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MONTALE

Nasce a Genova nel 1896. Compie studi tecnici per evitare gli sforzi universitari a causa della salute
cagionevole. Sì appassiona alla letteratura grazie alla sorella Mariana che la studiava. Va in vacanza alle
cinque Terre che lo ispirano. Nel 1915 Si diploma in ragioneria. Partecipa alla prima guerra mondiale e
quando torna diviene critico letterario e poeta. Nel 1925 pubblica la prima raccolta di testi "Ossi di Seppia".
Pubblica "Il caso Svevo", un'opera in cui rivaluta Svevo. Nel 1927 diviene direttore di un gabinetto
scientifico a Firenze. Durante questo periodo, definito periodo Fiorentino, incontra alcuni dei più grandi
scrittori. Incontra Irma brandeis di cui si innamora, verrà mai corrisposto. La donna Sara fonte di ispirazione,
il nome letterario di clizia. Il poeta verrà poi licenziato perché si rifiuta di prendere la tessera del partito
fascista, aveva infatti aderito al Manifesto degli intellettuali antifascisti. Si sposerà con drusilla danzi, la qual
è la protagonista della sua ultima raccolta di versi. Sopravvive scrivendo articoli è finita la guerra viene
assunto come corrispondente del corriere della sera a Milano. Nel 1956 pubblica la terza raccolta "la bufera
e altro", riguardante la guerra. Nel 1971 pubblica la sauna opera "Satura" e nel 1975 vince il premio Nobel.
Muore nel 1981.

FONTI

Le principali fonti di Montale sono i simbolisti francesi, Pascoli e D'Annunzio. Analizza anche le opere di
Leopardi, Foscolo, Petrarca e Dante (utilizza dei lessicismi Danteschi).

PENSIERO E POETICA

Montale ha una formazione filosofica. In particolare si ispira a Rensi, un filosofo il irrazionalista, che
sostiene che la ragione ha fallito e i suoi strumenti sono insufficienti alla comprensione della realtà, del
mondo: l'esistenza è illuminata dalla casualità. Questa teoria è il punto di partenza per Montale, che parte
dalla realtà e ricerca disperatamente il senso dell'esistenza attraverso una tensione conoscitiva che tiene
viva la ricerca poetica. Non si arrende al mare di vivere. La vita è una muraglia lungo la quale camminiamo
senza la possibilità di vedere altro, Montale circa un anello debole, un varco. Parte dalla sua esperienza di
disarmonia con la realtà e fai in modo che diventi una condizione universale dell'uomo. Il male di vivere è
l'incapacità di collocarsi la propria esistenza, non essere in grado di vivere i desideri più profondi. La poesia
un valore critico (si fa portavoce della realtà e dell'assurdità dell'esistenza) e conoscitivo (è un tentativo
disperato di trovare un senso).

TEMA DEL "VISITING ANGEL"

Nella poesia di Montale troviamo molti personaggi femminili, tutti riconducibili alla realtà. La donna in vista
come una mediazione tra il poeta e la conoscenza (concezione dantesca).

Montale definisce la donna "un radar di pipistrello" (in una poesia di Sakura) perché ha la capacità di intuire
la vita di muoversi verso il fluire dell'esistenza e ha il coraggio di immergersi nella vita nonostante le
difficoltà. La donna è creatrice di vita.

OSSI DI SEPPIA

E’ una raccolta di poesie pubblicata per la prima volta nel 1925; include però componimenti scritti già a
partite dal 1916 come per esempio la poesia “Meriggiare pallido e assorto”. Nella seconda edizione del
1928 inoltre, vengono aggiunte sei liriche e modifica la struttura interna della raccolta.

