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27/09/23

SOCIOLOGIA GENERALE
(2)

Corso di Lingue, Letterature e Culture


Straniere
Anno accademico 2023-2024
Dott.ssa Marta Pantalone
marta.pantalone@unibg.it

NELLA LEZIONE
PRECEDENTE
Quando nasce la sociologia
Forte connessione con l’età moderna
Immaginazione sociologica
I paradigmi sociologici

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27/09/23

MATERIALE DI STUDIO
Capitolo 3
Émile Durkheim

Ritzer G., Stepnisky J. (2020), Teoria sociologica, UTET


Università (a cura di S. Tomelleri)

ORDINE – STRUTTURA -
FUNZIONE
Che cosa tiene insieme la società e come è possibile l’ordine sociale
in un’epoca in cui enormi trasformazioni economiche, sociali e
culturali hanno infranto la credenza nella sacralità della tradizione e
della religione?
Non esiste principio trascendente che fondi le leggi e l’ordine.

Per spiegare i comportamenti umani, bisogna ricondurli alle


coordinate sociali nelle quali si manifestano.
Le biografie individuali (i percorsi di vita) sono largamente
determinati dalle strutture sociali nelle quali l’individuo è inserito
(l’individuo compie scelte entro un contesto sociale che lo
influenza).

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ÉMILE DURKHEIM
Épinal, 15 aprile 1858 – Parigi, 15 novembre 1917

Figlio di un rabbino
Due temi principali
1. Priorità della società rispetto
all’individuo
2. Idea che la società possa essere
studiata scientificamente
Mette in luce la dimensione sociale di ogni
fenomeno umano

Sociologia scienza autonoma: ha un proprio oggetto (i


‘fatti sociali’) e un proprio metodo di ricerca empirica

OLISMO METODOLOGICO
Privilegia il punto di vista della società come organismo o
come sistema dotato di vita propria, non riducibile alla
somma degli individui che la compongono.
Influenze: Comte (teoria positivista), Spencer (teoria
evoluzionista)

1893 La divisione del lavoro sociale


1895 Le regole del metodo sociologico
1897 Il suicidio
1912 Le forme elementari della vita religiosa

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I FATTI SOCIALI
Oggetto specifico della sociologia
«è un fatto sociale ogni modo di fare, più o
meno fissato, capace di esercitare
sull’individuo una costrizione esterna –
oppure un modo di fare che è generale
nell’estensione di una società data, pur
avendo esistenza propria, indipendente dalle
sue manifestazioni individuali»
1895 Le regole del metodo sociologico.
Sociologia e filosofia

I fatti sociali consistono in modi di agire, di pensare e di sentire esterni


all'individuo, eppure dotati di un potere di coercizione in virtù del
quale si impongono su di lui.

Argomento specifico della sociologia deve essere lo studio


dei fatti sociali.
PRIMA REGOLA DEL METODO SOCIOLOGICO. I fatti sociali
vanno trattati alla stregua di ‘cose’, studiati
metodologicamente come cose à è possibile acquisire dati
su tali fatti/cose e studiarli alla stregua dei fenomeni naturali
I fatti sociali
• si possono studiare empiricamente: non ci si limita a ‘fare
filosofia’
• sono esterni all’individuo
• sono coercitivi
• possono essere spiegati solo da altri fatti sociali

Esempi: le convenzioni, le regole morali, le credenze, le


pratiche, le leggi, i rituali

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Esterno «Il sistema di segni di cui mi servo per esprimere il mio


pensiero, il sistema monetario che uso per pagare i miei debiti, [...]
funzionano indipendentemente dall’uso che ne faccio io»

Coercitivo «Io non sono obbligato a parlare francese con i miei


compatrioti, né ad usare la moneta legale; ma è impossibile che
faccia altrimenti»
«Se la popolazione si concentra nelle nostre città anziché
distribuirsi per le campagne, è perché c’è una corrente di opinione,
una spinta collettiva che impone agli individui questa
concentrazione»

I modi di fare non sono innati ma vengono appresi


«[...] ogni educazione consiste in uno sforzo continuo di imporre al
fanciullo modi di vedere, di sentire e di agire ai quali non sarebbe
spontaneamente giunto»

