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CAPITOLO 2

TEORIE CLASSICHE I

Capitolo 2 – Teorie
classiche I
I giganti della teoria sociale sono noti per la creazione di gran
theories, teorie che rappresentano il tentativo ambizioso di
riassumere lunghi periodi della storia sociale e/o ampie porzioni del
mondo sociale in un unico quadro teorico di riferimento. Queste
teorie, ai tempi degli autori, culminavano generalmente nella
descrizione della società, la quale appariva piena di problemi pur
essendo segnata dal progresso. I creatori di queste teorie volevano
dar vita ad una società migliore e risolvere quindi tali
problematiche.
EMILIE DURKHEIM. Emile Durkheim sviluppa la sua teoria sociale
partendo dal lavoro di Auguste Comte, diventando in breve tempo
una figura molto più significativa di questa nella storia del pensiero
sociologico. Oggi molti studiosi continuano a considerare Durkheim
il più importante teorico della storia della sociologia, infatti, ad
oggi, molte strategie di teorizzazione sociologica hanno alla base il
suo pensiero. DUE TIPI DI SOIDARIETA’. La grand theory
durkheimiana riflette l'interesse dell'autore per la trasformazione
storica da società meccaniche più primitive a società organiche più
moderne. La differenza tra le due sta nella fonte della loro
solidarietà, cioè di ciò che le rende coese. L'elemento cruciale è
rappresentato dalla divisione del lavoro. Dove predomina la
solidarietà meccanica, la società è tenuta insieme dal fatto che i
suoi membri svolgono essenzialmente gli stessi compiti, quindi il
collante sociale è rappresentato da una minima divisione del
lavoro. Nella moderna solidarietà organica, all'interno della società
la divisione del lavoro è sostanziale e specializzante. Durkheim ha
immaginato l'esistenza di una progressiva trasformazione storica
dalla solidarietà meccanica a quella organica, diversamente
dall'idea di Comte sul mutamento, che si esprimeva in termini di
cambiamento delle idee con cui le persone cercano di dare
significato al mondo in cui vivono; Durkheim al contrario, affronta i
mutamenti del mondo materiale, e in particolare di come viene
diviso e svolto il lavoro. MUTAMENTI NELLA DENSITA’ DINAMICA.
La trasforma della solidarietà è basata sull' aumento della densità
dinamica di una società. Questa si definisce in base a due elementi:
Il primo è dato dal numero dei componenti di una società, ma dire
che la divisione del lavoro muta al solo mutare del numero di
individui che ne fanno parte, non è sufficiente. È necessario un
secondo fattore affinché la densità del Lavoro cresca e porti al
cambiamento nella divisione del lavoro: Deve esserci un aumento
nelle interazioni tra un numero sempre maggiore di membri della
società. Vediamo che una società composta da più persone porta
ad una maggiore competizione per il godimento di risorse quali
terra e selvaggina. Se tutti sono in competizione tra loro si crea
inevitabilmente conflitto. Ma una cresciuta divisione del lavoro,
dove alcune persone sono responsabili di una risorsa ed altre di
altre risorse, darà luogo a minori conflitti e maggiore armonia.
Quindi una maggiore specializzazionenello svolgere compiti precisi
porterà in ultima istanza ad un aumento di produttività. Una
popolazione in espansione che introduce la divisione del lavoro
avrà di più di tutto, per tutti. Per l'autore i risultati della divisione
del lavoro sono quelli legati alla pace e alla prosperità più elevata.
COSCIENZA COLLETTIVA. Un altro aspetto importante
sull’argomentazione sulla transizione dalla solidarietà meccanica in
organica è che questa risulta accompagnata da un mutamento
sostanziale nella cosiddetta coscienza collettiva, ovvero nelle idee
condivise dai membri di un gruppo, di una società. Collettiva poiché
nessun individuo conosce questi pensieri, norme e valori: solo la
collettività nel suo insieme è in grado di conoscerli nella loro
totalità. In questo senso la coscienza collettiva di una società a
solidarietà meccanica e sostanzialmente diversa da quella di una
prevalente solidarietà organica. Dove prevale la solidarietà
meccanica, la coscienza collettiva esercita un forte effetto su tutti i
membri del gruppo. Si tratta di idee rigide associate spesso a
precetti religiosi e che esigono obbedienza e rispetto. Nelle più
ampie e differenziate società a prevalente solidarietà organica si
osservano invece meno individui influenzati dalla coscienza
collettiva. La coscienza collettiva è più debole e più flessibile in virtù
di questo. LA LEGGE REPRESSIVA E RESTITUTIVA. Secondo l’autore è
possibile osservare la transizione da solidarietà meccanica ad
organica e quindi da una forte coscienza collettiva ad una debole
nella semplice osservazione dei mutamenti del sistema normativo.
La solidarietà meccanica è caratterizzata da leggi repressive, e
quindi da un diritto secondo cui i colpevoli vengono puniti
severamente in quanto minaccia comune e contro la coscienza
collettiva o contro la divinità; la violazione delle norme si traduce in
punizione severa e rapida. Leggi repressive riflettono la forte
coscienza collettiva e la presenza della solidarietà meccanica.
Con l'indebolimento della coscienza collettiva ed il passaggio alla
solidarietà organica, nascono le leggi restitutive, per cui gli individui
dovranno semplicemente conformarsi alla legge per non dover
rimborsare le vittme, restituendo quanto sottratto. La legge del
taglione non sarà applicata poiché la collettvità non viene ferita
nella sua morale collettiva, stando a quanto sancito dalle norme.
Avendo tale società una coscienza collettiva debole e credendo in
