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Sociologia dei processi economici –

La Sociologia è lo studio sistematico del rapporto tra individui e società. Essa pone in
evidenzia diverse domande inerenti al contesto sociale le quali aiutano a capire il profilo
sociale degli individi/pazienti. Le influenze sociali sono presenti e pertanto, anche se ci
sentiamo responsabili della nostra vita, in realtà non lo siamo in quanto sono esistono delle
circostante esterne che inevitabilmente influenzano chi siamo e le opzioni che abbiamo a
disposizione. Quindi vedere il pz con il proprio background sociale ci aiuta a rapportarci nei
migliori dei modi e ciò viene definita prospettiva sociologica.
Cos'è l’economia? K. Polanyi afferma che essa è un insieme delle attività stabilmente
intraprese dai membri di una società per produrre, distribuire e scambiare beni e servizi.
Economia e società non possono prescindere l’una dall’altra. Le motivazioni a svolgere
attività economiche sono ricondotte al perseguimento degli interessi individuali, mentre le
istituzioni regolano le modalità con cui avvengono gli scambi economici. La Sociologia
Economica, invece, studia i rapporti di interdipendenza tra fenomeni sociali ed economici
(Weber).
J. Shumpeter afferma che la sociologia economica aiuta a capire che anche le azioni
economica hanno una valenza sociale. Queste ultime sono influenzate dalle istituzioni come
lo stato, la proprietà privata e i contratti.
M. Weber riteneva che la sociologia dell’economia si occupa principalmente di mettere in
luce i fenomeni “economicamente rilevanti” e quelli “economicamente condizionati”.
Nella prima l’influenza è esercitata da istituzioni non economiche (es. sacramenti), la seconda
invece evidenzia aspetti della vita sociale che apparentemente sembrerebbero lontani da
quelli economici (es. estetica) ma che comunque sono influenzati dall’economia.
Esempi di rapporti di interdipendenza tra aspetti sociali ed economici:
- Condizioni di lavoro, ambiente di lavoro, conflitti
- Cambiamenti indotti dalla tecnologia in materia di lavoro.
- Consumi
- Frammentazione sociale
- Povertà e disuguaglianza.
La riflessione sul rapporto tra economia e società risale agli inizi del Novecento in cui il
sistema economico europeo viene ribaltato con la nascita di una nuova società (famiglia più
moderne, donne che lavorano, nuovo organo sociale di controllo e l’Italia stessa non è stata
esente da tali cambiamenti). Inoltre in quel periodo ci furano 2 riforme importanti:
- Riforma agraria con cui si dà la possibilità ai contadini di diventare loro stesso i gestori del
terreno determinando una riduzione delle disuguaglianze;
- Riforma Diritto di famiglia con la podestà genitoriale.
Il lavoro acquista valenza di ruolo sociale, permette di sentirsi parte di una comunità.

La sociologia economica può essere suddivisa in diversi rami:


- Sociologia dei consumi: studia il modo in cui i consumi influenzano le relazioni sociali.
Può spingere ad acquistare a prezzi enormemente maggiorati per esibirne l’uso nei rapporti
sociali. Si parla di logica del consumo.
- Sociologia dell'impresa: studia le relazioni all'interno di un'organizzazione aziendale.
- Sociologia del lavoro: analizza i rapporti di lavoro e il modo in cui questi influenzano e
modellano la vita degli individui nella comunità.
- Sociologia di mercato: studia le relazioni e le interazioni della società nei diversi tipi di
mercati esistenti.
In sociologia economica si parla di interesse, essa è la somma dovuta come compenso per
ottenere la disponibilità di un capitale. Tassi di interesse bassi stimolano i consumi e gli
investimenti.
Adam Smith ritenne che l’interesse fosse individuale, parlò di Homo Oeconomicus: l’uomo
è un materialista e se compie delle azioni è solo per un tornaconto personale.
Tratta, inoltre, il concetto di “Mano Invisibile” in cui afferma che di base nessuno fa nulla
per nulla ma il soggetto singolo nonostante il suo agire personale genera interazione nella
società determinando un benessere collettivo. Si passa così da un concetto isolato ad un
concetto comunitario.
Anche Karl Marx tratta l’interesse definendolo di classe: l’individuo è in grado di pensare
alla calasse, al gruppo e avere un pensiero comunitario.
Weber e Simmel sposano invece un concetto sociale più ampio. Gli interessi hanno sempre
valenza sociale e quindi richiedono interazioni sociali abbracciandone anche il contesto
sociale.
L’interesse può essere MATERIALE e IMMATERIALE.
Per Swedberg studiare l'interesse da una prospettiva sociologica significa comprendere la
forza alla base delle azioni (es. lavorare) e il ruolo del potere. Gli interessi diversi influenzano
scelte e decisioni e possono contrapporsi, rinforzarsi, occultarsi o ricomparire.

