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quando riflette ed
elabora le sue categorie ha davanti la società degli usa. nasce come studioso del contesto
americano . considerazioni generali sul funzionalismo.
STRUTTURAL FUNZIONALISMO.
Con Durkheim abbiamo già usato l’espressione funzionalismo (con la religione e più in
generale in un approccio funzionalista noi enfatizziamo il fatto che la società ha dei bisogni.
la societa ha delle necessità alle quali qualcuno deve provvedere. Questo qualcuno sono le
strutture sociali.
pag 24 definizione di funzionalismo: “l’analisi dei fenomeni culturali e sociali nei termini
delle funzioni che si svolgono in un sistema socio culturale, un insieme di parti interconnesse
dove solo le parti attivamente funzionali possono essere inserite nell’insieme”.
altre parti del sistema sociale producono una reazione per ritornare a un certo grado di
equilibrio. Il funzionalismo concepisce la società come un sistema che si autocorregge dal
suo interno.
Nel momento stesso in cui nel nostro corpo vi è una ferita, la situazione di equilibrio in cui
era il nostro corpo viene alterata. Succede che arriveranno da altre parti del corpo degli
attori degli agenti che cercheranno di tamponare la ferita. Quello che avviene nel corpo
umano avviene analogamente anche nel corpo sociale
esempio nel libro: di un aeroporto. Lo potremmo interpretare come un sistema sociale in cui
ci sono delle parti che lo compongono. Tutte queste parti sono collegate tra loro. Ognuno
svolge il suo ruolo per il funzionamento totale, ma se una delle parti non assolve alla propria
funzione, tutte le altre parti devono cercare una soluzione per riportare l'equilibrio. La
disfunzione viene sanata.
Dal punto di vista sociopolitico, esempio di situazione in cui si genera un disequilibrio. Eventi
inattesi e imprevedibili come pandemia, colpo di stato, crisi economica che portano a uno
shock del sistema sociale. La riorganizzazione della vita sociale non è semplice e indolore. è
necessario un riadattamento dei compiti e funzioni sociali. Più il cambiamento è radicale, più
la ricostruzione è dolorosa.
•Funzionalista:la sociologia deve individuare le funzioni fondamentali di ogni forma sociale
al di là delle diverse forme con cui vengono concretizzate.
TALCOTT PARSONS
Studia negli usa e in Europa. Da una parte è legato al mondo statunitense ma dall’altro parte
pone le sue basi nella tradizione culturale europea. Malinowski antropologo culturale che
conosce. Corrente funzionalista vi è anche negli studi di antropologia culturale.
Parsons è conosciuto anche per essere un autore che ricerca una sorta di grande teoria,
una teoria generale della società non si limita a usare alcuni aspetti specifici della società,
ma partendo da questo e da una analisi del presente cerca di arrivare a una teoria generale.
Anche in questo è simile a durkheim parte da un caso specifico ma ha l'ambizione di arrivare
a teorie generali.
è un punto di forza di Parsons ma anche un limite. perché ritiene che le scienze sociali
possano arrivare a una conoscenza profonda e ampia della realtà. è l’ambizione di P anche
il suo limite, dicono alcuni critici.
Perché la ricerca di una grande teoria può essere un limite? in questa ricerca di una teoria
generale, rischiamo di semplificare eccessivamente la realtà, di dare un'immagine ridotta,
troppo generale e generica della realtà rischiamo di costringere la realtà dentro le maglie del
nostro pensiero. Di questo limite è consapevole un allievo di Parsons, si chiama Merton.
cerca di ricondurre la finalità della sociologia ad ambizioni più circoscritte e limitate.
Parsons parte da Weber mettendo in centro l’azione sociale, ma rispetto a Weber l’individuo
è più vincolato in generale rispetto a quanto non avvenga in weber. l’attenzione era molto
incentrata sull'individuo e su ciò che sta dentro l’individuo. in questo caso parliamo d’azione
ma parliamo anche di ciò che sta fuori dall’individuo.
Parsons cerca di individuare delle modalità tipiche attraverso le quali l’azione individuale
deve confrontarsi. Parsons le chiama variabili strutturali. Parsons vuole individuare delle
modalità tipiche secondo le quali si svolgono le azioni sociali.
2. DIFFUSIONE/SPECIFICITÀ
ovvero le relazioni possano essere date da un particolare contesto professionale e
limitato a quella(specificità) oppure relazioni più emotive e meno limitate al singolo
argomento, mi relaziono con qualcuno che ammiro e di cui mi fido(Diffusione)
3. dicotomia AFFETTIVITÀ/NEUTRALITÀ
ovvero azione guidata da un preciso contesto neutrale e non legata da un sentimento
personale(Neutrali, es. ambiente di lavoro) oppure l’azione affettiva e sentimentale
legata alle relazioni familiari o di amicizia.
Le variabili strutturali secondo parsons sono valide. secondo parsons non ci sono sentieri
infiniti, ma ci sono sentieri predefiniti. Questa assomiglia alle classificazioni fatte da weber
weber guarda dentro il soggetto, parsons guarda attorno al soggetto che agisce.
Passaggio dal parsons dell’azione sociale al parsons del sistema sociale 1951
Più va avanti, più sottolinea ed enfatizza l’importanza di fattori esterni all'individuo che lo
condizionano. più va avanti, più lascia un po sullo sfondo weber e diventa sempre piu
durkheimiano.
Parsons introduce e teorizza il concetto di sistema sociale.
La società presa come insieme può essere vista come un sistema fatto da parti
interconnesse. Parsons individua dei sottosistemi.
Parsons passa dall’analisi del singolo atto elementare di un individuo, ad un piano più
astratto e generale che riguarda i modelli che sono alla base di tutte le azioni che gli
individui compiono nella società.
L’individuo non agisce come se fosse da solo a decidere, ma si inserisce in una fitta trama
di relazioni e ruoli sociali.
I ruoli sociali sono modelli di comportamento ripetuto che sono regolati da norme e sono
legati ad aspettative. L’insieme dei ruoli interconnessi si chiama sistema sociale
2. il sistema sociale vuol dire che noi non viviamo solo in un mondo immateriale, ma
viviamo in un mondo fatto di ruoli interconnessi fra di loro. Quando noi viviamo in
società, ricopriamo dei ruoli per gli altri e gli altri ricoprono dei ruoli per noi. noi
vediamo non solo l'individuo nella sua specificità ma vediamo il suo ruolo, a volte
anche in maniera preponderante.
che vantaggio ha il fatto che la società sia strutturata attraverso dei ruoli? dal punto
di vista dell'individuo potrebbe essere irritante e riduttivo, ma ci sono anche dei
benefici,
3. sistema della personalità. Dietro e dopo a tutto questo c’è la persona. non solo le
società ma anche gli individui hanno dei bisogni.
