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Riassunto programma di italiano

Giacomo Leopardi
Teoria del piacere: l’uomo è alla costante ricerca del piacere ma non lo otterrà mai
perché i beni che noi abbiamo per soddisfare il piacere sono finiti. Tutto ciò causa
sofferenza che noi proviamo a riempire con le illusioni, attraverso la ragione se ne
accorge (arido vero). Il progresso: ha allontanato l’uomo dalla natura ma è opera
della ragione (punto in comune con Pirandello) non può portare alla felicità. Le varie
fasi del pessimismo leopardiano: storico (operette morali, natura madre), cosmico
(approfondisce la filosofia, natura matrigna) ed eroico (creare una social catena, non
aggiungere altra sofferenza a quella già esistente, natura indifferente). Concetto
dell’arido vero, non esiste la felicità (cessazione della sofferenza o attesa del
piacere). Tutto ciò che è vago e infinito è poetico.

L’infinito
Fase del pessimismo storico. Siepe: qualcosa che mi fa vagare con la mente, più
importante dell'orizzonte. Si spaventa davanti a tutto questo infinito, dialogo tra lui
(essere finito) e l’infinito, quando un rumore lo riporta “con i piedi per terra”.
La quiete dopo la tempesta
Ambientazione vaga (poetica). Concetto di piacere come cessazione della
sofferenza. Gioia frutto del dolore ed è effimera, morte come fine di tutti i mali.
Tempesta vista come metafora della vita, quando finisce possiamo essere tranquilli.
Il sabato del villaggio
Felicità come attesa. Fase del pessimismo cosmico. Compassione per la fragilità
dell’uomo. Tramonto: morte. Contrasto tra la fanciullezza e la vecchiaia.
Il venditore di almanacchi
Passante consapevole dell’arido vero. Il venditore di calendari, cerca di spiegare
l’arido vero.
La ginestra
Fiore che cresce sulle pendici di un vulcano, che sta a simboleggiare la vita.
Nonostante questo allieta i passanti e quelli che gli passano vicino, emanando un
buon profumo. Concetto di SOCIAL CATENA, allearsi tutti per non aggiungere altra
sofferenza
Belle époque e prima parte del 900

Seconda rivoluzione industriale, molto progresso, molto spesso contestato. Simboli del
progresso diventano: il treno e il lampione. Gente non alfabetizzata (legge casati per la
scuola 1859). Di questo progresso ne risente molto la cultura. L’intellettuale viene visto
male, arte considerata merce in una società orientata al profitto. Correnti principali:
naturalismo e verismo

Verismo e naturalismo
NATURALISMO: indagare i temi e i problemi sociale come fa la scienza, attraverso il
romanzo sperimentale I temi generalmente sono: la banalità della vita quotidiana, le
passioni morbose come la follia e il crimine, condizioni di vita del proletariato. Contrario dei
veristi, visione positivistica sul cambiare delle loro condizioni di vita.

VERISMO: corrente letteraria che si sviluppa sotto l’influenza del naturalismo francese.
Necessità di riportare le ingiustizie della società partendo dalle persone più povere.
Caratteristiche stilistiche sono: l’oggettività e la tecnica della regressione (“abbassarsi al
livello dei protagonisti della storia, per riportare oggettivamente i fatti). Collegamento con la
fotografia: riporta le cose in modo oggettivo.

Emile Zola
Scienza applicata alla letteratura porta al progresso sociale. Osservazione della
realtà e ricavare delle teorie. Riportare la realtà in modo oggettivo. Romanzo
sperimentale e determinismo sociale (evoluzione sociale ma destino già segnato).
Charles Baudelaire
Nasce a Parigi nel 1821. Dopo un viaggio in India comincia a vivere una vita
sregolata. Contesta il progresso e va contro corrente e va contro la declassazione
sociale (visto ne “l'albatros” e ne “la perdita dell’aureola”). Poeta non d’accordo con
gli ideali dell’epoca.

L’albatros
Paragone tra l’albatros e il poeta. Poeta libero di fare quello che vuole e di volare
(come l'albatros) i marinai che lo stuzzicano sono come la gente che deride il poeta.
Giovanni Verga

Il neorealismo e l’ermetismo
Elio Vittorini
 neorealismo
 fonda il “Politecnico”: rivista che aiuta il popolo a venire a conoscenza della
letteratura realista americana e straniera.

“L'Impegno” e la “nuova cultura”


Riferimento al “rifare l’uomo” di Quasimodo: ricostruzione morale e etica dell’uomo
(migliorare la società). Come erano state distrutte le città erano stati distrutti anche i valori
etici dell’uomo.

Fare in modo di prevenire la sofferenza (prime due righe). La cultura, ci aveva insegnato
molti principi, come quello della vita dei bambini e del rispetto degli anziani. Dice poi che
forse, l’insegnamento della cultura non ha avuto un’influenza civile (essere capace di
avere una ricaduta sulle persone), ma ha solo “movimentato l’intelletto” (cioè rimasta
astratta, senza essere sufficiente). Punto di partenza della cultura è la sofferenza dell’uomo:
vedere le loro esigenze, perché possa avere un’incidenza civile.
Cultura, ferma alla sua funzione consolatrice, non ha saputo bloccare gli orrori del fascismo.
Per proteggere gli uomini da questi orrori, deve essere una cultura militante (che ha la forza
di agire e senza intervenire). Come può la cultura intervenire, nella politica o nell’economia?
Cosa si può fare per avere una cultura impegnata? Romanzi di denuncia sociale, articoli
tematici di giornale, stimolare la consapevolezza dei problemi, cultura onesta, promuovendo
lo spirito critico.

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