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Noi esseri umani abbiamo delle pressioni sociali che ci impongono dei comportamenti.
Siamo dei conformisti e ci atteniamo in maniera consapevole o inconsapevole a delle
leggi sociali che ci impongono un determinato comportamento o meno.
Cosa fa la sociologia?
La sociologia ci permette di identificare dei gruppi di persone e di identificarne alcuni tratti che noi
utilizziamo per metterli in relazione con altri gruppi sociali.Per questo possiamo dire che identifica
alcuni caratteri (=tipi sociali) quasi come stereotipi.
Per esempio: già per come una persona si veste, noi siamo socializzati a identificare quei caratteri
che in qualche modo identificano quel tipo sociale.
Simpsons:
manuale di sociologia applicata
Cos’è la sociologia?
=studio scientifico della società umana e del comportamento sociale
Ciò che siamo è il risultato dei luoghi e dei tempi in cui siamo nati e in cui viviamo.
Siamo il prodotto di numerosi contesti: delle famiglie in cui siamo cresciuti, dei quartieri e delle comunità
dove abbiamo vissuto.
Siamo parte di reti sociali (=insieme di legami tra persone, gruppi e organizzazioni) che non ci sono visibili,
attraverso le quali conosciamo persone che, a loro volta, ne conoscono altre a noi estranee, ma con le quali
condividiamo alcuni tratti importanti.
Noi attraversiamo i mondi sociali e abbiamo la necessità di interpretarli, conoscerli e dare un senso a ciò che
capita all’interno di quel mondo.
Nella giornata assumiamo vari ruoli, incontriamo tante persone e abbiamo varie interazioni sociali.
Noi interagiamo costantemente e assumiamo tante posizioni diverse a seconda di con chi interagiamo.
I sociologhi sono testimoni dei mondi che vogliono studiare ma allo stesso tempo sono ricercatori e per
studiarla devono staccarsi da ciò che è la realtà e osservarla come se fosse la prima volta, non dare mai
nulla di scontato.
Discriminazione attiva: ogni comportamento, pratica o politica che danneggi, escluda o svantaggi le
persone sulla base della loro appartenenza a un qualche gruppo o categoria sociale
Ciò che determina una buona immaginazione sociologica è la capacità di porre domande non scontate,
anziché accettare immediatamente risposte preconfezionate ovvero stereotipi.
Per far questo, i sociologi hanno sviluppato un insieme di teorie sociali= schemi generali che
suggeriscono assunti e asserti su come funziona il mondo e metodi di ricerca= modi di studiare
sistematicamente tali questioni per trovare nuove evidenze ed elaborare nuove risposte.
Le cose non sono quelle che appaiono e noi abbiamo la necessità di andare oltre quello che accade proprio
per capire il motivo del perché accade.
Ma perchè?
Perchè la realtà sociale non è l’esito di un singolo evento ma è stratificata(non è mai unica), è sempre
l’esito di tantissime situazioni pregresse che modificano l’evento in un modo piuttosto che in un altro.
Il contesto famigliare
La famiglia influenza chi siamo fornendoci identità etniche e religiose insegnandoci le norme
fondamentali della società attraverso le reti che ci mettono a disposizione e il luogo in cui hanno scelto
di vivere, le risorse finanziarie che possono investire nella nostra istruzione e le capacità emotive e
cognitive da loro sviluppate.
Identità e gruppi
Le nostre identità definiscono un altro importante tipo di contesto sociale. Noi nasciamo con certi tratti fisici
come per esempio il colore della pelle, eppure la nostra famiglia e la società ci impongono altre identità
prima che siamo sufficientemente grandi per poter svolgere un ruolo che ci consente di sceglierle, come la
religione o un’identità nazionale o etnica.
Crescendo possiamo essere in condizione di cambiare queste identità.
Queste identità sono fattori importanti che predicono in che direzione andremo nella nostra vita, i tipi di
opportunità di cui potremo godere e come il mondo ci considererà. Alcune identità possono essere neutre o
benigne mentre altre positive e benefiche. Alcune però sono pericolose.
Contesti sociali ed economici
Charles Wright Mills sosteneva che l’immaginazione sociologica mette in relazione le biografie
individuali e la storia.
Sulla nostra vita agiscono contesti sociali, economici e contesti storici.
Tutti questi contesti locali sono influenzati da un ambiente globale; viviamo in un’era in cui gli eventi che
accadono nelle regioni e nei paesi in ogni parte del mondo influenzano le nostre vite di italiani,
americani, inglesi.
Sociologia: studio dei contesti sociali attraverso cui le vite degli individui prendono forma e il mondo
sociale viene creato. I mondi sociali che gli umani creano hanno due componenti fondamentali:
l’interazione sociale e la struttura sociale.
Interazione sociale: si riferisce al modo in cui le persone agiscono insieme, modificando o alterando il
proprio comportamento in risposta alla presenza degli altri.E’ governata da un insieme di norme: le
regole fondamentali della società che ci aiutano a sapere che cosa appropriato e che cosa non è
appropriato fare in una data situazione.
La violazione delle norme di comportamento sarà per noi causa di un problema.
I sociologi sostengono che ci auto censuriamo perché preoccupati delle conseguenze sociali della
nostra azione. Le società sviluppano un insieme di norme che disciplinano il nostro comportamento,
queste norme ci forniscono linee guida per la condotta; anche se, generalmente non sono scritte da
nessuna parte, le impariamo attraverso le nostre interazioni con altre figure importanti come genitori,
amici e insegnanti.
Struttura sociale: concetto usato per descrivere i modi diversi con cui le regole e le norme della vita
quotidiana diventano modelli durevoli che regolano le interazioni sociali.
La struttura sociale comprende tutto, dalle tradizioni alle norme formali e i regolamenti che i governi
emanano.
Il termine sociologia è attribuito al filosofo francese Auguste Comte che lo usò per primo nel 1839.
Con ‘L’immaginazione sociologica’ di Charles Mills, nel 1959 la sociologia venne riconosciuta come
una delle cinque principali scienze sociali.
Auguste Comte
(1798-1857)
Cerca di individuare quale potrebbe essere una scienza che spieghi ciò che
accade.
Neologismo: sociologia che va a sostituire ‘fisica sociale’
Scienza modellata sui metodi delle scienze naturali.
Per lui in quel momento era la regina delle scienze in quanto era l’unica
scienza in grado di farci capire il mutamento sociale e cercare di individuare
soluzioni adeguate a quel disordine che l’urbanizzazione portava.
Harriet Martineau
(1802-1876)
Sociologa
Fa un lavoro di analisi sul divario tra i principi diffusi nella società (libertà) e
a-
La sociologia ha una competenza scientifica su quelle parti della vita che chiamiamo sociali e sui temi
di significato sociale. I sociologi sostengono che gli individui devono essere sempre collocati in più
ampi contesti sociali, in quanto non basta spiegare il comportamento individuale attraverso la sola
comprensione della complessità della psiche. Essi sostengono che esistono molte cose che motivano
gli individui: altruismo, reputazione, status e denaro; e che in un contesto differente, la stessa persona
potrebbe comportarsi in modo diverso.
Teoria sociale
=concezione sistematica del rapporto tra individui e società che servono a comprendere il mondo sociale.
Insieme di riflessioni e concetti che messi insieme forniscono un tentativo di spiegare gli eventi e i fenomeni
sociali.
La teoria sociale classica
L’inizio del decimo secolo fu un periodo di enorme cambiamento:
Passaggio da un’economia basata sul lavoro nei campi e sulla cultura a un’economia fondata sull’industria
e sul lavoro in fabbrica= rivoluzione industriale
Migrazioni dalle aree rurali alle città
Passaggio dalle monarchie alle democrazie
Mutamento del ruolo della religione nella società
Karl Marx
(1818-1883)
Modo di produzione= insieme delle forze produttive (capacità produttiva di una data società) e dei
rapporti sociali di produzione (disuguaglianze tra diversi gruppi di persone all’interno di un sistema
economico)
Quando parliamo del modo di produzione dobbiamo tenere conto sia della capacità del sistema di
produrre ma anche degli effetti che questa ha sulla società.
Effetto maggiore: disuguaglianza tra le classi sociali che porta a una condizione di sfruttamento di una
classe sull’altra.
