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Il riformismo
L’obiettivo dei philosophes era una riforma graduale della società: erano contro la dottrina della monarchia per
diritto divino, per L’abolizione dei privilegi del clero e della nobiltà, per la separazione dello Stato dalla chiesa.
questa riforma non sarebbe dovuta avvenire attraverso una rivolta ma grazie al fatto che le loro idee avrebbero
conquistato le corti d’Europa .
Intellettuali e potere
Intellettuali illuministi ritenevano di costituire una nuova Elite che avrebbe dovuto affiancare i sovrani ma non fu
proprio così.molte delle loro opere furono censurate e messi all’indice dei libri proibiti, alcuni di loro finirono in
carcere mentre ad altri i sovrani assicurarono protezione , Ad esempio Voltaire fu ospitato dalla corte del re di
Persia e Diderot in quella russa .
La tolleranza
Uno dei principali bersagli della critica illuminista fu il dogmatismo religioso, che aveva prodotto false teorie,
superstizioni, fanatismo e intolleranza.nel settecento non ci furono veri propri conflitti religiosi, ma fu comunque
caratterizzato da episodi di intolleranza contro i quali si schierarono gli illuministi volendo una pacifica
convivenza tra le diverse confessioni. I philosophes erano a favore della tolleranza e ripresero alcune
argomentazioni del filosofo inglese John Locke, che, nella lettera sulla tolleranza del 1689, sottolineava che la
tolleranza era garanzia della libertà di pensiero e della pace sociale e si fondava sulla distinzione tra la sfera
politica (sottoposta alle leggi dello Stato ) E la sfera privata (che riguardava le libere scelte dei cittadini) .
Voltaire contro il fanatismo
Tra tutti fu soprattutto Voltaire a scagliarsi contro ogni forma di intolleranza e fanatismo religioso.lo fece
attraverso la discussione in favore dei diritti inalienabili dell’uomo e l’impegno morale contro l’oscurantismo
politico e religioso .
Il caso Calas
Nel 1762 Jean Calas, un commerciante ugonotto, fu torturato e condannato a morte per motivi religiosi,
mentre la sua famiglia fu espulsa dalla città e privata di tutti i beni. In quell’occasione Voltaire scrisse il
trattato sulla tolleranza, promosse una campagna contro il pregiudizio E cercò di portare il caso
all’attenzione di tutta l’Europa scrivendo. In Francia si sollevò una profonda indignazione popolare che
costrinse le autorità politiche a riaprire il caso: Callas fu riabilitato e la sua famiglia ricevette un risarcimento.
Il cosmopolitismo
Illuministi furono animati da uno spirito cosmopolita: si ritenevano cittadini del mondo, dato che la ragione
accomunava tutti gli uomini; viaggiarono perciò la scoperta di altri paesi ad altre culture.in alcune delle
loro opere dietro una rappresentazione della civiltà occidentale mettendone alla luce le assurdità e le
irragionevolezza.
La fisiocrazia
In campo economico il punto di riferimento degli illuministi francesi furono le teorie della scuola fisiocratica
francese fondata da Francois Quesnay. Fisiocrazia, potere della natura , richiama al fatto che la fusis è la
natura intesa come la intendiamo oggi, la produzione agricola che è affiancata . Questi economisti
ritenevano che fosse necessario il massimo sviluppo dell’agricoltura che costituiva la vera fonte di
ricchezza di una nazione. Si doveva quindi adottare una politica di libero scambio,che era una grande
novità rispetto al mercantilismo. Il motto dei fisiocratici era proprio “laissez faire, laissez passer”, con cui
proponevano l’abolizione dei dazi e la messa al bando di qualsiasi misura protezionistica . Vi fu quindi
possibilità di competere sul mercato, se un produttore è in grado di mettere prezzi più bassi venderà di
più . Rousseau introduce il calmiere dei prezzi .
La diffusione del pensiero illuminista
L’Illuminismo conobbe sviluppi autonomi in Gran Bretagna, in Germania e in Italia .
