Sei sulla pagina 1di 14

ANTROPOLOGIA CULTURALE

CAPITOLO 1

Diverse società = diverse culture


Si danno significati diversi a diversi eventi.es. atteggiamento verso la morte
Reliquiario per gli antenati, il capo
famiglia si rivolge agli avi per avere
Cina
consiglio. I morti partecipano al mondo
dei vivi
Italia meridionale Donne si strappano i capelli urlando
Vedova bruciata nella pira funebre
India
insieme al marito defunto
Si mangiava carne e ossa del defunto.
Wari nel Brasile occidentale Cibarsi della persona morta come segno di
rispetto e compassione

L'uomo è la sola specie diffusa che attribuisce un significato a cose eventi azioni e popoli.
Clifford Geertz afferma che attribuiamo significati per comprendere l'esperienza e imporre un ordine
all'universo, che altrimenti sarebbe troppo confuso.
Geertz introduce la teoria dell’incompletezza, dove l’uomo crea una coltura per completare una
mancanza rispetto agli animali.
L'antropologia studia la ragione delle differenze culturali.

Pregiudizio etnocentrico: convinzione che le nostre credenze siano giuste e adeguate e quelle degli altri
popoli siano errate o sbagliate.
Relativismo culturale: nessuna pratica può essere giudicata strana o errata solo perché è diversa dalla
nostra, bisogna invece fare riferimento allo scopo, alla funzione o al significato che essa ricopre
all’interno di una società----> pregiudizio relativistico ovvero l'idea che sia impossibile emettere dei
giudizi morali su credenze e pratiche altrui.

N. Scheper-Hughes si dichiara a favore di una antropologia vicina agli esseri umani, che si occupi dei
comportamenti che ognuno ha nei confronti degli altri, il relativismo morale non è più adeguato al
mondo in cui viviamo, l'antropologia deve essere politicamente schierata (lei aveva lavorato in
baraccopoli brasiliana come operatrice sociale)

E.Zechenter sostiene che sia necessario stabilire a priori dei principi universali sui diritti umani, e che
un atteggiamento neutrale sia esso stesso una forma estrema di etnocentrismo.

In generale il metodo etnografico e la ricerca sul campo, i metodi cardine dell'antropologia, sono degli
strumenti che ci permettono di sviluppare il senso critico, che può essere utile anche quando si tratta di
analizzare elementi della propria cultura.
Esempio del football americano analizzato da un antropologo balinese: somiglianze e differenze tra
lotta tra galli e partita di football. Parole prese da contesto bellico, elemento sessuale molto
sottolineato, riti per vincitori e sconfitti, ideologia legata a concetto individualistico di self made man,
aspetto economico-commerciale-mediatico, in definitiva una grossa metafora dell'idea di successo
secondo l'ideologia americana.

Case study N.1:


Paco Underhill ha studiato fenomenologia dello shopping. Ha studiato tutti i modi per cui le persone
possono essere più o meno intenzionate a comperare qualcosa all'interno di un negozio: quantità di
tempo passata al suo interno, colori delle pareti, presenza di musica, di personale, come influenza un
compratore le persone che sono con lui in un negozio (un uomo insieme ai figli spende di più), come
posizionare le merci sugli scaffali, come gestire i tempi di attesa e delle file per non far percepire al
consumatore di essere vittima di un disservizio, ecc.

CAPITOLO 2

E. Tylor, fondatore dell'antropologia, nel 1871 scrisse che la religione e la credenza del soprannaturale
si sono sviluppati attraverso i tentativi di spiegare fenomeni comuni come la morte o il sogno----> tutto
parte dallo stabilire una differenza tra vivi e morti, tra svegli e addormentati, si identifica questa
differenza nel respiro, identificato poi come anima ed essenza. Si deduce quindi che altri oggetti
possano possedere quest'anima---->credenza!!!

E. Durkheim ne Le forme elementari della vita religiosa analizza il totem, ovvero un elemento della
natura che assume la funzione di simbolo per un gruppo o per un clan. Di fatto il gruppo/clan adora un
totem che rappresenta loro stessi, dunque si adoravano da soli.
Il totem acquista forza perché intorno ad esso vi si celebrano dei rituali. "Dio è un altro nome della
società".

B.Malinowski afferma che gli uomini si rivolgono agli spiriti e agli Dei per chiedere loro di influenzare
i fenomeni che non si possono controllare

Sapir e Whorf ipotizzano che le lingue non sono solo mezzi di comunicazione ma che abbiano anche la
funzione di guidare e determinare la nostra percezione dell'esperienza, la lingua ordina le esperienze di
colui che la parla. Hanno studiato il rapporto tra regole grammaticali e modalità di pensiero. Ogni
lingua veicola una visione del mondo.

Esempio: in inglese il tempo è trattato come un oggetto di ci si può disporre, si può risparmiare o
guadagnare. Esistono tre tempi fondamentali, mentre ad esempio l'hopi del Nuovo Messico ne ha solo
due: uno per parlare di ciò che esiste, oggettivo nel presente o nel passato, il secondo per designare
indifferentemente il futuro e le sfumature di congiuntivo o condizionale che designano ciò che non c'è
o c'è stato. Questo perché secondo gli Hopi i pensieri influenzano l'avverarsi di un evento, quindi si
sottolinea la dimensione soggettiva del verbo.

