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Direzioni che hanno preso gli studi odierni. Poesia del rinascimento studiata come qualcosa di uniforme, dimenticandosi che q uella poesia ha un oggetto. Cercheremo di rovesciare questa
posizione.
Primo aspetto: ritmico, dello schema metrico. Pensiamo a qualcosa di teorico, talvolta anche tangibile. Come la differenza di lessico, il fatto che la poesia venga scritta in rima oppure i versi,
diversi dalle nostre frasi quotidiane.
Secondo aspetto: sentimenti. Si fa riferimento al legame musicale della poesia, al suo suono. Definizioni basate su tratti normali, differenze rispetto alla lingua e alla struttura del discorso
diretto. Idee molto radicate del significato di poesia, alla quale rispondiamo allo stesso modo.
- Poet court: Aggiunta UK, il "poeta di corte" della regina. Occasioni nella quale la poesia deve essere pubblica, in occasioni particolari. Idee molto radicate in noi all a quale
rispondiamo tutti alla stessa maniera. Si raggruppavano gli studenti secondo la definizione formale oppure più astratta, maga ri più emotiva. Dicevano anche: occasioni private e
pubbliche
Definizione alla quale possiamo arrivare in maniera intuitiva non è così diversa da quella che possiamo poi trovare all'inter no di un manuale.
Le uniche differenze che possiamo trovare sono:
1. Aspetto ritmico, molto dettagliato. Molte volte non ci sono le stesse modalità di esprimere la stessa cosa.
2. Aspetto del sentimento, non molto trattato (tipo di poesia che si rifà a un idea romantica, non tutta la poesia viene scritta così)
Cos'è la poesia?
Idea moderna nostra della poesia come espressione dei sentimenti e delle sensazioni. Non tutta la poesia è così
Concezione moderna: poesia lirica, si parla di sé in uno stile personale.
Poesia è uno schema metrico in versi: ci sono testi che appartengono a generi letterari diversi.
Istintivamente pensiamo alla poesia come, poesia lirica, considerata la poesia per antonomasia
Fortini: uno dei poeti più famosi del 900. Ha scritto molti saggi, anche sulla definizione di poesia e ne da la seguente teoria
Definizione di Fortini:
"Un breve testo in versi che richiama o enuncia un qualcosa di soggettivo"
Testo Manzoni:
«Nella cultura antica, la lirica è la poesia cantata al suono della lira oppure la
poesia destinata alla lettura silenziosa ma che si richiama, nei temi e nei
metri, alla tradizione della poesia accompagnata dagli strumenti a corda;
nella nostra cultura, la lirica è uno dei grandi generi teorici in cui la
letteratura si divide, quello che accorpa i testi dove un io espone, in uno stile
molto lontano dal grado zero della prosa, dei contenuti fortemente
soggettivi: passioni, stati d’animo, riflessioni personali»
Spesso, quando si pensa a una poesia, tendiamo ad aspettarci dei versi, ci aspettiamo una relativa brevità. Non è sempre stata solo breve, i componimenti, una volto potevano anche essere
costituiti da molte pagine, o comunque più lunghi di quello che adesso ci immaginiamo.
es: Dante, Petrarca.
Ci possono essere dei componimenti che hanno caratteristiche brevi (es: madrigale, sonetto). Ci aspettiamo che questi libri contengano dei temi personali oppure dei temi convenzionali.
Ogni singolo elemento molto spesso è già stato utilizzato nella tradizione precedente. Dopo il romanticismo si espande l'idea di parlare dei propri sentimenti maniera soggettiva.
Scritti in uno stile personale, diversi dal grado zero della lingua italiana normale, diversa rispetto a quella di una scrittura normale (molto ricco di metafore o termini differenti). Stile
individuale, concezione romantica e moderna. Molto spesso, stile di un gruppo di poetico, prima del romanticismo. Età romantica, svolta nell'idea della poesia.
Origine di lirica
Origine greca di lyricos, ha che fare con la lira musicale . Deriva dal greco λυρικός "lyricos" derivato di λύρα "lyra", intesa come strumento musicale. L'accompagnamento della musica alla
poesia era considerato dai greci estremamente necessario.
Da questo si sono ricavate diverse definizioni di quella che viene chiamata poesia lirica:
➢ Definizione dal libro Manzoni.
Le divisioni di Hegel
In questi appunti, Hegel, identifica e definisce tre generi diversi:
- Epica
Io del narratore racconta i pensieri di terze persone concentrando il lettore sull'interesse intrinseco del contenuto. Distan za cronologica tra l'io del narratore da quello che succede fa
rientrare le opere di Dante in questo filone. Spesso oggettivo. È possibile anche chiamarla narrativa più in generale
- Lirica
Io parla di se stesso in prima persona non in modo oggettivo concentrando su come accadono le cose e che cosa significa per m e che lo racconto. Spesso soggettivo
- Dramma
Molte persone parlano all'interno dello spazio di scena. Sorta di compromesso tra le due cose, vediamo andare in scena delle azioni ma vediamo anche delle persone che parlano,
danno voce alla propria soggettività.
Platone:
Divide i generi in base a chi prende la parola, e chi racconta la maggior parte dei fatti, basato sul modo del discorso.
- Racconto semplice: il narratore parla tutto il tempo. Accompagnato dalla musica, rimane sempre gestito dal narratore (Es: διθύραμβος "dithýrambos" canto corale di Dioniso)
- Racconto mimetico: dal greco μίμησις "mimhsis" derivato di μιμέομαι "mimeomai" (imitare). Non prende mai la parola il narratore, ma la hanno tutto il tempo i personaggi che
prendono la parola direttamente (es: tragedia).
Aristotele:
Si basa sui modi dell'interpretazione, per tutta la poesia mimica può esprimersi in modi diversi
Altri microgeneri, all'interno della lirica, chiamati generi empirici, determinati sulla base del metro o il tema di cui tratta:
▪ Inno: dal greco ὕμνος "ymnos", in Grecia si utilizzava per celebrare gli dei;
▪ Peana: nome derivava dal ritornello ἰὴ Παιάν "ih paian" utilizzato per celebrare Apollo ma dopo anche eroi umani;
▪ Thernos (θερνος): canto funebre;
▪ Ditirambo: culto destinato a Dioniso;
▪ Nambo: culto di Apollo
Hanno a che fare con aspetti l'oggetto in se. Di sicuro nessuno di questi ha a che fare con l'aspetto interiore, hanno a che fare con occasioni sociali all'interno della vita della comunità.
Generi tematici: vengono divisi in base all'azione che mettono in scena. Molto spesso rigido nella poesia provenzale, ci sono delle tracce d i questi generi fissi in Italia, ma non come in
Francia. All'interno della poesia trovadorica infatti, i generi venivano suddivisi attraverso i temi della quale parlano e la tecnica con la quale sono espressi.
Si tratta di racconti mai avvenuti realmente, e che si avvicinano poco alle esperienze del lettore. Sono racconti di fantasia che potrebbero avvenire e si realizzano all'interno della poesia
stessa
Tema:
criterio esterno se lo intendiamo all'antica. Caso delle poesie celebrative, evidentemente esterna, perché a seconda della funzione il testo assume determinate caratteristiche. Diventa
interno se non è come definito fortemente dalla circostanza a cui ci si sta riferendo.
Viene pensata l'esercitazione retorica che prepara la retorica delle persone che scrivono. La poesia medioevale ha carattere retorico dobbiamo cercare l'argomento di cui tratta, altrimenti
quasi tutte si assomiglieranno. Nella maggioranza dei casi: poesia che tratta un argomento che non ha a che fare con la vita del poeta, magari derivare da un determinato repertorio. Molte
volte può essere semplicemente il risultato delle riflessioni su determinati temi dei poeti
Molti dei discorsi e degli scritti si potevano categorizzare nella seguente maniera:
- Oratoria: prima oratoria quella nei tribunale. Ottenere la sentenza che si vuole convincendo la giuria.
- Epidittico: prima quella fatta nell'assemblea. Ha scopo di dimostrare qualcosa, di argomentare qualcosa Può biasimare e elogiare, dimostra un'opinione.
ES: Dante usa i sonetti, al posto della canzone che invece ha un livello più alto. Lorenzo il Magnifico, esalta il sonetto e lo mette su un piedistallo. C'era una gerarchia abbastanza bassa dei
temi che bisognava trattare nel sonetto.
Nella seconda metà del 500, si comincia ad avere una concezione più teorica della lirica, portati avanti da Minturo. Questi studi venivano fatti soprattutto per giustificare la posizione
elitaria del Canzoniere di Petrarca all'interno della tradizione poetica italiana. Secondo le definizioni che si volevano applicare, il Canzoniere non sarebbe stato considerato poesia lirica, non
rispettando i canoni delle rime; ma sarebbe stato considerato irregolare. Questo era, per gli italiani dell'epoca, inaccettabile.
Il Canzoniere di Petrarca viene considerato una delle pietre miliari della poetica italiana, ammettere che questo era irregolare e che quindi non rientra nella poesia. La poesia è quella che
diceva Aristotele e che deve avere delle determinate caratteristiche. Arrivano a dire che la poesia di Petrarca imita affetti, punto di svolta. Se gli studiosi fossero riusciti a dimostrare che
anche l'imitazione di affetti, allora si gettano le basi dell'idea romantica della poesia.
Dai trovatori a Petrarca: poesia con un alto grado di formalizzazione, articolata in una molteplicità di generi definita sulla base di elementi forma li e tematici;
assenza di un vero e proprio discorso teorico sulla lirica.
Dopo Petrarca: poesia ancora fortemente codificata, ma con un minor numero di sottogeneri ‘fissi’ e un diverso rilievo della dimensione st rutturale delle raccolte.
Nel secondo Cinquecento: in un contesto di poetica normativa (cioè prescrittiva), sviluppo di una nozione di lirica che, al fondo, è ancora la nostr a
Es: sonetto convenzionale che non dice nulla di nuovo, può essere un sonetto magnifico per ragioni teoriche , stessa cosa al contrario
Quali autori e quali testi presentano le esperienze di cui parlano come autentiche?
- Poesia medioevale e rinascimentale: presupposto del poeta sincero fa parte del patto del genere lirico in età rinascimentale (es: poesia cliché raramente c'è
corrispondenza con la realtà)
- Effetto di realtà: Alcuni poeti le presentano in modo più autentico degli altri, ci fanno capire che quell'esperienza non sia inventabile, ci sembrano derivare da
qualcosa realmente accaduto (segnale importante sono i nomi propri, non ci riusciamo a trovare un motivo per la quale l'autore ci dica quelle informazioni
gratuitamente). Così anche viceversa
Non proiettare all'indietro idee post-romantiche, come per esempio credere che tutte le poesie siano uguali. Ci sono dei casi nella quale non è consigliabile neanche fare il
contrario, proiettare quindi es: Canzoniere di Bembo, Ariosto canzone delle circostanze dell'innamoramento, si nota la differenza tra quelli di Petrarca o Dante.
Non negare a priori qualsiasi rapporto della poesia lirica con la realtà biografica degli autori. Ci possono essere dei fondidi verità, tranne Dante, mai fidarsi di quello che
dice Dante.
La norma non è meno importante dello scarto, idea post romantica. Importante saper conoscere e saper maneggiare la tradizione. Ha una rete di altri testi. Ci interessano
tanto gli scarti quanto la norma stessa
Storicismo: accezione pragmatica. Convinzione che non sia possibile studiare un testo di un epoca o di un determinato tempo senza considerare determinate circostanze
storiche del testo. Può causare nei casi più gravi un generale fraintendimento del testo.
Analizzare vari contesti, per arrivare a capire che cosa vuole dire l'autore o perché l'autore si esprime in una certa maniera
- Contesto storico-sociale: qual era la circostanza sociale che lo circondava.
- Contesto linguistico: es: sonetti di Dante che letti in Italiano moderno non vorrebbe dire la stessa cosa. Solitamente annunciato in un commento.Se non si ha a
disposizione il commento, per evitare errori: dizionario della lingua.
- Contesto retorico: contesti sia metrici che formali per quel determinato poeta, diverso se abbiamo a che fare con determinati generi tematici o altre cose
- Contesto poeteologico: discordi di tipo metapoetico. Che cosa pensavano di un determinato schema metrico oppure che cosa pensavano volessero esprimere.
Verificare sempre la corrispondenza tra quello che l'autore dice e quello che l'autore fa.
- Contesto di trasmissione: contesto pratico nella qual il testo ha avuto origine, aspetto filologico
Metodo filologico
Consigliata lettura del saggio: "Introduzione a Fondamenti di critica testuale" di A. Stussi
Nel modo di interpretare al meglio un testo poetico antico, entra in gioco anche la filologia, che ci aiuta attraverso il metodo filologico, ovvero cercare di riportare in
maniera più attendibile il testo originale voluto dall'autore. Ci aiuta anche con il reperimento, la ricostruzione e l'interpretazione di testi.
Altre discipline che ci possono venire in aiuto, legate alla filologia sono:
- Storia della lingua: evoluzioni e cambiamenti nel tempo della lingua
- Paleografia: studio della scrittura
- Codicologia: confezionamento dei testimoni che ci sono giunti fino ad ora
- Storia del libro e bibliografia testuale: si occupa dei libri a stampa antichi, chiamati Incunabula e delle varianti che loro riportano.
Filologia testuale: si applica specificatamente alla letteratura aspira all'interpretazione il più vicino possibile a quello che voleva l'autore.
Lo stile e la stilistica
C. Segre, Avviamento all'analisi del testo letterario (1985), p.69, da due definizioni di stile:
1. "l'assieme dei tratti formali che caratterizzano (nel complesso o in un momento particolare) il modo di esprimersi di una persona, o il modo di scrivere di un autore, o il
modo in cui è stata scritta una sua opera;"
2. "l'assieme dei tratti formali che caratterizzano un gruppo di opere, costituito su basi tipologiche o storiche (accezione storicamente più antica)."
In Italia molto informale il modo in cui si studia la stilistica. Le definizioni si possono far risalire a Saussure: distingue lingua come insieme di convenzioni di regole,
"langue", e "parole" che è l'atto linguistico individuale che ciascuno condivide. Nucleo di quello che di strutturalismo, concepisce la lingua come sistema dei segni. Tutte le
sue idee in merito vengono trattate ne: "Corso di linguistica generale".
Leo Spitzer pubblica: "Critica stilistica e storia del linguaggio" poi "Critica stilistica e semantica storica". Metodo consiste in un continua rilettura, quali sono quelle
caratteristiche che ritornano nell'opera, che poi andranno a definire, notare anche i singoli particolari e l'insieme. Problema della sua idea è che è un pensiero molto
meccanico, considerato qualcosa di superate se guardato nei nostri termini.
Tali deviazioni dall'uso normale devono essere colte come spie, in quanto ci forniscono un'idea dell'animo dello scrittore. Infatti ad uno stato psichico inconsueto, o ad un
Cit. Segre:
"I particolari possono essere compresi solo per mezzo dell'insieme, l'insieme per mezzo dei particolari"
- Studentessa dell'università di Rosanna. Si pone le stesse domande che dobbiamo porci pure noi. Possibile avere un approccio soggettivi pur muovendosi all'interno
di convenzioni. Torto ai poeti prima di noi se pensiamo sempre che le cose di cui ci parlano sono soltanto formule e non hanno nulla a che fare con la loro vita
Es: 1610 Tesoro di concetti poetici > repertorio di concetti poetici. Applicare quella che i poeti avrebbero chiamato inventio, prendere quindi qualche idea o qualche
informazione per partire alla costruzione del testo.
Due citazioni da questi "Generi temi e motivi nella prassi poetica e imitativa del Cinquecento, in Strumenti critici" di A. Juri
Concetti
Concetti importanti per questo corso e che utilizzeremo
Intertestualità: un rapporto tra più testi. Rapporto tra un testo e gli altri testi. La definizione di prima creava una gerarchia, uno minoritario dall'altro, fa percepire come un
rapporto unilaterale. Casi ben individuabili di una presenza, anche superficiale di altre opere all'interno di un testo. Non si riesce a capire totalmente il testo finché non si
sono letti anche gli altri. Testi non sono oggetti isolati
- Meriti e limiti: usato in maniera saggia, porta a risultati della quale non potremo fare a meno. Alcune volte porta a un vicolo cieco (es: edizioni di Petrarca, nei
commenti si trovano solamente "vedi riferimento a RVF"; quell'operazione va fatta con intelligenza, capire quando quel riferimento diventa importante. Es: Orlando
furioso, intertestualità con Petrarca, non potremmo prescinderne).
Macrotesto: insieme di testi di un medesimo autore o sullo stesso soggetto che, per il ricorrere di temi o strutture analoghi, viene analizzato e interpretato come un testo
unitario.
Es.
«composizioni liriche poi inserite dall’autore in opere prosastiche o combinate
secondo un disegno complessivo in un canzoniere»
«novelle pubblicate sparsamente, poi raccolte da un autore secondo un disegno
preciso, e magari inquadrate in una cornice».
«Lettere private, poi raccolte in epistolario dall’autore, secondo epoche, destinatari,
argomenti, ecc.»
Cesare Segre, Avviamento all’analisi del testo letterario (1985), p. 40
Connessione intertestuali: testi dello stesso autore connessi per retorica degli stili o delle tematiche. Importante non limitarsi solo a un'autore per le sue opere, ma cercare
di veder che cosa accumuna tutti gli autori della sua stessa epoca.
Singolativo vs iterativo: Per singolativo in linguistica, detto di nome che indica persone, animali o cose individualmente, come unità (per es., senatore, insetto), così
chiamato in contrapposizione al collettivo (per es., senato, sciame) oppure di formazione indicante un essere singolo individuato in una massa (così, per es., in paleoslavo
da nomi che designano una classe di uomini si può, per mezzo del suffisso -inŭ, formare quello degli individui che la compongono, come da pogani «i pagani» poganinŭ «un
pagano»). Per iterativo invece si intende in generale, che contiene o esprime ripetizione, che si attua mediante operazioni ripetute, e simili.
Emotivo vs. conativo: Emotivo e conativo sono entrambe due delle sei funzioni del discorso identificate da Jakobson. Quando diciamo che il discorsoha una finzione
emotiva: indichiamo che al centro del messaggio veicolato si pone il mittente (es: ho fame, sono stanco, non sto bene). Viene usato soprattutto nella poetica, per
permettere agli autori di descrivere i loro stati d'animo. Quando diciamo che il discorso ha funzione conativa: indichiamo che al centro del messaggio veicolato si pone il
destinatario (es: chiudi la porta, mangia, non uscire). Viene tipicamente utilizzato per dare ordini o consigli, la sua formapiù tipica è quella dell'imperativo
Paratesto: l’insieme di produzioni, verbali e non verbali, sia nell’ambito del volume stesso (quali il nome dell’autore, il titolo, una o più prefazioni, le illustrazioni, i titoli dei
capitoli, le note), sia all’esterno del libro (interviste, conversazioni, corrispondenze, diarî, ecc.), che accompagnano il testo vero e proprio e ne guidano il gradimento da
parte del pubblico.
