Nascita dellAntropologia
Nel 1799 nasce a Parigi la Societ des observateurs de lhomme, per iniziativa di Louis-Francois
Jauffret (1770 1850). Si trattava di un gruppo di intellettuali e scienziati ma non erano
antropologi ma furono i primi a delineare lo studio delluomo tanto come Sapere empirico
quanto come disciplina teorica. Un sapere nuovo, quello dello Studio Comparato delle societ e
delle culture.
Prima di questa societ in Europa trovavamo gi diversi documenti costituiti da resoconti di
missionari, esploratori, mercanti e soldati che non rispondevano per a un progetto scientifico.
Uneccezione fu Jean de Lery o Joseph-Francois Lafitau (1681 1746) che pubblic nel 1724 i
Costumi dei selvaggi americani comparati con quelli dei tempi pi antichi. Accanto a questa
tipologia di testi (diari di viaggio e letteratura esotica) si affiancava quella che ebbe in Michel
de Montaigne (1533 1592) e Jean-Jacques Rousseau (1712 - 1778). Questa tradizione aveva
subordinato lo sguardo sui selvaggi a una critica dei valori espressi dalla societ del tempo.
Allinterno di questa tradizione il discorso sui selvaggi era legato alla religione, la battaglia
antischiavista e la critica del potere assolutistico. Nel libro di Lefitau troviamo un primo
approccio Etnologico: questo libro fu infatti scritto dopo anni di permanenza tra gli Urori e
Irachesi, Tra gli attuali USA e Canada. Lefitau utilizz un metodo comparativo.
Della societ facevano parte filosofi, naturalisti, medici, linguisti, viaggiatori, storici, geografi il
cui scopo era quello di osservare lumanit nella sua variabilit fisica, linguistica, geografica e
sociale. Uno dei quali fu Joseph-marie de Gerando (1772 1842), esperto in linguistica, poneva
in primo piano lutilit dello studio dei selvaggi al fine di conoscere le tappe della storia
trascorsa dellumanit; del recarsi presso di loro e di risiedere tra costoro per periodi
prolungati. E cosi il filosofo doveva farsi anche viaggiatore (legato in qualche modo alla figura
dellantropologo poich questultimo non viaggia soltanto ma pensa cerca di correlare i dati
dellosservazione e di coordinarli in una teoria.
La societ non ebbe per vita lunga poich nel 1805 fu sciolta per volere di napoleone. Questa
scelta corrispondeva a un programma di rigida e esclusiva subordinazione della scienze alle
esigenze di uno stato burocratico, centralizzato e militarizzato pensato da Napoleone. Cos nel
1805 venne meno quellEtnologia che Jauffret e Gerando avevano concepito come studio e
comprensione della differenza.
Joseph de Maistre (1753 1821), fine intellettuale, grande scrittore e diplomatico aveva
denunciato la ragione illuminista come un atto di superbia da parte delluomo nei confronti del
volere divino. Per lui il selvaggio era il rappresentante della degradazione delluomo a cui
questultimo era condannato a causa del peccato originale, e rappresentava lesempio estremo
della caduta dalla grazia divina. Il selvaggio era simbolo del peccato e costituiva levidenza di
una umanit cui era stata negata la grazia. In gran Bretagna queste tesi di de Maistre furono
accolte dal vescovo di Dublino Wathely che nel 1832 aveva sostenuto che il progresso non
poteva essere concepito senza un esplicito intervento divino. Ci che veniva negata era quindi
lidea che lumanit fosse avanzata, sul piano materiale e spirituale, unicamente in virt delle
proprie forze.
Sul finire del 1850 creazionismo ed evoluzionismo vennero a presentarsi come due opposte
interpretazioni tanto della storia naturale quanto della storia umana. Charles Darwin (1809
1882) aveva pubblicato nel 1859 dopo oltre ventanni di ricerche basate sullosservazione di
specie animali e vegetali , Lorigine della specie, nella quale espose una teoria rivoluzionaria
della storia naturale. Mentre il creazionismo postulava la fissit delle specie viventi, e lidea che
ogni variazione fosse il frutto di un intervento estraneo ai processi e alle forze del mondo e
della natura, Darwin proponeva una visione secondo la quale le forme di vita si sarebbero
trasformate in base ad un processo lento di mutazioni dovute al caso, allinfluenza esercitata su
di esse dallambiente e dalla maggiore o minore capacit degli esseri viventi ad adattarsi
allambiente.
