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LA SCHIZOFRENIA

• Schizofrenia = mente divisa (Bleuer)


• Caratterizzata dalla disgiunzione degli
aspetti cognitivi della personalità da quelli
affettivi ed emozionali
• Incidenza: 1% della popolazione mondiale
La schizofrenia: definizione OMS
I disturbi schizofrenici sono caratterizzati in genere da
alterazioni della percezione, del pensiero e da affettività
inappropriata ed appiattita. Lo stato di coscienza e le capacità
intellettuali sono di solito mantenuti, anche se con il passare
del tempo possono comparire dei deficit cognitivi. Il disturbo
riguarda le funzioni basali che danno al soggetto il senso
d'individualità, unicità ed autodirezione. I pensieri più intimi, i
sentimenti e le azioni sono spesso vissuti come condivisi o
conosciuti dalle altre persone e si possono sviluppare dei deliri
secondari in cui forze naturali o sovrannaturali sono ritenute
essere in azione per influenzare le azioni ed i pensieri del
soggetto in modo spesso bizzarro. Il soggetto può vedersi
come il centro di tutto quello che succede.
Le allucinazioni, specialmente uditive, sono comuni e
possono commentare il comportamento ed i pensieri
dell'individuo. La percezione è spesso disturbata in altri modi:
i colori o i suoni possono sembrare oltremodo vividi o alterati
qualitativamente, caratteristiche irrilevanti di cose ordinarie
possono sembrare più importanti dell'oggetto o della
situazione nel suo insieme. Nello stadio iniziale la perplessità
è comune e spesso conduce a credere che le situazioni di
tutti i giorni possiedano un significato speciale, solitamente
sinistro, e diretto al soggetto. Nel caratteristico disturbo
schizofrenico del pensiero, aspetti marginali ed irrilevanti di
un concetto globale, che sono trascurati nell'attività mentale
normale, sono portati in primo piano ed utilizzati al posto di
quelli che sono rilevanti ed appropriati alla situazione. Il
pensiero diventa quindi vago, ellittico, oscuro e la sua
espressione nel discorso è spesso incomprensibile.
Deragliamento ed interruzione del pensiero sono spesso
frequenti ed i pensieri sembrano essere sottratti da qualche
forza esterna. L'umore è caratteristicamente incongruo,
capriccioso e fatuo. L'ambivalenza ed il disturbo della
volontà possono comparire come inerzia, negativismo o
stupore. Può esserci catatonia. L'esordio può essere acuto,
con comportamento gravemente disturbato oppure può
essere insidioso, con uno sviluppo graduale di idee ed
atteggiamenti bizzarri. Il decorso della patologia è
estremamente variabile e non conduce inevitabilmente alla
cronicità ed al deterioramento. In una percentuale di casi,
che può variare nelle diverse culture e popolazioni, l'esito è
rappresentato dal completo, o quasi completo, recupero.
Entrambi i sessi sono interessati in maniera quasi simile, ma
l'insorgenza tende ad essere più tardiva nelle donne.
I sintomi della schizofrenia
• Sintomi positivi: • Sintomi negativi:
– Deliri, spesso di natura – Isolamento dalla vita
paranoica (persecutori, di sociale
grandezza, di riferimento, – Appiattimento emotivo
di lettura del pensiero).
– Allucinazioni, spesso di
tipo uditivo
– Disordini del pensiero, che
inducono l’individuo a
trarre conclusioni irrazionali
Diagnosi di schizofrenia
• Manifestazioni continua della malattia per
almeno 6 mesi
• Almeno un episodio psicotico con:
– Convinzioni aberranti (persecuzione, comando
della azioni da parte di una forza esterna)
– Allucinazioni (soprattutto uditive, commenti alle
proprie azioni)
– Alterazione del corso dei pensieri (perdita
delle associazioni di idee, povertà di linguaggio)
Evoluzione della malattia: dati OMS
Circa un terzo delle persone che si ammalano di
schizofrenia guarisce, tornando a svolgere la vita
precedente alla crisi senza ulteriori ricadute.

