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Esame di sociologia

- Introduzione, nascita e sviluppo della sociologia (62 pp) + lezioni n. 1,2,3,4,5 11,12,13,14
- Metodi (40 pp)
- 25 lezioni
- Libro (225 pp)

Introduzione, nascita e sviluppo della sociologia


1
Una prima definizione della sociologia come scienza che studia la società è quanto mai indefinita:
un’analisi sociologica deriva da un’osservazione scientifica che cerca di mettere in ordini fatti e
fenomeni osservati e proporre schemi di interpretazione che hanno una doppia finalità:
- Interpretazione della realtà
- Previsioni e ipotesi sul futuro
È una scienza giovane, si fa strada attraverso molti preconcetti, eccessive aspettative e delusioni in
un periodo di crisi e ripensamenti. Si colloca la sua nascita a partire dall’epoca della rivoluzione
industriale. La sociologia ha dato maggior rilievo allo studio dei grandi sistemi oppure a quello dei
singoli comportamenti o istituzioni; le diverse ottiche corrispondono a diverse metodologie:
macrosociologia e microsociologia.
Nelle sue ricerche sviluppa una serie di rapporti con altre discipline e metodi di studio, è legata alle
scienze umane, alla storia e alla geografia. Infatti, gli studi di sociologia si comprendono meglio e
acquistano peso e significato solo se li si inquadra all’interno del sistema sociale di cui fanno parte.
Non è una scienza puramente teorica, si realizza proprio attraverso l’unione fra il piano teorico e la
ricerca empirica sperimentale.

2
È importante cercare di comprendere il contesto storico in cui si colloca la nascita di questa nuova
disciplina: la rivoluzione industriale sottolinea il passaggio da una società di tipo agricolo a una
società di tipo industriale, è cambiato l’assetto economico e lavorativo, comporta ritmi diversi di
vita, mutamenti nella condizione del nucleo famigliare e adattamenti a nuovi valori.
Il singolo comincia ad esistere in maniera più rilevante, sa di avere maggiori diritti e trova con i suoi
compagni di lavoro possibilità di conforto e sostegno.

Con lo sviluppo di questo processo storico, nasce e si sviluppa la riflessione sociologica, come
strumento di autoriflessione da parte della moderna società industriale. Vengono affrontati e
studiati singoli temi di particolare rilievo sociale: il problema politico, religioso, del lavoro e del
comportamento + studi sull’alienazione, sull’anomia e sul problema del potere.

Il pensiero sociologico emerge e si afferma quando le ragioni e i modi della convivenza umana non
vengono indagati sulla base si una presunta natura fissa e immutabile dell’uomo:
- J. J. Rousseau: riflessione sull’ineguaglianza fra gli uomini
- Montesquieu: condizionamento umano da parte delle istituzioni pubbliche
- Ferguson: problemi e aspetti legati alla società industriale inglese

La Rivoluzione francese è l’evento che contribuisce a destabilizzare il sistema delle credenze


precedenti, si sente l’esigenza di creare una sicurezza sulla quale costruire una nuova società: le
scienze esatte.

1
2.1
Auguste Comte – si preoccupò soprattutto di costituire la scienza suprema, la sociologia, che egli
riteneva il coronamento di tutto il sapere umano.

Aveva ideato un sistema sociale autoritario – una religione positivistica: l’ideale supremo doveva
essere l’amore per l’umanità, il principio ispiratore l’ordine, la meta si doveva identificare con il
progresso.

Pone molta attenzione su due aspetti della sociologia: la sociologia dinamica che esamina le leggi
che presiedono alla successione delle condizioni sociali e la sociologia statica sociale che ne analizza
la consistenza. La famiglia, l’ambiente di lavoro, le associazioni, la chiesa sono tratti essenziali di
molte società e quindi appartengono allo studio della statica sociale, mentre la dinamica trova la
sua espressione nella legge dei tre stadi: la conoscenza umana passa attraverso tre livelli
- Teologico: la spiegazione della realtà avviene facendo ricorso a forze che stanno al di là dei
fenomeni e che li dominano dall’esterno
- Metafisico: la realtà è spiegata sia facendo riferimento a spiegazioni teologiche sia facendo
riferimento a conoscenze positive basate sull’osservazione realtà
- Positivo: la spiegazione è data da una rivelazione empirica della relata e dalle leggi
scientifiche

2.2
In Inghilterra il contesto politico, economico e sociale è diverso da quello francese: il proletariato
lottava per i propri diritti, mentre la classe dominante riteneva che i problemi andassero risolti per
evoluzione non per rivoluzione. L’organizzazione del lavoro era industriale, mentre l’organizzazione
economica era basata sulla libera concorrenza. In questo periodo si poneva il problema
dell’evoluzione intesa come progresso nella continuità: Herbert Spencer
Nella sua teoria la società e concepita come un organismo cioè un complesso bene integrato di parti
che con la loro attività contribuiscono tutte al mantenimento e all’evoluzione dell’insieme.
Elaborò una teoria basata sui concetti della fisica, presupponendo un unico processo evolutivo nella
realtà, affermando che la società ha una coscienza distribuita fra tutte le sue componenti, cioè gli
individui che la formano.

2.3
Karl Marx – il suo pensiero si innesta in una situazione economica caratterizzata dalle difficili
condizioni del proletariato in Inghilterra.
L’apporto più rilevante alla sociologia è dato dal tentativo di spiegare la struttura sociale e le sue
trasformazioni mediante un sistema di causa-effetto, traspone la filosofia di Hegel basata su tesi,
antitesi e sintesi alla materia: inizia la sua analisi scientifica delle condizioni materiali della vita
umana, cioè delle forze produttive e dei metodi di produzione che secondo Marx sono alla base del
sistema sociale. La sua analisi rileva con il sistema economico in atto rilevi una serie di ideologie
filosofiche, giuridiche, morali e religione per sostenere sé stesso – rapporto struttura sovrastruttura.

