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La PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO descrive i cambiamenti fisici, cognitivi, emotivi e sociali dell’individuo nel corso della vita.

MODELLO ECOLOGICO DI BROFENBENNER: sostiene che l'ambiente ha un'importanza fondamentale per lo sviluppo del bambino ma non solo
l'ambiente, in particolar modo l'interazione tra i diversi sistemi ambientali in cui il bambino si trova. I fenomeni culturali sono assolutamente
fondamentali allo sviluppo del bambino. MICROSISTEMA: famiglia, scuola, coetanei; MESOSISTEMA: racchiude tutte le relazioni reciproche tra
i componenti del micro-sistema; ESOSISTEMA: ambienti che hanno un impatto sullo sviluppo del bambino ma con cui il bambino non viene
direttamente a contatto; MACROSISTEMA: schemi ideologici e istituzionali che fa parte della nostra cultura; CRONOSISTEMA: cambiamenti
normativi (originarsi dal singolo) e paranormativi (originati dall’esterno).

STRUTTURALISMO  rappresentanti: FECHNER e WUNDT (Lipsia, Germania). Hanno voluto dare un aspetto scientifico della mente umana.
Oggetto di studio: l’esperienza immediata, cioè l’esperienza così come si presenta alla coscienza del soggetto. Tecnica dell’introspezione:
all’individuo veniva presentato in laboratorio uno stimolo controllabile e misurabile e il soggetto doveva descrivere con esattezza e ricchezza di
dettagli tutto ciò che provava. Le sensazioni venivano classificate in base a: modalità (visiva, uditiva, cinestetica, olfattiva, gustativa),
dimensioni specifiche (durata, estensione, intensità), sentimenti (tensione-distensione; eccitamento-acquietamento; piacere-dolore).

COMPORTAMENTISMO  nasce nel 1913 con WATSON. Sosteneva che lo studio della coscienza con il metodo introspezionista era troppo
legato alle impressioni soggettive e non suscettibile di verifica. Per progredire nella conoscenza dei fenomeni psichici bisognava cercare
spiegazioni su dati solo effettivamente osservati. Sosteneva che grazie ad una serie di stimolazioni che potevano essere fatte al soggetto in
qualche modo il bambino poteva essere plasmato.
L’apprendimento = cambiamento di comportamento. Si avrà apprendimento nel momento in cui l'individuo dà una risposta corretta ad un
determinato stimolo.
- Oggetto di osservazione e studio deve essere il comportamento
- L’introspezione non è un metodo valido. Lo psicologo deve osservare e misurare le risposte del soggetto
- Lo studio dei fenomeni mentali (sensazioni, immagini) va sostituito con lo studio del comportamento (stimolo S-risposta R)
CONDIZIONAMENTO CLASSICO: Apprendimento in cui i soggetti sono sottoposti ripetutamente ad una coppia di stimoli, finché non imparano
a reagire allo stimolo sconosciuto nello stesso modo in cui rispondono a quello familiare.
ESPERIMENTO DEL PICCOLO ALBERT (Watson e Ryner): Watson voleva dimostrare che in qualche modo nel bambino poteva essere
condizionato non solo un comportamento ma perfino un'emozione come ad esempio l'emozione della paura. Watson era riuscito nel suo
intento cioè se noi associamo ad un determinato stimolo un altro stimolo automaticamente possiamo condizionare quelli che sono i
comportamenti.
PAVLOV: Mostrando del cibo ai cani Pavlov ne stava studiando la risposta salivare quando notò che dopo un certo numero di ripetizioni del
test i cani cominciavano a salivare ancor prima che
il cibo gli venisse mostrato. CIBO: S. Incondizionato; CAMPANA: S. Neutro (Condizionato associato al cibo).
CONDIZIONAMENTO OPERANTE
Thorndike  Allora egli fece degli esperimenti con i gatti invece e inserì un gatto all'interno di una gabbietta e scoprì che i gatti a un certo
punto casualmente premevano una leva e questa leva gli permetteva di aprire la porta e di accedere al cibo (EFFETTO). Thorndike quindi ne
tradusse da questo esperimento quella che chiama legge dell'effetto, vuol dire che l'apprendimento non arriva per intuizione ma arriva per
una serie di prove ed errori.
SKINNER  ha formulato il paradigma del condizionamento operante. Se il topo toccava la leva giusta dava cibo (rinforzo), se toccava una leva
sbagliata scossa (punizione). Nel momento in cui il topolino veniva punito si assisteva all'estinzione del comportamento: sistema di rinforzi e
punizioni (tipo di apprendimento che dipende dalle conseguenze del comportamento dell’individuo).
APPRENDIMENTO SOCIALE: BANDURA. Egli sosteneva che i comportamenti possono essere appresi semplicemente attraverso l'osservazione
del comportamento altrui. Introdusse il concetto di imitazione: cioè i bambini imparano in un ambiente sociale e spesso imitano i
comportamenti degli altri. Bandura parla di apprendimento osservativo o apprendimento vicario: acquisizione di nuove capacità o
cambiamento di vecchi comportamenti grazie all’osservazione dei comportamenti degli altri. Una delle strategie è la STRATEGIA DEL
MODELLAMENTO: è una modalità di apprendimento che entra il gioco quando il comportamento di un organismo assume la funzione di
modello e influenza colui che lo osserva. Persona, ambiente e comportamento si influenzano tra di loro in quella che Bandura chiama
RECIPROCITÀ TRIADICA, cioè: 1) l'ambiente influenza il soggetto il suo comportamento; 2) il soggetto influenza l'ambiente con il suo
Comportamento; 3) il comportamento influenza il soggetto stesso. Bandura, inoltre, ci parla di AUTOEFFICACIA: convinzione che ognuno di noi
ha rispetto al raggiungimento e alla realizzazione dei propri obiettivi.
GESTALT = forma. Sta a indicare che per la nostra coscienza ciò che significativo non sono tanto le singole sensazioni, quanto piuttosto un
insieme di configurazione organizzate e strutturate. I capostipiti di questo di questo movimento furono Wertheimer, Kohler, Koffka e Lewin.
Quindi la psicologia della Gestalt dice che rispetto a quello che noi percepiamo, noi percepiamo un tutto che è maggiore della somma delle
sue parti.
L’APPRENDIMENTO PER INSIGHT= il nostro modo di apprendere non avviene né per rinforzi o punizioni, non avviene per imitazione, ma
avviene per INTUIZIONE immediata e improvvisa – Kohler (esperimento scimpanzè-bastone).