4. sistema dell’organismo parsons lega la persona anche alla sua dimensione
biologica. C’è una componente biologica che è significativa (gli individui non hanno
soltanto una dimensione intellettiva)
ciò significa che ogni società si organizza attraverso queste 4 dimensioni,
Nel manuale a pag 32, si porta una sintesi: il sistema culturale è fatto di valori, il
sistema ..sisitema dell’organismo aggiunge il fatto che gli individui hanno anche una
dotazione biologica. non hanno solo la dimensione intellettiva.
lez 11 16/10/21
Contestualizzando ciò che stiamo studiando: tali formulazioni e pensieri sociologici non
si formano in un vuoto, sono anzi pesantemente influenzate dalla loro società corrente
La società è un sistema composta di parti che Parsons chiama sottosistemi.
Se dovessimo tracciare un profilo del contesto in cui parons vive, negli usa: il boom
economico. I paesi escono dalla 2 gm e guardano al futuro. Gli Usa sul fronte internazionale
si stanno ritagliando sempre di più un ruolo guida. Oltre a questo dal punto di vista interno,
la società americana di quegli anni è relativamente in equilibrio. Apparentemente era
possibile costruire una nazione all’interno di un destino comune. è una società in cui tutto
sommato dal punto di vista culturale, etico e religioso c’è una certa coesione sociale.
Permeata ancora dai valori tradizionali, ma già in quegli anni covavano tutta una serie di
problematiche che di lì a poco sarebbero scoppiate.
Oppure tema delle discriminazione, o della crepa all’interno del modello borghese di famiglia
tradizionale. Questa società trova un riflesso nelle tesi funzionaliste di parsons che avranno
un largo credito nella cultura americana fino alla fine degli anni 60 e inizio anni 70 perche
quello è lo spartiacque in cui anche la società americana dell’epoca si accorge delle tensioni
che covavano al suo interno. il tema del conflitto sociale acquisice..
Ogni sistema sociale (non solo la società presa nel suo complesso ma anche le singole parti
della società, le singole istituzioni, es. si può studiare come sistema sociale la famiglia, una
scuola, un'azienda.
Parsons osserva che se noi analizziamo un'istituzione sociale come sistema, vediamo che
ogni sistema sociale ha dei bisogni ai quali cerca di assolvere.
Ogni sistema sociale ha dei bisogni ai quali deve assolvere
Parsons come durkheim è lontano da una teoria utilitaristica dell’essere umano. è lontano
dal modello antropologico portato avanti dall’economia classica.
Qual è il modello antropologico, che l’essere umano cerca, persegue, il soddisfacimento dei
propri interessi, che il fine ultimo dell’agire è l’utilità individuale. gli esseri umani si
rapportano agli altri tenendo conto di questo postulato iniziale. l’individuo persegue la propria
utilità individuale (Homo economicus). il singolo individuo e la società, nasce dall’interazione
di questi individui che ricercano la loro libertà individuale.
Durkheim e Parsons non accettano questo punto di partenza, questo modello antropologico.
perche? perché la società come nasce per durkheim . scatta la dimensione sociale quando
gli individui sono capaci di trascendere se stessi e andare oltre il soddisfacimento dei propri
bisogni. la società nasce quando gli uomini hanno la capacità di mettere al centro della loro
azione la cooperazione con gli altri, il condividere con altri il tentativo di rispondere a dei
bisogni sociali. parsons ci fornisce una spiegazione della genesi della società simile a quella
di Durkheim
Esempio oppure della famiglia, che cerca risorse e gli dà delle priorità, poi ha bisogno di
regole e c’è un modello di riferimento. modello culturale
Parsons guarda queste istituzioni, questi sottosistemi dal punto di vista della funzione
positiva, li osserva con una lente positiva, ma ciò non toglie che queste stesse istituzioni
possano avere un aspetto disfunzionale. Merton, principale continuatore del funzionalismo
che parte studiando con parsons, metterà in luce questi aspetti disfunzionali che in parsons
rimangono un po sullo sfondo. (i sottosistemi possono essere invasi dalla sfera
propagandistica)
se leggiamo questo schema nell’ottica del tipo ideale weberiano. se guardiamo alla società e
ai sottosistemi sociali cosi come li delimita parsons, ricordiamo che p ha la pretesa di
elaborare una teoria generale della società, che valga un po in ogni società.
esempio detto in classe dell’urss economia dipendeva direttamente dal sottosistema politico,
cosi come il diritto e anche la dimensione del modello latente. fortemente soggiogata a chi
deteneva il potere politico. Quindi questa differenziazione funzionale pecca di una visione
prettamente statunitense, non andando oltre la cortina di ferro e notando le diverse
dipendenze dei sottosistemi negli ordinamenti sovietici e socialisti.
…
Ruolo politico che possono avere delle grandi corporation che superano il bilancio di molti
paesi e stati del mondo. Questo enorme potere economico non può non esercitare una
influenza sul potere politico, nel mondo contemporaneo le vediamo meno distinte ma un po
'più intrecciate tra di loro.
oppure esempio in cui la L nel mondo contemporaneo tende a prevaricare sugli altri? es.
sulla teocrazia in cui la dimensione culturale sussume tutta la vita economica e giuridica.
dimensione molto importante e interessante.
SISTEMA SOCIALE
Quali processi garantiscono la stabilità di una società nel tempo?
Il sistema sociale è un insieme integrato di ruoli e funziona perchè gli individui hanno
interiorizzato le credenze alla base delle aspettative sociali tipiche dei ruoli che coprono.
IL PROCESSO DI INTERIORIZZAZIONE/SOCIALIZZAZIONE
processo di interiorizzazione.
