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PEDAGOGIA SPECIALE PER L’INFANZAI E LABORATORIO lez.

6 19/11/20

“Ad ogni problema c’è una soluzione”

Tematica n. 2: concetto di inclusione.

Riepilogo: le ultimi disposizioni del 2017. Situazione seria ma sempre più positiva nella concezione di questo
mondo. Quasi tutti i paesi europei hanno il loro processo di inclusione.

RAPPORTO TRA L’INCLUSIONE E L’ESCLUSIONE.


Perché è così diffuso il processo di inclusione? Perché c’è tanto interesse nel mondo a proposito di ciò? La
risposta si trova nella storia, nell’espressione dell’esclusione. È tanto forte il concetto di inclusione perché
sono state tanto diffuse e marcate le forme di esclusione.
L’esclusione cioè il rifiuto della diversità nella storia, ha assunto cinque forme. L’esclusione della diversità,
di quanti, in forme diverse, erano considerati diversi dalla normalità. Si è manifestata in 5 modalità:

- L’eliminazione: eliminazione fisica, uccisione, la morte. Quasi tutte le civiltà avvicendate nell’asse culturale
occidentale nostro, partendo dalla società Greca, il regime dell’eliminazione in tale società era piuttosto
diffuso, perché la cultura greca (iniziando da Platone) sostenevano che le persone non ritenute sane fossero
di peso alla vita sociale. Nella “Repubblica” di Platone, egli sostiene che anche i malati gravi debbano essere
eliminati poiché non utili all’economia e alla vita della Repubblica. Quindi c’è un fondamento teorico.
Aristotele non afferma ciò ma neanche lo nega. Altri pensatori della filosofia greca ritengono che la
presenza di soggetti con menomazioni non sono autonomi e quindi non sono “utili”, se non devono essere
soppressi, non devono neanche essere aiutati. Schianchi a pag. 41, parla della civiltà greca e riporta le “vite
parallele” di Plutarco, per chiarire il concetto di eliminazione fisica di tale cultura. Questo problema
dell’eliminazione avveniva (sia nella cultura greca che romana) in maniera crudele, perché era detto che
l’ostetrica (allevatrice) nel constatare che il bimbo non fosse sano non doveva mostrarlo alla madre, ma al
padre e o uno o l’altro erano autorizzati a sopprimerlo; se invece non era così grave, in Grecia doveva
essere portato agli anziani, una sorta di commissione che osservando e studiando il nascituro ne dava la
sentenza. Schianchi ritiene che non ci siano prove oggettive che la “rupe tarpea” (parte posteriore del
campidoglio) fosse il luogo di tale eliminazione, ma afferma che i bambini fossero messi in una grotta sotto
tale rupe. I bambini deformi comunque venivano o gettati da tale rupe o abbandonati in questa grotta.
L’eliminazione è una forma che non si è mai estinta. Parliamo di una forma crudele della civiltà antica, ma
nei tempi modernissimi (di oggi) l’eliminazione è stata diffusissima soprattutto durante il nazismo. Ma
anche oggi ci sono molte civiltà/nazioni dove questo tipo di partica della diversità è alquanto diffuso. In
Germania, tale forma è stata ampiamente diffusa. Proveniva da concezioni teoriche ben precise. Passo del
“Mein Kampf” (pag. 188 di Schianchi, min. 10.35): “lo Stato deve occuparsi di tener incontaminata la razza
[…]”. Secondo Hitler l’eugenetica (scienza positiva, che opera al fine di eliminare le cellule portatrici di geni
ereditari negativi del nostro genoma) si doveva occupare direttamente di eliminare i soggetti con tali geni.
Stando a questa concezione ad esempio i soggetti con la sindrome di down (con un solo problema)
dovrebbero essere eliminati subito. Hitler parlava di razza ariana incontaminata e rivolgendosi allo stato
affermava che doveva occuparsi di preservare questa razza. In Germania la disciplina, in questi gli anni, fu
letta anche in termini evoluzionistici e all’eugenetica si aggiunse un carattere evolutivo, per cui la diversità
veniva attribuita all’evoluzione umana. Servendosi allora delle più scoperte mediche, Hitler mise in atto un
programma di eutanasia, cioè di eliminazione fisica di tutte le forme di diversità, che per lui potessero
essere nocive per la razza ariana. L’eutanasia si può mettere in atto in vari modi, conosciamo i lager. Ma c’è
ne sono stati altri messi in atto, come la sterilizzazione: vennero sterilizzati obbligatoriamente tutti i
soggetti con malattie ereditarie (epilessia, schizofrenia, oligofrenia, cecità e sordomutismo, comprese
difformità fisiche genetiche). Nascere cechi o sordomuti comportava poi essere sterilizzati (non eliminati
fisicamente), secondo il principio citato precedentemente. L’antisemitismo fu addirittura causa non di
sterilizzazione ma proprio di eliminazione fisica. L’Italia in proposito, in questi anni, prima che si avvicinasse
al nazismo, quindi agli accordi con la Germani e le frequentazioni con Hitler, non pratica tali forme. Ma nel
1938 nascono le “leggi razziali”, quindi il concetto della razza che nel “Mein Kampf” è il principio di fondo
della società nazista, (del perfezionamento della razza), anche in Italia viene attuato. Le leggi razziali
riguardano tutti i campi (sociali, antropologico, politico ecc.). Il regime dell’eliminazione che ha attraversato
tutto il corso della nostra civiltà in questi anni, fino al ‘43 raggiunge il suo apogeo (apice), in queste forme di
vergogna umana. La pedagogia speciale non era presente ovviamente (come sarebbe potuta nascere i tale
contesto?), ma nasce con la Costituzione Italiana e l’ONU. La forma dell’eliminazione in più paesi oggi
giorno è ancora presente, e soggetti portatori di minorazione ancora oggi non possono frequentare la
scuola.