Concetto di plusvalore: il borghese che è proprietario di un mezzo di produzione ricava un valore più
ampio dal lavoro dell’operaio ed è proprio qui che l’operaio viene sfruttato in quanto non gli viene pagato
uno stipendio adeguato
Alienazione della classe operaia: visione di come la società crea costantemente disuguaglianze ed
esclude un gruppo rispetto ad un altro.
Alienazione: condizione esistenziale che io scelgo
Con alienazione della classe operaia Carl Intende che l’operaio non è più padrone del suo lavoro ma
trasferisce la sua capacità alla macchina, si aliena alla macchina su cui lui deve lavorare.
Predominio dell’economia (struttura) rispetto alle altre forme sociali esistenti (sovrastruttura).
“L’anatomia della società va ricercata nell’economia”
Per lui l’elemento che fonda le relazioni sociali va ricercato nei rapporti economici.
Il capitalismo provoca sempre più disuguaglianza, per questo la classe operaia una volta resasi conto di
essere alienata, decide di lottare contro la borghesia portando ad una lotta di classe con il trionfo del
socialismo e l’abolizione della proprietà privata. (=elemento che struttura la società capitalistica)
Coscienza collettiva: credenze e sentimenti che si impongono agli individui e li orienta al’ordine e
alla cooperazione
Quando noi ci comportiamo abbiamo questa coscienza collettiva che ci dice come comportarci. E che
costruisce l’ordine sociale.
Questa coscienza ci impone determinati comportamenti che formano la base che ci permette di
cooperare.
“La vita sociale è interamente costituita da rappresentazioni”
Rappresentazione:idea di come ci si deve comportare all’interno di una società che noi condividiamo
Il fatto sociale consiste nei modi di agire, pensare esterni all’individuo. I quali
hanno un potere coercitivo in virtu del quale esercitano un controllo su di lui.
Spiegazione: i fatti sociali sono forze sociali del nostro ambiente che ci
influenzano e sulle quali non abbiamo controllo ne possiamo cambiarle.
Durkheim cerca di spiegare il sociale attraverso il sociale, proprio per questo si chiede
“Com’è possibile l’ordine sociale nella società moderna?”
Va così ad analizzare come si evolvono storicamente le società e da cosa era costituito l’ordine
sociale= solidarietà sociale
La mia volontà individuale si scontra immediatamente con quello che la società impone come giusto
comportamento.
La società per imporci come ci dobbiamo comportare deve garantirci l’ordine sociale, per questo ciò
che va contro l’ordine sociale è vissuto sia come l’assenza di norme sia come un comportamento
deviante, ovvero che devia dalle norme che tutti accettano.
“Il suicidio”
1897
Durkheim studia le diverse forme del suicidio per comprendere il grado d’integrazione ad un dato sistema
sociale.
Cerca di identificare i motivi per cui una persona si suicida.
Suicidio= mancata integrazione nei rapporti sociali e nella società.
Un problema è la cultura in quanto non ci muoviamo come marionette ma mediamo tra di noi nella
società e anche se siamo programmati a cooperare con gli altri, la cultura e la società creano un
disagio, una frattura tra quello che io vivo e quello che la società mi torna indietro.
Il suicidio è qualcosa che interrompe delle situazioni sociali.
3 tipi di suicidi
Anomico: persona che non sente più di appartenere alla società e che entra in conflitto con quella cultura.
Non sa più quali sono le leggi da seguire per poter essere accettato e perciò si annulla= si suicida
Altruista: eroici
Egoistico: mi suicido perchè sono troppo importante e suicidandomi privo gli altri di me
Max si muove all’interno dell’azione sociale: bisogna studiare il significato che il singolo
individuo dà alla sua azione sociale.
Durkheim studia come la struttura sociale impone un certo comportamento all’attore sociale: la
struttura ci vincola a determinate azioni piuttosto che altre.
Razionalità: elemento che determina una serie di elementi che vincolano il nostro comportamento
Individualizzazione: l’individuo tende sempre più ad allontanarsi dai legami di società ed è sempre
più solo davanti alle scelte che è destinato a fare nel momento in cui vive in una società.
La vede come una gabbia in quanto noi per poter partecipare attivamente alla vita sociale, abbiamo
la necessità di seguire norme giuridiche e di comportamento che ci consentono poi di essere
partecipi alla vita collettiva.
Perchè nasce la burocrazia?
Nasce in risposta alla necessità di governare la complessità data dalla nascita di nuove culture, nuovi
mondi ed economie.
Il suo eccesso però rischia di chiuderci in una gabbia dove le nostre volontà individuali sono
soffocate.
Per questo c’è bisogno di una democrazia che dia più potere a una figura, il capo, che sia in grado
di riordinare la società.
Noi facciamo riferimento a questo tipo ideale perché attraverso varie caratteristiche ci fa capire che
quella cosa è quella cosa.
Integrazione alla norme sociali: accettazione delle norme sociali che ha a che fare con i
principi di solidarietà che all’interno di una determinata società si sviluppano e sono presenti
Azione razionale:
Contraddistingue la società moderna
1) agire razionale rispetto allo scopo: noi vogliamo raggiungere uno scopo e perciò attraverso delle
scelte valutiamo i mezzi per riuscirci in rapporto alle conseguenze che potrebbero derivarne
2) agire razionale rispetto al valore: ho un valore che mi guida e per dare senso a questo valore devo
agire in modo razionale senza preoccuparmi delle conseguenze
Un secondo contributo di Weber alla sociologia è rappresentato dalla sua analisi delle ragioni per cui le
persone rispettano le gerarchie e obbediscono agli ordini. Egli fa una distinzione tra potere e autorità.
Potere: capacità di una persona di raggiungere i propri obiettivi anche in presenza di ostacoli.
Autorità: capacità di fare in modo che le persone si comportino nella maniera desiderata perché
convinta di doversi conformare alle prescrizioni di chi le governa.
L’unico che può usare la forza fisica per tornare all’ordine è lo Stato, in quanto lo
Stato tiene il monopolio della potenza.
Weber ragiona su come la religione come fatto culturale possa aver contribuito alla nascita del
capitalismo.
Weber dice che i calvinisti non sapendo dove erano predestinati, individuarono nel successo
economico della propria vita, uno dei possibili elementi sul quale ipotizzare che dio li abbia
predestinati al paradiso.
“L’etica protestante e lo spirito del capitalismo”
1904
Weber ragiona su come la religione come fatto culturale possa aver contribuito alla nascita del
capitalismo.
Weber dice che i calvinisti non sapendo dove erano predestinati, individuarono nel successo
economico della propria vita, uno dei possibili elementi sul quale ipotizzare che dio li abbia
predestinati al paradiso.
Weber nota che l’influenza del protestantesimo è stata più forte nelle aree in cui l’economia
capitalistica si è affermata prima. Egli ipotizzò che l’affermazione del protestantesimo avesse
influenzato l’economia di alcuni paesi per via del fatto che i primi protestanti credevano che il
successo nell’attività economica fosse un segno di benevolenza divina.
Ciò incoraggiò i protestanti a lavorare in maniera altamente disciplinata e metodica, a risparmiare
e ad investire i propri guadagni invece di spenderli.
Weber pensava che questo comportamento avesse dato ai protestanti un vantaggio sui gruppi di
fedi. Il successo dei protestanti incoraggiò anche gli altri ad assumere lo stesso comportamento.
Questi sociologi tutti diversi trovano però all’interno di una riflessione sulla crisi dell’uomo come
la società stia mutando sempre più in una società industrializzata dove anche i rapporti sociali
mutano sempre più in un rapporto individualistico.
George Simmel
(1858-1918)
Autore che assume il cambiamento come elemento fondamentale
dell’analisi sociologica.
Studia il mutamento della società e la città nei sui effetti sull’individuo.
Individua la situazione sociologica:
atteggiamento blasé (razionalità dell’indifferenza)
L’individuo che vive in città assume sempre più un atteggiamento di
indifferenza rispetto a ciò che gli succede intorno per questo,
l’atteggiamento razionale di chi vive in città è sviluppare indifferenza.
L’individuo sviluppa molta indifferenza ma al tempo stesso anche molta
tolleranza nei confronti della diversità= effetto della razionalità
dell’indifferenza. Città offre continuamente stimoli nervosi.
Ogni individuo si trova all’intersezione di cerchie sociali sovrapposte e le società si fondano su queste
cerchie sociali. Simmel è indirizzato a capire le relazioni sociali e fonda la
PROSPETTIVA RELAZIONALE= per capire le basi, le organizzazione di una società dobbiamo
rivolgere il nostro sguardo nelle relazioni che intercorrono nella quotidianità tra le persone.
