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SOCIOLOGIA DELL’INFANZIA: Riproduzione interpretativa.

È importante differenziare le strutture di pensiero tra la riflessione del bambino con le teorie statunitensi
rispetto a quelli di altra cultura? Sociologia dell’infanzia nasce negli Stati Uniti. La sociologia studia le
relazioni tra l’individuo e il gruppo di riferimento. Socio-logos: studio sulla società. La società: relazione
tra individuo e gruppo, siamo o non siamo in relazione con determinati gruppi. Socializzazione: processo
mediante il quale i nuovi nati diventano membri della società. Il processo di socializzazione inizia a partire
dall'instaurarsi della relazione madre-figlio sia negli animali che nell'uomo, quindi è in famiglia che avviene
la socializzazione primaria; mentre la socializzazione secondaria avviene soprattutto a scuola o nel gruppo
dei pari. Secondo Mead la personalità (il Sé) si forma attraverso tre fasi distinte: la fase dell'imitazione, la
fase del gioco libero, la fase del gioco organizzato. Gli agenti di socializzazione sono gli
ambiti della società in cui principalmente avvengono i processi di socializzazione; nelle società occidentali
contemporanee sono costituiti soprattutto dalla famiglia, dalla scuola, dal gruppo dei pari e dai mass-media.
Per 'socializzazione' si intende il complesso processo attraverso il quale l'individuo diventa un essere
sociale, integrandosi in un gruppo sociale o in una comunità. Noi investiamo in relazioni sicure perché siamo
mossi anche dalla socializzazione. Non investiremmo mai aziende/relazioni che falliscono (Bauman).
Socializzazione primaria (gruppo primario: la famiglia): inizia con la nascita e rappresenta la trasmissione
del SET di caratteri propri della società (base per la formazione di competenze sociali). Agenzia di
socializzazione primaria è la famiglia, scuola, gruppi di pari. Una caratteristica tipica è la vita emotiva->
presupposto di tipo affettivo. Una caratteristica tipica della prima socializzazione è l'influenza della vita
emotiva. Come è stato fatto notare dalla psicologia infantile freudiana, il bambino si identifica con le persone
che influiscono su di lui secondo modalità emozionali. Socializzazione primaria si riferisce al processo in
cui il bambino diventa socializzato attraverso la famiglia negli anni della prima infanzia. Funzione
strumentale delle relazioni. Il sentimento ci muove verso la socializzazione primaria, il quale
presupposto, cioè il motivo è una tipologia di tipo affettivo. Questo lo troviamo soprattutto nell’infanzia: i
bambini si aggregano per motivazioni di tipo affettivo strutturale (esempio ragazza emo). Vedere una parte
di se all’interno di un’altra persona. Socializzazione primaria avviene quasi esclusivamente per via diatica,
c’è lo spostamento dell’equilibrio e asse relazionale. I bambini sviluppano una socializzazione istintuale.
Insegnare ai bambini le relazioni tra pari.
Socializzazione secondaria (presupposto burocratico): si svolge dall’età scolare fino alla fine della vita. È
l’insieme dei processi di formazione delle competenze specifiche richieste dalla società (la socializzazione di
noi universitari è diversa da coloro che lavorano o non hanno continuato gli studi, perché sono diventati
subito adulti). La socializzazione secondaria è l’insieme delle pratiche messe in atto dalla società che
consentono agli individui di assumere un determinato ruolo. La socializzazione secondaria, è
quell'insieme di pratiche messe in atto dalla società che consentono agli individui di assumere ed esercitare
ruoli adulti. Ogni individuo ricopre una pluralità di ruoli che si colloca tra loro in sfere separate. Dalla
sfera dei ruoli familiari a quelli professionali ecc. Socializzazione secondaria inizia dove finisce la
socializzazione primaria. Questo include il ruolo svolto da altri agenti sociali come l'educazione, i gruppi di
pari, ecc. L'educazione è diversa dalla socializzazione, poiché è l'attività formativa intenzionalmente volta
ad allevare le nuove generazioni.
Fine settecento nasce la sociologia (rivoluzione francese): processo storico che stava avvenendo (egualitè,
fratenite, liberte). Auguste Comte si lascia influenzare. La società non è un’entità uguale alle altre. La
Francia ai si trova in pieno assetto di rivoluzione non solo dal punto di vista politico, ma soprattutto sociale.
Tre rivoluzioni fondamentali: francese, industriale e scientifica. Illuminismo: l’abbandono della credenza
popolare e affidarsi alle scienze (la ragione). Processo di laicizzazione della società: secolarizzazione della
società provocato da tutti questi cambiamenti. Vuol dire anche una maggiore adesione alla ricerca scientifica.
