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Bonino (2001), studio dell‟intero ciclo della vita, considerare lo sviluppo in maniera
profondamente differente e con una mutata prospettiva. Le funzioni psichiche subiscano dei
mutamenti evolutivi, in un processo incessante di modificazione, in cui momenti di continuità
si alternano a momenti, più o meno drammatici, di frattura e di discontinuità
Fiducia positivistica nella scienza e nelle sue applicazioni ,Influssi derivanti dalle recenti
scoperte in ambito biologico, con l‟evoluzionismo di Darwin.
Nasce dalla crescente consapevolezza che il mondo mentale del bambino è qualitativamente
diverso da quello adulto. Hall (1844-1924) è stato il primo a rendersi conto che il mondo
mentale del bambino è diverso da quello dell‟adulto.
Il comportamentismo
DOPO IL 1950 (Piaget , Bruner) si ha esigenza di spiegare e non solo più di descrivere i
fenomeni , introduzione della sperimentazione. Emerge un immagine di bambino che va oltre
la semplice conoscenza ingenua esplora l‟ambiente, capace di elaborare precocemente le
informazioni, dà spiegazioni, capace di costruire una sua rappresentazione della realtà
Verso la fine degli anni settanta, propone di studiare i cambiamenti psicologici che avvengono
negli individui dal momento della nascita sino alla morte (Baltes, Reese e Lipsitt 1980.
Gli approcci teorici allo sviluppo come ciclo di vita contemplano, tra l‟altro, la “teoria del
corso della vita” di Glen Elder, una nuova visione dei cambiamenti sociali, dei percorsi di vita e
dello sviluppo individuale, intendendoli come modi di continuità e cambiamento del
comportamento. Riconosce l'importanza delle "transizioni della vita" nel determinare lo
sviluppo e non ritiene che certi eventi siano caratteristici di determinati stadi evolutivi ma li
considera, come le diverse reazioni che essi provocano negli individui.
Come Bronfenbrenner mette in risalto l'interdipendenza dei cicli di vita degli individui
appartenenti agli stessi microsistemi
età evolutiva : ruolo attivo del bambino dalla nascita; percorso non lineare; età adulta: non è
un periodo di stabilità; sono possibili nuovi apprendimenti; non si raggiunge uno sviluppo
ottimale; età senile: grazie alla plasticità neuronale sono possibili nuove acquisizioni e nuovi
apprendimenti.
Lo sviluppo riguarda tutta l’esistenza (Baltes e Reese,1986). Non c’è più solo attenzione per il
passato, ma anche per il presente ed il futuro; lo sviluppo avviene nel tempo.
Sono modelli che facevano risalire ad una o poche cause, in modo deterministico, la
spiegazione del comportamento umano. Le spiegazioni deterministiche ed unicausali hanno
ricercato la causa del comportamento e dello sviluppo umano nell’ambiente o nei fattori
biologici: CAUSALITÀ LINEARE ED INFLUENZA UNIDIREZIONALE
LA PERSONA
E’ un sistema che opera in modo attivo e finalizzato, che costruisce il proprio sviluppo e
si autoregola
L’ambiente
L’ambiente non è immobile nel tempo. L’individuo agisce sull’ambiente modificandolo
e selezionandolo. L’ottica interazionista privilegia l’analisi dell’ambiente così come esso
è percepito.
Individuano dei modi diversi di affrontare il mondo, caratteristici di un’età e diversi lungo il
tempo.
• Per Vygotskij, la zona di sviluppo prossimale definisce: «quell’area che si colloca tra il
livello di sviluppo di un individuo, in un momento definito, ed il suo livello potenziale non
ancora raggiunto ma raggiungibile con l’aiuto dell’adulto che rende disponibili gli
strumenti della cultura».
• Per Bruner, importanza dei fattori sociali, culturali e storici, lo sviluppo biologico quindi,
«non è la causa dello sviluppo psichico o del comportamento, ma rappresenta soltanto
l’insieme delle condizioni e dei vincoli per lo sviluppo e per l’azione umana
CONFLITTO SOCIO-COGNITIVO (Doise e Mugny, 1981): a certe condizioni in un certo
ambito (ad esempio nella conservazione dei liquidi) è possibile anticipare modalità di
ragionamento più evolute quando si è costretti a prenderle in considerazione all’interno di
un’interazione sociale.