In questo periodo storico la scienza apparve come lo strumento in grado di assicurare al
umanit un destino di felicit e di progresso e la sociologia (che ha come fondatori Auguste
Comte in Francia e Herbert Spencer in Inghilterra) come quella branca della scienza per mezzo
del quale sarebbe stato possibile non solo comprendere gli effetti del progresso sulla societ,
ma anche guardarli.
PAROLE CHIAVE
CAP. 1
Antropologia
Societ des observateurs de lhomme
Etnologia e Metodo comparativo
Il selvaggio come essere Degenerato
Creazionismo ed Evoluzionismo
AUTORI
Louis-Francois Jauffret (1770 1850)
Joseph-Francois Lafitau (1681 1746)
Joseph-marie de Gerando (1772 1842)
Joseph de Maistre (1753 1821)
Richard Wathely
Charles Robert Darwin (1809 1882)
CAPITOLO 2
a un ponto dellevoluzione una cultura avrebbe potuto cio prendere una via piuttosto che
unaltra dando inizio a percorsi evolutivi diversificati in campo sociale, politico, religioso etc.
La questione dellorigine della religione non come credenza ma come istituzione venne
affrontata da William Robertson Smith (1846 1894). Egli effettu ricognizioni sul campo alla
ricerca di elementi della vita locale che contribuissero a confermare le sue ipotesi e a stimolare
la sua riflessione teorica. In accordo con queste idee Smith si schier a favore della critica
storica della bibbia. Successivamente dopo essersi trasferito a Cambridge, riprendendo i temi
centrali della teoria evoluzionista, tra i quali lo studio delle sopravvivenze come mezzo
indiziario di conoscenza dello sviluppo culturale e , soprattutto, la prospettiva comparativa,
Smith mir ad elaborare, sulla base dei materiali relativi allarea delle civilt semitiche, una
teoria generale dei rapporti tra societ e religione.
Tema centrale nello studio di smith fu quello del Sacrificio tra i popoli semitici. Il sacrificio
compiuto in favore della divinit non era, sostenne smith, un dono rivolto ad una potenza
sovrastante alla scopo di ingraziarsela. Esso era piuttosto un rituale di comunione tra la societ
e una divinit che rappresentava simbolicamente lunit della societ stessa. Questidea era
gi stata avanzata dallo storico antichista francese De Coulanges (1830 1889) che in uno
studio comparato sullorigine delle istituzioni politico-religiose di Atene e Roma arcaiche,
Coulanges aveva sostenuto che la societ era fondata inizialmente su basi teocratiche. La
religione appariva cos come un fattore regolativo dei rapporti sociali. Attraverso ladesione ai
rituali pubblici, essa spingeva gli individui a conformarsi agli standard collettivi di
comportamento. La religione rappresentava inoltre un elemento coesivo poich, riunendo
periodicamente gli individui a scopo rituale, rafforzava nei partecipanti il senso di appartenenza
a un unico corpo sociale. Essa risulta quindi essere qualcosa che esiste per la conservazione e il
benessere della societ.
Smith asser nel 1885 in Parentela e matrimonio nellArabia antica la presenza, tra gli arabi
preislamici di un sistema matrilineare che , con lavvento dellislam sarebbe stato rimpiazzato
da un sistema patrilineare (teoria che appare oggi inesatta). Questo libro rappresent non solo
il primo lavoro di carattere antropologico sulla societ e la cultura degli arabi del deserto, ma
costitu anche la premessa fondamentale per gli sviluppi di quel settore di ricerca identificabile
con lo studio delle cosiddette societ segmentarie. A Smith spetta inoltre il merito di aver
riconosciuto lesistenza di forme di organizzazione politica prive di istituzioni centralizzate e
fondate sullequilibrio di gruppi (segmenti) di discendenza tra loro contrapposti.
Nel corso dellottocento lo sviluppo della Geologia e dellArcheologia aveva contribuito a
incrementare in maniera straordinaria le raccolte di oggetti attribuibili allopera di esseri umani.