Oggi giorno gli individui hanno una maggiore libertà nel poter scegliere i propri amici e conoscenti
in diverse sfere della propria esistenza, indipendenti l’una dall’altra, formando complesse reti di
relazioni. Simmel introdusse così un concetto fondamentale: il concetto di distanza sociale.
Analisi che discende da questa analisi sulla società: la figura della straniero, colui che fa parte di un
gruppo anche se non ne è accettato pienamente; che ci offre questo discorso tra prossimità e
distanza= a volte ci avviciniamo allo straniero, a volte invece abbiamo atteggiamenti di distanza.
Simmel è il primo ad individuare lo straniero come categoria sociologica.
Denaro: mezzo fondamentale nella società che influenza lo stile di vita e la personalità degli individui
Il denaro è neutro.
Equivalente generale= qualcosa che tutti possiamo avere e che non ha distinzioni
Simbolo che assume sempre più importanza nelle relazioni sociali, medium attraverso il quale posso
capire il prestigio di una persona.
Predominio della “calcolabilità”: nei rapporti noi calcoliamo quanto vale una persona attraverso le
sue possibilità economiche.
Introduce il concetto della “linea del colore”(divario che separa le opportunità e le chance di vita dei
bianchi da quelle dei neri)= linea invisibile che attraversa la società e che fa si che se sei di un colore
hai dei diritti e puoi accedere a dei vantaggi, se sei di un altro colore rischi di essere escluso da tutto
avendo così ridotte chance di integrazione alla società, meno servizi e diritti.
Nella sua opera più importante The Philadelphia Negro mostrò come ogni aspetto della vita degli
afroamericani fosse influenzato dalla disuguaglianza, derivante dal fatto che il loro accesso alle
opportunità, nella società americana fosse estremamente limitato.
Studio sistematico delle comunità afro americane a Philadelphia.
Studio quantitativo e qualitativo delle condizioni socio-economiche e culturali.
“Le anime del popolo nero”
1903
Analisi dei processi di disuguaglianza sociale dove analizza una serie di elementi sociologici che lo
hanno accompagnato nella riflessione sociologica delle comunità afroamericane.
In questo testo Du Bois presenta in maniera dettagliata la teoria su come gli stereotipi se neri
fossero in realtà il risultato della loro posizione nella società americana. Sostiene che l’apparente
mancanza di intelligenza degli afroamericani derivava dall’assenza di un’istruzione accessibile e non
da fattori biologici. Era la struttura sociale della società americana a causare colpevolmente la
parvenza di inferiorità nella comunità nera.
Secondo Du Bois I neri, a causa della loro condizione marginale nella società americana, erano
costretti, a differenza dei bianchi, a vivere una doppia vita, una da neri e l’altra da americani.
Concetto di doppia coscienza= vivendo in una società che continua a rimandare un’immagine di te
negativa pur sapendo che non sei così nasce un conflitto interiore tra come io mi vedo e come mi
vedono e definiscono gli altri che ha effetti sociali devastanti.
Effetti sociali di questa situazione di esclusione producono una serie di comportamenti che fanno si
che confermino l’idea che la maggior parte delle persone si fa rispetto alle minoranze
Du Bois va quindi in questi paesi discriminati, raccoglie delle fonti e prova che tutto ciò che veniva
detto era falso. Dimostra il contrario di quello che veniva detto riguardo a queste minoranze.
Utilizza la fotografia come importante dato sociologico per dimostrare l’inconsistenza dei vari
atteggiamenti e politiche che vigevano al suo tempo negli Stati Uniti
Nuove direzioni della teoria sociale
Prospettive sociologiche
Visioni della società
Durkheim: tutte le parti della società sono collegate, potere di coercizione delle forze sociali che
generano valori condivisi e consenso sociale
Marx: conflitto e disuguaglianze caratteri della società
Weber: significato della vita sociale e orientamento all’agire individuale in società
Lo struttural-funzionalismo
Autore di riferimento: Talcott Parsons
Caratteri di questo orientamento
-Definizione di struttural-funzionalismo: ogni organismo ha varie strutture che però sono tutte
collegate tra loro e ognuna ha la sua determinata funzione (es: famiglia ha la funzione
fondamentale per l’ordine sociale)
-La società tende ad essere un sistema organizzato stabile integrato in cui i suoi membri sono
d’accordo sui valori fondamentali
-Gli individui, i gruppi e le istituzioni sono influenzati dalle strutture del sistema sociale che
vincolano i comportamenti
-Il sistema sociale è composto da norme, valori e istituzioni =insieme di pratiche sociali
coordinate che rientrano nella cultura più in generale, ripetuti con regolarità e continuità,
sanzionati e protetti da norme sociali e hanno importanza fondamentale per la struttura
sociale
-L’ordine rappresenta lo stato normale della società ed è radicato nei valori condivisi
-Il mutamento sociale avviene per gradi e attraverso un progressivo riadattamento delle
norme alle nuove condizioni e situazioni sociali per ristabilire l’ordine. Le caratteristiche
disfunzionali della società vengono lentamente messe da parte e sostituite da caratteristiche
più vantaggiose.
-Le società crescono anche perchè aumentano le complessità delle funzioni che queste
istituzioni danno= differenziazione funzionale: le società si evolvono perchè tendono a
differenziarsi al loro interno sia come istituzioni sia come funzioni che queste istituzioni
organizzano e sviluppano
Robert Merton
Sostiene che le funzioni delle istituzioni sono fondamentali.
Differenza tra funzioni manifeste (conosciute e volute) e funzioni latenti (no consapevolezza).
Elementi disfunzionali nel momento in cui uno o più elementi del sistema sociale mettono a rischio
l’ordine sociale.
Per studiare questi elementi disfunzionali dobbiamo occuparci della devianza che ci offre analisi che
possono chiarire meglio quali sono i processi che portano ad un ordine sociale.
Merton sostiene che la devianza è il prodotto della tensione tra sistema sociale e sistema
culturale(valori), in quanto non è assolutamente vero che avere valori condivisi porti sempre ad un
ordine sociale.
• Struttura culturale: definisce le mete da perseguire e le norme cui ci si deve conformare
• Struttura sociale: definisce lo status e i ruoli dei soggetti
La società si sviluppa attraverso divisioni sociali che a loro volta creano un conflitto.
Elemento di base su cui noi dobbiamo ragionare per capire come funziona la società: conflitto.
La società produce disuguaglianza e queste evidenziano come il conflitto sia uno degli elementi
che strutturano la nostra esperienza di vita sociale. Il conflitto è una parte costante e necessaria
alla vita sociale. Sono presenti strutture e relazioni di dominio come per esempio il dominio
dell’uomo sulla donna e una molteplicità dei conflitti a partire dalla molteplicità dei gruppi e degli
interessi.
L’interazionismo simbolico
Teoria che nasce in risposta allo struttural funzionalismo di Paerson.
Teoria incentrata sull’interazione sociale e sul ruolo della dimensione simbolica nelle interazioni.
Considera l’ordinamento sociale come risultato delle interazioni individuali e dei significati che gli
attori sociali attribuiscono agli oggetti, alle situazioni, e alle relazioni con gli altri.
Simbolico perchè da importanza al linguaggio e ai simboli.
Per comprendere la società è necessario analizzare le interazioni sociali quotidiane perché attraverso
queste interazioni prendono forma sia l’identità individuale che le società.
L’Interazionismo simbolico osserva il comportamento umano nella sua dimensione quotidiana.
Me che si offre
Io che giudica
Quando ragioniamo sulla nostra identità individuale (=sè), uno degli elementi fondamentali che ci
permette di capire chi siamo è determinato dalla socializzazione=apprendimento di strumenti che
ci permettono di vivere in società
In quanto attraverso le nostre relazioni sociali ci dà la capacità di prevedere ciò che gli altri si
aspettano da noi e reagire di conseguenza.
Attraverso la socializzazione assumiamo dentro di noi l’altro generalizzato ed è come se dentro di
noi avessimo un pubblico di persone che ci sta giudicando e questa platea ci dice se stiamo andando
contro le aspettative e ci comportiamo di conseguenza.