Lo stadio può essere definito come una possibile successione, legata allo sviluppo biologico,
che segue una certa progressione. Il passaggio da uno stadio all’altro non è indipendente
dall’esperienza e dalle influenze ambientali. Oggi si utilizza il concetto di percorsi di sviluppo =
si tratta di percorsi possibili, fortemente individualizzati e differenziati, che sono il risultato
della complessa interazione, lungo il tempo, dell’individuo e del suo ambiente.
PUNTI DI SVOLTA (eventi significativi che possono imprimere una svolta allo sviluppo)
possibilità di cambiare la nostra traiettoria di vita , cambiamento più o meno brusco in un
particolare momento dello sviluppo.
DUE OBIETTIVI:
identificare i fattori che operano nel funzionamento psichico umano lungo il ciclo di
vita
identificare e comprendere i meccanismi attraverso i quali tali fattori operano
Comprendere come maturazione ed esperienza portano a strutture e modelli di
comportamento nuovi
Sviluppo e cambiamento non sono sinonimi: non tutto ciò che rappresenta un cambiamento
in un’acquisizione o in un processo psichico, è uno sviluppo. Lo sviluppo comporta
cambiamenti relativamente duraturi, e tali da incrementare o rendere più complessa
l’articolazione dei tratti strutturali e funzionali della persona mantenendo al tempo stesso
un’organizzazione coerente .
Ambiente ottimale = quello che riesce ad offrire ad ogni soggetto, in relazione alle sue
potenzialità, le migliori condizioni di sviluppo, nei vari momenti del ciclo di vita
CICLO DI VITA
Baltes, Reese, Lipsitt (1980) sono gli autori della prospettiva teorica del ciclo di vita (Life-Span),
secondo cui lo sviluppo degli individui ha luogo lungo tutta la loro esistenza.
Sostengono che le tendenze relative all’età, punto forte della psicologia dello sviluppo
tradizionale, costituiscono solo uno dei tre tipi di influenza che operano per tutto il ciclo della
vita:
Le influenze normative secondo l’età, riguardano i fattori che hanno stretta relazione
con l’età cronologica ( es pubertà)
Le influenze normative secondo la storia sono quelle che dipendono dalle condizioni
storiche, in cui hanno vissuto la maggioranza delle persone di una data generazione
(coorte, es carestia)
Gli eventi non normativi non sono né correlati all’età, né alla storia. Si tratta di eventi
che possono accadere nella vita di un singolo individuo a qualunque età ed in
qualunque condizione storica (es incidente)
METODO DI RICERCA ,riferimento al processo della ricerca ed è strettamente legato alla teoria della ricerca
stessa
IL DISEGNO DI RICERCA è la descrizione formale del modo in cui sono trattate le variabili prese in esame.
• non permettono di conoscere il modo in cui gli individui cambiano nel tempo
NON permettono quindi di controllare: la continuità o discontinuità dello sviluppo; l’ effetto storia e quello
coorte ( individui che condividono stesse esperienze)
Gruppi di soggetti di età diverse sono seguiti longitudinalmente sino a che l‟età di ciascun gruppo non si
sovrappone, se non ci fosse alcun effetto del tempo i due gruppi della stessa età (anche se nati in anni diversi)
dovrebbero risultare omogenei.
introduce il problema della ricerca dell‟obiettività. un fenomeno non viene solo osservato e descritto,
entrano in gioco i concetti di: MANIPOLAZIONE, cioè lo sperimentatore organizza attivamente la situazione
sperimentale
V.I. = variabile indipendente, quando viene assunta come causa o come concausa (es. feste natalizia,
stanchezza,…) rispetto a una o più variabili dipendenti.
V.D. = variabile dipendente, quando è considerata come effetto o come conseguenza di una o più variabili
indipendenti (es. diminuzione dell‟impegno scolastico)
ESPERIMENTO : si vuole indagare se l’esposizione dei bambini ad un clima di tensione e di violenza possa
contribuire ad aumentare il loro livello di aggressività.
VARIABILI INTERVENIENTI: tutti i fattori che possono influenzare il fenomeno e che non vengono
manipolati. le procedure per controllare le variabili intervenienti sono:
-il disegno entro i soggetti (sottoponendo lo stesso gruppo sia alla condizione sperimentale, sia a quella di
controllo)
• Modalità: utilizzare le condizioni così come si presentano in natura per valutarne gli effetti sullo sviluppo.