Un terzo guarisce con difetto: deve continuare a prendere


farmaci e ha una riduzione del rendimento sul lavoro e nella
qualità della vita sociale.

Un terzo infine ha un’evoluzione verso la cronicità: ha


difficoltà molto serie a lavorare e a mantenere una rete di
relazioni sociali al di fuori della propria famiglia e
dell’ambiente sanitario.
Componente genetica
della schizofrenia
• Rischio della popolazione generale: 1%
• Familiari di I grado di schizofrenici: 15%
• Gemelli monozigoti: 30-50%
• Gemelli dizigoti: 15%
• Bambini adottati con genitori genetici
schizofrenici: 10-15%
Schizofrenia ed altri disturbi
• Dall’analisi di parenti di soggetti con
diagnosi di schizofrenia, è possibile che
dedurre che tale condizione ha fattori di
rischio genetici:
– Comuni con i disturbi dello spettro psicotico
– Parzialmente comuni con i disturbi
dell’umore
– Diversi con i disturbi d’ansia e con la
dipendenza da droghe o alcool
L’identificazione dei geni
• Analisi di linkage hanno evidenziato
numerosi loci associati a schizofrenia, a
sostegno della ipotesi di una malattia
multigenica
• Sono stati identificati alcuni geni che
possono essere coinvolti in alcuni specifici
segni della schizofrenia
I geni della schizofrenia
• DRD (1, 2, 3A):
– Recettori della dopamina
– Farmaci che bloccano i recettori cerebrali
della dopamina sono efficaci contro la
schizofrenia
• 5HT2A:
– Recettori della serotonina
– Alcuni farmaci che bloccano tali recettori sono
efficaci contro i sintomi della schizofrenia
Altri geni candidati
• COMT (Catecol-O-Metil Trasferasi)
– Modifiche del signaling della dopamina a
livello della corteccia prefrontale
• DTNBP1 (Dysbindin 1):
– Legato alla capacità cognitiva generale
– Espresso in misura ridotta nella corteccia di
soggetti schizofrenici
• DISC1 (Disrupted in schizofrenia 1)
– Alterazione della anatomia dell’ippocampo
• NRG 1 (Neuregulin 1)
– Coinvolto nella attivazione dei recettori di
alcuni neurotrasmettitori, tra cui il glutammato

Globalmente i geni descritti alterano il


processing della informazione corticale
A che serve identificare
i geni della schizofrenia?
• Creazione di farmaci specifici basati sul
difetto biochimico identificato
• Caratterizzazione del rapporto genotipo-
fenotipo
• Identificazione di fattori di rischio ambientali
che interagiscono con specifiche varianti
geniche
• Prevenzione della malattia basata sulla
identificazione dei soggetti a rischio
Non solo geni…
Gli endofenotipi della
schizofrenia
Sensory Motor Gating
Dysfunction
Incapacità di filtrare informazioni da fonti multiple
Rende il paziente incapace di adattarsi ai molteplici input
multipli che si verificano nella vita comune
Verificabile attraverso il test del potenziale evocato
uditivo P50
Presente nella maggior parte dei pazienti con
schizofrenia
Legata al cromosoma 15
Eye-Tracking Dysfunction
• Alterazione dei movimenti di
“inseguimento lento” da parte degli occhi
• Si tratta di movimenti controllati che
comportano la integrazione di funzioni
della corteccia prefrontale, del talamo e
del cervelletto
• Presenti nel 40-80% dei pazienti e nel
25%-45% dei familiari sani
• Legati al cromosoma 6
Working Memory

• La memoria di lavoro è “un sistema per il


mantenimento temporaneo e per la manipolazione
dell'informazione durante l'esecuzione di differenti
compiti cognitivi, come la comprensione,
l'apprendimento e il ragionamento” (Baddeley, 1986)
• La memoria di lavoro è fortemente compromessa
negli schizofrenici, ma anche nei loro parenti
• La regione encefalica interessata è la corteccia
prefrontale dorsolaterale
• Legata ai cromosomi 1 e 22

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