Una ruolo importante all'interno di una lingua è costituito dalle metafore, ovvero l'utilizzo di parole
diverse per descrivere una particolare esperienza. In italiano esistono numerose metafore legata alla
dimensione corporea, o a quella animale.Utilizzare una metafora anziché un'altra ha degli effetti anche
su come noi interpretiamo un certo evento (es. di utilizzare una metafora della guerra per parlare delle
discussioni e delle malattie). Queste metafore ci possono sembrare neutre, ma influenzano il modo in
cui vediamo le cose, per esempio i Navajo considerano la malattia come uno spostamento della persona
dal proprio posto nell'universo, malattia come sovvertimento dell'armonia.
Le metafore sono pensieri, modelli, filtri che vengono utilizzati per rendere più comprensibile un
ambito dell'esperienza nei termini di un altro.
Esempio: F. Boas e in seguito R. Benedict studiano i Kwakiutl della British Columbia. Presso di loro
la metafora chiave è quella del cibo e della fame. Mangiare fornisce nutrimento e libera lo spirito.
Essi credono che quando una persona muore il suo spirito entri nel corpo di un salmone, ma per farlo
il corpo del defunto deve essere distrutto (cosi viene lasciato in pasto ai corvi). Quando poi il salmone
viene catturato e mangiato lo spirito si libera di nuovo e si reincarna nel corpo di un neonato. Cibo
usato per spiegare il ciclo della vita e della morte.
La metafora del cibo usata per descrivere una vasta gamma di eventi:
-fame associata all'avidità
-fame associata all'immoralità
-fame associata ai bambini, che devono costantemente essere nutriti
Controllo della fame equivale a controllo dei problemi sociali.
Rito dell'hamatsa e della danza cannibalica.

Le azioni simboliche esprimono molti significati diversi che riguardano l'esperienza pubblica di una
cultura. Il rituale può essere considerato una rappresentazione simbolica della realtà che la fa apparire
assolutamente vera. Il rituale presenta ai partecipanti soluzioni ai problemi reali.

Come arriviamo a credere a ciò in cui crediamo? Secondo T. Luhrmann modificare le proprie credenze
implica un lento processo che definisce "deriva interpretativa". Quando si inizia a praticare, anche per
gioco, un nuovo credo, si iniziano a stabilire nessi tra le cose, e con il passare del tempo cambia
credenza.

E.E. Evans-Pritchard parla di elaborazione secondaria per descrivere il tentativi da parte degli individui
di cercare delle spiegazioni soddisfacenti alle incoerenze e alle contraddizioni delle proprie credenze.
Si parla anche di percezione selettiva, che ci induce a vedere solo ciò che vogliamo vedere, talvolta
anche mediante l'occultamente delle prove contrarie.
Esempio: gli Azande credono negli indovini che somministrano un veleno a dei polli e ne interpretano
la morte o la sopravvivenza. Se la profezia si dimostra sbagliata si dice che è stato usato il veleno
sbagliato o che qualcuno ha fatto il malocchio.

L'amore è una credenza?


Secondo E. Illouz una sensazione di attrazione può essere interpretata attraverso diverse etichette, che
veicolano precisi significati, quindi sì ("ci sono persone che non si sarebbero mai innamorate se non
avessero mai sentito parlare di amore").
Nella società americana per mettere in scena l'amore è necessario disporre di denaro, per comprare
oggetti, per dimostrare di essere innamorati. La gran parte dei comportamenti romantici dipende
direttamente o indirettamente dal consumo.
Per creare momenti romantici servono soldi (condivisione di cibo, bevande, viaggi).
Il viaggio è un esempio interessante perché viene considerato come un allontanamento dal
consumismo, ma ne è la sua completa espressione (turismo di massa, mercificazione dei paesaggi).
In secondo luogo si sceglie il partner soprattutto in base al ceto a cui appartiene.
Terzo, i rituali dell'amore richiedono una certa conoscenza e competenza.
L'amore romantico va a braccetto con la società individualistica, perché presuppone un certo grado di
mobilità e flessibilità delle persone.
L'amore romantico è la spinta a cercare il guadagno, per permettersi i beni per mettere in scena i rituali
di cui sopra.
L'antropologo Wallace parla di movimenti di rivitalizzazione per definire i tentativi di gruppo di
costruire una cultura più consona ai tempi. Un periodo di rivolta o oppressione sociale o economica
conduce a uno sviluppo di credenze nuove o rinnovate, che si prefigge di riportare la società a uno stato
precedente, reale o mitico, oppure offre una nuova visione del mondo che promette di mitigare
l'oppressione o la frustrazione.
Esempio: dopo alle Guerre indiane, un indiano paiute di nome Wovoka annunciò di aver avuto una
visione su un nuovo mondo, e su una Danza degli spiriti, che se riprodotta per 5 giorni e 5 notti,
avrebbe riconciliato il mondo dei vivi e quello dei morti e indiani e bianchi avrebbero vissuto in pace
tra loro. La profezia si propagò in diverse versioni attraverso svariate tribù indiane. Nel 1890 iniziò la
danza, ma gli americani fecero intervenire l'esercito temendo ribellioni.

Case Study N.2:

Lakoff, professore di linguistica a Berkley, pubblica il libro Non pensare all'elefante nel 2004, un
manuale di istruzioni per gli attivisti democratici.
Introduce il concetto di frame, ovvero strutture mentali che modellano il modo in cui vediamo il
mondo: modellano anche i nostri obiettivi, progetti, azioni, determinano i nostri valori e quelli che
consideriamo dei buoni o cattivi risultati.
I frame sono metafore, dispositivi linguistici il cui uso influenza enormemente la nostra visione del
mondo. Questi frame si possono utilizzare nel dibattito politico per modificare il modo in cui la gente
vede alcuni temi.
Ad esempio parlando di tasse i repubblicani parlano di Tax relief (sollievo) per parlare di riduzioni
fiscali. Si identifica il tema in un preciso tema (ambito medico) in cui le tasse sono malattie da curare,
un malessere da cui liberarci. Lakoff suggerisce di parlare di taglio delle tasse nei termini di taglio dei
servizi e dei vantaggi.
Un'altro tema come quello dei matrimoni omosessuali , viene identificato dai conservatori come
matrimonio gay, che contiene una connotazione di sesso omosessuale, atta a mettere a disagio. Il
matrimonio omosessuale non rientra nella visione conservatrice che vede il padre severo e virile e
modello per i figli. Quello che i democratici potrebbero fare sarebbe cercare di dimostrare che il
matrimonio non è definito dal sesso dei due partner, ma il frutto di un amore. Dovrebbero chiedere ai
cittadini se ritengono che il governo possa decidere chi può sposarsi e chi no.