Il generale Augustus Pitt-Rivers (1823 1900) ebbe lidea di costituire dei musei che portassero
allattenzione degli studiosi e del pubblico generico i prodotti delle arti e della tecnologia dei
popoli primitivi. Egli divise infatti gli oggetti per gruppi che venivano cos a formare delle serie
che, dal pi semplice al pi complesso, illustravano levoluzione di quel determinato oggetto.
A pochi anni dalla morte di Pitt-Rivers, Alfred Haddon, un biologo inglese convertitosi
allantropologia, cominci a interessarsi delle trasformazioni degli stili decorativi incisi su
ceramiche, tessuti e altri supporti come legno o pietra. La sua fu definita biologia dellarte
poich egli voleva capire come determinati serie di fattori cognitivi e ambientali portassero a
trasformazioni ed evoluzioni nellarte e gli stili artistici.
James G. Frazer (1854 1941), erudito professore di antropologia pu essere considerato
lultimo grande esponente dellevoluzionismo culturale. Frazer avanzava lipotesi secondo la
quale magia, religione e scienza avrebbero costituito altrettante tappe dello sviluppo
intellettuale delluomo. Frazer sosteneva infatti che la pratica della magia, intesa come
tentativo di esercitare un controllo sulla natura corrispondeva a una fase dello sviluppo
delluomo caratterizzata dalla confusione e ignoranza relativa ai rapporti causali che dominano
nel mondo dellesperienza oggettiva. In un secondo momento gli uomini, anzi, alcuni uomini,
avrebbero pensato di accattivarsi il favore delle potenze della natura: nasceva cos la religione,
e con essa la figura del sacerdote, mediatore tra luomo e la divinit. Quando per altri uomini
in una fase pi tarda si accorse che nulla potevano gli dei nella risoluzione dei problemi umani
ebbe inizio la pi recente epoca della storia: quella contrassegnata dallosservazione dei
fenomeni naturali e dalla ricerca delle leggi che ne regolano il divenire. Si apriva cos la
PAROLE CHIAVE
CAP. 2
Et vittoriana
Cultura
Concezione progressiva della cultura
Creazionismo ed Evoluzionismo
Religione parentela
Animismo
Sopravvivenza
Metodo comparativo
AUTORI
Edward B. Tylor (1832 1917)
William Robertson Smith (1846 1894)
De Coulanges (1830 1889)
Pitt-Rivers
Alfred Huddon
James J. Frazer
CAPITOLO 3
Sistemi di parentela
Sistemi Classificatori e Descrittivi
AUTORI
Lewis H. Morgan (1818 1881)
OPERE
La Lega degli Irochesi (1851)
Sistemi di consanguineit e di affinit della famiglia umana (1871)
La societ Antica (1877)
CAPITOLO 4
sociale, collettiva, sul comportamento e il pensiero individuale. Quindi che si parli del
totemismo australiano o della religione degli antichi o di quella del nostro tempo la natura e la
funzione della religione restano identiche in quanto coincidono con la devozione per lo pi
inconscia che i membri di una societ nutrono per questultima. La religione appare cosi come
un sistema di rappresentazioni e di riti attraverso i quali gli individui sono partecipi
misticamente e collettivamente (cio in maniera non-razionale e non-individuale) di
questentit provvista di una forza soprannaturale (nel senso di non-naturale) che il corpo
sociale.
In Le forme elementari della vita religiosa emerse una prospettiva di indagine dei fenomeni
sociali del tutto nuova. Fenomeno chiamati da durkheim fatti sociali. Essi, che per durkheim
costituivano loggetto specifico della sociologia, erano azioni, ruoli, rappresentazioni, una
credenza, un obbligo etc..
Lucien Levy-Bruhl (1857 1939) fu un filosofo francese che pubblic nel 1903 La morale e la
scienza dei costumi. Studiare la morale significava per lui cercare di comprendere il diverso
significato che lesperienza morale pu assumere in contesti sociali differenti, i diversi sistemi
morali che sono caratteristici delle diverse societ. Da questo libro in poi comp un
cambiamento passando dalla filosofia alletnologia: fu da qui che il suo sguardo si volger alle
societ primitive. In particolare studi il pensiero primitivo.