Me= identità che viene comunicata e interpretata dagli altri
Io= dimensione soggettiva che analizza e interpreta come ci vedono gli altri e che agisce in base a questo
Sè= il ragionamento
Erving Goffman
(1922-1982)
Nella ribalta siamo invitati a recitare in quanto esposti ad un pubblico, nel retroscena dell’interazione
possiamo essere anche noi stessi perchè non sottoposti ai giudizi degli altri, NON SIAMO
VINCOLATI AD UNA RECITA
Ogni persona indossa una maschera. La persona è il sè sociale che spesso deve indossare una
maschera nell’interazione con gli altri.
Siamo talmente vincolati a questa maschera/ribalta/palcoscenico che in qualche modo impariamo
anche a controllare le nostre impressioni e emozioni.
Quando interagiamo con gli altri sono presenti delle regole, un ordine dell’interazione.
Attraverso l’interazione, costruiamo l’ordine sociale.
Attraverso i comportamenti in pubblico, partecipo a quell’ordine sociale che si viene a stabilire
all’interno di quello specifico contesto.
Attraverso il nostro comportamento confermiamo agli altri che ci stiamo comportando secondo quelle
aspettative a cui siamo vincolati nella relazione in quel contesto.
“Il matto non sta al suo posto” non sta dentro alle regole
Per questo la malattia mentale raffigura un pericolo per l’ordine sociale perchè rompe la cornice
dell’interazione con comportamenti che non sono quelli che ci stiamo spettando all’interno di quel contesto.
Noi siamo socializzati allo stigma(marchio), a vedere nella diversità una serie di pericoli e minacce.
Tutto questo viene evidenziato perchè proprio attraverso allo stigma diretto ad alcuni specifici gruppi di
persone, in qualche modo evidenziamo la normalità.
Analisi dello stigma dei diversi per evidenziare la normalità.
Stigma:attribuzione stereotipata di caratteri negativi a persone che si comportano in modo deviante dai
modelli sociali precostituiti
Harold Garkinkel
Etnometodologia studiare i modi con cui l’attore sociale dà senso alle sue attività quotidiane
“Patrimonio di conoscenze di senso comune (etno) usato (metodo) dagli individui per definire e
determinare la loro realtà sociale”
Lui fa degli esperimenti per far emergere il “dato per scontato”: tutte queste conoscenze pratiche
che utilizziamo per dare senso alla nostra vita nella società.
Esperimenti di rottura: esperimenti che mettono in crisi l’ordine sociale
Ogni significato dell’interazione può essere inteso solo nel contesto particolare nel quale viene prodotto.
Esempio= Siamo seduti ad un tavolino(=comportarsi in una certa maniera) al tavolo vicino si sente
urlare (=azione non conforme al luogo e a quello che sta succedendo)
Decontestualizziamo quell’urlo: paura, pericolo
Siamo socializzati che all’urlo corrisponde qualcosa di violento
In realtà però quell’urlo corrisponde a divertimento
Processo di etichettamento (labeling)
=All’interno di quegli etnometodi noi introiettiamo un modo di etichettare gli altri, di considerarli dentro
degli schemi
Dato per scontato: metodo di stereotipato, queste conoscenze di senso comune, fa parte anche
quest’idea di etichettare gli altri, di metterli dentro a degli schemi prefissati di atteggiamenti,
comportamenti, ecc
Teoria sociale femminista
La più importante figura che contribuì allo sviluppo della teoria sociale femminista fu Simon de Beauvoir.
Sostiene che il potere nella società si fonda su un’egemonia del pensiero maschile e le donne sono
subordinate e controllate da questa.
In Il secondo sesso analizza il fenomeno della patriarchia, concentrandosi sul modo in cui le società si
organizzano per far si che le donne siano sistematicamente controllate e svalutate. La società fa sì che
le donne appaiono differenti e inferiori agli uomini.
Non si nasce donne, lo si diventa.
Differenza tra sesso e genere.
Il genere e la femminilità sono costruzioni sociali: è la società a creare le categorizzazioni di
genere, che non sono differenze biologiche.
Differenza di genere: conseguenze della distinzione tra uomini e donne che si viene a creare nel
mondo sociale interiorizzate e radicate nell’inconscio.
Intersezionalità: Il mondo sociale è stratificato lungo tante dimensioni per questo i processi
attraverso cui il genere si definisce o viene performato sono influenzati anche da altre forme di
categorizzazione.
Michel Foucault
1926-1984
Riprende la questione del potere sostenendo che è l’elemento centrale della società.
La società sta insieme grazie al potere che si impone agli individui e determina i freni delle
nostre vite: ciò che è lecito e ciò che è illecito.
Sostiene che il potere non è solo qualcosa che ci costringe a comportarci e a seguire determinate
regole per essere conformi alla normalità. Sostiene che il potere è ovunque e agisce in forme volte
nascoste e a volte evidenti.
Il potere non si esercita soltanto attraverso la violenza e la costrizione ma anche attraverso meccanismi
meno autoritari che hanno garantito comunque dei comportamenti normali.
Pierre Bourdieu
La classe sociale non si definisce solo a partire dalla condizione economica ma anche dall’habitus
della classe.
Al centro della sua analisi troviamo la disuguaglianza economica e l’influenza sulle scelte e le
opportunità individuali. L’analisi di Bourdieu si focalizza sulle azioni quotidiane da lui chiamate
pratiche. Tutte le differenze nel nostro agire pratico dipendono dalla nostra posizione nello spazio
sociale. Bourdieu sostiene che queste differenze siano prodotte dal nostro habitus= insieme di
disposizioni interiorizzate in ambito sociale che influenza le percezioni, i sentimenti e le azioni di un
individuo; è l’habitus che ci porta a comportarci in una certa maniera in determinate situazioni.
Queste predisposizioni le prendiamo attraverso un processo di socializzazione (famiglia, amici, ecc)
e hanno un incidenza determinante.
I membri di classi differenti sviluppano habitus diversi proprio perché diversi sono i loro
percorsi di vita attraverso spazio sociale. Secondo Bourdieu quando esprimiamo la nostra
preferenza per uno specifico oggetto culturale, come per esempio un genere musicale,
affermiamo la nostra appartenenza a un determinato gruppo sociale e allo stesso tempo
definiamo noi stessi in contrapposizione agli altri.
L’habitus conferisce all’individuo il senso del proprio posto nella struttura sociale e quando esce da
questo habitus, quando si confronta con la società, si sente come se fosse un pesce fuor d’acqua, gli
manca quell’ambiente che fa si che il suo habitus non venga messo in crisi.
Concetto di capitale simbolico= rappresenta la somma di tutti i capitali che si riflette sulla
reputazione e sulla posizione sociale
Teoria: un insieme di concetti legati tra loro da specifiche relazioni che offre una spiegazione
razionale dei fenomeni e che può essere controllata empiricamente (=costruire un dato su cui
controllare se effettivamente la teoria che dovrebbe spiegare quel dato evento è confermata).
La variabile indipendente è il fattore che determina o produce un effetto su un altro fattore: la variabile
dipendente. Se cambia la variabile indipendente ci si aspetta che cambi la variabile dipendente.
Relazione «spuria» tra variabili, siamo sicuri che A produca B, oppure è C che modifica il mio risultato.
Attendibilità (affidabilità):
usando al stessa tecnica di misurazione in un successivo studio sul medesimo campione
otteniamo risultati simili.
Validità:
correttezza della misurazione usata dal ricercatore in relazione a ciò che intende studiare.
Studio qualitativo raccolgo «narrazioni (testi) dei soggetti intervistati per comprendere il loro mondo»:
- Strutturazione degli ambiti da indagare per definire la griglia di domande
- Individuazione dei soggetti da intervistare (campione)
- Analisi dei dati narrativi
- Interpretazione (messa in discussione del senso comune)
- Relazioni tra significati dell’attore e del ricercatore
Attendibilità/affidabilità:
grado di coerenza con cui i casi sotto osservazione sono stati assegnati a una determinata categoria
da altri ricercatori in contesti differenti
Validità:
grado di accuratezza con cui il nostro resoconto interpretativo rappresenta il fenomeno a cui facciamo
riferimento.
