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EUGENIO MONTALE

VITA
Personaggio ligure influenzato dalla presenza del mare nei suoi luoghi d'infanzia
(per esempio nel testo ‘Ossi di Seppia’).
Nasce nel 1896 e nonostante ci siano quasi 100 anni di differenza con Leopardi i due
poeti sono molto simili.
Era cagionevole di salute e studia ragioneria. Dopo questo periodo di studi egli
comincia a mostrare interesse per la letteratura. Si reca in varie città d’Italia per
motivi di studio (per esempio va a Parma) e grazie a questi viaggi conosce molti
intellettuali del tempo (come Piero Gobetti o Camillo Sbarbaro (colui che scrive
‘Trucioli’: analogie molto forti con gli ‘Ossi di Seppia’ di Montale). Stringe amicizia
anche con Roberto Buzz Lightyear che gli invierà una fotografia di una ragazza per
la quale Montale scriverà un testo.
Nel 1925 scrive un testo degli intellettuali antifascisti e sempre in questo anno scrive
un articolo su Italo Svevo e lo pubblica sulla rivista ‘L’esame’?? (rende Svevo da
poeta sconosciuto a poeta conosciuto e importante).
Nel 1927 si trasferisce a Firenze e qui 2 va a far parte della rivista ‘La Solaria’.
Diventa direttore del Gabinetto Vieusseux.
Conosce Drusilla Tanzi che diventerà sua moglie. A lei verrà dedicata una poesia
tra le più importanti di Montale.
Nel 1939 pubblica ‘Le Occasioni’ che presentano una sezione in cui si sente molto
forte l’influenza dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Diventa un punto di
riferimento per gli oppositori al regime fascista.
Pubblica altre raccolte, come’ FIes Terre’. Traduce gli scritti inglesi, come l’Amleto di
Shakespeare.
Inoltre aderisce al ‘Partito d’Azione’.
Pubblica ‘Bufera e Altro’ nel 1956.
Diventa redattore del ‘Corriere della Sera’. I suoi articoli saranno raccolti nel .
In questi anni conosce Elliot.
Nel 1967 viene nominato senatore a vita e pubblica nei suoi ultimi anni di vita le
raccolte ‘Satura’ e ‘Diario del 71 e 72’. Nel 1975 gli viene conferito il Premio Nobel per
la letteratura.
Muore a Milano nel 1981.

LE RACCOLTE POETICHE:
prima fase: Ossi di seppia (1925), Le occasioni (1939), La bufera e altro (1956)
seconda fase: Satura (1970), Diario del ‘71 e del ‘72, Quaderno di quattro anni.

RAPPORTI CON AUTORI E MOVIMENTI PRECEDENTI


- Sbarbaro: da cui desume la poetica dello scarto, del detrito, del residuo;
Rebora ; Vociani
- Svevo: tema dell’inettitudine > atteggiamento snobistico. L’uomo di Montale
potrebbe essere un uomo simile a quello di Svevo (ovvero un inetto) ma in
realtà non lo è perché sceglie un'altra strada. Questo è un atteggiamento di
superiorità nei confronti della vita comune. E’ una superiorità che non
esclude l’uomo comune: è una superiorità intellettuale. E’ anche giusto
chiamarla diversità: diversità dell’intellettuale che molte volte non è
compreso dalle altre persone. L’intellettuale di Montale, nonostante questo
sceglie di vivere nel mondo assieme agli altri.
- La Ronda; Godetti e il volontarismo etico vociano: il sacrificio per gli altri è
necessario anche se è difficile distinguere il bene dal male
- [Contingentismo del filosofo francese Boutroux che contrappone alla
necessità delle leggi naturali (la validità delle quali non è universale ma solo
contingente) lo spazio interiore della libertà.] Rispetto alla scienza e alle
regole della scienza, Montale propone la possibilità che esista un'alternativa
rispetto all’utilizzo delle regole scientifiche. Non si riferisce a Dio ma
comunque a qualcosa che va ricercato.