In Psiche e societ primitive, pubblicato nel 1910 Levy-Bruhl critic la tradizione
dellevoluzionismo inglese: le rappresentazioni collettive, per quanto bizzarre e illogiche
potessero sembrarci, non erano, come pensavano gli evoluzionisti, errori di valutazione
compiuti dalla mente rozza del primitivo nel tentativo di rintracciare le cause reali dei
fenomeni. Le rappresentazioni collettive erano infatti innanzitutto <comuni a un dato gruppo
sociale e trasmissibili di generazione in generazione>. Per Levy_Bruhl il gruppo sociale
primitivo viveva unesperienza mistica , che si realizzava nelle pratiche del culto e
nellesecuzione del rito. In questo contesto lindividuo non aveva la possibilit di sviluppare un
giudizio proprio, indipendente da quello che gli veniva imposto dalla sua societ.
La mentalit dei primitivi venne da lui vista come dipendente da una forma di ragionamento di
tipo pre-logico. Esso significa a-scientifico, a-critico.
PAROLE CHIAVE
CAP. 4
Coscienza collettiva
Solidariet meccanica e organica
Totemismo
Il pre-logismo
AUTORI
Auguste Comte (1798 1857).
Emile Durkheim (1858 1917)
Lucien Levy-Bruhl (1857 1939)
OPERE
La divisione del lavoro sociale (1893)
Le forme elementari della vita religiosa (1912)
La morale e la scienza dei costumi
Psiche e societ primitive
CAPITOLO 6
Letno-sociologia francese
Lo studio delle rappresentazioni collettive costitu lambito entro il quale si colloc il lavoro di
Robert Hertz (1882 1915). In particolare si concentro sul tema della morte: la morte si riversa,
presso tutti i popoli, di emozioni e di rappresentazioni assai differenziate. Essa recide il
rapporto dellindividuo con il gruppo di cui fa parte e dal quale trae la sua stessa identit
sociale. Per questo motivo la comunit avverte la morte di un suo membro come una minaccia
alla propria coesione: essa deve ristabilire quellequilibrio che la scomparsa di un individuo ha
alterato, mediante una serie di rituali atti allo scopo: i riti funebri. Studiando le pratiche delle
popolazioni native del Borneo egli not che questi consistevano in due momenti distinti: alle
prime esequie seguiva, dopo un certo tempo, un altro rito, pi solenne. In questo doppio rito
funebre hertz individu il carattere fondamentale che la morte riveste presso tutte le societ:
essa pensata come una transizione da una condizione a unaltra, dal mondo visibile
allinvisibile.
Arnold van Gennep (1873 1957) considerato uno dei fondatori delletnologia francese. La
sua opera pi celebre fu Riti di passaggio (1909). Egli intu che la vita degli individui era
scandita, presso tutti i gruppi umani, da una serie di riti che celebravano pubblicamente il
passaggio da una condizione sociale a unaltra. In questo libro van Gennep postulava lidea
secondo cui nelle societ prescientifiche il mondo appare suddiviso nelle due categorie opposte
di profano e sacro. Van Gennep distinse, allinterno di ciascun rito di passaggio, tre fasi:
separazione (riti preliminari), margine (riti liminari) e aggregazione (riti post liminari).
Nel 1920 van Gennep pubblic lo stato attuale del problema totemico in cui critic lidea di
Durkheim e Mauss secondo i quali la prima forma di religione, il totemismo, sarebbe stata
allorigine di ogni forma di classificazione della realt, sociale e naturale.
Marcel Mauss (1872 1950), allievo di Durkheim, fu, insieme a Levy-Bruhl, promotore della
fondazione dellinstitut dethologie delluniversit di Parigi (1925). Il suo studio spazi dallo
studio della magia e della religione a quello dellidea di persona. Uno dei lavori pi importanti
di Mauss fu forme primitive di classificazione(su qualche forma primitiva di classificazione),
scritto tra 1901 a 1902, si proponeva di mostrare come la classificazione delluniverso naturale
non dovesse essere considerata come leffetto di unattitudine spontanea della mente umana
(tesi invece sostenuta da Van Gennep). Mauss consider la societ degli aborigeni australiani
come punto di partenza della sua analisi. Questa societ si presentava come divisa in classi
matrimoniali, cioe gruppi esogamici fondati non sulla discendenza, ma su altri criteri di
assegnazione sociale. Mauss consider la divisione in classi matrimoniali caratteristica delle
popolazioni australiane come il sistema pi semplice di organizzazione sociale esistente. Per
durkheim e Mauss, ad una variazione nella societ corrispondeva una varianzione nellordine
del sistema di classificazione. Erano le modificazioni del sociale che, costituendo per luomo
lesperienza pi immediata dal punto di vista emotivo, lo spingevano a modificare lordine
concettuale delle cose. Lelemento rilevante di questo lavoro sui sistemi di classificazione
rappresentato dallidea di una Omologia strutturale tra l dimensione sociale e quella
simbolica e dallidea di una preminenza della prima dimensione sulla seconda. Lipotesi
dellomologia strutturale era ci che avrebbe consentito a Mauss di spingersi verso la ricerca di
quegli elementi del sociale suscettibili di coinvolgere, nel loro accadere, la pluralit
complessiva dei livelli sociali: i fatti sociali totali.
