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Weber e la speci cità delle scienze umane

max weber fu un -sociologo


-filosofo
-storico
-politico
-economista
nella sua opera sottolinea la specificità delle scienze umane: le scienze naturali non si occupano di “cose” ma di azioni
umane, che rimandano a un soggetto cosciente, in grado di compierle
secondo weber oggetto della sociologia sono le azioni sociali = quei comportamenti individuali che dal punto di vista
soggettivo hanno un significato sociale, nel senso che sono influenzati dalla presenza di altri individui
es. se un uomo apre l’ombrello per ripararsi dalla pioggia compie un’azione intenzionale, ma non sociale
se lo apre per riparare una signora, la sua azione acquista un significato sociale

le azioni sociali possono essere distinte in:


-azioni strumentali = il soggetto decide di compiere l’azione in vista di un determinato scopo, valutando quali
siano i mezzi migliori per conseguirlo
-azioni morali = il soggetto compie l’azione guidato da un principio etico
-azioni tradizionali = azioni che riflettono abitudini consolidate o regole sociali seguite in modo automatico
-azioni affettive = azioni che nascono da semplici bisogni emotivi del soggetto

weber ricorre al tipo ideale = un modello interpretativo generale, che il ricercatore elabora a partire dalla realtà empirica,
al fine di creare una configurazione più unitaria e coerente
il tipo ideale funziona come un modello di riferimento rispetto al quale inquadrare i singoli casi che si offrono
all’osservazione e alla comprensione dello studioso è utile per stabilire analogie e differenze tra i fenomeni
oggetto di ricerca

weber cerca di interpretare il cambiamento che ha investito la società occidentale a partire dall’età moderna, e che egli
sintetizza con il concetto di razionalizzazione = il progressivo affermarsi della consapevolezza che “tutte le cose possono
essere dominate dalla ragione”. egli associa ciò al disincantamento del mondo, cioè al venir meno degli aspetti magici e
religiosi della vita

secondo weber il processo di razionalizzazione a modificato l’esistenza umana. ne sono esempi:


-lo sviluppo della scienza
-lo sviluppo della tecnologia
-la nascita della burocrazia
-l’affermarsi dell’economia capitalista
Simmel e lo studio delle interazioni sociali
georg simmel fu un -filosofo
-sociologo
-storico della cultura
-artista
per simmel l’analisi sociologica deve partire dall’agire degli individui
ciò che chiamiamo società è la sedimentazione nel tempo di modalità interattive tra le persone, processo che simmel
chiama sociazione
strutture, organizzazioni, istituzioni = interazioni che nel tempo sono divenute formazioni stabili e provviste di una
fisionomia ben definita
es. l’istituzione scolastica è nata dall’azione reciproca insegnare/apprendere

se la società ha la sua origine dalle interazioni tra le persone, ciò significa che essa non è una realtà in sé ma
un’astrazione = un costrutto elaborato dalla nostra mente
a crearla è l’assunzione di una certa prospettiva, di un determinato punto di vista sulla realtà umana. la sociologia
rappresenta questa prospettiva e ha a che fare con fenomeni che possono essere osservati da altri punti di vista

secondo simmel la specificità della sociologia consiste nell’essere una disciplina formale: essa si rivolge non ai contenuti
dei fenomeni che indaga, ma alle forme in cui essi si manifestano riconducibili alle forme di interazione
umana che in essi si esprimono

simmel conduce delle analisi sul mondo a lui contemporaneo e evidenzia alcuni tratti caratteristici della modernità:
-la vita nelle metropoli
-il fenomeno della moda incontro tra imitazione (tendenza a omologarsi agli altri) e differenziazione (volontà
di distinguersi da loro)
-il denaro simbolo dell’epoca moderna, caratterizzato da rapporti umani distaccati e dall’affermazione di
una personalità “calcolatrice
Pareto e la classi cazione dell’agire umano
vilfredo pareto fu un sociologo autore di un trattato di sociologia generale
secondo egli la sociologia non è una disciplina specifica e distinta, ma un corpus di concetti e di dottrine che riguardano:
-la società
-il diritto
-la morale
-la politica
il fulcro di tali questioni è l’agire umano

le azioni possono essere:


-logiche = azioni in cui la connessione tra “mezzi” e “fini” presente nella mente del soggetto ha una rispondenza
oggettiva nella realtà
-non logiche = azioni in cui questa rispondenza manca
la distinzione tra logico e non logico è un’astrazione, poiché nelle situazioni concrete i due tipi di azione sono spesso
mescolati
anche le scelte non logiche, pur non essendo l’esito di un ragionamento, hanno un proprio fondamento: per pareto esse
dipendono dai residui e dalle derivazioni sono le razionalizzazioni (motivazioni di ordine razionale) che l’essere
umano adduce a sostegno della propria condotta
sono gli impulsi e gli stati emotivi a
cui la natura umana obbedisce

secondo pareto, è impossibile comprendere il mondo sociale senza tenere conto delle azioni non logiche: può accadere
che un’azione non logica compiuta dal soggetto per un determinato scopo si rilevi in realtà funzionale al conseguimento
di un altro obiettivo
pareto accoglie il principio dell’eterogenesi dei fini, formulato dallo psicologo wundt, e lo estende dalla vita psichica
individuale all’intera realtà sociale:
gli effetti più importanti delle interazioni vanno aldilà delle finalità intenzionalmente perseguite dai loro autori, e di
conseguenza la realtà sociale non può essere compresa unicamente partendo dagli scopi che gli individui perseguono

teoria delle élites = gli individui che riescono ad agire in maniera logica ottengono indubbi benefici rispetto agli altri.
si tratta di persone che sono destinate a rivestire ruoli di comando nella società entrando a far parte di un’élite,
composta da soggetti che hanno scalato i vertici della gerarchia sociale e politica grazie a:
-la forza, con cui possono obbligare la massa a ubbidire
-la persuasione, con cui hanno la possibilità di convincere gli altri che è nel loro interesse sottomettersi
la lotta di classe descritta da marx fra proletari e capitalisti è interpretata da pareto come l’affermazione di una minoranza
privilegiata su una massa subordinata anche in caso di vittoria del proletariato, nelle posizioni di comando si
installerà un’élite di persone che eserciterà il dominio su tutti gli altri
per pareto la storia è scandita dall’alternarsi delle aristocrazie
La scuola di Chicago: la ri essione sulla realtà urbana
nel 1892 a chicago un gruppo di sociologi fondò l’università all’interno della quale nacque il primo dipartimento di
sociologia degli stati uniti in questa struttura prese forma la prima riflessione sociologica sulla realtà
umana, sviluppata dagli studiosi di quella che è conosciuta come
“scuola di chicago”

I
faceva capo a due sociologi:
-robert park
-william isaac thomas

con park e i suoi allievi la sociologia si incontrò con l’antropologia, con l’adesione al metodo etnografico: se
l’antropologia lo applicava allo studio di piccole società, la scuola di chicago lo estese allo studio delle metropoli

park spiegava ai suoi studenti che la città era un mosaico di mondi sociali differenti:
-ad animarne lo studio doveva essere l’interesse per il diverso e lo sconosciuto
-il metodo da seguire doveva essere l’osservazione diretta

thomas studiava l’agire degli individui all’interno del tessuto sociale, al fine di cogliere i legami tra le loro scelte e le
situazioni in cui si trovavano a vivere
secondo thomas tali situazioni hanno un’incidenza sui comportamenti individuali, ma solo nella misura in cui gli individui
stessi sono in grado di interpretarle e di conferire loro un significato
l’agire sociale è preceduto dalla “valutazione della situazione” = la percezione che gli attori sociali hanno della realtà in
cui si muovono
questa considerazione, chiamata teorema di thomas, viene enunciata dallo studioso con questa formulazione:
“se gli uomini definiscono come reale una situazione, essa sarà reale nelle sue conseguenze”
❗ thomas riconosce che la percezione della realtà influenza l’agire sociale❗

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