Genere:
Tante definizioni possibili… ma
G. B. Conte, Il genere tra empirismo e teoria, in Id., Generi e lettori. Lucrezio, l’elegia d’amore, l’enciclopedia di Plinio, Milano, Mondadori, 1991, pp. 145-
174 (p. 146).
- Generi ‘empirici’
Platone, Leggi, III, 700 a-d
Categorie che usa per classificare la poesia melica: inno, peana, threnos, ditrambo, nomos. (cfr. > Lez. 1)
Nel Medioevo
○ Generi metrici: sonetto, canzone, ballata etc.
○ Generi poetici o tematici: alba (separazione degli amanti all’alba), pastorella (dove la donna è di bassa condizione sociale), plahn (lamento funebre), plazer, etc.
- Generi ‘teorici’
Platone
Repubblica, III, 392 d-394d (tassonomia ideale: racconto [diegesis] semplice, mimetico [da mimesis, ‘imitazione’] e misto)
es. ditrambo, tragedia e commedia, epica (cfr. > lez. 1)
Concetto di macrotesto
Cesare Segre ne "Avviamento all'analisi del testo letterario" ne da la seguente definizione:
"Testi con totale o parziale autonomia vengono raggruppati in un testo più ampio, un macrotesto"
Maria Corti ne "Testi o macrotesto? I racconti di Marcovaldo in Strumenti critici" ne da la seguente specificazione:
«[…] unità semiotica superiore al testo […]. Tale concetto è applicabile, in determinate condizioni soltanto, a una raccolta di testi poetici o
prosastici di un medesimo autore; in altre parole una raccolta di rime o di racconti può essere un semplice insieme di testi riuniti per
motivazioni diverse, o configurarsi essa stessa come un grande testo unitario, macrotesto per l’appunto».
Canzoniere vs raccolta
Non ogni raccolta di testi è un macrotesto, solo se presenta determinate caratteristiche. Nella gran parte dei casi le raccolte possono definirsi macrotesto, ma il caso di specificare.
Es: Commedia, considerato macrotesto solo se si pensa che ogni canto deve stare dov'è. C'è comunque una narrazione unitaria che accompagna l'opera.
Santagata "Dal sonetto al canzoniere ricerche sulla preistoria e sulla costruzione di un genere"
Due tipi di connessioni ipertestuali: Si possono trovare entrambi nello stesso testo, sono quindi due concetti complementari
- Equivalenza: sulla ripetizione, sul paino del contenuto (es: tutti e tre parlano dello stesso tema) nello specifico come inizia a come finisce
- Trasformazione: mutamento che riguarda la narrazione, viene ripreso con una volta. (es: passare dalla notte al giorno, fare uno spostamento geografico
Storia vs Racconto
Storia: idealmente seguire due modi di raccontare, aderire all'ordine naturale
Racconto: riordinata in modo artificiale rispetto a come si sono svolti i fatti (presenza di ellissi e disordini)
Emotivo vs conativo
Jacobson "Linguistica e poetica saggi di linguistica generale" ( p181-p218) descrive e cita queste due delle sei funzioni delle linguaggio:
"La funzione detta espressiva o emotiva, che si concentra sul mittente, mira a un'espressione diretta dell'atteggiamento del soggetto riguardo a quello di cui parla. Essa tende a suscitare
l'impressione di una emozione determinata, vera o finta che essa sia"
Funzione emotiva: mette al centro il mittente, non serve che sia necessariamente un emozione vera, ma se viene (?)
Funzione conativa: mette al centro il destinatario, serve a impartire un ordine.
Paratesto
Genette "Soglie i dintorni del testo" (1989 /1987)
Ciò che non è veramente testo, ma ciò che si trova alla sua soglia, o non ne costituisce il contenuto principale.
Es: titolo, dedica, prefazione, intertitoli
In passato il paratesto veniva considerato, appunto, marginale, di conseguenza con veniva studiato. Lavoro nasce sulla letteratura moderna, dall'800 in poi viene ripreso e studiato.
Paratesto è il risultato dell'unione di peritesto e epitesto. L’insieme di produzioni, verbali e non verbali, sia nell’ambito del volume stesso (quali il nome dell’autore, il titolo, una o più
prefazioni, le illustrazioni, i titoli dei capitoli, le note), sia all’esterno del libro (interviste, conversazioni, corrispondenze, diarî, ecc.), che accompagnano il testo vero e proprio e ne guidano il
gradimento da parte del pubblico
Genere
Molte definizioni possibili.
Conte da la seguente:
"il genere è quello che associa, mettendoli in relazione e in corrispondenza elementi di contenuto e di forma."
Medioevo
➢ Generi poetici o tematici: alba (separazione degli amanti all'alba), pastorella (dove la donna è di bassa condizione sociale), plahn (lament funebre), plazer
Generi teorici:
?
Temi nelle forme brevi della poesia. Più ricorrente è l'amore. Utilizzato dai poeti della scuola siciliana e da Petrarca. Nel Canzoniere subentra anche una parte morale.
Ci sono comunque degli elementi di scienza e filosofia nel Medioevo. Nel primo 500 entrano anche dei nuovi temi morali. Si sviluppa poi un sottogenere che è quello della poesia religiosa.
Nell'800 si sviluppa anche una poesia che ha a che fare con i temi quotidiani
Temi e forme
Si pensa ci possa essere stato un collegamento tra la scelta delle forme e la scelta dei temi, quindi la scelta dell'argomento della quale si voleva parlare e la forma metrica, oppure addirittura
prosastica, con la quale di voleva esprimerlo.
Esempi:
Non ci lascia riflessioni solo sulla lingua ma anche sulla moralità, evoluzione nella sua concezione. Prima risposta è: la poesia volgare può parlare solamente dell'amore. Per farsi intendere
dalle donne deve per forza scrivere in volgare. Quindi non si può parlare di nessun'altra materia perché quello è il motivo principale per il quale è stata ideata la poesia volgare.
La sua opinione poi cambia nel De vulgari eloquentia: nella quale afferma che nella poesia volgare si può parlare quanto di amore, quanto di virtù e di salvezza per riuscire a dare l'esempio
Convivio: utilizza la metafora del banchetto. Dice che deve parlare di amore e di virtù. Le canzoni, senza questi temi non erano perfette, a molti piaceva più la loro bellezza che la loro bontà. Io
intendo riportare la gente all'idea corretta di che cosa può parlare la poesia
Il tema viene affrontato in un modo che ci consente di analizzare l'andamento e l'affermazione di alcuni concetti o di determ inati stili e modi di affrontare alcune tematiche. Esempio chiaro può
essere il declino di alcuni temi e l'affermazione di altre, o della lode di alcuni soggetti e l'affermazione di altri.
Varietà e criteri
Per analizzare queste poesie si possono osservare alcuni aspetti dello stile dell'amore cortese che sono comuni a quasi tutti gli artisti. Il più importante senza dubbio, è la centralità dell'amore
come tema della quale i poeti di quest'epoca vogliono parlare.
Formalizzazione
Interrogarci sul grado fi formalizzazione di un dato testo: siamo difronte a un testo che rispecchia i cliché o che possiamo scartare dalla norma? Per la gran parte è molto più facile che ci sia un
alto grado di formalizzazione. C'è all'interno di questo recinto di formalizzazione la possibilità di distinguere l'autore
Metrica
Che funzione ha la metrica rispetto al tema e al senso che l'autore può voler dare al testo
Sintassi
Come l'autore decide di utilizzarla. Come funziona
Lingua
Alta oppure con molti provenzalismi, influenze varie
Figure retoriche
Alto uso delle figure retoriche
Elementi paratestuali
Ci sono rubriche che ci dicono di cosa parla quel testo? Sempre da guardare con diffidenza, magari è quello che l'autore vuol e farci credere.
1 Formalizzazione
La lirica amorosa del medioevo si fonda sul presupposto della sincerità.
Silenzioso patto tra lettore e autore, si crede che gli autori parlino di un esperienza personale. Al tempo stesso, lo stesso poeta costruisce il suo discorso, secondo modelli di forme e generi.
Sui poeti medioevali, tranne Dante, che però si stacca dalla norma appunto perché porta novità in molti campi. Paradossalment e i poeti si presentano a gruppi e di potrebbe parlare di
autobiografismo impersonale.
La poesia cortese
Quella dei trovadori, poi passata ai siciliani. Ci sono proprio dei motivi standardizzati. Suggerisce che non corrispondono a fatti reali lo fa corrispondere al contesto sociale nella quale vivono.
Un contesto elitario e selezionato nella quale il poeta si rivolge ?
Dentro ai termini di quella cultura è normale che si usino determinate cose che la rispecchino. In un contesto del genere solitamente l'originalità non è uno dei valori di un poeta.
Dante e Petrarca
Quelli che fanno il passo più grande nella dimensione soggettiva rispetto ai poeti siciliani, questa è una delle novità portate da Petrarca. Nella poesia trovadorica ci sono dei comportamenti da
avere con la donna amata, una certa etica da avere. Con lo stilnovo si ha una concezione più filosofica, di Dante e Petrarca. L'etica verrà poi ripresa.
Dopo Petrarca
La fortuna di Petrarca è enorme, tanto che si parla di Petrarchismo per riferirci alla poesia del 500. Se guardiamo al lessico della poesia e dei suoi motivi. Se guardiamo al complesso della su a
operazione, c'è una sorta di sfortuna; nessuno ha fatto quello che ha fatto lui. Nessuno è riuscito ad avere un Canzoniere così complesso, per dimensione e struttura interna. La dimensione
totale viene a mancare, viene quasi dimenticata.
Il codice diventa Petrarca, prenderanno il suo linguaggio e il suoi orientamento introspettivo. Si ha un'espansione di temi che Petrarca non avrebbe ma i accolto, ma che in altri poeti accolgono
aggiungo esempi dei temi
4. Riferimenti all'extratesto
Attenzione alla presenza di nomi propri, sia di persone che toponimi; si fa quindi riferimento a delle circostanze spaziali Ci son anche delle connotazioni temporali molto importanti, sia
attraverso i tempi verbali, si direttamente indicando quanto tempo intercorre tra due cose. Spesso, chi ci da queste informaz ioni sono i paratesti.
6. Metrica e sintassi
Stilnovo:
Se voglio esprimere un rapporto di causa-effetto, oppure causa-conseguenza, il testo sarà ricco di causali. Quindi dipende da quello che l'autore vuole dire
Petrarca:
Grande movimento rispetto allo stilnovo. Subordinate spostate rispetto all'ordine normale dell'italiano o di quello che era l o stilnovo
Bembo:
Maestro dello stile limpido, condanna dante
Della Casa?
7. Intertestualità
Meriti e limiti di questo approccio negli studi sulla tradizione lirica
Riprese rilevanti
• sul piano formale
• sul piano tematico-situazionale
recupero di generi e modelli antichi
8. Elementi paratestuali
Metodo meno utile rispetto agli altri modi.
Possono essere:
- Rubriche
- Razos
- Argomenti
- Esplicazioni
In Tasso, ci da gli elementi utili per capire come lui intendeva il testo. Ci da delle indicazioni su come il testo vada lett o secondo lui.
Lirica cortese
I trovatori
Dove: Lingua d'oc e Provenza (sud della Francia)
Quando: inizio XII secolo - fine XIII secolo
I rimatori non lavorano nella stessa corte, non tutti hanno bisogno di comporre per vivere. Non tutti i trovatori hanno un profilo basso, alcuni sono addirittura duchi , o principi. Questo crea una
certa diversità all'interno delle opere che vengono pubblicate nelle varie corti.
La parola deriva dal provenzale trovar: ovvero trovare la melodia e le parole di un testo. Qui c'è sempre la musica, la poesia nasce per essere accompagnata dalla musica. Scrivono nella lingua
d'oc il nome deriva dal modo di dire il sì affermativo nella lingua provenzale, ovvero > hoc.
Il contesto sociale
La corte e l'ideologia feudale di Kohler.
Opzione sociologica molto meccanica.
Il paradosso amoroso: amore che per definizione non si può compiere, un'amore impossibile. Una sorta di traduzione, con mille mediazioni, di una forma di espressione di queste condizioni,
quello per una donna che comunque non potranno mai avere.
Metafora feudale: rapporto amante donna, uguale al vassallo-signore. Rapporto di obbedienza, e di dipendenza del vassallo dal suo signore. Questa metafora investe anche il lessico e la
modalità nella quale di parla di questa cosa.
Altri temi
Ci sono temi anche testi che vengono considerati polemici, politici, militari ecc.. Anche restando dentro l'amore cortese, si può dividere in sottogeneri (es: pastorella, amore compiuto, sempre
non ambiente della corte), le poesie non parlano quindi delle stesse cose, superficialmente si può pensare che lo facciano co n lo stesso schema metrico ma non è così. All'interno di questo
clima di estrema catalogazione, c'è spazio per la creatività dell'autore.
Es: Arnold Daniel: uno dei trovatori più amati da Dante. Alla quale si deve l'invenzione del metodo della sestina, della sua struttura. Con Petrarca diventa una modalità a sé. Non sono le stesse
parole, ma in un dato ordine.
Manca qualcosa
Elemento di differenza: trovatori non hanno messo in ordine le proprie poesie, Dante e Petrarca sì
Federico II era diventato in pochissimo tempo sia imperatore del Sacro Romano Impero che re di Sicilia, titoli molto importante. Viene considerato uno dei più grandi mecenati della storia. Alla
sua corte, infatti, trovano il posto di operare i più illustri filosofi, scienziati e poeti. Questi avevano il ruolo principale di funzionari, questi non venivano solamente dalla Sicilia ma da tutte le
parti dell'Impero, la sua corte viene quindi considerata una corte itinerante (> si muoveva attraverso la penisola per dirimere le questioni territoriali e amministrare i feudi)
Tutti i poeti più illustri che abbiano mai operato presso la corte di Federico II a Palermo, conoscevano benissimo le opere latine e trovadoriche. La lingua da loro utilizzata infatti era un volgare
siciliano ricco di latinismi e di riferimenti al provenzale. Dai collegi del sud della Francia non prendono solamente i temi ma anche alcune forme metriche, come la canzone o la ballata
La scuola siciliana, può essere considerata praticamente monotematica, parlano di amore e di niente altro. La poesia non viene considerata come dai trovadori, ovvero qualcosa che potevano
semplicemente fare tutti, nella corte di Federico II veniva considerata un occupazione per privilegiati.
Fenomenologia di amore: cosa succede, dal punto di vista sentimentale, quando si è innamorati. Si ha poi una spiegazione della genesi dell'amore, quasi in maniera scientifica. Cosa succede
quando nasce l'amore, come nasce, e cosa ci fa attaccare così tanto ad una persona.
Molti di questi temi verranno ripresi dai poeti toscani del secondo Duecento: alcuni di questi ci sono già vedi slide
Un tema che viene sviluppato meglio è quello della prigionia
Generi metrici:
➢ Canzoni: già presente nella poesia trovadorica.
La definizione più analitica: fatta da un numero di strofe, ciascuna di un certo numero di versi la cui disposizione rimane la stessa in tutte le stanze (qualsiasi tipo di verso, mantenuto
invariato), così come la composizione di rime. Si aggiunge il congedo, con struttura molto spesso diverso dal resto della canzone. Inventata dai trovadori, ne prendono ispirazione i poeti
della Scuola siciliana, sia per quanto riguarda la forma metrica, sia per quanto riguarda le tematiche.
➢ Sonetti: componimento definito dal numero. Composto da 14 endecasillabi, suddivisi in una fronte di 8 versi e in una sirma di 6 versi. Lo schema rimane pressoché invariato in tutti i
componimenti che ci sono giunti; spesso nel fronte si preferisce lo schema alternato: ABABABAB oppure si può avere lo schema incrociato: ABBA ABBA, nella sirma si alternano vari
schemi ma quello più frequente è quello a due rime alternate: CDC DCD oppure quello a rime replicate CDE CDE
Citazione di Beltrami:
«Nella forma normale, cui corrisponde l’assoluta maggioranza dei testi, il sonetto è composto di 14 endecasillabi, ed è diviso in due parti,
rispettivamente di 8 e 6 versi. La prima parte (che è stata chiamata fronte, ottava o ottetto, quartine) si divide tradizionalmente in due
quartine, ma alle origini era sentita divisa in quattro distici […]. La seconda (sirma, sestina o sestetto, terzine) si divide in due terzine».
Vi accorgerete che anche dal punto di vista sintattico c'è un adesione dei poeti a questo schema perché. Dal punto di vista ? Non c'è mai un legame tra fronte e sirma nei poeti siciliani. Si sente
più la distanza tra due parti che la continuità.
Viene dal provenzale sonet: da intendere come poesia per la musica, tendenzialmente con accezione generica. In Toscana viene poi tutto specificato. Si dice che è una forma adulta, qualcosa
di stabile e che si mantiene. Viene attribuita a G. da Lentini, autore della maggior parte degli scritti della scuola siciliana.
- Ipotesi numerologica: allungare la forma; prolunga il nucleo della canzone sia in orizzontale che in verticale. In ogni caso si trata di una sperimentazione tratta dalla canzone.
Confermato dalla natura morfosintattica del sonetto: concepito come unitario, non suddiviso in strofe, il sonetto stesso è stato usato come si trova. Si potevano scrivere delle colonne di
sonetti. Si prestava a essere usato anche in maniera aggregabile, si poteva unire ad altri sonetti.
Non tutti i sonetti appartengono alla lirica, il sonetto viene utilizzato anche per mandare avanti al narrazione.
La forma ci può trarre in inganno, bisogna analizzare il contenuto intrinseco; non dipende da come la scriviamo, ma dipende dall'utilizzo degli accenti e delle funzioni delle rime.
Questa conformazione sulla pagina: non c'è una ragione univoca, si tende a pensare che quello sia il modo nella quale veniva inteso il sonetto. Un'altra motivazione può essere quella
dell'economia della pagina; ovvero risparmiare carta.
Quando parliamo della forma metrica del sonetto è il modo dentro il quale quella forma della sintassi. Ci sono delle codifiche che raggruppano gli autori all'interno di alcune scuole e di alcuni
autori. Questo ci permette di identificare i gruppi di poeti oppure di collocare un poeta all'interno di un gruppo
Sonetto e sintassi c'è un'adesione della sintassi sul piano della forma metrica. Oltre fronte e sirma ci sono dei modi per ottenere un legame sintattico tra sirma e il fronte.
Elemento istituzionale
Giacomo da Lentini
17 canzoni e 20 sonetti
Amore è un disio
Nato in risposta a due sonetti di altri poeti della scuola siciliana: Iacopo Mostazzi: uno dei falconieri di Filippo II, Della Vigna: funzionari più in vista della sua corte
Cosa viene discusso nella canzone: da dove viene l'amore; sulla natura di amore.