Nel 1923 pubblico Saggio sul dono, libro costituito in gran parte sui lavori etnografici di Boas
sul potlatch e di Malinowski sullo scambio cerimoniale del Kula. Tali lavori sembravano
dimostrare lesistenza, anche presso le societ primitive, di fenomeni complessi e articolati di
scambio e di circolazione dei beni. Mauss li consider Come fatti sociali totali. Tali fenomeni
erano strettamente legati ad altri aspetti della vita di queste popolazioni. Esse erano basate sul
principio della reciprocit.
PAROLE CHIAVE
CAP. 6
Morte, Sacro e Profano
Rito di passaggio
I fatti sociali totali
Lomologia strutturale
AUTORI
Robert Hertz (1882 1915)
Arnold van Gennep(1873 1957)
Marcel Mauss (1872 1950)
OPERE
CAPITOLO 8
Nel 1909 pubblic sistemi classificatori di relazioni in cui Kroeber critica levoluzionismo
culturale e in particolare la prospettiva di Morgan sui sistemi di parentela. Per morgan
questultimi esprimevano la natura dei rapporti e delle istituzioni sociali, per Kroeber essi
riflettevano la psicologia, veicolata dal linguaggio, dei soggetti culturali. In sintonia con la
concezione boasiana della cultura come insieme delle attitudini (mentali e psicologiche) degli
individui, i termini di parentela venivano considerati da Kroeber come espressioni di ci che, al
pari delleconomia, dellarte o della letteratura poteva essere considerato un particolare
aspetto della cultura stessa, in questo caso il linguaggio. Limportanza di questo saggio
consiste nellaver lasciato intendere che le terminologie di parentela non possono essere
considerate solo in riferimento alle relazioni sociali le quali sarebbero a loro volta il riflesso di
pratiche matrimoniali. Kroeber evidenzi otto principi fondamentali che regolano la costituzione
di tutti i sistemi terminologici: 1 Differenza tra persone della stessa generazione e di
generazioni diverse. 2 Differenza tra parentela in linea diretto e in linea collaterale. 3 Differenze
det nellambito della stessa generazione. 4 il sesso del parente. 5 il sesso di colui che parla. 6
il sesso dellindividuo attraverso il quale passa la relazione di parentela tra chi parla e colui di
cui si parla. 7 distinzione tra parenti consanguinei e acquisiti per matrimonio. 8 la condizione di
vita attraverso cui passa la relazione tra chi parla e colui di cui si parla. La scelta del livello
linguistico come livello esclusivo di comprensione delle terminologie di parentela equivaleva a
negare lesistenza di quel rapporto causale tra pratiche matrimoniali e terminologie di
parentela che Morgan aveva invece postulato allo scopo di rendere intellegibile levoluzione dei
sistemi in ipotetiche sequenze storico-evolutive.
Nellultimo decennio dellottocento Boas aveva cominciato negli USA la sua battaglia per
sostenere tre cose: che la pretesa di ricostruire levoluzione della cultura umana a partire dallo
studio dei popoli primitivi era privo di fondamento. Che il pensiero dei primitivi era analogo a
quello dei civilizzati, e che se differenze vi erano queste erano dovute alla specificit del
contesto sociale in cui gli individui si trovavano ad operare.
Inoltre alla fine del XIX secolo aveva preso piede, Sia in Gran Bretagna sia negli USA un
orientamento conosciuto come Darwinismo sociale. Si trattava di unideologia sociologicopolitica diffusa negli ambienti conservatori medio-alto borghesi la quale ipotizzava una sorta di
continuit tra lordine biologico e quello sociale: le stesse leggi che regolavano la selezione
naturale sarebbero state le stesse che regolavano la selezione sociale. Insomma, una ideologia
auto celebrativa, individualista e poco attenta alle fasce sociali meno favorite.