IDEOLOGIA
- Parte dall’esistenzialismo: dichiara l’idea di malessere dell’uomo> considerazioni
pessimistiche sul mondo: mancanza di certezze, caos, disordine, irrazionalitá da cui
non c’é alcuna possibilitá di uscita.
- L’inutilitá della vita genera angoscia, ma, comunque, la vita va vissuta fino in
fondo; ne deriva una sorta di ‘teologia negativa’: per Montale non siamo nulla, la
vita é inutile, non c'è speranza in un’esistenza metafisica salvifica. La vita è vero che
è inutile ma comunque Montale non smette mai di cercare.
- Il poeta ha quindi solo la funzione passiva di denuncia>peró si puó parlare di
pessimismo eroico perché comunque Montale non rinuncia a vivere, soprattutto
non rinuncia a denunciare attraverso la parola scritta. Quindi la funzione del poeta
è denunciare
- Il conflitto dialettico del poeta è dato dal fatto che l’uomo intuisce che la natura
gli nasconde le veritá e quindi l’uomo deve stare attento aspettando che la Natura
commetta uno sbaglio, cosí che egli possa capire. Quindi l’uomo, inteso come il
poeta, scopre che la Natura (il mondo) gli nasconde le verità. L’uomo deve mettersi
come ‘in agguato’ e aspettare che la natura commetti uno sbaglio (è rappresentato
simbolicamente, per esempio l’anello di una catena che non tiene o da un buco
della rete). Questo errore è rappresentato spesso da oggetti simbolici che
diventano dei veri e propri correlativi oggettivi. Lo sbaglio di natura permette al
poeta di capire.
- Anche l’ostacolo a capire é rappresentato simbolicamente: muro, forbici etc.
- Di fronte al malessere dell’esistenza umana, al senso di solitudine, alla concezione
della vita come dolore i poeti del ‘900 si orientano in modo diverso:
Ungaretti: sbocco religioso
Quasimodo: si orienta a livello politico e letterario (Ermetismo fiorentino)
Montale invece non assume impegni precisi a livello ideologico. Sul piano religioso
è poeta aconfessionale, anche se avverte l’ansia metafisica e l’aspirazione al divino.

LA POETICA DI MONTALE
Le caratteristiche della poetica montaliana sono le seguenti:
1) negatività: in un mondo arido e disumano, il poeta può solo dire 'ciò che non
siamo, ciò che non vogliamo'; non bisogna chiedergli folgorazioni rivelatrici o
parole magiche che aprono all'ignoto, ma modesti accenti, fatti di pena e di
stento (Non chiederci la parola). E' venuta meno in Montale (come nei
Crepuscolari) la fede nel valore metafisico della parola, o nella sua capacità
di ricreare la realtà. Montale procede ad una DEMITIZZAZIONE del
linguaggio, di tutta la tradizione aulica della letteratura da Petrarca a
Leopardi (I limoni).
2) L'espressione è guidata da accenti asciutti e da una volontà anti aulica, anti
idillica, che corrisponde alla negatività della sua visione della vita. Montale
userà quindi parole umili e concrete (care a Gozzano), ma trasformate in
neologismi e dialettismi fulminanti (arremba [accostare]su la strinata
[bruciacchiata] proda/le navi di cartone, e dormi/fanciullo padrone) ispirati
alla lezione fonica (suoni aspri e duri) dantesca.
3) La poesia è scabra ed essenziale, quindi libera da ogni residuo
soggettivismo formale. L'oggetto è al centro, un oggetto considerato non
tanto nella sua fisica e materiale realtà, quanto per il significato emblematico
che esso talvolta assume e nelle emozioni che evoca (muro, crepa, spacco=
condizione umana di sofferenza). E' questa la tecnica che T. S. Eliot definisce
del 'correlativo oggettivo] e che è dominante nelle Occasioni