Studio di caso:
- Immersione sociologica
- Disanima approfondita di una circoscritta situazione in cui le rappresentazioni degli attori sociali
sono incluse nell’orizzonte interpretativo (studio di comunità)
- Integrazione delle diverse tecniche di raccolta e analisi dei dati quantitative e qualitative
(«triangolazione»)
Ricerca azione:
- Si attiva quando vi è la necessità di identificare un peculiare problema e individuare delle soluzioni
- Cambiamento di atteggiamenti e/o pratiche rispetto a un determinato fenomeno
- Implica la dimensione dell’auto riflessività, della partecipazione e della valutazione
- Analisi di una pratica nel campo dell’esperienza
- Molteplicità delle tecniche qualitative di raccolta dei dati (focus-group; diari, interviste discorsive)
Nel valutare le nostre azioni, facciamo riferimento alle persone di cui posizioni sociali e preferenze
hanno una rilevanza particolare per la nostra autostima.
Gruppi di riferimento: collettività che influenzano il nostro comportamento.
Le persone sono consapevoli di ciò che viene riconosciuto come comportamento appropriato.
I sociologi usano l’espressione altro generalizzato per definire tale controllo sociale esercitato
attraverso implicite intese comuni su ciò che è appropriato, dati un certo tempo e luogo.
Tutti noi viviamo assumendo molteplici facce per questo un sociologo considera ogni persona
diversa dall’altra poiché nessuno ha avuto le stesse interazioni sociali. Ognuno di noi ripercorre,
esplora, cambia attraverso ambienti particolari interagendo tutto il giorno con sé differenti.
Mentre agiamo nel mondo diventiamo sé differenti.
Idea della vita come “palcoscenico” (Goffman): abbiamo una dimensione pubblica delle interazioni in
quanto avvengono sempre per lo più sul palcoscenico e non nella ribalta (ex: casa nostra)
Un’altra serie di condizioni speciali emerge quando l’interazione avviene in spazi pubblici con
estranei. Spesso possiamo essere percepiti come una minaccia e per evitare questo le parti
praticano la disattenzione civile: si ignorano reciprocamente fino al livello adeguato pur
notando la presenza dell’altro.
Secondo Simmel, la disattenzione sociale è ciò che rende possibile la vita sociale.
La tolleranza delle persone nei confronti degli altri dipende però anche dal tipo di status in gioco e dal
modo in cui le identità individuali sono categorizzate e dal punto di vista sociale.
Termini che definiscono il posizionamento sociale all’interno della società
Differenziazione degli status: cambiamo continuamente status in base alle strutture sociale
(figlia, studente, lavoratrice...)
Ruolo= regole e aspettative che associate a posizioni differenti all’interno della società.
Ad ogni ruolo si connettono diverse funzioni alle quali sono vincolate determinate regole.
I ruoli definiscono potere costituendo le gerarchie sociali
-Noi possediamo diversi sé sociali in quanto nei vari ambiti della nostra vita quotidiana
affrontiamo una serie di atteggiamenti che vanno a costruire un sé sociale che in quel contesto è
ritenuto valido
-Cambiamento di status e di ruolo comportano differenti sé
-Concetto di set di ruoli rispetto al mio status: ho un bagaglio di status che io indosso e
interagisco con la struttura sociale dove in quel momento mi trovo
Nel momento in cui ci viene attribuito uno status e io assumo quel ruolo dovendo esercitare le
funzioni ad esso collegate, ci troviamo in un mondo che aspetta che noi ci comportiamo secondo
quelle norme che sono collegate a quel ruolo.
-Conflitto di ruolo: il rispetto di un ruolo comporta un conflitto con un altro ruolo che noi siamo
chiamati ad esercitare
Etichettamento
Le persone sono rese differenti da altri membri del gruppo.
Le persone che gli individui dominanti della società considerano problema vengono definite devianti.
Una conseguenza dell’essere etichettato sta nel cambiare di fatto condotta e abbracciare proprio il
comportamento per il quale si è stati definiti devianti.
I bravi ragazzi finiscono per diventare dei santi, gli altri soddisfare le aspettative di violenti e ribelli.
Questo fenomeno di Merton è chiamato profezia che si auto avvera: qualcosa diventa vero perché
le persone dicono che è vero.
La nostra libertà talvolta dipende dall’accettare le etichette che ci vengono affidate.
Ciò che ci rende “socialmente competenti” non è soltanto conoscere le regole dell’interazione,
ma anche saper comportarci nelle diverse situazioni considerando quello che gli altri si aspettano
da noi.
Conformismo
Il modo in cui le persone si conformano alla propria situazione sociale e alle conseguenze su come
esse vivono insieme.
Conformismo= una serie di comportamenti a cui noi ci adeguiamo imposti dalla struttura sociale.
La pressione al conformismo a volte conduce ad accettare dei valori che siano la maggioranza ma
che possono entrare in conflitto con i nostri valori.
Esperimento di Ash:
la pressione sociale determina l’accettazione di norme, valori e comportamenti conformistici e,
quindi, potenzialmente in conflitto con i nostri stessi valori.
La pressione del gruppo spesso può arrivare a cambiare i comportamenti delle persone.
Basta la presenza di un solo alleato per influenzare fortemente il risultato.
Struttura sociale
Luogo dove avvengono le nostre azioni e le interazioni sociali.
La struttura sociale è sia le regole e le norme che s’impongono a noi durante la vita sociale sia i contesti
istituzionali più ampi.
Le strutture sociali forniscono il contesto ad azioni di ogni tipo, agiscono sullo sfondo della vita sociale ed
esercitano una forte influenza su individui, gruppi e organizzazioni.
Questo luogo è decisivo per comprendere ciò che accade.
Ogni struttura sociale si impone determinate regole che noi attraverso il nostro comportamento
possiamo decidere se rispettare o rompere.
Ruoli e gerarchie sociali sono componenti fondamentali della struttura sociale di ogni società
Ogni società ha al suo interno posizioni sociali. Usiamo il termine ruolo per descrivere le regole e
le aspettative che sono associate a posizioni differenti: ogni ruolo al quale possiamo pensare è
associato a specifici doveri e aspettative sociali. Abbiamo un certo margine di libertà su come
svolgere il nostro ruolo ma allo stesso tempo abbiamo anche forti vincoli per ciò che riguarda
quello che possiamo fare nell’interpretarlo.
Distinzione tra i ruoli che ci sono assegnati (“figlio”) e i ruoli che otteniamo da risultati o azioni
intenzionali (“genitore”). Molti dei più importanti ruoli derivano da disuguaglianze di lunga durata
per esempio quelli basati sulla razza o sull’etnia, sul genere e sulla nazionalità: questi ruoli ci
accompagnano dalla nascita.
I ruoli che si accompagnano a differenti quantità di potere e privilegio sono descritti come gerarchie
sociali: posizioni sociali importanti e durevoli disposte dall’alto verso il basso che garantiscono ad
alcuni individui o gruppi un potere maggiore e uno status più elevato di altri a seconda della loro
collocazione in quella stessa gerarchia.
Norme e regole
La seconda dimensione fondamentale della struttura sociale e nelle istituzioni. Le norme sociali
forniscono copioni per le nostre azioni quotidiane che regolano il comportamento di gruppi e
organizzazioni. Le situazioni trasformano le norme in modi di fare consolidati nella vita sociale,
creando organizzazioni sociali di lunga durata e obbligando il rispetto di norme e costumi in
particolare i campi dell’attività umana.
Norme: regole non scritte della società che ci dicono che cosa è appropiato e che cosa non è
appropriato fare in una data situazione.
Regole: sono linee guida per il comportamento di tipo più formale ed esplicito. Se trasgredite, possono
essere causa di sanzione.
Le norme sono qualcosa che conosciamo; per conoscere le regole invece può essere necessario
consultare un regolamento.
Le regole e le norme si trasformano in istituzione perchè valgono per tutti e stabiliscono criteri
standard di comportamento.
Norme e regole sono un mezzo indispensabile attraverso il quale le strutture sociali esercitano il
proprio potere sull’individuo. Sembriamo liberi di agire come desideriamo nelle situazioni, ma esistono
norme e regole che ci guidano o ci dicono che cosa dobbiamo fare.
Le istituzioni emergono ogni volta che i gruppi di persone iniziano a formalizzare qualcosa che i singoli
individui già rispettavano in modo informale: un’importante norma, regola o pratica comune.
Sono creazioni dell’essere umano in quanto tale riformate o reinventate nel corso del tempo.
La socializzazione è il processo che ci educa a comportarci in modo appropriato nella società e in
particolare ambienti sociali. È il modo in cui giungiamo a comprendere le aspettative e norme dei
gruppi a cui partecipiamo. Il processo inizia nelle famiglie e poi continua ad ogni stadio del corso della
vita e implica che si apprende da molte persone, gruppi e organizzazioni differenti. È necessario
apprendere e adattarsi a nuove situazioni per tutta la vita: la socializzazione è un processo senza fine.