Negli USA la nazione è assimilata a una famiglia, in cui il governo è il genitore e i cittadini sono i figli,
ma con grandi differenze.
La politica conservatrice identifica il governo nella figura del padre severo, una famiglia nucleare con
una precisa divisione dei compiti, in cui si cerca di impartire l'autodisciplina. In questa visione il male
dilaga, il mondo è diviso tra vincenti e perdenti, in giusto e sbagliato. I figli vorrebbero fare tutto ciò
che vogliono e spetta al genitore imporgli una disciplina e insegnarli a discernere il bene e il male.
Secondo i conservatori le figure negative sono:
⁃ coloro che si oppongono ai valori conservatori (omosessuali, femministe)
⁃ coloro che mancano di autodisciplina (tossici, disoccupati, donne non sposate)
⁃ coloro che difendono il bene pubblico, chiedendo al governo di controllare il perseguimento
dell'interesse personale
⁃ coloro che mettono in discussione la giustizia penale, il sistema militare, o il diritto a possedere armi
(tutte utili alla difesa della propria famiglia)
⁃ coloro che propugnano uguali diritti per tutti, perché vogliono sovvertire l'ordine morale
La politica liberale invece dà maggior importanza all'amore, all'empatia e all'accudimento, una famiglia
in cui i figli rispettano l'autorità dei genitori, ma non perché la temono. Una visione che prevede un
mondo fondamentalmente buono, in cui i figli devono essere educati alla responsabilità e alla
collaborazione. Secondo i liberali le figure negative sono:
⁃ persone meschine, egoiste, prive di empatia
⁃ persone che sfruttano gli svantaggiati (multinazionali=
⁃ persone che provocano danni all'ambiente o ad altre persone
⁃ persone che si oppongono all'istruzione pubblica
⁃ persone che si oppongono alla sanità pubblica gratuita
Infine Lakoff propone delle parole chiave per la filosofia progressista
1 america forte
2 prosperità diffusa
3 futuro migliore
4 governo efficace
5 responsabilità reciproca

CAPITOLO 3

La società è un insieme di identità sociali distribuite in un certo contesto. Gli individui si sforzano di
pervenire a una determinata identità, grazie alla quale entrare in rapporto con altre identità.
Il concetto stesso di persona varia da una società all'altra, il nome proprio tuttavia è in tutte le culture
un intimo contrassegno, che differenza gli individui gli uni dagli altri.
I nomi vengono assegnati alla nascita e mantenuti per tutta la vita, anche se alcuni possono scegliere di
modificarli (ad esempio con diminutivi).
Quando ci si presenta si può rivelare quanta parte di sè si vuole:
⁃ dei ragazzi si presentano con il nome proprio
⁃ degli uomini d'affari con come cognome e mansione nell'azienda
⁃ dei Marocchini con nome cognome e citta di provenienza
⁃ dei Gitksan della British Columbia si cambia nome a seconda della posizione che si ricopre

Queste differenze rivelano i diversi modi in cui le società concettualizzano l'identità di una persona e in
che modo essa sia in relazione con il gruppo. La maggior parte degli Americani ritiene che gli individui
siano entità fisse e autonome e che esistano in maniera indipendente in qualunque tipo di situazione.
Gli Americani sono individualisti.
I Gitskan invece hanno una visione olistica, per cui la persona non può essere considerata un'entità
separata dal resto del gruppo.

Nella visione del Sé egocentrico ogni persona è definita come una replica dell'umanità intera , il locus
delle motivazioni e delle spinte, capace di agire indipendentemente dagli altri. Per gli occidentali
l'individuo è il centro della consapevolezza, un insieme distinto e contrapposto ad altri insiemi.
Nella visione del Sé sociocentrico è fondamentale il contesto. Il Sè esiste come entità solo entro la
situazione concreta o il ruolo occupato dalla persona.
Esempio: ai bambini giapponesi non si insegna ad avere fiducia in sé, ma il concetto di
interdipendenza. Nella lingua giapponese non esistono elementi linguistici assimilabili ai nostri
pronomi personali, ma dipende dal rapporto che il parlante ha con l'interlocutore. Se si parla con
qualcuno che occupa una posizione sociale superiore bisogna usare un registro linguistico che attesti
la propria inferiorità. Esiste il keigo ("parlare educato") che serve proprio a questo, a stabilire il
grado di intimità e di rapporto tra status dei due interlocutori.
I Giapponesi prediligono la riservatezza e la ritrosia, identificati come enryo

Esistono degli strumenti identitari, utilizzati pressoché universalmente per differenziare le persone o
radunarle in gruppi.
Nelle società tradizionali la parentela è il principio organizzativo centrale, che determina l'identità
sociale di una persona. La lingua è un altro importante marcatore identitario (es. marcato in Québec o
in Irlanda del Nord)
I vari gruppi si costruiscono una identità positiva e attribuiscono agli altri gruppi un'identità negativa.
Alcune caratteristiche identitarie sono date per scontate, ritenute naturali, quando invece rimangono
costruzioni sociali.
Esempio: il genere viene considerato un mero dato biologico, tuttavia gli si applica degli attributi
differenti. Si inizia alla nascita quando, a seconda del sesso del neonato, vengono acquistati vestiti e
giochi con colori "consoni" al sesso (ma ad esempio fino a inizio Novecento la distinzione blu e rosa
non esisteva). I maschi vengono educati alla durezza e alla sopportazione del dolore, all'aggressività e
alla competitività , le femmine possono lamentarsi ed essere consolate, devono essere generose,
altruiste e stimolare la propria creatività.
Pensando al giuoco del football americano, la distinzione tra giocatori (maschi) e cheerleader
(femmine) riflette queste profonde differenze. Le ragazze sono oggetto di desiderio e di conquista e di
vanto, i ragazzi devono esaltare la propria virilità e aggressività attravesti la divisa e la scontro fisico.
Esiste inoltre un rito, il "powder-puff" football game", ovvero una partita in cui maschi e femmine si
invertono di ruolo. Questo porta a un rafforzamento degli stereotipi di genere: i maschi fanno una
parodia delle ragazze, affermando il loro dominio sessuale, le ragazze provano a impegnarsi per
dimostrare la loro parità, di fatto sottolineando il loro pre-esistente stato di subordinazione.