Iacopo: sostanza, essenza, ma troppo potente quindi disposizione ad amare
Della Vigna: invisibile, ma è così potente che secondo lui è una sostanza
Giacomo: da una definizione, della sua genesi, di come nasce
Sonetti parzialmente continui: una rima della fronte viene ripresa nella sirma (in questo caso è la rima a; usato da tutti e tre i poeti
Schema a rime alterne per la fronte; sirma: ACDACD
Amore è uno desio che ven da core L'amore è un desiderio, che viene dall'eccesso del
per abondanza di gran piacimento; piacere di vedere la cosa amata
e li occhi in prima generan l’amore Sostiene che l'amore nasce dalla vista; parte dagli
e lo core li dà nutricamento. occhi. Perché nasce dagli occhi? Gli occhi ostrano
Ben è alcuna fiata om amatore al cuore il bene e il male, qualità positive e
senza vedere so ’namoramento, negative di tutto ciò che vedono. Il cuore che
ma quell’amor che stringe con furore capisce questa cosa, e accoglie quell'immagine e
da la vista de li occhi ha nascimento: riflette su di essa e ci pensa costantemente a
ché li occhi rapresentan a lo core questa immagina e gli piace costantemente.
d’onni cosa che veden bono e rio Contemplarla ossessivamente, fa parte di
com’è formata naturalemente; quell'eccesso della quale si parlava prima.
e lo cor, che di zo è concepitore, Dice che regna in tutti.
imagina, e li piace quel desio: Non c'è nulla di personale, ma è estremamente
e questo amore regna fra la gente. oggettivo, sembra un trattato.
Vi ho assai lodato Non ha molto a che fare con questo testo, ci fa pensare al di fuori del testo
Madonna, in tutte le parti, Vi ho lodato in tutti i modi e in tutte le maniere, non riferimento allo specifico testo
Non so se v'è contato
Ch'eo lo faccia per arti
Che voi pur v'ascondete Forse perché non sa che la ha lodata, ed è per quello che forse vi nascondete
Sacciatelo per singa
Zo ch'eo no dico linga,
Quando voi mi vedite. Sappiatelo, che è questo che io voglio dire con le mie parole, la prossimo volta che mi vedete
Canzonetta novella
Va' canta nova cosa;
Lèvati de matino La canzone nuova, canta di esperienze che non ho mai raccontato prima. Alzati la mattina presto vicino alla donna amata. Che sono innamorate
Davanti a la più bella,
Fiore d'ogn'amorosa,
Bionda più c'auro zecchino:
"Lo vostro amor ch'è caro.
Donatelo al Notaro ch'è nato da Lentino
Il testo ci fa pensare oltre quello che viene descritto. Ci parla di tutti i modi nella quale lui la lodato la sua amata, sia con la poesia che con i gesti fisici. Vorrebbe comunque dirlo a lei, ma lei si
nasconde dalle sue lusinghe. Si distacca dall’esperienza che racconta, dicendo che lui non la ha mai vissuta. Si immagina inf atti di svegliarsi accanto alla donna amata e che lei gli dia tutto il suo
amore e la sua devozione.
Che effetto ha avuto il cambiamento di contesto (dalla corte al contesto municipale, cittadino, dove molto spesso coloro che scrivono i versi sono dentro la politica)
- Non interessa solo l'amore, si aggiungono la politica e la morale
- Modo in cui viene trattato il modo amoroso: sfasatura tra contesto politico sociale, tra l'amante e l'idons. Quello scarto incolmabile è molto più piccolo adesso, quel senso di distanza
viene applicato con qualcosa di nuovo.
Guittone D'Arezzo
- Circa 250 testi
- Poeta politico (Sulla lotta di Mont aperti)
- Si discosta dalla poesia dell'amore cortese, anche se prima l'aveva scritto
- 1265 cambia lo stile entrando nell'ordine dei Cavalieri di Santa Maria
- Scrive poesia che ha uno scopo esortativo, esorta a chi la legge a cambiare vita in senso cristiano.
- Criticare l'ideologia cortese e quella dell'amore
- Citazione di un saggio di Giunta:
"Sono due tempi della vita che vengono separati drasticamente. Nel laurenziano vengono separate le poesie di Guittone da quelle di Frate Guittone"
Non condivide affatto questa visione ma crede che sia qualcosa di nobilitante è:
Guido Guinizelli
- Bolognese
- Ci sono pervenuti 5 canzoni e 15 sonetti (corrispondenze tra Dona Bonagiunta e Guinizzelli)
- Si pone molta più attenzione al modo in cui viene rappresentata la donna amata. Tratto più forte di sublimazione della figura femminile. C'è un aspetto che rende la donna quasi
miracolosa, utilizzate immagini religiose e filosofico
- Natura dell'amore: in maniera filosofica, cosa succede e che cosa pensa la persona che è innamorata. Non c'è però la teatralizzazione delle emozioni provate dall'amante.
- Altro modo di parlare di effetti dell'amore. Ha un rapporto più significativo come tra scienza e filosofia. Questi elementi di un sapere filosofico che vengono aggiunti a una poesia, non
piacciono a Bonagiunta.
- In alcuni testi si ha la rappresentazione di un amore doloroso, aspetto che ritorna in Cavalcanti.
Guinizelli:
- Secondo Dante, un precursore dello stilnovo. Luogo nella quale Dante ce lo fa capire nel XXVI canto, 91-114 del purgatorio, dove immagina di incontrarlo tra i lussuriosi.
- Ci dice, che lo sente come padre di quello che viene considerato come il padre di quello che lui fa. C'è inoltre un atto di modestia, dove considera tutti gli altri stilnovisti migliori di lui.
- Caratteristica che riconosce a Guinizelli è quella di presentare l'amore attraverso parole dolci e leggiere
Succede che Beatrice gli toglie il saluto, che lui vedeva come unica fonte della sua beatitudine manca qualcosa.
Il significato dell'amore è quello che è quello della quale non può fare a meno, ovvero le poesie.
Manca qualcosa
Filosoficamente: riferimenti di tipo arabo-aristotelico (connessione tra medicina - fluidi che permettono le funzioni vitali)
Voi che per li occhi mi passaste ’l core Che polivalente, invito che viene fatto alla donna di considerare che cosa ha causato.
e destaste la mente che dormia, Soggetto della seconda quartina è lo stesso
guardate a l’angosciosa vita mia, Immagine di un guerriero che si fa strada tra gli amici, e che si da valore nell'avanzare in questo modo.
che sospirando la distrugge Amore.
E’ vèn tagliando di sì gran valore, Spiriti: fluidi che permettono le funzioni vitali. Immaginazione di amore come un guerriero senza infamia
che’ deboletti spiriti van via: e senza lode
riman figura sol en segnoria Amante turbato, attonito, in balia e dominato da amore e con una voce molto flebica che parla di
e voce alquanta, che parla dolore. dolore. Si tratta della figura dell'amata che gli si è insediata nel cuore e che lascia una parte libera.
Sì giunse ritto ’l colpo al primo tratto, Giunge subito dritto dove voleva andare per il primo tratto
che l’anima tremando si riscosse Questo colpo fece tremare persino il mio cuore
veggendo morto ’l cor nel lato manco. Vedendo che mi ha colpito nel lato sinistro
Parafrasi?
Guardate la mia vita piena di angoscia
Che sospirando distrugge amore
E vein tagliando sin gran valore
Che deboletti spiriti van via
RIMAN FIGURA SOL EN SEGNORIA
E VOCE ALQUANTA, CHE PARLA DOLORE
LA Virtù DI AMORE CHE M'HA DISFATTO
DA COSTR'OCCHI GENTIL'PRESTA SI MOSSE
UN DARDO MI Gittò DENTRO AL FIANCO
SI GIUNSE RITTO 'L COLPO AL PRIMO TRATTO
CHE L'ANIMA MIA TREMANDO SI SCOSSE
VEDENDO MORTO IL CUORE DAL LATO SINISTRO
Tu m’hai sì piena di dolor la mente, Occhi di chi lo guarda dall'esterno e che non lo può sopportare. Prima fa vedere che cosa accade
che l’anima si briga di partire, all'interno, l'anima che si sbriga a fuggire dalla situazione d'amore, e poi che cosa succede all'esterno,
e li sospir’ che manda ‘l cor dolente che emette dei sospiri, perché non ce la fa più. Tutto quello che succede, non possono essere capiti ma
mostrano agli occhi che non può soffrire. possono essere visti anche dagli occhi di chi non soffre per amore.
Amor, che lo tuo grande valor sente, Come se fosse solamente grazie all'abilità umana di muoversi
dice: “E’ mi duol che ti convien morire
per questa fiera donna, che nïente Qui la fa diventare una statua semovente, amplia quella che era l'idea di Guinizelli. Qui c'è una
par che piatate di te voglia udire”. concentrazione rispetto al fatto che l'uomo rimane stordito
I’ vo come colui ch’è fuor di vita,
che pare, a chi lo sguarda, ch’omo sia
fatto di rame o di pietra o di legno,
Richiamo al sonetto di Guinizzelli nel verso 11: legame e collegamenti ipertestuali.
Dal punto di vista retorico si continua ad avere quel punto di vista, nella seconda parte descrive in
che si conduca sol per maestria
maniera più insistita le conseguenze su di sé che esisteva già nel testo precedenti.
e porti ne lo core una ferita
Idea che rimanga solamente come un automa, solamente ci sono solamente le funzioni vitali
che sia, com’egli è morto, aperto segno.
Era la vista lor tanto soave Una cantava "in noi si sparge gioia d'amore". Riferimento alle poesie trovadoriche.
e tanto queta, cortese e umìle, Corrispondenza tra quella che provano le due donne, affinità della condizione
ch’i’ dissi lor: «Vo’ portate la chiave sentimentale che rasserena l'io. Una delle prime volte che viene data la parola alla donna
di ciascuna vertù alta e gentile. amata. Non abbiamo dettagli definiti per definire questo luogo, siamo chiaramente in un
Deh, foresette, no m’abbiate a vile ambiente esterno, invece per gli altri testi non c'erano gli elementi per ricondurre ad un
per lo colpo ch’io porto; luogo. Poi ci sono ben due personaggi femminili, hanno un ruolo in quello che è successo.
questo cor mi fue morto
poi che ’n Tolosa fui.» Classica rappresentazione delle donne dello Stilnovo
Elle con gli occhi lor si volser tanto Non ha timore di parlare con loro, perché riconosce la loro umiltà
che vider come ’l cor era ferito
15e come un spiritel nato di pianto
era per mezzo de lo colpo uscito.
Poi che mi vider cos’ sbigottito,
disse l’una, che rise: Grande elemento di novità, abbiamo una novità e non è assolutamente comune. Non
«Guarda come conquise abbiamo solo lo spazio implicito di prima, ma anche lo spazio attraverso il toponimo
forza d’amor costui!» Tolosa.
L’altra, pietosa, piena di mercede, Siamo dentro le convenzioni dove viene sceneggiata al vita interrio
fatta di gioco in figura d’amore,
disse: «’L tuo colpo, che nel cor si vede,
fu tratto d’occhi di troppo valore,
che dentro vi lasciaro uno splendore
ch’i’ nol posso mirare.
Dimmi se ricordare
di quegli occhi ti puoi».
Si pensa che possa essere derivata da un'esperienza avvenuta realmente, o quanto meno di un passaggio di Cavalcanti per Tolosa.
Introduzione a Dante
Dante lirico: il corpus delle Rime
Possiamo considerare rime quelle che non ha incluso in altre raccolte
➢ Convivio: vuole che noi la leggiamo in quella
➢ Vita nova
Cosa rimane
- Rime giovanili: quelle prima di Beatrice
- Petrose: ritornano immagini di particolari asprezza
- Corrispondenza
EDIZIONI
- Barbi: riordinate secondo una specie di cronologia, di pensare a quando Dante potrebbe averle composte
- De Robertis: ha messo al centro la tradizione del testo e ha valorizzato quello che quella trasmissione sembra dirci dal corpus. Non è
un'ordinamento cronologico, ma basato sulla testimonianza della tradizione manoscritta. Tra queste ci sono anche le canzoni del convivio,
non ci sono solamente le rime sparse
Commenti:
- Contini
- Barolini e gargnolati: hanno incluso anche quelle della Vita Nova
- Giunta: ordine cronologico, tiene comunque conto del lavoro di Robertis
- Grimaldi ?
A tutto quello che succede a Dante ha una ripercussione nel suo stile poetico
Due avvenimenti importanti
1. Passaggio alla poesia della lode
2. La morte di Beatrice
Equilibrio sottili tra la sintassi con le partizioni metriche e quello che succede all'interno delle quartine e delle terzine.
Enjambement:
- Il soggetto arriva secondo nel primo verso, elemento messo in primo piano
- Sottolineano movimento anche sul piano del contenuto, non sono impegnative, ma queste lo sono.
- Nell'ultima ci suggerisce il movimento
Uso attento dell'espediente
Frasi consuete per gli stilnovisti:
- Tanto gentile e tanto onesta che nessuno riesce a parlare quando la vede
- Altro che: che da una dolcezza al cuore, che scalda il cuore
Riesce a darci una sorta di dinamismo
Quello che Dante fa è concepire l'amore e la ragione assieme. Con la donna gentile fa un passo indietro, fa un discorso sull'oggetto e su che
cosa se ne può ricevere. Qui chiede consolazione, la poesia e l'amore nono sonno autosufficienti.
Forma prosimetrica:
Prosimetro che ha due accezioni:
1. Ampia: mista di prosa e versi, valida oggi, ma anche nel Medioevo. Ci sono vari contesti, le parti in versi possono essere sc ritte in rime
diverse, possono esserci più rime che versi ecc..
2. Ristretta: (Vd. Battaglia Ricci in Comboni Di riccio 200 p57-96) Intrecciare prosa e versi in maniera molto precisa, insieme organico. I
versi contribuiscono a tutto, hanno lo stesso peso all'interno dell'opera
Si vede a occhio quando ci sono i versi e quando c'è la prosa, non sempre stato così evidente. Legittima una pria domanda riguardo a come
ci dobbiamo porre davanti a un testo così
Piano genealogico?
Tradizione manoscritta ci attesta una circolazione di manoscritti estranea a manca qualcosa
I testi in versi si pensa siano anteriori alla produzione della parte in prosa. Non possiamo pensare che non ci siano revisioni o commenti, è
stato un lavoro di elaborazione. Alcuni studiosi sostengono che ci siano stati dei testi che sono stati scritti apposta per la Vita Nova.
La novità è la prosa, consente di inserire in una narrativa dove viene raccontata una storia in cui i testi lirici esprimono determinate
occasioni che Dante ha vissuto.
Grande attenzione che Dante da ai dettagli lo rende credibile, non si mette in discussione la sua veridicità. Non mettiamo in discussione il
fatto che alcune esperienze siano realmente accadute
Sequenza di unità di senso che possiamo immaginare come i capitoli organizzate attorno alla parte in versi.
- Di solito prima troviamo quella che Dante chiama ragione, quella di solito si chiama prima. Racconta le circostanze che avrebbero
creato i componimenti.
- Divisione: parte commentativa
- Versi: il componimento stesso
Oltre alla struttura di ciascuna delle partizioni, alcuni studiosi hanno cercato di individuare delle macro unità.
Da dove prende ispirazione Dante per l'ordine che sceglie di adottare. Non c'è solamente nella tradizione
C'è nelle ragioni, come spiegazione delle circostanze della quale veniva creata
Elemento che potrebbe darci una spia di ? Manca qualcosa
Ipotesi di Meneghetti:
Non soltanto è possibile che Dante si sia ispirato ai commenti ai classici, aggiunge che le vidas e le razos sono state influenzate da quella
tradizione.
Presenterebbero lo stesso concetto di quello che ha fatto Dante. Ci sarebbe questa realtà dietro, anticipa ancora di più il modello di ?
Differenze:
- Dante è la stessa persona che scrive le razos
- Non rimangono separate dal testo. Si presenta come un libro unitario, non come una raccolta di novelle, ha una sorta di stori a e di
tematica, ha una filo conduttore
- Le razos avevano sviluppi abbastanza grandiosi, anche quasi non verosimili. Ci pone a credere a questa cosa. Questo non esclu de il
fatto che ci siano ?Manca qualcosa
De consolatione philosophiae
Nel periodo della sua prigionia viene scritta questa opera:
- Non ha la stessa forma della vita nova
Manca qualcosa
- Trasmissione del testo: ci dice di averlo letto. Manoscritto accompagnate da glosse, la famosa ripartizione poteva venire anc he da
qui, non c'è bisogno nemmeno neanche di vedere la divisione di prima, basta guardare come leggevano le opere dei classici al tempo
di Dante.
- Carrai: per manca qualcosa
Manca qualcosa
Non solo narra ma li commenta, controlla il significato, ci suggerisce come vanno letti. Dante ricopre tutti i ruoli necessari per raccogliere e
formare il suo prosimetro
Per il fatto che viene presentato una sequenza ben pensata dell'ordine dei testi poetici e dei commenti. Un canzoniere molto particolare,
strutturato in modo completamente diverso.
Se è vero, in maniera paradossale potremmo dire che il primo canzoniere è il prosimetro. Possiamo percepire una certa difficoltà di creare
un canzoniere d'autore senza la prosa, che aiuta il lettore a leggere le parti in versi ,Dante vuole che vadano letti come vuole lui
Ci sono più personaggi che prendono la parola. Non leggiamo mai testi chiusi in cui l'autore ci indica il significato, è qualcosa che si avvicina
sempre di più al teatro. I personaggi parlano sulla scena, ci sono tante persone che parlano
INFO PRATICHE:
- No lo doloroso amor
- Domani no lezione
Testi di Dante
Canzone genere metrico più alto, nel De vulgari eloquentia (riferimento al manuale di metrica). Struttura fondamentale: stanze con lo
stesso schema, nella canzone antica è composto da due parti: prima parte ABCABC (Dante li chiama piedi); la seconda parte si chiama
sirma ed è indivisibile.
La dispietata mente, che pur mira La memoria crudele che pur guarda al tempo che è passato mi
di retro al tempo che se n'è andato, attacca al cuore a uno dei lati. E il desiderio amoroso che mi
da l'un de' lati mi combatte il core; attira verso il. Agisce con la forza dell'amore da una parte e la
e 'l disio amoroso, che mi tira mente che lo riporta indietro dall'altra.
ver lo dolce paese c'ho lasciato,
d'altra part' è con la forza d'Amore; E dentro di me non sento sufficiente forza vitale che possa
né dentro i' sento tanto di valore difendersi a lungo (che possa resistere a lungo) se non vengono
che lungiamente i' possa far difesa, da voi (riferendosi alla donna).
gentil madonna, se da voi non vene:
però, se a voi convene Perciò (=però) è proprio questa la volta che vi conviene fare
ad iscampo di lui mai fare impresa, qualcosa per salvare il cuore.
piacciavi di mandar vostra salute, Piaccia al cuore mandare il saluto che sia rafforzi la sua forza
che sia conforto de la sua virtute. vitale.
Piacciavi, donna mia, non venir meno Questa volta chiedo di non ignorare il mio cuore, che vi ama
a questo punto al cor che tanto v'ama, tanto, che è arrivato a questo punto e aspetta solo il vostro aiuto.
poi sol da voi lo suo soccorso attende; Quando penso che voi per mano d'amore siete dipinta nel cuore.
ché buon signor già non ristringe freno Così voi dovete avere cura del cuore. Dio ci considera più preziosi
per soccorrer lo servo quando 'l chiama, perché siamo fatti alla sua immagine
ché non pur lui, ma suo onor difende. Non abbandonare così il cuore che ti ama tanto. Il buon vassallo
E certo la sua doglia più m'incende, infatti non rallenta per soccorrere il servo ma gli presta sempre
quand'i' mi penso ben, donna, che vui aiuto.
per man d'Amor là entro pinta sete:
così e voi dovete
vie maggiormente aver cura di lui;
ché que' da cui convien che 'l ben s'appari,
per l'imagine sua ne tien più cari.
