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Prof.

Sabatello
ADOLESCENZA E RISCHIO PSICOPATOLOGICO

Una delle caratteristiche veramente diffuse per cui una buona percentuale di casi
vengono segnalati ai servizi spcialistici riguarda gli aspetti dell'aggressività.
L'aggressività non è una patologia e spesso e volentieri è contesto-dipendente,
diventa una patologia quando supera determinate dimensioni,cioè quando si
tratta di aggressività idiscriminata, fuori contesto,un ' impulsività eccessiba allora
può essere un problema ed il segno di qualcosa che non va, ma è un sintomo non
una patologia.
Nel DSM5 cioè con il nuovo manuale che è stato licenziato nel 2013, parlando di
disturbi della condotta si parla di tratti cellus ed emotional che sono quelli definiti
tratti psicopatici, della psicopatia se ne è parlato molto poco fino a 20 anni, negli
ultimi 20 se ne è parlato con una frequenza 100 volte maggiore a quello dei
precedenti 200 anni . Kekliring nel 1949 scrive un libro intitolato The mask of
sanity dove descrive un gruppo di pazienti apparentemente ben inseriti nella
società,apparentmente senza problemi psicopatologici, ma in realtà luci dice
estremamente gravi e pericolosi, non tanto perchè violenti ma piu per degli
aspetti che hanno a che fare con l'affettività , possono essere aggressivi,non
sempre, ma soprattutto hanno una mancanza di empatia, di rimorso, sono
anaffettivi, mostrano disinteresse per il rendimento scolastico e hanno uno
sviluppo abbastanza problematico. In realtà se noi li vediamo come una
popolazione a sè stante, diventa una popolazione abbastanza preoccupante, ma lo
stesso Kekliring negli anni 60-70 ha cominciato ad occuparsi di psicopatici , ha
pubblicato la PCL cioè la psicopathy check list, strumento utilizzato per
caratterizzare queste persone, dice se invece di vederli come un gruppo
specializzato di assassini li vediamo come una dimensione continua, dispersa nella
popolazione, scopriamo come ci sono delle professioni dove avere questi tratti
come ad esempio avere una certa resistenza allo stress, non farsi troppo intenerire
dagli aspetti affettivi, avere un aspetto kellus, può essere utile entro denterminate
dimensioni, basta pensare ai poliziotti, ai militari, anche ai chirurghi, allora visto in
questo senso possono essere delle caratteristiche conosciute da smepre come il
principe di Machiavelli che è la rappresentazione delle psicopatico di successo
disposto a amicizie è affatto penril bene di stato come anche Churchill o nel libro
Io Claudio di Greibs ad esempio la moglie di Cesare Augusto era un'assassina
indiscriminata , faceva assassinare mariti,compagni, tutti i suoi rivali con la scusa
del bene di stato, dobbiamo pensare che ci posssono essere degli psicopatici
dicsuccesso come i capitani di industria, i politici, possono appartenere a questa
categoria e questo diminuisce molto lo stigma, poi chiaramente una
dimensionalità di queste caratteristiche eccessiva abbiamo allora psicopatici
pericolosi, serial killer, manipolatori, falsi con aggressività coperta a sangue freddo
come ad esempio i ragazzi di arancia meccanica, abbiamo un aggressività non
aggressiva ma calcolata ed estremamente pericolosa, se la vediamo come
dimensione continua diminuisce lo stigma,ma se la troviamo all'interno per
esempio una caratteristica fondamentale di un autore di un reato puo essere un
elemento di preoccupazione per l'outcome, cioè quello che può esere lo sviluppo.
In età evolutiva non è che non ci siano, ma di solito sono sotto il numero di 30 che
è considerato il limite di cutoff, sopra i 30 è considerato un aspetto psicopatico
importante ed è molto molto difficile trovarlo in età evolutiva perchè il testi ha
vari parametri tra cui anche l' abitudine a delinquere o determinati
comportamenti per cuiragazzi che hanno iniziato relativamente da poco perchè
sono giovani la "carriera" criminale non rientrano nelle caratteristiche delle
psicopatie elevate. Poi bisogna distinguere tra aggressività e aggressività, 20 anni
fa sono iniziati a venire dal Giappone i primi articoli sui figli che picchiavano i
genitori, dopo tanti anni in cui si parlava solamente di bambini maltrattati, abusati
e via dicendo ,dal giappone veniva l'altra parte, ciò gli adolescenti che aggradivano
i loro genitori, come abbiamo visto corrisponde ad una fase di individuazione e