Il quasi esperimento non raggiunge la stessa validità interna degli esperimenti veri e propri
LE RICERCHE CORRELAZIONALI
Con il METODO CORRELAZIONALE il ricercatore non cerca di individuare nessi causali tra le variabili, ma
semplicemente considera le loro associazioni. Diversi tipi di correlazione
Correlazione positiva: le due variabili cambiano nella stessa direzione (ad esempio, livello di aggressività dei
bambini e quantità di spettacoli televisivi violenti).
Correlazione negativa: all’ aumentare di una variabile, l‟altra diminuisce (ad esempio, livello di ansia e
prestazione)
. Correlazione nulla: quando tra le due variabili non c‟è relazione (ad esempio, livello di intelligenza e
dimensioni craniche).
IN SINTESI
Modalità: indagare se al variare di una variabile si associa il variare di un‟altra ed in che modo
La validità della ricerca riguarda la verità o l‟esattezza delle conclusioni a cui il ricercatore arriva
VALIDITÀ INTERNA, riguarda la logica delle relazioni tra variabili indipendente e dipendente
METODO OSSERVATIVO
Viene utilizzata per dare un‟interpretazione in relazioni ai fini della vita quotidiana
IN SINTESI
Scopo: descrivere la complessità dello sviluppo in situazioni reali o il più possibile vicine alla realtà
Modalità: condizioni naturalistiche e controllata in ambiente artificiale e naturale
L‟OSSERVAZIONE NATURALISTICA
Svantaggi: Richiede molto tempo. Non è detto che nelle sessioni di osservazione si manifestino i
comportamenti oggetto di indagine
OSSERVAZIONE CONTROLLATA
Vantaggi: consente di «controllare» alcune variabili che possono influenzare la situazione di indagine e di
stimolare la comparsa dei comportamenti che si vogliono osservare.
Svantaggi: Ambiente non naturale; I soggetti sanno di essere osservati; comportamenti non del tutto spontanei
VANTAGGI:
SVANTAGGI:
Non raggiungono la stessa validità interna delle ricerche che utilizzano il metodo sperimentale, dal momento
che non permettono di :
permette di: registrare il comportamento nella ricchezza e variabilità con cui si manifesta; introdurre
controlli sistematici per fare emergere certe azioni e verificare la correttezza. L‟interesse è per l‟indagine
del funzionamento mentale più che per il numero di soluzioni corrette e scorrette
Il metodo critico è una rielaborazione di questa forma di colloquio, le domande vertono su prove
standardizzate. Svantaggio: la validità è affidata interamente alla capacità del ricercatore,rischio guidare
troppo il bambino.
una eterovalutazione , permettono di cogliere il punto di vista di altri soggetti, come insegnanti,
genitori, riferiscono come si «comporta» il soggetto in determinate situazioni. Un esempio particolare
sono le scale di nomina tra pari, che permettono di valutare la posizione di un individuo all‟interno di
un gruppo. È un adattamento della Tecnica Sociometrica di Moreno .Consistono nel chiedere ai
componenti di un gruppo di indicare con chi vorrebbero o non vorrebbero condividere una certa
attività
JEAN PIAGET Svizzera 1896-1980
Piaget ipotizza che: lo sviluppo proceda senza improvvise modificazioni, ma attraverso un
lento e graduale processo di adattamento del bambino
STADI DI SVILUPPO
Attraverso gli stadi vengono descritti modi diversi di affrontare il mondo. Lo sviluppo è
considerato un processo di maturazione, intrinseco all’organismo stesso
• Gli stadi si integrano fra loro in modo gerarchico: gli stadi precedenti vengono integrati in
quelli successivi.
AZIONI MENTALI = riproduzione del pensiero immagini o eventi; operazione su essi con
confronti
La risposta del bambino alla realtà è di tipo sensoriale e motorio. Il bambino reagisce
all’immediato, non fa progetti, non ha scopi Queste rappresentazioni interne compaiono alla
fine del periodo sensomotorio (18 mesi).
nozione di permanenza dell’oggetto = comprensione del fatto che gli oggetti e gli eventi
continuano ad esistere anche quando non possono essere rilevati dagli organi di senso
Nel secondo anno di vita fa la sua comparsa il gioco simbolico in cui il bambino agisce “come
se”: egli simula eventi, azioni, circostanze del mondo reale. È necessario un distaccamento dal
mondo reale che consente al bambino di tenere separate realtà e finzione
• 0-2 anni (e. assoluto) incapacità del bambino di dissociare tra le proprie azioni e le
trasformazioni dell’oggetto.
