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LEZIONE 6 28 NOV 2022

Rapporto tra SOCIETÀ E CULTURA

È un rapporto BIdirezionale, dove la cultura e la società si influenzano


reciprocamente ma dipende dalla prospettiva:
Alcune persone hanno una visione solo STRUTTURALISTICA quindi chi si
concentra sulla struttura della società in classi sociali, oppure considerando le
nostre relazioni sociali, i rapporti, quanto noi siamo in relazione con le altre
persone (network analysis=> analisi di rete), questa analisi ha sviluppato delle
misure per dire se noi abbiamo molti amici, se siamo in una rete di relazioni
più densa o meno densa… Usando questa prospettiva strutturalistica, in cui la
società influenza la cultura, possiamo vedere che tipo di cultura hanno queste
persone e vedere come varia, partendo dalla Struttura.
Chi assume una prospettiva CULTURALE cercherà di spiegare il fenomeno
sociale dalla CULTURA spiegando il comportamento degli individui dalle
norme, dalle credenze…

un altro insieme di studiosi non sono né strutturalisti ne culturalisti ma cercano di


mettere insieme entrambe le visioni mantenendo aperte tutte le strade.

Le più importanti questione sollevate dalla tradizione sociologica possono essere


raggruppate con 3 titoli principali:
L'influenza dei contesti storico-sociali sulla cultura, nei suoi vari aspetti e
dimensioni.
Il ruolo che la cultura svolge nell'orientare l'azione di individui e gruppi sociali
I processi culturali in base ai quali la cultura viene trasmessa da una generazione
all'altra, si diffonde e si trasforma.

COME AVVIENE LA TRASMISSIONE DELLA CULTURA DA UNA CULTURA


ALL'ALTRA?
Per rispondere a queste domande, li studiosi hanno cercato di dare delle
spiegazioni, delle considerazioni di modelli (un modello è un insieme di elementi
che cerca di dare risposta ad un fenomeno non molto generale, più specifico, più
concreto mentre la teoria darebbe una spiegazione generale) e i modelli analizzati
fino ad ora sono:
Causalisti: sostengono che la cultura all’interno della società è qualcosa che
deve essere attribuita a cause psichiche,biologiche, economiche, che non sono
ben evidenti alle persone, le persone non riescono a coglierli e a dare un
significato andando oltre l’individuo. La cultura non viene analizzata in
relazione alla struttura delle classi sociali ma è un elemento isolato a se stante.
Ne consegue che se vogliamo comprendere perchè una norma, un valore, una
credenza o un insieme di questi emerge, non dobbiamo rifarci al significato
che essi hanno per il soggettiìo che vi aderisce, perchè le "forze" psichiche,
sociali ecc. operano perlopiù "alle spalle del soggetto", sfuggono alla sua
coscienza e sono indipendenti dalla sua volontà.
Funzionalisti: gli attori individuavano che la cultura aveva una funzione
fondamentale nello spiegare i fenomeni sociali, vogliono individuare le
FUNZIONI che la cultura svolge nello stabilire e mantenere il sistema sociale
(es. PARSONS).
Questa spiegazione aveva però dei LIMITI tra cui quello che si tratta di un
tipo di spiegazione che trascura il significato che le azioni hanno per il
soggetto che le compie=> Le spiegazioni funzionali concepiscono la
cultura come un insieme consensuale, legato ai benefici che essa procura ,
mentre il soggetto è inteso come "imbevuto" della cultura a cui
passivamente si conforma=> Cultural Dope
Strumentali/Utilitaristi: la cultura è il prodotto di scelte razionali degli
individui che emerge dalle scelte relazionali, dalle relazioni come: “qual è il
vantaggio che ho in questa scelta?” Emergono per soddisfare determinate
esigenze. Il soggetto dell'azione è pensato come un individuo attivo, razionale,
che persegue consapevolmente i propri scopi, calcolando il rapporto
costi/benefici di ogni azione dando priorità al calcolo strumentale.
Le norme emergono come effetto di scelte razionali e, nel complesso, la
cultura rappresenta la COMBINAZIONE di tante scelte individuali.
Se l'attore aderisce a una norma o a un valore lo fa perchè ne trae un
vantaggio, seguendo il proprio Interesse
Interazionisti: Cercano di spiegare la cultura ponendo le basi sull’interazione
comunicativa, sulle relazioni tra i soggetti cercando di spiegarla c’è qualcosa
che emerge dall’interazione tra gli individui. Considera gli elementi delle
cultura (norme, valori…) aspetti che emergono dall’interazione tra individui.
Le norme sociali, le rappresentazioni culturali, non emergono dal calcolo
ma dalla Ripetizione di soluzioni a problemi Ricorrenti di cui si è fatta
esperienza nel passato (es. il linguaggio)
Secondo il modello interazionista, la cultura si configura come un fondo di
conoscenze (le parole nella lingua, i modelli culturali) condiviso
intersoggettivamente e, in questo senso, risulta in gran parte "dato per
scontato".
Il meccanismo che produce idee e significati condivisi è il RITUALE di cui
la religione è l'esempio, ma che si presenta come modalità normale di
interazione quotidiana ed è basato sulla forza della tonalità emotiva
comune che si viene a creare quando più persone si riuniscono
condividendo uno stesso Focus di attenzione e simboli di appartenenza.
In generale, l'intero SENSO COMUNE come sapere diffuso e in gran parte
implicito, si riproduce mediante l'interazione sociale.
Strutturalisti: sostengono che la cultura rappresenta un elemento di
superficie, che viene a galla da una struttura profonda della mente umana,
secondo loro la fanno emergere dalla dimensione linguistica, alla base della
mente umana c’è la classificazione, classificando gli aspetti della realtà sociale
in modo BINARIO individuandola tra bene e male, sacro e profano, qualcosa
che si può fare e che non si può fare.