separazione l'adolescenza e ci può essere un aumento di conflittualità nella casa e
anche nelle relazione più strette, ma se supera un determinato livello bisogna
iniziare a pensare che possa esserci un problema. L' aggressività in famiglia può
esprimere la disperazione di non tollerale la distanza dagli oggetti primari o la
difficoltà a non separarsene,può esere entramnbi e perciò la distanza può essere
colmata attraverso un contatto violento, se il legame con il genitore è stato quasi
simbiotico, fondato sulla dipendenza, la separazione può essere così difficile da
dover lottare in maniera aggressiva, oppure a volte l' aggressività viene scatenata
da una vicinanza eccessiva, tutti noi abbiamo una distanza di sicurezza e quetsa
puo esere molto importante per una persona sofferente, quindi se entriamo all'
interno di una vicinanza esagerata anche fisica o di semplice contatto può esere
qualcosa che scatena una reazione violenta. Il problema dalla giusta dustanza
relazionale con i pazienti è il centro della psichiatria e di tutta la medicina,
bisogna trovare uan distanza per cui il paziente non ti enta invadente nè si senta
però abbandonato e deve essere ristabilita ogni volta ad ogni rapporto con il
paziente.
L'aggressività a scuola è legata alla maggior parte delle volte a frustrazioni o
ragazzi con difficoltà cognitive che non sono state iconosciute e li porta ad una
frustrazione protratta può sfociare ad una situazione di agressività, anche il
confronto tra pari, quello che succede in adolescenza e che il sistema
motivazionale dell attaccamento si associa al sistema movitazionale agonistico,
quello di trovarsi un compagno a livello sessuale, di avere dominanza in un gruppo
di pari gli aspetti di dominanza possono essere degli elementi scatenanti, ciò che
succede in adolescenza è che il sistema motivazionale dell attaccamento si associa
al sistema motivazionale agonistico che ha tutta quanta una serie di difficoltà ad
esempio trovarsi un compagno dal punto di vista sessuale, quella di determinare
la dominanza all'interno del gruppo dei pari, di trovare il proprio spazio nel
mondo, il sitema agonistico è molto legato sull'aspetto dell'aggressivitàe e può
andare versoun aspetto depressivo perciò comportamenti di fuga, di
pacificazione , di sottomissione, ritiro dalle interazioni, convinzione di incapacità
che è l involuntary defeat strategy cioè ragazzi che si ritirano dalla relazioni con l'
altro perché si definiscono e si percepiscono essi stessi come perdenti, oppure un
assetto maniacale cioè omologo a comportamenti di sfida agonistica o trionfo
vittorioso, attivati da minacce della propria integrità, del proprio status, della
stima di sè che possono portare a degli atti violenti come tentativo di ristabilire
una situazione one hub cioe di dominanza, involuntary dominant strategy.
Più in generale l'aggressività può essere legata, sia dentro sia fuori le relazioni
parentali, a reazioni di sentimenti di rabbia o stati di confusione emotiva, lo stato
d'animo è un misto di depressione,eccitazione ,trstezza, uno stato malmostoso
dell'umore,perciò un malessere poco definito.
Tra disagio adolescenziale e insuccessocscolastico esiste una interazione specifica
molto stretta,uno dei primi segnali degli stati di malessere è proprio la caduta
delle performance scolastiche o anche della socialità che ci può esere all interno di
una situazione scolastica. Per definire una stato di malattia dobbiamo sempre
avere una perdita di qualcosa, uno stato di sofferenza, uno dei primi segnali può
essere questo, è frequente che un calo del rendimento, l'abbandono scolastico
siano legati a sentimenti depressivi consistenti in una cattiva immagine di sè ed ad
una versione pessimistica del proprio futuro, il verificarsi di una situazione del
genere merita attenzione, gli abbandoni acolastici degli adolescenti sono
sicuramenti più gravi rispetto a quellidi bambini delle elementari o delle medie in
cui spesso ci sono aspetti ansia e di separazione, in adolescenza questo è più
raro,vi sono altre motivazioni legate più a grave frustrazione oppure al confronto
con i pari percepito come molto negativo. La scuola rispecchia un ambiente
fondamentale , ci si passa molte ore, l'osservatorio all'interno della scuola ci
permette di capire lo sviluppo sereno o meno dello studente.

