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ostacolano il cambiamento
Studente/i Responsabile/relatore
2017-2018
Data
15.06.2018
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INDICE
Introduzione pag. 3
Bibliografia pag. 7
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Introduzione
Per mantenere la salute e permanere in uno stato di benessere è talvolta necessario
il cambiamento. Predisporre un mutamento non risulta essere una cosa semplice,
poiché ci sono dei fattori che facilitano questa condizione ed altri che la ostacolano.
Definire a priori che cosa sia un fattore facilitante, piuttosto che ostacolante, non è
impresa semplice. In alcuni casi è possibile che queste caratteristiche o condizioni
siano duplici. Per prendere consapevolezza di ciò, sono previste strategie su più
fronti: sul piano politico (risorse ed accessibilità), sociale (sviluppando sistemi di
comunità a sostegno di comportamenti sani) ed educazione (fornendo conoscenze,
atteggiamenti e abilità per prendere decisioni per migliorare la propria salute).
L’approccio ecologico risulta essere il paradigma che meglio include tutte le varianti,
considerando che mostra in modo completo quali siano gli strumenti che possono
dare maggiore controllo sulla salute, e i suoi determinanti, come anche dare
consapevolezza e potere alle persone e alle comunità. Quattro sono i concetti chiave
da tenere a mente quando si adotta il paradigma ecologico: l’interdipendenza tra i
sistemi (considerare e prevedere effetti di azioni su più fronti), l’importanza di
comprendere interventi multilivello e multisettoriali, la concezione transazionale del
comportamento (interazione comportamento individuale-ambiente) ed infine, ma non
meno importante, la consapevolezza della specificità ambientale (le persone si
comportano in modo diverso in ambienti diversi).
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L’ambiente è un ulteriore elemento che deve essere preso in considerazione sia per
quanto riguarda la sua azione favorente o sfavorente nei confronti della promozione.
L’ambiente ha la capacità di indurre un comportamento, il quale può essere dannoso
se ad esempio vi sono delle barriere che impediscono gli accessi a tutti gli spazi,
mentre può essere favorente se lo stesso, rispettato e “utilizzato” in maniera
funzionale (Teoria del Nudging) promuove dei comportamenti innovativi, andando a
modificare delle abitudini nocive.
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L’autoefficacia è una risorsa importante per la salute, sia per riuscire a gestire lo
stress, che per apportare modifiche a comportamenti controproducenti; se favorita
permette di poter agire in maniera efficace, tanto che saranno sempre più grandi gli
scopi che si prefiggeranno.
Le emozioni hanno una duplice valenza. Ci sono emozioni negative (rabbia,
frustrazione, delusione, ecc.) che se alimentate costantemente possono condurre la
persona verso patologie, altre emozioni (amore, stima, curiosità, ecc.) che se
potenziate ed espresse possono essere utili per fronteggiare problematiche.
Gli stili di coping che adottiamo influiscono sulle azioni che mettiamo in atto
nell’agito quotidiano. Come per gli altri punti trattati precedentemente si riflette il
medesimo discorso, ovvero che a dipendenza della strategia di compensazione
espressa e vissuta si potranno avere degli esiti più o meno negativi (coping
costruttivo VS coping disadattivo).
Il sostegno e la relazione sono altri elementi che, laddove dovessero mancare,
diminuirebbero l’attitudine al cambiamento, mentre se presenti sono componenti
essenziali per la trasformazione.
Un fattore ostacolante la promozione della salute potrebbe essere strettamente
connesso alla situazione socioeconomica della persona, soprattutto qualora la
società non sia attiva nel contribuire al benessere della popolazione,
indipendentemente dalla classe sociale di appartenenza.
Particolarità caratteriali costituenti della personalità possono favorire o sfavorire il
cambiamento: la timidezza ad esempio può rappresentare un ostacolo per la
persona, portandola ad isolarsi e a non partecipare ad attività per timore di essere
giudicato; d’altro canto l’estroversione permette alla persona di cogliere le proposte
che la società presenta. Questi sono solo esempi, può valere anche il discorso
contrario.
Le esperienze e il vissuto di ogni essere umano costituiscono il bagaglio
esperienziale che guida le scelte: capita così che se una persona ha vissuto in
condizioni di deprivazione emotiva probabilmente non si preoccuperà
sufficientemente di sé.
I modelli di riferimento, sia che essi appartengano alla cerchia sociale che si
frequenta, sia a quelli presenti nella società possono essere protesici o disfunzionali.
Infine la cultura, parte integrante della nostra identità, sistema composto da simboli,
credenze, costumi, opinioni di tanto in tanto può costituire un fattore ostacolante, se i
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suoi aspetti sono troppo radicati e non permettono l’integrazione con altro. Ma
l’etimologia della parola stessa, ovvero “colere” che in latino significa “coltivare”, ci
induce a pensare come in realtà la cultura possa essere soggetta a contaminazioni,
quindi evolvere nel tempo e favorire l’inclusione di aspetti rivoluzionari.
Bibliografia
Dall’Aglio, C., Marmocchi, P. & Zannini, M. (2005). Carl Rogers e il progetto Life
Skills dell’OMS. ACP-Rivista di Studi Rogersiani