni denunciano, mentre altri valorizzano i miti e i simboli della società contadina, che sta
per essere cancellata dalla società industriale.
Pavese e Fenoglio si concentrano sulle Langhe piemontesi. Pavese associa il realismo
all’esistenzialismo, mentre Fenoglio è più realistico e presenta i fatti con estrema crudezza.
I nuclei tematici sono:
● Guerra e resistenza = Stern, Il sergente nella neve; Viganò, L’Agnese va a morire;
Fenoglio, Il partigiano Johnny e Una questione privata; Calvino, Il sentiero dei nidi di
ragno; Pavese, Il compagno. Molti di loro aderiscono al neorealismo solo per un
certo periodo.
● Shoah = Levi, Se questo è un uomo o I sommersi e i salvati.
● Misere condizioni dei contadini = Carlo Levi, Cristo si è fermato a Eboli; Fenoglio,
La malora.
● Vita del proletariato urbano = Pratolini, Metello e Cronache di poveri amanti;
Ortese, Il mare non bagna Napoli e altri.
Da questi romanzi emerge il fatto che le persone conservano valori autentici, come la
solidarietà.
I temi vengono affrontati attraverso la forma del romanzo o del libro di memoria, spesso nati
da esperienze concrete e testimonianze dirette. Linguaggio e sintassi semplici e gergo
popolare.

