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CAPITOLO 14: SALUTE E FUNZIONAMENTO POSITIVO NELL’ARCO DELLA VITA

1921 – Terman: studio longitudinale su 1508 bambini superdota9 (Termites) segui9 fino alla
vecchiaia/morte.
Friedman: disegno di ricerca coorte-sequenziale Þ fa+ori individuali e psicosociali hanno un ruolo nello
sviluppo di molte mala6e croniche (derivan8 da comportamen8 o s8li di vita non salutari) e nella
mortalità prematura.
Esempio: faHori di personalità come impulsività e nevro9cismo manifesta9 durante l’infanzia, erano
prediLvi nel corso della vita di maggiore coinvolgimento in s9li di vita a rischio (alcol e fumo) – il traHo di
coscienziosità era proteLvo, sul lungo periodo, della salute fisica e della longevità – divorzio dei genitori e
proprio, erano prediHori significa9vi di mortalità precoce rispeHo alle s9me aHese di speranza di vita per
questa coorte di età.
Secondo Friedman, ciò che restava da chiarire erano i processi che operano, nel lungo periodo, per dare
luogo a comportamen8 tesi a proteggersi dai rischi e a promuovere la salute.

ConceHo di salute: diverse prospeLve teoriche orientano la ricerca scien9fica, le prospeLve di intervento,
le pra9che colleLve e individuali di prevenzione e di cura.
Ruolo a6vo dell’individuo nel corso del suo percorso crea8vo: promotore di un cambiamento che possa
creare i presuppos9 per una condizione soddisfacente di vita duraturo nel tempo, modificare condizioni
sfavorevoli che possano compromeHere il benessere e arricchire le proprie conoscenze/strategie aHe a far
fronte in modo adaLvo alle sfide.

È necessario considerare la variabile temporale poiché percorrere le varie fasi del ciclo di vita comporta
modificazioni significa9ve sul piano intraindividuale e interindividuale Þ visione della promozione della
salute entro una cornice longitudinale.

Modelli teorici
Approccio longitudinale: cerca di comprendere i meccanismi e i processi soHesi al cambiamento e alla
con9nuità, posi9va o disfunzionale.
Approccio cross-sec8onal o trasversale: permeHe di approfondire le peculiarità di ogni fase dello sviluppo
durante l’arco della vita.

Sviluppo dell’arco di vita come co-costruzione bioculturale – Li (2003)


Li propone un modello di sviluppo nell’arco di vita inteso come co-costruzione bioculturale che si propone di
oLmizzare le potenzialità umane e iden9ficare le cause e le conseguenze del dispiegamento (o del mancato
dispiegamento) a livello neurobiologico e sociale.

Sviluppo esteso all’arco di vita


Con8nuità e cambiamen8
Sviluppo nell’arco di vita (Ro+er e Ro+er, 1995): un cambiamento sistema9co, organizzato, intraindividuale,
chiaramente associato ai progressi lega9 all’età, che si aHuano in modo da avere implicazioni per i successivi
livelli di funzionamento della persona.

Assun8 principali
1) I conceL evolu9vi, delinea9 in modo par9colare dai teorici della psicologia dell’infanzia, vanno estesi
alla vita adulta e all’età anziana (affondano le origini in età preceden9);
2) I bambini sono “creature aLve”;
3) Per comprendere come even9 ed esperienze possono dare luogo nel tempo a disagio o benessere,
occorre considerare faHori di rischio e faHori di protezione.
- FaHori di rischio: faHori intraindividuali e contestuali in grado di aumentare la probabilità di raggiungere
un esito evolu9vo disfunzionale, problema9co.
- FaHori di protezione: faHori che diminuiscono la probabilità di esi9 disfunzionali e predispongono a uno
sviluppo posi9vo dell’individuo.
4) Considerando lo sviluppo in prospeLva lifespan, occorre notare come la con9nuità derivi da effeL a
catena direL e indireL.
5) Par9colare aHenzione va posta ai processi interaLvi tra ambiente e individuo.

