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09/10/23

Metodo principale utilizzato per lo studio dell'antropologia culturale: metodo di


comparazione: l'universo sociale viene scomposto in alcune parti che vengono documentate
e studiate in modo comparativo tra di loro.

Esistono tre forme di sussistenza per l’uomo:


-Raccoglitori
-Cacciatori
-Allevatori

Sul piano cronologico tali testimonianze appartengono tutte ai nostri anni, ma


scomponendole, le compariamo tra popolazioni diverse che non si conoscono, e tale
comparazione viene da una teoria più logica, che cronologica (esempio sulla pesca:
evolversi dal punto di vista logico su ciò che può essere più conveniente per l’uomo [pescare
un pesce a mani nude > usare un amo liscio > usare un amo ricurvo]).

-Tipo evolutivo di Lamarck: i caratteri acquisiti dagli “antenati” per adattarsi diventano
ereditari anche per la prole
-Tipo evolutivo di Darwin: va per mutazione genetica. L'evoluzione non è mai uguale e
meccanica, ci possono essere delle mutazioni che poi si acquisiscono definitivamente dalla
specie, vantaggiose o svantaggiose, a seconda dell'ambiente circostante.

10/10/23

Etnologia: studia le società lontane dalle nostre ed è la base della letteratura antropologica,
produce testi sulla comparazione di società diverse tra loro.

Antropologia: la scienza che studia i tipi e gli aspetti umani soprattutto dal punto di vista
morfologico, fisiologico e psicologico. Tale comparazione può aspirare ad una dimensione
generale che riguarda tutte le società, si parla quindi di una fase di astrazione e
generalizzazione di tali dati comparativi.

Etnografia: ha la sola intenzione documentaria, descrive determinati aspetti delle società


senza metterli a confronto tra di loro.

I primi paesi oggetto di lavoro antropologico venivano detti “senza scrittura”.

Tali discipline nascono in Francia, Inghilterra e Stati Uniti nell'800, diffondendosi poi nel resto
dell'Europa. Nascono e si sviluppano negli stati che hanno interessi coloniali, e si
differenziano dalla produzione scritta di viaggiatori di epoca moderna nell’intenzione di tipo
scientifico. L’intenzione era quella di applicare tali metodi scientifici per studiare anche le
discipline umanistiche e il mondo degli uomini. Uno dei primi antropologi, Taylor, scrive nel
caposaldo di “Primitive Cultures” nel 1871: per cultura o civiltà, considerata nel suo più
ampio significato, si intende quell’insieme complesso che comprende sapere, arte, principi
morali e leggi e qualsiasi altra abitudine acquisita dall’uomo in quanto membro della società.
Positivista: non si pone domande a cui non c'è possibilità di risposta, si serve di un metodo e
una teoria generale che poi rivede.

Ci sono quindi due accezioni di cultura: la prima è quella che non si nega a nessuna società
(come andare a scuola, leggere o scrivere ecc.), mentre la seconda è di tipo antropologico,
un “insieme di abitudini culturali” che riguardano tutto ciò che l’uomo impara a fare per poter
vivere in un determinato ambiente; è simbolo di una concezione della cultura destinata a
diventare senso comune.

Cosa non è cultura allora? I bisogni primordiali dell'uomo, quelli che ereditiamo per natura; i
primi antropologi non collegano i dati culturali a quelli genetici e naturali, MA pensano
comunque che anche tali dati culturali si potessero studiare con gli stessi mezzi di quelli
naturali, in quanto essendo un insieme complesso lo si può scomporre negli elementi
minimi.

Scomposizione della cultura: cultura materiale - società - religione

-Forme di organizzazione della cultura materiale: organizzazione delle forme di sussistenza,


come procurarsi il cibo
-Forme religiose e rituali: il fatto religioso, nella sua implicita finalità pratica, può essere
trattato e scomposto allo stesso modo delle altre questioni culturali che sottostanno
all’utilizzo di metodi scientifici di analisi? Secondo Taylor, la religione nasce nel momento in
cui l’uomo prende coscienza della duplicità dell’essere (corpo/spirito), quindi la risposta è sì.
Altro momento di esperienza della duplicità è il sogno, in cui prendiamo coscienza che parte
di noi “va in giro” nelle ore di sonno. Si parla di “animismo”, come forma più primitiva di
credenza religiosa.
-L’organizzazione delle norme e delle figure gerarchiche: nell’evoluzione della tecnica vi è un
principio “economico” alla base delle differenze culturali in termini di complessità.

La nozione di sopravvivenza: nella trasformazione dei fatti culturali non tutto si perde, alcune
cose semplicemente si trasformano; si parla di “fossile sociale”, termine utilizzato da Taylor
per descrivere documenti indiretti di cose che anticamente avevano altre funzioni e altri
significati. Questi modi di fare perdono il loro significato originario, staccandosi da una
funzione specifica culturale (esempio dello starnuto che per alcuni popoli è legato all’entrata
e all’uscita delle anime dal corpo), per mantenere il proprio “significante” nei tempi
successivi.

13/10/23

Sopravvivenza: "fossile sociale", qualcosa che rimane come appendice, ricordo di una fase
dell'umanità che è stata superata.
Taylor quindi prende l'elemento che si lega ancora alla funzione dell'animismo (anima che
può uscire dal corpo tramite starnuto), e vede come permanga anche in una società dove la
religione non è legata all'animismo ma al monoteismo (e quindi lo starnuto permane, ma
come un qualcosa di prettamente fisico).
Ossessione delle origini + nozione di sopravvivenza: chiave per entrare nella letteratura del
900. Etnologia è quindi un pensiero critico che si muove tra i due ambiti, e tale esperienza
lontana ci aiuta a guardare la nostra stessa storia e vita.

L'evoluzionismo quindi non è un principio personale, tipo Jefferson che vuole uccidere i
nativi americani (voleva iniziassero a coltivare così si sarebbero limitati ad uno spazio di
terra ristretto, anziché cacciare, azione che imponeva loro di occupare tutto lo spazio che
volevano) "in nome dell'evoluzione stessa" e per arrivare alla divisione dei terreni. "Noi
siamo più avanti quindi ti devi adattare", ragionamento ovviamente non in linea con quello
dei nativi-americani.

Memorandum dedicato al relativismo culturale fatto da uno studioso post shoah,


tedesco-americano: non c'è un modo generale per giudicare culture e società, vanno usati i
criteri interpretativi delle società che vengono studiate.

Frazer - Il Ramo d'Oro: studio sulla magia e la religione. Ci sono forme di successione
regale in cui chi prende il posto del re è stesso quello che lo sacrifica. Come si spiega?
Considerando tale istituzione comune ad alcune popolazioni primitive, e anche alla Roma
antica.
Divide quindi la storia dell'umanità in fasi del pensiero: la prima è quella magica, religiosa e
poi scientifica. Paragona il mago allo scienziato che non conosce ancora come funzionano
le regole naturali. Il mago non implora divinità, agisce sulla natura attraverso comportamenti
coerenti che lui ascrive ad una vera e propria teoria, la "magia teoretica": vuole manipolare
la natura a suo vantaggio, esempio delle bambole voodoo. Mago e scienziato quindi sono
parenti, ma la magia si rivela inefficace.

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