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Disturbi di personalità

Scompenso psicoticomanifestazione psicotica acuta momentanea. Se non rientra si va verso una psicosi
cronica.

Personalità o disturbo di personalità?


• Personalità: modalità duratura (come uno è fatto è fatto, il suo modo di fare è quello) di percepire,
relazionarsi e pensare sull’ambiente e su sé stessi
• Disturbo di personalità: modalità disadattata e inflessibile di percepire, relazionarsi e pensare
sull’ambiente e su se stessi che causa un disfunzionamento psico-sociale. quando ad esempio si rompono
regole sociali e da ciò si hanno anche delle conseguenze. Si esce da una regola.

Personalitàè un modo di essere in relazione all’esterno, agli altri. Ognuno di noi ha delle caratteristiche

Disturbi di personalità
• Modalità di comportamento
– durature e radicate che si manifestano come risposta costante a situazioni personali e sociali
– deviazioni significative dal modo in cui un individuo in una data cultura percepisce pensa sente e si pone
in relazione con gli altri
– associate a vari livelli di sofferenza soggettiva e di compromissione del funzionamento sociale
• Condizioni evolutive che compaiono nella tarda infanzia o nella adolescenza e si prolungano nell’età
adultanell’adolescenza non si fanno diagnosi sui disturbi della personalità, perché si attende di vedere se
certi comportamenti si rifletteranno anche in età adulta.
• Non secondari ad altre patologie psichiatriche ma acquisite a seguito di stress e deprivazioni ambientali
• Comportamenti devianti manifesti in più aree :
– cognitività (modo di percepire e interpretare le cose, le persone e gli eventi e di costruire atteggiamenti e
immagini di sé e degli altri)
– affettività (intensità e appropriatezza delle reazioni emotive)
– controllo degli impulsi e soddisfazione dei bisogni ad esempio ho fame e non riesco ad aspettare il
giusto orario
– modalità di porsi in relazione con gli altri e di gestire le situazioni interpersonali
• Deviazione pervasiva: comportamento non flessibile, che ostacola l’adattamento, disfunzionale in varie
aeree e in una vasta gamma di situazioni.

I disturbi di personalità sono quelli che hanno più di tutti una problematica relativa all’ambiente. Il
temperamento che uno ha è biologico (ereditario).
Abusi, forti traumi infantili che possono bloccare il soggetto sia a livello affettivo che cognitivo.

Anancasticoossessivo.
Quando si parla di disturbi di personalità si fa riferimento a caratteristiche diverse, con loro manifestazioni.
Disturbo paranoidesospettoso e diffidente, non si parla di delirio persecutorio!
Disturbo schizoidedistacco dalle relazioni, lontano dalla possibilità di relazionarsi. Persone chiude ed
isolate, non hanno relazioni affettive. Non soffrono di non avere relazioni, stanno bene nel loro mondo di
indifferente.
Disturbo antisocialepersone che minacciano. Bullismo. Non hanno interesse per l’altro.
Disturbo istrionicosedurre con l’intento di ottenere un beneficio secondario. Manipolatorio.
Disturbo evitanteevita il contatto con l’altro, perché questo genere di contatto produce ansia. Ci soffre di
questa cosa. Evita di farsi aiutare.
Disturbo anancastico (ossessivo)fissa e controllo della fissa. Quando l’ossessivo si aggrava si fissa su
alcuni gesti.
Disturbo dipendentenon riescono a togliersi dall’altro.
Disturbo narcisisticoprettamente maschile. Personalità di persona che ha necessità continuamente di una
platea per avere conferma dagli altri. Piacere all’altro per rassicurarsi.

Disturbo borderline di personalità


Epidemiologia
• 2-4% della popolazione generale
• 20% della casistica psichiatrica stazionaria (negli ospedali psichiatrici)può essere in comorbidità con il
consumo di sostante, patologie depressive ma sostanzialmente è una diagnosi primaria.
• 10% muore di suicidio
• F più presenti nel contesto psichiatrico
• M più presenti nel contesto delle dipendenze e giudiziario

Storia: prima descrizioni cliniche dopo glia anni 30


Disturbi borderline di personalità:
traumacome uno vive il trauma dipende da come stava in quel contesto. Ad esempio un abuso di
negligenza può avere delle declinazioni diverse. Il trauma va rimesso nel contesto.
Il motivo per cui il trauma non termina mai per il cervello è che esso lascia un residuo di un affetto non
elaborato, dissociato, che il cervello non è in grado di regolarel’ombra dello tsunami.

Criteri clinici:
•identità fragile:
immagine di sé e percezione di sé marcatamente instabili
• angoscia di separazione e di avvicinamento:
sforzi disperati per evitare un reale o immaginario abbandono con conseguente difficoltà di attaccamento
iniziano ad attaccarsi poi hanno paura di essere lasciati, difficoltà nel permanere in un binario relazionale.
Può riferirsi anche all’attaccamento terapeutico.
• relazioni interpersonali intense e instabili:
alternanza tra idealizzazione e svalutazione dell’altro
• impulsività:
spese eccessive, abuso di sostanze, sessualità promiscua, abbuffate, guida spericolata… si alternano
tristezza e rabbia
• autolesionismo:
minacce e gesti suicidari o autolesionisti il dolore fisico per qualche tempo si sposta tutto sul corpo.
• instabilità emotiva:
umore altalenante e capriccioso, irritabilità, ansia, disforia (essere un po’ giù e per difendersi diventano
lamentosi)
• vuoto:
sentimento cronico di vuoto interioreli pervade molto e poi mettono in atto comportamenti per riempire
il dolore
• rabbia intensa:
accessi di collera incontrollata con scontri fisici e risseda qui il disfunzionamento psico sociale. Spesso lo
provocano. tratto caratterizzante.
Diventano oggetto di cure quando chiedono aiuto, oppure in seguito a dei casini si accorgono che qualcosa
non va. Può essere più evidente in alcuni contesti (emotivi)ad esempio in famiglia.
Si sente che c’è un’impulsività che li ha trascinati in questi gesti.

Non sempre il disturbo borderline fa così con tutti.

Che fare?
 Riconoscere il disturbocapire la persona che si ha di fronte con i suoi bisogni
 Mantenere una relazione empatica neutra e non perdere di vista le vie di mezzo
 Non agire (non rispondere al tutto subito, esaudire tutte le richieste, sollevare immediatamente la
sofferenza)
 Non farsi coinvolgere in richieste di avvicinamento non si può diventare amici, distanza
professionale
 Non lasciarsi sedurre dall’idealizzazionead esempio una brava come te non l’ho mai incontrata

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