VANNO MALE A SCUOLA


Per gli adolescenti che vi prendono parte il mondo
della scuola rappresenta uno scenario fondamentale
all’interno del quale si snoda la propria esperienza
affettiva di relazione con i coetanei, e uno dei teatri
principali in cui vengono proiettati i propri vissuti,
sperimentate le proprie battaglie, i propri successi e le
proprie sconfitte.

• Il rapporto con l ’ insegnante, inteso come adulto


competente e con funzioni tutoriali, a sua volta è
notevolmente investito sul piano affettivo, nella misura
in cui costituisce un particolare tipo di relazione, che
per i suoi caratteri di durata, continuità e intensità si
presta fortemente a recepire e amplificare per via
transferale la proiezione di ansie, conflitti e aspettative
provenienti dal vissuto e dalla relazione con i genitori
(Iaccarino, 1993).

Gli insegnanti a volte hanno dei rapporti molto stretti e significativr con i ragazzi e
possono rappresentare dei punti di svolta per cambiare qualcosa. Nel 2005 viene
pubblicata questa ricerca sui bambini e sugli adolescenti in tutti il mondo. Il
progetto ATLAS ci dice che il mondo dal punto di vista dell'assistenza psichiatrica è
particolarmente diseguale, le risorse per la salute mentale di bambini e
adolescenti sono molto scarse e vi sono tutta una serie di problemi :Quali sono le
dimensioni del disagio mentale in età evolutiva?Come si descrive il problema in
termini di "epidemiologia "? Quali le risorse reali ?
Esiste un byass culturale importante, quello che noi riteniamo essere un disturbo
mentale non è lo stesso in tutto il mondo. Ad esempio la comunità cinese è molto
chiusa poiché i genitori non parlano italiano o anche gli stessi ragazzi, la
percezione che la gente ha del loro malessere è diversa da quella che abbiamo
noi. Anche tra colleghi quello che per noi è uno disturbo psicoptico, in cina viene
visto magari come un disturbo dell'umore o viceversa, non è così uniforme il
modo d'intendere, la stessa cosa succedeva con gli Stati Uniti, i sistemi di SM ,che
sono i sistemi di classificazione, sono stati creati proprio per questo perché un
pziente visto qui e uno visto a NY ricevava due disagnosi completamente diverse.
Nonostante queste differenze culturali che esistono, ci sono oltretutto delle
patologie che esistono in alcuni paesi e non in altri come anche degli stati affettivi
che esistono in alcuni paesi e non sono descritti in altri, ad esempio i giapponesi
hanno degli stati affettivi paritocari dovuti alla loro peculiare cultira, invece altri
sono uguali in tutto il mondo come le percentuali delle malattie psichiatriche hard
che sono le stesse in tutto il mondo. Le risorse e le politiche per la salute mentale
in età evolutiva sono enormemente disomogenee, il peso dei distrubi e la
compromissione funzionale sono molto diseuguali da un paese all'altro.
Per quanto riguarda l'abuso di sostanze è un problema attualissimo, èdifficile
pensare che possiamo considerare un completamente così diffuso si possa
continuarne a pensarlo come contro legge perché se abbiamo una percentuale di
40% di ragazzi tra i 12 e i 25 anni fa uno di sostanze risulta un problema definirlo
patologico o come un reato, in america latina per lavorare su masticavano foglie di
coca chiaramente un comportamento del genere lì non viene considerato reato,
bisogna stabilire se qualcosa è un reato meno tenendo conto di ciò che fa la
popolazione generale e delle percentuali, per quanto riguarda la dannosità è un
altro discorso, lo stato ha il monopolio su tabacchi ed alcol che sono cose
assolutamente dannose, perciò non sempre ciò che è considerato dannoso e ciò
che è considerato perseguibile coincidono. Una cosa che troviamo in tutto quanto
il mondo è che l'età di insorgenza di alcune problematiche per esempio quella
dell'uso di sostanze è la stessa, cioè dai prima dei 15 anni fino ad oltre i 25 sembra
essere l'area più sensibile sia per l'uso di sostanze, sia per l'insorgenza di un
disturbo schizzofrenico. Alcuni modi di esprimere il disagio mentalensono
sicuramente plasmate dall ambiente. Prima della rivoluzione industriale il disturbo
ossessivo compulsivo non esisteva nel mondo, esisteva la depressione, esisteva la
mania, la follia, la schizzofrenia che ancora non si chiamava così. Un esempio è l a
storia di Charlen, ragazza di 16 anni che muore in strada nel 1994 e pesa 34 chili,
fino ad allora non era mai capitata una cosa del genere semplicemente perché
non c'era in Giappone il disturbo alimentare come lo conosciamo noi in occidente,
poi piano piano con la televisone, con la trasmissione delle immagini dei modelli
culturali allora anche in Giappone hanno iniziato ad avere una percezione di come
sia il bello, di come debba essere il corpo simile a quella occidentale, è avvenuto
un colonialismo culturale quindi ad Hong Kong dalla fine degli anni 80 inziarono ad
essere presenti tutti i fattori di rischio culturali descritti in occidente fino al fatto
tragico di Charlen considerato un po’ l'evento sentinella di una trasformazione dei
modelli culturali che a loro volta modificano la percezione e la creazione stessa del
disturbo in un altro paese.
CHARLENE
Un “detonatore
epidemiologico”
I media consultano il DSM e
gli esperti occidentali
Partono inchieste,
programmi educativi,
progetti di prevenzione tutti
fondati sul costrutto
“occidentale” di anoressia
Alla fine degli anni ‘90 il
10% delle adolescenti di
Hong Kong ha un Disturbo
Alimentare diagnosticabile
con i nostri criteri
Compare, dal nulla, la fobia
del peso come motivazione
alla scelta del sintomo

