Sei sulla pagina 1di 7

Fattori che promuovono od

ostacolano il cambiamento

Studente/i Responsabile/relatore

Gruppo Valentina Sergio Piasentin


Nathalie Rossi
Corso di laurea Modulo

Cure infermieristiche Promozione della salute,


prevenzione della malattia e
salutogenesi
Anno

2017-2018

Data

15.06.2018
2/7

INDICE

Introduzione pag. 3

Fattori favorenti e sfavorenti pag. 4 - 6

Non solo fattori, ma anche strumenti pag. 6

Bibliografia pag. 7
3/7

Introduzione
Per mantenere la salute e permanere in uno stato di benessere è talvolta necessario
il cambiamento. Predisporre un mutamento non risulta essere una cosa semplice,
poiché ci sono dei fattori che facilitano questa condizione ed altri che la ostacolano.
Definire a priori che cosa sia un fattore facilitante, piuttosto che ostacolante, non è
impresa semplice. In alcuni casi è possibile che queste caratteristiche o condizioni
siano duplici. Per prendere consapevolezza di ciò, sono previste strategie su più
fronti: sul piano politico (risorse ed accessibilità), sociale (sviluppando sistemi di
comunità a sostegno di comportamenti sani) ed educazione (fornendo conoscenze,
atteggiamenti e abilità per prendere decisioni per migliorare la propria salute).

L’approccio ecologico risulta essere il paradigma che meglio include tutte le varianti,
considerando che mostra in modo completo quali siano gli strumenti che possono
dare maggiore controllo sulla salute, e i suoi determinanti, come anche dare
consapevolezza e potere alle persone e alle comunità. Quattro sono i concetti chiave
da tenere a mente quando si adotta il paradigma ecologico: l’interdipendenza tra i
sistemi (considerare e prevedere effetti di azioni su più fronti), l’importanza di
comprendere interventi multilivello e multisettoriali, la concezione transazionale del
comportamento (interazione comportamento individuale-ambiente) ed infine, ma non
meno importante, la consapevolezza della specificità ambientale (le persone si
comportano in modo diverso in ambienti diversi).
4/7

Fattori favorenti e sfavorenti


Le rappresentazioni, di qualsiasi natura esse siano, hanno una connotazione
ambivalente. Una visione troppo rigida di una realtà, non favorente l’apertura nei
confronti di situazioni nuove, risulterà essere disfunzionale e porterà la persona alla
chiusura. D’altro canto, se la rappresentazione la conosciamo, la comprendiamo ed è
flessibile saremo più propensi all’innovazione, anche di fronte a situazioni inusuali.
La mancanza di controllo lede e sminuisce la dignità della persona, non
implementando così il cambiamento e l’autodeterminazione della stessa. Quindi il
controllo, se incrementato, è un fattore che facilita il cambiamento, considerando
che il suo aumento rispetto a sé, alle proprie risorse, aumenta la consapevolezza e la
conoscenza delle proprie life skills. Tutti noi siamo dotati di life skills, ovvero delle
competenze specifiche in vari ambiti, più o meno sviluppate e apprese. Queste
abilità, se favorite, fatte emergere e implementate possono essere dei fattori che
facilitano il mutamento.

L’ambiente è un ulteriore elemento che deve essere preso in considerazione sia per
quanto riguarda la sua azione favorente o sfavorente nei confronti della promozione.
L’ambiente ha la capacità di indurre un comportamento, il quale può essere dannoso
se ad esempio vi sono delle barriere che impediscono gli accessi a tutti gli spazi,
mentre può essere favorente se lo stesso, rispettato e “utilizzato” in maniera
funzionale (Teoria del Nudging) promuove dei comportamenti innovativi, andando a
modificare delle abitudini nocive.
5/7

