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ADOLESCENZA E RISCHIO PSICOPATOLOGICO
Una delle caratteristiche veramente diffuse per cui una buona percentuale di casi
vengono segnalati ai servizi spcialistici riguarda gli aspetti dell'aggressività.
L'aggressività non è una patologia e spesso e volentieri è contesto-dipendente,
diventa una patologia quando supera determinate dimensioni,cioè quando si
tratta di aggressività idiscriminata, fuori contesto,un ' impulsività eccessiba allora
può essere un problema ed il segno di qualcosa che non va, ma è un sintomo non
una patologia.
Nel DSM5 cioè con il nuovo manuale che è stato licenziato nel 2013, parlando di
disturbi della condotta si parla di tratti cellus ed emotional che sono quelli definiti
tratti psicopatici, della psicopatia se ne è parlato molto poco fino a 20 anni, negli
ultimi 20 se ne è parlato con una frequenza 100 volte maggiore a quello dei
precedenti 200 anni . Kekliring nel 1949 scrive un libro intitolato The mask of
sanity dove descrive un gruppo di pazienti apparentemente ben inseriti nella
società,apparentmente senza problemi psicopatologici, ma in realtà luci dice
estremamente gravi e pericolosi, non tanto perchè violenti ma piu per degli
aspetti che hanno a che fare con l'affettività , possono essere aggressivi,non
sempre, ma soprattutto hanno una mancanza di empatia, di rimorso, sono
anaffettivi, mostrano disinteresse per il rendimento scolastico e hanno uno
sviluppo abbastanza problematico. In realtà se noi li vediamo come una
popolazione a sè stante, diventa una popolazione abbastanza preoccupante, ma lo
stesso Kekliring negli anni 60-70 ha cominciato ad occuparsi di psicopatici , ha
pubblicato la PCL cioè la psicopathy check list, strumento utilizzato per
caratterizzare queste persone, dice se invece di vederli come un gruppo
specializzato di assassini li vediamo come una dimensione continua, dispersa nella
popolazione, scopriamo come ci sono delle professioni dove avere questi tratti
come ad esempio avere una certa resistenza allo stress, non farsi troppo intenerire
dagli aspetti affettivi, avere un aspetto kellus, può essere utile entro denterminate
dimensioni, basta pensare ai poliziotti, ai militari, anche ai chirurghi, allora visto in
questo senso possono essere delle caratteristiche conosciute da smepre come il
principe di Machiavelli che è la rappresentazione delle psicopatico di successo
disposto a amicizie è affatto penril bene di stato come anche Churchill o nel libro
Io Claudio di Greibs ad esempio la moglie di Cesare Augusto era un'assassina
indiscriminata , faceva assassinare mariti,compagni, tutti i suoi rivali con la scusa
del bene di stato, dobbiamo pensare che ci posssono essere degli psicopatici
dicsuccesso come i capitani di industria, i politici, possono appartenere a questa
categoria e questo diminuisce molto lo stigma, poi chiaramente una
dimensionalità di queste caratteristiche eccessiva abbiamo allora psicopatici
pericolosi, serial killer, manipolatori, falsi con aggressività coperta a sangue freddo
come ad esempio i ragazzi di arancia meccanica, abbiamo un aggressività non
aggressiva ma calcolata ed estremamente pericolosa, se la vediamo come
dimensione continua diminuisce lo stigma,ma se la troviamo all'interno per
esempio una caratteristica fondamentale di un autore di un reato puo essere un
elemento di preoccupazione per l'outcome, cioè quello che può esere lo sviluppo.