Il proprio habitus mostra l’appartenenza a un gruppo particolare attraverso i modi specifici di agire.
Le differenze di habitus diventano particolarmente importanti quando cerchiamo di passare da una
posizione sociale a un altro. Entro l’età adulta sviluppiamo un insieme di abiti, di modi di fare
consolidati, che sono difficili da smantellare o ricostruire.
I sociologi contemporanei vedono le strutture come un qualcosa che dà ordine alla società.
Le gerarchie sul luogo di lavoro, per esempio, se da una parte pongono limiti alle azioni, dall’altra
danno alle persone un senso di identità da cui deriva il loro comportamento.
Uno degli elementi distintivi delle strutture sociali è la loro resistenza e persistenza nel tempo.
Path dependance: processo storico collegato alle modalità e ai motivi per cui determinate norme
e istituzioni si affermano e sono difficili da cambiare.
Ogni individuo svolge un ruolo nel riprodurre le strutture sociali tramite le sue azioni quotidiane che si
conformano a norme esistenti, aspettative e regole istituzionali. Quando obbediamo ai comandi della
gerarchia senza sfidarla, la accettiamo come realtà e involontariamente contribuiamo a mantenerla.
Noi interiorizziamo la struttura sociale e attraverso il nostro ruolo riproduciamo questa stessa struttura
e le norme e le regole istituzionalizzate.
Le strutture sociali resistono anche perché i ruoli e le norme esistenti hanno un ampio sostegno
pubblico per la paura delle conseguenze che loro abbattimento comporta= avversione al rischio.
La cultura
Insieme dI valori, credenze, conoscenze, norme, linguaggi, comportamenti, oggetti materiali
condivisi da un determinato popolo e trasmessi socialmente da una generazione all’altra.
Si divide in cultura materiale (le opere visibili)
e cultura immateriale (le credenze, i valori, i comportamenti accettabili)
La cultura è una proprietà del gruppo non del singolo individuo (differenze tra gruppi e
somiglianze tra gli individui che ne fanno parte).
La cultura influenza le decisioni che compiamo nelle nostre vite e orienta il nostro comportamento
dandoci degli obiettivi.
Il sociologo Pierre Bourdieu ha sostenuto che tutti noi sviluppiamo determinati insiemi di assunti sul
mondo e sul posto che occupiamo al suo interno. Sviluppiamo così modi di fare e di pensare,
chiamati habitus, che diventano così radicati che non ci accorgiamo neanche di averli dentro.
Si può pensare alla cultura come a una cassetta degli attrezzi: un insieme di abilità o dispositivi
simbolici che apprendiamo attraverso l’ambiente culturale in cui viviamo e che applichiamo a
situazioni pratiche della nostra vita. Le persone hanno questa specie di cassetta fatta di
comportamenti e di idee che applicano a differenti situazioni in cui si trovano.
Sia la cultura come sistema che come pratica descrivono forme di comunicazione: condivisione di
informazioni significative tra le persone. Per linguaggio si intende un sistema elaborato di simboli che
consente di comunicare tra loro in modi complessi.
Linguaggio come “universale culturale”=tutte le culture necessitano di un linguaggio condiviso che
permetta di dare senso alle interazioni sociali.
La cultura è fondamentale per l’identità di un gruppo sia nel definirlo che nel mantenerlo.
Stile di gruppo: insieme di norme e pratiche che distingue un gruppo dall’altro.
Oggi giorno la maggior parte dei linguisti e dei sociologi della cultura sostengono che il linguaggio
influenzi la cultura ma non la determini completamente. La comunicazione può verificarsi tra
singoli individui o in una forma generalizzata: comunicazione di massa, realizzata principalmente
attraverso i mass media come televisione, radio e giornali.
Internet è il principale mezzo di comunicazione di massa.
I social media hanno influenzato il modo in cui otteniamo e produciamo notizie e intrattenimento.
La disuguaglianza nell’accesso e “digital divide” ovvero che non tutti possono accedere ai social,
portano a delle disuguaglianze in quanto chi ha accesso, è sempre aggiornato e informato.
Questo non riguarda più solo le differenze e le disuguaglianze nell’accesso a Internet, in quanto è
ormai accessibile quasi a tutti, ma riguarda non più l’accesso ma i contenuti.
“Content divide”
Studio su quale tipo di contenuti ho accesso, non solo più se ho accesso o meno a internet.
Media: dispositivi tecnologici che comunicano tra un emittente (chi produce un messaggio) e un
ricevitore
Mass-media: dispositivi che raggiungono un pubblico vasto e in prevalenza autonomo
I nuovi media mettono in discussione la relazione classica tra produttori di contenuti e pubblico in
quanto c’è una sovrapposizione tra chi produce la notizia e la consuma di contenuti digitali e
mediatici. Noi siamo al tempo stesso produttori e consumatori.
Sfera pubblica= luogo in cui differenti gruppi sociali si organizzano, entrano in competizione per
diventare attori politici e influenzare il pubblico e le sue opinioni.
Luogo dove si costruiscono le opinioni sui fatti e gli eventi sociali di cui noi siamo testimoni.
Tempo fa la sfera pubblica era localizzata in ogni luogo in cui le persone potessero incontrarsi e
discutere le notizie del giorno in quanto offriva ai cittadini un modo per criticare e influenzare il governo.
Nella società contemporanea invece, la sfera pubblica si organizza sempre più online, soprattutto
usando i social media.
Sono presenti però, differenze di potere nell’accesso e nella partecipazione a questa sfera
pubblica in quanto c’è una forte disuguaglianza nel partecipare alla costruzione dell’opinione
perché c’è chi ha più voce e chi non ha potere per influenzare e determinare quello che la sfera
pubblica si costruisce.
C’è chi ha più potere di dare contenuti, modificare le opinioni, influenzare i comportamenti e le
opinioni.
Marshall McLuhan
1964: idea del ‘villaggio globale’
“Il medium è il messaggio”= ciò che è fondamentale di una notizia è il mezzo con cui noi
trasmettiamo questi contenuti comunicativi perchè stimolano reazioni da parte del pubblico.
Media differenti stimolano differenti modi di comunicare. Differenti forme di comunicazione possono
pertanto far vivere esperienze molto diverse anche comunicando esattamente lo stesso contenuto.
Non solo i media sono importanti in quanto costituiscono un elemento fondamentale nella
costruzione del messaggio comunicativo ma sono anche importanti per organizzare il potere.
Ruolo dominante dei social network
Social media come altro generalizzato
La società ci impone sempre dei modelli positivi che siano falsi non importa e per questo quando
dobbiamo presentarci in pubblico i social media ci indirizzano verso un tipo di comportamento che
è una sorta di narcisismo digitale.
Questo comporta una sorta di pubblico ideale, un ‘altro generalizzato’ che è lo specchio di una
società che ci impone costantemente una sorta di individualizzazione che deve sempre essere
espressa con una immagine di sè positiva.
Gli elementi strutturali di una società sono collegati l’uno con l’altro.
Il potere in una società è centrale e si manifesta tramite il concetto di stato, che in quanto stato ha il
potere di esercitare il governo di una nazione.
Il potere può essere esercitato per distribuire risorse su determinati gruppi rispetto ad altri (sfera
economica), emanare leggi e prendere decisioni (sfera politica), e definire la realtà (sfera culturale
e mass-media).
Il mutamento nella società deve far sempre i conti con un conflitto tra differenti gruppi per il potere.
(politico, economico, culturale)
Lo Stato esprime sociologicamente la forma di potere più rilevante attraverso le principali istituzioni
politiche(potere esecutivo, legislativo e giudiziario) tripartizione del potere su cui fonda il concetto
di vivere in una democrazia.
La dimensione legislativa dello stato ha la funzione di distribuire le risorse all’interno dei vari
gruppi e categorie di cittadini e istituzioni.
Welfare State: agire politico che incentiva una distribuzione delle risorse in modo tale da garantire
l’assistenza sociale e sanitaria a tutti i componenti di una società.
Ci ha permesso di usufruire a determinati diritti attraverso una distribuzione di risorse più equa.
Il mercato
Lo stato e il governo si muovono all’interno di una società di mercato (capitalistica) quindi l’economia
diventa il centro del suo intervento.