Come la ricerca ha evidenziato, sono la con8nuità, posi9va o nega9va, degli ambien8 e delle esperienze
(non le esperienze/ambien9 precoci in sé) a condurre verso esi8 funzionali o disfunzionali.

Parlare di promozione della salute, in quest'oLca, vuole dire pertanto:


- Comprendere i meccanismi so+esi alla con8nuità (nega9va e posi9va) allo scopo di ridurre l'influenza
dei faHori di rischio e accentuare l'influenza dei faHori posi9vi (ponendo aHenzione alle interazioni tra i
faHori operan9 e alle specifiche fasi di vita in cui si verificano determina9 even9); alcune esperienze
nega9ve lo sono per la sequela di privazioni di competenze, abilità, relazioni sociali posi9ve e
conseguen9 modelli cui esse predispongono;
- Comprendere i meccanismi a+raverso cui l'ambiente influenza lo sviluppo dell'individuo, di cui non si
hanno conoscenze esaus9ve sulle modalità e sulla direzionalità.
È possibile, infaL, che tre siano le principali modalità di influenza: influenza direHa, influenza mediata
dalle caraHeris9che individuali del bambino che reagisce all'ambiente in base alle sue specifiche
percezioni di esso e, infine, influenza intesa come modalità di risposta dell'ambiente alle caraHeris9che
specifiche del bambino.

Modello di causazione reciproca-triadica (Bandura, 1997)


Le determinan8 personali interne, so+oforma di aspe6/even8 cogni8vi, affe6vi e biologici, operano
congiuntamente al comportamento e all’ambiente come fa+ori in costante e mutua interazione.
Secondo la teoria sociale-cogni9va di Bandura, gli individui sono:
- SoggeL aLvi (agen*ci = protagonis9 aLvi nella determinazione della propria esistenza) in grado di
autorganizzarsi, autoregolarsi e rifleHere su di sé;
- Capaci di esercitare ampie forme di controllo sui propri processi di pensiero, sulle mo9vazioni,
sull’affeLvità e sull’azione Þ consente di essere artefici del proprio contesto ambientale;

Meccanismi di Agency
Le determinan9 personali operano principalmente aHraverso meccanismi di agency che consentono di
esercitare un’influenza personale sul corso degli even9.
Tra ques9 meccanismi un ruolo basilare è rives9to dall’autoefficacia percepita (locus of control interno).
La rilevanza della Self Efficacy è stata verificata nelle diverse fasi della vita, dove contribuisce in modo
significa9vo al mantenimento della salute.

Approccio centrato sulla persona (person-centered) applicato all’arco della vita


Cornice teorico-metodologica che ha le radici nei lavori di Lewin (1935) e di Alloport (1937) e ha ricevuto
aHenzione grazie al contemporaneo sviluppo degli studi sui sistemi dinamici complessi e sui modelli
processuali nel campo delle neuroscienze.

- L’oggeHo di interesse è la persona, concepita come un sistema complesso (Gestalt), studiata sulle basi
della sua specifica modalità globale di funzionamento e caraHerizzata da diversi fa7ori tra loro
organizza9 in una specifica configurazione e operan9 a diversi livelli di funzionamento.
La singola variabile (es. autos9ma) viene studiata come parte di una configurazione che caraHerizza
l’individuo in ques9one nel suo globale funzionamento.
- Interesse par9colare ai modelli 8pici di funzionamento: il sistema (individuo) funzionante in modo
oLmale appar9ene generalmente a una ristreHa gamma di variabili e ha un ristreHo numero di sta9
possibili.
La approccio centrato sulla persona sta portando novità significa9ve nell'ambito degli studi sulla
resilienza e l’aHenzione della psicologia della salute su due conceL rilevan9: sistemi di competenze e
sistemi di risorse.
- Come è importante l'aHenzione alle organizzazioni di funzionamento più probabili, è altreHanto
rilevante l'aHenzione per le configurazioni rare o a8piche.
- La prospeLva centrata sulla persona non è lineare, in quanto legata all'assunto che l'influenza di una
variabile non si esplica secondo la nota definizione di causalità lineare (a Þ b), ma aHraverso una
complessa interazione dinamica di azioni e successive retroazioni (a Þ b; b Þ a).
- La dinamica del cambiamento riveste un'importanza centrale nel modello.