CARLO LEVI
Nel 1945 viene pubblicato Cristo si è fermato a Eboli, nato dall’esperienza di Carlo Levi,
confinato e abbandonato a Eboli. L’obiettivo è quello di denunciare una certa realtà, tanto
arretrata da sembrare impossibile, ma anche quello di valorizzare riti e miti della realtà
contadina, ritenuti parte di un patrimonio culturale autentico che va salvaguardato a
differenza della vita nelle fabbriche che è alienante.
FENOGLIO
Fenoglio nasce ad Alba nel 1922 e muore a Torino nel 1963. Rimane influenzato dalla
letteratura inglese e americana. Affronta principalmente i temi della resistenza e della realtà
contadina.
- La paga del sabato, presenta la difficoltà di un reduce di guerra nell’ambiente
lavorativo industriale.
Per quanto riguarda la resistenza, Fenoglio ha il merito di averne parlato senza retorica e
senza idealismo. È un fenomeno molto complesso, a cui hanno partecipato molti senza
alcuna idea di ciò che li avrebbe aspettati. Spesso i partigiani stessi avevano pareri
discordanti e idee contrapposte. Ha mostrato la crudeltà dei partigiani, annullando così il
divario tra loro e i fascisti.
- La malora è incentrata sui contadini, la cui vita è piegata da tutte le sciagure che si
imbattono su di loro. Alcuni personaggi danno più importanza agli attrezzi che alle
persone e sono ancorati al tema dell’utile (sfruttamento fino all’ultimo). Il contesto è
crudo e amaro, ma presenta anche esempi di pietà e compassione autentici, esposti
da figure femminili.
BAUDELAIRE
Alcuni intellettuali fanno fatica a fidarsi del progresso materiale e vedono l’alienazione come
un intollerabile senso di frustrazione.
Baudelaire (metà 1800), attivo nel pieno del positivismo, rivaluta la dimensione soggettiva
dell’io e pubblica una serie di testi in cui presenta le tendenze spirituali dell’individuo. Il
luogo chiave in cui si muove Baudelaire è Parigi, di cui mette in evidenza l’ipocrisia,
soprattutto della società borghese.
→ Il suo modo di pensare si muove quindi al di fuori dei soliti contesti. È una poesia che
nasce dalla sua vita sregolata e anticonformista, come un bohémien, ovvero uno zingaro.
Baudelaire si sente un déraciné, uno sradicato.
→ È ritenuto il padre della letteratura contemporanea: classicista e distruttore del
classicismo stesso.
Dichiara apertamente che nella società moderna, in cui il valore principale è il denaro, il
poeta ha perso l’aureola, cioè il suo stato di guida della società, perciò o mercifica la sua
arte o si rassegna all’incomprensione.
Egli accetta il contrasto tra ciò che dice e il sistema di valori dell’epoca.
Il poeta sa di essere diverso dagli altri e ne è orgoglioso, in quanto è in grado di andare oltre
le cose. → Dal fondo dell'incognito per trovare il nuovo.
Da un lato dichiara la sua attenzione nei confronti di ciò che è negativo, dall’altro ammette
che la consapevolezza di tale negatività lo porta ad aspirare a cieli limpidi.
Il tema più ricorrente è quello dell’angoscia, un senso di oppressione schiacciante derivante
dall’incapacità di vivere adeguandosi ai valori degli altri.
Con il termine spleen indichiamo il disagio esistenziale da lui provato. Leopardi attribuiva al
male di vivere l’impossibilità della felicità che percepiva, mentre Baudelaire dichiara che
nasce da un disagio ma non individua una spiegazione logica a questa angoscia.
L’opera che racchiude il suo pensiero è “les fleurs du mal” (1857) I fiori del male, con cui si
inizia a parlare di decadentismo.
Il titolo mette in evidenza le lacerazioni e le ansie che caratterizzano lo scrittore che diventa
una sorta di angelo caduto, un uomo sprofondato nel fango e privato delle sue ali,
abbandonato ad una realtà di cui non condivide nulla. Nella sua poesia compaiono femme
fatale e donna vampiro, che diventerà poi la Salomé sensuale ed erotica che seduce l’uomo.
Pag.24
Piccole prose su quadri della vita parigina.Dichiara la nuova posizione dell’artista che da
origine alla forma d’arte in cui l’artista è rappresentato come un pagliaccio. Si immagina un
dialogo tra il poeta è un passante che si domanda perché si trovi in una via piena di bordelli
Sottolineare : aureola che scivola e cade —>
Dichiara che il poeta è un uomo come gli altri, che sperimenta
Pag.311
L’albatro
Serve a mostrare la condizione di estraneità, esclusione isolamento e incomprensione
1-3 descrizione dell albatro è abitudine dei marinai di catturare questi grandi uccelli e poi
deriderli quando non volano, quando camminano.
“Per divertirsi” —> gli arbitri sono i poeti usati come oggetto da ridere dalla popolazione
Lalbatro è un uccello, libero che volo ma viene distrutto dai marinai che lo prendono.
Quando tocca terra “maldestro è vergognoso” “si strascina” “fiacco e sinistro” “comico è
brutto” lo storpio che volava “ —> rappresentazione del poeta nella società moderna, è
un’incompreso, si sente in trappola può solo far ridere. La città moderna è per il poeta il
luogo del disagio esistenziale. Luogo dell’attrazione. Il poeta è principe delle nuvole ma
esule in terra(15) martoriato—> sulla terra non può camminare—> consapevolezza che il
poeta è una creatura incompresa ma comunque dotato di un’intuizione che lo peta ad
essere aldilà degli uomini comuni. Doppi aspetti: disagio per una società che lo giudica ma
consapevolezza di avere strumenti per conoscere la realtà che vanno altre il positivismo.
Stile= utilizzo di un linguaggio che si adegua all’idea di poesia. Si esprime ??? Idea
analogia.
Pag 313
Manifesto della corrente poetica del simbolismo, qui Baudelaire dichiara il rifiuto del modo
scientifico di leggere la realtà. Sostituire all’approccio scientifico un approccio intuitivo (risale
a Pitagora), consiste nella capacità di vedere legami tra tutti gli ambiti della natura, il
molteplice torna all’uno (c’è un legame in tutte le cose).
Nelle prime due quartine vengono enunciati i temi del sonetto.(esemplificati):
- “ la natura è un tempio” —> da un'accezione sacrale alla natura e si contrappone alla
visione positiva promossa dalla scienza.
- “È un tempio dove colonne vive lascino uscire confuse parole” —> natura luogo
sacro in cui tutti gli elementi parlano un linguaggio critico che va decifrato
Verso 3
Uomo= poeta. —> l’uomo passa in mezzo alla natura che è un simbolo il compito del poeta
è quello di decifrare queste parole. Mentre gli esseri comuni passano in mezzo alla natura
senza capirne il linguaggio il poeta riesce a decifrare le parole della natura —> poeta come
“decifratore di simboli” = poesia è rivelazione di un mistero
N.B. Non è un'invenzione di Baudelaire, già c’era nel medioevo ma adesso i simboli non
sono più codificati come nel medioevo dove tutti sapevano che un simbolo rappresentava
una certa cosa
2 quartina —> elemento chiave dell abbattuta è la corrispondenza di questi elementi.
Diverse immagini: “unità” “tenebrosa” “basta quanto la notte” —> se tutto si corrisponde vuol
dire che il poeta percepisce la realtà vera con tutti i suoi sensi e quindi usa la SINESTESIA
=associazione espressiva tra due parole pertinenti a due diverse sfere sensoriali, figure
retoriche, analogie —> sono l’unico modo in cui il poeta può esprimersi
2 terzine esempi: profumi freschi (sinestesia) come carni infantili (similitudine)
Ultima riga: cantano —> Baudelaire è il bagliore degli effetti stupefacenti
Pag. 315
Leggere Introduzione
Quando —> anafora martellante
Metafora = cielo e coperchio—> senso di schiacciamento
Angoscia in termini moderni, fa scandalo.
Campane—> urlo dell’io ,campane di solito qualcosa di festoso qua campagne furenti , l’io
che tenta un atto di ribellione. Soffocato da un funerale dell’anima. Bandiera nera sul cranio=
scheletro del poeta —> poeta schiacciato dall’angoscia.
pag. 320
Tema della metropoli. baudelaire vive lo shock della modernità. L’io si trova immerso nella
folla in cui viene completamente annullato il tempo a partire dalla relazione con gli altri. il
momento dell’acquisizione è un momento di perdita → annulla il tempo, la relazione dentro
la città.
Kirchner, "Potsdamer Platz"
La volontà di ripresa della società di massa, vuol far vedere il
negativo verso l’economia. Visione della folla, schiacciata contro il
muro. sono apatiche, hanno visi spigolosi, occhi senza pupille. le
figure danno un'idea di unione disarmonica = un'armonia finta,
agglomerato di persone che sono anonime.
→ artisti che vedono nel progresso tutte le storture