FS MATERIALI E
IMMATERIALI
FS MATERIALI: gli stili architettonici, le forme tecnologiche, i
codici giuridici à osservabili direttamente
«Il tipo di abitazione che ci si impone non è che il modo in cui tutti quelli che
ci circondano e, in parte, le generazioni anteriori, si sono abituati a costruire
le case»
FS IMMATERIALI: complesso delle norme e dei valori che
costituisce la cultura
Essi sono sono sì nella mente degli individui, ma quando essi
iniziano ad interagire in mo(n)di complessi le loro interazioni
‘obbediscono a leggi proprie’
Gli individui costituiscono una specie di substrato per i FS
immateriali, ma la forma e il contenuto specifici saranno
determinati dalle interazioni complesse, non dagli individui.
La società è qualcosa di più di una mera somma di individui.

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§ Possono essere studiati


empiricamente

FS IMMATERIALI
§ Sono esterni all’individuo
§ Sono coercitivi
§ Sono spiegabili solo a
partire da altri fs

1. MORALITÀ: ’salute morale della società’, è ciò che tiene


insieme la società. D. considera gli individui, se lasciati a se
stessi come tendenzialmente egoisti e orientati al
perseguimento di desideri illimitati. La società si costituisce
come un fenomeno morale di solidarietà collettiva, imponendo
valori e norme che gli individui devono assimilare e introiettare
2. COSCIENZA COLLETTIVA: conscience, ‘consapevolezza di sé’.
«L’insieme delle credenze e dei sentimenti comuni alla media
dei membri della stessa società forma un sistema determinato
che ha vita propria […]. È dunque altra cosa dalla coscienze
particolari, per quanto non si realizzi che negli individui».
Struttura delle norme e delle credenze condivise à nelle
società ‘primitive’ tale coscienza era più forte rispetto alle
società moderne. Indebolimento à ANOMIA

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3. RAPPRESENTAZIONI COLLETTIVE: FS collegati alla coscienza


collettiva. Representation, idea (concetto collettivo, ma anche
forza collettiva). Insieme delle credenze collettive, delle norme
e dei valori che ci motivano al loro uso per conformarci alle loro
stesse richieste (es. simboli religiosi, miti, leggende popolari)
4. CORRENTI SOCIALI: FS che non si presentano in forma
cristallizzata, ad es. le grandi ondate di entusiasmo,
indignazione e pietà che si producono nelle pubbliche
assemblee. Il pubblico si sente trascinato dalle correnti sociali,
c’è un potere coercitivo che si esercita sull’individuo. ‘Umori’
sociali che variano da una collettività all’altra con il risultato che
cambia la diffusione di comportamenti adottati (tra poco: il
suicidio)

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IL CONCETTO DI ANOMIA
Indebolimento della coscienza collettiva
L’accento posto sui valori e sulle norme sociali tende ad aumentare
in Durkheim quanto più egli, nel corso delle sue indagini empiriche,
deve riconoscere la presenza del disordine e dell’ANOMIA che
caratterizzano la società industriale del suo tempo.
ANOMIA (dal greco, a-nomos, privo di legge): situazione in cui, per
effetto di rapidi cambiamenti sociali (sviluppo economico, crisi,
spostamento dell’attore sociale da un tipo di società ad un altro…), i
valori e i modelli di comportamento validi nella situazione di origine
non sono più adeguati nella nuova situazione, determinando
nell’attore un diffuso disorientamento.
La società non è più in grado di indirizzare il comportamento
individuale, l’individuo è ‘spaesato’

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FORME DI SOLIDARIETÀ
La divisione del lavoro sociale (1893): «Questo libro è soprattutto un
tentativo di trattare i fatti della vita morale secondo i metodi delle scienze
positive» à Nascita della relazione moderna tra individui e società

Per comprendere cosa tiene insieme la società occorre individuare la


profonda connessione tra forme di divisione del lavoro e forme di
solidarietà.
Il cambiamento della divisione del lavoro ha avuto implicazioni enormi per la
struttura della società.