In età evolutiva non è che non ci siano, ma di solito sono sotto il numero di 30 che
è considerato il limite di cutoff, sopra i 30 è considerato un aspetto psicopatico
importante ed è molto molto difficile trovarlo in età evolutiva perchè il testi ha
vari parametri tra cui anche l' abitudine a delinquere o determinati
comportamenti per cuiragazzi che hanno iniziato relativamente da poco perchè
sono giovani la "carriera" criminale non rientrano nelle caratteristiche delle
psicopatie elevate. Poi bisogna distinguere tra aggressività e aggressività, 20 anni
fa sono iniziati a venire dal Giappone i primi articoli sui figli che picchiavano i
genitori, dopo tanti anni in cui si parlava solamente di bambini maltrattati, abusati
e via dicendo ,dal giappone veniva l'altra parte, ciò gli adolescenti che aggradivano
i loro genitori, come abbiamo visto corrisponde ad una fase di individuazione e
separazione l'adolescenza e ci può essere un aumento di conflittualità nella casa e
anche nelle relazione più strette, ma se supera un determinato livello bisogna
iniziare a pensare che possa esserci un problema. L' aggressività in famiglia può
esprimere la disperazione di non tollerale la distanza dagli oggetti primari o la
difficoltà a non separarsene,può esere entramnbi e perciò la distanza può essere
colmata attraverso un contatto violento, se il legame con il genitore è stato quasi
simbiotico, fondato sulla dipendenza, la separazione può essere così difficile da
dover lottare in maniera aggressiva, oppure a volte l' aggressività viene scatenata
da una vicinanza eccessiva, tutti noi abbiamo una distanza di sicurezza e quetsa
puo esere molto importante per una persona sofferente, quindi se entriamo all'
interno di una vicinanza esagerata anche fisica o di semplice contatto può esere
qualcosa che scatena una reazione violenta. Il problema dalla giusta dustanza
relazionale con i pazienti è il centro della psichiatria e di tutta la medicina,
bisogna trovare uan distanza per cui il paziente non ti enta invadente nè si senta
però abbandonato e deve essere ristabilita ogni volta ad ogni rapporto con il
paziente.
L'aggressività a scuola è legata alla maggior parte delle volte a frustrazioni o
ragazzi con difficoltà cognitive che non sono state iconosciute e li porta ad una
frustrazione protratta può sfociare ad una situazione di agressività, anche il
confronto tra pari, quello che succede in adolescenza e che il sistema
motivazionale dell attaccamento si associa al sistema movitazionale agonistico,
quello di trovarsi un compagno a livello sessuale, di avere dominanza in un gruppo
di pari gli aspetti di dominanza possono essere degli elementi scatenanti, ciò che
succede in adolescenza è che il sistema motivazionale dell attaccamento si associa
al sistema motivazionale agonistico che ha tutta quanta una serie di difficoltà ad
esempio trovarsi un compagno dal punto di vista sessuale, quella di determinare
la dominanza all'interno del gruppo dei pari, di trovare il proprio spazio nel
mondo, il sitema agonistico è molto legato sull'aspetto dell'aggressivitàe e può
andare versoun aspetto depressivo perciò comportamenti di fuga, di
pacificazione , di sottomissione, ritiro dalle interazioni, convinzione di incapacità
che è l involuntary defeat strategy cioè ragazzi che si ritirano dalla relazioni con l'
altro perché si definiscono e si percepiscono essi stessi come perdenti, oppure un
assetto maniacale cioè omologo a comportamenti di sfida agonistica o trionfo
vittorioso, attivati da minacce della propria integrità, del proprio status, della
stima di sè che possono portare a degli atti violenti come tentativo di ristabilire
una situazione one hub cioe di dominanza, involuntary dominant strategy.
Più in generale l'aggressività può essere legata, sia dentro sia fuori le relazioni
parentali, a reazioni di sentimenti di rabbia o stati di confusione emotiva, lo stato
d'animo è un misto di depressione,eccitazione ,trstezza, uno stato malmostoso
dell'umore,perciò un malessere poco definito.
Tra disagio adolescenziale e insuccessocscolastico esiste una interazione specifica
molto stretta,uno dei primi segnali degli stati di malessere è proprio la caduta
delle performance scolastiche o anche della socialità che ci può esere all interno di
una situazione scolastica. Per definire una stato di malattia dobbiamo sempre
avere una perdita di qualcosa, uno stato di sofferenza, uno dei primi segnali può
essere questo, è frequente che un calo del rendimento, l'abbandono scolastico
siano legati a sentimenti depressivi consistenti in una cattiva immagine di sè ed ad
una versione pessimistica del proprio futuro, il verificarsi di una situazione del
genere merita attenzione, gli abbandoni acolastici degli adolescenti sono
sicuramenti più gravi rispetto a quellidi bambini delle elementari o delle medie in
cui spesso ci sono aspetti ansia e di separazione, in adolescenza questo è più
raro,vi sono altre motivazioni legate più a grave frustrazione oppure al confronto
con i pari percepito come molto negativo. La scuola rispecchia un ambiente
fondamentale , ci si passa molte ore, l'osservatorio all'interno della scuola ci
permette di capire lo sviluppo sereno o meno dello studente.