Mercato: luoghi di scambio di beni e servizi tra consumatori, produttori e venditori che si differenzia
a seconda della capacità di acquisto.
Il capitalismo è la forma suprema del mercato fondata sul libero scambio e sulla proprietà privata.
L’ideologia di mercato e le offerte di beni e servizi invade tutti gli ambiti della vita sociale.
Approccio sociologico all’analisi del mercato mette in evidenza che gli scambi non avvengono tra
entità a-sociali ma soggetti e gruppi definiti e attivi.
Organizzazione= gruppo che si dedica a specifiche attività indirizzate a determinati scopi e che è
durevole nel tempo.
Le organizzazioni tendono a sviluppare burocrazie con regole scritte e ruoli specifici.
Adattamento “ecologico” delle organizzazioni per sopravvivere: le organizzazioni si adattano ai
cambiamenti sociale.
Mutamento dell’ambiente e mutamento delle organizzazioni
Il processo di burocratizzazione può dare forza e stabilità ma al tempo stesso creare nuovi e
difficili problemi riguardo al modo in cui le decisioni vengono prese.
-Metafora del cestino dei rifiuti: le organizzazioni abbandonano certe decisioni in quanto si rendono
conto che non sono in grado di realizzare alcuni scopi prefissati
-Loose coupling: molte decisioni vengono prese attraverso una serie di elementi decentrati.
Decentramento del processo decisionale= per decidere si cerca di individuare elementi esterni
all’organizzazione stessa. Decisione che tiene insieme non solo l’organizzazione stessa ma anche
altri attori sociali esterni e altri ambiti che sono quelli che vengono individuati come destinatari di
quelle decisioni. Metodo utile all’adattamento e alla sopravvivenza.
Le organizzazioni trovandosi difronte ad una complessità sia delle funzioni interne sia della realtà
sociale con cui si deve confrontare, quando prende delle decisioni ha elementi che articolano da un
lato dei fallimenti e dall’altro una serie di attori che vanno a definire bene come costruire e vendere un
prodotto o un servizio.
Le società sono caratterizzate dalla divisione del lavoro in quanto è al centro della società collettiva.
Tutte le società prevedono una divisione del lavoro, in cui delle persone sono dedicate ad alcuni
compiti e altre si occupano di ulteriori aspetti e funzioni.
La specializzazione degli incarichi tra i lavoratori, costituisce un utile punto di partenza per
pensare all’organizzazione del lavoro in generale. La specializzazione del lavoro segue la
complessità del sistema sociale nella sua articolazione socio-economica e produttiva e si adegua.
Il concetto dell’analisi dei processi lavorativi viene usato come riflessione sull’organizzazione delle
relazioni interne al luogo di lavoro.
Concetto sviluppato dai sociologi per descrivere il controllo esercitato da manager e supervisori
e l’insieme delle relazioni tra lavoratori e ruoli dirigenziali nelle imprese.
A seconda del ruolo di lavoro, cambia anche l’organizzazione di questo suo ruolo.
Processi lavorativi= funzioni e ruoli che un lavoratore ha all’interno del suo luogo di lavoro
Controllo vs autonomia
Controllo: catena di montaggio
Autonomia(deskilling): lavoro più legato ad una dimensione di autonomia collettiva e capacità di
attivarsi in maniera autonoma rispetto al vincolo della catena di montaggio
La disuguaglianza
L’analisi della stratificazione sociale ha come oggetto lo studio sistematico delle disuguaglianze
tra individui e gruppi.
Il concetto di classe sociale= gruppi di persone che si trovano in posizioni sociali ed economiche
simili, è fondamentale per comprendere il sistema delle disuguaglianze all’interno di una società:
-La classe definisce i gruppi secondo la loro posizione socio-economica
-Interessi di classe (conflitti per la redistribuzione della ricchezza)
-Azione politica per sostenere gli interessi di classe, in quanto costituiscono un soggetto collettivo in
grado di intraprendere azioni collettive a sostegno dei propri interessi
Concetto di status-economico: combina più dimensioni per individuare la posizione sociale dei
gruppi e dell’individuo (istruzione, reddito, occupazione).
L’occupazione svolta (posizione lavorativa) è il criterio per comprendere le visioni politiche condivise
e la possibilità di individuare interessi comuni da difendere o reclamare nel confronto politico.
Quanto più alto risulta il grado di mobilità, tanto più aperto sarà il sistema di stratificazione.
=i confini tra gli status e le chance di mobilità sono più aperti.
Una società quindi a elevata mobilità, si avvicina all’ideale di uguaglianza delle opportunità; mentre
nel caso di una società immobile, i vantaggi e gli svantaggi acquisiti dalla nascita determinano
completamente la propria posizione sociale in età adulta.
Esistono tre tipi di mobilità:
- orizzontale= passaggio da uno status socioeconomico a un altro equivalente
- verticale= passaggio a uno status più alto
- intragenerazionale= carriera dell’individuo stesso
intergenerazionale= misurata confrontando lo status sociale dell'individuo con quello dei suoi genitori
Ruolo significativo dell’istruzione nel processo di mobilità sociale in quanto il sistema scolastico
promuove i principi della meritocrazia, ovvero la distribuzione nella scala sociale è data dalle
competenze e non dalla loro origine sociale o dei rapporti interpersonali.
La povertà
La disuguaglianza sociale produce la povertà.
La povertà raffigura una condizione di svantaggio e l’impossibilità di soddisfare adeguatamente i
bisogni primari come cibo, vestiti, casa e sanità.
Il governo misura la povertà definendo una soglia di reddito minimo necessario per soddisfare le
necessità primarie: soglia di povertà.
Povertà relativa: incapacità di mantenere il tenore di vita al livello comune nella società (livello medio
di risorse economiche che se non si raggiunge, viene difficile avere un tenore di vita normale)
Homelessness: mancanza di una fissa dimora. Una delle forme più estreme di povertà.
Razza: categoria di persone che hanno in comune dei tratti fisici biologici socialmente significativi.
(es. colore della pelle)
Etnia: comunità caratterizzata da una tradizione culturale che deriva da un’origine e un’appartenenza
comune. (lingua, costumi ecc.)
La razza è un concetto scientifico totalmente screditato ma la convinzione che esistano razze diverse
mostra l’efficacia del teorema di Thomas:
“Se gli uomini definiscono reali certe situazioni esse saranno reali nelle conseguenze”
Concezione costruttivista
- Le categorie razziali sono creazioni sociali, non fatti biologici.
- L’idea che gli esseri umani possono essere di quattro o cinque colori o qualità chiamate razze è
inventata, ma finché la gente e i governi agiranno come se questi modi di caratterizzare gli individui
fossero dotati di significato, essi saranno effettivi.
Concezione essenzialista
- Esistono differenze di natura biologica destinate a passare di generazione in generazione.
- L'essenzialismo è quella speculazione filosofica orientata alla ricerca dei principi essenziali, intesi
come realtà prime e definitive degli oggetti di conoscenza.
Il razzismo è una forma di dominio che gerarchizza l’umanità in gruppi superiori (umani)
e gruppi inferiori (non-umani)
Il processo di razzializzazione attribuisce caratteri negativi a determinati gruppi che vengono definiti
‘normali’. Questo agevola il mantenimento di privilegi e ostacola la messa in discussione delle
discriminazioni implicando gerarchie sociali e rapporti di potere.
Il razzismo è una forma di potere che produce e riproduce la disuguaglianza sociale (privilegi contro divieti).
Pregiudizio
Stereotipo
Termine introdotto da Lippman per designare immagini mentali fisse, che riducono e semplificano la
complessità del reale.
Lo stereotipo è credenza ultrasemplificata nel suo contenuto e, quindi, astratta.
Il suo contenuto è solitamente costituito da termini designanti caratteri culturali (o tratti psicologici)
Fondamento stereotipato del pregiudizio: i caratteri stereotipati riscontrabili in taluni membri di una
collettività etnica sono attribuibili a tutti i membri della stessa (principio di omogeneità)
Razzismo
=processo di inferiorizzazione fondato su criteri e peculiarità culturali, anch’essi presunti e immutabili.
La discriminazione etnica o razziale è la pratica che priva le persone dei loro diritti, le tratta in modo
ingiusto, le umilia, le minaccia e mette in pericolo la loro integrità sulla base di caratteristiche
somatiche/culturali/o l’origine etnica e appartenenza religiosa.