Società Divisione del lavoro SOLIDARIETÀ


premoderne SCARSA MECCANICA

Divisione del lavoro SOLIDARIETÀ


Società moderna AVANZATA ORGANICA

FS materiale FS immateriale

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SOCIETÀ PREMODERNE
Non c’è spazio per individualità e differenze.
La divisione del lavoro è scarsa, tutti svolgono attività
SOLIDARIETÀ simili (es. raccolta e conservazione del cibo).
MECCANICA La solidarietà di fonda sulla somiglianza, è simile alla
coesione tra le molecole di un corpo inorganico.
Forte coscienza collettiva, forte ancoramento ai valori
e alle norme di gruppo.

SOCIETÀ MODERNE
La divisione del lavoro è avanzata, ogni individuo e
gruppo svolge funzioni diverse (es. l’agricoltore
coltiva il grano, il mugnaio lo macina, il fornaio fa il
pane).
SOLIDARIETÀ La solidarietà non si fonda più sull’uguaglianza ma
ORGANICA sulla differenza, gli individui e i gruppi stanno insieme,
formano società, perché nessuno è più
autosufficiente e tutti dipendono dagli altri.
Decresce la forza di un sentire comune, permane una
coscienza collettiva, in forma più attenuata, aperta a
numerose differenze individuali.

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SOCIETÀ PREMODERNE
Prossimità fisica
Divisione del lavoro scarsa
Somiglianza degli individui
Forte coscienza collettiva

comunità

SOCIETÀ MODERNE
Divisione del lavoro avanzata
Presenza di istituzioni intermedie
(famiglia, gruppi professionali…)
Differenziazione tra individui
Debole coscienza collettiva

società

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DIRITTO REPRESSIVO E
DIRITTO RESTITUTIVO
Tipologia di
Tipo di
Divisione del lavoro, solidarietà, FS sistema
FS materiale giuridico, FS
immateriale materiale

Solidarietà meccanica: prevalgono le norme di diritto penale che


puniscono esemplarmente coloro che violano le norme del gruppo (sanzioni
repressive). Poiché le persone sono molto simili e tendono a credere nella
moralità comune, ogni offesa contro il sistema di valori condiviso è avvertita
dalla maggior parte degli individui. Il deviante è punito severamente per ogni
offesa che offenda il sistema morale collettivo.
Solidarietà organica: prevalgono le norme che regolano i contratti (diritto
civile), la cui violazione non punisce esemplarmente, ma produce sanzioni
che ristabiliscono l’equilibrio turbato dalla violazione (sanzioni restitutive).
Le offese sono viste come azioni commesse contro un individuo o un
segmento di società (non contro il sistema morale). I colpevoli sono tenuti a
risarcire coloro che hanno danneggiato con le loro azioni.

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NORMALE E PATOLOGICO
Il crimine, la devianza, il fatto che gli individui possono
infrangere le norme sociali (il sentire comune) è qualcosa di
normale, NON di patologico.
La devianza aiuta la società a definire e delineare la propria
coscienza collettiva.
La devianza (il crimine) ha la funzione di rinsaldare il
legame sociale, la coscienza collettiva!
L’atto deviante rende evidente il substrato sociale che
connette gli individui.
La sanzione ristabilisce la norma e rinsalda il legame tra
individui!

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IL SUICIDIO
Perché le persone si tolgono la vita
intenzionalmente? Suicidio: oggetto del
primo studio sociologico!
1897 Il suicidio. Studio di sociologia
«qualsiasi caso di morte derivata
direttamente o indirettamente da un’azione
positiva o negativa compiuta dalla vittima
stessa e che quest’ultima sapeva che
avrebbe dovuto produrre questo risultato»
Atto generalmente considerato una Primo esempio di ricerca
delle azioni più private e personali. sociologica basata su di
un metodo empirico.

