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L’idealismo

1. Caratteri generali dell’idealismo

L’idealismo è un movimento filosofico e culturale sviluppatosi nei primi anni del XX secolo. Tale movimento
coinvolse varie dottrine filosofich, le quali avevano come comune denominatore due elementi base:
 Il ridurre la realtà a sensazione, ad un’idea, un pensiero;
 Si pone come antagonista del positivismo, sviluppatosi nella seconda metà del XIX secolo.
Tuttavia tale movimento, proprio per la varietà di dottrine ad esso appartenenti, non può essere unilaterale.
Il termine idealismo tende ad indicare anche coloro che dimostrano l’identità fra Dio e il mondo, fra spirito e
natura, ragione e realtà. Le tipologie di idealismo che seguirono tale ottica furono:
 L’idealismo anglo-americano, il quale si prefissava di dimostrare che il fosse governato dalle regole
dell’infinito;
 L’idealismo italiano, il quale invece procede per via opposta all’idealismo anglo-americano, sostenendo che il
finito è realtà solo se questi manifesta infinito, ovvero l’unica realtà.

2. L’idealismo inglese e americano

L’idealismo inglese e americano vide come esponenti dapprima Thomas Carlyle e Ralph Waldo Emerson, tuttavia
coloro che diedero il vero imput a tale movimento furono Green,Bradley e Royce. Tutti e tre i filosofi arrivarono
alla conclusione che vi fosse una coscienza assoluta che regolasse i meccanismi e le regole del mondo finito, anche
se in modo completamente diverso:

1. Green confutò sia l’empirismo sia l’evoluzionismo sostenendo che, se il reale si riconduce ad idee o sensazioni,
non si possono determinare nessi fra le idee (empirismo)1 e i fatti (evoluzionismo)2 che costituiscono la coscienza
umana. Siccome questa è una condizione per la quale si può individuale la molteplicità, la mutavolezza e lo
scorrere del tempo, questa è infinita ed è esterna al mondo ed agisce per mezzo dell’uomo;
2. Bradley sosteneva che il mondo finito è costituito da relazioni apparenti, le quali sono inconcepibili e
contraddittorie all’uomo. Da ciò si potrebbe dedurre che il reale non è altro che l’insieme di tali relazioni, le quali
rendono questi contraddittorio. Con questa affermazione si arriva ad un assurdo (in quanto la realtà non può essere
contraddizione) e quindi Bradley suppone che vi sia una coscienza che racchiude tutti i caratteri del mondo finito e
ne elimina la contraddittorietà;
3. Royce, seguendo un ragionamento analogo compiuto da Green e Bradley, afferma che vi è una coscienza infinita
che completà il mondo finito e nè corregge gli errori.
1
Empirismo: in tale contesto, esso affermava che lo spirito umano è costituito da da idee atomisticamente
concepite e derivatnti da sensazioni;
2
Evoluzionismo: in tale contesto, esso afferma che ogni realtà è un processo evolutivo in cui i fatti sono
concatenati fra loro

3. L’idealismo italiano

L’idealismo in Italia si diffuse nei primi anni del ‘900 partendo dall’heghelismo. I maggiori diffusori
dell’heghelismo italiano furono Augusto Vera e Bertrando Spaventa.
Quest’ultimo ebbe grande importanza in quanto espanse la cultura filosofica in un contesto europeo, sostenendo
che la filosofia dovesse non solo conciliare armonicamente le varie opposizioni filosofiche (e quindi essere
universale), ma anche di trarre ispirazione dal modello filossofico della Germania.
Il contributo più grande dato a questi (Spaventa) fu la riflessione sulle prime tre categorie della logica hegheliana,
ovvero l’essere, il nulla e il divenire.
A partire dalla base del heghelismo, due filosofi italiani, Croce e Gentile, riuscirono a dare originalità al
movimento. La partenza dei due filosofi fu quella di mutare la dialettica hegheliana soffermandosi prettamente
sullo Spirito.

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