Può comportare la chiusura delle vittime nel proprio gruppo etnico di riferimento alimentando la
chiusura e il conflitto.
Discriminazione strutturale o istituzionale si riferisce a politiche pubbliche, istituzioni sociali
che ostacolano i membri di determinati gruppi.
Discriminazione non solo etnica o razziale, ma anche di genere, orientamento sessuale, età e
disabilità.
Le gerarchie razziali sono il prodotto di iniziative prese da certi individui per acquisire e
preservare privilegi sociali.
Immigrazione
Ogni paese ha delle norme fondamentali per la convivenza tra i diversi gruppi che si aspetta che gli
immigrati rispettino.
Processo bi-direzionale: creare opportunità per l’immigrato e al contempo rispetto per le norme
fondamentali di una data società senza rinunciare alle proprie prerogative culturali.
Sistema di genere patriarcale: gli uomini hanno in modo sistematico più potere delle
donne nella politica, nell’economia e nella famiglia.
Spesso l’organizzazione sociale costruisce la relazione tra i generi uomo e donna in modo tale
che ci sia sempre un predominio del genere maschile.
Uno dei modi in cui il genere viene costruito a livello sociale è il processo di socializzazione.
La socializzazione è il percorso attraverso cui un individuo viene integrato in un gruppo sociale
apprendendo le sue norme e le sue pratiche. Ciò che viene appreso è costituito da convenzioni di
genere: cosa i ragazzi devono fare diversamente dalle ragazze o le donne diversamente dagli
uomini.
Il genere varia a seconda dei contesti socio-culturali e muta nel corso del tempo. Un esempio
della variabilità sociale del genere è dato dal fatto che gli uomini e le donne si conformano
maggiormente alle norme di mascolinità e femminilità quando sanno di essere osservati. Questo
suggerisce che alcuni dei modi in cui donne e uomini agiscono derivi dal tentativo di mettere in
atto comportamenti conformi a ciò che gli altri si aspettano dagli appartenenti al loro sesso.
Nel suo studio Goffman analizza la rappresentazione della mascolinità e della femminilità nei
mass-media mediante 500 pubblicità esaminando come sono raffigurati l’uomo e la donna in
contrasto e come sono definiti nella relazione l’uno con l’altra.
L’uomo e la donna sono ripetutamente presentati come partecipanti a scene sociali tipiche che si
fondano su immaginari e rituali sociali e socializzati.
Goffman mostra con la sua indagine visuale come si produca e riproduca il «rituale della
subordinazione» della donna nei confronti dell’uomo.
Le ramificazioni sociali di questo tipo di racconto pubblicitario favoriscono una visione distorta
della femminilità e della mascolinità con cui siamo condizionati ad avere aspettative non
realistiche dei ruoli dell’uomo e della donna nella società.
La sessualità è un aspetto importante della vita sociale, fondamentale per le relazioni di genere e
per la riproduzione biologica e sociale.
La sessualità è strettamente legata alle norme sociali e alle leggi, quindi si associa alla devianza
un carattere sociologico.
Concetto di eteronormatività l’orientamento etero dovrebbe essere la normalità e di
minoranze sessuali discriminazione verso forme diverse di orientamento sessuale, chiunque
non sia eterosessuale o che abbia cambiato il proprio sesso nel corso della sua vita.
La devianza
Gruppo sociale: insieme di individui che interagiscono fra loro e condividono un senso di
appartenenza.
- I gruppi sociali definiscono confini simbolici in quanto quando io faccio parte di un gruppo,
questo gruppo stabilisce delle regole che io devo seguire per essere accettato.
- Concetto di norma nell’interazione quotidiana che definisce ciò che è adeguato o no in
specifiche situazioni.
Devianza statistica=atto deviante che le persone fanno ma che viene tollerato pur
sapendo che non segue le norme. Non ha conseguenza sociali.
Devianza sociale= si violano definite regole e ha conseguenze sociali.
Quando riflettiamo sulla devianza sociale, è necessario distinguere fra comportamenti devianti e
persone devianti. Infatti a ognuno capiterà di trasgredire delle regole e quando gli individui che le
trasgrediscono sono tanti la reazione consueta è di normalizzare quel comportamento deviante,
ovvero di ricollocare il comportamento all’interno di una cornice che fa sì che l’individuo sia
percepito come normale anche se l’azione è considerata deviante.
In ogni società esistono regole non scritte e comportamenti che un individuo deve conoscere per
evitare di apparire deviante.
La devianza sociale si collega alla moralità pubblica e privata alla quale noi ci riferiamo per
capire se un comportamento è deviante o meno.
Le classi povere vengono viste pericolose per l’ordine sociale in quanto viste come classi che
molto spesso hanno comportamenti privi di morale.
Concetto di “panico morale”= reazione offesa dei media, del pubblico e de gli agenti del
controllo sociale in seguito agli scontri tra Mods e Rockers negli anni ‘60.
Negli anni 60 alcuni sociologi hanno iniziato a esaminare i contesti in cui il comportamento deviante
era definito tale da individui che occupavano posizioni di potere. Una fra le teorie più interessanti
emerse in quel periodo metteva in discussione l’idea che ci fossero differenze reali e oggettive tra i
comportamenti normali e quelli devianti. La maggioranza dei sociologi ritiene che il processo
attraverso cui un comportamento è definito deviante è cruciale per capire che cosa lo determina. In
poche parole, invece di concentrarsi sul comportamento degli individui, essi sostengono che si
debba esaminare il modo in cui esso viene definito deviante. Tale comportamento è causato dal
processo attraverso cui esso viene definito o come essi dicono, etichettato come deviante.
Teoria dell’etichettamento della devianza: la devianza è il risultato di come gli altri interpretano un
comportamento, così che gli individui etichettati come devianti spesso interiorizzano questo giudizio,
finendo per farne una parte della loro identità.Concetto che individua la devianza non tanto dall’azione in
sè ma dalla reazione che gli altri mostrano rispetto all’azione stessa.
Una volta che un individuo è definito deviante potrebbe finire per comportarsi in quanto tale.
Ciò che è considerato deviante, o criminale, è spesso del tutto arbitrario; è il risultato delle
azioni e delle decisioni consapevoli di gruppi e individui che detengono posizioni di potere.
Qual è la connessione esistente fra potere economico, potere politico e definizione del
comportamento deviante?
I gruppi e le persone al potere hanno una capacità particolare di descrivere o di imporre
specifiche definizioni di devianza e di trasformarle in leggi scritte e in forme di punizione.
Il controllo sociale, i vari modi in cui le società regolano e sanzionano i comportamenti al fine di
incoraggiare la conformità e scoraggiare la devianza dalle norme, viene formalizzato all’interno
di istituzioni (polizia, tribunali, carceri).
• Le sanzioni informali includono insulti o sguardi di disapprovazione e le ricompense informali
comprendono i complimenti.
• Le sanzioni formali sono quelle utilizzate per far rispettare le norme previste dalle leggi scritte
e, di solito, sono comminate da un gruppo di individui espressamente destinato a farlo, come la
polizia o i presidi delle scuole.
Controllo sociale: i mezzi diretti che garantiscono la normalità delle azioni delle persone
dentro alle aspettative sociali.
Il controllo sociale regola e sanziona all’interno di una società il comportamento al fine di assicurare
il conformismo e prevenire la devianza all’interno dei vari contesti. (Ex: pagare il biglietto del bus)
Gli scienziati sociali intendono per famiglia l’insieme delle persone legate da vincoli biologici
e/o giuridici che convivono in una stessa abitazione. Gli antropologi che studiano la famiglia
in culture diverse parlano di sistemi di parentela: i legami e confini sociali, definiti dalla
biologia e dai costumi, che stabiliscono chi è parente di chi.
Prospettiva della crisi della famiglia: i sostenitori della crisi di famiglia temono che il crescente numero dele
madri sole e delle gravidanze fuori dal matrimonio danneggi i bambini. Ma denunciano anche l'assenza da casa
delle madri lavoratrici (i sociologi della famiglia non condividono questo ragionamento)
Prospettiva economica: l'approccio della ristrutturazione economica sostiene che se la famiglia costituita da
marito lavoratore e moglie casalinga è entrata in crisi è colpa della società
Prospettiva di genere: la redifinizione dei ruoli di genere insiste sul contrasto tra struttura dei lavoratori e
bisogni di cura delle famiglie.