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Istituzioni 27 ottobre

Per Tönnies la componente naturale e di coesione nella comunità è qualcosa di importante


e lo è in tutte le associazioni di tipo comunitario perché implica sentimenti, senso di
appartenenza e orientamento all’azione. Sono degli elementi che creano delle identità
collettive che una volta che si sono riprodotte nel tempo avranno forte influenza anche sugli
altri (ha dei riflessi importanti sull’identità collettiva e individuale).
Nella visione di Durkheim questa forma di organizzazione sociale è formata da un tipo di
solidarietà che lui chiama di tipo meccanico (e non organica come sostiene Tönnies).
La solidarietà organica Durkheim la attribuisce alla società moderna.
Il termine solidarietà è spesso utilizzato in modo sbagliato perchè non è qualcosa che ha a
che fare con l’altruismo. Solidarietà viene da “solidus” e indica una realtà sociale che
permette la compattezza di un tessuto sociale.
Quando Durkheim parla di solidarietà, parla di società compatte che cercano di combattere
gli urti della storia. Nell’ambito della comunità, il rapporto tra gli individui e il gruppo è la
coesione.
Per Durkheim l’identità individuale è sempre il prodotto di una combinazione tra coscienza
individuale e collettiva: dove coincidono c’è la COMUNITA’ (effetto di sovrapposizione delle
due coscienze), quando non è così c’è la SOCIETÀ.
Nella comunità il conformismo e gli orientamenti sono fortemente omologati e integrati
all’interno di un tutto, mentre nella società le cose possono articolarsi in modo più spaziato e
in modo meno cogente. Nella realtà della società il senso della comunità continua ad
esistere e quest’ultima continua a lavorare per il senso di appartenenza. Durkheim dice che
la solidarietà nella comunità è un movimento automatico perché si è abituati al bene
collettivo e la solidarietà è meccanica e non è il frutto di una scelta o di un'articolazione
particolare: c’è la coincidenza tra coscienza individuale e collettiva. La solidarietà che si
rileva in ambito societario, invece, è qualcosa che si ritrova in un contesto in cui le posizioni,
i ruoli e i comportamenti sono estremamente diversificati. Le appartenenze si disgregano e
si organizzano su altre basi( operai e borghesia).
Nello sviluppo della realtà sociale a cui Durkheim assiste, lui vede una società col rischio di
disgregarsi a causa della presenza di disarticolazioni, ma vede anche che questa struttura
sociale può trovare altre forme di coesione. Queste ultime sono molto più immediate e
provengono da un organismo che ha delle strutture e forme di mediazione. Nella società la
naturalità cessa e ogni componente ha la sua funzione, i suoi obiettivi e i suoi orientamenti. Il
rapporto di società può esserci o non esserci ma c’è la consapevolezza che senza queste
forme di mediazione una società non va avanti e non funziona. È quindi presente un fatto
meccanico basato sulla consapevolezza che senza la coesione non si produce nulla.
L’elemento della scelta caratterizza la realtà sociale più evoluta.

Nella differenziazione del lavoro che avviene nella modernità ,secondo Durkheim, accade
che la peculiarità che assume il lavoro è uno dei luoghi dove si forma il conflitto sociale, uno
degli ambiti dove l’ingiustizia si fa più chiara.
Che cosa è necessario fare affinché questo grande organismo sociale non scoppi da tutte le
parti? Dove si possono limitare le invidie che creano diseguaglianze?
Durkheim dice che non ci sono mezzi per riconoscere il giusto merito per ognuno che
svolge un ruolo, che ciò che è necessario è che la maggior parte degli uomini si accontenti
della propria sorte, convinti di non avere diritti.
È indispensabile che ci sia una autorità che decida i diritti degli uni e degli altri e che
convinca che siano quelli.
In tutto questo Durkheim cerca di capire come funziona la società e non promuove nulla, le
ingiustizie sociali sono viste da un punto di vista anticapitalista.

La sua è un'analisi per comprendere i significati e le regole profonde.


Senza la conoscenza dei meccanismi della vita sociale non si creeranno delle soluzioni.
Regolazione,integrazione e coesione sono organi che costituiscono il funzionamento
sociale. Per Durkheim l’ordine sociale è il livello di regolazione che orienta i comportamenti e
le scelte in modo che siano riconoscibili in base alle leggi e alle regole stabilite. Se non c’è la
giusta integrazione tra l’apporto e il beneficio, c’è lo scompiglio e non si ottiene un risultato
adeguato. L’integrazione senza la coesione sociale diventa un carattere meccanico.
Malgrado questo, c’è sempre un rischio che ci siano delle componenti che pretendono di
più(si ribellano) e l’unico modo per regolare questa tendenza è che vi siano delle norme che
si basino su una convinzione e che abbiano una capacità di amalgamare. È necessario che
ci siano delle forme di mediazione, delle corporazioni in cui c’è una adesione da parte di
membri che si identificano e si stabiliscono all’interno di una società, compensano gli effetti
dannosi della differenziazione sociale e hanno un carattere coesivo.
Le corporazioni sono lo stadio che precede la formazione dei sindacati che saranno più
diffusi nella seconda metà dell'800. Avranno un ruolo fondamentale nell’ attutire gli effetti
negativi dello scontro sociale. Il ruolo di mediazione non è solo a carico di questi organismi
intermedi, ma è svolto dalle rappresentazioni sociali che sono un insieme di idee e
descrizioni del mondo che aleggiano nella vita sociale e integrano l’identità di qualcuno. È
una dimensione fondamentale della vita sociale che Durkheim analizza specialmente nella
sua ultima opera.
Le rappresentazioni sociali hanno un'ambizione regolare di modificare il mondo sociale di
riferimento per non cambiare l’identificazione e l’identità. Il mondo si rifà, a seconda di dove
ci si deve collocare per cercare una giusta e buona collocazione.

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