Se dir voleste, dolce mia speranza, Se voleste suggerire di non prestarmi subito il soccorso, sappiate
di dare indugio a quel ch'io vi domando, che io non tollero più, non sopporto più l'attesa perché sono
sacciate che l'attender io non posso; giunto al fine della sua resistenza.
ch'i' sono al fine de la mia possanza. Voi non potete non sapere che io sono in questa situazione, dal
E ciò conoscer voi dovete, quando momento nella quale mi sono messa a cercare l'ultima speranza
l'ultima speme a cercar mi son mosso; possibile.
ché tutti incarchi sostenere a dosso Perché l'uomo deve sostenere su di se tutti i carichi, tutti i pesi,
de' l'uomo infin al peso ch'è mortale, fino a quello che lo può uccidere. Prima di mettere alla prova il
prima che 'l suo maggiore amico provi, suo migliore amico, poiché non sa come l'amico si comporterà
poi non sa qual lo trovi: durante il bisogno.
e s'elli avven che li risponda male, Se accade che non lo aiuti, non c'è nulla che causi così tanta
cosa non è che costi tanto cara, sofferenza, perché alla morte si unisce l'amarezza di essere stato
che morte n'ha più tosto e più amara. deluso dal suo migliore amico
Dunque vostra salute omai si mova, Il vostro saluto a questo punto, si muova e entri nel mio cuore. Ma
e vegna dentro al cor, che lei aspetta, sappia che l'entrata del cuore (immaginato come un portone) è
gentil madonna, come avete inteso: serrata dal giorno nella quale è stato catturato da amore.
ma sappia che l'entrar di lui si trova L'ingresso nel cuore è sbarrato a tutti se non agli inviati da amore,
serrato forte da quella saetta che sono pieni della virtù di amore stesso. Periò nella mia attuale
ch'Amor lanciò lo giorno ch'i' fui preso; condizione di assedio, l'arrivo sarebbe un danno se il suo arrivo
per che l'entrare a tutt'altri è conteso, non fosse degli inviati da amore. Fate in modo che il vostro saluto
fuor ch'a' messi d'Amor, ch'aprir lo sanno sia un saluto amoroso, altrimenti non potete entrare.
per volontà de la vertù che 'l serra: Traducono in termini concreti quello che accade all'interno del
onde ne la mia guerra cuore
la sua venuta mi sarebbe danno,
sed ella fosse sanza compagnia
de' messi del signor che m'ha in balia.
Canzone, il tuo cammin vuol esser corto; Devi fare infetta perché tu dai che ancora per poco tempo ormai può aver luogo
ché tu sai ben che poco tempo omai ciò per cui tu ti muovi. Il successo della tua missione può essere ancora per poco
puote aver luogo quel per che tu vai. tempo. (riferito direttamente alla donna)
Prima strofa:
- Riferita alla donna; (riferimento "gentil madonna")
- Dove finiscono i piedi c'è un passaggio logico del discorso
- Mente=memoria
- Cuore combattuto dalle due forze al tempo stesso: amore e mente, uno indietro nel tempo e
dall'altro il desiderio amoroso che mi trascina verso il paese che ho lasciato. Possiamo collegare lo
spazio e il tempo. Vengono spartiti tra quello che fa il desiderio e quello che fa la mente
- Collegamento tra la situazione in cui l'io si trova e la donna
Seconda strofa
- Perché il buon signore non tira la briglia quando lo chiama? Ricorda la metafora feudale > vale
ancora per lo stilnovo, gruppo di immagini che permane. Sopravvivenza dell'immagine di quel
contesto sociale.
- L'immagine della donna dipinta nel cuore, rievoca Meravigliosamente di Giacomo da Lentini. Con
l'innovazione che la pittura viene eseguita da Amore.
- Nella prima stanza non avevamo il riferimento alla figura e il rapporto al vassallaggio che c'è
adesso. Rimandano ad una tradizione già consolidata.
- Immagine finale di Dio a sua volta ricorda Meravigliosamente, chi crede di salvarsi per la sua fede
pur non vedendo avanti
- Sta usando delle argomentazioni per convincere la donna, servono che l'io adduce per giustificare
l'idea del soccorso.
Terza strofa
- Rapporto tra le qualità interiori e quelle esteriori, presente anche in Guinizzelli
- Aumenta la richiesta come se fosse quasi esasperato, come se fosse esasperato
- Testo rivolto alla donna, richiesta diretta
- Progressione logica, siccome lei ha nelle sue mani il suo destino, a maggior ragione lo dovrebbe
aiutare
Quarta strofa
- Salute: saluto della donna, non vuol dire salvezza. Quello che lui sta chiedendo
- Cos'è questo giorno: al giorno nella quale se ne era innamorato
- Cosa fa venire in mente la saetta che amor lanciò? Fa venire in mente la stessa figura del dardo di
Guinizzelli e la saetta della torre di Cavalcanti. Attinge allo stesso tipo di repertorio
- Immagina che quel dardo da una consistenza oggettiva qualcosa di metaforico, lo fa attraverso
termini completamente concreti
Testo che funziona per addizione, aggiunge argomenti per persuadere al donna. Canzone statica che non
evolve, coerente con alcune caratteristiche:
- Rivolgersi direttamente alla donna (unica di Dante)
- Non sviluppa una narrazione, ma ha una richiesta.
- I motivi e le immagini sono fortemente connotate, legate alla poesia precedente
- Qualcosa di nuovo è quello del saluto (tema molto importante nella vita nova).
"Noi darem pace al core, a voi diletto" Gli occhi dicevano che avrebbero dato pace e
diceano a li occhi miei piacere a voi. Appena si accorgono che lui si era
quei de la bella donna alcuna volta; innamorato di lei se ne vanno, attraverso la loro
ma poi che sepper di loro intelletto capacità di discernimento (raziocinio). Il mio
che per forza di lei intelletto era già preso, loro se ne andarono con i
m’era la mente già ben tutta tolta, messaggeri di amore e da quel momento non si
con le insegne d’Amor dieder la volta; rivedranno mai più. Di conseguenza l'anima mia è
sì che la lor vittoriosa vista rimasta infelice, che aspettava il conforto degli
poi non si vide pur una fiata: occhi. La condizione del passato è venuta meno,
ond’è rimasa trista adesso ritorna al presente.
l’anima mia che n’attendea conforto, Il cuore ritorna alla sede dell'anima e deve uscier,
e ora quasi morto non può rimanere qui. (stesso espediente, serve a
vede lo core a cui era sposata, collegare le due strofe)
e partir la convene innamorata.
Quando m’apparve poi la gran biltate Continuiamo sulla linea del tempo. Il giorno in cui
che sì mi fa dolere, la ha vista la prima volta. Ci troniamo dal passato,
donne gentili a cu’ i’ ho parlato, tempo successivo dal giorno in cui lei nacque.
quella virtù che ha più nobilitate, Quando poi vide la bellezza che lo fa soffrire
mirando nel piacere, anche del presente. (allocuzione alle donne
s’accorse ben che ’l suo male era nato; gentili, si spiega perché non può parlare a tutti di
e conobbe ’l disio ch’era creato Beatrice, ma solamente alle donne gentili;
per lo mirare intento ch’ella fece; riferimento alla vita nova) la vista si rende conto
sì che piangendo disse a l’altre poi: di questo, che alle altre facoltà parla e dice:
"Qui giugnerà, in vece arriverà nel cuore, quella figura che mi spaventa
d’una ch’io vidi, la bella figura, governerà tutto ogni volta che vuole (ci
che già mi fa paura; congiungiamo a quello che ha causato quella che
che sarà donna sopra tutte noi, è stata la condizione di partenza, che al tempo di
tosto che fia piacer de li occhi suoi". Dante è inedito)
Io ho parlato a voi, giovani donne, Mi sono rivolto a voi, che siete innamorate,
che avete li occhi di bellezze ornati perché proteggiate le mie poesie. (trattate come
e la mente d’amor vinta e pensosa, dei testimoni) e vi perdono la morte a quella
perché raccomandati bella cosa, che è la donna
vi sian li detti miei ovunque sono;
e ’nnanzi a voi perdono
la morte mia a quella bella cosa
che me n’ha colpa e mai non fu pietosa.
Canzone movimentata riprendo le rime della sirma. Canzone non convenzionale 6 strofe + congedo.
Prima stanza
- Continuo passaggio dal passato al futuro (continua su tutto il testo)
- Non si riferisce a nessuno direttamente
- Assonamenti della d e della s
- Due entità che recano dolore: il tormento e la pietà
Seconda stanza:
- Ripresa della parola parola dell'ultimo verso della stanza (kapfinidrade)
- Non segue la cronologia ma la mente
- Allitterazione della v
Terza stanza
- Metafora del libro della memoria, fa riferimento alla vita nova
- Teatralizzazione di un avvenimento che accade a livello interiore in una temporalità molto più complessa rispetto a quelle ch e
abbiamo visto prima.
Quarta stanza
- Entra il personaggio della figura dell'immagine nel cuore della donna
- Non dispiace all'immagine della donna quando vede che l'uomo soffre, anzi, sembra che sorrida
- Violenza della messa in scena di quello che accade all'interno al cuore
- Sofferenza indebolita dal quanto sta soffrendo
Quinta stanza
- Il libro della mente che vien meno, inizio della vita nova. Metafora della memoria come libro, portano gli studiosi a pensare
che questo testo sia molto vicino alla vita nova e che quindi il testo si riferisca a Beatrice
- Interpretazioni: o sta invecchiando, o perché stanno venendo a meno le sue facoltà
- Allitterazione della p
Congedo
- Riprende lo schema della sirma
- Manca qualcosa
Retrogradatio cruciata:
il sonetto proemiale
Giovanile errore. Distinzione di due tempi diversi, passato e presente
Voi ch’ascoltate in rime sparse il suono
di quei sospiri ond’io nudriva ’l core
Quando io dice al verso otto "spero trovar pietà nonché perdono" per
in sul mio primo giovenile errore
che cosa si scusa, per che cosa vuole ottenere il perdono?
quand’era in parte altr’uom da quel ch’i’ sono, 4
Vario stile: vario in un doppi senso, aspetto legato alla circolazione
delle rime, che corrispondono agli stati d'animo. Vario anche nel
del vario stile in ch’io piango et ragiono
senso che è segno di quello stesso disordine, della stessa dissipazione
fra le vane speranze e ’l van dolore,
del vario stile. Instabilità interiore, sia sprecate, dissipate, usate
ove sia chi per prova intenda amore,
male.
spero trovar pietà, nonché perdono. 8
Dal punto di vista fonico, crea un legame per il modo in cui la
Ma ben veggio or sì come al popol tutto
vergogna che deriva dalla consapevolezza dell'errore giovanile, e del
favola fui gran tempo, onde sovente
vario stile. Porta anche qualcosa di buono: conoscenza che tutto ciò
di me medesmo meco mi vergogno; 11
che è piacevole nella vita terrena è effimero. Nella seconda parte c'è
l'aspetto dialogico con noi.
et del mio vaneggiar vergogna è ’l frutto,
e ’l pentersi, e ’l conoscer chiaramente
che quanto piace al mondo è breve sogno. 14
Funge sia da introduzione da parte come espediente per creare il racconto lirico all'interno del Canzoniere e da conclusione.
Rimane il senso che la conversione non sia completamente conclusa. Guarda la storia da un punto conclusivo.
Strategie di Petrarca
Deve darci il senso della continuità. Accostare nell'ordine, due tre o a volte più testi che riguardano lo stesso argomento.
All'interno della sua raccolta troviamo anche dittici e trittici: ovvero semi raccolte di testi, raggruppate dagli stessi temi
Alcuni esempi:
➢ 45-46 sullo specchio
➢ 77-78 sul ritratto di Laura, di Simone Martini
➢ 91-92 due testi di lutto (per la donna amata dal fratello Gherardo e per Cino da Pistoia)
➢ 110-111 sul saluto
➢ 41-43 il lauro/Laura e il tempo (meteorologico)
➢ 71-73 «cantilene oculorum», ‘canzoni degli occhi’
➢ 199-201 sul guanto
➢ 315-317 «trittico dell’amore senile» (Bettarini), con rimando a 12
➢ 194, 196-198 i sonetti dell’aura (incipit: L’aura…)
➢ 246-254 [tranne 247] presentimenti della morte di Laura
➢ 340-343 + 356 e 359 sogni
- Tempo circolare: delle stagioni che si alternano e delle stagioni. Anche questo universale, amore che ha questa
caratteristica universale. Dato anche dalle singole giornate, dall'alba al tramonto. Ha a che fare con il tempo universale,
nel senso che è condiviso da tutti i viventi, che ha però questa caratteristica particolare di eccellenza che è il tempo che
non avanza, definito dal giorno dell'innamoramento.
- Tempo che non avanza: petrarchesco per eccellenza. Calcolato da quando lui si innamora. Può essere descritto in maniera
diversa, ma per lui il tempo non scorre come per gli altri esseri viventi, ma interiormente non riesce ad andare avanti,
nonostante il tempo per lui passi come per gli altri.
Se la mia vita da l’aspro tormento Se ipotetico che ci guida fino a questo punto. Mi darà
si può tanto schermire, et dagli affanni, coraggio e amore è la principale e poi c'è un'altra
ch’i’ veggia per vertù de gli ultimi anni, ipotetica. Si rivolge a lei, ma lo è anche dal punto di vista
donna, de’ be’ vostr’occhi il lume spento, 4 tematico, riguarda la possibilità un futuro ipotetico di
raccontarle le sue sofferenze d'amore.
e i cape’ d’oro fin farsi d’argento,
et lassar le ghirlande e i verdi panni, Condizione dell'ipotetica: se riuscirò a sopravvivere ai
e ’l viso scolorir che ne’ miei danni tormenti d'amore tanto da vedere, essendo arrivato in età
a·llamentar mi fa pauroso et lento: 8 avanzata. Usa attributi relativi alla giovinezza, che cosa
hanno in comune le cose che può vedere se andrà avanti
pur mi darà tanta baldanza Amore nel tempo? Riguardano tutti la donna, hanno in comune il
ch’i’ vi discovrirò de’ mei martiri fatto che la raffigurano invecchiata.
qua’ sono stati gli anni, e i giorni et l’ore; 11
Anche se sta immaginando Laura in età avanza ci ricorda
et se ’l tempo è contrario ai be’ desiri, che il viso di ora non riesce comunque a lamentarsi. Il
non fia ch’almen non giunga al mio dolore campo dell'ipotesi è quell'accumuno che allarga il campo
alcun soccorso di tardi sospiri. 14 dell'ipotetica. L'ore - dolore, rima classica ?
Rime: "martiri, sospiri, desiri" ricordano Paolo e Francesca. Ricordano le prime parole con cui Dante
invita Francesca a raccontare cosa fosse successo a lei e a Paolo.
Abbiamo quell'intreccio tra pensiero che si intreccia nel futuro, che poi torna indietro per raccontare
all'amata i giorni delle sue sofferenze. Elemento anche tragico e cupo che lo spinge ad aggiungere il
riferimento
Tutta la mia fiorita et verde etade Alla vecchiaia, quindi oltre la metà della vita. Lo guarda in un tempo
passava, e ’ntepidir sentia già ’l foco successivo. Il primo riguarda lui, la seconda quartina riguarda Laura.
ch’arse il mio core, et era giunto al loco Lei si rassicurava, iniziava ad abbandonare i suoi sospetti. La sua
ove scende la vita ch’al fin cade. onestà dolce, si intravede la possibilità di un incontro favorito dal
passaggio del tempo.
Già incomminciava a prender securtade
la mia cara nemica a poco a poco Nella seconda terzina, era vicino al tempo in cui l'amore si incontra
de’ suoi sospetti, et rivolgeva in gioco con la castità e agli amanti era consentito sedersi assieme e
Cominciano tutti con la lettera T e continuano con la terza terzina con la P controllo sulla regisrazione
Differenza evidente rispetto a prima:
- Corrispondenza tra metrica e sintassi: si chiude la frase con la terzina. Scelta di questa struttura qualcosa vuol
dire
Tempo era omai da trovar pace o triegua Mi restava poco da aspettare, perché l'età cambia. Per cui il parlare
di tanta guerra, et erane in via forse, della mia condizione con le i non sarebbe stato strano. Che parole
se non che’ lieti passi indietro torse avrei usato per raccontarle tutte le mie sofferenze, che sono sicuro
chi le disaguaglianze nostre adegua: che adesso condivide con me
ché, come nebbia al vento si dilegua, 5 Qui all'inizio non ci dice subito che la cosa non si è realizzata,
cosí sua vita súbito trascorse mentre qui la fantasia non si ferma. Perché in certo senso lo
quella che già co’ begli occhi mi scorse, consola, lo consola anche il fatto che possa soffrire con lui dal cielo.
et or conven che col penser la segua.
Manca qualcosa
Poco avev’a ’ndugiar, ché gli anni e ’l pelo
cangiavano i costumi: onde sospetto 10
non fôra il ragionar del mio mal seco.
Tranquillo porto avea mostrato Amore Laura è rassicurata dall'età. Non dice nemmeno arrivò alla
a la mia lunga et torbida tempesta morte, e gli si rivolge direttamente. Nonostante questo, lui
fra gli anni de la età matura honesta continua a fantasticare.
che i vicii spoglia, et vertú veste et honore. Se la vita fosse continuate, se fosse rimasta viva, al momento in
cui avrei deposto l'antico peso dei miei dolci pensieri.
Già traluceva a' begli occhi il mio core, Fantasticheria di scoprire tutta la storia del suo amore per lei.
et l'alta fede non piú lor molesta.
Ahi Morte ria, come a schiantar se' presta Ipotesi impossibile che poi viene comunque ricomposto. Ci da i
il frutto de molt'anni in sí poche hore! due punti di vista, dicendo che forse gli avrebbe risposto con le
sue parole, anche se fossimo stati vecchi.
Pur vivendo veniasi ove deposto
in quelle caste orecchie avrei parlando Il fatto che entrambi fossero vecchi
de' miei dolci pensier' l'antiqua soma;
Manca qualcosa
et ella avrebbe a me forse resposto
qualche santa parola sospirando,
Come fossero nello stesso momento. Luogo immaginario ma comunque se ne parla. Si immagina di
incontrarla ma questo viene reso impossibile dalla morte. Sguardo introspettivo in base per quanto
riguarda manca qualcosa
Et perché un poco nel parlar mi sfogo, Come personaggio ci sono i buoi, che si contrappone all'io. La differenza è la sera, sempre il tramonto.