L’Illuminismo tedesco
Kant
Il principale esponente dell’Illuminismo tedesco fu Immanuel Kant. Nel suo scritto risposta alla
domanda: “che cos’è l’Illuminismo?” (1784) il filosofo affermò che ragione e libertà formano un
binomio indivisibile . Non affronta una definizione dell’Illuminismo in quanto movimento storico,
culturale e politico ma si sofferma invece sull’emancipazione dell’individuo che dovrebbe utilizzare la
propria ragione uscendo da uno stato di minori ta nel quale intendono tenerlo le diverse autorità
politiche, religiose e culturali che esercitano su di lui una qualche tutela .Ciò renderebbe l’uomo
autonomo nelle scelte etiche e politiche.
Kant indicava con il motto “sapere aude” (abbi il coraggio di conoscere), la conoscenza razionale
fondata su una ricerca libera della verità. c’era bisogno infatti di coraggio per distaccarsi da questo
stato di minori ta che ormai è diventata come una seconda natura. In questo suo scritto Kant afferma
di non vivere in un’età illuminata poiché si è ancora lontani da una condizione in cui gli uomini sono in
grado di avvalersi del proprio intelletto senza la guida altri ma gli ostacoli per l’uscita dalla minorità
stavano diminuendo .
Lessing
Anche se le coordinate di fondo del movimento furono sempre il primato della ragione e il progressivo
perfezionamento dell’umanità, in Germania l’Illuminismo si caratterizzò per una maggiore attenzione
all’analisi delle passioni dell’uomo, come nei lavori dello scrittore Lessing che rappresentò
poeticamente gli ideali illuministi. Lo scrittore condannò ogni forma di assolutismo e denunciò le
tragiche conseguenze della censura politica e dell’intolleranza religiosa. La sua battaglia si fondava
sul concetto che la ricerca della verità è essenziale per l’uomo .
Religione naturale e rivelata
Lessing si occupò di filosofia della religione. Il testo “Sulla genesi della religione rivelata” esprime la
posizione di Lessing per quanto riguarda le religioni naturali e rivelate. Alla religione naturale
appartengono la verità di ragione, universali e necessarie, mentre le religioni rivelate o positive
appartengono alla verità di fatto, particolari e contingenti.
Riconoscere un Dio, attribuirgli aggettivi a lui degni e prenderlo in considerazione nelle nostre
azioni è l’essenza di ogni religione naturale. Ogni uomo era legato alla religione naturale in modo
diverso e si sentì il bisogno di rendere comune anche la religione, ci si dovette quindi accordare su
certe cose determinati concetti. Diventa positiva quando un profeta legge la parola di dio, la
interpreta e noi la accettiamo come positiva e la radicalizziamo. Il fondatore di ogni religione
positiva fece credere che tramite la sua mediazione, gli aspetti convenzionale di essa provenissero
da Dio. Tutte le religioni positive e rivelate sono perciò ugualmente vere e false in quanto sono il
prodotto di accordi convenzionali, storicamente determinati, tra gruppi umani . Sono ugualmente
vere, perché ovunque si è presentata alla pari necessità di mettersi d’accordo su cose diverse per
produrre uniformità e omogeneità nella religione pubblica. Sono ugualmente false, perché gli
elementi su cui ci si è accordati, invece di coesistere con la componente essenziale, la
indeboliscono e rimuovono. Perciò la migliore religione rivelata è quella che contiene le minori
aggiunte convenzionali alla religione naturale, e meno la limita .
L’Illuminismo in Italia
L’Illuminismo italiano si caratterizzò per la riflessione politica e civile e i suoi principali centri di
diffusione furono Napoli e Milano .
Illuminismo napoletano
Nel regno di Napoli già nella prima metà del settecento lo storico Pietro Giannone aveva
denunciato l’ingerenza della chiesa negli affari dello Stato. La sua riflessione era ispirata ai principi
del giurisdizionalismo, una dottrina politica che sosteneva la necessità di separare Stato e chiesa e
di sottomettere la giurisdizione ecclesiastica quella laica.
Anche Antonio genovesi si schierò per l’abolizione dei privilegi feudali del clero e della nobiltà.
