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FEUERBACH
Vita e opere
Ludwig Feuerbach nacque a Landshut, nella Baviera,nel 1804. Studiò prima teologia e poi filosofia a
Berlino sotto la guida di Hegel. Ad Erlangen si laureò in filosofia e poi ottenne la libera docenza. Nel 1829
iniziò la sua carriera di docente universitario ma nel 1830 faceva uscire anonima un'opera, Pensieri sulla
morte e l'immortalità, che gli troncò la carriera accademica. Continuò allora a scrivere diverse opere di
storia della filosofia (Storia della filosofia da Bacone a Spinoza; le monografie su Leibniz e su Bayle ecc.),
sperando in una riabilitazione. Nel 1837, fallito l'ultimo tentativo di essere nominato professore
straordinario ad Erlangen, si ritirò a vita privata a Bruckberg, dove visse per 24 anni. Compose intanto i
suoi scritti più noti: L'essenza del Cristianesimo (1841), Tesi per una riforma della filosofia (1842), La
Filosofia dell'avvenire (1843), L'essenza della religione (1845). I moti del 1848 lo riportarono alla ribalta: fu
chiamato per alcuni mesi dagli studenti di Heidelberg perché tenesse un corso sulla filosofia della religione
ed egli accettò. Ritornò poi a Bruckberg ad occuparsi della pubblicazione delle sue opere complete. Si
trasferì a Rechenberg e qui morì il 13 Settembre 1872.
La filosofia dell’avvenire
La critica della filosofia hegeliana e la critica della religione aprono lo spazio alla filosofia dell’avvenire,
cioè all’antropologia.
La filosofia di Feuerbach vuole essere un completo rovesciamento della filosofia religiosa e dell’idealismo
hegeliano. L’inizio della filosofia non deve più essere Dio o l’Assoluto ma l’uomo, determinato e concreto.
L’uomo è un essere naturale, reale, sensibile, e come tale deve essere considerato dalla filosofia che non
può ridurlo ad un concetto o a puro pensiero o a sola razionalità ma deve considerarlo integralmente, cioè
come un uomo dotato di corpo e sensibilità. La nuova filosofia di Feuerbach vuole essere un umanesimo
naturalistico: è l’uomo l’unico vero oggetto della filosofia. "La vera dialettica – sostiene Feuerbach – è un
dialogo tra l’io e il tu". Non ha nulla a che vedere con assoluto, essenze e simili. Se poi l’uomo è un essere
sociale, allora l’amore è la passione dominante dell’uomo stesso. Dunque l’amore per l’uomo, la
filantropia, deve essere lo scopo principale della filosofia.