Negli stessi anni cui si affermavano le posizioni di Boas relative allo studio delle culture nella
loro specifica individualit, venne costituendosi, negli ambienti antropologici statunitensi, un
indirizzo di ricerca che poneva al centro della propria attenzione la distribuzione geografica
delle culture indiane , i loro contatti e prestiti reciproci sul piano della cultura materiale,
dellorganizzazione sociale e della vita religiosa. Allinterno di questa prospettiva di ricerca, la
nozione di area culturale assunse un ruolo centrale. Con tale espressione veniva designata
larea geografica entro la quale erano presenti determinati tratti, ossia elementi culturali quali
una certa tecnica, un istituto matrimoniale o una credenza. Una tale concezione port a
pensare la distribuzione di questi tratti culturali come una conseguenza di processi di diffusione
dei tratti medesimi. Questo fu un aspetto studiato da Clark Wissler (1870 1947), anchegli
scolaro di Boas, che inizi un lavoro di classificazione delle culture indiane sulla base del
criterio delle loro relazioni con lambiente. Tra 1915 e 1925 Wissler venne elaborando una
teoria delle aree culturali come ambiti di diffusione di tratti simili a partire da un centro di
irradiazione (centro culturale). In tale centro dellarea culturale sarebbero presenti tutti i tratti
che caratterizzano larea, i quali sono irregolarmente distribuiti nel resto della stessa
diventando sempre pi radi man mano che ci si allontana dal centro. Ci poteva spiegare,
secondo wissler, il fatto che le popolazioni appartenenti alla stessa area culturale non erano
tutte culturalmente identiche. Tramite la nozione di area cronologica wissler tent di assegnare
una dimensione temporale al processo di diffusione: i tratti che si trovavano pi lontani dal
punto di diffusione iniziale dovevano essere i pi antichi, e quindi appartenere al nucleo
culturale originario. Le teorie di wissler furono criticate da diversi antropologi e linguisti tra i
quali vi fu Edward Sapir (1884 1939), anchegli allievo di Boas. In La prospettiva temporale
nella cultura aborigena americana (1916), sapir fece osservare come i tratti culturali non si
diffondano affatto in maniera uniforme in tutte le direzioni, e inoltre che la diffusione non
avviene sempre con ritmi identici.
PAROLE CHIAVE
CAP. 8
Particolarismo storico
Potlatch
Diffusionismo
Area culturale
AUTORI
Franz Boas (1856 1942)
Alfred Kroeber (1876 1960)
Clark Wissler (1870 1947)
Edward Sapir (1884 1939)
OPERE
CAPITOLO 9
Nei primi anni del novecento, in Gran Bretagna, divennero nole le teorie di Grafton Elliot Smith
(1871 1937) e William Perry (1887 1949). Muovendosi tra anatomia, etnologia, archeologia
e geografia, questi due studiosi offrirono una versione radicale delle teorie diffusioniste. Il loro
pensiero fu definito Iperdiffusionismo. Le teorie di Elliot Smith e Perry postulavano un unico
centro diffusore di cultura: Legitto. Dallegitto la cultura si sarebbe diffusa allintero globo. Da
qui i tratti culturali, diffondendosi dal luogo dorigine sarebbero andati incontro a un processo
degenerativo proporzionale alla distanza dal punto di partenza. Una delle prove a sostegno di
tale tesi fu lesame della distribuzione geografica della mummificazione, della presenza delle
costruzioni piramidali e del culto solare. La presenza di questi tratti nellAmerica
precolombiana, costituiva la prova del fatto che questi elementi, simili a quelli dellegitto
faraonico, vi erano stati importati in epoche remote dalla civilt egizia. Fu per il libro di perry
children of the sun (1923) a rendere note le loro posizioni: Grazie ad essa le teorie
eliocentriche o eliotiche di smith e perry godettero di un lungo seguito.