Già il titolo dell’opera presenta una figura retorica; infatti Ossi di seppia indica la cartilagine dei molluschi
che galleggiano sul mare o che vengono sbattuti sulla spiaggia, consumati dal mare come noi, esseri umani,
veniamo consumati dalla vita.
La poesia scarna, fatta di poche parole e soprattutto semplice. Rifiuta perciò la poetica dei poeti del
Novecento ed in particolare la retorica di Gabriele d’Annunzio. Proprio con quest’ultimo infatti, attraverso
la poesia “I Limoni”, avvierà dure polemiche e critiche. Montale si pone l’obiettivo di scrivere poesie scarne,
semplici e che raccontassero situazioni dell’odierna quotidianità ; rifiutando perciò le scene “surreali”
tipiche di d’Annunzio (vedi per esempio “La pioggia nel Pineto”).

Montale crea delle poesie che dal punto di vista stilistico risultano assai complesse: allitterazioni, campi
semantici, parole aspre, metafore, anafore, rime e molto altro. Perciò seppur i contenuti risultino semplici,
il modo in cui essi sono scritti non sono subito intuibili.

L’ambientazione della maggior parte delle poesie è il territorio delle Cinque Terre, dove Montale passava le
sue estati quando era giovane.

LE OCCASIONI

Le occasioni è il titolo della seconda raccolta poetica di Montale, pubblicata da Einaudi nel 1939.

Rispetto ad Ossi di seppia, sono evidenti da subito alcuni cambiamenti nella poetica montaliana: dalla
poesia del paesaggio ligure di Ossi di seppia passiamo (complice anche il trasferimento del poeta a Firenze
nel 1927) a testi che si concentrano maggiormente su una figura femminile, di nome Clizia (Irma Brandeis9
che diventa una figura emblematica della poesia di Montale. Assume contemporaneamente i tratti di una
donna reale e quelli della donna salvatrice e angelicata 8tema del visiting angel). Questo miraggio di
salvezza che Montale intravede (e che lo distoglie, almeno in parte, da una condizione di solitudine), verrà
ulteriormente sviluppato nella raccolta successiva, “La bufera”. Tuttavia, ne “Le occasioni”, anche la realtà
esterna e contingente riveste un compito importante: il pessimismo montaliano, si sviluppa ulteriormente,
accettando come un dato di fatto la disarmonia del mondo e della vita già intuita nella raccolta precedente.

Questo moto introspettivo si traduce in una poesia più complessa e 'difficile' rispetto a quella della raccolta
precedente: spesso gli oggetti reali che il poeta evoca ("correlativo oggettivo" del poeta inglese T. S. Eliot,
per cui alcuni oggetti diventano il corrispettivo concreto di una specifica emozione) sono simboli o sfumate
allusioni per dare forma ai propri stati interiori.

Sul piano stilistico, colpiscono le scelte letterariamente più elaborate da parte di Montale, l'uso di termini
non comuni e rari, una sintassi più complessa e frequentemente "spezzata" dal ricorso all'enjambement o
dall'uso di figure retoriche e metafore (in particolar modo, per la figura femminile).

SATURA

Viene pubblicata nel 1971 e le idee di Eugenio Montale risultano radicalmente cambiate, influenzate
maggiormente dalla cultura europea. Diventano in effetti ancora più pessimiste. Il linguaggio si fa sempre
più semplice e cerca di eliminare ogni ambiguità.

Per Montale, diventa molto importante il ruolo della memoria: fa spesso riferimento alla sua giovinezza, la
confronta con la sua immagine attuale di vecchio e si rende conto che anche da giovane era già presente in
lui l’oscurità della vecchiaia.

La società ha perso ogni valore: la cultura europea, sulla scia della filosofia di Nietzsche, ha accolto il
concetto della “morte di Dio”. Se a molti questo traguardo sembra una liberazione per Montale in realtà
l’uomo non ha più nulla a cui affidarsi. Esiste un fantasma che governa la nuova società di massa, fatta di
nuove tecnologie e di amministrazione che l’uomo non capisce. L’essere umano è confuso e non ha valori
profondi a cui aggrapparsi. L’intera società appare ormai priva di valori e non ha più alcun modo di salvarsi.

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