Sviluppo posi8vo: i sistemi di competenze e lo sviluppo di un individuo competente


Competenza: importanza centrale per la psicologia della salute in prospeLva lifespan, in quanto cerca di
individuare quelle risorse che vanno a cos9tuire una sorta di capitale individuale determinante per lo
sviluppo.
È il risultato di una complessa interazione tra il bambino e il suo ambiente (si modificherà durante il suo
sviluppo o quando cambierà contesto di vita richiedendo abilità diverse) Þ modello di adaHamento efficace
all'ambiente e successo ragionevole nell'affrontare i maggiori compi9 evolu9vi aHesi per una persona a una
specifica età nel contesto della sua cultura.
Comporta un doppio significato:
1) Espressione di aLvità e comportamen9 competen9 (appropria9);
2) Capacità dell'individuo di aLvare comportamen9 altreHanto appropria9 in futuro, ai vari contes9 e
all'ambiente.

Contemporaneamente all'evoluzione quindi delle struHure neurobiologiche soHostan9 e delle esperienze


che il bambino compie nell'ambiente, vi sono tre sistemi di competenze di speciale rilevanza nelle
primissime fasi di vita per un successivo sviluppo di un individuo competente:
1) Il sistema mo8vazionale (Bandura) Þ aHraverso il gioco e la relazione con i familiari il bambino
acquisisce l'esperienza di un locus interno di causazione e avrà una maggiore probabilità di raggiungere
un buon senso di autoefficacia;
2) La qualità del legame di a+accamento (Bowlby) Þ funzione di protezione dai pericoli e competenze di
natura relazionale, comunica9va e di regolazione delle emozioni (es. prediLva di successo nei compi9
di sviluppo delle successive fasi di vita come, ad esempio, stringere relazioni di amicizia con i coetanei
durante l'adolescenza);
3) La competenza di autoregolazione Þ capacità di dirigere e mantenere il controllo dell'aHenzione, di
regolare le proprie emozioni e di aLvare o reprimere un determinato comportamento.
Effor%ul control = precorritrice della competenza di autoregolazione che si sviluppa durante
l'infanzia e la fanciullezza.
È alla base della capacità di modulare il comportamento in relazione alle richieste ambientali e alla
resilienza.

Proge+o Life Skills Educa8on


Rilevanza crescente delle Life Skills (OMS, 1994): abilità/capacità che permeHono di acquisire un
comportamento versa8le e posi8vo, grazie al quale è possibile affrontare efficacemente la vita quo8diana.
La mancanza di tali skills può causare, in par9colare nei giovani, l’instaurarsi di comportamen9 nega9vi e a
rischio in risposta allo stress.

L'OMS afferma che è come se i meccanismi tradizionali per trasmeHere le Life skills (famiglia, valori sociali e
culturali) non fossero più adeguate a causa dei nuovi faHori che condizionano lo sviluppo dei giovani, tra i
quali i mass media e le situazioni di diversità etnica e religiosa.

Competenze trasversali (life skills) individuate dall’OMS e da apprendere a scuola: autoconsapevolezza,


ges8one dello stress, senso cri8co, decision making, problem solving, crea8vità, comunicazione efficace,
empa8a e relazioni interpersonali.
Lo sviluppo posi8vo nonostante le avversità e i contes8 di vita a rischio: la resilienza.
Competenze per la vita: risorse (cogni9ve, sociali virgola di regolazione di sé e comunica9ve) che appaiono
necessarie alla ges9one efficace di ambien9 di vita, contes9 sociali ben funzionan9 e favorevoli allo sviluppo
delle potenzialità individuali.
Risorse di resilienza: faHori che rendono possibile, a coloro che li possiedono, uno sviluppo posi9vo in
condizioni di forte avversità e a rischio a livello familiare e ambientale.