Otto Dix, trittico della metropoli


esprime un'aspra critica nei confronti dei
costumi berlinesi all'epoca della
Repubblica di Weimar.
rappresentanti le varie strati sociali.
- nel primo c’è un cadavere
- al centro l'alta società →
sembrano tutti maschere, falsi, visi
tutti uguali. Ha voluto ritrarre una società che sembra perdere i valori e vuole
nascondere i veri problemi della guerra
- ultimo ci sono persone scompigliate che escono dalla guerra e poi c’è un reduce di
guerra

DECADENTISMO
Sulla scia di Baudelaire ci sono altri artisti che vivono con uno stile di vita bohemien anche
nelle relazioni e ostentano uno stile di vita trasgressivo → definiti MALEDETTI
1884 il poeta Verlaine cura la pubblicazione di un'antologia intitolata “i poeti maledetti” e
aveva suscitato l’attenzione dei critici con un testo intitolato "languore” → dichiara di sentirsi
nella stessa condizione di malinconia stanchezza, apatia, esperienza che avevano vissuto
coloro che hanno assistito al crollo dell’impero romano.
→ un senso di noia e di certezza di aver visto tutto quello che si può vedere: sensazione di
sfinimento.
I critici definirono questi artisti come “DECADENTI” → termine utilizzato dagli stessi artisti
come categoria per intendere la poesia e il ruolo dell'intellettuale in un certo modo, vogliono
rendere evidente il fatto che la loro vita è segnata da una crisi
→ nasce quindi il decadentismo: utilizzato per indicare una sensibilità che ha coinvolto gli
intellettuali di fine 1800
Da punto di vista letterario il decadentismo è un fenomeno molto complesso che è
caratterizzato da varie tendenze poetiche come il simbolismo, l’estetismo e lo
spiritualismo
tutte queste esperienze letterarie sono accomunate:
1. rifiuto del positivismo
2. rifiuto della società borghese
3. esaltazione dell’individualismo
4. ricerca di nuove modalità espressiva
SIMBOLISMO (Pag. 34 - 327)
corrente letteraria che rompe con la tradizione, nasce in Francia e prende il nome dalla
rivista “le simboliste” → in cui pubblicano i loro testi artisti decadenti come Verlaine,
Rimbaud, Mallarmé. Chiamati così perché si esprimono tramite simboli ripresi da
Baudelaire → riprendono l’idea secondo cui il poeta sia chiamato a decifrare i simboli della
realtà per cogliere la quinta essenza del reale.
Il poeta Rimbaud afferma che “il poeta per poter decifrare i simboli deve farsi veggente” →
lasciarsi guidare dalla sua intuizione, sperimentale tutte le dimensioni dell’essere della sua
anima anche quelle più orribili. L’io deve diventare un altro da sé. Il poeta è un mago, un
veggente, un mostro che deve compiere un deragliamento dei sensi → attraverso la sua
intuizione coglie grazie a un’illuminazione la verità.
Scrive con una parola nuova che sappia trasmettere il senso del mistero, sappia essere
sfumata, evanescente, sappia esprimere tutto l’io, deve essere un’ illuminazione.
→ dichiara le corrispondenza tra gli elementi del reale che spesso sfuggono alla logica
(alogiche). la parola deve saper cogliere il mistero
caratteristiche di questi testi:
- simbolo non più codificato
- metafora
- sinestesia
- analogia
- uso di una parola sfumata affine alla musica
- uso di sintassi frantumata
ESTETISMO
Nasce dalla volontà di opporsi e ribellarsi all’omologazione del gusto e del costume della
borghesia → molto intellettuali reagiscono idolatrando la bellezza (diventa divinità)
Il culto della bellezza è indice di gusto squisito, animo raffinato, educato e colto. Pone la
bellezza al vertice del suo sistema di valori, viene definito esteta e snob. Cerca di
distinguersi dalla massa attraverso un modo di esprimersi, vestirsi e vivere raffinato.
È un dandy → uomo giovane e giovanile che pur di distinguersi dalla massa, arriva a curare
l’apparenza.
Critica duramente il perbenismo e conformismo della sua età (victorian age- Oscar Wilde)
Il suo modo di porsi lo porta in contrasto diretto con la società. Intellettuali che vivono un
tormento profondo e si manifestano in molti modi.
La bellezza è artefatta, fine a se stessa anche l’arte è fine a se stessa, senza alcun valore
morale o educativo.
Emblema femminile è SALOMÉ → la donna che aveva danzato eroticamente di fronte ad
Erode per ottenere la testa di Giovanni Battista. Ella è una femme fatale.
Il manifesto dell’estetismo è il protagonista del romanzo A ritroso, pubblicato da Huysman, il
quale si ispira a Petronio. Il protagonista è un aristocratico schifato dalla vita che si ritira in
un palazzo fuori città, dove vive in solitudine, accudito dal suo maggiordomo. Dedica ogni
stanza ad uno dei cinque sensi, in modo da sperimentare le proprie capacità sensoriali.
Rappresenta una personalità malata e ansiosa.
pag. 293
Desenz riproduce attraverso l’arte la realtà, il quadro provoca nel protagonista delle
particolari emozioni, il protagonista si concentra solo nelle interiorità e si concentra in modo
ossessivo. passaggio dall’oggetto al soggetto. Fa emergere la nevrosi del protagonista che
ha necessità di continue emozioni nuove. Provocate da soggetti rari.
DECADENTISMO IN ITALIA
Sensibilità culturale ha i suoi rappresentanti più significativi in Pascoli e D’Annunzio → due
modelli antropologici opposti:
- Pascoli è introverso, pieno di paura di vivere
- D’annunzio è estroverso, pieno di ardore, di voglia di vivere
Secondo il critico M.Praz estroversione e introversione sono due manifestazioni dell’ansia,
angoscia e noia che i due intellettuali vivono e reagiscono in modo diverso.
il critico Gioanola ha preso in esame le diverse caratteristiche di Pascoli e D’Annunzio