Diciamo che il malessere e la sofferenza mentale ci sono sempre stato, ma il


modello di esprimere e di rappresentarlo è sicuramente plasico e si modella
secondo i modelli culturali di un determinato paese.

Il dottor Lee, Charlene e


l’anoressia a Hong Kong
“…la battaglia è persa. Il DSM e le
categorie occidentali adottate per
le malattie mentali hanno preso
decisamente il sopravvento. Nel
corso di questo processo sono
state eliminate le microculture che
influenzano il modo di esperire la
malattia nei singoli pazienti…in un
qualche momento, negli ultimi
dieci o quindici anni, la corrente è
diventata troppo forte. Credo che
si tratti di una direzione senza
ritorno”
SUICIDIO E NSSIB

Il Comportamento Autolesivo
Non Suicidario
(DSM 5)

•5 o più episodi autolesivi superficiali


nell’ultimo anno,
per scopi non sociali/estetici

•Associazione con: pensieri/sentimenti


negativi,
stato di tensione prima del
comportamento.

•Disagio e impairment significativi

•Assenza di intenzionalità suicidaria

In questa slide possiamo vedere come cambia la nosografia del comportamento


autolesivo non suicidario. Il comportamento autolesivo è un problema molto
rappresentato. Questa separazione tra comportamento autolesiva non suicidario e
suicidario non è così vera, a volte il comportamento autolesivo facilita il
comportamento suicidario. L'atto autolesivo sembra avere sia l effetto di scaricare
in maniera significativa la tensione sia un effetto come il reclutamente, questi
ragazzi ti decrivono di come si sentano interi nel momento in cui si fanno male in
qualche modo.
Incremento delle richieste di ricovero di Adolescenti con NSSI