Il numero delle categorie di genere varia nelle diverse società, per esempio diverse culture native
riconoscono un terzo genere, detto berdache dai Cheyenne e nadle dai Navajo, ovvero una persona
biologicamente di sesso maschile, ma che non rispecchia il tradizionale ruolo maschile, può vestirsi da
donna e svolgere alcune mansioni femminili e avere rapporti sessuali con altri uomini, anche se non
necessariamente.
Gli Americani invece definiscono il genere soprattutto in base alle preferenze sessuali, e prestano
minore importanza all'occupazione, all'abbigliamento (tra i Navajo è il contrario).
La lingua spesso sottolinea il genere:
⁃ I bambini vengono educati ad utilizzare determinate intonazioni a seconda del sesso a cui
appartengono.
⁃ Alcuni suoni fonetici vengono associati al genere (esempio di /s/ in inglese)
⁃ La grammatica può contenere elementi che diversificano maschile e femminile
⁃ Il giapponese ha una forma linguistica particolarmente enfatica, associata alla virilità
⁃ Gli uomini possono dire scurrilità e usare espressioni irriverenti più degli uomini
⁃ Lakoff, analizzando la lingua inglese, ha notato che le donne utilizzano maggiormente forme di
"disimpegno linguistico"(è un mio pensiero), evitando di usare espressioni decise e dirette,
anche se altri studiosi suggeriscono che questo possa segnalare più che altro una maggiore
propensione all'ascolto.

La lingua può stigmatizzare anche gruppi sociali, si pensi all'utilizzo del termine "tribale" utilizzato
esclusivamente per il continente africano, o l'esistenza di squadre di football dai nomi denigratori verso
gli indiani d'America

A. Van Gennep ha introdotto il concetto di rito di passaggio, strutturato in tre fasi:


1. il rituale separa la persona dall'identità attuale
2. la persona entra in una fase di transizione
3. i cambiamenti vengono integrati in una nuova identità
L'antropologo D. Gilmore sostiene che il fatto che esistano tanti rituali pensati per gli uomini si spieghi
con il fatto che l'identità maschile sia più problematica di quella femminile. Questo perché alla nascita
si stabilisce un'identificazione subliminale con la madre, che poi per un maschio è più difficile da
spezzare.

Fun facts N.1 : Gli uomini della Nuova Guinea indossano l'astuccio penico

M. Mauss pubblica Saggio sul dono, in cui sostiene che l'atto di donare, spesso considerato
disinteressato e volontario, nasconde un principio di reciprocità che è vincolante.
Gli oggetti regalati e ricevuti segnalano l'identità dei partecipanti allo scambio e il tipo di rapporto tra i
partecipanti. Se i regali sono di uguale valore il rapporto è paritario, altrimenti segnala una differenza
tra le due persone.
EsempioA: scambio di doni nelle isole Tobriand chiamato "kula". É piuttosto complicato, di fatto ogni
isola scambia dei doni di conchiglie bianche o rosse con i suoi partner commerciali. Questi doni si
spostano da un'isola all'altra, le collane in senso orario, i braccialetti in senso antiorario.
Il kula è una rappresentazione concreta dei legami tra individui.
EsempioB: cerimonia del "potlatch" dei nativi americani della costa nordoccidentale (Gitskan).
Avviene durante un funerale, durante cui il nome del morto resta vacante e può essere reclamato da un
altro membro del gruppo (tra i Gitskan il nome è associato al ruolo, quindi c'è competizione per
accedere a ranghi elevati). Chi vuole accaparrarsi il nome deve distribuire il maggior numero e il
maggior valore di regali ai partecipanti. I doni vengono dati anche rispetto al rango del ricevente. Il
nome, una volta ottenuto, deve essere onorato di fronte all'intero gruppo, se qualcuno disonora il
proprio nome, deve offrire un banchetto riparatore.

I doni nelle società tradizionali hanno una storia, come i nostri cimeli di famiglia. La produzione
industriale, in Occidente, si è invece tramutata nella diffusione di oggetti e rapporti alienati. I prodotti
che non hanno alcun significato sono definiti da Carrier merci. I doni devono essere beni prima di poter
avere un significato per lo scambio, per questa ragione trasformiamo le merci in beni personali e doni,
tramite un processo di appropriazione. L'acquisto stesso è un modo di appropriarsi di merci, perché
l'acquirente intelligente sceglie ciò che è giusto per chi riceve il dono. I negozianti e i produttori dal
canto loro cercano in tutti i modi di dare un'immagine di tradizione e artigianalità dei loro prodotti.

Nel definire se stessi talvolta le persone non accettano la propria posizione sulla mappa sociale, e
questo può portare a lotte per l'identità.
EsempioA: "medicine fight" dei Beaver della British Columbia. I Beaver credono che l'identità di un
uomo sia determinata dalla quantità di medicine che possiede, che gli dà successo nella caccia,
protezione, ecc. Quando perciò gli accade una disgrazia questa è interpretata come una perdita di
medicine. Tuttavia la persona colpita dalla disgrazia la interpreta come l'azione di un'altra persona
contro di lui. Può iniziare quindi una serie di accuse e controaccuse che può anche sfociare nella
violenza.
EsempioB: scambio di doni "moka" nella Papua Nuova Guinea. Per guadagnare l'identità di Big Man
bisogna sapere condurre un moka, ovvero una battaglia di scambio di doni. Ci si può far aiutare
anche da parenti e amici, quindi di fatto diventa un sistema di alleanze e partnership.