Questi modelli, nati negli anni 30, mirano a dare la funzione che la cultura svolge nel
sistema sociale

La religione come fenomeno sociale


La religione come una CULTURA, è un elemento culturale poiché possiede valori,
simboli, credenze… parlare di religione come sistema culturale significa identificare
degli elementi ed è un fenomeno sociale.

Lo scopo dello studio delle religioni in sociologia, è quello di comprendere quali


sono le esperienze sociali che sono all'origine della sua variabilità e della sua
permanenza. Le interpretazioni principali sono di due tipi: Causali e Funzionali
Il meccanismo generatore delle immagini e delle rappresentazioi religiose è, dunque,
un cambiamento emotivo nel senso di una maggiore intensità dei sentimenti che
crea nei partecipanti l'idea di essere in contatto con un'entità superiore e
immensamente potente.
Durkheim sostiene che la religione, in particolare quelle religioni che si basano su un
forte senso della comunità, ha la funzione di rinforzare i legami che connettono
l'individuo alla società di cui è membro.
SECOLARIZZAZIONE: la progressiva riduzione del ruolo svolto dalla religione nelle
istituzioni sociali (all’interno della società) e nell’esperienza individuale.
Questo processo si può analizzare nel complesso o vedere in specifiche dimensione
come il cambio delle credenze

Il senso comune come sistema culturale


Che cos'è il senso comune?
Si tratta di un insieme di quadri di pensiero, di rappresentazioni e di schemi
percettivi che presentano aspetti sia cognitivi sia simbolici, utilizzati dai soggetti a
un livello implicito osssia precosciente.
Del senso comune non fanno parte solo categorie e nozioni generali (giudicare
illogica l'azione di un primitivo che fa la danza della pioggia=> pag.172 esempio)
ma anche modi di rappresentarsi agli altri e di percepire l'ambiente sociale come:
Schemi che riguardano credenze sugli attributi personali di interi gruppi sociali
(nazioni, razze, etnie ecc...) sono chiamati STEREOTIPI: vari studi hanno messo
in luce le funzioni autoprotettive degli stereotipi=> essi dipendono
dall'esigenza di mantenere o di raggiungere un'immagine positiva di sè stessi e
del proprio gruppo di appartenenza.
Modalità pragmatiche e contestuali dell'attribuzione di significato -dalle
formule di cortesia a quelle ci contegno, ai rituali di saluto- studiate da quella
branca della sociologia detta Etnometodologia che significa studio dei metodi
impirgati dagli attori nel ragionamento pratico della vita quotidiana =>
Pratiche sociali