POLICLINICO UMBERTO I di Roma

Grafico un po' datato dove si può notare un aumento dei comportamenti


autolesivi non suicidari nel corso del tempo anche a distanza di un solo anno, è un
fenomeno in espansione:
Negli anni 90-200: 1-4% (USA) e 4,6-6,6% (UK)
Negli anni 2000-2010: 5-7,3%

Popolazione Adolescente
Ampia fluttuazione di prevalenza

2000: 7-14% (Muhelenkamp & Gutierrez, 2001 )

2007: 13-23,2 (Muhelenkamp & Gutierrez, 2007)

2013 :13-36% (Klonsky et al., 2014; Zetterqvist, 2013)

Età d’esordio 12-14


Dati recenti: progressiva anticipazione verso i 10 anni di vita (7-8% dei casi)
(Zetterqvist et al. 2014)
Giovani adulti: 17-19%

Prevalenza Femminile significativamente maggiore di quella maschile ma


alcuni dati risultano controversi

Per la self injury ci sono tre principi fondamentali:


1- Presenza di una predisposizione genetica verso la disregolazione
affettiva/cognitiva , perciò è un aspetto di rischio importante verso il
comportamento autoalesivo
2- l'autoaggressività è agita perche è un metodo efficace per la regolazione
emotiva che può influemzare in modo desiderato l'ambiente circostanze, è un
fortissima leva a volte usata anche in maniera ricattatoria,è un segnale molto forte
che crea un'attivazione dell'ambiente
3- Ruolo di fattori specifici che portano il soggetto a scegliere latto autolesivo
(L'NSSI) rispetto ad altri (modellazione sociale, autopunizione)
STUDIO NSSI
INPATIENTS
• I soggetti maggiormente a rischio per gravità degli atti (sia per tipologia che
per numerosità delle ferite) si collocano nella fascia più giovane del campione
(13-15 anni)
• Sintomi depressivi sono presenti nel 53,8% nel campione con NSSI
• 2 adolescenti su 3 soddisfano la diagnosi di Disturbo Borderline di Personalità
• 1 su 3 soddisfa anche i criteri per il Disturbo Oppositivo-
Provocatorio/Disturbo della Condotta

Voi è inoltre soprattutto un basso punteggio della dimensione "attrazione alla


vita", più che flirtare con la morte non sembrano particolarmente interessati alla
vita, non è un'attrazione romantica verso l'aspetto della fine della vita , c è un
disinteresse anedonico per gli aspetti vitali, non c'è differenza significativa rispetto
all'attaggiamento verso la morte tra chi ha compiuto TS e gli altri, non è così
prevedibile, non abbiamo degli elementi così netti per farci capire chi è chi non è a
rischio di suicidio, più che flirtare con la morte questi ragazzi sembrano non
agganciarsi alla vita , transitando da stati malessere solitario ad agiti anche molto
pericoloso, per questo si cerca di ricoverarli tutti, la linea guida dice che i tentativi
di suicidio anche che sono solo rappresentazione del tentativo tendenzialmente
siamo tentati di ricoverarli perchè sono un sintomo molto pericoloso e
significativo.

NSSI Irritabilità – Disforia

Umore Tonalità affettiva ridotta


Affettività

Confusione, incoerenza/scarsa organizzazione narrativa, severità di


Pensiero giudizio: inadeguatezza personale, autodisgusto e perfezionismo,
ridotta accettazione e aspra critica dell’immagine corporea

Capacità comunicative disfunzionali


Comportamento
Severa impulsività

Intolleranza alle frustrazioni

Storia pregressa e attuale di condotte autolesive

(Ripetitività: frequenza/modalità multiple)


Dati “molto sensibili”…
Prevalenza annuale di Ideazione Suicidaria negli
Adolescenti:
15% - 25% nella popolazione generale

Previsioni di un Tentativo di suicidio tra gli Adolescenti:


1,3% - 3,8% nei maschi
1,5% - 10,1% nelle femmine
(D.Cohen et al, 2015)

1/3 dei soggetti NSSI presenterà condotte


suicidarie
SUICIDARIE

Le percentuali del suicidio nell'età 15-24 sono cambiate negli anni, con numerosi
picchi. I disturbi mentali ci sono sempre stati, ma la loro fenomenologia cambia,
cambia con il cambiare della società, secondo le culture che ormai con la
globalizzazione diventano patrimonio un po’ di tutti,nel bene e nel male.

