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05/10/23 Antropologia culturale – lezione 1

 Chi sono i non umani? -> gli animali, vegetali, microbi


 Categorie di non umani non visibili e tangibili -> gli esseri sottili -> culture in cui quelli che
noi chiamiamo spiriti, entità ultraterrene, sono una parte fondamentale della relazione con
gli esseri umani
 Materiale da portare: Kottak e due libri a scelta
 I libri a scelta: 1) “Giornale di un antropologo” è stato redatto dalla sua seconda moglie (di
Malinowski), perché nel frattempo Malin. Era morto + tra il 1915-18 va a fare una lunga
ricerca e scrive un diario segnando tutto quello che gli succedeva durante il giorno; questo
diario rimane segreto; 20’anni dopo questa seconda moglie lo pubblica. Questo libro è stato
un caso di cui si discute ancora adesso. I giornali dell’epoca lo seguivano perché era un
antropologo molto influente. E’ un esempio di scrittura antropologica, di qualcosa di molto
personale. Questa pubblicazione ebbe molte conseguenze. 2) bestie santi e divinità -> ci
introduce al rapporto umano-non umano e dei carnevali. Quello che noi oggi vediamo è
l’evoluzione di una serie di mascherate invernali che si celebravano fino alla II G.M. e che
però nella maggior parte dei casi sono o scomparse o semplicemente evolute. Il punto
interessante è che ci si vestiva in maschera, ma le maschere erano zoomorfe => di animali.
Una delle maschere più comune era la maschera dell’orso. Queste persone erano
completamente vestite da animali e avevano funzioni specifiche, non c’erano bambini né
donne ma solo uomini. Questo significato sta tra la relazione degli umani e il mondo della
natura. Molte di queste celebrazioni sono scomparse, alcune però sono state riportate in
vita. Uno dei punti in comune è rappresentato dal falò, il fuoco purifica ma segna anche un
passaggio => es. nelle feste patronali ci sono i fuochi d’artificio, è un mondo per dire -
stiamo passando a un altro periodo-. 3)” Dialoghi con i non umani” – serie di saggi su come
culture diverse dalla nostra si relazionano con gli animali. Es. gruppo nella foresta
amazzonica che alleva dei piccoli furetti, ma non solo, quando la mamma dei furetti viene
uccisa e i piccoli presi dagli esseri umani questi vengono allattati da donne e resi a tutti gli
effetti esseri umani. Servono agli esseri umani come figure di mediazione con gli animali. +
altro saggio sul rapporto tra cacciatori e prede in Alaska => rapporto che si stabilisce tra un
cacciatore e un animale è quello di parità, a volte in alcune culture gli animali sono anche
considerati dei parenti. 4) Lo sciamanismo, spiriti naturali
 Malinowski: uno degli antropologi + importanti dell’antropologia
 Ci sono delle figure umane che devono fare da mediatori con i non umani
 Siberia = si pensa che esista un mondo terreno, tangibile, che è quello dove abitiamo noi,
ma si pensa che ne esista anche un altro, una dimensione popolata da entità che non
riusciamo a vedere. La differenza dal nostro pensiero è che in un contesto come la Siberia,
queste componenti invisibili hanno una grandissima influenza sui pensieri del mondo
tangibile, perché sono ovunque e allora si cerca di propiziare, evitare i danni per tutto
quello che sta attorno. Se gli spiriti si arrabbiano mandano malattie/sventure => anche il
covid è una conseguenza degli spiriti in base a questa concezione
 Gli sciamani sono persone predestinate e comunicare con questi spiriti, hanno
un’iniziazione molto dolorosa. E’ il loro compito, quello di mediare.
 Lo sciamanesimo è diffuso quasi in tutto il mondo
 I mediatori erano anche i benandanti: persone processate durante l’inquisizione. =>
persone con caratteristiche molto particolari. Ai processi dicevano che uscivano dal corpo in
spirito e andavano a combattere contro le streghe, inoltre, se avessero vinto le streghe
l’annata agraria sarebbe stata pessima. Se avessero vinto i benandanti sarebbe stata una
buona annata. Benandanti= coloro che andavano per il bene. Questo storico scopre che
nel 1600 era attiva una forma di stregoneria molto diversa da quella che conosciamo =>
non aveva nulla a che vedere con il diavolo, ma era incentrata sul culto della fertilità. I
benandanti erano nati quasi tutti settimini (di 7 mesi), nati con la camicia, segni della
nascita particolare. Un’altra caratteristica => ogni tanto riuscivano a vedere i defunti.
Questo ci svela che anche in Europa sono esistite delle figure che avevano il suolo gli
sciamani di oggi; l’attestazione più antica è seicentesca.