Case study N.3:

Mimi Nichter ha studiato l'idea di corpo perfetto nella società americana, con particolare attenzione
all'influenza che questa ha sulla vita quotidiana delle adolescenti.
Il discorso tipico tra ragazze è il cosiddetto "fat talk", che consiste nel dirsi a vicenda che ci si
considera grasse. Può servire ad attirare l'attenzione su caratteristiche negative della propria identità
prima che lo facciano altre, come reazione difensiva, o per creare solidarietà. Dire "tu sei così magra"
equivale a una accusa da cui difendersi, sostenendo a propria volta di considerarsi grassa.
Secondo Nichter il discorso sul grasso rappresenta la tendenza che hanno le donne occidentali a
sottoporre se stesse a una valutazione continua. Anche se non stanno facendo niente per il proprio
aspetto fisico ne parlano di continuo, comunicando agli altri di essere persone responsabili, che si
preoccupano del proprio aspetto.
Le ragazze afroamericane si fanno meno problemi sull aspetto fisico, danno più importanza alla
personalità. Nichter ha affrontato il problema creando dei gruppi in cui si metteva in discussione il
modello di perfezione corporea e si aiutava le ragazze a sentirsi meglio con il proprio corpo, fornendo
altresì informazioni sulla corretta nutrizione e sull'importanza dell'attività fisica.

CAPITOLO 5

Per valutare la distribuzione del reddito è possibile utilizzare il coefficiente di Gini, che oscilla tra 0 e
1, lo 0 corrisponde a una distribuzione uguale del reddito, l'1 al massimo di disuguaglianza, ossia
quando una sola persona percepisce il reddito complessivo e tutti gli altri non hanno alcun reddito.
Secondo alcuni l'appartenenza di persone e gruppi a una gerarchia è inevitabile, poiché le risorse sono
limitate, la specializzazione occupazionale e il potere da parte di un'élite conducono necessariamente a
qualche forma di stratificazione sociale.
Le gerarchie sociali nelle diverse società variano per numerosi aspetti.
Negli USA l'appartenenza a una classe sociale è basata sul reddito e sul patrimonio, le origini culturali
invece determinano l'inclusione a un gruppo etnico, mentre aspetto fisico e colore della pelle
determinano appartenenza a categorie razziali.
In India la società è stratificata in case diverse. Gli individui sono fin dalla nascita inseriti in un gruppo
sociale e professionale e non vi è mobilità.

I coniugi Comaroff hanno rilevato somiglianze sorprendenti tra i giovani del mondo intero. Essi sono
esclusi dalle economie locali e lasciati fuori dagli aiuti statali. Questa esclusione porta a una crisi della
virilità espressa dal gangsta rap americano, dagli stupri di gruppo africani, dalla violenza nel calcio e
nelle scuole. Spesso i comportamenti associati a gruppi marginali e le sostanze da loro utilizzate sono
criminalizzate, emarginando ancora di più i giovani e restituendo un'immagine negativa di "giovani
pericolosi".
Nelle scuole superiori americane lo status sociale ha un'importanza fondamentale, secondo Milner,
perché è l'unico potere che abbiano davvero. Il loro potere economico e politico è nullo, non possono
decidere nemmeno sulla propria carriera scolastica, l'unico potere che hanno è quello di creare un
proprio status system in cui possono esprimere costantemente giudizi sugli altri.
La strategia dei ragazzi è quella di abbassare lo status degli altri attraverso alcune “scaramucce” per
considerarsi di status maggiore e alzare la propria autostima.

Ragioni delle disuguaglianze economiche?


Il debito è alla base del nostro attuale sistema economico, perché il denaro è creato da esso, dato che
per ogni dollaro che la banca ha ne può prestare 9, sulla base del fatto che i clienti non andranno a
ritirare i soldi tutti insieme. Il debito tuttavia è una tassa regressiva, fa transitare il denaro dai meno
ricchi ai più ricchi. La maggior parte della popolazione paga molti più interessi di quanti non ne riceva
in forma di dividendi o interessi, mentre una piccola parte di popolazione riceve più di quanto abbiano
pagato. Il debito quindi crea un flusso netto di denaro da coloro che hanno un reddito inferiore verso
coloro che hanno redditi più elevati.
La svalutazione del lavoro individuata già da Marx e Engels. La classe dominante, controlla i mezzi di
produzione e si avvantaggia espropriando il plusvalore del lavoro. Negli ultimi decenni vi è stata una
tendenza diffusa alla diminuzione dei salari, i lavoratori dipendenti ottengono una parte sempre minore
di plusvalore, di conseguenza i proprietari hanno una “fetta” maggiore.
Il processo che porta a destinare alla categoria più vulnerabile della popolazione i lavori peggio
retribuiti influenza negativamente anche il significato che le società attribuiscono a determinate attività.

È nato un cosiddetto nuovo razzismo, non basato su caratteristiche biologiche, ma su quelle culturali,
considerate insormontabili. Il razzismo è alla base di disuguaglianza sociale.
(accesso alla casa, sistema sanitario, applicazione della legge)
L'atteggiamento razzista oggi emerge soprattutto nel dibattito sull'immigrazione.
L'ideologia di classe negli Stati Uniti è fondata sull'assunto che la posizione di una persona nella
gerarchia sociale dipenda in gran parte dall'impegno e dai risultati individuali, e si costruisce in base
alle disposizioni individuali delle persone, anche secondo caratteristiche biologiche (razza).
La stratificazione su base razziale ed etnica è vantaggiosa dal punto di vista economico (si ha mano
d'opera a basso prezzo) e infatti nel corso dei secoli molti scienziati si sono impegnati a dimostrare le
basi naturali di questa gerarchia tra razze. S.G. Morton negli anni Venti dell'Ottocento studiando i crani
di persone di diverse appartenenze etniche dedusse che i bianchi avessero un volume cranico maggiore
rispetto ai negri. (Negli anni Settanta un biologo di Harvard smentì questi risultati)
Il fatto stesso che noi parliamo di intelligenza come di un fatto biologico ci nasconde la sua natura di
costrutto sociale. Secondo A.Hanson l'intelligenza viene considerata:
⁃ un'entità singola
⁃ un'entità misurabile e presente in modo diseguale nella popolazione
⁃ un'entità che non muta nel corso della vita delle persone
⁃ un'entità che spiega il grado di riuscita nella vita

Questa definizione, che per noi è naturale, non è condivisa da tutte le società, ad esempio i navigatori
indigeni del Pacifico del Sud parlano piuttosto di abilità in vari campi, i Giapponesi considerano
l'intelligenza come la salute, che può andare e venire, ma qualcosa di cui tutti disponiamo.
Va considerato che in Occidente i membri della classe media considerano intelligenti i comportamenti
più simili al proprio, e il loro giudizio è il mezzo più importante per definire l'intelligenza. (nei test
attitudinali americani, se il risultato non corrisponde al giudizio preesistente dei professori si modifica
il test).