Et perché un poco nel parlar mi sfogo, Come personaggio ci sono i buoi, che si contrappone all'io. La differenza è la sera, sempre il tramonto.
veggio la sera i buoi tornare sciolti Si ritorna sempre sullo stesso momento, è lui che vede. Come se andasse ancora un passo avanti
da le campagne et da’ solcati colli: rispetto a quello che aveva detto prima, qui mette se stesso direttamente in scena. Prima volta che si
i miei sospiri a me perché non tolti mette in scena. E perché un po' mi libero parlando. Mi vedo tornare sciolti, liberati dal giogo, li vedo
quando che sia? perché no ’l grave giogo? tornare dai campi. Perché a me non sono tolti i miei sospiri? In qualche occasione , perché non mi
perché dí et notte gli occhi miei son molli? viene tolto il mio giogo d'amore? Perché non c'è alternanza tra giorno e notte per me come per gli
Misero me, che volli altri viventi. Manca qualcosa. Non aveva parlato prima della fiera. Si torna al momento
quando primier sí fiso dell'innamoramento, dalla quale poi deriva tutta la sua sofferenza e che lo rende diverso dagli altri.
gli tenni nel bel viso Quando per la prima volta la guardai in maniera fissa e così attenta per scolpire il suo volto nella mia
per iscolpirlo imaginando in parte memoria. Per riuscire a creare un immagine di lei nella sua mente. In una parte o in un luogo dove
onde mai né per forza né per arte mai sarà tolto, quindi nulla potrà cancellare l'immagine da dov'è. A partire dallo stesso topos ogni
mosso sarà, fin ch’i’ sia dato in preda modo diverso. Non so nemmeno cosa credere di lei, come se l'immagine sopravvivrà alla mia morte,
a chi tutto diparte! immagina che l'immagine sopravvivrà anche alla sua stessa morte.
Né so ben ancho che di lei mi creda.
Canzon, se l’esser meco Dato che passare così tanto tempo con me. Ti basterà pensare, come ti ha ridotto il fuoco d'Amore, di
dal matino a la sera questa viva pietra (la pietra focaia è priva di vita, ma capace comunque di generare scintilla)
t’à fatto di mia schiera, (>Dante, testo che abbiamo letto insieme l'ultima volta
tu non vorrai mostrarti in ciascun loco;
et d’altrui loda curerai sí poco,
ch’assai ti fia pensar di poggio in poggio
come m’à concio ’l foco
di questa viva petra, ov’io m’appoggio.
Immagini della slide, sono tratte da un'esemplare di un edizione del 1470 a Venezia, editio ptinceps del
Canzoniere. Una particolare copia sulla quale un personaggio ? Non ha solo scritto delle piccole glosse di
commento vicino al testo, ma ha anche dipinto delle illustrazioni. Incunabolo
S’egli è pur mio destino, Manca qualcosa. Non possiamo cambiare l'ordine delle parole. Sta immaginando questo futuro e n
e ’l cielo in ciò s’adopra, particolare esprime la speranza di essere sepolto lì. Mettiamo il passo ancora più avanti.
ch’Amor quest’occhi lagrimando chiuda,
qualche gratia il meschino
corpo fra voi ricopra,
e torni l’alma al proprio albergo ignuda.
La morte fia men cruda
se questa spene porto
a quel dubbioso passo:
ché lo spirito lasso
non poria mai in più riposato porto
né in più tranquilla fossa
fuggir la carne travagliata et l’ossa.
Tempo verrà anchor forse In che senso qui è ancora un altro futuro. Perché qui immagina che lei torni a vedere il suo sepolto.
ch’a l’usato soggiorno Spera che Laura torni sul luogo dove questo è successo e non trovi lui ma la sua tomba. Queste
torni la fera bella et mansüeta, ipotesi, e speranze.. La fere benevola, torni al luogo dove era solita trascorrere il tempo. Rivolga il
et là ’v’ella mi scorse suo sguardo desideroso di vedermi, la dove scorse il benedetto giorno, come questa cosa
nel benedetto giorno, miracoloso, altro giorno in un'altra lista. Già vendendo terra fra le pietre, che amore respiri e che
volga la vista disïosa et lieta, preghi e pianga per me. Avviene l'incontro tra i due post mortem. Storia di cui noi sappiamo sarà
cercandomi: et, o pieta!, lei a morire non lui .
già terra in fra le pietre
Da’ be’ rami scendea Momento della prima stanza, evocato con quell'espressione benedetto giorno. Qui c'è un salto
(dolce ne la memoria) all'indietro, ricordare il momento della memoria con la quale si è aperto il testo. Qualcosa che è
una pioggia di fior’ sovra ’l suo grembo; anche dolce da ricordare. Messi di nuovo in relazione con Laura. Figura centrale è ormai Laura. Lei
et ella si sedea sedeva atterra in tanta gloria.
humile in tanta gloria,
coverta già de l’amoroso nembo. Manca qualcosa
Qual fior cadea sul lembo,
qual su le treccie bionde,
ch’oro forbito et perle
eran quel dì a vederle;
qual si posava in terra, et qual su l’onde;
qual con un vago errore
girando parea dir: Qui regna Amore.
Manca qualcosa
Metro- sintassi
Forme dove l'andamento sintattico non corrisponde con l'andamento normale. Sconfinamento
dell'ordine sintattico oltre alla quartina, aggiunto a disordinare in maniera grammaticale della frase.
Scompaginare l'ordine diretto della singola frase.
Frequente uso dell'accumulazione e alla paratassi (>non ci son subordinate, tutte coordinate). Molte
coordinate, accumuna elementi sullo stesso ordine cronologico.
Innovazioni di Petrarca:
➢ Anteporre al subordinata alla principale. Diverso dal discorso normale, e dal discorso diretto.
Tendenza più decisa
○ Effetto: attesa di completamento della frase. Non finisce il periodo, particolare effetto di
attesa, che non si esaurisce fino alla principale. Aumenta l'attenzione del lettore
➢ Usa meno causali e consecutive degli stilnovisti (modo di rappresentare l'amore necessità di
rapporto causa-effetto) discorso mediato, uso preponderante delle ipotetiche e delle condizionali
○ Effetto: favoriscono la ? Tra subordinate. Quella va prima, favorisce l'anticipazione della
subordinata. Se mi esprimo con un periodo ipotetico, chiaro che la mia affermazione non ha
la stessa chiarezza che può avere il rapporto tra causa e effetto. Mette l'accento l'incertezza
di quello che li rappresenta.
Le fluctuationes animi
Dall’interiorità come scena animata, in cui lo stato amoroso si oggettivava in figure e personificazioni, al conflitto tra pa ssioni contrapposte – e un’instabilità
continua che non riesce a placarsi, tra la risoluzione di cambiare e le continue ricadute. Conflitto dei desideri, che lacera no il cuore del poeta. Dalla
rappresentazione oggettivata che abbiamo visto, si passa ad una dimensione più soggettiva di trattare il tema amoroso.
Rvf 118
Esempio del tempo bloccato, che rimane di fuori dalle stagioni naturali e del giorno
Sappiamo che sono già passati 16 anno da quando si è innamorato. Ossimoro tra l'amaro e il dolce e quello che gli era utile a desso non lo è più
Manca qualcosa
Testo descrive una situazione non solo in quello che dice ma per tutte le parti.
Ci sono altri perturbamenti dell'animo, portati da S.Agostino e da Cicerone, sono in conflitto tra di loro:
Due riferite al futuro, a qualcosa che deve avvenire
- Cupiditas (desiderio)
- Metus (paura)
Rvf 298
Quand'io mi volgo indietro a mirar gli anni Tempo e centripeto della principale, dato dalle subordinate.
ch'anno fuggendo i miei penseri sparsi, Quel mirare indietro ci fa pensare ad uno sguardo al passato
et spento 'l foco ove agghiacciando io arsi, Chiamata da Soldani un arcata temporale, che poi sfocia in una presa di coscienza
et finito il riposo pien d'affanni,
In grassetto rima inclusiva
rotta la fe' degli amorosi inganni,
et sol due parti d'ogni mio ben farsi, Riferito a Laura, l'anima in cielo e il corpo sotto terra.
l'una nel cielo et l'altra in terra starsi,
et perduto il guadagno de' miei damni,
Si svuota, età della consapevolezza ? Manca qualcosa
i' mi riscuoto, et trovomi sí nudo,
ch'i' porto invidia ad ogni extrema sorte:
tal cordoglio et paura ò di me stesso.
Giorno dell'innamoramento dalla quale dopo dipende tutto quello che è successo prima
O mia stella, o Fortuna, o Fato, o Morte,
o per me sempre dolce giorno et crudo,
come m'avete in basso stato messo
Tutto quello che viene dopo il primo verso, dipende a quello. Tutto subordinate. Questo pensare ormai stanco, ma è incessante, non smette
nonostante sia stanco. Da questo pensiero dipende tutto questo; si dirama in 5 oggetti con una particolare alternanza.
Rvf 288
I' o pien di sospir' quest'aere tutto, Ho riempito di sospiri tutta l'aria che mi circonda. Guardando la dolce pianura dove risiede
d'aspri colli mirando il dolce piano Laura, perché non so dove sia. Relativa ove, in dipendenza dal dolce piano
ove nacque colei ch'avendo in mano
meo cor in sul fiorire e 'n sul far frutto, Colei che, viene specificato dalla relativa. Non avendo dominio sul mio cuore, ne adesso ne
e gita al cielo, ed ammi a tal condutto, mai, risalita al cielo. Mi ha portato a un punto tale, con la sua rapida morte. Che (consecutiva)
col subito partir, che, di lontano i miei occhi stanchi piangono in ogni luogo.
gli occhi miei stanchi lei cercando invano,
presso di se non lassan loco asciutto. Si è partiti dal fatto che i sospiri riempiono l'aria e poi le lacrime. Idea è di soffrire talmente
Non e sterpo ne sasso in questi monti, tano che riempie ogni luogo delle manifestazioni interiori della sua sofferenza.
non ramo o fronda verde in queste piagge,
non fiore in queste valli o foglia d'erba, Come se quei luoghi ci venissero dipinti davanti. Manca qualcosa
stilla d'acqua non ven di queste fonti, Ha messo prima: soggetto, verbo e luogo tutti questi elementi naturali, che operano in questo
ne fiere an questi boschi si selvagge, luogo, serie di ripetizione di questa aggiunta
che non sappian quanto e mia pena acerba.
Rvf 292
Gli occhi di ch'io parlai si caldamente, Prima al dispersione, nelle terzine si arriva a una conclusione. Elementi che vengono
et le braccia et le mani et i piedi e 'l viso, numerati, sono le bellezze di Laura. Differenza è che nelle prime due relative, si rapporta l'io
che m'avean si da me stesso diviso, in maniera implicita, invece l'ultima è più generale. Numerazione rallentata dalle relative,
et fatto singular da l'altra gente; precipita nella principale, aver per l'ennesima volta che ho celebrato Laura, lei è morta;
le crespe chiome d'or puro lucente priva di vita.
e 'l lampeggiar de l'angelico riso,
che solean fare in terra un paradiso, Da questa consapevolezza, che Laura è morta ma lui è vivo, scatta la riflessione della terzina:
poca polvere son, che nulla sente. decide di finire il canto d'amore. Ora può campare solo di qualcosa di doloroso, come se ora
Et io pur vivo, onde mi doglio et sdegno, si possano scrivere solamente poesie di lamento.
rimaso senza 'l lume ch'amai tanto,
in gran fortuna e 'n disarmato legno. Nella redazione corregio in quella forma, questo sonetto chiudeva il progetto poetico.
Or sia qui fine al mio amoroso canto:
secca e la vena de l'usato ingegno,
et la cetera mia rivolta in pianto.
Innovazioni e la forma-Canzoniere
➢ Fare meno della prosa
➢ Fare meno le personificazioni e della messinscena oggettivante della fenomenologia amorosa
Citazione di Giunta
Ci fa credere che siano vere, viene dal modo nella quale viene costruite il testo. Se voi levate la prosa alla vita nova non si regge da solo. Non
riusciremmo a leggere, e a capire. I canzonieri invece sono molto meno legati agli eventi esterni.
Ciò che sta fuori da queste poesie non sono delle poesie interiori. Sono quasi totalmente riassorbite
Manca qualcosa
Citazione di Santagata
Spiega che cosa Petrarca lascia come eredità. Viene dato più spazio all'io, si toglie spazio ai corteggiamenti della donna. M ette da parte tutte le cose,
che può sembrare un impoverimento, ma da alla poesia dello spazio per espandersi. Possiamo dire che può essere considerato co me attuale.
Es: metafora feudale, così legata a quella cultura, a quella dimensione sociale
Et io, da che comincia la bella alba Evidentissimo che si fa qualcosa di simile alla 50. avversativo, come quello di ieri, di nuovo si
a scuoter l'ombra intorno de la terra esclude da tutti. Da quando comincia il giorno, io non ho mai tregua, non ho pausa dei miei
svegliando gli animali in ogni selva, sospiri, fino a quanto cala la notte. Fi qui sarebbe comune agli animali, poi accade che quando
non o mai triegua di sospir' col sole; vedo che arriva al notte, vuole di nuovo il giorno. Non abbiamo divisione netta, ma sbilanciata.
pur quand'io veggio fiammeggiar le stelle Fuori sincrono con il tempo degli altri, è il suo. Non riesce a sintonizzarsi con quello del girono
vo lagrimando, et disiando il giorno.
Quando la sera scaccia il chiaro giorno, Enfatizza ancora di più, prendendo dalla sera. Quando arriva sera e si allontana il giorno, perso
et le tenebre nostre altrui fanno alba, nei pensieri, guardo le stelle che hanno fatto la terra, dotata di sensibilità, capace di provare
miro pensoso le crudeli stelle, desiderio. E maledico il giorno in cui io nacqui, che mi rende un nuovo selvatico, uno che sembra
che m'anno facto di sensibil terra; vivere nei boschi.
et maledico il di ch'i' vidi 'l sole,
e che mi fa in vista un huom nudrito in selva.
Non credo che pascesse mai per selva Connessione logica delle due stanze è data dal pensiero dell'uomo. Rappresenta anche una
si aspra fera, o di nocte o di giorno, crudele bestia amoroso, che in qualunque momento di nutrisce del mio sospiro. Piango in
come costei ch'i 'piango a l'ombra e al sole; qualsiasi momento, e non mi fa smettere di piangere, ne il momento in cui si inizia ad
et non mi stancha primo sonno od alba: addormentarmi e il risveglio. Non si interromper perché il mio desiderio è qualcosa di fatale,
che, bench'i' sia mortal corpo di terra, determinato dalle stelle. Riferimento a Dante
lo mi fermo desir vien da le stelle.
Prima ch'i' torni a voi, lucenti stelle,
o torni giu ne l'amorosa selva, Legame logico dato dalle stelle. Le stelle hanno determinato il mio destino fatale. Manca
lassando il corpo che fia trita terra, qualcosa se andrò all'inferno sarò uno dei tanti ? Prima che io cada giù nella selva
vedess'io in lei pieta, che 'n un sol giorno abbandonando il corpo che sarà la terra.
puo ristorar molt'anni, e 'nanzi l'alba Congiuntivo di valore ottativo, desiderio. Potessi io vedere, mi auguro di vedere. Che io possa
puommi arichir dal tramontar del sole. vedere in lei pietà. Relativa, che riprende pietà, che può compensare un asolo giorno. Poi di
nuovo tratta questo.
Con lei foss'io da che si parte il sole,
et non ci vedess'altri che le stelle,
sol una nocte, et mai non fosse l'alba;
et non se transformasse in verde selva
per uscirmi di braccia, come il giorno
ch'Apollo la seguia qua giu per terra.
Dibattito nella ricerca odierna, evitare quel difetto di annullamento della differenza, altri preferiscono una forma diversa. Alcune volte,
non viene utilizzata un'etichetta
Quando apriamo un'antologia del 500 possiamo trovare delle somiglianze, perché tutte utilizzano delle tessere petrarchesche, a volte
siamo davanti a dei testi intarmante costruite sulla base di parole di Petrarca
- Nel rifarsi a Petrarca, ci sono strategie imitative molto diverse. Ciascuno va visto all'interno della produzione di quell'autore o
quell'autrice.
- Tendiamo a immaginare un poeta del 400-500 che aveva già la sua copia di Petrarca e lavorava su quello. Da contare anche che
erano per la maggior parte manoscritti che per un periodo erano un misto tra stampa e manoscritto ecc.
- Da tenere in mente anche che il Petrarca che leggiamo noi è molto diverso, ci sono anche edizioni con commento che non è
quello corretto.
- I poeti stranieri leggono il Petrarca mediato dai commenti, fa sì che siano già portati a preferire dei testi rispetto ad altri.
- Petrarca non è l'unico poeta che imitano, se andiamo a vedere anche oltre la superficie del linguaggio possiamo vedere anche
altre fonti:
○ Principalmente classiche
○ Volgari (es: Dante per Lorenzo De Medici)
- Ci sono altri temi oltre l'amore:
○ Si possono distinguere altri sottogeneri
1. Livello nel quale la fortuna di Petrarca è più consolidata e più forte è quello ligustico
○ Dovuta a manca qualcosa
Vuol dire che la lingua di Petrarca è una lingua molto selettiva, e si presta più facilmente alla traduzione. Più facile limitabilità
soprattutto sul piano linguistico.
Bisogna distinguere quello che accade dopo la pubblicazione de "le prose della volgar lingua" . Il modello che viene proposta per
la poesia è quella di Petrarca, che diventa il modello, si può parlare di petrarchismo regolato, viene sancito il privilegio di
Petrarca.
Non vuol dire che ci sia solamente Petrarca, sicuramente dal punto di vista linguistico la fedeltà è assoluta.
Nel caso di Petrarca c'è il distacco dall'idea della poesia di corte. La sua poesia non ha la destinazioen delle corti, anche se inserito
all'interno del suo tempo.
Quello che gli interessa è chi legge anche al di là del tempo più in là, anche in un tempo lontano
Si sviluppano le corti del rinascimento, spesso hanno dei poeti professionisti che vivono scrivendo. Necessità di comporre pe r il signore
che si ha davanti manca qualcosa.
Es: illustrazioni di Antonio Griffo del Canzoniere. Quelle illustrazioni ci riportano all'ambito della corte, il pubblico si aspetta quella. C'è
un interesse proprio per le circostanze, le situazioni, gli aneddoti che c'erano dietro i componimenti; lettura biografica de i testi. Si
sovrapponeva la vita dell'autore e la sua poesia.
Molto diverso da un commento moderno, si parte dal commentatore di creare le circostanze biografiche durante la quale veniva scritto
il testo. Manca qualcosa
Quello che era un libro organico, pensato per leggerlo come tale, diventa nelle mani dei cortigiani, tutt'altro.
Manca qualcosa
Non lettura silenziosa, ma lettura a voce alta e declamata all'interno della corte.
Questione di come si legge, non questione di improvvisazione. Si prende un testo solo e si legge quello, c'è senso del singol o
testo, non si ha un senso dell'organismo intero.
Soprattutto anche quello di un percorso che porta dal giovanile errore alla consapevolezza e al pentimento: chiamato macrotem a
dell'intera raccolta. Questo viene imitato e diventa inseparabile dal piano strutturale. Cosa si fa di questa struttura, cosa si fa di
questo macrotema ? Elemento a cui si è meno fedeli.