Perché è importante sapere che lo studio della sociologia dell’infanzia si delinea negli anni ‘60 e negli Stati
Uniti? Perché l’impostazione culturale europea si delinea in una determinata maniera che è differente da
quella culturale statunitense. È importante perché si assume centralità rispetto al ruolo dei bambini. Si
comincia a rappresentare solo negli anni ’60, il bambino rappresenta per i sociologi soggetti importanti.
Prime ricerche: di senso comune. Ricerche etnografiche cioè sulle persone: rappresentazione scritta delle
forme di vita sociale e culturale di gruppi umani. Nella ricerca etnografica si parla di osservazione del
“partecipante” perché il ricercatore, una volta individuato l’ambiente da studiare (un punto vendita o uno
specifico luogo di consumo), vi si reca per “familiarizzare” con esso, integrarsi, in modo da poter raccogliere
le informazioni in maniera più naturale e spontanea. Implica la partecipazione del ricercatore alla vita delle
persone per un periodo di tempo più lungo rispetto alle interviste tradizionali, ascoltando quello che viene
detto, guardando i membri di una famiglia interagire, ecc. Il vero valore della ricerca etnografica dunque si
presenta spesso sotto forma di sottile osservazione del comportamento del rispondente quando interagisce
con il prodotto oggetto di ricerca. Tramite la ricerca etnografica il ricercatore può osservare in prima persona
come un consumatore interagisce con un prodotto e come lo utilizza nella vita quotidiana, consentendo una
comprensione molto più articolate delle potenziali aree di miglioramento del prodotto e delle caratteristiche
del target di riferimento. I bambini iniziano ad essere introdotti in quello che è il senso comune della cultura
di appartenenza.
Concetto di agency: capacità degli individui di agire autonomamente in situazioni specifiche e di prendere
decisioni proprie. Poiché l'agency si costruisce attraverso relazioni sociali e interpersonali, i partecipanti
sono collegati tra loro come in una sorta di rete. Questa rete è in continuo cambiamento, poiché le relazioni
non sono statiche e i rapporti di potere variano. Pertanto, l'agency può essere definita come un processo che
varia nel tempo.
In ambito sociologico e nelle scienze umane agency viene utilizzato anche con il significato
di reattività, capacità di reagire (o di reazione), positività contrapposta a negatività e passività, e circola
anche agentività (diffuso, ma non registrato dai dizionari), in altre parole la capacità di un individuo di
agire in modo libero in un determinato contesto, es. “la potenza di agire sulla realtà, cambiandola, che i
sociologi chiamano agency, contrapponendola all’impotenza di agire o alla ‘non azione’, un po’ come il
dualismo fra il giorno e la notte”. Cioè capacità di agire attivamente e trasformativamente nel contesto in cui
si è inseriti. Cioè il bambino in qualche modo consapevole della sua reattività mette in gioco delle sue cose.
Non vengono più immaginati dei bambini come dei contenitori da riempire, non più passività.
Il ruolo è la misura delle aspettative/ aspettative del gruppo sull’individuo. Pesano tantissimo sulla
formazione dell’individuo. Non riuscire a svincolarsi dall’aspettativa. Questa è il punto base: replicare
comportamenti perché fanno parte del quotidiano. Circolarità dei ruoli: consapevole del mio ruolo, non
subisco la forma piramidale ma lo agisco con circolarità nel contesto in cui vivo. Riconoscere il proprio
ruolo e quello degli altri. Riconoscimento dei ruoli. Il gruppo funziona se tutti gli elementi riescono a
lavorare in sinergia. Ricopriamo una serie di ruoli. Il ruolo è distinguibile dallo status che è la posizione
sociale che l’individuo ricopre, ed è l’aspetto statico. Il ruolo è l’aspetto dinamico. Posizione prevalente che
l’individuo ha in base al contesto.
Col termine di Role-set si intende in sociologia l’insieme dei ruoli gestiti da un individuo del sistema sociale
di appartenenza. Il concetto di ruolo è utilizzato nella descrizione e nella comprensione delle situazioni
sociali della vita quotidiana. Per ruolo si intendono in sociologia quelle aspettative di comportamento
associate ad un determinato compito svolto dall’individuo nella società. Il ruolo ci permette di prevedere il
comportamento dell’individuo che lo detiene. In estrema sintesi possiamo dire che il ruolo designa il compito
assegnato all’individuo nella società. Dobbiamo mettere in evidenza che affinché un sistema sociale funzioni
in maniera ottimale è necessario che i detentori dei vari ruoli interpretino in maniera almeno accettabile tali
ruoli. Di conseguenza in tutte le società sono previste delle sanzioni positive e negative che hanno lo scopo
di costringere gli individui a svolgere in maniera accettabile i compiti loro assegnati. Per dirla in altro modo
le sanzioni hanno il compito di ridurre al massimo la distanza esistente tra il ruolo ideale e il ruolo reale.