Anche il genere è un fattore di disuguaglianza, si lega all'idea che la biologia femminile renda le donne
inferiori rispetto agli uomini. Questo appare in modi anche molto sottili.
Esempio: E. Martin ha studiato i testi di medicina universitari nei quali la menopausa è descritta come
un'interruzione della funzione biologica femminile (procreare), il corpo di una donna in menopausa è
considerata come una macchina in disuso.
Anche il ciclo mestruale viene descritto come produzione di "scarti" o "rifiuti" causati dalla mancanza
di un bambino nell'utero, un processo di disintegrazione e sfaldamento.
La spermatogenesi invece viene descritta come un processo grandioso, e non viene fatto cenno di
processi di sfaldamento analoghi a cui il liquido seminale è sottoposto.
La conclusione di Martin è che l'ideologia maschilista è saldamente radicata anche nel linguaggio
scientifico.

Oscar Lewis ha coniato l'espressione "cultura della povertà" per riferirsi al modo di vivere e alla
visione del mondo di persone che abitano nei quartieri poveri delle città o delle campagne.
Altri antropologi sostengono piuttosto che il comportamento dei poveri rappresenti un adattamento alle
loro condizioni socioeconomiche, non sia una subcultura a parte.
EsempioA: Negli anni Sessanta Stack ha condotto uno studio su come le famiglie affrontano la povertà
all'interno di una comunità nera chiamata The Flats. Pochi avevano i soldi sufficienti per mantenere la
famiglia, di conseguenza era molto diffuso il baratto tra beni e servizi. Gli antropologi definiscono
questo scambio "reciprocità generalizzata", ovvero un tipo di scambio in cui non ci si aspetta un
ritorno immediato del favore offerto.
Per adattarsi alla povertà difficilmente una coppia a The Flats optava per il modello di famiglia
nucleare, dal momento che una coppia con figli non sposata aveva più aiuti dal resto della comunità e
dall'assistenza sociale, dal momento che un rapporto di matrimonio presuppone maggiori obblighi
verso il coniuge che verso la comunità.

EsempioB: P. Bourgois ha studiato il consumo di droga nell'Upper East Side di New York, nel
quartiere ghetto el Barrio.
All'inizio del XX secolo Porto Rico fu occupata dalle multinazionali che lasciarono migliaia di
coltivatori di zucchero senza terre e senza lavoro, costringendoli a emigrare in America, molti a New
York. Lì inziarono a praticare una agricoltura di semi sussistenza nelle "haciendas", poi furono
assunti da proprietari stranieri per lavorare la loro terra e infine furonon assunti dalle fabbriche
manufatturiere della zona. Quando negli anni Settanta le industrie si spostarono dalla città e dal
Paese lasciarono l'intera comunità di portoricani in condizioni pessime.
La zona dell'East Harlem ha un tasso di povertà del 40%.
La vendita di crack permise ad alcuni abitanti di guodagnarsi da vivere, ottenendo rispetto e prestigio.
Bourgois studiò la crackhouse di Ray, analizzando i rapporti esistenti tra il capogang e i suoi
spacciatori. Questi ultimi, anche se guodagnavano somme considerevoli, erano sempre al verde,
perché si compravano oggetti costosi.
Molti alternavano lo spaccio di crack ad attività legali, ma la maggior parte si licenziava o veniva
licenziata per conflittualità con i funzionari direttivi, spesso bianchi. Il lavoro in strada veniva
considerato un trionfo della libera scelta e della resistenza.
Negli anni Novanta per i giovani tra i 18 e i 24 anni il rischio di morte violenta era più alto che per un
soldato nella WWII

Una società senza stratificazione è stata spesso sognata e auspicata, per primi il cristianesimo promosse
il principio di uguaglianza universale. Un esempio di società che si è avvicinata ad una situazione senza
stratificazione è la comunità cattolica degli Utterini (vedi approfondimento).
Il principio di comunitarismo cristiano portò alla fondazione degli ordini monastici o di comunità
utopiche, ma la mancanza della promessa di un compenso o di uno status in cambio del proprio lavoro
si rivelò la ragione del fallimento della maggior parte di esse.
Case study N.5:

C.Nagengast e C.Velez-Ibanez sostengono che il ruolo dell'antropologo sia di far conoscere le


violazioni di diritti umani che avvengono nel mondo e di aiutare i gruppi i cui diritti sono violati a
sviluppare strumenti di difesa.

Paul Farmer ha lavorato ad Haiti collaborando con le agenzie locali e internazionali per portare
assistenza alla popolazione indigena. La sua formazione da antropologo gli ha permesso di trovare dei
compromessi tra cultura locale e cure mediche occidentali, per poter agire senza sconvolgere
l'ecosistema esistente. Inoltre analizzò la "violenza strutturale" operata dagli stati uniti nei confronti
della popolazione haitiana (costruzione di una diga che distrusse un'intera zona adibita a uso agricolo)
Un altro caso studiato da Farmer è la diffusione della tubercolosi farmaco-resistenze nelle prigioni
russe, causate dalle pessime condizioni di detenzione. Anche qui si può parlare di violenza strutturale e
di diritto umano negato.
Secondo Farmer è necessaria una strategia per affrontare la violenza strutturale, che spesso è causata da
sistemi governativi molto potenti. Le ONG devono lavorare per trasformare la cura nel "nucleo
simbolico", così da fare ricorso a un interessamento pressoché universale verso il malato

CAPITOLO 7

Ogni cultura e società ha attività o simboli materiali che vengono ritenuti essenziali per raggiungere il
benessere e la felicità.
Nelle isole Tobriand si accumulano radici di igname e si pratica lo scambio rituale di doni.
Gli antichi Aztechi praticavano i sacrifici umani rituali.
I Dogon dell'Africa occidentale esprimevano la propria esistenza attraverso l'arte.
I Balinesi dell'Indonesia attraverso musica e teatro.
Gli Americani considerano il denaro il fattore centrale dell'esistenza.
Non è così dappertutto, ad esempio nei villaggi costieri della Malesia le donne e gli uomini occupano
sfere economiche differenti. Gli equipaggi dei pescherecci sono formati da uomini che non hanno
grado di parentela tra loro, ma intrattengono un rapporto puramente economico. I gruppi di lavoro
domestici sono composti da parenti che raramente si scambiano denaro tra loro, poiché il denaro
rappresenta una minaccia per i legami di parentela. Quando un uomo gua§dagna del denaro lo
consegna subito alla moglie che lo utilizza per l'unità domestica, in cui ogni cosa è condivisa.