GLI STUDI DI PREVALENZA


SONO COMPARABILI?
USA 2010: circa il 40% degli adolescenti ha un
Disturbo diagnosticabile DSM-IV (ma solo una
parte ha un disturbo significativo)
Germania 2008: circa il 12% degli adolescenti tra
11 e 17 anni ha punteggi inferiori alla norma all’
SDQ (strumento dimensionale). Decremento dei
disturbi con l’avanzare dell’adolescenza (a parte
la depressione)
Goa 2008: solo l’1.8% degli adolescenti tra 12 e
16 anni soddisfa una diagnosi DSM-IV. La
prevalenza è quasi doppia nel gruppo in cui le
informazioni provengono da adolescenti e genitori
rispetto al gruppo “only adolescent data”
Ciò vuol dire che sicuramente a Goa si vivrà meglio che negli USA e in
Germania,ma dipende anche molto dai sistemi di rivelazione e dipende se si
usano degli strumenti che sono self-report oppure che non sono solo self-report.
Gli strumenti self-report usati per i comportamenti a rischio, e si chiede alla
popolazione generale se fa uso di stupefacenti la maggior parte risponderà di no
proprio perchè è un reato, ma se si usa uno strumento self-report anonimo su un
gruppo importante di popolazione il numero oscuro si riduce, è quindi utile per
questi aspetti, ma è meno utile quando si vuole approfondire una situazione
individuale perchè come si legge quella persona è sempre relativo rispetto a come
viene letta dagli altri.
The Great Smoky Mountains Study of Youth è stato uno dei più grossi studi
longitudinale su popolazione mai fatto, è stato iniziato nel Dicembre del 96 ed è
andato avanti molto a lungo.

(chieves, slide su caratteristica delfi studi i risultati ci hanno fatto vedere come il
problema non è solo cosa trovi ma cosa si mantiene è come si manifesta molti
frequenti sono i disturbi dell umore ma più di tutti i disturbi d ansia e poi i disturbi
da condotta, disturbi da uno di sostanze. edi alcol con data d esordio a 15 anni che
sicuramente si è abbassata)

National Comorbidity Survey –


Adolescent NCS-A

Campione rappresentativo nazionale: informazioni


più attendibili rispetto ai molti community surveys

Oltre 10.000 adolescenti


Età 13 – 18

Diagnosi DSM IV
WHO Composite International Diagnostic Interview
Soglia di impairment alta per identificare i Disturbi
clinicamente significativi
Il problema di uno studio su compione così ampio è che più del 40% del campione
presentava almeno un disturbo psicopatologico, però i sintomi si modificano nell'
età evolutiva, c'è una trasformazione abbastanza rapida e continua, quindi il
prblema non è solo cosa trovi, ma anche cosa si mantiene o in cosa si manifesta,
anche perchè il 40% degli adolescenti che soddisfano i criteri per un disturbo,
hanno anche un altro disturbo associato, cioè hanno una comorbidità. Molto
frequenti sono i disturbi dell'umore, ma più di tutti i disturbi d'andia, l'ansia è la
patologia più diffusa nel mondo e poi i disturbi della condotta, quella da uso di
sostanze che è circa 11,4% con età media di esordio a 15 anni che si è sicuramente
abbassata. 1 su 4/5 adolescenti presenta un problema serio, circa la metà di quelli
che hanno un problema comunque diagnosticabile. Per quanto riguarda gli studi
sulle condotte e sui comportamenti più utili sono gli studi longitudinali come ad
esempio il Dunedin Study su una poopolazione di partenza di 1500 psoggetti e poi
il fatto della trasformazione delle patologie nel corso del tmepo.
Il prof inizia a leggere le slide senza aggiungere nulla:

NCS-A CARATTERISTICHE
SOCIODEMOGRAFICHE
Il rapporto con il contesto familiare e culturale
è complesso e riflette la reciproca interazione
tra fattori di vulnerabilità biologica e fattori
ambientali (divorzio, livello economico, livello
educativo…)
Umore e Ansia: >> prevalenza nelle ragazze
Condotta e Sostanze: >> prevalenza nei
ragazzi
L’associazione più consistente con un fattore
ambientale è quella con il livello educativo dei
genitori
PRISMA LE PREMESSE
Secondo importanti studio europei (ESEMED)
la prevalenza di Disturbi Mentali nell’adulto in
Italia è più bassa
Lo stesso avviene in età evolutiva?
Si tratta del primo studio italiano con una
metodologia comparabile a quella degli studi
europei e USA
“Two-phase survey”
Screening (CBCL); diagnosi (DAWBA)

PRISMA IL CAMPIONE

Età 10 – 14
Sgg. selezionati attraverso la scuola
Aree urbane
3437 partecipanti alle fase 1
651 partecipanti alle fase 2
SES: stato socio-economico
PrISMA I siti

STUDIO MULTICENTRICO

7 AREE URBANE

•2 AREE METROPOLITANE:
•ROMA
•MILANO

•5 AREE URBANE MEDIE:


•LECCO CONEGLIANO PISA RIMINI
CAGLIARI

PRISMA I RISULTATI

I correlati demografici e sociali della


psicopatologia sono globalmente coerenti
con quelli riportati in altri studi europei
I tassi di prevalenza nelle ragazze
aumentano con l’età (disturbi
internalizzanti)
Nei maschi non c’è incremento di
prevalenza con l’età
Qual è la PREVALENZA dei Disturbi
Mentali nei preadolescenti?

PREVALENZA
8.2%
COMPLESSIVA
DISTURBI EMOTIVI/
6.5%
INTERNALIZZANTI
DISTURBI
1.2%
ESTERNALIZZANTI

Frigerio et al. 2009, Eur Child Adolesc Psychiatry

I disturbi esternalizzanti sono i disturbi più rappresentati al femminile. Nelle altre


indagini internalzionale le percentuali non sono molto di r differenti. Fattori di
rischio sono : la scolarità della madre, del padre ,la composizione del nucleo
familiare, fattori socio-economici
Tutte le volte che viene portata un'evoluzione nel sistema di classificazione si
scatena una guerra perchè i pazienti possono essere trattatio non trattati perciò se
io definisco delle poche categorie diagnostiche e creo un altro gruppo di pazienti
questi diventano una forza economica estremamente significativa ed importante
quindi senz'altro c'è una idscussione dal punto di vista teorico o diagnostico, ma
anche una discussione per gli aspetti economici che senz'altro influenzano.
2013 LA GUERRA
PREVENTIVA AL DSM 5

Nuove diagnosi, con la creazioni di una quantità


imprecisata di “nuovi pazienti” (falsi positivi)
Abbassamento della soglia diagnostica per alcune
delle vecchie diagnosi
Scomparsa di alcune diagnosi che sembrano non
rispecchiare più lo spirito del tempo (come viene
“intercettato” dalla tassonomia medica)
Interessi: accademici, economici, le lobbies delle
case farmaceutiche

Una cosa che è stata introdotta e sottolineata molto nel DSM5 sono le dipendenze
comportamentali, si può essere dipendenti non solo dalle sostanze, ma anche da
qualsiasi altra cosa. Per quanto riguarda le sostanze si è cambiato molto il modo di
vedere la questione. Negli anni 60 e 80 quando le sostanze prevalenti erano
eroina ecc si parlava molto di personalità deltossico dipendente, adesso non se ne
parla più perchè sono sostanze che sono così rapide nel generare dipendenza che
parlare di personalità tossicofilica è antico come pensiero, perciò per quanto
riguarda le sostanze c'è un osservatorio internazionale, in Europa è localizzato in
Portogallo, ogni tre mesi manda inbformazioni sulle nuove sostanze d'abuso, nel
momento in cui vengono riconosciute si possono iniziare a ricercare nei pronti
soccorsi, nei pronti soccorsi succede la qualsiasi, arrivano molti pazienti che
sicuramente hanno assunto delle sostanze ma non si hanno i reagenti adeguati e
quindi non si sa quale cosa effettivamente si siano presi. Quest'osservatorio quindi
ogni tre mesi aggiorna la lista delle sostanze d'abuso in modo che possano essere
considerate tali.
DSM 5 NUOVE
DIAGNOSI?
Le Dipendenze Comportamentali
Il gioco d’azzardo patologico viene “trasferito”
dalla sezione “ Disturbi del controllo degli
impulsi”
Internet Addiction: e poi?
Acquisti, sesso , lavoro, carta di credito,
telefonia mobile, videogames…
Medicalizzazione di scelte personali e di stili di
vita: inevitabili conseguenze forensi