L’autoefficacia è una risorsa importante per la salute, sia per riuscire a gestire lo
stress, che per apportare modifiche a comportamenti controproducenti; se favorita
permette di poter agire in maniera efficace, tanto che saranno sempre più grandi gli
scopi che si prefiggeranno.
Le emozioni hanno una duplice valenza. Ci sono emozioni negative (rabbia,
frustrazione, delusione, ecc.) che se alimentate costantemente possono condurre la
persona verso patologie, altre emozioni (amore, stima, curiosità, ecc.) che se
potenziate ed espresse possono essere utili per fronteggiare problematiche.
Gli stili di coping che adottiamo influiscono sulle azioni che mettiamo in atto
nell’agito quotidiano. Come per gli altri punti trattati precedentemente si riflette il
medesimo discorso, ovvero che a dipendenza della strategia di compensazione
espressa e vissuta si potranno avere degli esiti più o meno negativi (coping
costruttivo VS coping disadattivo).
Il sostegno e la relazione sono altri elementi che, laddove dovessero mancare,
diminuirebbero l’attitudine al cambiamento, mentre se presenti sono componenti
essenziali per la trasformazione.
Un fattore ostacolante la promozione della salute potrebbe essere strettamente
connesso alla situazione socioeconomica della persona, soprattutto qualora la
società non sia attiva nel contribuire al benessere della popolazione,
indipendentemente dalla classe sociale di appartenenza.
Particolarità caratteriali costituenti della personalità possono favorire o sfavorire il
cambiamento: la timidezza ad esempio può rappresentare un ostacolo per la
persona, portandola ad isolarsi e a non partecipare ad attività per timore di essere
giudicato; d’altro canto l’estroversione permette alla persona di cogliere le proposte
che la società presenta. Questi sono solo esempi, può valere anche il discorso
contrario.
Le esperienze e il vissuto di ogni essere umano costituiscono il bagaglio
esperienziale che guida le scelte: capita così che se una persona ha vissuto in
condizioni di deprivazione emotiva probabilmente non si preoccuperà
sufficientemente di sé.
I modelli di riferimento, sia che essi appartengano alla cerchia sociale che si
frequenta, sia a quelli presenti nella società possono essere protesici o disfunzionali.
Infine la cultura, parte integrante della nostra identità, sistema composto da simboli,
credenze, costumi, opinioni di tanto in tanto può costituire un fattore ostacolante, se i
6/7

suoi aspetti sono troppo radicati e non permettono l’integrazione con altro. Ma
l’etimologia della parola stessa, ovvero “colere” che in latino significa “coltivare”, ci
induce a pensare come in realtà la cultura possa essere soggetta a contaminazioni,
quindi evolvere nel tempo e favorire l’inclusione di aspetti rivoluzionari.

Non solo fattori, ma anche strumenti


Abbiamo riflettuto spesso riguardo alle tematiche che ci sono state offerte nel
modulo, cercando di capire se determinati argomenti fossero dei fattori sul quale
intervenire, oppure degli strumenti di cui possiamo servirci per facilitare l’emergere di
azioni favorenti. Abbiamo concluso che gli esercizi che abbiamo sperimentato sono
tutti ottimi mezzi per individuare questi fattori, che nella vita di tutti i giorni sfuggono
perché fatichiamo a ritagliarci del tempo di qualità per riflettere; tali attività sono ad
esempio lo yoga della risata, lo yoga tradizionale, il training autogeno, la
mindfulness, la voce come strumento di comunicazione e la compilazione di
questionari per comprendere i nostri punti di forza e di debolezza per auto ed etero
migliorarci.
7/7

Bibliografia

Dall’Aglio, C., Marmocchi, P. & Zannini, M. (2005). Carl Rogers e il progetto Life
Skills dell’OMS. ACP-Rivista di Studi Rogersiani

Piasentin, S. (2018). Promozione della salute e del cambiamento. Promozione della


salute, prevenzione della malattia e salutogenesi. Manno: Supsi Deass.

Zani, B. & Cicognani, E. (2000). Psicologia della salute. Bologna: Il Mulino

Potrebbero piacerti anche