Analizzò le ragioni dell’arretratezza del regno di Napoli e sostenne un riformismo moderato che
rendesse più partecipe la società napoletana. Sostenne la necessità di favorire lo sviluppo dei
commerci e della manifattura, ma anche la formazione della borghesia partendo dalla diffusione
della cultura e dell’istruzione. Qualche anno prima Ferdinando Galiani aveva tracciato una storia
economica della civiltà schierandosi a favore delle riforme nel regno di Napoli. Il giurista Gaetano
Filangieri nella sua opera la “Scienza della legislazione” si batté per il diritto alla felicità
(anticipazione rivoluzione americana ). Per raggiungerla c’era bisogno di una riforma della
legislazione . Inoltre sostenne la libertà di stampa e l’istruzione pubblica e obbligatoria .
Tutti loro sostenevano che lo stato potesse fare il bene dei cittadini e garantire loro la felicità.
L’Illuminismo milanese
Nel Ducato di Milano il pensiero illuminista aveva il suo centro nell’Accademia dei Pugni, un gruppo
di intellettuali che dal 1764 al 1766 diede vita al giornale “il caffè”, diretto da Pietro Verri. Il loro
motto era “cose, non parole” il loro era uno scambio di idee in un clima sereno dove vi era la libera
espressione di ognuno.
Cesare Beccaria fu il maggiore esponente di questo gruppo: con il suo trattato “Dei delitti e delle
pene” individuò i fondamenti del diritto penale moderno. Contestava gli istituti giuridici dei regimi
assolutistici che non tutelavano nella libertà nella sicurezza dei cittadini. Il malfunzionamento dei
tribunali, la consuetudine della tortura e della pena di morte sottolineavano la necessità di una
profonda riforma delle istituzioni e delle norme giuridiche . Beccaria propose l’istituzione di pene
certe e proporzionate al delitto commesso, sottolineandone il valore rieducativo. Inoltre riteneva
inutile la tortura (se una persona colpevole è molto forte potrebbe sostenere la tortura e non
confessare, mentre un innocente debole potrebbe confessare il falso) e per primo in Europa chiese
l’abolizione della pena di morte .
Il dispotismo illuminato e le riforme
Gli obiettivi dei sovrani
Nel corso del XVIII secolo i monarchi alla guida dei principali Stati europei attuarono una serie di riforme per
migliorare l’efficienza dell’apparato statale.allora obiettivo aumentare le entrate fiscali per finanziare le imprese
belliche.i regnanti volevano allargare i confini territoriali, i ripetuti conflitti provocarono un aumento delle spese e
fu perciò necessaria l’imposizione di nuove tasse.tuttavia sovrani erano costretti a passare attraverso le
assemblee rappresentative, Stati generali o parlamento, dove si scontravano con l’opposizione dei ceti di
nobiltà e clero che godevano di particolari privilegi ed esenzioni fiscali.
I philosophes consiglieri
I sovrani si avvalsero, per intraprendere le riforme, della collaborazione degli intellettuali illuministi.questi uomini
di cultura laica erano accomunati dalla volontà di voler rinnovare la società, le leggi e le istituzioni. Gli illuministi
ottennero il ruolo di interlocutori e consiglieri del sovrano e i monarchi si procurarono un attestato di
legittimazione culturale della propria autorità . Gli intellettuali utilizzando la ragione dimostravano al popolo la
fondatezza delle decisioni dei sovrani, nascente opinione pubblica era più clemente grazie ai philosophes. A
questo periodo di riforme fu dato il nome di dispotismo illuminato che fu comunque un regime monarchico
personale e le principali monarchie del dispotismo illuminato furono la Prussia di Federico II, la Russia della
zarina Caterina I e l’Austria di Maria Teresa d’Asburgo e di suo figlio Giuseppe II.
La centralizzazione amministrativa
Per rafforzare il potere del trono a discapito dei privilegi dell’aristocrazia, in primo luogo i sovrani attuarono una
riforma della pubblica amministrazione, potenziando l’apparato burocratico con la formazione di un corpo scelto
di funzionari specializzati e competenti, dipendenti direttamente dalla corona.ciò garantì un maggior
coordinamento fra i settori dell’amministrazione.
