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FAQ - DOMANDE SU MARX

1. Prof, sono arrivato alla fine...e proprio alla fine non ho capito da cosa consiste l'attribuzione del
termine "rozzo" che Marx da alla prima fase del comunismo...
2. Salve prof, domandina x lei Ho capito bene le differenze tra Marx ed Hegel, xò nn ho capito bene
le analogie.. Marx riconosce a Hegel molti meriti fra cui qllo di intendere la realtà come una
totalità-storico-processuale..Solo che lei mi sembra avesse detto altro nelle spiegazioni solo k nn ho
fatto in tempo a scriverlo
3. Salve prof, finalmente sono tornata giusto in temp oper farle una domandina:
Ma le varie interpretazioni (nel manuale sono 3) del rapporto tra struttura e sovrastruttura le
abbiamo fatte, o per lo meno, sono da fare??
4. prof scusi ma la critica che fa ad hegel è importante??? perchè ho capito ben poco purtroppo.....
5. prof nn ho capito anche un'altra cosa; perchè marx si distacca o meglio come arriva al
materialismo storico?
6. quale inoltre il ruolo del materialismo storico?
7. volevo chiederle un'altra cosa; la caduta del saggio del profitto non mi è ben chiaria, può in due
paroline riassumerla?
8.. prof un chiarimento......... marx è contrario alla politica liberale perchè si ha una situazione di
tutti contro tutti??????''
9. qualcuno può darmi una piccola spiegazione del paragrafo 7.3, dialettica della storia, struttura e
sovrastruttura????
10. Cosa si intende per statica sociale e dinamica sociale e che rapporto c’è tra economia e sviluppo
storico?
11. prof non ho capito l'ultima parte del paragrafo 4 dove parla di rivoluzione proletaria brevemente
me lo può spiegare grazie in anticipo per l'aiuto

RISPOSTE
1. COMUNISMO ROZZO:semplificando possiamo dire che Marx usa il termine di rozzo nel senso
che non realizzza ancora la vera società comunista, ma una forma in cui prevale ancora la proprietà.
Infatti tutto è di proprietà dello stato e gli uomini non sono individui ancora liberi, ma tutti salariati
alle dipendenze dello stato che ha il controllo assoluto dei mezzi di produzione (dittatura del
proletariato). Dopo questa fse, necessaria secondo Marx per realizzare la trasfoprmazione sociale, ci
sarà la oscietà comunista vera e propria, in cui ciascun individuo conterà per quel che è, non si sarà
una uguaglianza che livella tutte le differenze individuali, ma a ognuno sarà dato secondo le sue
necessità e ognuno darà secondo le sue capacità ... quindi libero sviluppo in ciascun individuo delle
sue personali capacità creative, lavorative, intellettuali, ecc. ecc. non più tutti uguali sotto la tirannia
dello stato (prima fase)

2. MARX - HEGEL: Marx riconosce ad Hegel vari meriti:


A. avere una concezione dinamica e non statica della realtà. Mentre Feuerbach non considera
l'uomo nella sua storicità, Hegel ritiene che l'uomo sia prodotto di un processo storico e che la realtà
si caratterizzi come un divenire storico, quindi è esatto dire che, il fatto che Hegel ritenga la realtà
una totalità storico processuale, sia ritenuto un merito da parte di Marx;
B. Altro merito di Hegel è per Marx aver scoperto che la legge che determina il processo storico,
che ne produce il divenire, sia data dalla opposizioni, dal fatto che nella storia forze opposte entrino
in conflitto determinando così l'emergere di nuovi fenomeni e il divenire. In pratica Hegel avrebbe
avuto ilmerito di scorpire che la legge della storia è la dialettica;
C. Hegel riconosce anche l'importanza del lavoro e del contesto sociale nel determinare l'identità
dell'uomo. L'uomo è soprattutto un essere sociale e non come pensava Feuerbach un essere naturale.
Inoltre l'evoluzione umana si caratterizza per la capacità dell'uomo di trasformare l'ambiente
attraverso il lavoro.
3. RAPPORTO STRUTTURA SOVRASTRUTTURA: Basta ricordarsi che vi sono diverse
interpretazioni riguardo al livello di determinismo con cui la struttura condiziona la sovrastruttura:
a) Interpretazione deterministica: la struttura determina in tutto e per tutto la sovrastruttura che è
priva di qualsiasi autonomia, pertanto tutta la storia sociale si riduce all'economia;
b) determinismo debole: pur essendo la struttura a svolgere un ruolo di determinazione causale ne
confronti della sovrstruttura (religione, politica, cultura, ecc. ecc.) non si tratterebbe di un rapporto
così rigido e passivo, in quanto avverrebbe in molteplici modi e forme e anche in tempi non
immediati, quindi la sovrastruttura possiede una sua autonomia pur essendo cmq determinata dalla
sovrastruttura;
c) metodo storiografico: in realtà la sovrastruttura è, almeno in parte autonoma rispetto alla
struttura; solo che è opportuno considerarla come risultante dall'azione causale della struttura per
poter così fornire una spiegazione dei fenomeni storici che sono molto complessi e chiamano in
causa molteplici variabili (psicologiche, economiche, culturali, artistiche, demografiche, ecc. ecc.).
Dato che la variabile economica è la più importante, si può facilmente spiegare lo sviluppo della
storia riconducendo le altre a questa, si tratterebbe quindi di una scelta di metodo che non comporta
necessariamente una totale subordinazione della sovrastruttura alla struttura..

