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ROMANTICISMO

Il romanticismo è un movimento letterario artistico e culturale che investe tutti gli aspetti della vita del
mondo occidentale: il pensiero, il costume, la vita quotidiana, le arti.
Non è una corrente perché la corrente si sviluppa in un solo ambito a differenza del movimento che
coinvolge diversi campi.
L’inizio politico del romanticismo lo troviamo in Francia (grazie a ideali di uguaglianza, libertà, fratellanza,
andare oltre i confini); nulla funziona però se non vi è la forza economica data dall’Inghilterra; per essere
un movimento manca l’aspetto filosofico, artistico dato dalla Germania. Quando arriva in Germania (centro
Europa) dopo si irradia nel resto d’Europa nel corso del XIX secolo.
In Europa tra la fine del settecento e l'inizio dell'ottocento assistiamo a grandi e rapide trasformazioni
come la rivoluzione politica che dalla Francia (con la rivoluzione Francese (1798) abbiamo 2 realtà diverse:
l’illuminismo che si codifica e la nascita del romanticismo) si irradia e coinvolge l'intero continente europeo
e la rivoluzione economica dovuta all’industrializzazione che parte dall’Inghilterra (durante il ‘700
l’Inghilterra cresce in maniera esponenziale grazie alla riv.industr. La rivoluzione economica in Inghilterra
favorisce lo sviluppo del romanticismo attraverso situazioni di disagio. Succede questo in quanto lo
sviluppo economico dato dalla rivoluzione economica non avverrà per tutti i ceti ma solo per le classi più
abbienti; a causa della facilitazione del sistema di produzione, con l’introduzione delle macchine, molti
lavoratori vennero meno e ciò causò l’eccessivo impoverimento della massa)(la letteratura inglese
romantica si sviluppa attraverso storie dark, tristi, di disperazione oppure favole che permettono di trovare
una felice via d’uscita)
La rivoluzione politica e la rivoluzione economica sconvolgono assetti secolari e determinano
rispettivamente la diffusione di nuovi ideali di libertà individuale e uguaglianza e l'affiorare di nuovi ceti
(prima relegati in posizioni subalterne).
Questi mutamenti creano forti contraddizioni: da un lato generano ottimismo e fiducia per il progresso
dall'altro paure inquietudine per la nuova realtà che si stava creando.