L’organizzazione scolastica
A questo punto i sovrani volevano assumere il controllo dell’educazione delle classi dirigenti .Furono riformate
le università esistenti, creati nuovi istituti di Stato zarina Elisabetta.fu promosso l’insegnamento di discipline e
utili alle professioni. Si crearono biblioteche specialistiche, laboratori di ricerca, musei di , specole (osservatori),
orti botanici e teatri anatomici . L’istruzione di base nella seconda metà del XVIII secolo divenne obbligatoria in
gran parte dei paesi europei, e inoltre particolare attenzione viene riservata all’istruzione femminile.ci fu una
speciale pedagogia per le bambine che coltivava determinate funzioni utili della donna .
Giuseppinismo
L’attività riformatrice di Giuseppe II passo alla storia con il nome di giuseppinismo, si basava sul
pieno riconoscimento dei diritti dei sudditi di fronte ai quali il sovrano, di sua iniziativa, decise di
limitare la propria autorità. Ai sudditi venivano riconosciuti questi determinati diritti intangibili, ma
era il potere monarchico a definirli e a sancirli dall’altro.perciò dopo la sua morte nel 1790, il suo
successore poté annullare molte delle sue riforme . (sinonimo di laicizzazione dello stato)
La Russia di Caterina II
La zarina e il colpo di stato
Nonostante gli sforzi di Modern Needs azione compiuti da Pietro il grande a metà settecento la
Russia era ancora un paese estremamente arretrato. La situazione cambiò nel 1762, quando la
moglie di Pietro III si impadronì del potere con un colpo di Stato, facendo assassinare il marito e
assumendo la guida dell’impero, che mantenne fino al 1796. Per essere accettata dal popolo
russo si convertì alla fede ortodossa e cambiò il suo nome in Caterina II, facendo dimenticare la
sua origine, era infatti nata in Prussia e apparteneva a un ramo cadetto quindi non le spettava la
successione. La zarina, educata alla cultura illuminista, attuò una politica riformatrice in sintonia
con quella degli altri paesi europei e passa alla storia come Caterina la grande.
La politica ecclesiastica
Caterina seconda si impegnò innanzitutto a diminuire il patrimonio fondiario della chiesa
ortodossa. Confiscò proprietà ecclesiastiche e trasformò poi il clero russo in un corpo di sacerdoti
stipendiati dallo Stato. Fece ciò per colmare le ingenti spese sostenute per la partecipazione della
Russia alla guerra dei sette anni .
(La chiesa ortodossa era nata nel 1054 con lo scisma d’oriente ed era posta sotto la guida del
patriarca di Costantinopoli )
La politica sociale
Nel 1773 ci fu una grande rivolta dei contadini guidata da Pugacev, durante la quale molti nobili
furono massacrati .Caterina la soppresse con l’esercito. Ribadì la servitù dei contadini, e per
evitare il rischio di ulteriori sollevazioni, aumentò il controllo amministrativo del territorio. Agli
aristocratici, la zarina fece numerose concessioni, formalizzate nella Carta della nobiltà del 1785,
che li esentava dal servizio militare dal pagamento delle tasse e garantiva loro la totale
giurisdizione sugli uomini alle terre di cui erano proprietari.
Per quanto riguarda le riforme sociali Caterina introdusse l’istruzione elementare statale e
gratuita, ma solo nelle città.
L’espansione territoriale
La zarina inoltre volle espandere la Russia. Il suo favorito, Potemkin, elaborò un piano militare
molto ambizioso, che venne chiamato progetto greco, per ampliare le frontiere verso ovest, con
l’annessione di una parte della Bologna e verso sud, a spese dell’impero ottomano. Il progetto fu
perseguito con una prima guerra contro gli ottomani, la Russia ottenne la città di Azov e parte
delle regioni che si affacciano sul Mar Nero, successivamente acquisì anche la Crimea.