La sociologia economica tiene anche conto dei valori. Viene sottolineata una distinzione tra
razionalità strumentale . La ricerca dell’efficienza economica, ossia la ricerca dei mezzi
migliori per conseguire o l’utilità è della razionalità strumentale. La razionalità ispirata ai
valori è, invece, intesa come la capacità di individuare ciò che è meritevole di perseguire.
II lezione
L’interazione sociale mediante vis à vis consente lo sviluppo del senso del sé e la comune
interpretazione sociale.
Cooley e Mead introducono l’interazionismo simbolico: teoria sociale che analizza il modo
in cui gli individui, attraverso le interazioni sociali e l'utilizzo di simboli condivisi,
costruiscono la società. I simboli condivisi sono rappresentati da:
 Linguaggio condiviso, riferito non solo a idioma ma anche al senso comune,
interpretazione condivise, battute. Essa garantisce interazione efficiente.
 Conoscenza condivisa: formato da linguaggio, eventi storici, cultura.. essa favore
interpretazione condivisa della realtà (si parla di intersoggettività)
Quindi appare evidente che la realtà è un costrutto sociale. A tal proposito W.I. Thomas parla
di profezia che si autoavvera (o Teorema di Thomas) in cui si afferma che se gli individui
definiscono realtà una situazione, quest’ultima lo sarà nelle sue conseguenze. Pertanto la
realtà non è una dimensione oggettiva per tutti. Spesso la profezia in terapia psicologica è
presente il “non ce la farò” e così l’assistito mette in atto una serie di azioni che conducono il
non farcela ad una realtà. Tale teorema aiuta a capire come il modo di interpretare una
situazione può influenzare il contesto sociale, sia nel microsociologico che nel
macrosociologico.
Il teorema di Tomas contribuisce anche alla comprensione di stereotipi. Essi sono una
generalizzazione esagerata, distorta o non vera su categorie di persone, che non riconosce la
specificità di ogni individuo. E’ una generalizzazione per eccellenza e crea pesanti
conseguenze sulle interazioni. Sono difficili da correggere.
Altri sociologi che trattano la costruzione della società sono Berger e Luckmann, ritenendo
che essa si basa su 3 fasi:
1. Esternalizzazione: vi è un’interazione, si entra in confidenza;
2. Oggettivazione: inizia a crearsi un’immagine di legame;
3. Interazione: il legame viene interiorizzato.

Per Status Sociale s’intende la posizione occupata dall'individuo all'interno di un sistema


sociale. Si possono occupare più status all'interno di una società (status set). Una categoria
di status è un insieme di status che le persone possono avere in comune, come essere
infermieri, genitori e meridionali. E’ importante sottolineare che lo status è diverso dal ruolo.
Quest’ultimo è un insieme dei comportamenti attesi da chi possiede un certo status sociale
(ad esempio, dallo studente universitario ci si aspetta che frequenti le lezioni. Esistono due
tipi di conflitti:
 Conflitto inter-ruolo, si verifica quando ruoli diversi assumono aspettative
incompatibili (come nel caso degli studenti-lavoratori).
 Conflitto intra-ruolo, si verifica quando un singolo ruolo ha aspettative conflittuali
(nel caso di un docente, supportare e aiutare l'allievo ma anche dargli
un'insufficienza).
Status e ruolo del malato
Parsons fu tra i pochi ad occuparmi del malato, egli affermò che sul malato vertono 4 aspettative:
1. L'essere malati esenta da altre aspettative di ruolo. Il malato vede solo la malattia, non tiene conto
della sua mente, del suo potere decisionale. Non è possibile contestualizzarlo in ciò che c’è al di fuori
della sua infermità.
2. Chi è malato non debba prendersi cura di sé stesso, meglio se questo compito venga affidato ad un
caregiver o ad uno specialista. Importante è l’approccio olistico.
3. Essendo la malattia socialmente indesiderabile, ci si aspetta che il malato desideri stare meglio. In
tal caso potrebbe aiutare la verbalizzazione del proprio status ad alta voce per elaborare ciò che si sta
affrontando.
4. Ci si aspetta che il malato cerchi aiuto professionale. Non è detto che ciò avvenga in quanto
l’ammalato potrebbe non essere consapevole della portata della propria condizioni o per la presenza di
meccanismi di resistenza.
Reti sociali indicano l’insieme dei legami sociali che collegano le persone tra loro. Esse possono
essere di dimensioni differenti e variare, per la forza dei loro legami, per la distanza tra i membri, per i

tipi di interazione. Le persone risultano essere simili a noi delineando così l’endogamia sociale. Il
contatto sociale avviene in percentuale maggiore fra persone simili, per cui tendiamo a condividere e
rafforzare la nostra visione del mondo con coloro che reputiamo simili a noi. Al contrario, Granovetter
parla della Forza dei legami deboli per cui anche le reti con legami deboli possono risultare
altamente supportive e concluse tramite uno studio che molte persone riescono ad ottenere un miglior
posto di lavoro utilizzando i “legami deboli”. Alcuni membri di queste reti possono attingere a
contatti, informazioni o risorse altrimenti inaccessibili ai diretti interessati per la riduzione dei conflitti
d’interessi. Uscendo fuori dalle reti sociali può determinare l’acquisizione di informazioni maggiori.

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