Come nasce il denaro?


L'uso di monete risale al VII secolo a.C. , venivano chiamate merce-moneta perché il loro valore era
determinato dal metallo con cui erano prodotte e potevano essere utilizzati anche per scopi pratici. La
carta moneta invece risale al XII secolo in Cina, 2-300 anni dopo comparve anche in Europa.
Consentiva di creare una quantità di denaro teoricamente illimitata.
Nel 1913 gli Usa crearono la Federal Reserve Bank con il compito di controllare e gestire l'offerta di
carta moneta, la quale permise alle banche di creare 9 dollari per ogni dollaro depositato.
Nel 1971 il governo USA dichiarò che la moneta circolante non sarebbe più stata scambiata con l'oro e
con nessun altro materiale. Fu il passaggio dalla fiat money (denaro redimibile in ragione della garanzia
del governo che assicura che sarà accettata in cambio di beni e servizi) alla moneta di credito (moneta
creata attraverso il prestito).
Inizia il periodo della moneta "debito" o moneta "credito", durante la quale l'unica cosa che limitasse
l'offerta di moneta era la quantità che governi e istituzioni potevano prestare.
Ogni somma di denaro prestato deve essere restituito con gli interessi quindi il denaro crea se stesso, e
di conseguenza la crescita deve essere costante e incessante.

Il benessere nazionale si basa sul PIL (prodotto interno lordo) che corrsiponde alla totalità dei servizi e
beni venduti e acquistati ogni anno. Le economie in buona salute crescono in media del 3% annuo.
Ma per far sì che il denaro alimenti la crescita è necessario che esistano sempre più beni e servizi da
acquistare. In altre parole si mantiene viva l'economia attraverso un processo costante di conversione
dei capitali.
L'economia moderna incoraggia la conversione di oggetti e attività che non hanno un valore monetario
intrinseco, ma ai quali viene fatto corrispondere un valore economico.
Semplificando esistono quattro tipi di capitale
-capitale sociale -capitale politico -capitale naturale -capitale economico

Il capitale naturale si monetarizza vendendo i prodotti della natura (acqua, minerali, legname, cibo) o
attraverso il turismo.
Il capitale politico si può acquistare, facendo pressioni attraverso lobby o multinazionali, ai governi per
ottenere i propri obiettivi.
Il capitale sociale viene sostituita dall'intrattenimento elettronico o tecnologizzata.

I sistemi economici si fondano sull'offerta di beni e servizi ossia su regole, meccanismi, istituzioni e
sistemi di relazione attraverso cui le persone si procurano ciò che vogliono.
Gli Stati Uniti hanno sempre svolto un ruolo rilevante nell'economia, ma nel XVIII secolo alcuni
economisti si dichiararono favorevoli a una riduzione dell'intervento dello stato nell'economia,
basandosi su un pricipio di autoregolazione della domanda e dell'offerta (Adam Smith)
Polanyi ne La grande trasformazione (1944) sostiene che esiste una contraddizione tra la richiesta di un
mercato libero da vincoli e la necessità che lo stato riduca i danni sociali e materiali causati dal mercato
stesso.
J.M. Keynes ha sostenuto l'idea di una politica in cui il governo regolasse l'economia attraverso spese,
politiche sulle imposte, tassi d'interesse ecc. Negli anni Settanta però, il brusco rallentamento
dell'economia portò all'esigenza di mutare le politiche economiche, gli economisti abbracciarono il
neoliberismo, nella fiducia di un mercato autoregolato.
Il neoliberismo si affermò ad opera di un gruppo di intellettuali, riuniti intorno alla figura di F. Von
Hayek, che diedero vita alla Mont Pélerin Society. Sostenevano che le filosofie totalitare mettevano in
pericolo non solo la società, ma anche la fiducia nella proprietà privata e il libero mercato, senza i quali
ritenevano non potesse esserci libertà.
Il ruolo dello stato dovrebbe essere solo quello di salvaguardare il valore del denaro, finanziare le
strutture militari, le forze di polizia e quelle giuridiche per garantire i diritti di proprietà e proteggere i
mercati.
Questo principio è stato applicato dopo la stagnazione economica degli anni Settanta.

Il libero scambio, ovvero la rimozione di barriere alla libera circolazione di merci e capitali tra le
nazioni, è uno dei principi della globalizzazione. Oggi l'organismo incaricato di controllare il libero
mercato è il WTO (World Trade Organisation).
I neoliberisti sostengono che il libero mercato stimoli la crescita economica e aiuti a diminuire la
povertà e i danni all'ambiente: infatti se si hanno più soldi si può esigere un ambiente più pulito. In
realtà il fatto che il governo non intervenga mai fa si che avvenga proprio il contrario: danni ambientali
catastrofici e povertà e sfruttamento diffusi. Inoltre la crescita è la priorità del WTO, anche di fronte
alla causa ambientale.
Come rispondono i governi di fronte alla richiesta dei cittadini di tutelare l'ambiente, i lavoratori, i
bambini, senza venir meno alla necessità di mettere la crescita economica di fronte a tutto?
⁃ fare promesse a vuoto su temi riguardanti la società la politica e l'ambiente, ma senza impegnarsi
molto su questi temi
⁃ fare riverimento a governance globali remote e non elettive, per deresponsabilizzarsi
⁃ consentire alle società e ai mass media di diffondere eventi e notizie che plachino i timori e
rassicurino gli interessi della gente

Carol Nagengast definisce lo stato come un tipo di contratto sociale per cui è conferito allo Stato un
monopolio sulla forza per esercitare il potere di coercizione sulle persone.
L'uso della forza può essere usato per proteggere l'accesso economico a risorse importanti.
Esempio: zapatisti che nel 1994 si ribellarono alla NAFTA, che svantaggiava il valore di mercato del
mais prodotto in Messico.