PASCOLI D’ANNUNZIO

tende a stare chiuso in casa, si sposta avventuriero, un uomo senza fissa


solo per lavoro o studio dimora, viaggia tantissimo

fa riferimento all’economia domestica e spende un sacco di soldi, è pieno di


ha paura di rimanere senza denaro debiti

meschino,giudica e invidioso di generoso, grande ammiratore di Pascoli


D’Annunzio

poeta senza donne e amore→ non ha poeta dalle molte donne e amore → non
relazioni perché è incapace di aprirsi ha relazioni stabili perché ha paura del
all’altro (caratteristiche tipiche dell’eroe confronto con l’altro (caratteristiche
decadente) tipiche dell’eroe decadente)

poesia interiore poesia come capolavoro d’ammirare

fanciullo esteta e superuomo

PASCOLI
→ è un simbolista inconsapevole perchè non legge la letteratura moderna
→ è un classicista ma nonostante ciò presenta tratti del simbolismo.
Ha una vita modesta tra gli affetti familiari e il lavoro (insegnate). Nasce a San mauro di
Romagna, quarto tra 10 fratelli e trascorre un'infanzia spensierata fino al 10 agosto 1867 →
padre ucciso da ignoti, morte senza giustizia
La famiglia lascia San Mauro e le condizioni economiche peggiorano, alcune sorelle
mandate nei collegi delle suore e c’è una spaccatura all’interno della famiglia. Pascoli
continua a studiare grazie alle borse di studio.
1867-1876 in questi 10 anni muoiono la madre e diversi fratelli e sorelle.
Questi fatti influiscono molto sulla sensibilità di Giovanni ma riesce ad ottenere delle cattedre
universitarie.

Durante gli anni universitari si avvicina ai circoli socialisti e anarchici perché vede in questi
gruppi che manifestano contro le ingiustizie sociali la possibilità di farsi giustizia da sé.
Partecipa ad alcune manifestazioni, viene incarcerato per diversi mesi.

→ la sua visione della storia diventa sempre più negativa, lui vede nella storia un
susseguirsi di cose ingiuste, ma poi passerà da questa posizione ad assumere posizioni più
conservatrici, dopo questa esperienza decide di dedicarsi solo ed esclusivamente agli studi,
farà interventi politici.