4. CRITICA AD HEGEL: la critica di Marx ad Hegel è identica a quella che feuerbach fa ad Hegel,
lo acusa di misticismo logico e ritiene necessario capovolgere la filosofia hegeliana, proprio
identico. Poi ci sono alte critiche e rilievi: considerare l'uomo e le contraddizioni della storia in
astratto e non com situazioni concrete di clasi concrete che si scontrano e entrano tra loro in
conflitto. Ma gli riconosce anche dei meriti: aver capito il carattere processuale della storia, aver
capito l'improtanza del lavoro come fattore caratterizzante la civiltà umana e la sua interazione con
l'ambiente (me o avevi pure chiesto quando l'ho spiegato in classe); aver capito che lo sviluppo
storico è determinaot dalla contraddizione (cioé dalla lotta tra le classi)

5. MATERIALISMO STORICO: perchè non accetta il materialismo di Feuerbach in quanto non è


vero, secondo Marx, che l'uomo sia determinato dalla natura materiale, in realtà l'uomo è
determinato dai rapporti che intrattiene con gli altri, cioé dal carattere sociale della sua esistenza e
dalle condizioni storiche, sono le condizioni materiali della sua esistenza (e non quelle spirituali),
cioé mangiare, dormire, riprodursi, procurarsi ilnecessario per nutrirsi, che lo condizionano, ma
queste condizioni variano storicamente e non sono determinate dalla natura. in altri termini l'uomo e
la storia hanno un carattere dinamico e non statico come pensava hegel, cioé la storia e l'uomo in
essa, mutano continuamente, ma questo nel materialismo di feuerbach non traspare, ecco perché
Marx precisa il suo materialismo defininendolo storico.

6. RUOLO MATERIALISMO STORICO: grazie al materialismo storico Marx offre una


interpretazione del divenire storico che gli consente, secondo lui, di individuare gli elementi cu cui
si fonda l'esistenza di ogni società, cioé la struttura (modi di produzione e rapporti di produzione) e
la sovrastruttura (data dalle altre dimensioni della società: religione, cultura, politica, arte, ecc. ecc.)
e la legge di sviluppo della storia, cioé la contraddizione tra modi di produzione e rapporti
produttivi. Gli consente inoltre di diagnosticare i limiti della società capitalistica e prevederne la
fine.

7. CADUTA SAGGIO PROFITTO:


dato che il capitalista non può aumentare il suo profitto abbassando il salario all'infinito (deve dare
all'operaio almeno il necessario per mantenersi in vita) o aumentando a dismisura l'orario di alvoro
(esiste un limite fisiologico al di sora del quale un essere umano non può andare col lavoro), il solo
modo per aumentare il plusvalore e quindi il profitto è adottare tecnmologie che garantiscano un
aumento del valore prodotto a parità di ore di lavoro e salario (quindi macchine capaci di produrre
di più in meno tempo ecc. ecc.). Questo significa che il capitalista deve spendere di più per il loro
acquisto, quindi aumenta la quantità di capitale costante, ma se aumenta la quantità di capitale
costante di min uisce il saggio di profitto (infatti questo è il risultato della sottrazione al valore del
bene della somma di capitale variabile e capitale costante). Non solo, data la concorrenza tra
aziende che caratterizza la fase del capitalismo a ui Marx si riferisce, la spesa di capitale costante
per comprare macchine e tecnologie sempre più efficenti, aumenta continuamente, quindi diminuirà
costantemente il profitto, fino a divenire minimo e a determinare il crollo del sistema produttivo
capitalista

8. MARX E IL LIBERALISMO: si Marx considera negativamente l'individualismo esasperato cui


conduce il liberalismo poiché, secondo lui, questo ha come conseguenza che le risorse saranno 9in
mano a pochi e questi pochi avranno il controllo della società e anche dello stato, che non sarà una
istituzione neutrale che porterà avanti una politica mirante al bene comune, ma sarà controllata dalla
classe egemone e farà solo gli interessi di questa