Gli insegnanti a volte hanno dei rapporti molto stretti e significativr con i ragazzi e
possono rappresentare dei punti di svolta per cambiare qualcosa. Nel 2005 viene
pubblicata questa ricerca sui bambini e sugli adolescenti in tutti il mondo. Il
progetto ATLAS ci dice che il mondo dal punto di vista dell'assistenza psichiatrica è
particolarmente diseguale, le risorse per la salute mentale di bambini e
adolescenti sono molto scarse e vi sono tutta una serie di problemi :Quali sono le
dimensioni del disagio mentale in età evolutiva?Come si descrive il problema in
termini di "epidemiologia "? Quali le risorse reali ?
Esiste un byass culturale importante, quello che noi riteniamo essere un disturbo
mentale non è lo stesso in tutto il mondo. Ad esempio la comunità cinese è molto
chiusa poiché i genitori non parlano italiano o anche gli stessi ragazzi, la
percezione che la gente ha del loro malessere è diversa da quella che abbiamo
noi. Anche tra colleghi quello che per noi è uno disturbo psicoptico, in cina viene
visto magari come un disturbo dell'umore o viceversa, non è così uniforme il
modo d'intendere, la stessa cosa succedeva con gli Stati Uniti, i sistemi di SM ,che
sono i sistemi di classificazione, sono stati creati proprio per questo perché un
pziente visto qui e uno visto a NY ricevava due disagnosi completamente diverse.
Nonostante queste differenze culturali che esistono, ci sono oltretutto delle
patologie che esistono in alcuni paesi e non in altri come anche degli stati affettivi
che esistono in alcuni paesi e non sono descritti in altri, ad esempio i giapponesi
hanno degli stati affettivi paritocari dovuti alla loro peculiare cultira, invece altri
sono uguali in tutto il mondo come le percentuali delle malattie psichiatriche hard
che sono le stesse in tutto il mondo. Le risorse e le politiche per la salute mentale
in età evolutiva sono enormemente disomogenee, il peso dei distrubi e la
compromissione funzionale sono molto diseuguali da un paese all'altro.
Per quanto riguarda l'abuso di sostanze è un problema attualissimo, èdifficile
pensare che possiamo considerare un completamente così diffuso si possa
continuarne a pensarlo come contro legge perché se abbiamo una percentuale di
40% di ragazzi tra i 12 e i 25 anni fa uno di sostanze risulta un problema definirlo
patologico o come un reato, in america latina per lavorare su masticavano foglie di
coca chiaramente un comportamento del genere lì non viene considerato reato,
bisogna stabilire se qualcosa è un reato meno tenendo conto di ciò che fa la
popolazione generale e delle percentuali, per quanto riguarda la dannosità è un
altro discorso, lo stato ha il monopolio su tabacchi ed alcol che sono cose
assolutamente dannose, perciò non sempre ciò che è considerato dannoso e ciò
che è considerato perseguibile coincidono. Una cosa che troviamo in tutto quanto
il mondo è che l'età di insorgenza di alcune problematiche per esempio quella
dell'uso di sostanze è la stessa, cioè dai prima dei 15 anni fino ad oltre i 25 sembra
essere l'area più sensibile sia per l'uso di sostanze, sia per l'insorgenza di un
disturbo schizzofrenico. Alcuni modi di esprimere il disagio mentalensono
sicuramente plasmate dall ambiente. Prima della rivoluzione industriale il disturbo
ossessivo compulsivo non esisteva nel mondo, esisteva la depressione, esisteva la
mania, la follia, la schizzofrenia che ancora non si chiamava così. Un esempio è l a
storia di Charlen, ragazza di 16 anni che muore in strada nel 1994 e pesa 34 chili,
fino ad allora non era mai capitata una cosa del genere semplicemente perché
non c'era in Giappone il disturbo alimentare come lo conosciamo noi in occidente,
poi piano piano con la televisone, con la trasmissione delle immagini dei modelli
culturali allora anche in Giappone hanno iniziato ad avere una percezione di come
sia il bello, di come debba essere il corpo simile a quella occidentale, è avvenuto
un colonialismo culturale quindi ad Hong Kong dalla fine degli anni 80 inziarono ad
essere presenti tutti i fattori di rischio culturali descritti in occidente fino al fatto
tragico di Charlen considerato un po’ l'evento sentinella di una trasformazione dei
modelli culturali che a loro volta modificano la percezione e la creazione stessa del
disturbo in un altro paese.