Intorno anni 80 progetta di ricostruire la famiglia → richiamare a sé quei fratelli che ancora
non sono sposati e che sono in giro per l’Italia, insomma progetta di ricostruire il nido.
Richiama a sé Ida e Maria → Pascoli affascinato e innamorato delle sorelle, tanto da
assumere il ruolo di padre e fidanzato, si mostra geloso quando queste sorelle manifestano
interessi per altre persone, nido che diviene un po’ un'ossessione, in quanto a paura che
qualsiasi evento possa distruggerlo. Infatti quando Ida dichiara di volersi sposare, per
Giovanni e la sorella Maria, è una vera e propria tragedia tanto che decidono di non
partecipare alle nozze e chiudono quasi i rapporti con la sorella Ida che vedono come
traditrice e distruttrice del nido. I Tre che vivevano a Massa dopo che Ida si sposa e
rimangono in due si trasferiscono a Castelvecchio vicino a Lucca.

Dopo questo trasferimento Pascoli inizia una corrispondenza con una lontana cugina, ma è
la sorella Maria a troncare questa corrispondenza → Pascoli decide di dedicarsi
completamente a Maria e Maria a lui, in un rapporto ossessivo. Il nido piano piano si
trasforma in una vera e propria gabbia.

Questi anni 1885 -1886 e 1900 sono gli anni in cui Pascoli scrive moltissimo in lingua
italiana (scrive anche testi in latino e saggi critici) è con i testi e le poesie in latino che ottiene
i suoi primi successi.

Diventa, dal punto di vista politico, un conservatore e interviene con fervore quando viene
progettata sotto Giolitti la conquista della Libia, in quanto vede in questa conquista
un’opportunità lavorativa per gli italiani costretti a emigrare in America (favorevole
imperialismo). Scrive articolo intitolato “la grande proletaria si è mossa” in cui si esprime
apertamente a favore dell’imperialismo.

LA SUA POETICA: IL SIMBOLISMO

Pascoli aderisce inconsapevolmente al simbolismo, in quanto è un poeta simbolista senza


aver mai letto i simbolisti francesi. I simboli di cui la sua poesia fa riferimento sono tutti legati
agli elementi naturali che ricorrono continuamente e in modo ossessivo nelle sue opere e
sono tutti intrecciati tra loro.
La visione simbolica deriva dalla concezione del poeta che è la parte bambina che
scompare quando si diventa adulti e torna nella vecchiaia.
il poeta è colui che mantiene vivo dentro di sé il “fanciullino” dotato di qualità straordinarie
come tutti i bambini, sente quello che non sentono. Il poeta è dotato di una particolare
capacità visionaria, intuitiva, è una creatura che vede le corrispondenze tra gli elementi del
reale, coglie l’unità del tutto, vede quello che nessuno vede, va oltre la realtà appartenete e
che nessuno vede → ogni elemento della natura assume un significato “altro”, diventando
simboli di.
Appare come una sorta di Adamo perché come lui dà il nome alle cose, come un bambino
che dice le prime parole e quando le nomina è come se le fa esistere, nome che è
sostantivo da sostanza delle cose→ nel momento in cui nomino faccio esistere.
Il paesaggio diviene simbolo dell’animo → elementi naturali ricorrenti nella sua poesia: di
Pascoli e sono dunque simbolo sono i seguenti: (divisi in gruppi, ovvero in elementi dotati
dello stesso significato)
nido, culla, siepe, nebbia → elementi richiamano continuamente all’unità familiare, al nido
familiare, alla famiglia vista come spazio che protegge, che delimita. La famiglia che ha in
mente Pascoli non è quella dove lui è il padre, ma è la famiglia in cui lui è figlio, parla di nido,
lui come uccellino che ha bisogno della madre e del padre
- Nido → della sua famiglia, in cui era un bambino, esistenza sicura e serena, spazio
chiuso, limitato e protetto delimitato.
- Siepe → spazio che delimita, che segna il confine tra il dentro della casa di Pascoli e
il fuori del mondo, delimita hortus conclusus, luogo ristretto.
- Nebbia → elemento affine al nido, ovattata, impedisce di vedere quello che c’è. Di
andare oltre creando spazio chiuso, di protezione e sicurezza.
- Culla → sostituto nido , rappresenta lo spazio semicircolare dei genitori.
→ per pascoli c’è sempre un richiamo alla sua famiglia quando era piccolo

● UCCELLI che compaiono come:


- uccellini piccoli del nido → Pascoli esprime il suo desiderio di rivivere la
condizione dell’infanzia
- uccelli notturni → che nella tradizione popolare hanno a che fare con il regno
dei morti, volontà di ricongiungersi con i suoi cari che diventano per il poeta
presenza viva. Piano realtà e sogno che si mescolano.
● CAMPANE → richiamano alla ninna nanna della mamma e quindi alla morte→ ciò
che permette di congiungere alla madre. Mentre in Baudelaire gridano, in Pascoli
alcune volte sono festose, più delle volte il din don delle campane.
● FIORI → rappresentano l’eros, dimensione erotica, vista negativamente perché
l’esperienza sessuale segna il passaggio dall’infanzia all’età adulta → morte del
bambino → distacco dal nido, dalla famiglia
- gelsomino notturno → tende ad aprirsi quando il sole cala da lui associato
all’organo genitale femminile
- digitale purpurea → ricorda l’apparato machile, ha una forma fallica

