Sei sulla pagina 1di 13

Il comportamentismo

Oggi la maggior parte degli studiosi concorda nel ritenere che lo sviluppo
cognitivo avvenga in relazione con:
- lo sviluppo fisico-motorio
- con lo sviluppo affettivo e sociale del bambino.
è possibile evidenziare alcuni processi fondamentali che caratterizzano lo
sviluppo cognitivo.
Diversi approcci teorici hanno individuato e analizzato tali processi,
elaborando ipotesi differenti ed evidenziando aspetti nello sviluppo.
Tali teorie ci hanno fornito elementi utili per la comprensione dello sviluppo
umano.

-Il condizionamento classico in Watson

Watson (1878-1958) è considerato il fondatore del comportamentismo.


Nel 1913 scriveva La psicologia dal punto di vista comportamentista,dove
l’oggetto di studio della psicologia sono i comportamenti che possono essere
osservati e analizzati in modo obiettivo e scientifico.
Secondo Watson la psicologia non deve occuparsi dei processi mentali
superiori né di concetti non verificabili (per esempio quello di "mente"), ma
utilizzare il metodo delle scienze naturali, e considerare solo i dati controllabili.
Watson prende spunto dagli esperimenti di Pavlov sul condizionamento:
questo apprendimento risulta da un'associazione tra uno stimolo e una
risposta.
Pavlov associa allo stimolo del cibo (stimolo incondizionato) quello di un
campanella (inizialmente stimolo neutro, che non produce alcuna risposta)
successivamente ottiene che la salivazione del cane (risposta riflessa)
aumenti al suono del campanello (che diventa uno stimolo condizionato). Tale
esperimento di condizionamento classico dimostra che è possibile
condizionare una risposta riflessa ed evidenzia il ruolo dell'apprendimento
nel comportamento.

-Il condizionamento operante in Skinner

Qualche anno più tardi Skinner (1904-1990) approfondisce lo studio del condi-
zionamento operante,in cui il soggetto produce una risposta (spontanea) che
ha un effetto sull'ambiente.
Nel suo esperimento chiamato Skinner box (una gabbia con una leva) il
topolino che era rinchiuso apprende a schiacciare la leva per ottenere il cibo.
Skinner sottolinea l'importanza del rinforzo,(il cibo).
I rinforzi possono essere positivi o negativi.
Possono fungere da rinforzo una lode, un compenso materiale,
un privilegio, un buon voto.
L'apprendimento in base a un rinforzo avviene nei vari ambiti della vita
quotidiana.

-Lo sviluppo è apprendimento

Come abbiamo visto delle risposte del bambino sono di tipo riflesso, ma
anche queste risposte vengono perfezionate attraverso l'apprendimento: 4

ES. Il neonato diventa sempre più esperto nel trovare il capezzolo e


succhiare il latte materno

Tuttavia, secondo gli psicologi comportamentisti, la maggior parte dei


comportamenti sono appresi nel corso degli anni, attraverso forme di con-
dizionamento classico o operante. Ritroviamo forme di condizionamento
classico in diverse situazioni della vita quotidiana: (dolce che abbiamo
mangiato con gusto la sera prima e ci viene l'acquolina).
Molti dei nostri apprendimenti sono invece l'esito di un condizionamento
strumentale (operante): ovvero tutti i comportamenti che acquisiamo nel corso
del processo di socializzazione.
Queste sono chiamate teorie dell'apprendimento, perché mettono in
evidenza il ruolo fondamentale delle esperienze, dell'ambiente e del
condizionamento.
In questa prospettiva, i comportamenti individuali sarebbero l'esito
di apprendimenti avvenuti nel corso degli anni, attraverso l'osservazione del
comportamento degli altri e la sua riproduzione.
Nello sviluppo cognitivo, anche la formazione dei concetti avviene trami-
te l'apprendimento: il bambino impara a discriminare le caratteristiche degli
oggetti attraverso la percezione e a generalizzare, attraverso l'associazione di
idee, esperienze, abitudini.
Le teorie dell'apprendimento sociale sottolineano dunque la correlazione
tra sviluppo, esperienza e ambiente.
-Valutazione delle teorie dell'apprendimento