Innovazioni nell’agricoltura
Furono introdotte nuove tecniche agricole soprattutto grazie a un’innovazione molto importante che fu la
quadruplice rotazione (tra colza, orzo, trifoglio e grano) al posto del vecchio sistema trifase, basato
sull’alternarsi del maggese su un terzo del terreno e, un periodo di riposo dovuto al clima dell’Inghilterra.
Un’altra novità fu l’adozione di attrezzi di ferro che migliorò i lavori di aratura e semina.
Crescita demografica
A partire dalla metà del settecento la popolazione inglese crebbe in modo costante dai 6 milioni di
abitanti del 1740 passo agli ultra e 14 nel 1830.aumentò il tasso di natalità e si ridusse la
mortalità.malattie come la peste e la malaria furono frenate dalle bonifiche di aree malsane e la maggior
disponibilità di alimenti fecero aumentare la speranza di vita .
Innovazioni tecnologiche
Tra i fattori decisivi per l’avvento dell’industrializzazione ci furono le innovazioni tecnologiche.intorno
al1760 fecero la loro comparsa molti nuovi congegni tra cui ricordiamo il filatoio meccanico e la
macchina vapore.questi furono il prodotto dell’inventiva del talento di brillanti operai artigiani che separò
escogitare delle soluzioni pratiche ad alcuni problemi.l’economia britannica trasse beneficio dalla
tradizione intellettuale scientifica orientata alla sperimentazione E fondata sull’empirismo.
L’industria cotoniera
In breve tempo con i progressi tecnologici sì poter creare un tessuto di cotone di qualità equivalente a
quello indiano ma di costo inferiore.vennero triplicati i dazi di importazione sui tessuti provenienti
dall’India.alla fine del XVIII secolo l’industria cotoniera contribuì molto all’aumento del reddito nazionale. Il
cotone era alla base delle relazioni commerciali della Gran Bretagna con l’Africa e le Indie, basate sulla
tratta degli schiavi africani e sull’importazione di cotone grezzo indiano che veniva poi lavorato in
Inghilterra ed esportato con il prodotto finito.
La macchina a vapore
L’industria tessile progredì grazie un’altra invenzione ancor più decisiva: la macchina vapore, brevettata
da James watt nel 1775 con la quale l’energia termica veniva convertita in energia meccanica, fino ad
allora fornita unicamente dai mulini ad acqua o dal legno che arde. Inizialmente la macchina vapore
venne utilizzata per l’estrazione del carbone, consentendo di raggiungere le riserve di carbone sempre
maggiore profondità (difficili da raggiungere per via dell’acqua), grazie anche alla strada ferrata si
trasportava il carbone . Successivamente l’impiego della macchina a vapore si diffuse in molti settori, dal
comparto tessile e l’industria del ferro. Fu poi migliorata e nel 1796 L’ingegnere inglese Richard Trevithick
fu in grado di progettare e costruire la prima locomotiva a vapore (Primo tratto ferroviario collega Napoli a
portici) . Allo stesso tempo venne migliorata l’energia idraulica, principale fonte di energia per lo sviluppo
dell’industria tessile. Nel 1823 si giunse alla costruzione della prima turbina che permetteva di trasformare
l’energia idraulica in energia meccanica .
Mercato nazionale
Il diffondersi del lavoro salariato nelle campagne nella città, la crescita dei redditi e la crescita
demografica determinarono la formazione di un vivace mercato interno. Ci fu un miglioramento
delle reti di trasporto, le reti viarie e i canali navigabili (utili per il trasporto di materiali pesanti
come il ferro e il carbone ) furono ampliate .
Mercato internazionale
Nel corso del settecento l’Inghilterra aveva conquistato una posizione dominante nei grandi
traffici commerciali, specie in quelli d’oltre mare che vedevano Londra il centro dell’economia
mondiale. Il commercio produceva enormi profitti e la vittoriosa conclusione della guerra dei sette
anni aveva contribuito alle fortune dell’Inghilterra.il controllo di nuovi territori assicurarono un
rifornimento più semplice delle materie prime per le manifatture e anche un ampio mercato di
vendita per i prodotti finiti .