I concetti della sociologia sono: il ruolo, il gruppo, il potere, l’ideologia (come studio delle idee: idee
dominate rispetto alla costruzione di alcuni comportamenti) e la classe (e poi i media: la prof non li utilizza
per studiare la società).
New social studies childhood.
Portman: la scomparsa dell’infanzia.
Teoria della riproduzione interpretativa: alternativa teoria più convincente rispetto alla nozione di
socializzazione. Corsaro fa riferimento alle teorie della riproduzione sociale: l'ordine sociale (rapporti e
relazioni sociali istituzionalizzanti) viene riprodotto a partire dalle pratiche quotidiane che si realizzano nei
diversi contesti organizzativi, dalla famiglia alla scuola. Corsaro si discosta dal determinismo sociologico
(per valorizzare la capacità creativa e le potenzialità di mutamento sociale iscritte nelle intenzioni sociali che
danno cita a tali processi), infatti un promo elemento caratterizzante la riproduzione interpretativa e la sua
natura di "appropriazione creativa" da parte dei bambini.
Secondo Corsaro i bambini partecipano sempre e contemporaneamente a due culture: quella degli adulti
(sono costantemente in contatto attraverso la famiglia e la scuola) e quella sei propri coetanei (cultura dei
pari). Nel primo caso fanno uso degli elementi derivati dalla cultura adulta, adattandoli per rispondere ai
proprio bisogni e per conseguire i propri obiettivi, e così facendo cominciano a modificarli: essi aprono così
la strada a possibili forme di mutamento sociale. La struttura sociale agisce sia come vincolo all'azione e sia
come risorsa per l'azione stessa: i bambini sono vincolati dalla struttura sociale esistente e allo stesso tempo
"interpretano" questa struttura, la riducono in una risorsa per la cultura dei pari. Essi partecipano così allora
'costruzione' della propria condizione sociale in quanto bambini. Le culture dei bambini sono fatte di
"repertori di pratiche" cioè un insieme stabile di attività o routine, artefatti, valori e premure che i bambini
producono e condividono in interazione con i pari (intersezione struttura e azione-Giddens). Queste sono in
evoluzione continua e parallela al mutamento sociale, differenti da cultura a cultura, da un gruppo sociale
all'altro-> nozione di infanzia come struttura sociale e i bambini sgiscono come elementi attivi di
trasformazione.
Particolare attenzione è rivolta ai media e alle tecnologie digitali della comunicazione. Media e tecnologie, in
linea con la teoria della riproduzione interpretativa, condividono il fatto di appartenere originariamente al
mondo adulto: i bambini se ne appropriano, li usano e li trasformano all'interno della cultura dei pari,
rappresentano una delle fonti della cultura simbolica dei bambini. Allo stesso tempo i contenuti e le
tecnologie dei media contribuiscono a definire la struttura sociale dell'infanzia-> dualità della struttura.
Due tradizioni: Negli studi di impronta deterministica Corsaro si concentra sugli indicatori quantitativi che
misurano il consumo infantile di media (in termini di screen time= tempo passato davanti allo schermo) e
l'ammontare del tempo dedicato ai prodotti mediali in relazione ai possibili effetti a carattere psicologico e
sociale sul processo di socializzazione individuale. Negli studi di impianto costruttivista privilegia la
dimensione attiva dei destinatari, in grado di negoziare il significato dei prodotti culturali dei media a partire
dalla propria posizione sociale e dai relativi orientamenti di senso. Quindi da un lato le pratiche e le routine
con cui i bambini iscrivono prodotti e tecnologie nella vita quotidiana e dall'altro la loro capacità di
'interpretare' i testi mediali entro i confini della cultura dei pari. Ciò implica sia adozione e adattamento, sia
trasformazione e resistenza, sia riproduzione creativa.
IMPRINTIG: L'imprinting è dunque un apprendimento precoce teso a stabilire un legame di attaccamento
con la prima figura di riferimento, in alcuni casi anche a prescindere dal fatto che appartenga o meno alla
propria specie. In altre parole: la funzione svolta da questa figura di riferimento (nutrire, confortare ecc.).

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