Il suo contributo alla tradizione sociologica può essere riassunto in due costanti della scienza sociale:
- La ricerca dell’influsso esercitato dai fattori economici sui restanti processi sociali
- L’analisi del ruolo dei conflitti sociali all’interno di una società

2.5

2
Tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900 si colloca il cosiddetto “periodo classico” della sociologia. Le
condizioni di lavoro erano mutate nell’arco di pochi anni, si stava assistendo al fenomeno di
urbanizzazione delle città e anche il quadro politico stava cambiando. L’attenzione della sociologia
è rivolta ai problemi della società industriale, divisione del lavoro, razionalità che deve reggere la
nuova società e le conseguenze che può avere su futuro. Inoltre, c’era la necessità di creare un
metodo di studio.

George Simmel – il problema del metodo è centrale nelle sue opere, infatti la sociologia si distingue
dalle altre scienze sociali in quanto ha un proprio metodo. L’importanza dell’opera sta però, nelle
sue analisi della società industriale, in cui i rapporti fra gli uomini appaiono mercificati e trasformati
in valore si scambio. Importante è inoltre lo studio della dinamica dei gruppi e della figura
dell’alienato.

Max Weber – appartiene al modo della cultura e della politica in Germania.

1. Problema dei valori: ognuno di noi ha beni confronti della realtà, della politica, del vivere in
comune un’idea che gli viene dalle sue specifiche nozioni e dalle sue esperienze. Conoscere,
interessarsi implica di fatto una selezione e un giudizio valutativo involontario, l’obiettivo di
Weber è quello di ricercare l’oggettività: la soluzione sta nel metodo che serve a interpretare
la realtà da quel particolare punto di vista – “tipo ideale”: rappresenta l’astrazione dalla
realtà empirica di un suo tratto che conduce all’interpretazione della realtà un modo
oggettivo
2. “l’etica protestante e lo spirito del capitalismo” – l’interpretazione del capitalismo per Weber
è un fenomeno specifico dal punto di vista storico, sostiene che il suo sviluppo è avvenuto in
un’epoca e in un luogo definiti (l’800 e l’Europa occidentale). Dalla sua analisi risulta che la
dottrina protestante avrebbe avuto un ruolo predominante nel formarsi e nel diffondersi del
capitalismo perché ha favorito l’affermarsi di concetti e di valori che a loro volta hanno
promosso il razionalismo economico. La dottrina calvinista giustifica l’aspirazione al successo
economico e non lo considera peccaminoso; quindi, di conseguenza la capacità di
guadagnare per investire diventa un segno della predestinazione alla salvezza riscontrabile
da ogni uomo nella vita terrena.
3. “economia e società” – la sociologia, per Weber, studia l’agire sociale: si intende un
comportamento umano al quale chi agisce attribuisce un significato soprattutto soggettivo.
Formula una tipologia di fattori che determinano l’agire sociale – analisi del potere:
- potere razionale-burocratico: sancito dalla legge, è quello della maggior parte dei grossi
funzionari, dei deputati, dei membri dei partiti
- potere tradizionale: sancito dalle autorità del passato, appartiene ai re
- potere carismatico: si riferisce a caratteristiche qualità dei singoli capi, è il potere che
appartiene a tutti i leader che diventano tali trascinando la folla e a coloro che particolari
tratti della loro personalità riescono a imporsi anche prevaricando sulla razionalità
4. classi sociali – è convito che devo essere definite in relazione alla situazione economica, ma
ne distingue una pluralità di tipi e propone una visione pluralistica. Fa una distinzione fra
ceti, caratterizzati da un modo di vivere e da una certa condotta; classi, aggregazione per
analoghi livelli di reddito e casta, quando un ceto è chiuso e fa riferimento a una specifica
etnia.

3
Emilie Durkheim – “il tutto – la società - è qualcosa in più della somma delle parti di cui è composta”,
definisce “qualcosa in più” col nome di “coscienza collettiva” e dimostra che supera gli individui
singoli, è ben riconoscibile dagli effetti è può essere studiati al pari di ogni altra realtà sociale.

Nell’opera “la divisione del lavoro sociale” pone il problema della convivenza degli uomini e del
rapporto di solidarietà: distingue,
- solidarietà meccanica: nelle società semplici, dove la divisione del lavoro non esiste e in cui
prevale la coscienza collettiva
- solidarietà organica: nelle società più complesse, dove la divisione delle attività è accentuata
e indispensabile

Nell’opera “il suicidio” di domanda con quale azione umana si sceglie di porre fine alla propria vita.
Esistono in base alle statistiche alcune costanti di situazioni analoghe. Durkheim elabora tre tipi di
motivazioni del suicidio:
- suicidio egoistico: si manifesta quando la società non riesce ad imporsi adeguatamente sugli
individui; dimostra la sua ipotesi in relazione alla religione – suicidio mistico
- suicidio altruistico: appartiene all’eroe che protegge la comunità di cui fa parte e nella quale
è integrato
- suicidio anomico: privo di leggi, privo di un contesto che renda la situazione oggettiva –
suicidio economico

Nell’opera “le forme elementari della vita religiosa” dimostra che il sacro è distinto dal profano in
modo analogo a come l’individuo si distingue dalla società intesa come autorità spirituale e
trascendente. Per Durkheim le religioni vengono create all’interno di una società in cui svolgono
anche una funzione coesiva nei confronti della realtà stessa che la crea. La forza indispensabile che
evita la rottura del gruppo è il totem: ciò che gli uomini chiamano Dio è solo la società che da un
punto di vista soggettivo assume tutte le caratteristiche che di solito vengono attribuite alle divinità.
Per spiegare ciò si serve di indagini compiute presso le tribù australiane.

Vilfredo Pareto – considera la società come un insieme di parte interdipendenti, dove il


cambiamento di una trasforma tutte le altre e sono le motivazioni psicologiche a determinare le
condizioni del sistema sociale. Sostiene la necessità di una sociologia fondata sul metodo logico-
sperimentale e la totale indipendenza fra i risultati della scienza e ciò che può essere buono e utile
per la società; è convinto, infatti, che lo scienziato possa attenersi solo ai fatti e osservarli
oggettivamente

Nell’opera “trattato di sociologia generale” troviamo la teoria più famosa di Pareto: la distinzione
fra
- residui: manifestazioni di sentimenti e forze irrazionali
- derivazioni: tendenza dell’uomo a spiegare fatti irrazionali in chiave razionale

Principio di circolazione delle élites: in principio ci sarebbe stato un periodo in cui i governanti
appartenevano a una classe eletta, col tempo questa forza si è andata perdendo. La storia politica
di una società è data dal succedersi di élites dominanti nelle quali si concentra il potere.

