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LE TRADIZIONI WEBERIANE

1. Teoria della scelta razionale


2. Teoria del conflitto

CONTENUTI

- Un breve confronto Durkheim Weber in merito al punto di vista da cui scelgono di osservare la
società;
- Approfondimenti del concetto di comprensione;
- La sociologia comprendente e l’individualismo metodologico;
- La sociologia comprendente e la teoria del conflitto;

DURKHEIM

Quello che gli individui hanno in testa è inosservabile. La società invece lo è attraverso fatti sociali che sono
cose (oggetti); questi fatti cambiano per cause che sono strutturali, vale a dire che riguardano la struttura
della società: segmentaria/moderna. La sociologia è una scienza che individua le leggi dell’evoluzione sociale
e ne osserva l’andamento. Quindi la sociologia può aiutare la società a comprendere come sta evolvendo la
sua forma di vita.

DURKHEIM/WEBER

- La sociologia per Durkheim quindi scopre delle regolarità sociologiche attraverso cui distinguere tra
stati normali e stati patologici
- Per Weber la sociologia è primariamente indaffarata a scoprire regolarità (leggi universalmente
valide)? NO!!!
- La categoria principale è l’agire dotato di senso: gli uomini non sono gli animali, sono esseri razionali,
che attribuiscono un significato al proprio agire.

SCIENZE DELLA NATURA E SCIENZE DELLA CULTURA

- Proprio perché le scienze della cultura si riferiscono all’azione umana in quanto azione
autointerpretata, non è possibile avanzare un modello evolutivo generale della società. Weber, al
contrario di Durkheim, non pensa sia utile ricercare delle regolarità, ma delle eccezionalità:
- per es., come mai solo in occidente (e non altrove) si sviluppa una forma d’azione economica così
particolare come il capitalismo?

DURKHEIM/WEBER

Il problema di Durkheim consiste nel non aver considerato il fatto che l’individuo ha come sua principale
caratteristica quella di attribuire senso alla realtà. Le società umane non sono solo il risultato di processi
meccanici di differenziazione ma anche e soprattutto insiemi di azioni prodotte da centri di razionalità
cosciente (gli individui). Di un centro di azione cioè che si auto osserva e che è cosciente della propria auto
osservazione.

WEBER

- I meccanismi causali che agiscono nella società non provengono semplicemente dalle sue
caratteristiche strutturali (società più o meno numerosa, distribuita in un territorio pianeggiante o
montuoso, ecc. segmentaria, moderna, ecc.). Le cause del cambiamento storico sociale sono anche
il frutto delle azioni individuali dotate di senso. Cioè sono il frutto di processi soggettivi di attribuzione
di significato.
- La società quindi non è come l’insieme delle azioni individuali per quanto esse siano prevedibili e
armonizzate in una serie di regole.
- Il comportamento è sempre razionale? No, affatto, esistono comportamenti dettati dalla tradizione
oppure dagli impulsi individuali.
- Le azioni degli individui, quelle concrete che vedo accadere tutti i giorni, sono sempre un misto di
razionalità, tradizione e affettività. Ma, sebbene queste componenti siano sempre compresenti nelle
azioni concrete, questo non significa che io non possa distinguerle e separarle nell’analisi.

Giunge così ai 4 tipi:

- Razionale rispetto alla scopo


- Razionale rispetto al valore
- Tradizionale
- Affettiva

Cosa significa questa tipologia? Che la struttura della società sviluppa delle coscienze collettive i cui contenuti
variano da un maggior contenuto affettivo a un maggior contenuto razionale rispetto alla scopo? NO!

Questo, vedremo, può anche essere vero, ma quando Weber parla dei 4 tipi di azione non parla della società,
ma del senso che gli individui attribuiscono alla propria azione. La caratteristica dell’azione sociale è il fatto
di essere, nei limiti del possibile, progettata, realizzata ed interpretata da un individuo. Quindi i tipi ideali
d’azione sono i tipi ideali di significato attraverso cui l’individuo può rapportarsi alla propria azione.