9. Dialettica Storica, forze produttive e rapporti di produzione e struttura sovrastruttura


MRK Marx ha definito la statica sociale come il rapporto necessario che esiste tra forze di
produzione (mezzi e manodopera) e rapporti di produzione/proprietà, che, nella società moderna,
corrispondono rispettivamente a proletariato e classe borghese-capitalista.
- carletto individua in questa opposizione di classi, in questa dialettica (da qui, dialettica della
storia), il vero motore della storia -intendo storia come concetto contenitore di altri aspetti della
realtà, come filosofia, religione ecc ecc -:
- quando il rapporto tra forze di produzione e classe detentrice dei rapporti produttivi è in equilibrio,
allora si ha una sorta di "stasi storica" nella quale le classi subalterne non "si ribellano" ancora alla
classe egemone, in quanto l'interdipendenza statica l'uno nei confronti dell'altro non dà luogo a
sviluppo dinamico. pensa al feudalesimo e ai servi della gleba... nel medioevo profondo non ci sono
state grandi rivoluzioni..
- quando invece il rapporto si squilibra perchè (soprattutto) i mezzi di produzione diventano
tecnologicamente migliori, allora si è in presenza di una nuova forza produttiva che preme perchè i
rapporti di produzione e i loro detentori cambino: quando cambia il "modo di produrre" cambia
necessariamente la società... pensa alla rivoluzione francese.
- in questo modo, con l'opposizione di classe, la storia arriva a certi nodi fondamentali che marx
individua nelle rivoluzioni... quella francese ha portato la storia da società feudale a società
borghese; ora lui prospetta una rivoluzione comunista per passare dalla società borghese a quella
proletaria.
- poi, il manuale fa un elenco di tipi di società corrispondenti a modi di produzione diversi... parte
da vari presupposti storici che valgono da "dati" dei quali marx si serve per dedurre la necessarietà
del socialismo..
- infine, il libro fa varie precisazioni sulla natura della dialettica di marx: essa è materialista (in
quanto si basa sui dati concreti dell'economia e delle sue meccaniche) e non teorica-ideale come
quella hegeliana; trova nelle classi le due parti fondamentali da cui scarurisce l'opposizione; e torna
di nuovo a dire che il motore della storia è l'interazione delle parti della struttura...

10. STATICA E DINAMICA SOCIALE, RAPPORTO ECONOMIA E SVILUPPO STORICO


(STACH) Dopo aver definito la "statica economica" e cioè in modo atemporale come funziona
l'economia (struttura e sovrastruttura => forze produttive e rapporti di produzione, etc.) si arriva alla
dialettica storica, cioè a come la "storia si evolve".
Ora, Marx, come saprai, vedeva nell'economia il fulcro (struttura) della società ed è di questo che
appunto si occupa per spiegarne l'evoluzione.
In sintesi:
La legge dinamica evolutiva che caratterizza la società viene definita dialettica ed è guidata dal
rapporto che vi è tra forze produttive e rapporti di produzione.
a) Quando vi è conformità fra di essi, si ha una situazione di equilibrio
Cioè, quando le forze produttive trovano un buon sistema di "leggi" che ne regolano il lavoro, si ha
una situazione d'equilibrio
b) Quando, a causa del fatto che le forze produttive (“guidate” dalla tecnologia) si sviluppano in
modo più veloce dei “rapporti di produzione” e cioè quando le “leggi” che gestiscono il “come
produrre” sono troppo vecchie rispetto alla tecnologia e la ostacolano, ecco che avviene una
trasformazione rivoluzionaria.
Ovviamente, questo “scontro” può essere interpretato in chiave sociale e culturale (“le battaglie
delle idee”) come lo scontro tra la classe egemone (che gestisce il “come” produrre e cioè i rapporti
di produzione) e la classe in ascesa (gli operai).
In altre parole, quando la “burocrazia” sta stretta a coloro che realmente operano, si ha la
trasformazione.
Partendo da questo meccanismo, Marx individua 5 “formazioni economico sociali”: la comunità
primitiva, la società asiatica, quella antica, quella feudale e quella borghese.
Queste non costituiscono però delle tappe “necessarie” cioè alcune società possono aver saltato una
di quelle tappe ma sono comunque dei gradini che spiegano qual è la concezione della storia per
Marx:
“Una totalità processuale necessaria” che tende ad un risultato finale.. (quale sarà secondo te?)
Ovviamente però, mentre per Hegel era lo Spirito a guidare la “razionalizzazione” della società nel
corso della storia, per Marx, molto più concreto, è l’organizzazione economica!

11. RIVOLUZIONE PROLETARIA E PROPRIETÀ PRIVATA: (YUME) Da quello che ho capito,


Marx pensa che la causa della disuguaglianza nella società sia dovuta alla proprietà privata e che
l'unico modo per ristabilire l'uguaglianza sia la rivoluzione fatta dal proletariato, che è la classe più
penalizzata dalla società borghese e capitalista. Perciò, grazie alla rivoluzione, si raggiungerà una
parità, che però non sarà solo formale (cioè solo sulla carta...) come nella società capitalista*, ma
reale. Si può fare l'esempio dello Stato, di fronte al quale i cittadini dovrebbero avere gli stessi
diritti, ma che in realtà è controllato dai ceti più potenti...*
come dice Yume, solo il proletariato è quella classe che, rivoltandosi per il proprio interesse,
compie anche l'interesse dell'intera società. Infatti il proletariato, per liberarsi dalla propria
condizione di sfruttamento, deve necessariamente abolire la proprietà privata, che è la causa che
determina la sua condizione di sfruttamento, ma in questo modo, secondo Marx, elimina anche per
il futuro qualsiasi condizione di ingiustizia e sfruttamento e quindi liberando se stessa libera ogni
altro uomo perché ha eliminato quella che in ogni tempo è stata la causa dell'ingiustizia e dello
sfruttamento, appunto la proprietà privata

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