3
La sociologia contemporanea assume diverse tendenze e aspetti a seconda del contesto sociale,
politico ed economico a cui fa riferimento. Esistono attualmente tre ambiti di riflessione:

4
- funzionalismo
- sociologia critica
- studi nati dopo “la crisi della sociologia”

Una delle caratteristiche principali è la totale identificazione con la sociologia Nordamerica, poiché
a partire dagli anni ’20 questa disciplina è approdata nelle università e si è diffusa in molti centri di
ricerca. Le analisi e gli studi svolti hanno un peso e un ruolo preponderante nel mondo della
sociologia contemporanea.

3.1
Usa – la sociologia è stata sostenuta dal mondo dell’industria e dalla politica, perciò ha determinato
il campo di indagine e le teorie che non criticavano il modello di sviluppo e il sistema sociale
statunitense. Infatti, molti sociologi si sono posti come fine la riduzione dei conflitti e delle tensioni
interne.

“Scuola di Chicago” – caratteristiche della tradizione sociologica nordamericana:


- lavoro d’equipe
- uno studio per essere completo deve essere affrontato da diversi punti di vista
- la sociologia come prassi, sempre più spesso alla formulazione delle teorie corrisponde
l’indagine empirica che la convalida o le inficia

Il problema principale della società nordamericana è l’integrazione degli individui

Struttural-funzionalismo

Gli studi di Talcot Parsons sono rivolti all’individuazione dei requisiti minimi per l’integrazione in
una società composta da gruppi profondamenti diversi. Questa esigenza si innesta su una cultura
che poggia sull’idea che tutte le attività e tutti gli elementi di una cultura sono funzionali, utili e
indispensabili al sistema sociale. Per Parsons la società può funzionare solo grazie a un meccanismo
mezzo-scopo

Robert Merton ha insistito sul concetto di funzione proponendo una distinzione fra
- funzione manifesta: frutto di azioni compiute con uno scopo dichiarato e conosciuto
- funzione latente: risultato di azioni non previste, non volute e non riconosciute

Merton conduce e focalizza l’analisi della società sui fattori funzionali all’integrazione sociale e sui
fattori che contribuiscono alla sua disgregazione. L’idea è che in tutte le società ci sia una forte spinta
a interiorizzare, a fare propri alcuni fini e scopi che appartengono invece a una sola classe. I mezzi
di comunicazione di massa insieme all’educazione scolastica contribuirebbero alla creazione di
desideri e indurrebbero gli individui a lottare per raggiungere le mete proposte. Si crea una cultura
che fa tendere tutti i suoi membri verso la stessa meta, senza tener conto delle difficoltà reali di
alcuni rispetto ad altri. (per esempio, il cosiddetto “sogno americano”) Ci si può adattare alla meta
e usare i mezzi che la società giudica legittimi ma si può accertare il finire e rifiutare i mezzi
consigliati, in questo caso avviene una frattura nella struttura culturale, si ha l’anomia.

La teoria di Parsons è stata la riposta agli studi empirci e all’esigenza di un modello di società
sistematica dovuto in seguito al periodo di crisi economica del ’29. In tutta l’opera è presente lo
sforzo di comprendere i fenomeni del suo tempo facendo appello a un livello elevato di

5
generalizzazione con l’intento di formulare una teoria sistematica dalla quale è possibile far derivare
le singole teorie speciali. Merton, al contrario ritiene che la sociologia debba procedere per teorie
di “medio raggio”.
L’approccio struttural-funzionalista implica che ogni elemento abbia una funzione, che sia utile alla
conservazione della società come sistema, da ciò deriva la convinzione che ogni struttura sociale
funzionante sia basata sul consenso dei suoi membri. Parsons è un convinto assertore della
conservazione dello status quo sociale e politico; Merton propone un approccio più dinamico.

“Scuola di Francoforte” – gli studiosi operano in un clima che consente di osservare ed esprimere il
cambiamento, osservano la società USA dall’interno, ma con uno sguardo da esterni. Osservano
come si forma negli individui il concetto di autorità, come si interiorizza. Vengono messi in luce i
ruoli espressivi materi e i ruoli attivi paterni. Ciò porta pian piano alla revisione dei concetti
dell’illuminismo. Se l’alienazione che avveniva nella industriale implicita nel sistema, adesso – anni
del boom economico – le persone sono alienate nel tempo libero, dove c’è coercizione a fare tutti
la stessa cosa.
Sociologia critica

È una nicchia nel contesto americano


- contesta la società costruita e il suo ordine
- attacca la sociologia prevalente come una semplice espressione passiva di tale ordine

Wright Mills scrive “l’élite al potere” in cui osserva che i detentori del potere negli USA sono i
militari, gli industriali e i politici: queste persone in qualche modo si conoscono da sempre – servizio
militare a West Point, stesse università e confraternite – ciò crea delle unioni – l’Upper Class – che
porta a compiere anche gli stessi consumi. L’élite al potere riproduce sé stessa, i suoi membri si
sposeranno tra loro e il loro figli frequenteranno le stesse scuole. Il ciclo si ripete.

In un'altra opera “colletti bianche” svela i meccanismi per essere un buon commesso o un buon
dipendente: si devono interiorizzare i valori proposti dell’azienda per cui si lavora.