Da una parte riprende Durkheim, ma riprende anche Freud. il modello del super io che
dall’esterno influisce sulla identità individuale. direttive normative che pian piano dal di fuori
ci indirizzano in una certa strada.
processo di socializzazione
La coscienze collettiva (valori esterni al singolo) di Durkheim viene interiorizzata attraverso
processi di socializzazione
I processi di socializzazione ci accompagnano per tutta la nostra vita da quando siamo
bambini fino alla vecchiaia
Tanto più i valori sociali saranno interiorizzati, tanto più l’individuo agirà- in modo
inconsapevole- sulla base delle aspettative di ruolo che ha fatto proprie.
La dimensione del CONTROLLO SOCIALE. Entra in ballo un tema che nel funzionalismo
parsonsiano rimane un po 'sullo sfondo. chi non si inserisce pacificamente nella società in
cui vive, chi trasgredisce il valore latente, bisogna dare una certa importanza al controllo
sociale. il sistema sociale non può permettere un eccesso di devianza,che metterebbe in
discussione tutto il sistema sociale. Scattano quindi le conseguenze per chi non accetta il
modello culturale di riferimento che possono essere sia sociali oppure anche formalizzati es
ruolo della polizia o forze dell’ordine o dei tribunali
lez 12 18/10/21
teoria del conflitto, sotto la quale vanno una serie di studi, prospettive portate avanti da
autori diversi a differenza del funzionalismo o del marxismo, o del positivismo, la teoria del
conflitto vede diversi autori come protagonisti
Riflessione sul conflitto. tema fondamentale per lo studio delle relazioni internazionali. la
disciplina delle relazioni internazionali nasce e si istituzionalizza già dagli anni 20 e 30 del
900 per essere un approccio che studia come evitare i conflitti. Come evitare i conflitti
internazionali. nasce con questa preoccupazione. è possibile un ordine internazionale ma
sopratutto che cosa ci consente di tenere sotto controllo i potenziali conflitti. Si era usciti
dalla 1 GM e il conflitto era qualcosa di ben evidente e presente davanti agli occhi. tentativi
di creare delle organizzazioni internazionali come le nazioni unite…
Non c’è abbinamento migliore dello studiare le teoria del conflitto con il funzionalismo. non ci
sono teorie sociologiche più distanti. è un abbinamento per contrapposizione, per un
confronto speculare.
Società vista come sorta di arena in cui i gruppi sociali portatori di interessi diversi fra loro
sono in contraddizione e conflitto che può essere più o meno esplicito. La vera matrice della
società non è l’ordine, non è il consenso ma il conflitto, la lotta fra individui e soprattutto tra
gruppi sociali.
Se dovessimo esplicitare in modo introduttivo alcuni presupposti generali, potremmo far
riferimento a tre dimensioni fondamentali
- la prima è di ordine antropologico. chi è l'individuo, chi è l'essere umano. per gli
autori della teoria del conflitto gli individui possiedono alcuni interessi di base che
sono comuni e costanti, quindi c'è una antropologia e questa antropologia ruota
attorno al concetto di interesse.
Il marxismo è lontano dal funzionalismo e in questo (sul fatto del conflitto) il
marxismo è un antecedente storico della teoria del conflitto. Le teorie del conflitto
hanno due padri (max weber (ha una concezione piu ampia del concetto di interesse)
da una parte e marx dall’altra)
- tema del potere: le teorie del conflitto danno spazio allo studio sul potere e sul suo
ruolo all’interno della vita sociale. Parlare di potere significa parlare di conflitto e
viceversa secondo questi autori.
il potere non solo è ambito, ma non tutti si trovano nelle stesse condizioni per
accedere al potere, vi è una disuguaglianza che rende difficile l’accesso al potere per
tutti. il potere è problematico per sua natura, è distribuito in modo diseguale. Tutti
vorrebbero accedere al potere ma è distribuito in modo diseguale e questo genera
conflitto all’interno della società. Il potere coercitivo e ciò non è accettato da tutti.
Data questa distinzione iniziale possiamo già dire qualcosa di questi due filoni
I teorici del conflitto CRITICI riconoscono, danno rilevanza alla dimensione normativa delle
scienze sociali. Fare scienze sociali significa criticare la società esistente. l'intellettuale è un
intellettuale impegnato. La dimensione etico normativa viene messa in primo piano.
Nell’approccio ANALITICO il modo di studiare i fenomeni sociali è più descrittivo (secondo
l'avalutatività delle scienze sociali)
Questi due filoni di studio e ricerche si differenziano anche per un altro aspetto.
Atteggiamento verso il conflitto della vita sociale. Gli approcci critico-normativi tendono a
dare più spazio a dimensioni utopiche. Sarà possibile un giorno eliminare il conflitto dalla
vita sociale (anche se non sarà facile e indolore)
Invece gli appartenenti alla corrente analitica dicono che il conflitto è connaturato nella
vita sociale, è difficile immaginare una società senza conflitti. Weber dice che cambiano gli
attori e il motivo del conflitto, ma la struttura della società che è conflittuale e non cambierà.
Le teorie del conflitto non sono le uniche che riconoscono e parlano del conflitto (tutti gli
autori che abbiamo visto parlano del conflitto, ma è diverso lo spazio che danno a questa
dimensione).
Per quanto riguarda Weber: il fatto che gli interessi non siano di natura esclusivamente
economica ma sono molto più ampi e articolati e diversificati. Politeismo dei valori
(concezione agonistica della vita sociale) e rapporto tra cultura e potere (il potere può
determinare la cultura e la cultura ha un'influenza fondamentale sul potere. es pensiamo al
processo di legittimazione sociale o al lavoro nell’etica protestante
Nel libro vi è l’attenzione su altre due radici intellettuali delle teorie del conflitto
- teoria delle élites. elaborate nelle prime decadi del 900 da Pareto, Mosca e Michels
che hanno, riflettendo sulla società e politica, elaborato questa teoria. Loro
sottolineano che se noi guardiamo alle società, possiamo riconoscere che in tutti i tipi
di società, anche quelle diverse fra loro, tende a dividersi in due grandi gruppi: la
classe dei dominanti e la classe dei dominati. è una lettura quindi molto semplice
della lettura della società. c’è sempre una elite numericamente ridotta che detiene il
potere da una massa molto più ampia. Pochi che governano e tanti che sono
governati. Pareto scrive “la storia è un cimitero delle aristocrazie. cioè cambi di classi
dirigenti ma rimane costante l’idea dello squilibrio numerico. secondo questi autori la
distinzione tra élite e massa non è di tipo economico, c’è come in marx una visione
della società dicotomica, ma si parte dalla politica e non dall'economia. La classe
governante si differenzia per abilità politiche nel raggiungere il potere e nel
mantenerlo è in questo che si distingue. Michels dice la legge ferrea dell’oligarchia.