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Oggetto dello studio è il tasso di suicidi in una data


società, NON il suicidio dei singoli individui nella sua
drammatica unicità.
Raccolta di dati presso fonti ufficiali: uso di dati statistici,
discussi e interpretati alla luce di una teoria dell’integrazione
sociale
DOMANDA DI RICERCA: cosa causa il mutamento del tasso di
suicidi in una data società? [esclusione di diverse teorie causali:
psicopatologia individuale, alcolismo, razza, ereditarietà, clima]

IPOTESI: Alcuni gruppi di popolazione possono essere più o


meno inclini a suicidarsi a causa del loro rapporto con la
società
Due FS fondamentali:
Ø Integrazione: solidarietà sociale (forza dei legami
sociali: forte o debole)
Ø Regolazione: norme sociali (grado di costrizione
esercitato: eccessivo o carente)

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4 TIPOLOGIE
1. SUICIDIO EGOISTICO: tipico di società o gruppi in cui
l’individuo non sia ben integrato (scarsa integrazione,
legami sociali deboli).
L’individuo non si sente parte della società à la società NON è parte dell’individuo: la società non
fornisce all’individuo moralità, valori, risolutezza, né un senso di supporto morale.
La mancanza di integrazione produce correnti morali distinte: se sono avviluppanti e protettive
esse inibiscono la diffusione del suicidio perché danno senso alla vita degli individui.

integrazione
Es. RELIGIONE: alti tassi di suicidio più alti tra i protestanti (rispetto ad ebrei e cattolici); STATO
CIVILE: alti tassi di suicidio più alti tra i single (rispetto ai coniugati)

2. SUICIDIO ALTRUISTICO: deriva da un eccesso di


integrazione sociale che porta le persone a sacrificare se
stesse per il bene della collettività di cui si sentono parte.
Chi commette suicidio lo fa perché sente che è suo dovere farlo.
Es. kamikaze, martire: elevatissimo livello di integrazione rispetto al gruppo di appartenenza
(che sia terroristico, religioso o basato su un legame di altra natura)

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3. SUICIDIO ANOMICO: frequente quando vengono meno i poteri


regolativi della società à improvvisi e importanti cambiamenti
sociali privano l’individuo di chiare indicazioni su come
adattarsi ad essi (carenza di regolazione)
La collettività è momentaneamente incapace di esercitare il suo potere sugli
individui: situazione in cui le vecchie norme non possono più essere applicate e le
nuove devono ancora sorgere.
regolazione

Es. crisi economica, chiusura imprese, perdita del lavoro; improvviso successo

4. SUICIDIO FATALISTICO: più frequente nei periodi in cui la


regolamentazione sociale si impone maggiormente. Lo
commettono le «persone che a cui una disciplina oppressiva
blocca spietatamente il futuro e soffoca violentemente le
passioni» (eccesso di regolazione)
Es. gli schiavi che si tolgono la vita per la disperazione associata ad una
regolamentazione oppressiva di ogni loro azione

Riassumendo: gruppi diversi hanno diversi sentimenti collettivi, che producono


diverse correnti sociali. Sono queste correnti sociali che influenzano le
decisioni individuali riguardo il suicidio. In altri termini, I MUTAMENTI DEI
SENTIMENTI COLLETTIVI CONDUCONO A MUTAMENTI DELLE CORRENTI
SOCIALI CHE, A LORO VOLTA, CONDUCONO A MUTAMENTI NELLA FREQUENZA
DI SUICIDI

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LA DIMENSIONE RELIGIOSA

1912 Le forme elementari della vita religiosa


Ultimo periodo: analisi del modo in cui gli
individui interiorizzano le strutture sociali.
Spiegare come i fatti sociali siano in grado di
formare gli individui.
Un fenomeno così diffuso e duraturo come
la religione non può avere altra origine che
le esigenze della società stessa à fenomeno
religioso come fonte primaria di integrazione
sociale
Osserva le forme primitive di religione:
religione totemica nella società degli
aborigeni australiani (tribù degli Arunta)

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La società (mediante gli individui) crea la religione definendo alcuni


fenomeni come sacri (separati dalla vita quotidiana, oggetto di
venerazione) e altri come profani (ordinari, mondani). Qual è
l’origine del sacro?
All’origine del sentimento religioso non vi è alcunché di
sovrannaturale (un Dio), la potenza morale superiore che ispira i
fedeli è la società, non Dio à attribuzione di una dimensione di
sacralità alla società

Il clan non è fondato sulla consanguineità dei suoi membri,


ma dalla identificazione di questi ultimi con un simbolo
sacro (totem, un animale o una pianta) che serve a
Osserva qualificare il rapporto dei membri del clan con l’ambiente
la naturale in cui vivono e a regolare i rapporti con gli altri clan
(che, a loro volta, sono identificati con un totem).
religione
Le cerimonie rituali servono a rafforzare il sentimento di
primitiva appartenenza al clan: danze, rappresentazioni, sacrifici lo
rendono fisicamente visibile ed emotivamente percepibile.
I totem sono rappresentazioni materiali della forza
immateriale che è la società stessa.