Si può essere addicted di qualsiasi cosa. Negli ultimi anni si parla del gioco
d'azzardo patologico. La storia del gioco d'azzardo patologico è nata negli anni 90
quando lo stato aveva bisogno di fare cassa in maniera rapida, hanno trasformato
quella che era una vincita una volta l'anno cioè la famosa lotteria di capodanno, a
delle piccole vincite giornaliere come il gratta e vinci alla portata di tutti che desse
l'illusione a chiunque di poter vincere e anche la realtà ogni tanto, masicuramente
perde molto di più . I luoghi del gioco d'azzardo sono andati deserti come i casinò,
la gente gioca nelle tabbaccherie , su internet,ecc.. Lo stato ha guadagnato
tantissimo a metà degli anni 90, adesso deve spendere tantissimo nei programmi
terapeutici per addiction da gioco d'azzardo.
Un altro piccolo problema è la medicalizzazione delle scelte personali e di stili di
vita. Se io ammetto la malattia allora sono costrtto a trovare delle soluzioni, a
trattarla ,ma è difficile fare una distinzione tra quelle che sono delle scelte di vita e
quelle che sono delle vere e proprie patologie.
Non è tanto semplice distinguere ad gioco d'azzardo come patologia o
divertimento,abitudine. C'è un aspetto anche etico da discutere, chi sono io per
dire che un tale comportamento è patologico, in baso a cosa lo definisco
patologico? in base al danno che procura ? alla persona? agli altri?
Ci sono poi altre patologie che fanno parte del mondo odierno, come ad esmepio
quelli che si isolano cioè gli hicomkri che vivono isolati all'interno di casa proprio o
della propria stanza con contatto con l 'esterno mediato solamente dia
mezziinformatici o ad esempio gli hoarding cioè gli accumulatori seriali cioè
compulsione al possesso, all'acquisto, all'accumulo.alla conservazione di oggetti di
scarso valore o inutili, incapacità di disfarsi degli oggetti accumulati.
Anche in questo caso è difficile distinguere se è un comportamento tollerabile o
una condizione patologica, vi sono delle situazione al limite con la normalità che ti
pongono il problema se sei di fronte ad una scelta di vita, ad un'abitudinbe o ad
una patologia. In molti casi però è chiaro che ci si trova davanti ad una situazione
di una dimensione patologica con un livello di sofferenza individuale in cui
l'accumolo è un aspetto del disturbo ossessivo particolarmente significativo. La
patologia cambia con la società e a volte ci troviamo a definire come patologia
semplicemente comportamenti che non condividiamo, perciò ricordiamoci che
secondo la' organizzazione modniale della sanità che per avere patologia ci deve
essere sofferenza, perdita di competenze, perdita di possibilità altrimenti
rischiamo di definire patologia comportamenti che semplicemente non
appartengono alle nostre scelte culturali di vita , in psichiatria questo è v motlo
facile, i movimenti degli anni 70 dell'antipsichistria dicevano proprio questo cioè
stare attenti a non considerare delle scelte di ivta diverse come patologiche solo
perche sono diverse dalle nostre anche se poi si è arrivati a delle estremizzazioni
negando totalmente la malattia mentale quando è difficle sostenere che non
eissta la malattia mentale che porta alla sofferenza della gente. In età evolutibva
questo è ancora più significativo perche di fronte agli scoppi mentali di un
adolescente di fornte alla non comprensione si ricorre allo psichiatra anche se non
è ciò che serve , ma non è sempre facile capire.

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