Nel 1922, lanno della morte di rivers, un antropologo polacco pubblic il libro Argonauti del
pacifico. Il suo autore Branislaw Malinowski (1884 1942). Era cittadino austro-ungharico , e
quindi un nemico quando lo scoppio della prima guerra mondiale lo soprese in australia. Egli fu
per lasciato libero di compiere ricerche nelle isole trobriand e in nuova guinea. Malinowski
studi non solo lorganizzazione sociale, economica e giuridica dei trobiand ma anche le
tecniche di costruzione delle canoe, i miti, i riti, la lingua e il comportamento sessuale di questi
isolani. Egli diede inizio alla cosiddetta osservazione partecipante, che consentiva ai
ricercatori di entrare in un rapporto empatico con i nativi. Loggetto centrale del libro era
costituito da una forma di attivit di scambio praticata da un certo numero di comunit
stanziate su isole a volte molto lontane tra loro ma comunque comprese entro unarea
geografica circoscritta. Questa forma di scambio, o Kula, veniva definita da Malinowski come un
fenomeno economico di notevole importanza che occupa il posto pi importante nella vita
tribale di questi indigeni che vivono allinterno del suo circuito. Il Kula risultava essere un
fenomeno complesso che pu essere decritto nel modo seguente. Tra le isole abitate dai gruppi
partecipanti allo scambio, circolavano due tipi di oggetti: collane di conchiglie rosse e
braccialetti di conchiglie bianchi. Le prime circolavano solo in senso orario, i secondi solo in
senso contrario. Gli oggetti circolavano in continuazione, restando nelle mani del loro
possessore solo per un periodo di tempo. Tanto i preparativi per la partenza, quanto gli scambi,
avvenivano secondo rituali precisi accompagnati da pratiche magiche. Gli scambi kula erano
accompagnati da un commercio di tipo profano mediante il quale venivano scambiati oggetti
con un valore duso. Luso dellosservazione partecipante produsse effetti rilevanti sul piano
teorico portando a una prospettiva di tipo olistico e non settoriale, secondo quanto gi indicato
un decennio prima da Rivers. Inoltre loggetto di studio dellantropologia (societ e culture)
risultava costituito da parti tra loro correlate in senso funzionale. Malinowski voleva mostrare
come il selvaggio, fosse stato in grado di esprimere, contro lo scetticismo allora diffuso in
certi ambienti, un tipo di comportamento dotato d una sua coerenza e ragionevolezza. Lo
scambio kula di fatto uno scambio di tipo cerimoniale di cui malinowski comprese la portata
sociologica, cio la funzione che esso assolveva nel mantenere e nel rafforzare i rapporti tra gli
individui e i gruppi. Malinowski gli attribu comunque un significato di tipo economico.
Lanalisi condotta da malinowski sulla scambio kula mise in evidenza lesistenza di una rete di
rapporti tra individui, clan, trib fondati su ci che da allora in poi sarebbe entrato a far parte
del lessico concettuale dellantropologia col nome di principio di reciprocit. Tutte le operazioni
connesse allo scambio kula si presentavano come regolate da una logica sociale che nei suoi
effetti tendeva a promuovere la solidariet e lrganicit della societ e della cultura. Lo scambio
kula era solo il fenomeno che pi di ogni altro mostrava di possedere queste caratteristiche.
In sesso e repressione sessuale tra i selvaggi (1927), malinowski present la famiglia come il
luogo della riproduzione sia biologica sia culturale. Lincesto era bandito in quanto
disgregherebbe la famiglia e i rapporti che si instaurano allinterno di essa. La proibizione
dellincesto venne da lui percepita come risposta ad una potenziale disgregazione dei legami
familiari, mentre lesogamia era un mezzo per risolvere favorevolmente ed efficacemente la
proibizione stessa. Dopo aver definito la cultura come il tutto integrale consistente degli
strumenti e dei beni di consumo, delle carte costituzionali per i vari raggruppamenti sociali,
delle idee e delle arti, delle credenze e dei costumi. Malinowski la definisce anche come un
vasto apparato, in parte materiale, in parte umano e in parte spirituale con cui luomo pu
venire a capo dei concreti, specifici problemi che gli stanno di fronte. Lanalisi funzionale della
cultura porta a unanalisi dei bisogni fondamentali e le risposte culturali che da tali bisogni
sono sollecitate, risposte che sono suscettibili di creare a loro volta ulteriori bisogni. Questi
ultimi, chiamati bisogni secondari o derivati coincidono con lesigenza di organizzare e
mantenere la coesione tanto sul piano sociale quanto su quello culturale.