Il rapporto eros - thanatos (morte) che non è come quello del romanticismo,che rende
eterno l’amore (Tristano e Isotta, Paolo e Francesca, Romeo e Giulietta) ma per Pascoli
amore e thanatos ha un significato diverso in quanto l’amore genera la morte del fanciullo e
la distruzione del nido.
Questi elementi rientrano nelle due raccolte che Pascoli scrive:
- Myricae: scritta alla fine 1900 ultima pubblicazione nello stesso anno, in cui rientrano
questi simboli, dedicata al padre, una sorta di risarcimento che lui dedica al padre
- Canti di Castelvecchio pubblicata nel 1903 alla memoria di sua madre. date vicine e
temi affini e affinità anche dal punto di vista stilistico
Di entrambe le raccolte i temi chiave sono:
- La natura, ma vista così come la vede il fanciullino
- La morte
- I morti
- Il dolore

La natura ha un ruolo duplice:


- come fenomeno atmosferico violento (tempesta, tuoni e lampi) è rappresentativa
di una certa visione del mondo: violenza del mondo, l'ingiustizia della storia, la
violenza degli uomini → elementi negativi che rappresentano il male.
- natura con i suoi dà l’idea della sicurezza, del rifugio, di tutto ciò che è positivo grazie
ai suoi cicli che si ripetono in maniera costante e stabile
STILE
Opere che risultano sotto questo punto di vista innovative, perché Pascoli utilizza tutte le
forme metriche e dà vita a una poesia definita impressionistica, ovvero che procede
attraverso pennellate di colore. Oltre che simbolista anche impressionismo simbolico.
- Utilizzo della punteggiatura → dà origine a una poesia che anticipa il frammentismo,
per esempio quello di Ungaretti, molto spezzettata dall’uso della punteggiatura.
- Le figure retoriche che maggiormente utilizza sono: l’analogia, la metafora, il
simbolo.
- presenza di tanti onomatopee e allitterazioni che vanno interpretate e per questo si
parla di Fonosimbolismo → i suoni hanno un loro significato che va oltre la realtà.
Suoni che non servono solo per riprodurre la natura, ma sono per il poeta un
richiamo della condizione personale.
LINGUAGGIO
Pascoli si avvale di un linguaggio grammaticale, pre-grammaticale (quello usato da bambini
strettamente legato ai suoni) e post-grammaticale (linguaggio che è gergale, legato ai
dialetti, al parlato della gente, il particolare di quella che vive nella zona di Lucca).
MYRICAE
Omaggio alla tomba del padre e il tema chiave è il mondo naturale → mondo fatto di vita
semplice e situazioni familiari. A partire da questo mondo lo sguardo del fanciullino coglie il
significato della vita, dell’essere. A partire da questo Pascoli riesce a scoprire il significato
dell’esistenza.
L’immagine che il lettore ha è quella di quadretti impressionistici ma dietro queste
immagini di natura si apre un universo misterioso, perché il paesaggio viene guardato dal
fanciullino con una interpretazione alta, tutto è simbolo, tutto va oltre la logica e si va oltre.
Dal momento che a guardare questo mondo è un fanciullino anche le espressioni sintattiche
sono quelle del fanciullino. Poesia moderna perché sperimentale. Pascoli si avvale di tutte le
forme metriche e tende a spezzettare i versi lasciando spazi bianchi.
CANTI DI CASTELVECCHIO
Pubblicati a Bologna nel 1903
Generalmente il poeta parte da un elemento naturale che mette in atto nel fanciullino un
meccanismo di regressione e lo fa tornare nel grembo materno
→ dimensione preNatale (precede la nascita)
Il mondo dei morti è vivo mentre quella dell’essere è morte
L’elemento naturale induce il poeta a tornare in una dimensione microcosmica
Dal punto di vista strutturale sono testi più lunghi
Pascoli sperimenta una varietà di metri e forme
I fiori assumono una valenza erotica e mortale al tempo stesso

Testi:
- Fanciullino (pag.363)
- Lavandare (pag. 372)
- X Agosto (pag. 374)
- L’assiuolo (pag.379)
- temporale (pag.382)
- Il lampo (pag.388)
- Il tuono (pag.390)
- Il Gelsomino notturno (pag.396)
GABRIELE D’ANNUNZIO
Obiettivo: fare della propria vita un’opera d'arte vivendo una vita inimitabile
→ per d’Annunzio la vita e l’arte sono strettamente intrecciate
La sua vita è caratterizzata da una condizione perenne di eroismo ed erotismo, fasto,
raffinatezza e splendido
La sua vita si può dividere in 3 momenti:

ESTETISMO-EROTISMO EROISMO FASE NOTTURNA


1880-1910 1911-1920 1920-1938

Nasce negli anni 60 in Abruzzo, pubblica le D’Annunzio va a Parigi e Vive nel Vittoriale
sue raccolte di poesia già al liceo quindi prima appoggia l'intervento dell’Italia dove si riempie di
dei vent'anni si trasferisce a Roma, dove nell'entrata in guerra. oggetti.
sposa a 20 anni una duchessa Maria Torna in Italia e intraprende 1938 muore
Hardouin perchè rimane incinta. Scrive delle diversi eventi per l'entrata in
novelle verista, piena di sensualità ed guerra e si addice il nome di
erotismo. Si impone come scrittore e poeta-soldato, lancia i bigliettini
giornalista anche per le sue scelte di vita di propaganda e si ricorda il Volo
perché lascia la moglie e intraprende varie su Trieste. Ha un incidente in cui
storie d'amore con donne alle quali dedica perde un occhio e partecipa
delle poesie con degli pseudonimi. Legge gli militarmente sui fronti di guerra.
scritti di Nietzsche e Oscar Wilde e cerca di Per la pace di Versailles quando
porsi come un superuomo, come un modello la Francia e l'Inghilterra si
alternativo all’uomo borghese ma di fatto oppongono → D’Annunzio
diventa il modello a cui tutti i borghesi occupa la città di fiume fino a che
aspirano → da loro prende solo il disprezzo arriva Giolitti.
per la società. Inizia ad avere rapporti con
D’Annunzio viene eletto come deputato della Mussolini e un giorno cade da un
destra ma poi passa alla sinistra e alla fine si balcone, sembra sia stata
allontana dalla vita politica perché non ritiene pensata da Mussolini che è
il parlamento un teatro adatto alle sue energie. geloso e impaurito della fama di
Relazione con l’attrice Eleonora Duse e per D’Annunzio. Mussolini gli aveva
questo si cimenta sulle opere teatrali. regalato una villa che poi regalò
1910 costretto a fuggire a Parigi perché pieno agli italiani “Il vittoriale”
di debiti e inseguito dai creditori.

OPERE: OPERE: OPERE:


1889 “Il piacere” fa parte del ciclo del romanzo 2 sezioni delle “Laudi” e “libro segreto”
della rosa “notturno”, un diario che scrive nel
“Le vergini delle rocce” rimanda a Nietzsche periodo di convalescenza in cui
“Le laudi” comprende 3 sezioni: nomi prese emerge la sua parte più autentica:
dalle costellazione delle pleiadi paura della vecchiaia e della
1. maia → racconta del viaggio in Grecia morte
di D’Annunzio
2. elettra → contiene poesie sulle città
italiane
3. alcyone → storia d'amore
Poi aggiunge altre 2 sezioni che parlano di
guerra

→ è un lettore onnivoro, legge tutto e prende ispirazione da tutti, dichiara e manifesta


l'aspirazione a una realtà autentica
IL PIACERE 1889
Stesso anno di Mastro Don Gesualdo ma due visioni diverse, con questo romanzo si
esplicita la visione dell’estetismo di D’Annunzio ( Oscar Wilde e Huysman)
protagonista : Andrea Sperelli, un aristocratico che vive circondato di raffinatezze e belle
cose, vive una vita all’insegna della bellezza e piacere estetico ed erotico.
Motto della vita: “vivere la vita come un’opera d’arte”
Il titolo segna una presa di distanza dal verismo perchè celebra la sensualità, inoltre sono
presenti le coordinate spazio-temporali ben precise
Ambientazione: Roma barocca con palazzi e ambienti mondani
struttura narrativa: non ci sono fatti ma indagine psicologica, opposto al verismo.
L’andamento del romanzo non è lineare in quanto gran parte del racconto è occupato dal
flashback e l’asse principale è la descrizioni