TEMATICHE PRINCIPALI DELLA CULTURA ROMANTICA


L’illuminismo è pessimista perché la ragione umana può fare tutto ma è limitata al tutto. Quando iniziamo
a vedere che si può governare l’oggetto così come il pensiero, le due cose devono fondersi: azione e
pensiero devono diventare tutt’uno (azione limitata-pensiero no). L’illuminismo quindi non basta più.
Con il romanticismo si supera la ragione pur partendo da essa. Proprio perché è razionale si può arrivare ad
esplorare l’irrazionale.
Il superamento del pensiero illuministico porte ai romantici al superamento della ragione.
L'attenzione si sposta verso l'esplorazione dell'irrazionale e i sentimenti soprattutto quelli negativi come il
dolore, la malinconia, l’angoscia.
La letteratura inglese è quella delle masse impoverite, degli orfanotrofi, dei bambini poveri, dell’horror, del
dark, perché il dolore è il sentimento che più ci avvicina all’irrazionale.
Se noi siamo in gioia noi ci sentiamo soddisfatti e pieni di noi; se abbiamo paura e tristezza nel cuore
cerchiamo un’alternativa, uno sfogo, ci inventiamo mondi paralleli, quindi il sentimento più forte è il
dolore.
L'esplorazione dell'irrazionale genera il soggettivismo (la realtà esiste perché esisto io) che considera
l'interiorità come unica realtà esistente. I turbamenti dell'io trovano una loro manifestazione oggettiva
nella natura.
Contrapponendosi al materialismo, all'ateismo o al deismo illuministici, i romantici segnano un ritorno alla
religiosità che viene intesa non solo in senso tradizionale ma anche come una tensione verso l'infinito e il
sovrannaturale attingono alle scienze occulte, all'esoterismo, alla magia e all'alchimia.
Andare oltre i termini dell’irrazionale significa andare ad esplorare terreni che non sono più visibili ad
occhio nudo. Questi terreni in realtà hanno accompagnato la nascita dell’umanità e sono stati anche
approfonditi nel Cristianesimo (filosofia che come tutte parte dal razionale per poi finire nell’irrazionale).
Si tira fuori di nuovo la possibilità di andare verso l’assoluto, l’infinto (I classici avevano già avuto questa
religiosità con il Dio Pan), allora si ricorre all’esoterismo.
ESOTERICO: quando io cerco risposte attraverso mondi che non conosco, che sono altro da me, che sono
dentro di me. Ricerca del mistero attraverso una realtà oggettiva.
ESSOTERICO: cerco risposte attraverso mondi fuori di me.
MAGIA: momenti in cui l‘uomo si affidava alle forze del soprannaturale che poi a seconda dei tempi hanno
preso dimensioni e realtà diverse. Nel Medioevo era magia curare con le erbe, oggi è magia avere a che
fare con i tarocchi o trovarsi in situazioni anomale
ALCHIMIA: possibilità della trasformazione della materia. Elementi diversi tra loro, con una vita a parte,
che messi insieme danno vita, attraverso dei processi, alla formazione di un elemento completamente
diverso dalle sue componenti. Ha sempre una base oggettiva ma il processo non è governabile da noi. È
alchimia anche la nascita di un bambino o la produzione di un dolce.
Questi tre elementi sono alla base del romanticismo ma erano già alla base della DIVINA COMMEDIA
perché si era già capito che per arrivare alla conoscenza del tutto si doveva arrivare alla conoscenza dell’io.
La conoscenza dell’io non è solo soggettiva e non può essere solo razionale perché l’organo più
rappresentativo è il cervello, materia pensante, produce pensiero, è una materia che elabora l’immateriale.

L'inquietudine (è insoddisfazione ma non personale è un’insoddisfazione che produce cambiamento


positivo attraverso me stesso. Grazie a quest’inquietudine capiamo che le persone sono pronte al
cambiamento. L’inquietudine dice anche che si può cercare al di là e per cercare al di là devo ricorrere
all’esotismo) tipica dell'atteggiamento romantico si realizza anche nell'esotismo: una fuga nel tempo e
nello spazio possibile solo grazie all'immaginazione.
Nell’ ‘800 infatti si sviluppano tutti racconti con mete esotiche; ciò significa che l’uomo è pronto ad
oltrepassare i confini del tempo e dello spazio.
Si parla di esotismo spaziale quando vengono vagheggiati luoghi lontani ignoti ed esotismo temporale
quando si trasferisce la narrazione in un'epoca diversa da quella presente che può essere il medioevo
cavalleresco o anche la Grecia antica secondo gli schemi già delineati dal neoclassicismo.