COGNITIVISMO  il cognitivismo è interessato a tutto ciò che avviene all'interno della nostra mente tra lo stimolo e la risposta. Considera
l'individuo come un elaboratore di informazioni, i soggetti non sono più passivi nel loro processo di apprendimento ma diventano protagonisti
attivi del proprio sviluppo cognitivo.
Tolman ci parlò di APPRENDIMENTO LATENTE (esperimento topi nel labirinto). Tolman parla di mappa mentale secondo lui i topolini riescono
a costruirsi una mappa mentale del labirinto e quindi riescono a ripercorrerlo facilmente, indipendentemente dal fatto che ci sia il cibo o meno.
Quindi il cognitivismo ci parla di Human information Processing (HIP), significa che la mente umana viene considerata come se fosse un
computer.
PIAGET: L'intelligenza si sviluppa per stadi. Questi concetti attengono a quello che viene definito il COSTRUTTIVISMO. ASSIMILAZIONE:
Incorpora nei propri schemi i dati dell’esperienza (Conservazione); ACCOMODAMENTO: Modifica i propri schemi per adattarli ai nuovi dati
(Novità); EQUILIBRIO: i due processi si alternano alla ricerca di un equilibrio. Gli STADI DI SVILUPPO DELL’INTELLIGENZA: stadio sensomotorio
(6 sottostadi), stadio preoperatorio, stadio operatorio concreto, stadio operatorio formale.
VYGOTSKIJ: PROSPETTIVA SOCIOCULTURALE. Critica l'approccio piagetano perché non considera l’ambiente sociale del bambino. Parla di
teoria socio-culturale cioè colloca la fonte dello sviluppo del bambino nelle interazioni che i bambini hanno con le persone più esperte di lui. A
questo proposito ci parla di zona di sviluppo prossimale. Vygotskij ci dice che grazie all'aiuto di partner esperti il bambino può riuscire a
risolvere problemi che altrimenti non riuscirebbe a risolvere da solo. Il bambino cioè parte dalla zona di sviluppo attuale, cioè riesce a risolvere
un compito da solo senza l'aiuto di nessuno fino ad arrivare alla zona di sviluppo prossimale, in cui il bambino può apprendere se supportato
da una figura più esperta.
ERIKSON - Sviluppo psico-sociale  elabora una sequenza di stadi di sviluppo che vanno dalla prima infanzia all’età matura in cui alla
dimensione psico-sessuale di Freud si aggiunge la dimensione psico-sociale. Suddivide il ciclo di vita in otto fasi. Tra una fase e l’altra
l’individuo affronta delle «crisi» funzionali alla formazione della sua identità. A differenza di Freud, per Erikson lo sviluppo psicosociale non
termina con l’adolescenza ma continua per tutto l’arco di vita. CRISI NORMATIVA: Fiducia vs Sfiducia; Autonomia vs Vergogna; Iniziativa vs
Colpa; Industriosità vs Inferiorità; Identità vs confusione; Intimità vs isolamento; Generatività vs stagnazione; Integrità vs dispersione.