• 2-7anni periodo preoperatorio (e. intellettuale) incapacità di differenziare tra il proprio
punto di vista e quello degli altri.
• 10 anni in poi (e. adolescenziale) indifferenziazione tra il proprio punto di vista di persona
e il gruppo sociale
SVILUPPO CONOSCENZE
1 Fenomenismo: capacità di rilevare solo ciò che è immediatamente evidente
2 Sincretismo: collegare concetti e contenuti diversi in un unico schema
3 Realismo: attribuire esistenza reale a fatti ed eventi
4 Animismo: attribuire a oggetti caratteristiche psicologiche
5 Artificialismo: il mondo fisico creato dall’uomo
IRREVERSIBILITÀ DEL PENSIERO Ogni percezione, ogni atto e ogni giudizio è separato dagli
altri e non si coordina per dar luogo ad una sintesi. Le azioni mentali sono isolate e non
coordinate in un sistema
1. REVERSIBILITÀ
Per Piaget e’ possibile parlare di operazioni logiche solo dopo i 7 anni quando le azioni mentali
sono coordinate in un sistema reversibile.
Questo stadio il passaggio dal dominio della percezione a quello della logica. Ciò che stabilisce
il passaggio a questo stadio è la comparsa delle operazioni mentali
• Classificare
-I bambini hanno bisogno di far calzare le loro esperienze nei loro schemi
Il linguaggio:
SECONDO PIAGET Il linguaggio dipende dal pensiero, è un sottosistema all’interno di una più
generale capacità cognitiva, quella simbolica. Prima egocentrico (monologhi) , poi socializzato
con la reversibilità operatoria
3. La prestazione è automatizzata
Riguarda la conoscenza degli stati mentali altrui. Richiede la capacità di rappresentare sé e gli
altri come esseri che hanno stati mentali. Include la capacità di raffigurarsi mentalmente
come la rappresentazione di una persona si pone nei confronti della realtà .
Avere una teoria della mente permette di predire, inferire e spiegare stati mentali propri ed
altrui sulla base di elementi della situazione e del comportamento dell’individuo, e di
manifestare comportamenti sulla base di stati mentali.
SOLO VERSO 4-5 ANNI È IN GRADO DI POSSEDERE UNA TEORIA DELLA MENTE
Al di sotto dei 4/5 anni gli stati mentali aderiscono alla realtà del mondo. Oltre i 4-5 anni si
può parlare di comprensione di rappresentazioni non più come copia della realtà ma come
interpretazioni
1) sé e gli altri come esseri che hanno stati mentali (rappresentazioni sulle rappresentazioni);
• permette di: 1) predire, inferire e spiegare stati mentali propri ed altrui sulla base di
elementi della situazione e del comportamento dell’individuo;
ATTACCAMENTO = relazione individualizzata con la persona che si prende cura del bambino
Il legame è il risultato di schemi comportamentali a base innata, il cui significato ha valore adattivo.
Attaccamento alla madre è riconducibile ad una motivazione intrinseca primaria al contatto sociale
Requisiti per la costruzione del legame di attaccamento: figura stabile, sensibile e responsiva
E’ durante questa fase che si struttura il legame di attaccamento vero e proprio e gli schemi si organizzano
intorno ad una particolare figura
TIPI DI ATTACAMENTO:
ATTACCAMENTO SICURO, la madre è sensibile, supportiva e responsiva durante il primo anno di vita.
ATTACCAMENTO INSICURO ANSIOSO-AMBIVALENTE, la madre è imprevedibile alle risposte del bambino e alle
sue richieste
ATTACCAMENTO INSICURO ANSIOSO-EVITANTE , la madre rifiuta il contatto fisico con il bambino, anche in
situazioni che per lui possono mostrarsi molto stressanti
MODELLI OPERATIVI : sono schemi mentali, copioni, che guidano e organizzano l’azione del bambino nei
confronti del genitore, ma anche dei coetanei e di situazioni nuove. Questo può avvenire al di fuori della
consapevolezza. I M.O.I. hanno componenti sociali, cognitive, affettive.