1950-60: crisi della sociologia


- la società occidentale ha raggiunto una stabilizzazione, numero alto di cattedre universitarie
e la differenziazione della materia in campi e settori, appare a molti sociologi uno strumento
utile a legittimare il sistema sociale dominante.
- l’approccio sociologico appare critico, con spiegazioni solo apparentemente esaustive.
- carattere poco omogeneo della scuola funzionalista
- messa in discussione del sistema capitalistico

3.2
Paesi dell’est – è sempre esistita una sociologia principalmente fatta di studi sul folkore,
sull’archeologia, la storia e la linguistica. Si distinguono tre correnti principali:
- si rifà alle idee prevalenti e riduce la sociologia marxista al materialismo storico
- si ispira ai metodi della sociologia empirica americana
- cerca di approfondire la teoria marxista e di svilupparne i concetti fondamentali.

Oggi, invece, nei paesi appartenente all’ex URSS, la sociologia è molto diversificata, si concentra
soprattutto sui problemi politici ed è condizionata dal peso della dottrina.

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3.3
Francia – è soprattutto intorno agli anni successivi alla Seconda guerra mondiale che un certo
numero di giovani intellettuali, sono entrati in contatto con la letteratura americana e hanno iniziato
la formulazione di un insieme di problemi, proposto nuovi metodi e avviata la creazione di uno stile
specificatamente francese. La sociologia francese nel suo complesso considera il marxismo come la
fonte originaria di ispirazione, è più attenta alle forme della cultura, si rivolge verso mezzi di
comunicazione di massa; tende a una visione globale; mette in discussione questo o quel settore,
prende posizione nei confronti di certe visioni del mondo e delle forme di civilizzazione.

3.4
Italia – il suo sviluppo inizia negli anni precedenti alla Prima guerra mondiale, ritorna poi negli anni
’50 – ’60. La sociologia italiana si fa più critica e attenta alle istanze degli individui: le ricerche e gli
studi si basano sul contesto urbano, sull’emarginazione scolastica, sulle violazioni della legge, sui
disturbi mentali e nella sociologia del lavoro.

Lezione 1 – le comunicazioni di massa


Ci troviamo a partire dagli anni ’30 in una società con una pervasione non solo di notizie ma anche
di rappresentazioni che modificano l’agire collettivo. I mezzi di comunicazione di massa diventano
oggetto di studio. Gli studi si concentrano sull’efficacia del mezzo – chi dice cosa? A chi? Con quali
termini?

Negli anni ’40 negli Stati Uniti si sviluppano due teorie:


- teoria ipodermica: si ritiene che la radio, il cinema e la televisione possano pervadere
l’immaginario di chi ascolta o subisce le immagini
- teoria dei due livelli: credere che un’informazione generale mediatica diventi reale se viene
assimilata solo se viene confermata da un secondo soggetto – un amico, un soggetto
autorevole

Gli studi si rivolgono prevalentemente all’infanzia, soggetti ritenuti pure e autentici, meno infarciti
dalle nozioni della società e dunque più permeabili ai contenuti dei media. Si studia l’effetto dei
messaggi violenti sui bambini. Questi studi hanno molto successo perché i mezzi di comunicazione
diventano capo espiatorio di tutti i mali sociali. Il filone ha avuto molto successo anche in Europa
perché deresponsabilizza i soggetti che tradizionalmente solo deputati dell’educazione. Si
attribuisce una responsabilità sociale a degli strumenti: in Italia esistono 12 codici di
autoregolamentazione per tutelare i bambini dai contenuti non adatti.

Lezione 2 – prodromi per una sociologia dell’immaginario


Nascono con la fine delle grandi ideologie di massa. Durante il corso degli anni ’80 assistiamo alla
“cultura del narcisismo”: si è alla ricerca del benessere personale – instant pleasure - e assistiamo
alla nascita dei fenomeni collettivi – boom di palestre, industria del divertimento, villaggi vacanze.
Cambia il pensiero globale, causato dal predominio delle finanze e dell’economia, nasce il tempo del
cinismo, dove il denaro è prova di capacità e potenza.

Oggi viviamo in mondo globalizzato. Oggi siamo più attenti a ciò che ci emoziona, la sociologia di
occupa di questo aspetto poiché pervade tutto l’immaginario collettivo

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Lezione 3 – l’immaginario collettivo
Tutti i popoli della terra hanno utilizzato la favola – espressione di un insieme comune – per
indirizzare le coscienze: negli anni ’70 la televisione arriva dappertutto e per la priva volta i bambini
di tutto il mondo possono conoscere gli stessi eroi – planetarizzazione della cultura.

Si inizia a studiare per capire cosa viene trasmesso, quali miti, valori, modelli vengono proposti ai
bambini e che entrano nel loro processo di socializzazione

Lezione 4 – la planetarizzazione del fantastico: insieme degli elementi che oggettivamente


pervadono l’immaginario collettivo.

Grazie alla scheda del contenuto si sono rilevati i miti, i valori e la morale dei personaggi dei cartoni.
La ricerca aveva come obiettivo di individuare su quali paradigmi etici questi personaggi orientavano
le loro azioni. Numerosi dati elaborati e analizzati hanno dato risultati sulla concezione della
famiglia, dell’uomo e della donna. La ricerca, inoltre, mette in evidenza che esiste una concezione
sottesa per cui la rappresentazione del mondo è pre-letterata e tribale ovvero che i paradigmi
cognitivi che sottendono l’immaginario sono quelli dei primitivi:

- paradigma del tempo: esiste un tempo delle civiltà primitive – l’eterno ritorno ciclico. Il
circolo costante è la tipizzazione della programmazione televisiva per bambini
- paradigma dello spazio: nei cartoni lo spazio rimane immutabile, non si evolve, non si
invecchia, i luoghi rimangono invariati
- paradigma dell’oggetto: il mondo fantastico era qualcosa di intangibile, non esisteva la
reificazione dell’immaginario. Prima dell’inizio o dopo la fine dei cartoni, vengono proposti
messaggi di acquisto. Nel mondo è vietato reificare la fantasia e predisporre nel bambino a
pensare che avere ed essere sono la stessa cosa, in Italia ciò non è mai stato applicato, si è
creato il merchandising legato ai programmi televisivi.