L'insieme dei quadri di pensiero, delel rappresentazioni dello spazio e del tempo, dei
modi di classificare il mondo costituisce la MEMORIA COLLETTIVA
La fissazione dei ricordi, anche quelli più personali, è mediata da categorie a priori,
da "quadri" che hanno un'origine sociale, che dipendono cioè dall'apparteneza a un
gruppo e dal fatto di condividere con altri una stessa esperienza. Non solo la
memoria di ciascuno è stimolata e sorretta dai rapporti che intrattiene con altre
persone, all'interno di reti di relazione più ampie, ma è interamente una costruzione
sociale quindi per ritrovare e fissare i nostri ricordi, abbiamo bisogno di collocarli
in un sistema si idee più ampio che ci consente di dar loro significato=> la memoria
opera non atraverso la conservazione, ma attraverso la ricostruzione e selezione
del passato in funzione del presente.
Secondo il sociologo Alfred Schutz gli apporti principali che definiscono i caratteri
del senso comune sono:
Oggettività: Percepisco la realtà di tutti i giorni come una realtà ordinata e
oggettivata, cioè costituita da un ordine di oggetti che sono stati designati
come tali molto prima della mia comparsa sulla scena sociale. Il linguaggio è
l'esempio più chiaro, esso segna le coordinate della mia vita nella società
fornendo vocabolari con cui parlare degli strumenti tecnici che adopero Ututto
ciò che mi circonda: un telefono, un computer, una tazza...) ma anche delle mie
relazioni sociali
Intersoggettività: La realtà mi si presenta come un mondo intersoggettivo,
che io condivido con gli altri.
Naturalità o autoevidenza: Il senso comune è un tipo di SAPERE che adotta
un atteggiamento naturale rispetto al mondo che mi circonda accettando la
realtà così com'è: essa è un fatto indiscutibile e autoevidente
Tipizzazioni: Incontrando continuamente persone, gli incontri che si vengono
a creare faccia a faccia sono modellati ossia percepiti in base a schemi di
tipizzazione. Questi implicano:
una selezione di alcuni tratti che mi consentono di collocare l'individuo in
una categoria più ampia e quindi di dare un ordine all'esperienza.
Consentono di prevedere il comportamento dell'altro creando una
struttura di aspettative su quale debba essere il comportamento
appropriato alla situazione.
Fondo di conoscenza comune: Le persone interpretano la propria situazione
usando un fondo di conoscenze e di simboli, come le parole della lingua, i
modelli culturali e quelli schemi che si sono mostrati adatti a risolvere problemi
ricorrenti e che sono dati per scontati. Questa conoscenza non è omogenea
ma è socialmente distribuita, ed è solo relativamente coerente.

Come la cultura ha effetti sul nostro modo di agire e di


comportarsi?
Come avviene che i valori, le norme e le credenze abbiano un impatto sui
comportamenti concreti, effettivi delle persone?
Modello dell’attore socializzato: viene attribuito allo schema di Parsons=>
dice che i valori condivisi da un gruppo, una collettività vengono trasportati in
azioni perché dietro c’è stato un processo di INTERIORIZZAZIONE durante il
quale facciamo nostri dei valori, la cultura e diventano elemento della
nostraPERSONALITÀ (i valori si apprendono nei primi anni di vita mentre le
norme durante il corso della vita)

Modello dell’identità sociale: viene fatto ricondurre a Francesca Cancham=>


è meno diffuso nelle scienze sociali e stabilisce che queste norme condivise dal
gruppo definiscono l’identità di questo è creandola creano una cultura. Gli
elementi della cultura sono condivisi quindi guidano queste persone nel modo
di agire. Forma un IDENTITÀ SOCIALE. È stato un po’ criticato perché spiega
solo in una direzione perché ha valenza solo rispetto al gruppo solo se questo
accetta i valori da loro condivisi, è un modello molto collegato alla dimensione
collettiva del gruppo non all’intera società.

Come la cultura può incidere sul cibo(alimentazione), politica, moda, economica=>


guardare libro 📖

Come la cultura incide sulla POLITICA?


Il richiamo è a PUTNAM (pag. 211) è un sociologo americano che condusse uno
studio in Italia nel corso degli anni 70
Anni in cui hanno istituito le REGIONI. Ha cercato di analizzare il grado di efficacia
delle regioni italiane, per farlo ha utilizzato degli indicatori. In quegli anni molti
studiosi degli USA venivano in Italia, prima di lui c’era stato un altro americano
BANFIELD che si era concentrato su un piccolo paese del sud, svolgendo un metodo
ETNOGRAFICO. E vivendo con le persone, ha identificato che le persone tendono a
privilegiaste li interessi famigliari rispetto a quelli collettivi FAMILISMO AMORALE:
Indica un orientamento ristretto all’ interesse immediato del nucleo famigliare a
discapito di tutto e di tutti.

Putnam invece si concentrò sulle istituzioni e si era concentrato su alcune misure


ovvero:
Tasso di vita associativa: quante associazioni ci sono in ogni regione contandole
suo registro
Partecipazione politica aI referendum
Tiratura dei giornali: quanti giornali venivano stampati
Voti di preferenza, le preferenze espresse

Ha visto come si distribuiscono questi indicatori in Italia vedendo che alcuni hanno
valori più alti sopratutto al Nord, definendo due concetti importanti:
• SENSO CIVICO:
• CAPITALE SOCIALE:
PER L’ESAME
Cap 5-6-1-par 4 del 3- no metodi di ricerca - 4- ideologia e senso comune (da
leggere io) - religione senso culturale
NON ci saranno gli argomenti iniziali di introduzione (autori, scuole americane,
tedesche ecc…)
Cultura: gli elementi (valori, credenze ecc..)
Pluralismo culturale (cultura alta, bassa, subcultura…)
Cultura rispetto al genere e alle classi sociali

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