misura minore nella religione, i pubblici ufficiali si impegneranno
in problemi come abuso di droga e omicidio.
CONCETTO CHIAVE: FATTO SOCIALE. Il concetto di fatto sociale è
fondamentale per comprendere il pensiero di Durkheim e il suo
sviluppo nella sociologia moderna. L'idea è stata sviluppata per
rispondere alle esigenze di separare la disciplina sociologica appena
nata dalla psicologia o dalla filosofia. Infatti, mentre i filosofi
lavorano con le astrazioni, i sociologi dovrebbero individuare i fatti
sociali e trattarli come se fossero "cose". Come tali, essi sono
suscettbili all'osservazione empirica ed è questa pratica a
distinguere i sociologi dai filosofi. L'autore sostiene inoltre i fatti
sociali sono esterni agli individui ed esercitano un’azione coercitiva
su di loro. Questa precisazione è necessaria per distinguere
l'oggetto di studio della Sociologia da quello della psicologia: Gli
psicologi sono interessati ai fatti interni agli individui. Distinguiamo
due tipi di fatti sociali: I primi sono i fatti sociali materiali, cioè fatti
sociali materializzati nel mondo sociale esterno all'individuo. Un
esempio è la struttura dell'aula nella quale segui il corso per il quale
stai leggendo questo libro. Ci sono poi i fatti sociali non materiali. Si
tratta di fatti che sono esterni e coercitivi rispetto all'individuo, ma
che sono immateriali. I principali esempi di questi fatti sociali non
materiali in sociologia sono le norme e i valori. Possiamo capire
come un fatto sociale non materiale eserciti potere coercitivo su di
noi, osservando che cose come norme e valori di una società sono
un patrimonio condiviso della collettvità, essi sono interiorizzati
dall'individuo durante il processo di socializzazione ma nessun
singolo membro della Società li possiede tutti e per intero. L’intero
insieme di norme e valori è posseduto solo dalla collettività in base
a ciò possiamo affermare che norme e valori sono esterni a noi.
Oggi molti sociologi si concentrano sui fatti sociali, utilizzando,
tuttavia, una terminologia differente. Si focalizzano infatti sulle
strutture sociali, fatti sociali materiali, e sulle istituzioni sociali, fatti
sociali non materiali. Nel suo sforzo di distinguere la sociologia
dalla psicologia e dalla filosofia, l'autore ha offerto una definizione
troppo limitata del oggetto di studio della Sociologia ed infatti,
attualmente, la sociologia studia un'ampia gamma di fenomeni che
Durkheim non avrebbe considerato come fatti sociali. L’ANOMIA.
Da un certo punto di vista sembra che l'autore descrive e spieghi il
mutamento storico come passaggio da un tipo di solidarietà ad un
altro. I due tipi di solidarietà sembrano essere solamente differenti
e nessuno dei due appare migliore o peggiore dell'altro. Sebbene la
solidarietà meccanica non sia priva di limiti, l'autore appare
particolarmente preoccupato dalle difficoltà associate alla
solidarietà organica, caratteristica della società in cui vive, e dal
individuare soluzioni per poterle superare. Tra tutt i problemi
che ha comportato il passaggio alla solidarietà organica, l'anomia è
quello che lo preoccupa maggiormente. Egli vede l'anomia come
una patologia che può e deve essere curata. Durkheim è
assimilabile ad un medico, e diagnostica le patologie sociali e
dispensa le cure necessarie. L'anomia può essere definita come il
sentimento che prova l'individuo che non sa cosa ci si aspetti da lui.
Sì rintraccia questa condizione nel declino della coscienza collettiva
nella solidarietà organica, di conseguenza le persone non sanno
come comportarsi per far fronte alle situazioni. Gli individui sono
alla deriva nella società e sono privi di stabilità. Questo contrasta
fortemente con la solidarietà meccanica, nella quale tutti sanno
come comportarsi e a cosa credere, questi non soffrono di anomia.
CONCETTO CHIAVE: IL SUICIDIO ANOMICO. Il concetto di anomia
svolge un ruolo centrale nell’ importante opera intitolata il suicidio.
L'autore sostiene che è più probabile che una persona commette il
suicidio se non sa che cosa gli altri si aspettano da lei. L'individuo è
in questa circostanza poco regolato è libero di trasgredire. La folle
ricerca dell'immediato si risolve probabilmente con un senso
di frustrazione che porta ad un numero sempre crescente di
individui a commettere un suicidio, precisamente un suicidio
anomico. Il fattore principale dell’aumento dei suicidi anomici è
rappresentato dagli sconvolgimenti sociali ed è interessante
osservare che il suicidio anomico aumenta sia in tempi di
sconvolgimenti positivi che in tempi di convolgimenti negativi. Il
disagio che ne consegue porta un numero sempre più alto di
individui a commettere il suicidio rispetto a quanto non succeda in
tempi di stabilità. Il suicidio anomico è solo uno dei quattro tipi di
suicidio studiato da Durkheim nella sua più ampia teoria su questo
comportamento. Gli altri sono il suicidio egoistico, che avviene
quando gli individui non sono bene integrati nella collettività. Il
suicidio altruistico, che avviene quando gli individui sono troppo
integrati nella collettività. Infine, il suicidio fatalistico avviene in
situazioni di eccessiva regolamentazione (schiavitù e dittatura)
quando gli individui sono troppo addolorati a causa della mancanza
di libertà.
2.1.4 La legge: repressiva e res+tu+vaSecondo l'autore è possibile
osservare la transizione da solidarietà meccanica ed organica e
quindi da una La solidarietà meccanica è cara-erizzata da leggi
repressive, e quindi da un diri-o secondo cui i colpevoli

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