2. Il piano macrotestuale è quello ripreso con la minore fedeltà, da tanti punti di vista
○ Numero di testi:
Raro che un canzoniere abbia un numero preciso di testi come quello di Petrarca, per la maggior parte più brevi.
Cit. GIUNTA
Cit in inglese
Quella che sembrava prima un qualcosa di miracoloso, come la donna che scriveva, alla metà del 500
viene accettato.
Si cominciano anche a pubblicare antologie di sole scrittrici donne. Per quanto i manoscritti restino
ancora importanti, al diffusione importante della stampa, fa si che i libri possano circolare di più, e
dare istruzione alle femmine.
Manca qualcosa
Sappiamo che il canzoniere di Petrarca viene letto anche nei conventi, anche se non dovrebbe essere
così.
Vengono accolte anche in luoghi dove prima non potevano entrare, codice comune viene
considerato il Canzoniere di Petrarca
Le donne aristocratiche potevano comunque avere accesso alla cultura. Nomi delle poetesse famose
➢ Gaestana Stampa non aristocratica, manca qualcosa
➢ Veronica Franco
Una delle ragioni della fortuna delle poetesse è l'auto che hanno dagli uomini, si rendono conto che
conviene pubblicare le poesie delle donne. Sfruttano questa moda in maniera commerciale.
Manca qualcosa
Due aspetti
Proemio ed epilogo
➢ Distinzione del tempo
○ Momento dell'innamoramento
○ Momento della scrittura
Rvf 2 e Rfv3
Molto spesso sono circolati in ordine inverso, per inversione nella stampa.
Entrambi riguardano l'innamoramento, i due però si contraddicono.
Si perdevano e non riuscivano a entrare nel cuore. Perciò rimase sconvolto dal nuovo assalto
(oggetto sempre la virtù), la virtù non ha avuto il tempo di difendersi, ne per ritirarsi. Per mettermi in
salvo al colle (colle della ragione) dove si arriva faticosamente ed è alto. +
Manca qualcosa
Rvf 3
A voi amore non minaccia nemmeno. Commento sul tempa più importante del Canzoniere, che la
resistenza ad Amore. Ritorna l'immagine di amore che c'era nel testo prima.
Proemi
Minimo di inquadramento dei rimatori del 400
- Giusto dei Conti 1403-1449 - la bella mano
- Matteo Maria Boiardo 1441-1494 - Amorum libri tres (ispirazione classica agli Amores di
Ovidio)
- Lorenzo il Magnifico 1449 1492 - Canzoniere e commento de miei sonetti
Si tratta dell'amore per Isabetta di Bologna, dura 7 anni, e termina con il matrimonio di lei con ?
Differenze rispetto agli altri:
Decisione di porre fine a questo amore, essendo sfinito dalla lontananza. Manca qualcosa
Così come non c'è pentimento non c'è idea di manca qualcosa
Tema metapoetico della poesia ma non in quella maniera specialmente riferita al Canzoniere come
in Petrarca
Amore in prima posizione, mette quello al centro, e in questo caso l'azione di amore. Metafora della
spina, ma ci si riferisce comunque all'innamoramento. Da quel dolore originario, nasce sia la
prigionia ma anche l'euforia dell'amore. Immagini nella II quartina, sono immagini della
contraddizione dell'amante stesso e della situazione di complessità nella quale si trova l'amante.
Mi fece più straordinario della fenice, mentre di mia volontà mi butto nella sofferenza. Quando
amore mi buttò nell'oblio che mi sconfigge, mi dimentico anche della mia identità.
Manca qualcosa r
Amor, che me scaldava al suo bel sole Più vicino a Petrarca oppure a Giusto dei Conti?
nel dolce tempo de mia età fiorita, - Amor è la prima parola (G)
a ripensar ancor oggi me invita - È l'età a suggerirmi l'errore (P)
quel che alora mi piacque, ora mi dole. - Continuo gioco di salto nel tempo. Sdoppiamento della dimensione temporale (P)
Così racolto ho ciò che il pensier fole Che cosa si porta dietro la contrapposizione del tempo?
meco parlava a l'amorosa vita, Il pentimento?
quando con voce or leta or sbigotita
formava sospirando le parole. Riferimento nella poetica alla propria opera?
La seconda quartina, esplicito che in Petrarca "così raccolto ho ciò che il pensier fole meco
Ora de amara fede e dolci inganni parlava a l'amorosa vita" idea di raccogliere quei testi che il sentimento amoroso aveva
l'alma mia consumata, non che lassa, generato
fuge sdegnosa il puerile errore.
Sole può essere interpretato in due modi
Ma certo chi nel fior de' soi primi anni 1. Calore dell'amore
sanza caldo de amore il tempo passa, 2. Riferimento alla donna
se in vista è vivo, vivo è sanza core.
Sottolinea che anche se quest'esperienza è conclusa ha ancora un'effetto sul presente. Come una conseguenza, che amore mi ha fatto pensare a
questo, ho raccolto le parole che mi ha fatto dire. Alternanza di stati d'animo dell'innamoramento, nei sospiri. Anche qui ci fa pensare alla
canzone di Giusto. Di nuovo si conosceva la collocazione temporale del presente, la mia anima si accentua alla sua distanza (eco di quando
Petrarca dice (petà non che perdono") l'ha consumata amore. La fede che amara perché non è ricambiata e gli inganni sono negativi perché
sono inganni, ma son anche dolci per le illusioni amorose.
Nel finale, annuncia come una verità assoluta. Se uno in giovinezza non ama mai, allora, in aspetto metaforico vuol dire che è privo di cuore.
Non si arriva mai al pentimento, come se dicesse che chi da giovane non ha mai amato allora non è mai stato vivo. Prima invece l'amore viene
visto come un momento di traviamento, ma che il legame tra giovinezza e amore che chi non lo prova non ha mai vissuto.
Questo amore all'inizio ha la funzione di comporre un tassale dei primi 14 sonetti, 13 è il numero dei versi di un sonetto. Se voi mettete in ordine
le lettere dei primi 14, formano il nome e il cognome della donna amata. Nel 14 sonetto, quello dove si termina il cognome amata, è un sonetto
acrostico, che quindi ricostruisce il cognome dell'amata.
Sonetto di Boiardo
Sembra una preghiera. Già c'è la dimensione del pentimento. Caso dove invece di rivolgersi alla Maria Vergine si rivolge a Cristo
Il modello id Canzoniere era quello di Petrarca, sappiamo da come ha cominciato la sua raccolta, che ha
preso ispirazione da quello. Circa 5 anni dopo cambia idea, e decide di abbandonare il progetto e di
dedicarsi alla scrittura di un prosimetro. Si pensa che si ispiri alla vita nove, si parte sempre dalle
circostanze che hanno creato il componimento, e si va a spiegare la parte filosofica dei testi.
Manca qualcosa
Ma tu, Amor, poi che sotto la tua insegna Si rivolge ad amore in persona. Farai in modo che gli altri non seguano il mio esempio, fai in modo
mi vuoi sì presto, in tal modo farai, di qualocsa che non li spinga a fare quello che ho fatto fin ora. Idea di che cosa separa le rime sparse
che col mio male ad altri io non insegna. dal racconto matura, c'è quello che l'esperienza insegni qualcosa.
Misericordia del tuo servo arai, Sempre rivolto ad amore, fai in modo che nella donna amata, venga dominata in modo che anche lei
e in quell'altera donna fa' che regna conosca le sofferenze d'amore. Possiamo dire che abbiamo parlato della dimensione del
tal foco, onde conosca gli altrui guai. pentimento, idea di aver sbagliato ma di aver imparato e insegnare a non fare quello che ha fatto lui
Manca qualcosa
Per decenni le rime di Bembo hanno avuto una connotazione negativa. Idea superficiale è stata riconosciuta dagli studiosi, ma hanno trascurato
un'architettura della struttura molto complessa, nell'edizione del 1548.
Piansi e cantai lo strazio et l’aspra guerra, Gli amanti accorti, impareranno dai miei errori. Svolto con una realtà religiosa che non c'era
ch’i’ ebbi a sostener molti e molti anni in Petrarca. E scorge, sa distinguere la strada che porta a buon fine e capisce anche quanto
e la cagion di così lunghi affanni, si deve adorare Dio.
cose prima non mai vedute in terra.
Dive, per cui s’apre Elicona et serra, Tema del piangere e parlare e il piangere e scrivere, in linea co quella doppia temporalità
use far a la morte illustri inganni, che dicevamo. Oggetto, che in Petrarca era quel ? Metaforicamente come lo strazio e la
date a lo stil, che nacque de’ miei danni, manca qualcosa ci ricorda un passato di una lunga sofferenza amorosa. La causa di tormenti
viver, quand’io sarò spento e sotterra. così lungo può essere sia la donna che amore
Ché potranno talor gli amanti accorti,
queste rime leggendo, al van desio Passa poi al tema metapoetico, siamo abituati a trovare le muse in un testo poetica, ma non
ritoglier l’alme col mio duro exempio; a trovare dei riferimenti alle muse in un componimento ?. Discusso se fosse appropriato o
e quella strada, ch’a buon fine porti, meno, fa anche scuola da una certa parte. Dobbiamo intenderlo insieme al modo in cui
scorger da l’altre, e quanto adorar Dio Bembo intende.
solo si dee nel mondo, ch’è suo tempio.
Manca qualcosa
Quanti anni spesi a compiacere la donna, anche se non sono sopravvissuto alle sofferenze amorose. Momento con la quale apre il testo, ora che
ho tutto questo, che cosa succederà ?
Vittoria Colonna
- Molte rime di argomento religioso
- Argomento profano legate alla figura del marito che muore
Scrivo sol per sfogar l'interna doglia Scrivo per sfogare quella voglia che
ch'al cor mandar le luci al mondo sole, permette al cuore di vedere la luce del sole
e non per giunger lume al mio bel Sole, e non per vedere la bella luce del mio sole,
al chiaro spirto e a l'onorata spoglia. allo spirito chiaro e all'onorata salma. Mi
Giusta cagion a lamentar m'invoglia; lamento per una ragione corretta, e che la
ch'io scemi la sua gloria assai mi dole; sua gloria mi fa molto male, per un'altra
per altra tromba e più sagge parole tomba e per altre parole più sagge
convien ch'a morte il gran nome si toglia. conviene che il grande nome vada a morire.
La pura fe', l'ardor, l'intensa pena La paura ha fatto, dell'ardore l'intensa
mi scusi appo ciascun; ché 'l grave pianto pena, mi scusi …, che il pianto è talmente
è tal che tempo né ragion l'affrena. grave che non lo fermano ne il tempo ne la
Amaro lacrimar, non dolce canto, ragione. L'amaro lacrimare, non il dolce
foschi sospiri e non voce serena, canto, scuri sospiri e non voce serena, non
di stil no ma di duol mi danno vanto. di stile ma di dolore mi danno vanto
Tema della contrapposizione tra una scrittura luttuosa, che nasce dalla necessità di descrivere ed manca qualcosa il lutto
privato è ciò che la giustifica ai suoi occhi, con la sua scrittura il marito ha l'elogio che meriterebbe.
Scrittura attenua la sofferenza (riferimento Rvf 50), per sfogarmi e non per aggiungere luce al mio amato, che non ne ha
bisogno. Ribadisce la giustifica la sua scrittura, necessario che ci sia uno stile più alto, più solenne. Stile celebrativo della
gloria, ripiegamento più intimo in una serie di antitesi negli ultimi versi. Manca qualcosa ne il tempo ne la ragione sono
in grado di soffocare il mio dolore. Lacrima con il pianto, e il canto, accompagnati da aggettivi negativi. Chiasmo in foschi
serena, al centro ci sono due sostantivi. Mi danno vanto non in virtù dello stile, ma di dolore. Questi stati d'animo fanno
si che io sia la prima, ma non per stile (dichiarazione di modestia che accompagna tutta al poesia) ma a renderla prima è
per il suo triste pianto.
Poi ch'ogni esperta, ogni spedita mano, Anche una mano esperta e rapida, che ha
qualunque mosse mai più pronto stile, sperimentato qualsiasi tipo di stile, sarebbe lenta
pigra in seguir voi fôra, alma gentile, a seguirvi, o anima nobile, che siete il pregio del
pregio del mondo e mio sommo e sovrano; mondo e mio sovrano supremo, né potrebbe
né poria lingua, od intelletto umano lingua o intelletto umano formare una lode simile
formar sua loda a voi par, né simile, o pari a voi, poiché il mio stile lento e umile
troppo ampio spazio il mio dir tardo umile. rimarrà troppo lontano dal vostro valore; sarebbe
dietro al vostro valor verrà lontano: dunque meglio che volgessi il mio stile altrove, se
e più mi fôra onor volgerlo altrove; non che quando guardo la donna in queste
se non che 'l desir mio tutto sfavilla, fattezze terrestri eccezionali il mio desiderio
angel novo del ciel qua giù mirando: brucia. O muse se la preoccupazione di seguirvi///
o se cura di voi, figlie di Giove, è solita svegliarmi già di primo mattino, date la
pur suol destarmi al primo suon di squilla, possibilità al mio stile di innalzarsi così da essere
date al mio stil costei seguir volando. degno di lodare la donna.
Canzoniere pubblicato postumo ma che si crede rispecchi la volontà dell'autore. Il modello più importante per della Casa
lo ha influenzato moltissimo manca qualcosa. cfr. Rvf 78, rime B]
Cominciamo con due causali, sovversione tipica di Petrarca ma viene portata poi anche ad esiti esasperati. La mano di
qualsiasi artista o poeta, che fosse esperto, sarebbe pigra a seguirvi, che fuori di metafora non sarebbe in grado di
essere al pari di voi. Parte sinonimica, sommo e sovrano vogliono dire la stessa cosa. Continua la causale, nessuna lingua
A chi è rivolto?
Donna di stampo stilnovista manca qualcosa
Mi farebbe più onore dirigere lo stile da qualche altra parte, visto che rimane troppo indietro. Non può fare a meno di
scrivere perché il mio desiderio brucia vedendo in terra un angelo del cielo. Riferimento sempre stilnovista, forza di una
donna in carne ed ossa che non sembra umana.
Se è vero che il pensiero di voi è sempre il mio primo pensiero, quello che devo fare è scrivere di te. In nome del fatto
che è così devoto alle muse, servito ad arrivare la donna amata, nemmeno i più grandi poeti sarebbero riusciti ad
arrivare a manca qualcosa tema metapoetico.
Questa vita mortal, che 'n una o 'n due Questa vita mortale, che passa in una / o in due brevi ore
brevi e notturne ore trapassa, oscura notturne oscura e /fredda; aveva avvolto fin qui la parte più pura
e fredda, involto avea fin qui la pura di me / nelle sue nubi nere.
parte di me ne l'atre nubi sue.
Or a mirar le grazie tante tue Ora inizio ad osservare le tue tante grazie, perché i frutti e i fiori
prendo, ché frutti e fior, gielo e arsura, / il gelo e il caldo e una così dolce legge e misura del cielo /
e sì dolce del ciel legge e misura, furono tuo magistero, o eterno Dio.
eterno Dio, tuo magisterio fue.
Anzi 'l dolce aer puro e questa luce Anzi tu hai sottratto dagli abissi oscuri e tenebrosi / la dolce aria
chiara, che 'l mondo a gli occhi nostri scopre, pura e questa luce chiara / che svela il mondo ai nostri occhi.
traesti tu d'abissi oscuri e misti:
e tutto quel che 'n terra o 'n ciel riluce E tutto ciò che in cielo e terra risplende / era chiuso nelle
di tenebre era chiuso, e tu l'apristi; tenebre e tu l’hai aperto; / e il giorno e il sole sono opere delle
e 'l giorno e 'l sol de le tue man sono opre. tue mani.
Frequenza dell'inarcatura
Molto esposto in prima battuta del sonetto, che trascorre in una o due tenebrose ore. Vita come qualcosa di tenebroso
e breve. Questa vita così, aveva imprigionato, l'anima mia anima nelle nubi oscure. Intuiamo che c'è una differenza.
Questa chiusura crea una circolarità con l'inizio del canzoniere (ringkomposition). Regia attentissima da parte di Della
casa di dove i testi vanno collocati. Sfida dello stile umano alla possibilità di lodare le cose divine come la donna amata.
Chiude il cerchio di un canzoniere che ha voluto parlare di più della poesia che dell'amore stesso.
Voi, ch'ascoltate in queste meste rime Voi che ascoltate queste canzoni in questi
in questi mesti, in questi oscuri accenti versi e questi accenti scuri il suono dei miei
il suon degli amorosi miei lamenti lamenti amorosi e delle mie pene più
e de le pene mie tra l'altre prime, dolorose, dove fa che apprezza valore e
ove fia chi valor apprezzi e stime, stima, gloria, oltre il perdono, dei miei
gloria, non che perdon, de' miei lamenti lamenti spero di trovare tra le persone
spero trovar fra le ben nate genti, gentili, poiché il motivo dei miei lamenti è
Pochissimi sonetti, questo è quello che si crede sia il primo. Non ci sono giunti molti testi perché uccisa dai fratelli in
giovane età per sospetto di una relazione che alla fine non era così.
Oggetto della scrittura in mezzo alle lacrime è la giovinezza. Io che spendo il mio tempo in luoghi orribili e senza lode, si
riferisce al castello dove i fratelli la tengono rinchiusa. Cerco di guadagnarmi con la poesia una sepoltura degna anche se
sono nata in maniera vile.
Se non con il corpo almeno con l'anima sciolta, essere tenuta in pregio presso un luogo più felice. Si può intendere come
la vita dopo la morte, sia il luogo dove veniva tenuto in esilio il padre dove le spera di andare.
Tema sepolcrale che ritorna in un'altra forma. Forse l'alto re che vive nel mondo, re di Francia Francesco I, che le
conceda un sepolcro degno, si pensa poi che quei marmi non siano la tomba, ma i suoi scritti e quindi che lui faccia in
modo che la gente legga le sue poesie.
Non di porfido tomba eletto e duro, Non è una tomba di porfido, freddo e duro,
ove il mio nome in note d'or s'imprima dove il mio nome s'imprime in note d'oro e il
e bel marmo scolpito il volto esprima, volto scolpito nel marmo, lasciando, morendo,
lasciar, morendo, in mia memoria curo. curi la mia memoria. Questo sia il mio
Questo, che di mia man schermo io procuro sepolcro, quello che scrivo di mio pugno,
contro l'aspra del tempo avida lima, contro l'aspra e avida lima del tempo; e se non
sia 'l mio sepolcro; e, se non d'altra stima, sarà di altra stima e di un generoso ardire,
Definisce le proprie rime come il proprio sepolcro. Non affido il mio nome al sepolcro o addirittura ad una statua, ma a
questo libro di poesie.