CONCETTO DI RELAZIONE IN WEBER

Attenzione quindi al concetto di relazione che ne emerge: “La socialità si presenta quindi in Weber come il
risultato della azioni individuali, dotate di un qualunque senso, nella misura in cui tali azioni si determinano
reciprocamente: ciascuno tiene conto dell’agire dell’altro ed è, al tempo stesso, un riferimento dell’agire
altrui” (Crespi P., Le vie della sociologia, Il Mulino, Bologna, 1986: 222) La relazione sociale si fonda perciò
sulla possibilità probabilità che si agisca socialmente in un dato modo, quale che sia la base su cui risposa tale
possibilità. L’elemento della reciprocità mette in evidenza che la dinamica delle interazioni sociali è fondata
su un insieme di aspettative reciproche e su possibilità calcolate soggettivamente circa le conseguenze del
proprio agire (Ibidem: 223)

SENSO SOCIALE E SENSO INDIVIDUALE

Weber non dice quindi che è solo il soggetto razionalistico a costruire una società. Il senso è da sempre
sociale, prima che soggettivo. Ma il processo cui bisogna guardare riguarda la trasformazione del senso da
sociale in soggettivo. La chiave della sociologia Weberiana sta nel comprendere il punto di vista da cui osserva
la società e le sue istituzioni.

Due tradizioni che partono da queste considerazioni

- Teoria della scelta razionale o individualismo metodologico (IM);


- Teoria del conflitto (TC).

DA DOVE VIENE IL SENSO SOCIALE? IM

Secondo R. Boudon, Weber inaugura un modo di intendere i fenomeni sociali come aggregati di azioni
individuali. Tali azioni, vanno comprese come risposte adattive date dalle varie categorie di agenti nella loro
situazione (Boudon R., L’individualismo metodologico e le tradizioni sociologiche, Cortina, Milano, 1999: 161)

I VIETNAMITI ED IL PROBLEMA DURKHEIMIANO

- Per comprendere che significa che “tali azioni, vanno comprese come risposte adattive date dalle
varie categorie di agenti nella loro situazione” si consideri il seguente esempio:
Nelle comunità dei villaggi vietnamiti (società segmentarie), le decisioni relative alla gestione dei
campi che appartenevano a ciascuna singola famiglia venivano prese all’unanimità dal consiglio del
villaggio. Questo significa che l’individuo è disciolto nel gruppo ed il concetto di decisione autonoma
è assente? NO!!! Ciascun contadino, siccome i campi sono tutti molto vicini, potrebbe con la propria
decisione, arrecare danno al vicino. Dato che ciascun campo dipende strettamente dall’altro, se due
si fan la guerra a vicenda tutti ne possono conseguire un danno

- Quindi è razionale decidere di prendere una decisione all’unanimità anche quando la materia
riguarda la proprietà privata degli individui. Non c’è nessun bisogno di far ricorso a nessuna coscienza
collettiva per spiegare il comportamento individuale. Questione che può essere tranquillamente
osservata a partire dalla categoria di razionalità.

IL SAPERE INDIZIARIO

Una obiezione corrente a questa posizione è che l’operazione di comprensione non può essere controllata
ed è influenzata dalla soggettività dell’osservatore. Ma sappiamo dalle storie poliziesche che anche quando
gli agenti cercano di nascondere le loro motivazioni, esse possono, in molte circostanze, essere ricostruite,
talvolta con elevato grado di verosimiglianza (Ibidem: 161)

LA RAZIONALITÀ E L’INDIVIDUALISMO METODOLOGICO

Se quindi l’attore è un centro d’azione razionale che progetta i suoi comportamenti e ne valuta gli esiti a
partire da un’interpretazione soggettiva del senso sociale, da dove viene il senso sociale?