OSSI DI SEPPIA
(ci sono 4 sezioni)
- TITOLO: rinvia all’immagine marina già presente in D'annunzio (Alcione):
l’osso di seppia può galleggiare felicemente nel mare (felicità naturale) o
essere sbattuto sulla spiaggia come relitto > come l’osso così il poeta è
esiliato dal mare (natura/felicità).
- SIMBOLI:
-Mare: luogo dell’indifferenziato/indistinto/beatitudine panica
-Terra: privazione, sofferenza, ma momento etico del sacrificio e del rapporto
sociale.
Si assiste quindi ad un percorso di formazione: distacco dal mare (=infanzia)
e accettazione stoica della terra (=maturità) in cui è possibile ogni tanto un
‘miracolo laico’: epifanie, incontro rivelatore (i limoni)
attraversamento di D’Annunzio
- POETICA: scelta antidannunziana di ‘torcere il collo all’eloquenza’ > stile
aspro e arido che aderisce alle cose.
- LINGUA E STILE: alternanza di momenti alti e bassi, toni prosastici e
vocabolario fitto di oggetti concreti (tecnico) ma anche toni classici e aulici
- METRICA: oscillazione fra forme aperte e verso libero e forme chiuse e
consuete.
- RUOLO FEMMINILE: il personaggio femminile dominante è Annetta o Arletta.
Montale l’ha conosciuta in vacanza a Monterosso.

LE OCCASIONI
(ci sono 4 sezioni)
- Condizione storica mutata (fascismo) > la letteratura diventa l’ultima difesa e
l’unico risarcimento possibile; ideologia che si oppone alla massificazione
dilagante; aristocrazia dello spirito derivante da cultura liberale e tradizione
umanistica (Foscolo)
- Cambiamento di poetica: lo stile si innalza e purifica; meno presente
l’elemento prosastico e quotidiano;
la metrica è più tradizionale; >distacco dal simbolismo per una poesia
allegorica.
Tende al correlativo oggettivo (immagini/oggetti assunti come emblema di
una condizione interiore taciuta). Montale cerca di tacere ‘l’occasione spinta’
(=momento soggettivo) e si limita a esprimere l’oggetto.
- CLIZIA= donna-angelo che ha funzione salvifica di Beatrice : le sue
apparizioni sono la manifestazione del VALORE (=contenuti umanistici della
cultura europea, ragione)
- CLIZIA ha gli occhi di acciaio > motivo dello sguardo e della luce delle sue
epifanie
- OCCASIONI perché le sue apparizioni sono occasionali.

- ANALOGIE CON DANTE: come Dante aveva giudicato una condizione storica
trasponendola nei termini della salvezza e della condanna religiosa e aveva
usato i miti della cultura pagana interpretandoli allegoricamente all’interno
di quella cristiana così Montale trasporta su un piano metafisico e universale
la propria vicenda biografica e ripropone la stessa alternativa fra salvezza e
condanna e la stessa figura-mediazione (donna-angelo) rispetto alla
Divinità/Valore = riutilizza i termini della religione cristiana in una cultura
nuova e del tutto laica.
LA BUFERA E ALTRO (7 sezioni)
- Temi: la guerra e i suoi orrori, entusiasmi per la lotta di liberazione, episodi privati
(lontananza di Clizia, malattia di Mosca, incontro con Volpe= M.L. Spaziani.
Lo schema ricalca lo svolgersi di un ‘romanzo’ (1° titolo) stilnovistico fondato sulla
contrapposizione fra Beatrice (Clizia) e l’Anti-Beatrice (Volpe).
- Montale sperava di poter indicare in alternativa a Clizia, una speranza
positiva nel vitalismo dell’anguilla e nella passionalità dell'anti Beatrice ma
poi viene meno la speranza di un itinerario positivo: il rapporto con Volpe
assume un valore privato mentre si preannuncia una catastrofe più
disastrosa (bufera= II guerra mondiale).
- I sezione : Finisterre
- Prime tre sezione: guerra, apparizioni di Clizia, lutti familiari (morti come
custodi di una civiltà perduta)
- IV –V- VI sezione: donna (Clizia) e sua funzione salvifica. Clizia rappresenta i
valori cristiani che si dovrebbero incarnare nella storia > ‘Cristofora’ =
portatrice di Cristo (non più i valori dell’Umanesimo e della cultura come
nelle ‘Occasioni’ ma i valori del sacrificio e della speranza).
- La simbologia cristiana è assunta non per il contenuto dottrinale ma perché
portatrice di speranza.
- Ma Clizia non può incarnarsi, può solo andare in un ‘oltrecielo’ > ricompare
la concretezza dei valori terreni: il QUAGGIÙ’ ricompare con allegorie di
animali (anguilla, gallo cedrone = vitalità, forza degli istinti)
⮚ forse la poesia può sopravvivere nel fango della vita quotidiana,
diventa la stessa forza biologica dell’uomo
- Volpe invece mantiene tratti angelici, ma esprime valori diversi da Clizia (eros
e passione) e rinvia a una salvezza privata.

