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deficit dell’attenzione e
iperattività
Dott.ssa Venusia Guber
Psicologa – Psicoterapeuta Cognitivo -
Comportamentale
Mediatrice Civile
Tutti i bambini esplorano ed interagiscono
con l’ambiente, attuando comportamenti
di distrazione e commettendo errori, ma
questi sono comportamenti utili allo
sviluppo psicofisico del bimbo, per cui
devono essere incoraggiati.
Sorge però un problema nel momento in
cui tali comportamenti diventano pervasivi
e incessanti, attuati in ogni contesto (a
scuola, in casa, negli ambienti di gioco),
impedendo così la realizzazione di funzioni
più complesse
La diffusione dell’ADHD: realtà o mercificazione?
L’importanza di imparare a riconoscerla!
La diffusione dell’ADHD
Un articolo dell’APA (American
Psychology Association), ci spiega che:
“Negli Stati Uniti, dal 2011 al 2012, le
prescrizioni di farmaci per il trattamento del
disturbo da deficit di attenzione/iperattività
(ADHD) … e altri stimolanti, hanno subìto un
aumento vertiginoso (il farmaco più famoso, il
Ritalin, 800% in 15 anni), al punto che la
domanda ha superato l’offerta”.
La diffusione dell’ADHD
“Dalla fine del 1980 e 1990, diversi stati americani
hanno approvato delle leggi che hanno cambiato la
filosofia e l'approccio della scuola alla problematica:
gli istituti scolastici vengono premiati e dunque
finanziati, in base alle performance degli studenti.
Per questo, se molti allievi vengono diagnosticati
come affetti da ADHD, la scuola ottiene sostegni
economici maggiori per i tutor o per formare classi più
piccole. In sostanza, fare maggiori diagnosi di ADHD
permette di migliorare le prestazioni della scuola.
Questa riforma dell'istruzione, probabilmente ha
giocato un ruolo importante sull’aumento delle
diagnosi di ADHD”.
Di cosa ci occuperemo
IL BAMBINO LIVELLO DI
CON QUESTE AUTOSIMA
CAPACITA’ DI PROBLEMATICH
RISPONDERE IN E NON RIESCE A
MODO POSITIVO REGOLARE
A CERTE
EMOZIONI
IL SUO
RISPOSTE
COMPORTAMENT
PRECIPITOSE E
O MOTORIO
IMPULSIVE
Quadro clinico: iperattività
incapacità di stare fermi
attività motoria incongrua e non poco
finalizzata
gioco rumoroso e disorganizzato
iperverbalità
sensazione soggettiva di tensione (sia
negli adolescenti che negli adulti)
limitate possibilità di inibizione motoria
Quadro clinico : impulsività
difficoltà di controllo comportamentale
difficoltà nell’attendere la gratificazione
scarsa capacità di riflessione
difficoltà a rispettare il proprio turno
tendenza ad interrompere gli altri e ad
essere invadente
difficoltà a valutare le conseguenze delle
azioni
Difficoltà ad attendere la fine di una
domanda per rispondere
tendenza ad esporsi a situazioni di rischio o
pericolo, con possibili danni fisici
Comorbidità nell’ADHD
Quadro clinico: disattenzione
facile distraibilità
difficile esecuzione di compiti scolastici,
attività quotidiane e gioco
difficoltà nel seguire un discorso
difficoltà di auto organizzazione
interruzione di attività appena iniziate
evitamento di attività che richiedono
sforzo cognitivo
ridotta motivazione
Quadro clinico: difficoltà relazionali
Emarginazione da parte dei coetanei
scarse amicizie durature
tendenza all’isolamento
rapporti con bambini più piccoli o più
instabili
incapacità o difficoltà o cogliere o
decodificare/ interpretare indici
sociali non verbali
I sintomi
devono esordire nei primi 6 anni di vita
ed essere stabili
devono essere più gravi di quelli rilevati
negli altri bambini della stessa età
devono essere presenti in diversi contesti
(per es.: famiglia, scuola)
devono creare significativi problemi nella
vita quotidiana
Caratteristiche in tarda adolescenza –età adulta: si riduce
l’iperattività, ma rimane la componente inattentiva
ed elementare
come è il rapporto con gli altri bambini
conoscere lo stile educativo dei genitori (presenza di
comportamenti direttivi-coercitivi , permissivi/
lassisti o incoerenti/ contraddittori)