- Per gli individualisti metodologici il senso sociale, la tradizione di cui Boudon attribuisce la paternità
a Weber, è il frutto di un comportamento razionale destinato ad ottimizzare i propri mezzi per
raggiungere scopi definiti.

- Non è detto che le informazioni in mio possesso siano sufficienti, ma la mancanza di informazione
oppure la credenza errata, non intaccano il funzionamento del ragionamento razionale.

OTELLO INDIVIDUALISTA

Bisogna distinguere tra verità e razionalità. “la verità è la relazione tra la credenza e ciò che la credenza
riguarda. Quando Otello crede che Desdemona lo stia ingannando e non è vero, la sua credenza è falsa.
Viceversa, la razionalità è una relazione tra una credenza ed i fondamenti che la sostengono. Alla luce della
prova offertagli da Iago, la credenza di Otello potrebbe benissimo essere razionale” (Elster J., Come si studia
la società, Il Mulino, Bologna, 1986: 36)

DA DOVE VIENE IL SENSO SOCIALE TC

Per i teorici del conflitto, Weber ha inaugurato un filone di pensiero in cui la società e le regole che la
organizzano sono il frutto di un conflitto, in cui la dimensione della violenza, del potere e dei meccanismi di
legittimazione giocano un ruolo fondamentale.

LA NATURA DELLO STATO

- Per Weber lo stato è definibile attraverso la categoria del monopolio dell’uso legittimo della violenza.
Significa che lo Stato è definibile come l’unico ente il cui uso della violenza è accettato sia in termini
procedurali sia in termini morali.
- Ora, in Weber lo Stato ha un fondamento militare. La maggior parte degli stati si sono formati
attraverso una coalizione militare, conquiste o annessioni. Le loro burocrazie si sono sviluppate in
primo luogo con lo scopo di raccogliere i tributi per far fronte alle spese militari.
- Secondo Randall Collins, per Weber “l’ascesa della moderna legittimità di massa dello Stato si è
verificata nel corso del processo di creazione di eserciti di coscritti di massa, iniziato nel 1700 e nel
1800 in Europa; solo quando tutti i maschi adulti vennero costretti a combattere negli eserciti del
proprio stato, quest’ultimo acquisì legittimità nel senso nazionalistico moderno” (Collins R., Teorie
sociologiche, Il Mulino, Bologna, : 164)

LA NATURA DELLA LEGITTIMITÀ

- Carismatica
- Tradizionale
- Legale razionale

Anche questi sono idealtipi e colgono il senso soggettivo dell’azione. Quindi si riferiscono a caratteristiche
estrinseche del potere? NO!!!!

- Si riferiscono alle ragioni per cui gli individui obbediscono ad un potere. Il carisma è quella
caratteristica del soggetto che in una situazione eccezionale può ottenere obbedienza. Questo tipo
di legittimità però è limitato nel tempo. Come garantire quindi una successione del potere?
- Attraverso un meccanismo tradizionale di trasferimento del potere (per es. per via ereditaria) che si
trasforma via via in un sistema legale e quindi razionale di espressione del potere.
- Ci sta dicendo che la società evolve da un sistema affettivo carismatico in un sistema legale razionale?
Allora è uguale a Durkheim.
- NO!!!: Non ci sta parlando delle leggi evolutive della società, ma di motivazioni tipiche per
l’obbedienza: il potere o è tale per il carisma di chi lo pretende o è tale per tradizione, oppure è tale
se risponde a criteri razionali di rappresentanza.

SENSO SOCIALE E TEORIA DEL CONFLITTO

Da questo esame delle tradizioni di ricerca che fanno appello a weber possiamo quindi evincere due
caratteristiche fondamentali dell’approccio comprendente:

a) La società è il frutto di un’azione razionale soggettivamente orientata

b) Il senso diviene sociale attraverso un conflitto. Il dominio del vincitore è legittimato attraverso forme
che spaziano dal carisma alla rappresentanza legale razionale.

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