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Classificazione DSM-5
Disturbo delirante
Disturbo psicotico breve
Disturbo schizofreniforme
Schizofrenia
• disturbo schizo-affettivo
Il disturbo psicotico breve non può essere diagnosticato se i sintomi sono meglio
attribuibili a un disturbo dell’umore con manifestazioni psicotiche, a un disturbo
schizoaffettivo, alla schizofrenia, a un disturbo organico.
I disturbi dello spettro schizofrenico non sono gli stessi di 20 anni. Tra questi sintomi
vi sono i deliri ossia delle convinzioni o idee errate non condivisibili e persistenti
nonostante le evidenze contrarie, il paziente è fortemente convinto delle sue idee e in
questo tipo di disturbo non prevale l’idea ipotetica, il paziente non tende a ipotizzare,
altrimenti non saremmo in un caso psicotico. Il delirio NON è di natura ipotetica,
NON c’è pensiero simbolico. Nel momento in cui parliamo di delirio ci focalizziamo
sul termine anastrofè e che assume significato, tu sai cosa significa questo, ma al di là
di questo, quello che non riuscivo a capire per mesi e settimane assume significato,
diventa una rivelazione. Nei deliri non vi sono distinzioni tra sé e non sé, tra mondo
interno e mondo esterno. Nel fenomeno del delirio la cosa che spicca è il contenuto,
ad esempio il delirio dal contenuto bizzarro. Il delirio è la concretizzazione
dell’impossibilità di accedere a qualcosa che ci potrebbe far ma.. Vi sono differenti
tipologie di delirio:
delirio di persecuzione prevede la convinzione dell’individuo di essere
oggetto di una cospirazione, un inganno, una calunnia o molestia, ovvero di
essere spiato, seguito, avvelenato oppure drogato (delirio di veneficio),
ostacolato nel proseguimento dei propri obiettivi
Delirio di gelosia i soggetti sono convinti che il/la partner sia infedele e
utilizzano deduzioni errate e infondate interpretate come prove inconfutabili
del tradimento. La convinzione di base si definisce nella eventuale minaccia al
possesso esclusivo del/la compagno/a. La struttura personologica premorbosa è
caratterizzata da forte dipendenza dal partner, la vittima invece è di frequente
più attraente, più socievole o ricercata. Spesso accade che il marito delirante
accusi disturbi della funzione erettile e proietti, dunque, sulla moglie la colpa
del proprio fallimento. Gli individui mostrano frequentemente una gelosia di
tipo sessuale; nel caso di coppie conviventi od omossessuali essa può assumere
un carattere particolarmente accentuato, poiché l’incertezza di un legame non
istituzionale può più probabilmente generare il sospetto (Sims et al., 2014)
Esiste un livello riflessivo che coincide con la soggettività, con il nostro senso del sé,
non ha a che fare con la coscienza, parte dalla percezione e arriva ad un contesto che
ha a che fare con la storicizzazione. Questa coscienza presuppone alcuni elementi
ovvero io, l’altro, l’interazione con l’altro. Nella dissociazione così come nei deliri,
questi elementi mancano, e questa mancanza di separazione tra sé e non sé è un
elemento che condiziona e impedisce di costruire una soggettività. Lo spettro di
fenomeni parte da un’amnesia selettiva ad arrivare al delirio vero e proprio, tipo che
per un attimo ci stacchiamo dalla soggettività.
Dissociare significa evitare che vi sia continuità tra sé e l’altro. Ogni cosa che ci
ritroviamo a vivere lo colleghiamo con la soggettività e infatti è la soggettività che
ci consente di avere un senso di continuità.
Angoscia psicotica
Una forte componente ansiosa (angoscia pre-psicotica), indice del processo di
destrutturazione psicotica, che si associa a difficoltà di concentrazione, insonnia,
irritabilità. Il soggetto si sente pervaso da un senso di stranezza, difficoltà di
riconoscimento percettivo della realtà esterna (depersonalizzazione allopsichica),
perdita di controllo dei propri pensieri o dubbi identitari (depersonalizzazione
autopsichica), percezione di cambiamento di parti del proprio corpo
(depersonalizzazione somatica);
come risponde un paziente schizofrenico?
Adattamento attivo
Adattamento passivo il paziente vive passivamente gli stadi della schizofrenia, ad
esempio vi è uno stadio in cui è importante capire come il paziente reagisce e il
paziente cerca nuove forme per adattarsi alla realtà, ci sono dei buchi nella continuità
della propria esperienza. Vi sono più aree, ad esempio l’area dell’azione, ovvero il
paziente si ritrova a fare delle azioni che avvengono senza il loro controllo, un’altra
area importante è quella che riguarda l’affettività che risulta essere refrattaria, molto
ridotta e quindi vi è un’incapacità di gestire le emozioni, l’area compromessa è l’area
delle relazioni sociali che risulta essere ridotta. I pazienti lamentano la sensazione di
imbarazzo per non potere vivere le relazioni sociali nella maniera in cui desiderano, i
pazienti non riescono a seguire più discorsi contemporaneamente, loro cercano di
seguire un discorso ma si perdono e questo fa sì che si decontestualizzano.
Un’ulteriore area riguarda la comprensione e riconoscimento degli stati interni, il
paziente perde fiducia sulle proprie sensazioni, il paziente guarda con sospettosità i
propri stati interni.
Da un punto di vista più prettamente clinico è che però siamo di fronte a qualcosa che
sta cambiando, oggi, nel momento in cui si arriva ad avere un delirio, esso dura poco
tempo.