LINGUAGGIO, COMUNICAZIONE E STILI DI APPRENDIMENTO

MARIANI E POZZO (2002) individuano 4 macroaree in cui inserire le diversità in termini di apprendimento: Le preferenze fisiche e ambientali,
le modalità sensoriali, Gli stili cognitivi, I tratti di personalità.

STEMBERG - TEORIA DELL’AUTOGOVERNO MENTALE. A Sternberg si deve la teoria dell’autogoverno mentale, nella quale le forme di governo
tipiche della società̀ umana, sono metaforicamente associate a vari stili di pensiero.

R. JAKOBSON, elabora un modello in cui espone le Funzioni del linguaggio verbale: Funzione emotiva, associata all’emittente, Funzione
conativa: associata al destinatario, Funzione referenziale: associata al contesto, Funzione poetica: associata al messaggio, Funzione Fàtica:
associata al canale, Funzione metalinguistica: usata per parlare del codice.

TEORIE SUL LINGUAGGIO:


TEORIA DI SKINNER  Skinner, esponente del comportamentismo, ha avanzato una posizione ambientalista sullo sviluppo del linguaggio. Il
linguaggio NON si sviluppa da una predisposizione ma grazie al rinforzo, quindi è l’ambiente che consente lo sviluppo del linguaggio.
L’ambiente modella il linguaggio del bambino attraverso il condizionamento operante, rinforzando i suoni che più si avvicinano alle parole
usate nella propria lingua. I rinforzi e le punizioni, favorirànno l’apprendimento di questo nuovo comportamento (parlare).
La posizione ambientalista di Skinner è stata fortemente criticata perché considerava il bambino come soggetto passivo.
LA TEORIA DI CHOMSKY (opposto a Skinner)  Chomsky, esponente dell’innatismo del linguaggio, sostiene che gli esseri umani sono
portatori innati della conoscenza di un insieme di regole molto complesse che favoriscono l’acquisizione del linguaggio. Chomsky distingue:
Competence, ovvero la capacità di generare e comprendere l’insieme infinito di frasi di una lingua. Performance ovvero la capacità di costruire
concretamente la lingua offerte dalla competence. Chomsky nel 1965 ipotizza l’esistenza di un dispositivo innato per l’acquisizione del
linguaggio (LAD): un programma biologico universale per apprendere la lingua. LAD è l’insieme di una serie di regole grammaticali che
inducono la persona a generare infinite frasi attraverso un numero finito di parole acquisite con l’esperienza. Per Chomsky c’è un linguaggio
universale che viene poi modulato dalle varie lingue; quindi, noi nasceremmo già con queste regole e dunque è innato. Chomsky però non ha
detto che l’ambiente non è importante, ma per lui è fondamentale questo dispositivo innato che è il linguaggio. Lui la chiama grammatica
universale, ma poi viene modulato dal contesto.
LA TEORIA DI PIAGET (opposta a Vygotskij)  Secondo Piaget lo sviluppo del linguaggio si evolve dall’interno verso l’esterno con i seguenti
stadi: prima il linguaggio autistico, poi egocentrico e infine sociale. Vygostskij ha la visione opposta perché non parla di stadi ma di sviluppo
che va dall’esterno verso l’interno della persona.
LA TEORIA DI VYGOTSKIJ  In maniera opposta a Piaget, Vygotskij sosteneva che il linguaggio passa da una funzione interpsichica (sociale) a
una funzione intrapsichica. Secondo Vygotskij dai 2 ai 6 anni il linguaggio si arricchisce nel lessico e si articola nelle due forme: sociale-
comunicativo ed egocentrico in forma di pensiero; linguaggio sonoro esterno in linguaggio silenzioso interiore. Dal settimo anno il linguaggio
interiore serve per ordinare idee, categorizzare la realtà e formulare concetti. Poi egli parla di tre tipi di linguaggio: linguaggio interiore o
pensiero, parlato, scritto.
IL MODELLO DI UTA FRITH  Secondo la psicologa Uta Frith il bambino giunge al possesso delle regole linguistiche attraverso 4 stadi: Stadio
logografico (o ideografico): in età prescolare (4-5 anni) il bambino riconosce alcune parole in base alla presenza di alcuni elementi (forma,
lunghezza, suoni) ma non conosce la struttura ortografica e fonologica. Stadio alfabetico: nella prima fase di scolarizzazione apprende
l’esistenza di una forma orale e una scritta della parola, impara a leggere sillabando i termini che incontra, impara a utilizzare le regole di
conversione grafema-fonema della sua lingua. Stadio ortografico: il bambino perfeziona il processo di conversione grafema-fonema e impara
che la combinazione delle lettere di una parola non è causale ma che segue delle regole ortografiche e sintattiche. Stadio lessicale: si forma il
magazzino lessicale che consente l’automatizzazione della lettura e scrittura, abbandonando il processo di conversione grafema-fonema, in
quanto le parole già note vengono lette proprio perché ripescate appunto dal personale magazzino lessicale.

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