Lezione 5 – nuovi paradigmi morali


Il contenuto d migliaia di produzioni televisive mette in evidenza che il modo di pensare il mondo su
base etica è connesso alle origini della produzione:
- la maggior parte della produzione per l’infanzia è statunitense, i personaggi cercano di
raggiungere uno scopo, nella loro mente, benefico per l’umanità anche attraverso la guerra,
la forza e la violenza. I personaggi americani sono i più salienti, entrano in modo più intenso
nella percezione di chi li guarda. Dalle ricerche si osserva che rimangono nella memoria
poiché i bambini occidentali accolgono più facilmente questo tipo di eroismo
- i cartoni giapponesi propongono gli esempi più tipici della loro formula religiosa più diffusa.
Il peccato maggiore è la vergogna sociale. L’eroe è il samurai.

Lezioni 11-12-13-14

Durante la crisi della sociologia si fa strada l’interazionismo simbolico, una scuola psicologica sociale
interessata a studiare le modalità di sviluppo dell’individuo in relazione alla sua partecipazione alla
vita di gruppo. Importante, per questa scuola, considerare il bagaglio di ogni individuo
contrariamente alla tradizionale teoria comportamentista stimolo-risposta, infatti secondo gli
interazionisti l’apprendimento dipende dal contesto in cui le azioni individuali hanno luogo.
L’apprendimento si fonda su un set, un insieme di conoscenze e simboli comuni agli individui che

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fanno parte di uno stesso gruppo. L’interazione degli individui in piccoli gruppi è centrale nel
pensiero dell’interazionismo simbolico.

Mead sostiene che lo sviluppo dell’individuo è incomprensibile al di fuori della relazione con il
contesto sociale. Introduce il concetto del sé: capacità di vedersi come oggetto da una prospettiva
esterna e la capacità di mettersi nei panni di un soggetto esterno. Il sé di un individuo è un sé sociale
in quanto vive e interagisce in un contesto sociale. Si può esprimere sotto due dimensioni:
- interazionista: capacità di vedersi con gli occhi altri
- simbolica: facendo riferimento a quei simboli o concetti condivisi dagli individui
Le componenti del sé
- io: risposta creativa dell’individuo
- me: è la componente sociale, l’insieme di atteggiamenti organizzati che l’individuo
interiorizza. Al me organizzato corrisponde l’io che manifesta una risposta personalizzata. Il
me si collega al concetto di altro generalizzato: un tutto collettivo che va al di là delle
peculiarità del singolo individuo componente di un gruppo

Blumer designa una teoria sociologica incentrata sull’importanza dei significati per l’attore sociale
- Sostiene che l’individuo prima di agire analizzi le possibili risposte, fa ricorso al suo schema
di interpretazione che varia di volta in volta in base agli schemi di interpretazioni altrui.
- Il significato deriva dalla tendenza dell’individuo di agire verso un determinato oggetto
secondo lo schema interpretativo usato nei confronti di quell’oggetto. Tali significati sorgono
dall’interazione fra individuo e gli altri e l’ambiente
- Le azioni associate sono composte da atti singoli, non vi è coercizione sterna come pensa
Durkheim ma, dipendono dalle interpretazioni che l’individuo ne da
- Metodo induttivo qualitativo – la comprensione e la spiegazione vengono indotte dai dati
con cui il ricercatore si interfaccia e non con ipotesi empirico (funzionalismo)

Ervin Goffman prosegue la tradizione dell’interazionismo simboli con un approccio drammaturgico.

- Opera “la vita quotidiana come rappresentazione”


Si interessò a come si comportano gli uomini quando si incontrano, indipendentemente da chi sono
o dal motivo per il quale si incontrano. Il modo in cui si comunica non dipende unicamente da parole
e gesti, ma anche dal modo in cui ci si veste o dagli oggetti che si utilizzano. Durante un’interazione,
infatti, ciascuno di noi trasmette un’immagine di sé e allo stesso tempo ne riceve un’altra in cambio.
Gli individui adottano dei comportamenti definiti “distanza di ruolo” la cui funzione è di proteggere
l’identità e l’autostima.

- Opera “asylum”
Fa uno studio sulle istituzioni totali – manicomi, prigioni, caserme. Sono luoghi, secondo Goffman,
in cui avviene la cancellazione dell’identità sociale. Gli individui attuano però delle strategie per
preservare la loro identità un esempio è “l’aggiustamento secondario”: l’individuo impiega mezzi
non autorizzati, come fumare di nascosto, bere alcolici. Il poter preservare una parte di sé per
Goffman, è l’essenza dell’essere umano; la componente creativa dell’io di Mead riesce a
sopravvivere all’interno delle istituzioni totali

- Opera “stigma”: elabora il concetto di identità

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Harold Garfinkel ha delineato un nuovo programma di ricerca sociologica definita
etnometodologia. Si interessa delle metodologie messe in atto dagli individui per percepire e
definire la realtà nelle attività della vita quotidiana. L’individuo riproduce il significato di relazioni in
base a conoscenze condivise. Garfinkel da importanza al modo in cui ragionano gli individui. È
fondamentale il “senso” cioè il significato che viene attribuito ai fatti della vita quotidiana. L’ordine
sociale è fondato sulla produzione di significati condivisi che non vengono messi in discussione per
paura che l’ordine sociale crolli. Le scene della vita quotidiana vengono esaminate con gli
esperimenti della rottura: agire diversamente da quello che è consueto – risposta: è deviante per
gli altri.

I metodi della sociologia

La sociologia si preoccupa di analizzare “quel” fenomeno del problema sociale, con lo scopo di
mettere in luce gli elementi che lo hanno determinato, le forme in cui si manifesta e gli effetti che
può produrre. Si propone, quindi di affrontare i problemi sociali per cercare di trovarne le soluzioni.
Il sociologo dispone di un certo numero di strumenti d’indagine: questionari, interviste,
osservazioni ed esprimenti.
I problemi che un sociologo si trova ad affrontare sono sempre molto complessi, dato che il
comportamento dell’uomo può variare in funzione all’età, al sesso, all’ambiente lavorativo o
famigliare, all’orientamento religioso, politico. Un rischio che corrono i sociologi durante le ricerche,
dato che l’oggetto di esse è il mondo sociale, è che possano tradursi in un importante mezzo per
esercitare potere sugli altri, questo perché se i modi di agire e di pensare delle persone costituiscono
grandezze variabili anche i punti di vista del ricercatore subiscono le medesime influenze, dal
momento che anch’egli agisce, vive, senti, si confronta nel mondo sociale. Allora com’è possibile
escludere l’insieme di convinzioni personali del ricercatore? Quando, attraverso un suo corretto dei
procedimenti e strumenti di ricerca si giunge, rispetto al problema preso in esse, a conclusione simi
a quelle di altri ricercatori. Quindi, quando si utilizzano procedimenti ripetibili e rigorosamente
definiti.