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La vita del clan è divisa in due fasi:


1. Il clan si disperde in piccoli gruppi che vivono
indipendentemente l’uno dall’altro, ciascuno per le proprie
occupazioni (tempo ordinario)
2. I membri del clan si riuniscono per una cerimonia religiosa:
fase che dura giorni o mesi, la semplice concentrazione di
molte persone in intensa interazione serve come un «eccitante
di eccezionale potenza» à si genera un entusiasmo e
un’energia altrimenti impossibili (tempo extra-ordinario)
à Questa energia è chiamata effervescenza collettiva e fa
sorgere l’idea di religione
I partecipanti si sentono afferrati da qualcosa che proviene da fuori,
l’effervescenza sperimentata li induce ad agire à distinzione tra
SACRO e PROFANO: il gruppo e le sue energie è sacro, tutto il resto
è profano
Il totem è un esempio di rappresentazione collettiva: esso
rappresenta l’energia o la forza morale del gruppo, inoltre ricorda ai
suoi membri il loro legame e, così facendo, conserva e rafforza il
vincolo morale del gruppo

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Es. RIVOLUZIONE FRANCESE: le idee di patria, libertà, ragione


sono state sacralizzate, mostrando direttamente la
venerazione degli uomini per la società
Attraverso il fenomeno religioso si celebra il carattere sacro
del gruppo
I riti e i rituali religiosi promuovono la solidarietà interna al
gruppo e rafforzano l’adesione dei singoli alle sue norme
Fatti sociali e sacro sono dunque gli elementi su cui si basa
l’integrazione sociale

E oggi? In quali occasioni è possibile osservare quella


‘effervescenza collettiva’ descritta da D.?

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Ovunque nel mondo, ogni anno


Rio de Janeiro, ogni anno

Berlino 2006
Lisbona 2023

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RIASSUMENDO
Le spiegazioni strutturali fanno sempre riferimento a qualche
forza che agisce alle spalle degli individui e li spinge a
comportarsi in un determinato modo (anche quando sembra
impossibile: es. scelta del partner!).
Teorie funzionalistiche: le parti sono spiegate a partire dal
tutto. La teoria dei ruoli spiega il comportamento degli individui in
base alla posizione che occupano in uno dei sottosistemi che
compongono lo spazio sociale. Se conosciamo il ruolo che un
individuo svolge nella società (es. padre/madre) sappiamo già quali
sono le costrizioni alle quali è sottoposto il suo comportamento e
quindi siamo in grado di prevederlo con notevole grado di
approssimazione.
Concezione olistica del sociale: la società è l’unità
prioritaria di analisi, gli individui sono veicoli attraverso i quali
la società si esprime.

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L’umanità si è evoluta dall’aggregazione in piccole comunità


omogenee alla formazione di grandi società complesse.

Nelle società tradizionali, la religione e la cultura creavano una


coscienza collettiva che garantiva solidarietà.

Nella società moderna, la divisione del lavoro ha dato vita ad un


aumento della specializzazione, spostando l’attenzione dalla
sfera individuale a quella collettiva…

… e la solidarietà ora si basa sull’interdipendenza di individui


con funzioni specializzate.

La società, come il corpo umano, è dotata di componenti,


esigenze e funzioni interdipendenti.

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DOMANDE PER IL RIPASSO

• Cosa intende Durkheim per carattere coercitivo del sociale?


• Come definisce il concetto di fatto sociale?
• Dove devono essere cercate, secondo Durkheim, le cause di fatti
sociali?
• Cosa intende Durkheim con ‘coscienza collettiva’?
• Quali sono le diverse forme di solidarietà che egli distingue e
perché?
• Quali sono le cause sociali dei diversi tipi di suicidio?
• Cosa intende con il termine ’anomia’ e quali sono le condizioni in
cui essa si verifica?
• Come interpreta Durkheim il fenomeno religioso?

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