Con il termine resilienza si designa un processo dinamico aHraverso il quale è possibile conseguire un
adaHamento posi9vo in un contesto avverso, sono implicite due condizioni specifiche:
1) Esposizione a un'importante minaccia o avversità, intensa o acuta;
2) Raggiungimento di un adaHamento e di uno sviluppo posi9vo.

Gruppi di fa+ori coinvol9 nella manifestazione della resilienza:


6) Qualità e aHribu9 interni all’individuo stesso (autonomia, autos9ma…etc.);
7) AspeL delle loro famiglie, lega9 ai membri o allo s9le di funzionamento;
8) CaraHeris9che del contesto sociale più ampio.

Resilienza in adolescenza
Scopo degli interven8: dotare gli adolescen9 delle risorse necessarie per potersi adaHare con successo ai
possibili, e non sempre favorevoli, cambiamen9 ambientali (fisici, psicologici e sociali).
Agiamo su tre diversi livelli:
1) Fa+ori di promozione della resilienza e interven8 a livello individuale
Risorse individuali: faHori cos9tuzionali, l'intelligenza, la socievolezza, un modello posi9vo di legame di
aHaccamento, abilità comunica9ve e traL di personalità.
ObieLvo prioritario: sviluppo di s9li di coping e risorse prima che la persona incontri le avversità della vita
reale (purtroppo, nella maggior parte dei casi, queste sono acquisite in risposta agli even9 cri9ci aHraverso
traHamen9 psicoeduca9vi o psicoterapeu9ci Þ mi9gamento dei faHori di rischio ma non alla protezione
aLva o alla residenza)
2) Fa+ori e interven8 a livello familiare
Processi che favoriscono la resilienza nell'adolescente: qualità del legame di aHaccamento, coesione
familiare, incoraggiamento, calore affeLvo delle relazioni e possibilità di creare una buona relazione con un
adulto sensibile ai bisogni dell'adolescente che non sia necessariamente un genitore.
3) Fa+ori interven8 centra8 sul contesto sociale
I due contes9 privilegia9 sono la scuola (ambiente favorevole e costruLvo in grado di fungere da faHore
proteLvo nei confron9 delle avversità) e il contesto prossimale di appartenenza (es. Comunità).

Resilienza in età anziana


Resilienza come esito: adaHamento par9colarmente posi9vo dell’anziano = invecchiamento di successo.
Resilienza come processo: interazione costruLva con gli even9 cri9ci e altamente stressan9 della vita
dell’anziano.
Processo che permeHe agli individui di uscire irrobus99 o comunque di non soccombere di fronte alle
avversità o agli even9 nega9vi generatori di forte stress, acuto o cronico – si snoda in un ampio arco di
tempo, dis9nto in varie fasi.
Capacità di esprimere pochi contenu9 depressivi, di riprendersi prontamente dopo un evento nega9vo, di
riacquisire una stabilità, di sviluppare nuove forme di progeHualità o aLvità a seguito di tale evento.

Fa+ori demografici, clinici (es. presenza di malaLe croniche), funzionali (integrità cogni9va, indipendenza
nelle aLvità quo9diane e aLvità fisica) e psicosociali (sintomatologia depressiva, sostegno sociale e
autoefficacia funzionale) associa8 a un elevato livello di residenza:
- Appar9ene alla terza età più che alla quarta età;
- Genere maschile;
- Elevata educazione scolas9ca;
- Buone risorse economiche;
- Indipendente nelle aLvità quo9diane;
- Svolge aLvità fisica con con9nuità;
- Valuta buono il livello di salute fisica;
- Pochi vissu9 depressivi;
- Buon livello di autoefficacia funzionale.