Il disegno della ricerca – la prima operazione è la messa a punto di ciascuna fase che compone la
ricerca. Esistono due grandi categorie:
- il sociologo può essere interessato ad acquisire informazioni su un certo fenomeno non
ancora noto. Il suo obiettivo è quello di indagare e descrivere il fenomeno stesso, sarà
necessario, ad esempio intervistare un certo numero di persone
- il sociologo può proporsi a proposito di un fenomeno già noto e arrivare a stabile se una
determinata ipotesi al riguardo sia vera o falsa. Dovrà concentrare la sua attenzione sui
gruppi da lui interessati compiendo un’analisi approfondita e puntuale

Problematiche e ipotesi – ancor prima di iniziare la ricerca vera e propria, è necessario chiarire a
quali aspetti prestare particolarmente attenzione, in modo da concentrare su di essi tutto lo sforzo.
Il sociologo deve decidere immediatamente quali sono le aree problematiche che prende in
considerazione e allo stesso tempo precisare le ipotesi che guidano il lavoro di ricerca empirica.

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Concettualizzazione e indicatori – il prossimo passo nella ricerca è quello di riuscire a tradurre il
nostro concetto in qualcosa di concreto in modo che si possa osservare e misurare. Questo
“qualcosa” che traduce un concetto in una realtà osservabile e misurabile è definito indicatore

Tecniche di rilevazione dei dati – la ricerca deve essere considerata un insieme in cui le varie parti
sono organizzate l’una in funzione dell’altra. La natura del problema da studiare ci determina anche
la migliore tecnica di rilevazioni dati – di raccolta dei dati.

1. L’intervista: esistono diversi tipi di interviste, si distinguono in base alla maggiore o minore
libertà di espressione lasciata all’intervistato. L’intervista libera non strutturata si limita a
formulare domande di vario genere lasciano poi all’intervistato la massima libertà di
risposta. È un tipo di intervista difficile da condurre in quanto è probabile che l’intervistato
divaghi dicendo cose banali o poco importanti per la ricerca. È necessario che l’intervistatore
sia estremamente abile ed esperto, capace di mantenere il legare con il problema oggetto di
indagine, se usata correttamente può condurre alla messa a punto di nuove ipotesi,
suggerire idee e soluzioni. Dall’altro estremo troviamo l’intervista con questionario. È un
elenco di domande tutte collegate alle aree problematiche, alle quali l’intervistato deve
rispondere. Può essere più o meno rigido a seconda che le domande sia aperte o chiuse. Nel
secondo caso rendere le risposte più uguali, precisi e quindi confrontabili. Con il
questionario, infatti, è più facile capire qual è la situazione media

2. L’osservazione: questa tecnica è utile nelle ricerche prevalentemente descrittive o come


completamento all’intervista. L’intervistatore può decidere di osservare certe caratteristiche
personali dell’intervistato: l’ambiente in cui studia, vive, lavora, i comportamenti, le reazioni
alle varie domande. Ciò che la distingue dall’osservazione quotidiana è il carattere
organizzato e sistematico. Prima di iniziare l’osservazione, si studia a tavolino e si decide cosa
e come osservare. È importante rendere chiari ed espliciti i criteri ai quali ci si attiene durante
la fase operativa.

- osservazione partecipata: l’operatore si mette nella condizione di vivere insieme alle


persone oggetto di studio. Il pregio di questo metodo è quello di permettere il rilevamento
di elementi della vita quotidiana in cui gli stessi protagonisti spesso non si rendono conto.

3. L’uso dei documenti – le statistiche, le raccolte di giornali o riviste possono costruire per il
sociologo preziosissime fonti di informazione. Il sociologo ricorre all’uso di documenti
quando lo scopo della sua indagine è lo studio di avvenimenti trascorsi da molto tempo,
quando esiste qualche ragione oggettiva che rende difficoltosa e inopportuna ogni raccolta
diretta dei dati. Vengono usati con maggior frequenta i documenti personali – biografie,
autobiografie, lettere e diari – permettono di affrontare problemi sociali di enorme
complessità anche se rimanere una tecnica estremamente difficile, faticosa e incerta.

4. Il campione – sezione dell’universo, che ha in sé, in scala ridotta, tutte le caratteristiche alle
quali siamo interessati, in poche parole è rappresentativo dell’universo.

- campioni a scelta ragionata: partono dalle informazioni già possedute sull’universo da


studiare, è il ricercatore che sceglie chi farà parte del suo campione. Comporta molti rischi,
se qualcuna nelle informazioni è sbagliate anche il campione lo sarà
- campioni a scelta casuale: molto più precisi in quanto si fondano sulle leggi della probabilità

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I concetti operativi dell’analisi sociologica – la sociologia è ricca di concetti fondamentali che
servono a spiegarne i punti essenziali, a definirne gli ambiti e i metodi. È indispensabile comprendere
bene che cosa significano i termini di cui essa dispone. I concetti sociologici sono caratterizzati da
una duplice valenza: storica ed empirica; possono essere “operazionalizzati”, scomposti nelle loro
dimensioni fondamentali. Ogni categoria in cui viene scomposto un concetto deve essere collegata
agli obiettivi della ricerca in atto, al contesto storico nella quale si inseriscono

- concetto di status: si intende la posizione occupata da una persona in un sistema sociale


- concetto di ruolo: nell’uso corrente sociologico corrisponde alla “parte recitata dagli
individui nei rapporti con gli altri, ognuno di noi può scegliere a quanti gruppi vuole
appartenere e, di conseguenza quanti status vuole acquisire e quanti ruoli svolgere.