CHARLENE
Un “detonatore
epidemiologico”
I media consultano il DSM e
gli esperti occidentali
Partono inchieste,
programmi educativi,
progetti di prevenzione tutti
fondati sul costrutto
“occidentale” di anoressia
Alla fine degli anni ‘90 il
10% delle adolescenti di
Hong Kong ha un Disturbo
Alimentare diagnosticabile
con i nostri criteri
Compare, dal nulla, la fobia
del peso come motivazione
alla scelta del sintomo
Il Comportamento Autolesivo
Non Suicidario
(DSM 5)
Popolazione Adolescente
Ampia fluttuazione di prevalenza
Le percentuali del suicidio nell'età 15-24 sono cambiate negli anni, con numerosi
picchi. I disturbi mentali ci sono sempre stati, ma la loro fenomenologia cambia,
cambia con il cambiare della società, secondo le culture che ormai con la
globalizzazione diventano patrimonio un po’ di tutti,nel bene e nel male.
(chieves, slide su caratteristica delfi studi i risultati ci hanno fatto vedere come il
problema non è solo cosa trovi ma cosa si mantiene è come si manifesta molti
frequenti sono i disturbi dell umore ma più di tutti i disturbi d ansia e poi i disturbi
da condotta, disturbi da uno di sostanze. edi alcol con data d esordio a 15 anni che
sicuramente si è abbassata)
Diagnosi DSM IV
WHO Composite International Diagnostic Interview
Soglia di impairment alta per identificare i Disturbi
clinicamente significativi
Il problema di uno studio su compione così ampio è che più del 40% del campione
presentava almeno un disturbo psicopatologico, però i sintomi si modificano nell'
età evolutiva, c'è una trasformazione abbastanza rapida e continua, quindi il
prblema non è solo cosa trovi, ma anche cosa si mantiene o in cosa si manifesta,
anche perchè il 40% degli adolescenti che soddisfano i criteri per un disturbo,
hanno anche un altro disturbo associato, cioè hanno una comorbidità. Molto
frequenti sono i disturbi dell'umore, ma più di tutti i disturbi d'andia, l'ansia è la
patologia più diffusa nel mondo e poi i disturbi della condotta, quella da uso di
sostanze che è circa 11,4% con età media di esordio a 15 anni che si è sicuramente
abbassata. 1 su 4/5 adolescenti presenta un problema serio, circa la metà di quelli
che hanno un problema comunque diagnosticabile. Per quanto riguarda gli studi
sulle condotte e sui comportamenti più utili sono gli studi longitudinali come ad
esempio il Dunedin Study su una poopolazione di partenza di 1500 psoggetti e poi
il fatto della trasformazione delle patologie nel corso del tmepo.
Il prof inizia a leggere le slide senza aggiungere nulla:
NCS-A CARATTERISTICHE
SOCIODEMOGRAFICHE
Il rapporto con il contesto familiare e culturale
è complesso e riflette la reciproca interazione
tra fattori di vulnerabilità biologica e fattori
ambientali (divorzio, livello economico, livello
educativo…)
Umore e Ansia: >> prevalenza nelle ragazze
Condotta e Sostanze: >> prevalenza nei
ragazzi
L’associazione più consistente con un fattore
ambientale è quella con il livello educativo dei
genitori
PRISMA LE PREMESSE
Secondo importanti studio europei (ESEMED)
la prevalenza di Disturbi Mentali nell’adulto in
Italia è più bassa
Lo stesso avviene in età evolutiva?
Si tratta del primo studio italiano con una
metodologia comparabile a quella degli studi
europei e USA
“Two-phase survey”
Screening (CBCL); diagnosi (DAWBA)
PRISMA IL CAMPIONE
Età 10 – 14
Sgg. selezionati attraverso la scuola
Aree urbane
3437 partecipanti alle fase 1
651 partecipanti alle fase 2
SES: stato socio-economico
PrISMA I siti
STUDIO MULTICENTRICO
7 AREE URBANE
•2 AREE METROPOLITANE:
•ROMA
•MILANO
PRISMA I RISULTATI
PREVALENZA
8.2%
COMPLESSIVA
DISTURBI EMOTIVI/
6.5%
INTERNALIZZANTI
DISTURBI
1.2%
ESTERNALIZZANTI
Una cosa che è stata introdotta e sottolineata molto nel DSM5 sono le dipendenze
comportamentali, si può essere dipendenti non solo dalle sostanze, ma anche da
qualsiasi altra cosa. Per quanto riguarda le sostanze si è cambiato molto il modo di
vedere la questione. Negli anni 60 e 80 quando le sostanze prevalenti erano
eroina ecc si parlava molto di personalità deltossico dipendente, adesso non se ne
parla più perchè sono sostanze che sono così rapide nel generare dipendenza che
parlare di personalità tossicofilica è antico come pensiero, perciò per quanto
riguarda le sostanze c'è un osservatorio internazionale, in Europa è localizzato in
Portogallo, ogni tre mesi manda inbformazioni sulle nuove sostanze d'abuso, nel
momento in cui vengono riconosciute si possono iniziare a ricercare nei pronti
soccorsi, nei pronti soccorsi succede la qualsiasi, arrivano molti pazienti che
sicuramente hanno assunto delle sostanze ma non si hanno i reagenti adeguati e
quindi non si sa quale cosa effettivamente si siano presi. Quest'osservatorio quindi
ogni tre mesi aggiorna la lista delle sostanze d'abuso in modo che possano essere
considerate tali.