Non solo la società è divisa in due gruppi, ma anche dell'élite dominante vi è una
oligarchia: ci sono piccoli gruppi di potere che guidano i partiti, acquisendo potere nei
partiti in cui operano. è una élite nelle élite. Gli elitisti operano e vivono e scrivono in
un contesto europeo
- Thorstein Veblen: scrive negli Usa a cavallo fra fine 800 e inizio 900. Introduce un
elemento eccentrico rispetto a quanto visto fino ad ora. Per lui è vero che nella
società c’è un conflitto (in quanto sempre antecedente delle teorie del conflitto) ma il
conflitto è legato al riconoscimento. La vera radice del conflitto è la lotta per il
prestigio. Si vuole essere apprezzati dagli altri. Acquisire visibilità sociale. Ha coniato
una espression” consumo vistoso” cioè idea che usiamo e facciamo ricorso
all'esposizione di simboli, di immagini ad esempio legate all’abbigliamento. il
consumo vistoso certifica la vittoria o una posizione privilegiata nella lotta per il
prestigio sociale. Su questo tema ha operato Vanni Codeluppi.
TEORIE ANALITICHE
- Ralf Dahrendorf
- Randall Collins
vedremo il contributo che questi autori danno alle teorie del conflitto sociale.
SCUOLA DI FRANCOFORTE istituto di ricerca sulla società di cui molti intellettuali di origini
ebraiche (studiosi di economia, politologia, filosofia) ma tutti accomunati dal fatto di voler
studiare la società in modo critico. Il loro punto di riferimento è marx e in particolare si
rifanno allo spirito critico di marx. Questi autori rifuggono dal marxismo ortodosso, ma
riprendono di più il primo marx (quindi la sua dimensione di metodo e di critica). La scuola di
Francoforte con il nazismo deve chiudere i battenti
e scappano e trovano asilo negli usa e si ricompattano a new york con la NEW SCHOOL
poi dopo il conflitto riaprono la scuola in germania
Risentono inoltre degli influssi della psicanalisi (che non aveva molto spazio in marx)
e vanno oltre marx, rifuggono il materialismo storico in senso stretto, perché la cultura e i
mass media giocano un ruolo fondamentale.
Secondo loro vi è un ruolo di relativa autonomia della cultura nei processi sociali. analogie
con gramsci. il concetto di egemonia culturale di gramsci amplia la dinamica di relazione tra
struttura e sovrastruttura e dà centralità al tema della cultura. La cultura è importante nella
società contemporanea. Dinamiche di potere che sono presenti nella società occidentale
contemporanea. Questi autori denunciano il potere alienante della cultura che è diventata
cultura di massa attraverso l’industria culturale. I prodotti culturali che i media propongono
finiscono per somigliarsi gli uni agli altri, danno un'immagine stereotipata della vita sociale e
tutto questo a beneficio di chi detiene il potere all’interno della società. Questi autori sono
preoccupati di mettere in luce come anche nelle società formalmente democratiche, di fatto
dietro questa facciata di democrazia e libertà di partecipazione, ci sono delle dinamiche di
alienazione e differenza di potere. Critica molto dura e radicale all’alienazione presente nelle
società capitalistiche.
Mills opera una critica sociale molto radicale sugli usa dell’epoca.
DIFFERENZE CON LA PROSPETTIVA NEOMARXISTA
Stanno nel fatto che Mills ha un'accezione di interesse piuttosto ampia. La divisione della
società non è dovuta esclusivamente a motivi di natura economica. La società è divisa a
seconda di quanto gli individui hanno accesso al potere.
è possibile scalare la società perché le élite dominanti nel momento in cui esercitano il
potere, dopo un po perdono lo slancio innovativo e ci sono nuovi gruppi sociali più
determinati che si propongono come nuove élite alternative a quelle dominanti e nel corso
del tempo riescono a scalzarle.
la critica sociale: mills usa queste categorie per criticare in modo radicale la società
americana
lezione 13 21/10/21
PIERRE BOURDIEU
Punto di vista del dominio esercitato da determinati gruppi sociali su altri. In questa ottica si
colloca oltre alla scuola di francoforte, l’opera di Pierre Bourdieu
Punto di riferimento significativo nelle relazioni internazionali. Scuole che si richiamano a lui
per lo studio delle relazioni internazionali.
2 motivo di interesse: Bourdieu è uno dei sociologi contemporanei più citati nella letteratura
internazionale. Uno dei primissimi autori per numero di citazioni nella letteratura sociologica.
Alcuni aspetti della sua opera.
quale è la sua domanda di fondo e che valore aggiunto dà sulle teorie del conflitto e
vediamo concetti chiave che elabora in questa opera: “La distinzione. critica sociale del
gusto”
Viene sottesa l’idea che il dominio che viene esercitato nella società da alcuni su altri, sia
qualcosa di inconsapevole, di impalpabile e non dematizzato, non evidente almeno a prima
vista.
Chiaro riferimento alla sovrastruttura ideologia di Marx. Paragone con l’ideologia di Marx.
L’Ideologia è una falsa coscienza che non sa di essere tale. Noi siamo essere vittime di una
pressione ideologia senza che ce ne accorgiamo. senza che mettiamo in discussione questo
ordine sociale in cui viviamo. Se non in particolari situazioni di crisi (es crisi pandemica, sono
sorte domande sulla legittimità del potere o di certi provvedimenti)
«In una conferenza del 1980 Bourdieu ha riassunto in una frase (“Penso che la cultura sia la
religione del nostro tempo”) il motivo dell’attenzione particolare che ha dedicata allo studio
della cultura: se all’epoca di Weber l’analisi dei fenomeni religiosi era essenziale per capire i
modi in cui l’ordine sociale si riproduce e si legittima, in una società laica bisogna studiare
come funzionano in generale gli schemi mentali, le credenze e le rappresentazioni che
contribuiscono a modellare la realtà, a produrre e a giustificare i rapporti di forza e le
diseguaglianze»
Secondo Bourdieu la cultura oggi prende il posto di quello che in passato aveva la
religione. Le dinamiche culturali prendono il posto di costruzione di schemi mentali,
credenze tutto cio che prima derivava dalla religione oggi ha a che fare con la cultura.