La cultura – indica tutto il complesso che comprende la conoscenza, le credenze, l’arte, la morale, il
diritto, il costume. La cultura è sempre relativa al luogo, al tempo, ai valori che hanno ispirato certi
costumi, spronato determinate tecniche. In ogni cultura esistono una serie di norme e valori che
codificano il miglior modo di comportarsi o di agire all’interno della comunità. L’individuo apprende
la cultura della propria società man mano che entra a far parte dei gruppi che la compongono, il
primo di cui è membro è la famiglia.

La struttura – è uno dei termini del linguaggio sociologico più usato e più discusso, poiché esistono
più definizioni di essa
- insieme di norme costanti e generali presenti nella società
- complesso dei rapporti di produzione che sottendono tutte le relazioni umane, implicando
anche il concetto di sovrastruttura con la quale si intendono le istituzioni politiche, giuridiche
e culturali
- rapporti sociali esistenti tra una persona e l’altra
- organizzazione della stessa società
La definizione più usata è struttura sociale come l’insieme dei principali gruppi e istituzioni di una
data società. Tutti concordano nel ritenere la struttura qualche cosa di effettivamente rilevabile,
quindi non solo un fatto ideale. Essa ha un carattere composito e permanente, è capace di influire
sui comportamenti dei singoli.
Si parla di struttura sociale quando alla trama dei rapporti orizzontali si aggiunge un rapporto
verticale, che ha la funzione di coordinare e dirigere il gruppo.
I sociologi sono d’accordo su quali siano le principali istituzioni che costituiscono la struttura sociale,
le difficoltà sorgono nel momento in cui si deve definire la struttura. Un criterio adottato è
l’indipendenza politica, che caratterizza la società come nazioni.

La personalità – per i sociologi esiste una “personalità di base”, che corrisponderebbe alla
configurazione psicologica tipica dei membri di una data società e sarebbe caratterizzata da un certo
stile di vita al quale si conformano gli individui che la compongono. Si costituisce a partire
dall’infanzia per l’influenza delle tecniche educative familiari e istituzionali. Ovviamente ogni
individuo è diverso dall’altro, i motivi sono da ricercarsi in fattori biologici caratteristici individuali,
nella varietà di ambienti familiari e socioeconomici di appartenenza e nei caratteri diversi tipici di
ogni società

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Seconda parte

Cultura e mutamento
Moda e design sono considerati come espressione, reificazione del mutamento sociale – sinonimo
di cultura
- insieme di miti, valori, modi di comportamento che ogni comunità assume, che ogni
individuo elabora, costituisce il tessuto connettivo
il nostro compito da design è quello di analizzare e prevedere fatti sociali, cogliere prodromi del
cambiamento.

Complessità sociale – strategia di interpretazione e comunicazione - possibilità di descrivere l’unità


ricorrendo alla distinzione fra gli elementi o le relazioni da cui si compone. La complessità sociale si
può analizzare, comprendere e prevedere soltanto se integriamo, assimiliamo, confrontiamo,
critichiamo tutte le nostre conoscenze nell’osservare il fenomeno che abbiamo di fronte: ci servirà
l’antropologia, la psicologia, la statistica, la storia, il diritto. La visione della complessità sociale ha a
che fare con una sociologia comprensiva, che ci impone di avere più punti di vista, poiché alla base
di una strategia comunicativa c’è il bisogno di individuare non solo l’oggetto che vogliamo veicolare
– Chi dice? Che cosa? Con quali termini?

Modernità e post-modernità
- rappresentata da individui che pongono uno iato tra la realtà e la sua rappresentazione
- dimensione dell’umano, individuale e/o collettiva, che non pone una distanza tra realtà e
rappresentazione; è parte integrante di un mondo mediatico

Fino agli ’60 le teorie sulla comunicazione di massa erano basate sulle figure di utente e mittente, si
studiava il legame tra essi, l’influenza e il potere che l’emittente attiva nella mente dell’ascoltatore.
Le nuove generazioni, a differenza, nascondo in un contesto mediatico in cui il mezzo di
comunicazione è il suo stesso messaggio.

Modo di pensare, vivere la comunicazione – la forza che la comunicazione ha da quando c’è un


pensiero, nella cultura occidentale, il pensiero più antico: la violenza dell’uomo
- mito della caverna, Platone (esempi di imitare)
- mimesi, Aristotele (disarmo il mio io violento, guardando la rappresentazione)

Il più vero del vero – impossibilità di esistere senza l’apporto mediatico non solo come uso
comunicativo, ma come elemento formativo dell’io. Il più vero de vero esiste in quelle frasette “l’ha
detto la televisione” “non c’è albero che cada se non lo dice la tv”. È elemento fondamentale
dell’oggi

Tappe fondamentali del sistema comunicativo: percorso che fa comprendere come ad ogni
cambiamento tecnologico corrisponde un mutamento sociale.
- Harnol Lasswel
- Etnometodologia
- Togliere un pregiudizio “scientifico” secondo il cui una persona subisce un
influsso/suggestione dal mezzo capace di modificane il comportamento (esperimento sulla
violenza nei bambini). Oggi l’influenza è diventata un mestiere: influencer

Comunicazione umana: individuo – degli individui

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Far leva su qualcosa di conosciuto che possa offrire all’interlocutore la possibilità di procedere ad
un ragionamento e ad una scelta individuale à strategie di persuasione (≠ dalla manipolazione)

Sondaggi
Negli anni ’70 assistiamo a un fenomeno: la nascita delle tv commerciali, di conseguenza cambiano
i sistemi per conosce i gusti dello spettatore à da analisi qualitative si passa ad analisi quantitative

Questionario Nielsen – cogliere il trend del gusto. Utilizzato nell’ambiente Italia, presenta però due
problemi: il primo di fondo, in quanto il sondaggio originale aveva finalità acquisitiva, ovvero per
essere venduto ai produttori, il secondo è che da quel momento in poi viene conteggiato l’ascolto,
ogni 15 secondi, e per tenere una persona di fronte ad uno schermo per 15s devi offrire empatia:
nascono programmi sempre più veloci e si propone la spettacolarizzazione di tutto

