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A.A. 2013-2014
Ingegneria Gestionale
3° appello del 16 Settembre 2014
1. Equazioni della cinematica in condizioni normali ossia in assenza di decelerazione della nave
Equazioni della cinematica in presenza di decelerazione della nave. Nel sistema non inerziale la
forza apparente sul pallone causa un termine aggiuntivo di accelerazione orizzontale ao che inclina
l’accelerazione relativa ar percepita sulla nave
2. L'energia cinetica iniziale dal primo blocco viene parzialmente persa a causa dell’attrito nel
momento dell’urto con il secondo blocco in x=L/2 (figura a).
L /2 r r L L 1 1
L NC = ∫ Ad ⋅ d s = − Ad = − µ d m1 g = ∆Em = m 1 v 12 − m 1 v o2
0
2 2 2 2
da cui v1 = vo2 − µ d gL M2
M1 v0 M1
v1 (a)
Nell’urto elastico le velocità dopo l’urto in x=L/2 si calcolano a
partire dalle velocità prima dell’urto tenendo conto che la seconda x=0 x=L/2 x=L
massa è inizialmente ferma (figura b)
M2
M1 (b)
V1 V2
m1 − m2 2m2 m − m2 2
V1 = v1 + v2 = 1 vo − µ d gL
m
1 + m 2 1m + m2 1m + m 2 x=0 x=L/2 x=L
V = 2 m m − m 2 m 2
1
v1 + 2 1
v2 = 1
vo − µ d gL M1
M2
2
m1 + m2 m1 + m2 m1 + m2
(c)
Infine la massa m2 dopo l’urto procede rallentando per l’attrito x=0 x=L/2 x=L
fino a raggiungere il bordo in x=L arrestandosi (questo per calcolare la velocità minima vomin). La
diminuzione di energia cinetica è qui giustificata dal lavoro dell’attrito dinamico (figura c)
L r r L L 1
L NC = ∫ A d ⋅ d s = − A d = − µ d m 2 g = ∆ E m = 0 − m 2 V 22
L/2
2 2 2
2m1 2
da cui V2 = µ d gL che combinata con la precedente V2 = vo − µ d gL
m1 + m2
m + m 2
permette di calcolare la velocità minima di lancio vo ≥ vo min = 1 + 1 2
µ d gL = 3.57 m/s
2 m1
Facoltativo: dopo l’urto la massa m1 procede a ritroso rallentando per l’attrito fino a raggiungere il
bordo in x=0 arrestandosi (questo per calcolare la velocità massima vomax). La diminuzione di
energia cinetica è qui giustificata dal lavoro dell’attrito dinamico
0 r r L L 1
L NC = ∫ A d ⋅ d s = − Ad = − µ d m1g = ∆ E m = 0 − m 2V 1 2
L/2
2 2 2
m − m2 2
da cui V1 = µ d gL che combinata con la precedente V1 = 1 vo − µ d gL
m1 + m2
m + m 2
permette di calcolare la velocità massima vo ≤ vo max = 1 + 1 2
µ d gL = 6.26 m/s
1 m − m2
λdz λ dz P E1
Il campo elettrico elementare è dE = + + + + + + + +O
4πε o ( z + x )
2
z x
λ λ λ 1 λL
L L
dz 1 1 Q1
E1 = ∫ dE = ∫ (z + x ) = − z + x = 4πε x − L + x = 4πε x(L + x ) = 4πε x(L + x )
4πε o 0
2
4πε o 0 o o o
Sfruttando le simmetrie si dimostra che il campo elettrico nel punto P vale x + L/2 E2
λ λ L2 Q2
E2 = sin θ max = θmax
2πε o ( x + L 2 ) 2πε o ( x + L 2 ) ( x + L 2 )2 + (L 2 )2
P
Q2
= -L/2
4πε o ( x + L 2 ) ( x + L 2 ) + (L 2 )
2 2
(x + L 2) (x + L 2)2 + (L 2)2
Imponendo E1 + E2 = 0 da cui Q2 = −Q1 = - 25.1 µC
x( L + x )