Siamo partiti richiamando il concetto di ideologia di Marx ma siamo andati molto avanti.
Bourdieu con marx e oltre marx.
Bourdieu è un intellettuale impegnato, da cui hanno tratto ispirazione anche movimenti di
critica sociale e di protesta. è lontano dalla avalutatività weberiana. uno degli socpi della
sua opera era denunciare apertamente il discorso neoliberale che ha preso il sopravvento
nello spazio pubblico. L’opera di bourdieu introduce alcuni concetti nuovi nelle scienze
sociali. Concetti entrati nel lessico della sociologia e delle scienze sociali.
Inoltre nella società francese dice che vi è scarsa mobilità sociale (una volta nati in una certa
classe sociale è difficile salire di classe sociale).
Bourdieu fa una serie di esempi di questo gusto estetico, stile di vita che si passa di
generazione in generazione es. come la musica. Gli appartenenti alle classi più elevate
socializzano i figli a tipi di musica di nicchia o elite che rappresentano un segno di
distinzione. ciò riguarda anche gusti in termini letterali, o il modo di vestirsi, sport fatti da
bambini o ragazzi, stile alimentare.. tutto ciò che facciamo nella nostra vita quotidiana
rispetto del “milieu social” di provenienza e questo non è importante solo perché veniamo
socializzati a un certo stile di vita, ma è un segno di distinzione sociale.
Bourdieu riflette su questo criticando, non giustificandolo. Semplicemente osserva come
stanno le cose.
La sociologia è “un'arte marziale”. nel senso di difesa personale. La usi per difendere te
stesso. Senza il diritto di usarla per attaccare ingiustamente.
Strettamente legato a questo c’è la riflessione sul tema del capitale. capitale economico,
capitale sociale, capitale culturale e capitale simbolico strettamente connesso alla violenza
simbolica
- capitale economico che Marx ritiene sia quello fondamentale della vita sociale.
bourdieu dà importanza al capitale economico inteso come controllo delle forze
economiche. questo capitale è posseduto dalla borghesia ma non è l’unico capitale
all’interno della società
- capitale sociale: ognuno di noi può contare in modo diverso su reti di influenza e di
sostegno in virtù della nostra posizione sociale. (rete di conoscenze che noi abbiamo
che possono sostenerci e influire sul contesto in cui ci troviamo a vivere)
- capitale culturale è posseduto più di tutti dagli intellettuali e da coloro che vivono nel
mondo dell'industria culturale. Il capitale cult per B è costituito da beni materiali e
simbolici percepiti come rari. In quanto sono rari sono meritevoli di essere perseguiti.
esistono dei beni nella vita sociale che gli individui ricercano ma questi beni sono
limitati e quindi si crea conflitto. il capitale culturale ha a che fare con beni materiali e
simbolici che gli individui perseguono. Questi beni sono l’istruzione, le attività
intellettuali e anche il modo di esprimersi e presentarsi all’interno della società.
Questo cap culturale è molto importante. è su questo cap cult che la stratificazione
sociale si esercita e si sviluppa. chi possiede istruzione ha possibilità di andare in
alto, o chi è bravo nel modo di esprimersi e nelle interrelazioni con gli altri.
- il capitale simbolico ha a che fare con il prestigio sociale, con l’onore e
apprezzamento da parte degli altri.
Il potere simbolico viene spesso percepito come legittimo, invece la sociologia deve
aiutare a smascherare la violenza simbolica nella società.
l’habitus è incamerare da parte nostra modelli percettivi di pensiero e azione acquisiti nella
pratica. B fa riferimento al modo di vestirsi che presenta dei dettami piuttosto forti ai quali noi
siamo socializzati già dalla tenera età.
Excursus
Socializzazione anticipata: Anche chi non appartiene a certi gruppi sociali cerca di
conformarsi a tali stili di vita nella speranza di, un giorno, fare parte di tale gruppo sociale.
“Forum di Davos, solo chi ha raggiunto certi obiettivi ci può partecipare, il far parte del
gruppo di Davos significa avere un certo stile di vita. Abbiamo quindi una platea molto ampia
di persone che si presentano come se fossero degni di fare parte di questo forum, sperando
un giorno di esserlo effettivamente”
RALPH DAHRENDORF
1921-2009
Dahrendorf importante intellettuale europeo che ha avuto un ruolo molto significativo
Autore molto prolifico
Tema del conflitto sociale, tratta nel libro; “Classi e conflitto di classe nella società
industriale” 1959 (trad italiana 1963)
I conflitti sociali per Dahrendorf hanno origine dalla distribuzione diseguale di potere. Nasce
un conflitto perché c'è chi può esercitare un potere su qualcun altro e chi può esercitare il
potere lo fa contento del suo ruolo e posizione mentre gli altri lo vivono come privazione di
libertà e non sta al gioco a meno che non ci siano motivi molto forti. Dahrendorf quindi riflette
sul tema del conflitto e riflette sul rapporto tra conflitto e potere e il conflitto in fondo può
essere interpretato come un movente creativo nella storia umana. il conflitto fa sì che un
determinato ordine sociale venga messo in discussione, che ci sia un cambiamento
all’interno di chi detiene il potere all’interno della società.
D come marx ritiene che il conflitto sia un ingrediente fondamentale della vita sociale
politica. D è più vicino alla concezione di Marx. D osserva come ci sia un particolare
relazione tra le norme e il potere. La teoria del conflitto di Dahrendorf afferma che le norme
vengono stabilite e mantenute del potere e non viceversa. Non è dalle norme sociali che si
genera il potere, ma è il potere che detta le norme sociali. La dimensione politica è quindi
molto importante e significativa.
Dahrendorf ha una visione dicotomica della società: società divisa in 2
- chi ha accesso al potere
- chi non ha accesso al potere
Ultimamente le tesi di D richiamano la teoria dell'élite. secondo gli elitisti possiamo dividere
la società in due gruppi: classe governati e governanti, cambiano nel corso della storia chi
sono gli uni e chi sono gli altri ma…
in questo dahrendorf si avvicina a loro
In tutti gli autori che abbiamo visto fino ad ora abbiamo trattato il conflitto come un oggetto
specifico di studio. in queste opere il conflitto è l’oggetto più importante di studio. l’ultimo
autore invece fa qualcosa di diverso.