Antropologia

 Cosa si studia dell’essere umano? => studiano i “primitivi” => ma il concetto stesso di
primitivo non esiste, semplicemente una popolazione ha elaborato una strategia migliore
per se stessa ma soprattutto diversa, non arretrata.
 La categoria di “primitivo” non è mai esistita, ma quando è nata l’antropologia (in Gran
Bretagna nella II metà dell’800 = pieno periodo coloniale) i primi antropologi andavano a
studiare i gruppi indigeni delle colonie britanniche; ai loro occhi queste persone erano
rimaste indietro nel tempo
 Quando nasce l’antropologia una delle teorie dominanti è il darwinismo sociale => c’è una
sorta di scala evolutiva che riguarda gli animali, ma per gli antropologi britannici questa
scala riguardava anche gli esseri umani (in cima c’erano ovviamente gli Europei bianchi,
preferibilmente Britannici e alla base gli indigeni)
 Quest’idea del “primitivo” l’hanno diffusa quindi proprio gli antropologi, salvo poi ricredersi
molti anni dopo e capire proprio che società cristallizzata nel tempo e nello spazio non sono
mai esistite.
 Cosa fa l’antropologo? => Si trova a lavorare anche con altre categorie, anche con
archeologi
 Gli antrop. Studiano tutto quello che è esotico, bizzarro, fuori dal normale: anche questa è
una mezza verità perché quello che è bizzarro e esotico per noi non è detto che sia
universale; anzi, spesso quello che noi reputiamo bizzarro, in altri contesti culturali è
perfettamente logico, o ha un senso
 Es. Gruppi indigeni con anelli che deformano la bocca molto grandi, o indigeni che si fanno
crescere le unghie => quello che emerge è che hanno tutte un senso. Perché sono legate a
delle condizioni sociali, es. gli anelli che si mettono queste donne segnano il passaggio d’età
=> quando le ragazze sono in età riproduttiva si mettono gli anelli, che aumentano man
mano con la vecchiaia. Infatti si possono riconoscere queste ragazze e capire se sono nubili,
sposate, vedove o in menopausa, solo guardando gli anelli.
 Tutto questo però ha a che fare un importante nodo concettuale: il fatto che l’essere
umano nelle sue moltissime espressioni elabora delle categorie e la categoria dell’alterità
(dell’altro) è una di queste
 Tutte le culture al mondo possiedono l’idea che esiste l’altro, indistintamente e tutte le
culture si confrontano con questa costruzione
 L’antropologia studia proprio questo, perché l’essere umano produce l’altro?
 Tanti gruppi indigeni si autodefiniscono con dei termini indigeni che significano sempre la
stessa cosa es. Gli Inuit e gli Ainu=> stanno nelle zone a nord del pianeta, Inuit = uomo,
Ainu = uomo. Il nome con cui una tribù si definisce ha sempre lo stesso significato, uomo.
=> per un Inuit tutti gli altri Inuit sono uomini, ma chi non è Inuit, che cos’è? Forse
nemmeno un essere umano? => tutti i gruppi umani hanno elaborato l’idea che esiste
l’altro.
 Senza accorgersene noi tendiamo a stare con chi è simile a noi -> non è razzismo, ma la
specie umana ha ben chiare queste categorie, tutte le culture ce l’hanno
 L’alterità più forte di tutte è la morte, perché noi non la conosciamo => in tutte le culture
umane esiste la rappresentazione del defunto che torna => la nostra specie è terrorizzata
a tal punto dalla morte che ha personificato il defunto che ritorna (infatti esistono
tantissimi film e fumetti a riguardo). Ma tante culture hanno trovato un modo di venire a
patti con quest’alterità: elaborare tutta una serie di idee per tenere lontani i defunti, anche
per tenerli lontani materialmente: bruciandoli, seppellendoli, tenendoli fuori dal contesto
dei simili
 La cultura= quell’insieme di conoscenze, capacità che noi possediamo e che ci consentono
di attribuire significato a tutto quello che facciamo ma anche al mondo circostante. Nel
mondo animale ci sono tantissime specie che si costruiscono abitazione (nidi, mettere
insieme rami), ma questo concetto si ferma all’istinto. Noi umani abbiamo iniziato a
costruire queste stesse abitazioni, ma c’è qualcosa in più: in tutte le culture c’è lo spazio per
consumare e lavorare il cibo. Gli animali consumano il cibo ma non lo trasformano. Questa
è un’azione culturale perché ha un significato che va oltre l’istinto.
 Gli animali modificano l’ambiente lasciando delle tracce ma possono essere non
permanenti, mentre l’essere umano ha modificato il mondo in cui vive, usando la cultura
 Anche ogni momento della nostra vita è dotato di significato: i bambini nascono negli
ospedali (mentre gli animali no). Quando nasce un bambino si festeggia, si va a trovare la
neomamma con un fiocco o un regalino. Ogni cosa che facciamo nella nostra vita viene
rivestita di significato, in ogni cultura quando nasce un bambino si festeggia.
 Anche il rosa e azzurro sono tradizioni culturali
 Altro evento importante: matrimonio.
 Orang Utan: certi esemplari prendevano le noci di cocco, individuavano la parte morbida e
la sbattevano per poi mangiarla => questa è cultura
 Noi siamo l’unica specie che ha questo tipo di cultura
 I Macachi hanno elaborato il concetto di ricatto rubando gli averi dei turisti e se le
tengono, ma gli esseri umani per riaverle devono dargli cose da mangiare in cambio, che
gli piacciono, questa è cultura

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