ROMANTICISMO ITALIANO
In Italia si inizia a parlare di romanticismo solo nel 1816 in occasione della pubblicazione dell'articolo di
Madame de Staël sulla maniera e l'utilità delle traduzioni.
Sul primo numero de «La biblioteca italiana», una rivista nata a Milano finanziata dal governo austriaco ma
dotata di autonomia, la scrittrice francese invita letterati italiani a uscire dalla decadenza culturale e dal
culto del passato e a guardare al di là delle alpi per aprirsi alle correnti della letteratura europea
moderna.
Il romanticismo italiano sarà prevalentemente diverso dal resto d’Europa perché in Italia ci sono problemi
più oggettivi (politici e sociali).
Madame de Staël era una scrittrice francese che operava anche in Italia, era nobile quindi aveva la
possibilità di viaggiare e frequentare circoli culturali. L’Italia l’appassionava perché è la culla del
Rinascimento (epoca più vicina al romanticismo).
Lei ci dice che in Italia siamo ancora troppo figli del latino e del greco, siamo ancora troppo legati al “bello
stilo” non preoccupandoci di ciò che ci gira intorno.
Come fare per svecchiare la nostra letteratura (poiché l’Italia i suoi figli maggiori non li sa apprezzare)?
Bisogna tradurre testi perché la letteratura italiana secondo Madame de Staël non è pronta a partorire
opere utili alla società e poiché negli altri paesi tali opere erano già presenti bisognava semplicemente
tradurre (non più quelle di Virgilio) opere moderne.
L'articolo suscitò una polemica tra il movimento romantico italiano soprattutto lombardo, schierato in
difesa dei suggerimenti di Madame de Staël, e i classicisti che difendono invece i principi e i modelli
dell'antichità classica.
Fortunatamente avrà il sopravvento il movimento romantico schierato a difesa dei suggerimenti della
scrittrice. D'altronde è la letteratura italiana che offre la possibilità della nascita in quelle zone della
letteratura moderna. Poi il contesto storico italiano si blocca e non favorisce più lo sviluppo di tale
letteratura che finisce per scimmiottare il mondo antico. L’unico modo possibile per sbloccare lo sviluppo è
“prendere spunto” dalla letteratura straniera e farla nostra.
Dobbiamo imparare nuovamente a scrivere (non a livello stilistico)
Nel corso del 1816 escono anche numerosi saggi opuscoli che oggi vengono considerati i manifesti del
romanticismo italiano come ad esempio <<intorno all'ingiustizia di alcuni letterati italiani>> di Ludovico di
Breme, <<le avventure letterarie di un giorno>> di Pietro Borsieri, <<la lettera semiseria di Grisostomo al
suo figliolo>> di Giovanni Berchet, <<le idee elementari sulla poesia romantica>> di Hermes Visconti.

DIFFERENZE ROMANTICISMO ITALIANO - RESTO D'EUROPA


Il romanticismo italiano esclude gli aspetti troppo irrazionali fantastici o mistici che caratterizzano invece
il romanticismo europeo.
Questa differenza si spiega riflettendo sul fatto che gli stati europei erano fortemente segnati da contrasti
interni mentre l’Italia, a causa dell'arretratezza economica e sociale, non presentava ancora contrasti così
vivi e sentiti.
La letteratura italiana di questo periodo assolve a un compito più positivo quello di costruire ed educare la
società.
Il romanticismo italiano conserva, almeno agli inizi, una relativa continuità con l'illuminismo nella ricerca di
una letteratura utile che orientasse la civiltà verso la perfezione.
LETTERATURA UTILE—> Noi siamo sempre figli del mondo latino. La caratteristica più forte della letteratura
latina è il PRAGMATISMO, l’utilitarismo (nasce quando si capisce che quell’inno aiutò alla vittoria della
guerra).
In Italia la letteratura deve essere pragmatica.
Manzoni scriverà nella sua lettera sul romanticismo che la letteratura deve avere:
— l’utile per scopo
— il vero per oggetto
— l’interessante per mezzo
Questo l’aveva già detto Tasso che doveva dare una letteratura piacevole, che desse insegnamenti in un
contesto dove non si poteva dire tutto.
Tasso l’aveva preso da Orazio (niscere utile dulci) che l’aveva preso a sua volta da Lucrezio (favola del
miele) che l’aveva preso dagli inni (letteratura nata per scopi pratici).
In Italia siamo sempre andati oltre con il pensiero ma frenati dal contesto storico.
Siamo rimasti bloccati perché per lungo tempo non ci siamo evoluti economicamente, militarmente,
socialmente, siamo rimasti in una bolla.
Alla fine abbiamo capito che la letteratura per essere vera deve essere utile.
Quando si capisce questo nasce il romanticismo italiano che supera il romanticismo del resto del mondo.
Tutto è nato dal mondo classico solo che ad un certo punto ci siamo persi nei vicoli di una storia che non ci
seguiva più bloccando il nostro sviluppo.
Ci bloccheremo di nuovo perché nel corso dell’800 noi dobbiamo fare l’Italia e un paese in guerra non
produce sempre la possibilità di andare oltre, produce la letteratura che gli serve per cui ci sorpassa di
nuovo la Francia.
Ci sarà sempre questo gioco di confronto, incontro, superamento fino al raggiungimento di un equilibrio.
La letteratura oggi esiste solo nei paesi in cui ci sono problemi reali.

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