Vere fur queste gioie e questi ardori Veri furono queste gioie e questi dolori che io
ond'io piansi e cantai con vario carme, piansi e cantai con vari modi, e poteva
che poteva agguagliar il suon de l'arme eguagliare il suono delle armi, le glorie degli
e de gli eroi le glorie e i casti amori; eroi e gli amori casti; e se il vostro cuore non
e se non fu de' più ostinati cori fosse dei più ostinati e il mio affetto così
ne' vani affetti il mio, di ciò lagnarme vano, non dovrei lamentarmi, che è più
già non devrei, ché più laudato parme lodato per me il riprendersi, quando si onori
il ripentirsi, ove onestà s'onori. l'onestà. Ora con il mio esempio, gli amanti
Or con l'esempio mio gli accorti amanti, accorti, leggendo le mie rime, il vano
leggendo i miei diletti e 'l van desire, desiderio negheranno ad amore e gli
ritolgano ad Amor de l'alme il freno. porranno un freno. Purché gli altri smettano
Pur ch'altri asciughi tosto i caldi pianti di lamentarsi presto e il loro cuore venga
ed a ragion talvolta il cor s'adire, travolto dalla ragione, il sentimento dolce
dolce è portar voglia amorosa in seno. d'amore porterò io per voi.
Non abbiamo un edizione affidabile come componimenti. Tasso ad un certo punto del suo lavoro, delle sue rime, era
cosciente. Obbiettivo quello di non fare un canzoniere amoroso, con più nuclei, che lui non riesce a realizzare, che però
sarebbe stata molto fortunata da lì a poco. Ci sono le rime suddivise dal punto di vista tematico. Forma del canzoniere di
Petrarca non è quella più usata.
Riferimenti a Bembo, piansi e cantai. Manca qualcosa. Si parla di un cuore che non è stato dei più ostinati manca
qualcosa
Se amore è breve, allora amore fa anche bene. Altro elemento di novità è manca qualcosa
Rivendicazione di verità degli amori che si stanno raccontando.
Interprete di se stesso, edizione accompagnata da paratesti scritti dall'autore stesso. Brevi sommari che ci parlano del
testo stesso, gli argomenti non sono d'autore. Commento che tasso chiama esposizione, in quel comento gioie e ardori
lo parafrasa come questi piaceri e questi amori.
Era in grado si eguagliare i suoni delle armi e manca qualcosa , si avvicina sempre di più all'epica.
Esperienza di Tasso come lettore di tanti altri commenti
Ci serve a cercare di comprendere il punto di vista dei poeti e dei lettori del rinascimento dei poeti
per riuscire a capire che cosa leggeva Tasso.
Ispirazioni di Tasso
Tasso dichiara di ispirarsi a queste canzoni di Petrarca: Rvf 23,323, 325, 360
- 325
Io rapito da questa contemplazione, inventa un figura allegorica: la fortuna; prende la parola e
parla della vita di Laura. Si parte dalla nascita, si descrivono eventi miracolosi collegati a
questo evento, un’infanzia miracolosa fino al tempo dell’incontro con l’io (adolescenza). Il
motivo per cui questo testo viene nominato da Tasso è la presenza dell’elemento narrativo.
Questa canzone è quasi divisa esattamente a metà, prima parla l’io, l’amante che davanti al
tribunale della ragione accusa Amore dei danni provocati, nella seconda parte della canzone
risponde Amore e ribatte le accuse. In chiusura la ragione sospende un giudizio, le serve più
tempo per comprendere chi ha ragione. Si può intendere come l'idea che la ragione non basta
ad una comprensione profonda. Questo testo è una messa in scena di un dialogo immaginario,
c’è una personificazione di Amore come Fortuna nel testo precedente.
- 360
Come lo stesso Tasso diceva manca qualcosa. Sospende il giudizio, dice di avere bisogno di
avere più tempo per prendere una decisione. Si può intendere come il fatto che la ragione non
basta per una decisione profonda. Messa in scena di un dialogo immaginario, ha un carattere
più narrativo rispetto a quella degli altri testi.
Se nel corso di questo testo la memoria non mi soccorre, come era abituata a fare, la scusino le
sofferenze e i tormenti, e la scusino un pensiero che da solo angoscia e che fa voltar le spalle a tutti
gli altri. E che mi fa dimenticare la forza che lo fa tenere dentro di me mentre ?
Manca qualcosa
Vellutello (1525)
Commento che più ha influenzato anche molti poeti fuori dall'Italia. Rimette in ordine il Canzoniere,
non crede che sia quello corretto e lo mette con un ordine biografico.
Descrive il tempo prima e il tempo dopo, descrive poi anche degli avvenimenti tra di Loro, finge
(prima volta che si usa questo verbo) e dice quello che scriverà poi.
Gesualdo
Manca qualcosa
Daniello
L'intento del poeta è quello di narrare quello che era successo. Se avesse narrato le cose
apertamente, in modo chiaro, avrebbe seguito l'ordine dei poeti, invece che seguire quello di Ovidio.
Manca qualcosa
Congedo rvf 23
Bene siamo arrivati a infatti alla fine sono arrivati al coniglio dove vengono di nuovo evocate come
dire tessuto alcune narrazioni di Ovidio però in maniera sintetica proprio per cenni e arrivando a ad
avere una funzione un po diversa in questa chiusa rispetto a quella che hanno avuto fino a questo
momento prima di tutto vediamo cosa dice
canzoni io non fu mai quel nuvol d'oro e poi scegli infezione più preziosa quella sì che il popolo di
giovani pazzesco ma qui don fiamma un bel guardo censo e poi scelto più per l'area poggia alzando
lei che mi detta loro né per nuova struttura il primo alloro se ti passarti che pure l'acqua dolce
ombra comunque nel vecchio c'è qualcosa
non mi sorprende rivoglio il fatto che si guarda direttamente alla canzone che è una cosa come
sapete indica che il congedo quello che segue immediatamente la posta per la canzone è
l'affermazione io no quindi ecco qua finisce commettendo importa evidenza questa migrazione
quindi cioè qui e vediamo che cos'è e poi invece dice ma quindi alcune cose che invece questa
ricordati che nella canzone ci sono stati molti altri punti in cui ha usato situazioni come che fui che
sono qui e clicchiamo ancora questo aspetto della canzone fino qui ma che cosa quella di un
volontario che poi discende in preziosa pioggia che qui beh ricorda la storia di Giove che in una delle
sue tante trasformazioni per amore tana e si trasforma in pioggia d'oro quindi vuole diventare che
non finì mai quella pioggia d'oro che discese così che infatti stesse pensi che muoverti il fuoco di
George la passione di George permise a giovedì avere soddisfazione del livello cervello questo però
ha definito noi quindi in questo caso ricorda questa storia della metà così serve a sottolineare il fatto
che lui non è mai riuscito a soddisfare il suo desiderio.
Lui è stato:
- Fiamma, perché ha celebrato Laura
Afferma che la metamorfosi in lauro è quella irreversibile. Nasce dal fatto che l'amante si trasforma
nell'oggetto amato o la persona amata. Per quanto mi trasformassi varie volte, non sono mai riuscito
a togliermi di dosso quella prima trasformazione.
Causale: ragione perché non lo abbandona. Anche solo l'ombra mi toglie dal cuore ogni piacere
meno bello di lei, ogni piacere scacciato dal cuore perché non può essere comparato a lei.
Manca qualcosa
Ariosto
- Importante
○ perché caratteristiche più peculiari è che lui non dimentica mai la sua natura di
narratore nella sua vena lirica.
○ Modo di riferirsi all'esperienza biografica + diretta
- Mediatore tra diverse tradizioni e lirica
- Mediare tra poeti diversi,
- Influenze
○ ad esempio Petrarca,
○ poesia della corte di Ferrara della metà del 400. modelli attivi nel giovane Bembo
(coetanei, esempio per lui)
○ Classici latini: consente di dare una declinazione del tema amoroso diversa (domina la
dimensione euforica, non esiste il pentimento)
- Situazione filologica complessa
- Non ha mai completato il riordinamento delle rime in vista di un canzoniere, ma sappiamo che
c'è stata l'intenzione
80 testi circa in totale
1 - Ariosto
Le stanze sono molto più brevi di quella di Petrarca, per quanto la lunghezza sia molto vicina.
(Petrarca 20 versi tutti endecasillabi, con solo un settenario)
Inizio - I stanza:
- Negazione: si afferma un topos di modestia che non si sarà in grado di raccontare in poesia
quello che si vuole dire.
- Oggetto: la perdita di libertà, l'innamoramento. Rifeirmento alla condizione prima
dell'innamoramento
- Si riferisce direttamente alla donna amata
- Ci viene detto che è stata lei a richiedere il testo, sembra risponda a una richiesta che è stata
lei stessa a fare
- Il racconto della propria perdita di libertà è lo stesso delle vittorie di lei.
- Vittorie celebrate, nessuno ha mai voglia di celebrare
- Prepara la contraddizione, cerca di celebrare le sconfitte d'amore
- Unisce nello stesso verso le due metafore dell'innamoramento
○ Cattura
○ Ferimento
- Solo per aver partecipato al combattimento, avrò mille altre vittore.
- Lei è più potente di moltissimi altri avversari possibili
Stanza II
- Blu: riferimenti al tempo
- Non fu la prima volta che la vedeva. Combinazione di bellezza fisica e di bellezza di modi. Non
dice che si era già innamorato ma si era già accorto dell'eccezzionalità di questa donna.
- Si crea degli ostacoli per non farle capire il proprio amore. Dove vedevo che le speranze erano
deboli a mettersi in questa via.
Stanza III
- Tempo diverso, vengono raccontati degli anni
- Tenni lontano il desiderio per giorni, mesi e anni
- Indirizzai il desiderio ad altri amori dove la strada mi sembrò più sicura (riferimento agli amori
con una domestica e con una popolana)
- Trascurai il desiderio abbandonandomi al testino
- E , personificando il desiderio, appena si sentì senza freni, fece ritorno al luogo dove era il suo
istinto naturale.
- Vedi il desiderio che è nel labirinto (rif a rvf 214 ?), prigionia che durerà tutta la vita. Non ha
neanche avuto il tempo di provare a soccorrersi.
Stanza IV
- Cfr a dove Petrarca indica la data dell'innamoramento e della morte di Laura
- Descrive sia il tempo, l'occasione, e anche il luogo.
- Racconterò anche tutte le vostre vittorie, della quale io sono una tra le più basse
- Data del 24 giugno del 1413, San Giovanni Battista:
Stanza VI
- Parla di come era acconciata e abbigliata
- Artificio discreto: studio non vistoso, qualcosa che ha richiesto una preparazione ma che era
sobrio
- Gettava delle ombre soavi sul collo e sulle guance e scendeva fino alle spalle
- Con queste reti quel giorno manca qualcosa
- Allusioni tipiche dell'Ariosto: estrema bellezza e estrema sobrietà
- Fece passare trascurato ogni altro abito
Ricordateci a Madonna quindi la porto diretta all'inizio della aspetta eh ho capito non qualcosa che
non saremo in questa in questa parte confidenziale no su di intimità di rivolgiti direttamente almeno
è il pensiero che sembra essere guidato dal capitale parlando dell'altro e come l'hai portata questa
immagini di due tipi intrecciate Luiz voglio capire perché chiederle Ciao il presente perché abbiamo
sia lei che cosa rappresentano anche questo vediamo tutti qui indicato i soldi io sono interessato ai
prodotti di cui vostro marito era un giorno scuro che tu il senso in questa istanza in realtà come
giustamente come sta il cartellino e una richiesta storica perfettamente qual è di quella che è
praticamente possiamo chiamare indifferenza condizionata del 500 questo uso di un determinato
una determinata immagine di solito accompagnato vuole un botto non fatti accompagnare da un
bacio da una bellissima falla un paio di parole che insieme quindi l'immagine con queste parole
indicavano una particolare intenzione che stava a cuore alla persona interessata quel determinato
quella determinata quindi qui che cosa simboleggia cosa alludo alla alla volta e la felicità insomma
vogliamo quindi lui sa perfettamente a cosa fanno riferimento che anche più però vuole in qualche
modo nuovamente riferirsi si bentornato del canale Firenze che lo portò le logiche di anche in
questo caso Flavio rottamati mia mano e aspetta che con lato perché sono stato cucito studenti
l'abito come giugno con l'ago no così bene quindi l'ho finito così bene che meno il colore che non
dovrebbe vincere con le aziende in realtà vince sia la colpa è loro quindi altri abiti che erano tutti
questi colori sgargianti no proprio loro furono vinti in realtà dal suo amico capito
Stanza VII
- Tra la fronte e la scriminatura c'era un diadema a forma di alloro.
- Riferimento al fatto che si sta dicendo che si pensa di non essere in grado di rendere a pieno.
Stanza VIII
- Racconto dell'innamoramento.
- Aveva già conosciuto la donna amata perché già li avevo affrontati.
- Cfr 3 rvf. Quando lui è senza difese
- Quando aveva la guardia abbassata, quei piccoli cupidi, che attendevano appostati nelle
chiome come per le vespe per chi le provoca, si avventano sul mio cuore che rimane
imprigionato nei capelli dell'amata. Molto molto fortunata nella poesia del 500
Manca qualcosa
Riprendo testo di Gaspara Stampa
La biografia:
Due immagini (giovane e cardinale)
- Varietà grande di esperienze e capacità del controllo della sua immagine
- Non è immune dal rapporto con la poesia
- Pratiche delle arti visive molto molto ampia
- Percorso non solo esperienze>poesia ma anche poesia>esperienze (es: sviluppo delle pratiche
del corteggiamento
La vita
- Aristocratico di Venezia
- Figlio di Bernardo Bembo, committente della Ginevra de Medici di Leonardo.
- Nasce nel 1470
- 1497 segue il padre e a Ferrara
- 1500 - 1501 relazione con la nobildonna friulana Maria Savorgnan
○ Modo di incontrarsi senza troppa difficoltà a Venezia
○ Alcune delle prime rime di Bembo risalgono a questa relazione
- 1501 cura un'edizione del canzoniere e dei Trionfi di Petrarca
- 1502 cura un edizione della commedia di Dante
- 1502-3 amore per Lucrezia Borgia
- 1505 pubblica gli Asolani
○ Forma prosimetrica
○ Dialogo
○ Entrambe le figure di Maria e Lucrezia sono implicate. Perché l'opera la aveva in mente
da prima.
○ Nelle lettere che scrive a entrambe si capisce che aveva già in mente un canzoniere o un
prosimetro.
○ La dedica è a Lucrezia. Siccome si poteva cambiare qualcosa in corso d'opera, si è
pensato che inizialmente l'avesse messa, e poi l'avesse tolta. I documenti odierni però
suggeriscono il contrario. La lettera scompare nel 1530
- 1506-12 è a Urbino alla corte dei Montefeltro. Comincia la la carriera ecclesiastica.
- 1512-1520 fa il segretario del Papa Leone X conosce Faustina Morosina della Torre.
- 1522 dopo un periodo a Venezia si trasferisce a Padova
- 1525 pubblica le Prose della Volgar Lingua
○ Petrarca e Boccaccio usati come modelli di poesia e prova
○ Si da esempi anche di grammatica
○ Si traccia la storia fino a quel momento del volgare
- 1530 prima edizione delle Rime
○ Non ci si riferisce sempre alla stesa donna
- Incollo date
Manca qualcosa
Riferimenti al sonetto 67 di Petrarca, li usa uguali.
Omaggio a un tema del Rvf
- 77 e 76 parla del ritratto di Laura
Idea del ritratto come sostituto della donna amata.
Il Purgatorio
Tema principale del purgatorio è il tempo
La condizione dei dannati e dei beati sono condizioni immutabili
Le condizioni di chi sta al Purgatorio, sono destinati al Paradiso
Tempo per le anime che scorre diverso:
- Tempo per chi sta fuori dalla porta
- Tempo per chi sta dentro al Purgatorio
Unico dove ci sono condizioni di luce, come quelle naturali, e condizioni dove il personaggio Dante
sogna.
Devono affrontare delle scalate per raggiungere la punta del monte, all'inizio sono molte più ripide.
Distribuzione non equa dei peccati rispetto ai canti. Sovrapposizione tra canti, cornici e peccati, ma
non sempre.
Effetto diverso, quando l'unità non viene rispettata. Nel 17, si parla degli iracondi e degli accidiosi,
poi nel 19 e per i golosi.
Espedienti strutturali ma che hanno a vedere con il modo nella quale viene svolta la narrazione.
Manfredi:
- Morto scomunicato
- Figlio di Federico II
- Muore nella battaglia di Benevento
- Vero: avversativo - tuttavia. Prima Manfredi ha citato la grandezza della Misericordia divina.
- Cerca di non mettere in discussione la chiesa, non facendo pentire per la scomunica, ma vuole
far capire che la Misericordia vada al di là di qualsiasi cosa.
- Buone preghiere: preghiere di cuori in grazia di Dio, libere dal peccato mortale. Comunione dei
Santi, i beni all'interno della comunità cattolica sono in comunione.
- Desiderio di comunicare a sua figlia che si è salvato, non è all'inferno. Lei però deve continuare
a pregare per lui, perché così può andare avanti nella montagna
Bellaqua
- Pigro come in vita
- Angelo di Dio che siede sulla soglia, non mi lascerebbe salire con i miei pentimenti
- Prima, conviene che il cielo deve girare attorno a me come in vita. Devono passare gli stessi
Virgilio
- Non conosce il Purgatorio, non ha punti di riferimento. Più in dubbio, indugiante
- Vengono recuperati degli aspetti della riflessione sul limbo e sulla sua condizione immutabile.
- Una delle dimensioni della salita sul purgatorio è quella di un pellegrinaggio, come viene
paragonata la vita in una prospettiva cristiana.
Il proemio
Inferno II 1-9
- Notazione temporale, prima ancora del proemio vero e proprio
- Pietà: nel senso dell'angoscia
- Accento sulla dimensione della memoria e della narrazione
- Idea di impegnarsi nel raccontare il suo viaggio
- Racconto delle muse: molto poco, paragonate al suo di impegno.
- Insistenza sulla memoria
Purgatorio I 1-12
- Designa di quello che sarà l'oggetto di questo regno
- Immagine dell'ingegno come navicella. Metaforica, già classica, si accinge a un'impresa più
alta. In questo senso alza le vele, piegate dalle tempeste dell'inferno, e per attraversare acque
migliori.
- Sempre doppia qualcosa: riferimento al viaggio poetico e riferimento anche al viaggio vero e
proprio
- Morta poesia: fino ad adesso ha cantato il regno dei dannati
- Si rivolge alle muse, sono consacrato a loro. Invoca la più importante delle muse: Calliope.
Vicenda narrata da Ovidio nel 5 libro delle metamorfosi. Le figlie di boh erano molto brave a
cantare, sfidarono le muse e vennero trasformate in gazze.
- Non abbiamo un elemento di contesto e nemmeno
Paradiso I, 1-12
- Si comincia con la gloria di Dio
- L'esperienza che si prova è un'esperienza che non si può raccontare con le mere parole
- La memoria non può seguirlo, diventa di nuovo fondamentale
- Quello che ho potuto trattenere nella mia memoria canto
- Viene invocato Apollo. Ora le muse non bastano più, elemento in comune è quello che manca
qualcosa
- Sfida in cui chi ha sfidato Apollo e le muse è stato sconfitto
- Continua il tema dell'alloro poetico
Paradiso II 1-15
- Immagine del mare ripresa
- Perdendovi dietro di me potreste rimanere smarriti. L'acqua che io mi accingo ad attraversare
non è mai stata attraversata prima.