RANDALl COLLINS (1941- ancora in vita) non è che non parla del conflitto, ma affronta il
problema da un altro punto di vista.
Per Collins è possibile spiegare una ampia gamma di fenomeni sociali in base all’esistenza
dei conflitti sociali. Attraverso il conflitto capiamo meglio altri fenomeni. Sorta di premessa
dello studio di altri fenomeni sociali. Studio che ci aiuta a comprendere meglio ciò che il
conflitto non è.
Anche collins parte da un presupposto generale: esistono dei beni (ricchezza potere e
prestigio) ai quali gli individui aspirano ma che per definizione sono dei beni scarsi. Quindi
si genera conflitto perché gli individui cercano di ottenere una quota maggiore di questi beni
disponibili.
Quando parliamo di teoria del conflitto facciamo riferimento a tutte le interazioni sociali.. fino
all’ambito delle relazioni internazionali. riguarda moltissimi fenomeni, ha una dinamica molto
estesa. conflitto tra gruppi sociali all'interno di uno stato e nazione,
Conflitto è un tema fondamentale nello studio delle relazioni internazionali.
Se il conflitto nasce quando c’è una competizione per accaparrarsi determinati beni, questo
riguarda anche il potere. C’è una competizione tra gruppi sociali per acquisire il potere della
società
Ma come si mantiene il potere all’interno delle organizzazioni?/ Quali sono i mezzi attraverso
i quali si può depotenziare il conflitto?
- coercizione. In Weber distinzione tra potenza e potere legittimato: weber dice che
potere è la capacità che qualcuno ha di far obbedire altri alla propria volontà. Chi
detiene il potere ha sempre un potere coercitivo. Questa via dice collins non è molto
conveniente sul lungo termine perché chi è sottoposto a potere di questo genere è
facile che si ribelli quindi non è la strategia migliore.
- ricompense materiali
- controllo normativo
Randall Collins ci aiuta a vedere e riflettere su alcuni fattori che influiscono nella società
contemporanea nella competizione e conflitto sociale e fa riferimento all’istruzione e al
genere.
- Sul tema dell’istruzione fa delle osservazioni molto simili a quelle di Bourdieu.
L’istruzione è un fattore molto importante nella stratificazione sociale e nella
riproduzione sociale. è un fattore molto importante che opera contro la mobilità
sociale. nelle sue opere fa vedere come le istituzioni educative e le grandi università
americane rappresentino una sorta di lasciapassare per accedere a posizioni di
vertice all’interno della società americana. l’aspetto interessante è che tutto questo
avviene mettendo al centro il fatto che studiare in certe università sia una sorta di
strumento di controllo sociale. viene utlizzato per poter mantenere ristretto il ruolo di
coloro che possono accedere a queste cariche e guarda caso a loro volta
provengono da famiglie che appartengono a questo ceto sociale. hanno disponibilità
di spesa molto elevate per l’istruzione. sorta di inflazione dei titoli universitari. è
necessario avere titoli sempre più alti.
Collins dal punto di vista politico non è un sostenitore del sistema liberale americano.
Questa ideologia neoliberale mette in luce che quelli che sono arrivati a quei risultati siano i
più bravi, ma non è detto
- posizione geografica: aspetto legato alla geopolitica: uno stato che ha come vicini
stati piccoli e non minacciosi può accrescere il suo potere nello scenario
internazionale.
Collins ha studiato attraverso queste categorie il declino dell’urss. Nel momento in
cui la Russia ha dovuto fronteggiare dei vicini forti (Giappone e cina), è stato messo
in crisi il suo potere.
- ultimo aspetto: espansione militare. è un deterrente per la potenza degli stati. Gli
stati a volte tendono a mettersi in una rincorsa agli armamenti per mostrarsi sempre
più forti dal punto di vista militare, ma tutto questo può condurre a un impoverimento
e messa in discussione degli stessi stati. magari si indebitano e trascurano altri
aspetti della società e tutto questo può generare un declino della potenza sullo
scenario internazionale.
lez 14 23/10/21
SVILUPPI CONTEMPORANEI DEI PARADIGMI CLASSICI: INTERAZIONISMO
SIMBOLICO E DRAMMATURGIA
Svoltiamo l’ambito di indagine. Fino ad ora nella seconda parte del corso, abbiamo visto
autori e scuole di pensiero interessate in modo particolare alla macrosociologia. es
studiando funzionalismo e teorie del conflitto ci siamo imbattuti in scuole di pensiero che
prendono in esame i macrofenomeni sociali, le istituzioni, il potere, i conflitti all'interno
dell’ordine internazionale o degli stati. Tematiche macrosociologiche, qualunque sia il punto
di partenza e paradigma di fondo.
Motivo è semplice: sia l’interazionismo simbolico sia la drammaturgia sono diventati punto di
riferimento nello studio delle relazioni internazionali più recenti. In particolare nell’approccio
chiamato costruttivismo.
Filone di ricerca più in crescita e più importante che si chiama costruttivismo e fa riferimento
a questi autori e queste tematiche. in particolare uno degli autori più importanti è alexander
wendt che nel suo studio sulla teoria sociale delle relazioni internazionali dedica una parte
significativa all’interazionismo simbolico
Si nelle relazioni internazionali contano fattori oggettivi come eserciti, ma tutto questo non ci
aiuta a capire perché gli Usa non sono preoccupati che l'inghilterra possiede testate nucleari
ma se altro paese lo ha perché fa paura? Ciò dipende dalla diversa interpretazione e
definizione della situazione che gli Usa mettono in atto in questo contesto. Fattore
immateriale. ciò ci dice quanto sia importante il fatto che noi viviamo una stessa identica
situazione in modo diverso. Da questo punto di vista lìinterazionismo simbolico rappresenta
un approccio fondamentale
colleghiamo queste due correnti di pensiero alla sociologia interpretativa weberiana. Lui è
quello che più parla di significato che noi diamo alle nostre azioni.