Nel 1948, venne pubblicato postumo il libro magia, scienza e religione. Questo lavoro si
fondava sulle osservazioni compiute al tempo delle ricerche alle isole trobiand. Respinte le
teorie evoluzioniste che vedevano nella magia un goffo tentativo di manipolare lo svolgersi dei
fenomeni naturali (Frazer), malinowski propose una spiegazione delle pratiche magiche che ne
individua la particolare natura nella risposta emotiva ad una situazione non controllabile. La
magia non anteriore alla religione o alla scienza, ma un possesso primordiale che afferma il
potere autonomo delluomo di creare dei fini desiderati. La magia consta cos di pratiche rituali
che tendono a sopperire allincapacit delluomo di controllare gli elementi della propria
esperienza concreta.
PAROLE CHIAVE
CAP. 9
Iperdiffusionismo
Cerimoniale Kula
Principio di reciprocit
Osservazione partecipante
Olismo
AUTORI
William Rivers (1864 1922)
Grafton Elliot Smith (1871 1937)
William Perry (1887 1949)
Branislaw Malinowski (1884 1942)
OPERE
CAPITOLO 10
lutilizzazione, di concetti estranei allapparato teorico freudiano tra cui quelli di inconscio
collettivo e di archetipo.
allinsegna di queste idee fondamentali della psicologia junghiana che Layard affront
lanalisi del rituale Maki da lui osservato a Malekula. Il maki era un rito per mezzo del quale,
secondo la teoria indigena, un uomo, sacrificando maiali maschi, si appropriava della forza
della vittima e si metteva al riparo, dopo la morte, dalla distruzione ad opera di uno spirito
preposto alla sua anima. Ogni sacrificio comportava una specie di rinascita sociale da parte
dellinteressato, il quale assumeva di conseguenza un nuovo nome. nellinterpretazione del
rito maki che layard adott la prospettiva di psicoanalisi junghiana. Secondo layard, infatti, il
maki altro non era che una forma particolare di quel processo di Individuazione grazie al quale,
secondo jung, il soggetto mira a stabilire un equilibrio dinamico tra la vita e il proprio inconscio.
PAROLE CHIAVE
CAP. 10
Psicoanalisi
Assassinio Primordiale
Tab
Ambivalenza emotiva
Complesso di edipo
Nevrosi collettiva
Sublimazione
Il rito maki
Lindividuazione
AUTORI
OPERE
CAPITOLO 12
Una figura di grande rilievo delletnologia francese della prima met del novecento quella di
Maurice LeenHardt (1878 1954), fondatore delletnologia oceanistica. Leenhardt, missionario
protestante, che giovanissimo, fu inviato nei primi anni dei secono in nuova caledonia entr in
contatto con gli abitanti della regione, i Canak, e sviluppo interessi etnologici. In quanto
missionario, egli doveva trovare il metodo per evangelizzare la popolazione locale. Leenhardt
prefer mettersi sulla scia della tradizione locale. Egli cerc in effetti di stabilire un ponte con la
cultura canak allo scopo di trasfondere in essa la fede nel dio cristiano. A tale scopo si impegn
in un grande lavoro di traduzione della bibbia nella lingua degli abitanti. Inoltre intraprese
ricerche sulla loro lingua, ricca di simposi, rappresentazioni e idee complesse relative alla vita
alla morte e alla persona. Tali idee vennero da lui studiare e diffuse con il libro do kamo. La
persona e il mito nel mondo melanesiano del 1947. Contrariamente ad altri autori, leenhardt
non interpret il mito come un racconto nel quale era stata trasfigurata la realt storica. Il mito,
per leenhardt, non era neppure un tentativo prerazionale di spiegare la realt come avevano
sostenuto autori come Frazer. Per lui il mito era piuttosto qualcosa che era in grado di dare un
tenso al tempo, al paesaggio e alla persona. Il mito rendeva conto della partecipazione
delluomo al mondo, alla natura. Il mito era dunque lo spazio intellettuale in cui il primitivo
costruiva il proprio mondo.
PAROLE CHIAVE
CAP. 12
Lafricanistica
La missione dakar Gibuti
Popolazione Dogon
Oceanistica
Popolazione Canak
AUTORI
OPERE