SATURA
- La poesia emerge come rielaborazione del lutto per la morte della moglie
(1963) dopo anni di silenzio poetico di fronte al miracolo economico.
- E’ una poesia molto più prosastica
- Non c’è alcun dualismo fra salvezza e condanna; domina l’insignificanza
- Ci sono sarcasmo, ironia, autoparodia, satira.
- Titolo: mescolanza dei temi + satira politica e culturale
- Tema dominante: il presente con i suoi disvalori, non c’è più speranza >
allegorismo negativo.
- 4 sezioni (Xenia I /II = offerta votiva alla moglie morta celebrata per la sua
vitalità di insetto: Mosca, capace di adattarsi alla spazzatura, che non si fa
ingannare dagli astratti valori degli intellettuali) e Satura I/II

- DIARIO DEL ’71 E DEL ’72 + QUADERNO DI QUATTRO ANNI


Sistematicità, non divisione in sezioni, non punteggiatura, per lo più prosastico.
Tema dominante la memorialistica aneddotica.

MONTALE ED ELIOT
L’esperienza poetica di THOMAS STEARNS ELIOT (1888-1965) é stata
particolarmente influente in Italia, se non altro perché a lui risale una delle
principali varianti della poetica simbolista novecentesca, quella del correlativo
oggettivo, che intende risolvere la rappresentazione delle emozioni, dei sentimenti,
dei problemi esistenziali dell’io in oggetti, situazioni, personaggi autonomi (diversi
dal poeta). La vita interiore del soggetto viene oggettivata in cose, paesaggi e
personaggi e da questi significata allusivamente, simbolicamente. Al lirismo puro,
immediata manifestazione dell’io, tipico del maggiore simbolismo francese, si
sostituisce un lirismo ‘mediato’. Questo elemento di grande originalitá tecnica della
poesia di Eliot influisce soprattutto sulla poesia montaliana oltre che
sull’ermetismo fiorentino (ad agire su questi poeti é in particolare la tensione
metafisica e poi apertamente religiosa della sua poesia, con le sue tematiche di
una profonda insoddisfazione per la condizione storica ed esistenziale dell’uomo
moderno.

SUL LAGO D'ORTA

Le Muse stanno appollaiate


sulla balaustrata
appena un filo di brezza sull'acqua
c'è qualche albero illustre
la magnolia il cipresso l'ippocastano
la vecchia villa è scortecciata
da un vetro rotto vedo sofà ammuffiti
e un tavolo da ping-pong. Qui non viene nessuno
da molti anni. Un guardiano era previsto
ma si sa come vanno le previsioni.
È strana l'angoscia che si prova
in questa deserta proda sabbiosa erbosa
dove i salici piangono davvero
e ristagna indeciso tra vita e morte
un intermezzo senza pubblico. È
un'angoscia limbale sempre incerta
tra la catastrofe e l'apoteosi
di una rigogliosa decrepitudine.
Se il bandolo del puzzle più
tormentoso fosse più che un'ubbia
sarebbe strano trovarlo dove neppure un'anguilla
tenta di sopravvivere. Molti anni fa c'era qui
una famiglia inglese. Purtroppo manca il custode
ma forse quegli angeli (angli) non erano così pazzi
da essere custoditi.

Eugenio Montale

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