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I fenomeni sociali devono essere trattati come cose in quanto non esiste una vera e
propria regola giusta tipo nella religione,politica,morale;quindi dato che non abbiamo
una regola sociale valida per ogniuno di questi fattori bisogna osservarli come cose
che condizionano un contesto o un gruppo sociale.Queste cose sociali però hanno dei
criteri di costanza e regolarità che sono oggettivi come ad esempio il bene e il male
e naturalmente i fatti sociali condizionano le nostre azioni.Ad esempio se mi sposo in
chiesta anche se contro la mia volontà è perchè sono costretta da un'azione
sociale.Il carattere distintivo di una cosa è che essa non può venir modificata con un
semplice decreto della volontà.Per produrre in essa un cambiamento occorre uno
sforzo maggiore.I fatti sociali determinano le nostre azioni,sono in un certo senso
gli stampi in cui siamo costretti a versare le nostre azioni.Perciò,quando un sociologo
si accinge ad esplorare un qualsiasi ordine di fatti sociali,egli deve sforzarsi di
considerarli dal lato in cui si presentano isolati dalle loro manifestazioni individuali.
La spiegazione dei fatti sociali è che non si può spiegare un fatto sociale in base a
ciò che è chiamato a rendere all'interno della società dato che l'uomo tende sempre
a migliorarsi come anche la sua condizione o la sua felicità.Ad esempio il fenomeno
sociale della famiglia non si può spiegare nè come sia nata nè come è diventata ciò
che è,ma esiste in base alle condizioni sociali che lo hanno portato a
cambiare/migliorare indipendentemente dal contesto degli usi del tempo.
Non puoi spiegare un fenomeno sociale perchè socialmente è quello ma perchè nel
corso del tempo potrà cambiare e assumere un altro significato quindi la causa di un
fatto sociale è indipendente dalle funzioni che esso assolve nella società;e questo
vale anche per i bisogni,i desideri che intervengono,che sono fondamentali
nell'evoluzione del fatto sociale.Ad esempio nella divisione del lavoro l'istinto di
coercizione è una tendenza necessaria per far si che l'uomo continui il processo di
miglioramento e raggiungimento di felicità in continuo sviluppo e vi è un bisogno
umano che influisce sull'evoluzione sociale a patto che c'è un'evoluzione
dell'individuo.Ad esempio in un ambiente,ogni individuo,secondo il proprio umore,si
adatta ad esso nel modo che preferisce.L'uno cercherà di mutare il proprio umore
per metterlo in armonia con i suoi bisogni;l'altro preferirà mutare se stesso e
controllare i suoi desideri.
SUICIDIO E ANOMIA
Il lavoro empirico fondamentale di Durkheim è la sua ricerca sulle cause sociali dei
suicidi,basandosi su studi preesistenti.Durkheim parte dalle acquisizioni della
statistica e dall'idea che il suicidio,pur essendo un atto individuale,dipende da
fattori sociali ed è perciò un fatto sociale.Verificò che non c'era nesso tra suicidio
e malattia mentale.Con ragionamenti statistici analoghi D esclude che siano cause
rilevanti la razza,l'ereditaarietà,il clima ecc..D arriva alla conclusione che i suicidi
sono più probabili quando i legami sociali si allentano,quando l'individuo è lasciato in
balia di se stesso,senza la guida morale della società.Per indicare la condizione in cui
il controllo della società sull'indivuo si indebolisce,parla di ANOMIA,che
propriamente significa assenze di norme.La completa anomia è impossibile ma
possono crearsi situazioni in cui gli individui non hanno sufficienti riferimenti e sono
come tagliati fuori.
La tesi centrale di Durkheim è che le società si sono evolute da una forma semplice
non specializzata (meccanica) ad una complessa (organica). Nella società meccanica
la gente si comporta e pensa in modo simile e i legami sono parentali o d’amicizia.
Tutti svolgono attività simili. Più complesse diventano le società e più si specializza il
lavoro. Sono caratterizzate da relazioni altamente interattive, le persone dipendono
le une dalle altre per la produzione di beni.
LA RELIGIONE
LA DEVIANZA