- L’abbandono o l’esposizione: tale forma era anche presente nelle civiltà antiche e nel Medioevo, era
molto diffusa ed esiste ancora oggi. Per esposizione si intende la portata (spostamento) di questi soggetti in
luoghi dove possano essere ritrovati. L’abbandono invece è il luogo dove possono essere non ritrovati (se
non raramente). A Roma è presente la storia di Romolo e Remo che sono stati abbandonati, ritrovati e
allevati da una lupa (almeno questa è la storia); per cui questa storia è il simbolo di Roma. L’abbandono è
caratterizzato dal fatto anche i genitori abbandonassero in un luogo segreto i propri figli. È stato normato
che coloro che trovassero questi bambini, dopo 10 giorni diventassero genitori. L’esposizione diventa
abbandono quando quasi sicuramente si viene ritrovati. L’esposizione era molto diffusa nel Medioevo
soprattutto per quanto riguarda i conventi. Platone nel libro della “Repubblica” parla dell’abbandono di
Efesto (cerca in internet opp. Audio 48). Il numero di questi esposti era allora molto elevato, ma le forme di
esclusione di cui parliamo, anche se in maniera meno diffusa, esistono anche oggi.
Rispetto a questo problema qual è stato l’atteggiamento della chiesa e delle scritture? Schianchi dedica
molta attenzione a questo fenomeno. Nel vecchio testamento nei confronti del portatore di deformità, vi
era una qualche forma di discriminazione, cioè in particolare coloro che erano portatori di difformità fisiche
oltre che mentali, non potevano accedere alla vita religiosa. Nel nuovo testamento ritroviamo invece
un’inversione di tendenza, perché la fondazione del Cristianesimo, e quindi le scritture su cui si fonda, si
basano sul principio che l’uomo è figlio di Dio ed è ad immagine e somiglianza divina; tale principio quindi
sancisce che ciò vale anche per soggetti portatori di difformità e diversità. Ciò ha prodotto un radicale
cambiamento. Il testamento è il testamento di Dio (quando muore qualcuno fa testamento, ciò redige un
atto dove si concede in eredità qualche cosa). Il vecchio testamento sono le parole che Dio avrebbe lasciato
agli uomini attraverso la rilevazione e ciò lo troviamo nella Bibbia. Nella Bibbia non troviamo un’attenzione
nei confronti della diversità, ma solo un riferimento alla vita pratica religiosa. Tutto ciò cambia nel tempo
con il nuovo testamento, cioè quello che Gesù Cristo ha lasciato e lo leggiamo nei Vangeli, che narrano la
vita di Gesù Cristo, soprattutto nelle lettere che gli apostoli scrivevano. Il principio del Cristianesimo è
quello dell’uomo come figlio di Dio, creato ad immagine e somiglianza divina, hanno tutti in qualche modo
diritto e oggetto della stessa considerazione. Durante il Medioevo c’è la pratica dell’aiuto da parte degli
ordini religioni, ma anche questo costituisce un problema. In quanto la storia riesce a documentare che
molti erano coloro che praticavano l’offerta alla povertà ma soprattutto in considerazione di poter aver dei
meriti nell’aldilà, quindi non per l’aiuto di per se nei confronti dell’uomo. L’abbandono e l’esposizione è un
fenomeno che cresce molto soprattutto nei periodi bellici (di guerra); nel quale molti sono gli orfani
abbandonati. Nel Medioevo nascono gli spizi, per questo tipo di soggetti (pur essendo rari) e i conventi che
ospitano gli abbandonati. Nell’età contemporanea tale fenomeno è stato causato sia dall’industrializzazione
e il mondo del lavoro (prima i bambini dei loro genitori) sia a fenomeni come la delinquenza e devianza.
Oggi abbiamo una serie di istituzioni che se ne occupano, come IPAI (istituti provinciali di assistenza
all’infanzia), l’ENAULI (ente nazionale per gli orfani dei lavoratori italiani), come abbiamo altrettante
istituzioni che si occupano dell’abbandono, come case famiglie, case alloggio ecc.; tutti i servizi sociali dei
nostri anni offrono il loro intervento a questo tipo di esclusione diretta/indiretta da parte della società. Le
forme cambiano (convento-> casa famiglia) ma lo scopo è lo stesso. Ceausescu (cerca).
- La segregazione: soprattutto del Medioevo e in famiglie di una cerca agiatezza, i soggetti portatori di
minorazioni venivano segregati; per cui proprio in famiglia dovevano essere nascosti poiché erano visti
come un segnale di disfavore/contrarietà da parte della divinità. La concezione diffusa era che lo svantaggio
arrivasse nelle famiglie come segnale divino, per comportamenti non consoni alla vita fedele. In famiglia
questi soggetti vivevano in modo pessimo, non dovevano essere mostrati in pubblico, si trovavano in un
carcere a vita. C’erano anche altri tipi di segregazioni, cioè quelli nelle istituzioni, come i conventi: soggetti
svantaggiati se abbandonati andavano verso tutte queste realtà e segregati.