- Si evocano i tre aiuti sulla quale può contare: le muse, Apollo e Minerva.
Purgatorio II
- Anime che sanno già che sono slavate
- Angelo che non ha età e per la quale non passa il tempo
Similitudini:
Purgatorio II 130-133; Purgatorio III 79-87
- Anime caratterizzate come miti e umili, si piegano alla volontà di Dio
- Vengono accomunati ai Giunchi, unica pianta che può sopravvivere lì perché si piega
- Elementi in comune con le altre anime, pellegrini come Dante e Virgilio
- Molto simile immagine delle pecorelle, chiamati gregge fortunato perché saranno salvate
Purgatorio II 70-75
- Reazione dell'ombra di Dante
- Anime portano gli ulivi perché lo vedono come un messaggero che porta delle buone novelle
- Salmo 113
○ Uscita dagli ebrei dalla schiavitù dell'Egitto
○ significato figurale della liberazione dell'anima
Libertà
➢ Libertà spirituale
➢ In una prospettiva cristiana, la libertà dell'anima dal peccato
➢ Il corpo può diventare un ostacolo alla dimensione senza peccato
➢ Fondamentale, messo al centro fin dal primo canto, con la scelta di Catone come custode del
Purgatorio
➢ Personaggio che Dante ammira moltissimo. Idea di esemplarità morale, assoluta integrità
morale, assoluto rispetto e amore per la libertà repubblicana. Catone preferì la morte, a
vedere la tirannia svilupparsi a Roma
➢ Si spiega se noi lo intendiamo con degli elementi associati alla figura di Catone. La possibilità di
riferirsi a quella scelta lo rende una figura perfetta per quello che ha in mente. Non è escluso
che alcuni pagani venissero salvati, in quanto sono particolarmente meritevoli. Problema si
essere avversario di Cesare, Dante separa la responsabilità individuale, e il contesto storico.
Canto VI:
- Forte legame politico morale
- Metafora della zara. Dante assediato dalle anime che vogliono sapere quello che succede dopo
- Tutti tranne uno morti in lotte che coinvolgono la Toscana
Canto VII
- Sordello non capisce ancora che sia Virgilio, dopo lo loda
- Per presentarsi cita anche il libo, il fatto che lui non potrà uscire dal libo e dalla sua condizione
- Indicazione importante è quella che durante la notte non si può salire
- Valore simbolico, senza la grazia divina non si può procedere nel processo di purgazione
- La notte lega assieme la volontà con l'impossibilità
Introduzione ai canti
Particolare suddivisione dell'episodio di Sordello fa da filo conduttore per un discorso che ha una
forte condizione morale e politica, ma che porta avanti il discorso sulla negligenza.
Una delle leggi del purgatorio è che non si può salire durante la notte. Non si può arrivare alla cima
della montagna senza la grazia divina.
Durante la notte, vanno nella valletta dei principi, conca più bassa con la vegetazione simile a quella
del paradiso terrestre, ricorda anche il limbo.
Qui le anime intonano il Salve Regina, ultima preghiera prima di andare a dormire.
Episodio che pone agli studiosi due domande fondamentali.
- tutti accumunati dallo stesso ceto sociale. Dante esplicita solamente la colpa di uno
Rodolfo d'Asburgo: colpa di non essere sceso in Italia; e anche Corrado Malaspina: colpa di
aver amato troppo i propri famigliari. Negligenza del rispetto del loro compito e delle loro
responsabilità
- Perché separati? Si pensa in primis per la propria condizione sociale. Memoria della fama della
loro vita terrena.
Canto VIII
Le anime cantano un inno consono al tempo della giornata.
Ci viene raccontata come una scena quotidiana, sembra di fatto un puro rituale. Anime del
purgatorio non possono più essere indotte in tentazione. Rito che ha la funzione di tenere vivo
questo fatto, e la memoria dell'importanza della grazie divina.
Letteratura politica:
- Valle come immagine del paradiso terrestre
- Scena degli angeli mette in scena rovesciandola, quella del cherubino
- Due angeli riescono a proteggere le anime che sono nella valle e a salvarle dal serpente,
rappresenta la felicità terrena.
Manca qualcosa
Ha permesso che ci siano quelle lotte, quelle divisioni, quelle guerre che non ci dovrebbero essere
stati. Non hanno obbedito al loro compito di tutela della pace terrena, rappresentata dal paradiso
terrestre. Sorta di rito che dovrebbe indurre in loro una sorta di meditazione in base a questo tema.
Velocità paragonata alle stelle cadenti e ai lampi estivi. Altra del gioco della zara, alla quale tutti
quanti si accostano per trarne dei vantaggi. Idea che siano sempre in gruppo. Mai riferimento che
riguardava un'anima sola. Si caratterizzano in maniera collettiva, più che singoli
Costruzione del canto IX guarda già al sogno. Negli altri due casi abbiamo quella strategia di
annunciarli, nel terzo caso preceduto da una lunga similitudine.
Manca qualcosa
Primo sogno
Canto soglia: canto IX ospita il passaggio tra Purgatorio e Antipurgatorio
Mentre dorme, viene trasportato da Santa Lucia fino alla Porta del Purgatorio. Ospita varie soglie,
valore simbolico si descrive dal fatto che ospita sia l'ingresso del Purgatorio che il primo songo.
Soglie simboliche:
Porta del purgatorio: soglia anche narrativa.
Rappresentata dai canti 70-72: descritta come inizio della seconda parte o fine della seconda
In entrambe le parti c'è una duplicazione sul piano verticale, quello che viene rappresentato nella
prima parte del canto, ha un suo doppio nella seconda parte. Accompagnata anche sul piano
verticale, in ciascuna delle due parti abbiamo una doppia rappresentazione della stessa cosa, doppio
dell'ascesa di Santa Lucia manca qualcosa.
Innalzamento immediato del tono, Dante che ce lo dice. Si sottolinea che l'argomento della storia
sarà più alte e di conseguenza lo sarà lo stile.
Dal punto di vista sintattico strutturale: sono entrambe due frasi principali, ma poi c'è una frase
temporale. Costrutto alto, che viene dal latino, quello che viene detto nella temporale è la parate più
importante anche se è una secondaria.
Il primo sogno
- Insistenza sulla dimensione corporea: si dice sulla carne
- Storia di Filomena (lei per Dante sarebbe una rondine)
- Primi guai, sono le storie di Filomena rimando all'episodio
- Accostare due aspetti in contraddizione. Che rappresentano due attitudini diverse
○ Rondine: ancora legata alla dimensione terrena
○ Seconda terzina: rivolta al futuro, libera dalla prigionia della carne e dai pensieri
- Lettore già predisposto ad ascoltare una profezia.
Alcuni elementi aiutano il lettore a stabile un confronto con il lettore. Marcatori che rendono
evidente gli elementi ipertestuali.
Manca qualcosa
Elementi platonici nell'esilio dell'anima in vita. Sempre intrecciati con elementi aristotelici, entrambi
però visti in chiave cristiana - attraverso i padri della Chiesa, come S. Agostino.
Anima ancora avvolta nell'involucro del corpo, si tratta di un tema pervasivo, perché c'è il tema della
purgazione, per la possibilità di vedere Dio e della beatitudine.
Protagonismo di Dante nel primo sogno: si da più spazio al racconto della reazione di Dante. Viene
fatta una similitudine con il risveglio di Achille - nascosto per non partecipare alla guerra di Troia.
Si definisce smorto, stesso aggettivo utilizzato per le prime anime che hanno visto approdare sulla
spiaggia.
Lo stesso evento viene raccontato con due prospettive diverse, una dall'interno e una dall'interno.
Virgilio spiega a Dante qual è il significato di quello che ha visto Dante. Qui non viene reso esplicito
se quelle parole siano riferite al songo. Non ci vuole dire quello che ha visto.
Dopo averlo rassicurato, se non facendo riferimento al fatto che l'anima di Dante stesse dormendo.
Appena appare la luce del giorno, Lucia lo trasporta davanti alla porta del Purgatorio. Testo stesso ad
invitarci a sovrapporre il sogno e quello che succede durante il sonno.
Baransky
Incarna un evento ad esso contemporaneo
Tavoni
Trasposizione omerica in tempo reale del trasferimento di Dante dalla Valletta alla porta del
Purgatorio
Manca qualcuno
Sfida del racconto, con una dimensione metaletterario. Ha senso perché è un elemento centrale nel
canto X. Prima, rappresentazione degli angeli e la cacciata dei serpenti dalla valletta dei re.
Canto IX
Attraversato da una soglia narrativa:
- Prima sogno
- Secondo descrizione della porta del Purgatorio
- Ultimi versi la varca
Il secondo sogno
Non c'è la stessa enfasi sull'alba, tema dominante è il freddo.
Geomanti: attraverso delle forme che c'erano sulla Terra riescono a predire il futuro. Dice che
vedono nella parte orientale del cielo, la Maggior Fortuna - la stella polare dei geomanti.
Dante la fissa e con la stessa intensità del suo sguardo la trasforma. Come il sole conforta le membra
infreddolite dalla notte, così fa Dante con il suo sguardo, rimettendola apposto.
In conseguenza di questo, la femmina può cantare, così bene che a fatica Dante sarebbe stato in
grado di prestare attenzione a qualcun altro.
Lei per il suo canto vorrebbe essere una sirena, viene fatta una similitudine con Ulisse, che riesce a
sfuggire al canto delle sirene.
Manca qualcosa
Il terzo sogno
Modi in cui si può raggiungere la felicità terrena:
- Vita contemplativa: a Dio attraverso la contemplazione
- Vita attiva: arriva a Dio attraverso le opere
Dante vede una donna che va per un prato a raccogliere i fiori e dice " mi chiamo Lia e mi sto
raccogliendo questi fiori per farmi una ghirlanda" manca qualcosa
Il risveglio
- Parla dei pellegrini, visti come quelli che stanno tornando a casa
- Come fuggono le tenebre, fugge anche il mio sogno
- Vede Virgilio e manca nome
Poi c'è una preghiera recitata dalle anime, in questo caso il padre nostro.
Serie di 3 esempi di vizi puniti. Esattamente come i tre esempi delle virtù.
L'agnello cancella la prima P dalla fronte di Dante.
I canti
Sono costretti a stare chini, piegati, sotto pesanti massi. Qui sono costretti ad essere sottomessi e umili. Non potrebbero
vederli, sono disposti nella cornice in modo tale che possano vederli, gli esempi sono parte della loro purgazione. Si nota quindi
anche una certa corrispondenza tra peccato e pena.
Continuità di riferimenti alle arti figurative, attraverso i paragoni, attraverso il modo nella quale sono presentati gli esempi.
Questo passa anche in parte dal fatto che ospitano anche degli elementi di riferimento alle arti visive,
Questi si presentano in vari modi:
- Altorilievi, all'interno della cornice
- Bassorilievi, così che da chini li possano vedere
Li rappresenta con un ecfrasi con emulazione di Virgilio(X - descrizione dello scudo di Enea nell'Eneide) e Ovidio (XII).
Dimostrare di saper fare anche qualcosa di più complesso.
Canto X
Ospita la parte degli esempi della virtù. Riflettersi di questa ripartizione, la prima e al seconda parte sono accomunate da tema
della fatica. La parte centrale, suona come i suoi esempi, leggiadri e soavi.
Dante si accorge subito di questi intagli sulla parete, che occupano gran parte del canto. Si parte quasi sempre da un richiamo
di Virgilio che è assolto dagli esempi che sta guardando.
Richiamo di Virgilio:
- Funzione che Dante stesso ha più avanti Dante avrà per il lettore
- Solo vedendo tutte e tre le scene capirà il loro messaggio morale, e riuscirà a spronarlo alla virtù, come dovrebbero fare.
Come se stesse leggendo un testo scritto intorno alla roccia, porta in campo la sinestesia.
Diletto da Maria, espressione usata anche dalla seconda alla terza scena. Dobbiamo immaginarla sulla destra, come nella
maggior parte delle annunciazioni.
Seconda scena:
- Tratta dal libro dei re della bibbia
- Protagonista David, quello dei salmi
- Arca toccata soltanto da chiunque fu assegnato al lavoro
- Episodio del trasporto dell'arca e la danza in cui il re David si impegnò dopo.
- Viene preso dalla moglie Nicole come atto di vergogna, qualcosa della quale lei avrebbe dovuto vergognarsi
- La vista gli faceva dire sì, stanno cantando, il senso dell'udito gli fa dire no, perché non c'è nessun suono
Manca qualcosa
Canto XI
Contenere al magnanimità, dovere nel proprio ingegno, nel proprio talento, è qualcosa che non deve valicare certi limiti, che
devono andare assieme con le affermazioni che si fanno.
Il fatto che Dante abbia scelto della poesia attraverso le arti visive, sia di per se un gesto di umiltà. Missione di abbassamento
nell'usare anche questo tema.
Discorso di Oderisi:
- Tempo in cui l'arte arriva a livelli molto alti, è più facile che le "nuove generazioni" diventino meglio di quelle vecchie
- Si paga la pena id questa superbia, sono qui perché sono arrivato a pentirmi in vita.
- Se i tempi non sono rozzi allora succede questo
- Subito segue l'amonizione rispetto alla vanità mondana
- Non cambierà nulla se morirai da vecchio o da giovane
Canto XII
Si deve riabbassare perché Virgilio lo invita a osservare gli esempi che sono intagliati nel pavimento
Sono tre serie, da una parte sono tutti biblici e dall'altra sono tutti tratti dalla storia
Tre anafore:
- Ciascuna di quattro terzine, si crea un'acrostico che riprende le lettere iniziali del primo manca qualcosa
- Incontro con l'angelo alla fine della cornice che canta la beatitudine dei poveri di spirito
Manca qualcosa
1. Invidiosi
2. Iracondi
3. Accidiosi
Mancanza di amore per i beni secondari - beni che non sono Dio.
Adattamento diverso da cornice in cornice. Muta spesso la disposizione degli esempi, nel modo in cui sono presentati.
Nelle cornici che vedremo sono:
- Invidiosi: volanti, aeree, incorporee (queste anime non vedono perché hanno gli occhi cuciti - non possono vedere Dio, in
significato allegorico)
- Iracondi: visioni estatiche
- Accidiosi: esempi gridati dalle anime (devono correre, non stare mai fermi, devono quindi gridarli)
Canto XIII
Comincia con descrizione della cornice deserta. Dante ode le voci ancora prima dell'incontro con le anime
Sono avvolti in questi manti grigi, associato all'invidia. Hanno gli occhi cuciti con il filo spinato. Viene dal latino invidere che
letteralmente vuol dire vedere male.
Sembra che Dio non li voglia vedere, che Dio non gli si voglia concedere per il periodo della sua pena.
Invidia
- Si teme il bene altrui perché di teme che possa limitare la nostra
- Simile all'invidia (desiderio smisurato della propria eccellenza)
- Allusione della vicinanza tra la superbia e invidia
- Decadenza della politica italiana a seguito di superbia e invidia
- Non ci sarebbe questa crisi se ci fosse qualcuno che sappia mantenere la pace
Inizio:
- Cantano inviti all'esercizio della carità
- Qualcuno vede in questi spiriti come degli angeli invisibili
- Idea che Dante ha deve essere derivata dal mito di Eco (talmente innamorata di Narciso che viene trasformata in
solamente voce)
- Tanti gerundi
- Ricerca di corrispondenza tra suoni e i suoni che vengono uditi
- Attenzione per la ripetizione dei suoni (es: la /v/ la /s/)
Gli esempi
- Primo esempio: le nozze di Cana (primo miracolo di Gesù, Maria lo spinge a compierlo)
- Secondo: Oreste e Pilade legati da una grandissima amicizia e si trovarono davanti alla condanna a morte di Oreste da
parte del re, che non lo conosceva. Pilade quindi si finge Oreste. Tratto da Cicerone dal De finibus
- Terzo: parafrasa Gesù: amare chiunque, anche chi vi ha fatto male
Canto XIV
Esempi di peccati
- Primo: genesi 4, 14 parole di Caino dopo l'uccisione di Abele
- Manca qualcosa
Canto XV
- Cornice degli iracondi
- Prima conclude la sezione sugli invidiosi. Riflessioni sul dialogo con Guido manca nome
- Poi arriva agli esempi
Le visioni estatiche
- Visioni che avvengono in uno stato di veglia
- Comprendono un'uscita da se
Struttura:
- Tre terzine per la prima parte
- Pr la seconda quattro
- Per la terza tre
- Importante anche l'uso dei verbi che gli rende un climax ascendente
- Gradazione nell'intensità della virtù degli esempi
Esempi:
- Primo: Maria trova Gesù nel tempio, che parla con i rabbi. La sua reazione è molto calma, con amore materno
- Secondo: moglie di Pisistrato rispetto a lui, iracondo. "Se tu sei re di questa città così illustre, vendicati di quell'uomo che
ha baciato nostra figlia per la strada". La moglie voleva condannarlo, Pisistrato invece aveva avuto più clemenza.
Contrapposizione tra ira e mansuetudine
- Terzo: dice di vedere gente che bruciano di invidia. Parla del Martirio di Stefano, descritto come un giovanotto. Ci sono
due interpretazioni del fatto che lui si chini: per pregare oppure per le pietre.
Quando ritorna alla realtà dive che riconosce i suoi non falsi errori manca qualcosa
Dimostra la centralità delle immagini del purgatorio. Sia immagini vere che false, sia che siano benevole sia che portino male.
Dante ha continuato a camminare ma come intontito. Virgilio gli domanda che cosa gli sia successo, anche se lo sa già, infatti gli
spiega anche la funzione di quello che ha visto. Le visioni, servono appunto a far sì che il cuore di Dante si apra alla pace.
Canto XVI
Digressione sul libero arbitrio
- Spiegata da manca nome
- Digressione politica e morale
Canto XVII
Prima appello al lettore:
- Aiuta a visualizzare la particolare luce che c'è nella stanza
- Lo prepara a sentire gli esempi che sono apparsi a Dante
- Vis immaginativa: testore, luogo dove rimangono le immagini catturate da sensi. Riceve e conserva le immagini
Esempi di quella che viene definita ira mala. Secondo S. Tommaso esiste anche un'ira buona che porta ad arrabbiarsi per il male
degli altri. Manca qualcosa
Immagine di grande efficacia, per far capire come appaiano con così tanta rapidità
Esempi:
- Prima: Progne, sorella di Filomena (Dante inverte la trasformazione di animali delle due sorelle). Riferimento al libro di
Ester: il giusto Mardoceo, si rifiuta di adorare Aman, ministro del re Persiano Aussero, mandato per punire Mardoceo. Si
viene a sapere che Aman, voleva sterminare tutti gli ebrei, viene quindi punito sullo stesso patibolo preparato per
Mardoceo.
- Secondo: la mamma di Achille piange e si suicida perché capisce che la guerra era già persa. Manca qualcosa