Andrea Sperelli : Uomo mondano amante delle belle donne ma sempre scontento di sé e
bisognoso di colmare un vuoto, incapace di assumersi le responsabilità e di aprirsi all’altro.
→ è un esteta inetto = che vive di piaceri ma incapace di adattarsi alla vita.
In alcuni tratti sembra ricordare D’Annunzio ma la volontà malata di Andrea lo separa dal
personaggio.
→ da un lato condivide le scelte da altri si discosta
→ caratteristica principale è la sua ambiguità
Invece l’opera in cui si parla di un esteta superuomo è “vergini delle rocce”
trama: Andrea Sperelli aspetta la visita di un ex amante, Elena Muti, e spera che la donna
voglia riallacciare la relazione, in realtà lei vuole mantenere solo un’amicizia. Mentre aspetta
si lascia andare ai ricordi e si apre un flashback lunghissimo in cui viene presentato:
- lo stesso Andrea
- storia d’amore
- abbandono di Elena che lo getta in una vita fatta di sfrenatezze dove partecipa a un
duello
Durante la convalescenza della ferita del duello, rimane invaghito di un’altra donna Maria e
cerca di sedurla ma poi incontra elena per la strada e il flashback si chiude
Elena arriva e dice di voler essere solo un’amica e per il protagonista inizia un’altra vita di
pervizioni dove incontra Maria, la quale è in un periodo di crisi per il marito che ha perso
molto denaro, ma mentre è a letto con lei Andrea nomina Elena.
il romanzo si chiude con Andrea sperelli nella casa di Maria dove si sta svolgendo un asta
per poter pagare i debiti del marito → assiste al fatto che tutti gli oggetti d’arte vengono
venduti a gente non è realmente interessata ma la vede solo come merce.
L’arte sia mercificata, un mondo in cui esiste solo il denaro.
Andrea compra un armadio che simboleggia la fine e la morte di un’epoca.
stile: raffinato, ampolloso

Pag.454 LA SERA FIESOLANA


Una delle poesie più famose, appartiene alla raccolta “Alcione” che costituisce una tregua
perché il poeta racconta di un storia d’amore in estate in Versiglia, racconta la storia
dell’amata Aurora Duse con lo pseudonimo Hermione, dove scrive poesie a partire da
giugno a settembre
Temi:
- rapporto uomo natura: capire la natura e andare oltre, per D’Annunzio farsi natura
vuol dire cambiare forma
- Metaformosi porta il poeta a diventare altri da sè a trasformarsi in pianta, nell’ora del
meriggio. Questa trasformazione da al poeta stesso un energia e sensualità che
ricorda il super-uomo è un uomo che gode del piacere è della bellezza.
- Relazione d’amore come favola, gioco e illusione
La sera fiesolana racconta dell’arrivo della sera all’inizio dell’estate sulle colline di Fiesole,
questo paesaggio Toscano si mescola con il ricordo di un paesaggio Umbro visto dai due in
occasione di un viaggio ad Assisi.
Struttura: 3 strofe diverse con strutture metriche diverse
1 strofa: discorso continuò con le impressioni del paesaggio, il poeta cerca di metterci in
contatto con il mondo naturale, in un contatto stretti che va oltre la ragione. Il lettore è
coinvolto in un gioco che porta dentro la natura
- il lettore diventa natura perché il poeta chiede alla poesia di assorbire
completamente la natura e diventare quindi natura
- la struttura sintattica con pronomi relativi che collegano il nome a quello che viene
dopo (come, chi, di chi)
2 strofa: lode alla sera, ricorda il cantico delle creature di san francesco e il viaggio che i
due avevano fatto ad Assisi. Accentua l’osmosi uomo-natura perchè la sera è presentata
come una donna, una donna dei pittori preraffaelliti
si ispira al canto ma mentre San Francesco aveva elogiato il creatore attraverso le creatura
D’Annunzio trasforma le creature in divinità
- le parole devono essere dolci come questa pioggia che presenta le lacrime di giugno
della primavera che lasciano posto all’estate
- 29-31 il paesaggio Toscano di fonde con quello Umbro, la foglia dell'ulivi da un lato è
lucida dietro è opaca
35 il poeta ci dice come dirà queste parole
rappresentazione sacra della natura che solo il poeta è capace di decifrare e racconterà.
→ secondo D’annunzio tutto ha origine da un unico principio che quando si coglie si diventa
natura PANISMO = perdi tutte le tue identità per diventare un tutto
questa capacità di fondersi del tutto da ebrezza, sensualità e

Pag.258 LA PIOGGIA NEL PINETO


Composta in estate, ha come tema la pioggia e attraverso la poesia il poeta crea la poesia
della pioggia IMPRESSIONISMO SONORO
Taci = richiesta di silenzio del poeta all’amata come se fosse un rito sacro, il poeta una volta
che entra nel bosco non sente più le parole umane. → silenzio è preparatorio alla capacità di
decifrare il linguaggio della natura
- verbi e nomi che rimandano al campo semantico dell udire, ascoltare, suono e canto
perché la volontà del poeta è quella di riprodurre a livello sonoro la pioggia nel pineto

ORA DEL MERIGGIO


Quando tutto è immobile lui si stende sulla spiaggia, l’estate è dentro di lui solo lui può
provare, sente che sta diventando come la spiaggia

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