4. Il dispositivo in figura si compone di un circuito resistivo alimentato da un
condensatore di capacità C=1 mF avente energia iniziale E=125 kJ. I due resistori
principali R1=3.5 kΩ, R2=1 kΩ, sono utilizzati come scaldatori per aumentare la
temperatura di due bollitori contenenti rispettivamente M1=500g e M2=200g di R1 R2
acqua distillata. La resistenza interna del circuito r=500 Ω tiene in conto di tutti
gli effetti resistivi di fili e generatore. Determinare dopo quanti secondi la massa
M1 contenuta nel primo bollitore si porta dalla temperatura ambiente di 20°C (cui C
r
si trova inizialmente l’intero sistema) alla temperatura di 60°C. Determinare a
quell’istante a quale temperatura si viene a trovare la massa d’acqua M2 nel
secondo bollitore (calore specifico acqua C=4187 J/kg°C, si trascurino le perdite
termiche nei bollitori)
Il calore sviluppato sulle resistenze è naturalmente collegato alla riduzione di energia sul
condensatore
Q = EC (0 ) − EC (t ) = E 1 − exp[− 2t τ ]
R1 R2 Q2 R2
Q1 = Q ; Q2 = Q in rapporto =
(r + R1 + R2 ) (r + R1 + R2 ) Q1 R1
Il calore necessario per portare il primo bollitore alla temperatura T1=60°C si ottiene dalla
equazione calorimetrica
τ
Q1 = M 1C (T1 − Tamb ) = 83.7 kJ da cui il tempo t* = ln
1 = 7.87 s
2 Q1 r + R1 + R2
1 −
E R1
Q2 R2 M 2 C (T2 − Tamb )
Dal raffronto tra i calori sviluppati tra i due bollitori = =
Q1 R1 M 1C (T1 − Tamb )
M R
si ottiene la temperatura del secondo bollitore al tempo τ: T2 = Tamb + 1 2 (T1 − Tamn ) = 48.6 °C
M 2 R1
5. Una barretta metallica di lunghezza L=10 cm e di massa m=10 g è libera di muoversi
strisciando con attrito lungo una guida metallica giacente su un piano orizzontale in
modo da formare un circuito elettrico planare di forma rettangolare di lati L ed x=5cm.
R L
Tale circuito, di resistenza elettrica costante R=2 Ω, giace in una regione dove è
Bo(t)
applicato un vettore induzione magnetica uniforme diretto in verticale di intensità
t
variabile nel tempo con legge B(t ) = Bo 1 + dove Bo=3Wb/m2 e to=0.2s, capace di x
to
generare una corrente indotta nel circuito ed una forza che tende a fare muovere la barretta.
Determinare qual è il valore minimo richiesto per il coefficiente di attrito statico della barra tale da
impedirne il movimento. Determinare la direzione ed il verso della forza di attrito
5. La spira rettangolare è disposta sul piano orizzontale. Il verso di percorrenza della corrente è
antiorario così che la normale alla spira sia diretta come il vettore induzione magnetica lungo la
verticale nel verso uscente dal piano
r
Φ c = ∫ B ⋅ nˆ dS = ∫ BdS = B (t ) ⋅ L ⋅ x(t )
B I L
R
Applicando la legge di Faraday-Neuman-Lenz si calcola la forza
F As
elettromotrice indotta nella spira
dΦ c x
dB dx dB LB x
fi = − = − L ⋅ x + B⋅ =− L ⋅ x = − o (poiché la barra è ferma)