L'uso della forza può essere usato per imporre un regime neoliberista:
Esempio: dopo l'invasione del 2003 in Iraq gli USA hanno creato un'Autorità Provvisoria di
Coalizione, che propose politiche neoliberiste (cancellati i dazi, imposte doganali, tasse su
importazioni e diritti di concessione). Furono privatizzate circa 200 imprese statali e venne anche
concesso agli investitori stranieri la possibilità di non reinvestire i profitti in quel Paese.

L'importanza della forza è evidente anche nel cosiddetto crescente "impero degli Stati Uniti, ovvero
situazioni di guerra perpetua che condurrà ad attacchi sempre più violenti contro i cittadini americani e
un progressivo ricorso, da parte degli Stati più piccoli, di armi di distruzione di massa, un
indebolimento della democrazia e dei diritti costituzionali e un rafforzamento del potere presidenziale.
C. Johnson parla di lacrime dell'impero per descrivere tutte le basi militari necessarie agli USA per
assicurargli l'accesso alle risorse energetiche e ai mercati, che causano questa situazione.

La prima bolla speculativa della storia risale al 1638 in Olanda e riguardava i tulipani. Uno dei migliori
investimenti dell'epoca era la VOC, una compagnia commerciale che aveva basi in Asia, prima a
vendere azioni.
Gli olandesi furono contagiati dalla tulipanomania e i prezzi iniziarono a levitare, fino al punto che
molte persone acquistavano bulbi inesistenti con denaro che non possedevano.
Nel 1638 la bolla scoppio improvvisamente e gli investitori che avevano scommesso i propri guodagni
andarono in rovina.
Nel 2007 è avvenuta la bolla immobiliare, o dei mutui subprime.
Nel 1989 una nave della compagnia petrolifera Exxon riversò in mare tonnellate di petrolio in seguito a
un incidente.
La Exxon chiese allora alla J.P. Morgan un prestito da 5 miliardi di dollari per pagare gli eventuali
danni.
La J.P.Morgan non poteva farlo senza contravvenire alla regola che impone di lasciare una riserva del
10% deposito (soldi inutilizzabili)
La J.P.Morgan chiede alla BERS (una banca europea) di assicurare il prestito della Exxon, la BERS
accettò.
Dopo questa operazione (CDS Credit Defaut Swap) la J.P.Morgan chiese ai regolatori finanziari di
ridurre la riserva relativa al debito perché tanto era comunque assicurato dalla BERS.
Iniziò a farlo con tutti, facendosi assicurare dalla AIG.
Altre banche iniziarono a fare la stessa cose con le ipoteche immobiliari e altre forme di debito, che
però avevano tassi di rischio molto più difficili da calcolare, trasformandoli in obbligazioni da vendere
agli investitori.
Ad un certo punto le banche arrivarono ad accordarsi con società specializzate in mutui immobiliari,
ma queste ultime non verificavano se i debitori fossero in grado di restituire il denaro prestato, perché
tanto il debito lo vendevano alle banche.
Nel 2007 la bolla scoppia, perché si era scommesso sul fatto che il valore delle case sarebbe continuato
a salire, e i mutui a essere rifinanziati.
Le banche si ritrovavano con titoli senza valore, le compagnie di assicurazione dovevano pagare
rimborsi che non avevano, il governo americano ha stanziato 1000 miliardi di dollari.

Il 40%del guodagno di Moody's derivava dalla valutazione dei titoli di debito. Di fatto però questo
sistema malato era necessario a sostenere la crescita che è richiesta all'economia. È possibile una
crescita infinita? Sì perchè il 17% del PIL americano deriva dal settore finanziario, che produce denaro
dal denaro.

Case study N.7:

Le decisioni politche sono sempre ideologiche, ossia contengono dei presupposti spesso impliciti e non
dichiarati sul funzionamento della società. Anche le categorie a cui la politica si rivolge sono fatti
sociali: "povero", "cittadino", "professionista", "criminale".
Da una prospettiva antropologica, una politica pubblica conduce alla radice ideologica che la guida, e
con essa si può analizzarla attraverso uno sguardo critico.
Negli Stati Uniti sono sempre più diffusi gli hog hotels ovvero allevamenti intensivi di suini, in spazi
ridottissimi. Sono la rappresentazione della progressiva industrializzazione della agricoltura che ha
determinato la scomparsa delle piccole aziende agricole.
L'antropologo W.Goldschmidt negli anni Quaranta mise a confronto due comunità agricole
californiane, una costituita da piccole aziende e l'altra formata da grandi aziende di proprietari non
risiedenti sul luogo. Rilevò che i lavoratori indipendenti avevano complessivamente condizioni di vita
socio-economiche migliori, la loro produtività era maggiore e i problemi nella comunità minori.

L'antropologa L.DeLind ha studiato la città agricola di Parma, Michigan, nella quale fu costruito un
allevamento intensivo di maiali nel 1983. Secondo lo studio del Dipartimento del Commercio che
promosse la cosa, la produzione sarebbe cresciuta molto, con margini di profitto alti. Questo studio non
prestò però nessuna attenzione alle conseguenze sociali e ambientali del progetto.
Le acque reflue dello stabilimento inquinarono la zona e il loro odore pervase l'intera città. A un certo
punto i cittadini si ribellarono e imposero alla società di costruire nuovi impianti per limitare
l'inquinamento, ma la società dichiarò bancarotta e andò a operare in Cina e Corea.
Cosa andò storto?
La società arrivò già con degli operai assunti, quindi i benefici economici per i cittadini di Parma
furono nulli.
I prezzi delle case crollarono per la puzza e l'inquinamento
La fiducia dei cittadini nelle istituzioni crollò

Potrebbero piacerti anche