- La spettacolarizzazione: molti soggetti portatori di svantaggio venivano usati per gli spettacoli. Ad esempio
i nani. Il nanismo è stato una delle forme di disabilità che ha determinato forme di vita ridicolizzante, ma
anche dolorosa. Nel libro di Stella c’è un capitolo proprio su questo tema (cap.10). Nel mondo ci sono 650
milioni di disabili. È una forma di rifiuto ed esclusione da parte di soggetti che addirittura vengono utilizzati
per spettacolo. Ciò riguarda anche donne nane particolarmente sproporzionate, ad esempio con labbra
particolarmente pronunciate. Nella letteratura si riscontrano dei fenomeni di donne eccessivamente
barbute, donne che si ritrovano con delle pelurie in tutto il corpo molto pronunciate, soprattutto la barba.
Questi soggetti sono soggetti di spettacolarizzazione. Lo stesso in riferimento ai soggetti siamesi, considerati
soggetti ripugnanti. Tutto ciò nella storia ha costituito problemi non indifferenti.

- La manomissione: per tutto il Medioevo il fenomeno della castrazione era molto presente. Poiché nei cori
ci fossero delle voci maschili potenti, bianche e care che sostituisse i soprani femminili e mezzi soprani,
venivano castrati i maschi. È stato un fenomeno presente per molti secoli. Il concilio di Trento (1 545-1563)
vietò alle donne di cantare in chiesa, non potevano far parte dei cori religiosi delle chiese. Però molta
musica sacra prediligeva la presenza di mezzo-soprani/soprani, quindi i maschi venivano castrati. Questo è
stato un fenomeno tipico del coro del Vaticano, ma non è soltanto per questo fine, ma è in generale un
fenomeno molto più diffuso. Farinelli è un personaggio che ha fatto storia. Proprio per la sua importanza,
molti bambini sono stati castrati alla ricerca di fama (Stella, in “Diversi”). Un altro fenomeno è la
manomissione di bambine (molto diffusa in civiltà dell’Eritrea e varie parti di dell’Africa).

La pedagogia speciale era una scienza che non poteva avere (proprio per il suo statuto scientifico) un valore
pubblico, sociale, non poteva avere dei cultori. Non veniva richiesto tale sapere, ma addirittura rifiutato.
Per questo motivo ha circa 70 anni questa scienza.

Riassunto prof. Capasso


5 sono le modalità in cui è avvenuta l'esclusione della diversità nella storia:

1. eliminazione
2. abbandono
3. segregazione
4. spettacoralizzazione
5. manomissione

L’eugenetica (dal greco eu, “buono” e genos, “razza” = “di buona razza”), è stata fondata dallo scienziato
inglese Francis Galtona, allo scopo di studiare le condizioni per migliorare le qualità ereditarie delle nuove
generazioni della razza umana. Nella Germania nazista chi è portatore di difetti non può riprodursi, quindi
deve essere sottoposto alla sterilizzazione. Sin dalla civiltà greca avveniva l'esposizione dei bambini disabili
e che si giustificava con il fatto che risultassero inutili alla società. Esporre significava portare i bambini con
deformità fisiche al di fuori dei villaggi e delle città in luogo segreto per nasconderli. In questo modo venivano
lasciati al loro destino. L'esposizione riguardava anche i figli illegittimi? Si, in quanto indesiderati.
“I bambini giacciono su vecchi, materassi estremamente sporchi, in biancheria da letto miserabile, in pozze
di urina ed escrementi”. (Markus Weidman sacerdote di Monaco di Baviera, intervista a Radio Europa
Libera, 21.1.1991)
“Non possiamo rimanere a lungo nelle camere dell’orfanotrofio a causa dei miasmi, vogliamo vomitare…
copriletti sporchi, lenzuola bagnate di urina, materassi coperti da tumuli di escrementi secchi. Ci sono
bambini che colpiscono la loro testa contro le sbarre di ferro del letto, senza mai smettere”
Ceausescu.
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