dt dt dt dt to
L ⋅ Bo ⋅ x
la corrente indotta nel circuito i = − (senso inverso alla figura)
R ⋅ to
Tale forza deve essere controbilanciata dalla forza di attrito statico purché al disotto del suo valore
massimo F =
(LBo )2 x 1 + t = A ≤ A = µ mg da cui µ ≥ L2 Bo2 x 1 + t = 0.115
R ⋅ t o t o m ⋅ g ⋅ R ⋅ t o t o
s max s s
(il valore viene calcolato per t=0. Al trascorrere del tempo il campo magnetico si intensifica e tale
valore aumenta quindi proporzionalmente)
FISICA
A.A. 2013-2014
Ingegneria Gestionale
SECONDO ESONERO
3° appello del 16 Settembre 2014
λdz λ dz P E1
Il campo elettrico elementare è dE = + + + + + + + +O
4πε o ( z + x )
2
z x
λ λ λ 1 λL
L L
dz 1 1 Q1
E1 = ∫ dE = ∫ (z + x ) = − z + x = 4πε x − L + x = 4πε x(L + x ) = 4πε x(L + x )
4πε o 0
2
4πε o 0 o o o
Sfruttando le simmetrie si dimostra che il campo elettrico nel punto P vale x + L/2 E2
λ λ L2 Q2
E2 = sin θ max = θmax
2πε o ( x + L 2 ) 2πε o ( x + L 2 ) ( x + L 2 )2 + (L 2 )2
P
Q2
= -L/2
4πε o ( x + L 2 ) ( x + L 2 ) + (L 2 )
2 2
(x + L 2) (x + L 2)2 + (L 2)2
Imponendo E1 + E2 = 0 da cui Q2 = −Q1 = - 25.1 µC
x( L + x )
2. Sia data una sfera di centro in B e di raggio R=1m disposta nel vuoto.
All’interno di tale sfera sia distribuita una carica con densità volumetrica non
ρ(r)
r
3
r
r 3
3r
6
ρo r r 4
r < R ∫ ρ (r )4πr dr = 4πρ o + 3
2
r < R Eint = +
Qint= ∫ ρdτ = 0 3 6 R ed il campo Eo ε o 3 2 R 3
r > R ρ 5R 3
R
5 3
r > R
∫0 ρ (r )4πr dr = 4πρ o 6 R Eext = o
2
ε o 6r 2
ρ R 2 R 5 5R 3 1 1 41ρ o R 2
R 2R
da cui VB − V A = ∫ Eint dr + ∫ E ext dr = o + 3
+ − =
0 R
εo 6 10 R 6 R 2 R 60ε o
Il calore sviluppato sulle resistenze è naturalmente collegato alla riduzione di energia sul
condensatore
Q = EC (0 ) − EC (t ) = E 1 − exp[− 2t τ ]
R1 R2 Q2 R2
Q1 = Q ; Q2 = Q in rapporto =
(r + R1 + R2 ) (r + R1 + R2 ) Q1 R1
Il calore necessario per portare il primo bollitore alla temperatura T1=60°C si ottiene dalla
equazione calorimetrica
τ
Q1 = M 1C (T1 − Tamb ) = 83.7 kJ da cui il tempo t* = ln
1 = 7.87 s
2 Q r + R1 + R2
1 − 1
E R1
Q2 R2 M 2 C (T2 − Tamb )
Dal raffronto tra i calori sviluppati tra i due bollitori = =
Q1 R1 M 1C (T1 − Tamb )
M R
si ottiene la temperatura del secondo bollitore al tempo τ: T2 = Tamb + 1 2 (T1 − Tamn ) = 48.6 °C
M 2 R1
dΦ c x
dB dx dB LB x
fi = − = − L ⋅ x + B⋅ =− L ⋅ x = − o (poiché la barra è ferma)
dt dt dt dt to
L ⋅ Bo ⋅ x
la corrente indotta nel circuito i = − (senso inverso alla figura)
R ⋅ to
Tale forza deve essere controbilanciata dalla forza di attrito statico purché al disotto del suo valore
massimo F =
(LBo )2 x 1 + t = A ≤ A = µ mg da cui µ ≥ L2 Bo2 x 1 + t = 0.115
R ⋅ t o t o m ⋅ g ⋅ R ⋅ t o t o
s max s s
(il valore viene calcolato per t=0. Al trascorrere del tempo il campo magnetico si intensifica e tale
valore aumenta quindi proporzionalmente)