I comportamentisti e le teorie dell'apprendimento hanno dato un contributo


importante alla comprensione dello sviluppo, evidenziando il ruolo svolto
dai fattori ambientali:
Dalle loro ricerche è emerso che si può intervenire sul contesto ambientale
per ottenere una modificazione dei comportamenti.
Ma l'approccio comportamentista, che ha dominato nell'ambito psicologico
fino alla metà del secolo scorso, oggi risulta poco soddisfacente per spiegare
lo sviluppo cognitivo.
Lo schema stimolo-risposta-rinforzo non analizza il sistema di elaborazione
delle informazioni e il suo sviluppo con l'età.
Inoltre bisogna tener conto che lo sviluppo è un processo complesso, che
include diversi elementi:
-fattori ambientali
-elementi biologici
-strutture percettive e cognitive
-fattori affettivi e motivazionali.

Piaget e il costruttivismo
.mente e sviluppo cognitivo

Piaget (1896-1980) ha analizzato lo sviluppo cognitivo evidenziando


l'importanza delle strutture della mente: le quali rivestono un ruolo
fondamentale per l'acquisizione di informazioni nel processo di conoscenza
della realtà.
Lo sviluppo psichico, che comincia alla nascita e termina nell'età adulta ed
paragonabile alla crescita: come quest'ultima, consiste essenzialmente in un
cammino verso l'equilibrio»
Così inizia il testo in cui Piaget sottolinea come lo sviluppo sia un continuo
equilibrarsi.
Infatti ogni individuo ricerca un equilibrio tra le nuove esperienze e
conoscenze e il livello di comprensione della realtà cui è giunto in quel
momento.
Piaget considera lo sviluppo mentale come una continua costruzione in cui
agiscono alcune funzioni costanti e delle strutture variabili, ovvero
strutture che si modificano per conseguire all'equilibrio.
Tali strutture non sono innate, (salvo alcuni riflessi e meccanismi percettivi),
ma si sviluppano attraverso l'interazione con l'ambiente, progressivamente si
possono distinguere diversi stadi di sviluppo.
A ogni stadio appaiono nuove strutture che permettono di procedere
nell'acquisizione delle conoscenze.
Ogni azione risponde a un bisogno.

ES. vedere un oggetto provocherà il bisogno di giocare o usare quell'oggetto.


L'azione si conclude quando si ha soddisfatto il bisogni, cioè quando si è
ristabilito l'equilibrio

.I meccanismi dello sviluppo: assimilazione e accomodamento

Piaget individua due meccanismi fondamentali alla base dello sviluppo:


-l'assimilazione
-l'accomodamento.
L'equilibrio tra assimilazioni e accomodamento è chiamato adattamento

Attraverso l'assimilazione, il soggetto incorpora nuovi dati nelle strutture


già esistenti:

ES. un bambino che ha incorporato nello schema “mammifero”il gatto, il


cane, per assimilazione vedendo per la prima volta una gazzella la
riconoscerà come mammifero,; tramite l'accomodamento, le strutture
preesistenti sono riadattate alle nuove informazioni, in base ai nuovi elementi

.Gli stadi dello sviluppo

Piaget esamina a fondo lo sviluppo e descrive in modo dettagliato le varie


tappe dell’evoluzione del pensiero, analizzando aspetti specifici come:
- il concetto di permanenza dell'oggetto
- conservazione della quantità o della sostanza
- la classificazione
Per le ricerche utilizza:
- osservazione
- il colloquio clinico con i bambini
- test ed esperimenti
1° STADIO: LO STADIO SENSO-MOTORIO

● va dalla nascita ai 2 anni circa.


● Le strutture mentali presenti consistono in schemi percettivi e motori.
● si possono distinguere altre fasi:
NEL PRIMO MESE :
● I comportamenti sono basati sui riflessi (schemi di cui il neonato
dispone, più importanti: suzione, la prensione con la mano, la rotazione
del capo )
● diventano precisi con l'esercizio

TRA 1 E 4 MESI
● compare la reazione circolare primaria: non è più un riflesso, ma è
un'azione ripetuta
● gesti che implicano una prima coordinazione di schemi

DAI 4 AGLI 8 MESI


● compaiono le reazioni circolari secondarie, (ripetuta un'azione per
produrre un effetto sull'ambiente)
ES il bambino scuote accidentalmente un sonaglio, produce un suono e lo
riscuote e ottiene ancora il suono.