Nesso tra sociologia weberiana e drammaturgia sociale di goffman
ERVING GOFFMAN
Goffman mette al centro della sua riflessione il tema dell’azione sociale, ma a differenza di
Weber, da un'immagine drammaturgica dell’azione sociale. Goffman sostiene che l’agire
non ha una finalità esclusivamente strumentale, l’agire più importante non è l’agire razionale
rispetto a uno scopo nella vita quotidiana. ma l’agire ha sempre una componente
drammaturgica di rappresentazione del sé. Noi interagendo con gli altri presentiamo noi
stessi, cerchiamo di portare avanti una immagine di noi nel contesto in cui ci troviamo a
vivere e facciamo i conti con gli altri
dobbiamo vestirci in modo diverso a seconda del contesto in cui siamo, sia in senso
materiale che in senso figurato, dobbiamo assumere una faccia diversa a seconda della
situazione in cui ci troviamo
Scuola che nasce negli Usa, nella prima metà del 900 poi diventa oggetto di interesse in
ogni ambito. Questo non è un dato secondario perché si potrebbe osservare una prossimità
con pragmatismo simbolico. Porre al centro dell’analisi l’interazione sociale e
l'interpretazione che di questa danno le persone che partecipano all’interazione
Ognuno di noi quando agisce e interagisce con gli altri fa ricorso sempre a un dialogo con se
stesso, a una introspezione, a un parlare con se stessi.
Noi prima di far qualcosa ci immaginiamo cosa dovremmo fare (es prima di essere
interrogato alle scuole superiori pensi un po' a quali fossero le domande dell'insegnante e
facevamo queste domande dentro di noi)
Ciò che noi siamo non dipende esclusivamente dalla società. noi non siamo un mero
riflesso della società perché vi è questa dimensione interpretativa che ci definisce
come essere umani.
L’interazionismo simbolico rifugge da due opposti
- da un'idea innatista: chi noi siamo dipende da qualcosa che ci troviamo dentro fin
dalla nascita, qualcosa che non dipende da noi perché è come se dentro avessimo
già tutto. E viene fuori mano a mano crescendo. Questo non è accolto
dalll’interazionsimo simbolico. Se siamo già in toto costituiti in modo originario,
l’interazione con gli altri è inutile.
- idea comportamentista del sé. meccanismo stimolo risposta. comportamentismo.è
legato all’istinto. abbiamo degli input dall’esterno ai quali rispondiamo
meccanicamente. Da una idea del se troppo dipendente dall’esterno
Questo processo di costruzione del significato, di definizione della situazione può avere dei
limiti oppure no? è un processo completamente aperto o può avere dei limiti?
es. se noi parliamo di fake news. Se noi diamo vita a una costruzione della realtà del tutto
arbitraria, questo porta a delle conseguenze reali. Va sotto il nome di TEOREMA DI
THOMAS.
è uno dei concetti più utilizzati dalla sociologia contemporanea. egli è un antecedente
dell’interazionismo simbolico. se noi produciamo una immagine, una definizione della
situazione che non ha un fondamento reale, reali saranno le sue conseguenze. guerra
contro l’iraq. su che cosa è fondata, è fondata sulla def che saddam hussein aveva della
preparazione di armi chimiche.. questa interpretazione della realtà non era reale, ma reale è
stata.
Chi sono io? che dicono gli altri che io sia. Il me è che cosa gli altri dicono di me, come mi
vedono gli altri. Mi vedono prima di tutto attraverso dei ruoli. C'è chi mi vede come padre,
marito, docente. Serie di etichette che mi derivano dall'interazione con gli altri. questo non è
l'aspetto più specifico dell'interazionismo simbolico, ma accanto a questo c’è anche l’io, che
è come io vedo me stesso e come io vedo gli altri. L’io è la componente più legata
all’originalità, alla creatività che ognuno di noi ha.
Come allora prendiamo le nostre decisioni? Partiamo da una finalità che noi abbiamo e da
un significato che noi attribuiamo alla nostra azione come dice weber. oltre a questo
partiamo dalla interazione con noi stessi, dalla riflessività che noi abbiamo. Dal nostro
valutare la situazione in cui ci ritroviamo.
Ogni volta dobbiamo decidere se far prevalere il Me o l’Io, parte del processo di costituirci
come esseri riflessivi
Come si sviluppa il sè? Attraverso DUE FASI
1. fase di supremazia del ME, legata alla giovanissima età, facendo quello che fanno
gli altri in modo irriflessivo
2. fase del gioco Nel momento in cui il bambino gioca impersona dei ruoli. Molti attori
sulla scena, non tu più da solo o in 2. Ognuno avrà un ruolo diverso. hai a che fare
non solo con un singolo altro, ma ci sono dei ruoli e poi hai a che fare col fatto che
nella società ti incontri con altri individui che hanno dei nomi specifici.
L’io è qualcosa di innato o qualcosa di costruito? per MEAD l’Io è qualcosa che viene prima
della società ma con la società viene fuori. Ma non è l’esito della costruzione sociale.
l’io non si accontenta più del me ma vuole trovare la propria strada e non essere più l’esito di
situazioni esterne.
dimensione originaria e individuale in noi che dal punto di vista del funzionalismo è vista
come devianza ma può avere anche un aspetto positiivsmo.
Al contrario Blumer parla di una analisi ri tipo qualitativo, conoscendo gli individui da vicino in
ogni loro azione, andando a fondo nei loro ragionamenti.
Secondo Blumer tutto questo è utile perché questo modo di intendere la società ci è utile per
capire le situazioni nuove e impreviste (visto che sono molto di più di quelle ipotizzate dai
funzionalisti). molte sono le situazioni nuove e impreviste della nostra vita. nelle situazioni di
crisi e di novità le categorie che noi abbiamo utilizzato in precedenza.
25/10/21 lezione 14
Questi concetti che ci sembrano familiari non lo erano affatto nel 1992, subito dopo la fine
della guerra fredda. Robert viveva in un mondo in cui internet non era come ora, la frattura
della guerra fredda era forte…
Intensificazione degli scambi commerciali, dei processi di democratizzazione, una serie di
politiche fiscali ed economiche promosse dagli stati uniti che vanno sotto il nome di
washington consensus. serie di politiche economiche e fiscali promosse da un progetto
politico neoliberale. Processo di liberalizzazione della sfera economica, processo favorevole
alle privatizzazioni. Oppure contenimento del debito pubblico e attribuzione di aiuti ai paesi
in via di sviluppo se seguivano certi principi. sorta di antecedente della teoria della
globalizzazione. crescita di organismi non governativi. tutto questo ha creato le basi perché
nascesse la globalizzazione in senso stretto del termine.