Leader d’opinione – comunicazione persuasiva (esperimento della middle Town – transition)

Comunicazione mediatica
Portare la televisione in tutte le case era stato considerato uno straordinario strumento di influenza,
la televisione viene implementata a livello di stati
- BBC: educare divertendo
- Rai: alfabetizzazione dei cittadini
- USA: melting pot – integrazione sociale

La televisione per bambini diventa in tutti gli stati, il luogo in cui il mezzo di comunicazione di massa
può influenzare

Avvento delle televisioni private (1974) – aprono il campo a migliaia di emittenti, possono fare
opinioni; utilizzate soprattutto per inserzioni pubblicitarie

Comunicazione e potere - Linguaggio del corpo/non verbale – Weber: 3 tipi di potere


- tradizionale
- burocratico/razionale
- carismatico

Linguaggio del corpo – 65% della comunicazione. Siamo ciò che appariamo. Definisce l’abito: un
gusto, uno stile, una condizione sociale, l’incertezza, adeguarsi allo stile proposto dal momento,
voler far parte di un gruppo, ha una funzione di appartenenza

Informazione e intrattenimento – trasformazione televisiva à intrattenimento/divertimento


- nascono i serial
- nuovi linguaggi: unire l’intrattenimento con l’informazione
- spettacolarizzazione della politica
- strategia comunicativa fatta da contrapposizioni
- critica rivolta alla persona e non alle azioni compiute

Processi di socializzazione à dal web ai social

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Si ribalta il significato delle comunicazioni di massa, si annullano le fasce orarie, l’individuo giovane
ha la possibilità di esercitare una duplice crescita, 1. Individualizzazione 2. Costruzione di un profilo,
l’individuo si afferma nel dire, nell’interagire

Influencer, imitazione e assimilazione à sono cambiati i processi di socializzazione collettiva dove


essere giovane è un must
- infantilizzazione del mondo adulti
- adultizzazione dei bambini
Stesse attività ludiche, la figura paterna emerge come qualcuno che si mette al pari dei figli per
condividere giochi, competizioni. Si omologa il linguaggio. Il numero di follower da potere,
formazione di civiltà orizzontali.

Importante nel nostro lavoro è osservare i trend del cambiamento

Essere digitali – importanza di avere una mentalità pragmatica, con lo scopo di ottenere
l’interdisciplinarità dei saperi poiché le strategie che riguardano la costruzione di cose (design) sono
strategie di comunicazione che possono essere applicate soltanto se ad ogni passo si tiene conto
della complessità: di quello sguardo psicologico, sociologico, antropologico, economico che deve
costituire l’insieme di questo approccio

+ l’elemento del digitale – bisogna conoscere gli albori, per capire quali sono ancora oggi i
presupposti, quali sono ancora i trend su cui far leva per un’innovazione

“essere digitali” di Nicolas Negroponte, gli uomini nel mondo che si sta profilando della conoscenza
più libero? saranno persone che vivranno in una democrazia planetaria) qual è l'elemento che dà
forza, potere alle persone che vivono nel digitale? La conoscenza

Con la diffusione della conoscenza, chi sa di più ha più possibilità di influenzare. Sul web esisti se sei
in grado di fare qualcosa, nella rete conta il sapere, non il potere

NN sosteneva che a tutti i ragazzi era data l'occasione di entrare a far parte di questa community in
base alle proprie conoscenze e a tutti era dato di esistere per il loro ruolo, per ciò che avevano
acquisito, per ciò che era quel quell'elemento che poteva essere scambiato con gli altri. Per dire
questo sostiene che Internet offrirà per la prima volta lo spazio di esistenza a una democrazia di
tanti individui isolati. Problemi:
- paesi poveri che non hanno l’elettricità: negli anni ’80 molti studiosi si sono inseriti nelle
civiltà del sud America e dell’Africa per portare con internet la possibilità di entrare
direttamente nell’era tecnologia, di essere in comunicazione con tutti
- chi governa il web? Chi sono i gestori del software? Qual è il fine degli investitori?

Dalla trasparenza alla profilazione – interconnessione dei dati, conoscere altri mondi, approcciare
nuovi modi di esistere. Profilazione à costruiti dai dati (film “her”)

Il futuro di modernità - Un oggetto non definisce un epoca ma l’anticipa, ha una funzione e una
forma. Gli ambiti di intervento:
- automobili,
- allestimenti e arredamenti,

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- comunicazione visiva: creazione di immagini che restano impresse, simboli di appartenenza
e di riconoscimento. Progettare visivamente l’oggi significa avere a che fare con una
mentalità storicamente determinata, con una conoscenza del sociale e con il target a cui ci
si intende rivolgere. Inventare un simbolo che definisca un luogo, funzione, appartenenza à
definizione di un mondo
- comunicazione strategica: insieme integrato di prodotti, servizi e comunicazione con cui
un’impresa si presenta sul mercato dando forma alla propria strategia = identità
scopo manifesto e scopo latente

Design contemporaneità, l’oggetto costituisce un elemento di status. Gli artisti cambiano la


percezione del bello, il designer è il primo ad esprimere un bisogno comune, l’oggetto è a capo di
una tendenza

Design e immaginario, dimensione creativa, è il mondo a cui apparteniamo, definisce


comportamenti, tradizioni, credenze, valori

Design e progetto, riuscire a capire il momento del cambiamento à trend statistici, macro-dati che
anticipano un fenomeno sociale

Design e bellezza, produrre cose per un mondo in cui vorremmo vivere, offrire con il bello una
possibilità migliore di vita

Patrimonio artistico – gusto, idea del bello, armonia che differenziano un territorio

Appunti per lo studio


- ricercare l’innovazione tecnologica per capire il mutamento sociale
- individuare il mutamento sociale prima che diventi moda
- atteggiamento da osservatore partecipante
- indagini, dati, statistiche
- riflessione etica alla base della creatività (per chi, a cosa, come)

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