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"Il segreto del successo”, estratto da Yuval Harari, "Da animali a dèi.

Breve storia dell’umanità”,


Bompiani (2015)

Capitolo 13

Il commercio, gli imperi e le religioni hanno universali hanno condotto tutti i Sapiens di ogni
continente nel mondo globale in cui viviamo oggi. Si è passato dall’essere ripartiti in molte piccole
culture a poche grandi culture, e poi, a un’unica società globale.

L’errore del senno di poi


Ogni momento della storia è un crocevia. Quale è la differenza tra descrivere “come” e spiegare
“perché”? Descrivere “come” significa ricostruire la serie di eventi specifici che hanno condotto la
situazione da un punto ad un altro. Spiegare “perché” significa individuare i nessi causali che
dimostrano la consequenzialità di questa serie particolare di eventi con l’esclusione di tutti gli altri.
Tra qualche decennio si guarderà indietro e si penserà che le risposte alle domande sul da farsi di
oggi erano assolutamente ovvie.
La storia è il “livello due” di un sistema caotico. Questo non può mai essere previsto
accuratamente; può senza dubbio essere fonte di studio e di ricerca, ma non può risultare certo.
La storia non è un mezzo di previsioni accurate. Noi studiamo la storia non per conoscere il futuro
ma per ampliare i nostri orizzonti, per capire che la nostra situazione presente non deriva da una
legge naturale e non è inevitabile, e che di conseguenza abbiamo di fronte annoi molte più
possibilità di quante ne immaginiamo.

La cieca Clio
Le idee culturali vivono nelle menti degli umani proprio in questa maniera. Esse si moltiplicano e si
propagano da un ospite a un altro, talvolta indebolendo gli ospiti, talora uccidendoli. Gli umani
muoiono ma le idee si diffondono.
Questo approccio viene chiamato talvolta col termine di me medica. La mimetica presume che,
come l’evoluzione organica si basa sulla replicazione delle unità di informazione organica chiamate
“geni”, così l’evoluzione culturale si basa sulla replicazione delle unità di informazione culturale
chiamate “memi”. La maggior parte degli studiosi delle discipline umanistiche disprezzano la
mimetica, vedendo in essa un tentativo dilettantesco di spiegare i processi culturali attraverso
rozze analogie con la con la biologia.
Non esiste alcun presupposto per ritenere che le culture di maggior successo siano
necessariamente risultate le più positive per l’homo sapiens. La storia procede da un raccordo
all’altro, scegliendo per qualche misteriosa ragione prima un sentiero e poi un altro. La storia ha
un orizzonte di possibilità estremamente ampio, e molte di queste possibilità non sono mai state
realizzate.

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