DSM 5 NUOVE
DIAGNOSI?
Le Dipendenze Comportamentali
Il gioco d’azzardo patologico viene “trasferito”
dalla sezione “ Disturbi del controllo degli
impulsi”
Internet Addiction: e poi?
Acquisti, sesso , lavoro, carta di credito,
telefonia mobile, videogames…
Medicalizzazione di scelte personali e di stili di
vita: inevitabili conseguenze forensi
Si può essere addicted di qualsiasi cosa. Negli ultimi anni si parla del gioco
d'azzardo patologico. La storia del gioco d'azzardo patologico è nata negli anni 90
quando lo stato aveva bisogno di fare cassa in maniera rapida, hanno trasformato
quella che era una vincita una volta l'anno cioè la famosa lotteria di capodanno, a
delle piccole vincite giornaliere come il gratta e vinci alla portata di tutti che desse
l'illusione a chiunque di poter vincere e anche la realtà ogni tanto, masicuramente
perde molto di più . I luoghi del gioco d'azzardo sono andati deserti come i casinò,
la gente gioca nelle tabbaccherie , su internet,ecc.. Lo stato ha guadagnato
tantissimo a metà degli anni 90, adesso deve spendere tantissimo nei programmi
terapeutici per addiction da gioco d'azzardo.
Un altro piccolo problema è la medicalizzazione delle scelte personali e di stili di
vita. Se io ammetto la malattia allora sono costrtto a trovare delle soluzioni, a
trattarla ,ma è difficile fare una distinzione tra quelle che sono delle scelte di vita e
quelle che sono delle vere e proprie patologie.
Non è tanto semplice distinguere ad gioco d'azzardo come patologia o
divertimento,abitudine. C'è un aspetto anche etico da discutere, chi sono io per
dire che un tale comportamento è patologico, in baso a cosa lo definisco
patologico? in base al danno che procura ? alla persona? agli altri?
Ci sono poi altre patologie che fanno parte del mondo odierno, come ad esmepio
quelli che si isolano cioè gli hicomkri che vivono isolati all'interno di casa proprio o
della propria stanza con contatto con l 'esterno mediato solamente dia
mezziinformatici o ad esempio gli hoarding cioè gli accumulatori seriali cioè
compulsione al possesso, all'acquisto, all'accumulo.alla conservazione di oggetti di
scarso valore o inutili, incapacità di disfarsi degli oggetti accumulati.
Anche in questo caso è difficile distinguere se è un comportamento tollerabile o
una condizione patologica, vi sono delle situazione al limite con la normalità che ti
pongono il problema se sei di fronte ad una scelta di vita, ad un'abitudinbe o ad
una patologia. In molti casi però è chiaro che ci si trova davanti ad una situazione
di una dimensione patologica con un livello di sofferenza individuale in cui
l'accumolo è un aspetto del disturbo ossessivo particolarmente significativo. La
patologia cambia con la società e a volte ci troviamo a definire come patologia
semplicemente comportamenti che non condividiamo, perciò ricordiamoci che
secondo la' organizzazione modniale della sanità che per avere patologia ci deve
essere sofferenza, perdita di competenze, perdita di possibilità altrimenti
rischiamo di definire patologia comportamenti che semplicemente non
appartengono alle nostre scelte culturali di vita , in psichiatria questo è v motlo
facile, i movimenti degli anni 70 dell'antipsichistria dicevano proprio questo cioè
stare attenti a non considerare delle scelte di ivta diverse come patologiche solo
perche sono diverse dalle nostre anche se poi si è arrivati a delle estremizzazioni
negando totalmente la malattia mentale quando è difficle sostenere che non
eissta la malattia mentale che porta alla sofferenza della gente. In età evolutibva
questo è ancora più significativo perche di fronte agli scoppi mentali di un
adolescente di fornte alla non comprensione si ricorre allo psichiatra anche se non
è ciò che serve , ma non è sempre facile capire.