Modello dinamico della resilienza psicologica in età anziana (Staudinger 1999), considera la resilienza
come la capacità di mantenere un elevata soddisfazione di vita nonostante l’incremento di rischi lega9 a
perdite, disturbi, malaLe, assieme al mantenimento di un basso livello di vissu9 depressivi.

The Berling aging study: facendo riferimento alla resilienza come processo, è stato proposto un modello
suddiviso in tre aree:
1) Fa+ori di rischio
- Socioeconomici: classe sociale, reddito, pres9gio sociale e livello scolas9co.
- Soma9ci: numero di diagnosi, vista e udito, aLvità di base ed età.
2) Processi prote6vi lega8 al sé
- CaraHeris9che di personalità;
- Emozioni;
- S9li di coping;
- Sistema di obieLvi;
- ProspeLva temporale;
- Definizione del Sé.
3) Resilienza psicologica
- Soddisfazione per l’età;
- Livello di depressione.

I nessi causali tra processi di outcome e resilienza vengono altera8 del tu+o quando sono considerate le
dimensioni: disabilità fisica e status socioeconomico.
(Esempio: anziani con mol9 problemi fisici sono maggiormente proteL nei confron9 del benessere se
caraHerizza9 da un elevato nevro9cismo e da un basso inves9mento nei progeL di vita; la prospeLva
temporale orientata al futuro si rivela un faHore di rischio e non di residenza in condizioni di scarsità di
risorse economiche)

Sistemi resilien8: Resilienza familiare


Si riferisce al funzionamento posi8vo delle famiglie poste di fronte a condizioni ed even8 avversi.
Estende al di là dell’individuo il tema del possesso delle risorse e competenze u9li a sormontare
efficacemente le avversità e definisce la resilienza come risorsa del sistema familiare (Walsh, 2002).

Processi coinvol9:
1) Sistema di credenze della famiglia che influenza l’interpretazione della crisi; la resilienza è potenziata
a7raverso la condivisione di credenze che incrementano lo spe7ro di soluzioni percorribili.
- AHribuzione di significato alle avversità Þ acquisire un senso di coerenza;
- Credenza in una soluzione posi9va Þ visione oLmis9ca della vita;
- Trascendenza e spiritualità Þ conforto aHraverso i legami con tradizioni culturali e religione.

2) Modelli di organizzazione familiare, la resilienza è facilitata dalla presenza di stru7ure flessibili,


connessione tra i membri e disponibilità di risorse economiche e sociali.
- Flessibilità Þ protendere verso il futuro e capacità di individuare nuove modalità di funzionamento dal
momento che non è possibile ritornare a modelli preceden9;
- Connessione tra i membri Þ supporto reciproco, collaborazione e impegno – fondamentale anche la
differenziazione tra i membri, in quanto è necessario sapere che è possibile vivere, elaborare le
esperienze secondo ritmi e modalità proprie;
- Risorse economiche e sociali Þ re9 di supporto sociale e sicurezza economica.

3) Comunicazione e problem solving, alimentano la resilienza a7raverso la loro capacità di chiarire i


termini della crisi, l'incoraggiamento all'espressione delle emozioni e l'individuazione delle strategie di
problem solving efficaci e condivise.
- Chiarezza nella comunicazione;
- Espressione delle emozioni Þ in par9colare delle emozioni nega9ve che possono influenzare lo stato di
salute a livello immunitario e aumentare il rischio di insoddisfazione o disgregazione familiare;
- Problem solving collabora9vo Þ il brainstorming crea9vo e pensiero divergente, grazie ai quali può
emergere un nuovo modo di definire i problemi e trovare una soluzione.

Concludendo
La famiglia contemporanea si trova ad affrontare situazioni nuove e fragilità.
Occorre conoscere meglio i faHori che promuovono la resilienza familiare e definire programmi di
intervento per aiutare i sistemi familiari a migliorare il proprio benessere ed evolvere posi9vamente anche
in situazioni nuove e imprevedibili.

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