Sei sulla pagina 1di 2

Maladaptive Daydreaming, Dissociazione e Disturbi Dissociativi

Il maladaptive daydreaming (sogno a occhi aperti maladattivo) è stato al centro di


una serie di studi. Somer e colleghi hanno riscontrato che il maladaptive
daydreaming è caratterizzato da un’intensa attività di sogno a occhi aperti che
occupa molte ore al giorno, causa distress in misura significativa e interferisce con il
funzionamento. Inoltre, è accompagnato da comorbidità in misura consistente. Che
cos’è il maladaptive daydreaming e le sue forme di comorbidità Può essere
differenziato dal normale sogno a occhi aperti sia tramite questionari di
autovalutazione sia con un’intervista strutturata che integra i criteri diagnostici
proposti per il disturbo. Il sogno a occhi aperti comporta un mondo interiore
complesso con molti personaggi e trame elaborate. Il sogno a occhi aperti ha un
aspetto di dipendenza o compulsivo, ma la persona si rende conto che si tratta di un
mondo interiore e di fantasia e non confonde tale dimensione con la realtà esterna.
In uno studio, le forme di comorbidità più frequentemente associate al maladaptive
daydreaming sono state il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (76,9%), i
disturbi d’ansia (71,8%), il disturbo depressivo maggiore (56,4%) e il disturbo
ossessivo-compulsivo (OCD; 53,9%). Al momento gli autori non hanno una teoria che
spieghi perché queste siano le forme più comuni di comorbilità. Dal punto di vista
clinico, sembra che il maladaptive daydreaming sia spesso una via di fuga da
circostanze di vita deprimenti e ansiogene, e il sogno a occhi aperti è spesso
descritto come di natura compulsiva. Forse, in un sottoinsieme di individui che
riportano maladaptive daydreaming, il disturbo da deficit di attenzione e iperattività
è una conseguenza della grande attenzione rivolta ai sogni a occhi aperti e al mondo
interiore. Studi attuali sul maladaptive daydreaming Per le conoscenze odierne, si
tratta semplicemente di osservazioni e riflessioni cliniche, non di teorie formali. Ad
oggi, nessuno studio ha analizzato le relazioni reciproche tra il maladaptive
daydreaming e i disturbi in comorbidità con esso: Quanto è frequente il maladaptive
daydreaming in campioni di individui con vari disturbi del DSM-5? È importante
conoscere la frequenza della comorbidità tra due disturbi in entrambe le direzioni.
Questo perché il disturbo A potrebbe essere comunemente associato al disturbo B,
mentre il disturbo B potrebbe accompagnare raramente il disturbo A. Le percentuali
relative di comorbidità possono aumentare l’indice di sospetto per l’altro disturbo
più in una direzione che nell’altra. Inoltre, se il disturbo A è comunemente in
comorbidità con il disturbo B, ma B è raramente in comorbidità con A, questo
influenzerà la necessità di misurare entrambi i disturbi nella ricerca, a seconda che la
ricerca si focalizzi su A o B. Per comprendere appieno le relazioni tra due disturbi è
necessario conoscere i tassi di comorbidità in entrambe le direzioni. Nello studio di
Somer e colleghi, la frequenza dei disturbi dissociativi nel campione caratterizzato
da maladaptive daydreaming era del 12,8%. Sulla base della nostra esperienza
clinica, tuttavia, abbiamo pensato che il maladaptive daydreaming potesse essere
abbastanza comune nel disturbo dissociativo dell’identità. Il disturbo dissociativo
dell’identità e il maladaptive daydreaming hanno caratteristiche in comune, ma
anche differenze di fondamentale importanza. Nonostante le chiare differenze tra i
due disturbi, in alcuni casi di disturbo dissociativo dell’identità con molti stati
dell’identità, la complessità e l’elaborazione dei personaggi interiori e le loro
interazioni possono somigliare a quelle del maladaptive daydreaming.

Autore: Colin Ross psichiatra e psicoterapeuta - è un clinico, ricercatore, autore e


docente di fama internazionale nel campo della dissociazione e dei disturbi legati al
trauma. Attualmente, sta portando avanti un programma terapeutico sul trauma
presso l'ospedale UBH di Denton. È autore di oltre 260 articoli professionali e 36 libri
ed è un past President della International Society for the Study of Trauma and
Dissociation (ISSTD).

Potrebbero piacerti anche