Definire la globalizzazione. Tutti gli interpreti concordano sul fatto che quando parliamo di
globalizzazione ci stiamo riferendo a tre macro argomenti o macroelementi
La globalizzazione interessa diverse dimensioni della vita sociale: la politica, la cultura (la
globalizzazione rappresenta l’emergere di una forma di omologazione culturale oppure no?
Comporta un imperialismo culturale di qualcuno o mantiene le culture e le identità locali?)
La globalizzazione ha anche una dimensione giuridica. Le grandi questioni giuridiche
diventano questioni che travalicano gli ordinamenti nazionali.
MISURARE LA GLOBALIZZAZIONE
Marchetti fa riferimento ad alcuni indici. Ci aiuta a capire quanto è globalizzato un paese.
nel 5 cpaitolo, (solo 1 e 5 capitolo da fare, il terzo nel seminario)
Nel quinto capitolo si fa solo i modelli di politica globale (la settima questione controversa). la
parte iniziale no (def dal punto di vista metodologico…) .
- torri gemelle
- crisi del 2008
- coronavirus
pero questi 3 fenomeni in realtà potrebbe essere la conferma che viviamo in un mondo
sempre più globalizzato.
Modelli di politica globale. pagina 151
utili per ripassare tabella
- neoliberalismo
- cosmopolitismo
- localismo
- civizzazionismo
lez 16 28/10/21
es.potremmo leggere questo concetto non solo all’interno di un contesto locale come la citta
e i quartieri ma anche in riferimento a contesti che chiamano in causa due paesi oppure due
zone del mondo. es. il sogno americano (non è poiu soltanto per quelli che vivono in
america, ma per esmepio chi vive vicino agli usa es messico per molti puo essere un ideale
molto ricercato e ambito e diffuso . al quale pero non tutti possono dar seguito. Magari i
cittadini poiu abbienti possono falro mentre per altri puo essere estremmaente difficle quindi
si genera magari immigraizone illegale ecceter
esempi dicome la devianza sia significativa ancora oggi.
Merton ha una accezione di devianza diversa rispetto a quella di parsons e l..
si pone in modo alternativo rispetto alla società?
Importanza per goffman della distanza dal ruolo. egli mwtte a tema sia l’immedesimarsi in un
ruolo ma anche prenderne le distanze. quindi l’nanalogia è un po limitata. questi due non
hanno la stessa visione
pag 192 193 194 195 di gilli (goffman giudica superficiali le scienze sociali…)
l’azione sociale è smepre percio in qualche modo..
goffman descrive in modo dettagliato il fatto che nell’agire sociale l’indiivduo ha sempre un
margine di..
Se queste due teorie sono associabili in modo univoco a una certa cultura politica? la
risposta è ..
Dal punto di vista poltiico, se è vero che i teorici del conflitto che traggono una ispirazione da
marx
se è vero che il funzionalismo pasosniano è vicino a un papproccio politico liberal
conservatore. ci sono anche teorie del conflitto non marzxiste, che si richiamano a weber..
teorie del conflitto piu liberali.
Non è cosi univoco l’abbinamento, perche da un punto di vista loberale possimao leggere la
teoria del conflitto all’interno della società in una opera posiitiva.
conflitto è positiivo, in fondo il mercato è conflitto. un economi che lascia una certa msiura di
conflittualita potrebbe generare un bene
gli individui perseguono determinati itneresst. concetto di mano invisibile (in fondo è un
modo di legger il cofnlitto all’interno della società mettendo in luce come dal.. puo nascere
un benessere colettivo. approccio liberale. le conseguenze non intenzionali delle azioni
possono avere effetti benefici.
Il mdello teorico di un certo tipo giustifica dal punto di vista politico un certo orientamento?
non necessariamente e non in modo univoco.
In questa seconda opera goffman si itnerroga sul modo attraverso il quale noi definiamo la
situaizone, la incorniciamo. Questo secondo goffamn, va piu nella direzione del
costruzionismo sociale. il modo in cui noi vediamo al realtà, dipende da un -ìattività
dell’interazione sociale. il punto di partenze è l’idea che noi indivisui diamo per socntato un
senso comune (o che goffman chiama la prijma categoria di frame primaria). diamo per
socntato tuta una serie di convincioni e certeze che fanno parte del nsotro senso comune.
questo è il livello minimale, basilare attraverso il quale si puo comunicare con gli altri, fare
progetti in comune…
Le cose che diamo per socntato sulle quali non riflettiamo in modo particolare. questo è il
primo frame.
poi si innestano degli ulteriori livelli es a pagina 213. la trasformazione in chiave. parla anch
edi manipolaizone.
ad un certo punto nell’interazine con gli altri noi diamo una interpetazione di quello che
stiamo facendo alla quale dobbiamo epnsare, che ci fa inserire in ruoli consolidati e
condivisi. es ci si ritrova per un partiata di calcetto. in quel modo noi troviamo una cornice
che è comune a tutti e questo comporta una serie di cose.. divetna compresnisbile se
inserito in questa cornice. questo secondo livello avviene quando piu soggeti tra di loro
condivisono una definizione specifica della realta. finita quell’ora di calcetto finisce quela
corncie. il probelma nasce con la macchinazione o manipolazione. Nella macchinazione o
manipolazione cosa accade?
Nella messa in chiave tuti sono consapevoli e tutti definiscono la situaizone allo stesso
modo.
Puo succedere che qualcuno vada a quella partita di calcetto, pensando che si tratti di una
semplcie partita di clacetto. ma wqualuno l’ha organizzata per capire dei segreti induatriali o
per capire come si muvoeranno dei parlamentari. in quel caso l’intenizone di chi ha
organizzato quella partita è una macchinazione. Quindi vi è qualcuno che da una definizione
della realta diversa da quella che danno gli altri e lo fanno in modo nascosto, senza che
questo traspari. potremmo far tantissimi esempi di questo tipo. tentativi di offrire una
ifnormazione manipolata.
opoure siamo convinti di star seguendo il telegironale ma magari chi lo organizza ci racconta
le notizie in modo tale da far passare delle notizie piuttosto che altre.
il complotto è una macchinazione. piu sono gli attori piu è difficle la macchinazione
La strumentalizzazione??..
lA macchinazione è vicina al concetto di ideologia.
utilizzo e parallelsimo che possiamo fare con queste tesi e quelle di frnacoforte della cultra.
produrre certi simboliper diffornderli nella spcieta e farl passare come oggettivi e universali
certi valori che in realta sono solo a difesa di un piccolo gruppo elitario.