● In questo periodo si affina la coordinazione tra gli schemi senso-motori

DAGLI 8 AI 12 MESI
● il bambino sa coordinare l'azione (mezzi) con i fini:

ES. il bambino può andare dall'altra parte della stanza per prendere un
oggetto.
● In questa fase si sviluppa il concetto di permanenza dell'oggetto,
l'idea che un oggetto esiste anche se il bambino smette di vederlo.

Piaget descrive il comportamento della figlia:


- a 8 mesi rinuncia a cercare un oggetto che viene nascosto
- a 11 mesi cerca l’oggetto nel luogo dove lo ha visto nascondere; se l'oggetto
viene nascosto in un altro luogo, la bambina continua a
cercare l'oggetto ancora nell’altra stanza.
- a 1 anno cerca l'oggetto nel luogo giusto.
DAI 12 AI 18 MESI
● compaiono le reazioni circolari terziarie: il bambino modifica l'azione e
studia gli effetti di tale modificazione.

ES avvicina a sé un giocattolo tirando la cordicella a cui è legato; manipola


gli oggetti in vari modi per studiarne le proprietà: getta per terra i giocattoli per
analizzare le cadute e le traiettorie.
● Il bambino mostra un'intelligenza pratica,basata su schemi d'azione.

DAI 18 AI 24 MESI
● Il bambino inventa nuovi mezzi per risolvere i problemi;

ES ripete il comportamento capriccioso di un altro bambino; oppure canta la


ninna nanna alla bambola (gioco di finzione).

● Lo sviluppo del linguaggio e dell'attività simbolica consente al bambino


acquisizioni conoscenze più complesse.
● il bambino comincia a creare delle rappresentazioni mentali, immagini
mentali di oggetti che non percepisce direttamente.

Piaget sottolinea l’importanza di affettività e intelligenza: i comportamenti


attraverso cui il bambino costruisce le sue conoscenze si basano sull'azione,
sul movimento, motivazioni, valori, sentimenti.

2 ° STADIO: LO STADIO PREPARATORIO


● va dai 2 ai 7 anni.
● evolve sempre più il pensiero simbolico.
● La rappresentazione simbolica assume forme sempre più articolate.
- All'inizio può utilizzare la bambola come se fosse una persona, per
rappresentare un'azione semplice,(cullarla)
- Successivamente però le azioni diventeranno più complesse e
coordinate tra loro: (le laverà le mani,la farà mangiare).
- A 4/5 anni, il bambino può elaborare giochi di finzione: (la scuola
materna, il negozio, il dottore).
● il linguaggio e gli scambi con gli adulti sono fondamentali: il bambino
formula la propria azione in linguaggio.
● il bambino comincia a disegnare
- i primi segni tracciati,sono scarabocchi
- verso i 2 anni e mezzo il segno assume un significato
Piaget chiama il pensiero del bambino in questa fase; preparatorio

● non è ancora sviluppata la conservazione della quantità

ESPERIMENTO
se riempiamo due bicchieri uguali di acqua, con la stessa quantità il bambino
non fatica a trovare l'uguaglianza, ma se i bicchieri sono diversi ( uno stretto e
alto), il bambino dirà che c’è più acqua in quello alto, poiché si lascia
influenzare dai dati percettivi.

● altro esperimento riguarda la conservazione del numero:

ESPERIMENTO
si mostrano a un bambino due file di pedine (contenenti lo stesso numero) e il
bambino verifica L'uguaglianza numerica; Successivamente le pedine
vengono disposte in modo disordinato e alla domanda e il bambino risponderà
che ce ne sono di più nella fila che occupa più spazio.
Piaget individua le seguenti caratteristiche fino a circa 8 anni.

● Egocentrismo: il bambino considera la realtà solo dal proprio punto di


vista,non riesce a mettersi nei panni degli altri.
● Realismo: il bambino si basa sui dati percettivi e considera reale ciò che
è visibile, tangibile, concreto.
● Animismo: il bambino considera i fenomeni naturali e gli oggetti
inanimati come in vita
● Artificialismo: il bambino tende a pensare che gli elementi naturali siano
il risultato dell'azione fabbricatrice dell'uomo (il sole è stato acceso con
un fiammifero).
● Finalismo: ogni elemento è stato fatto con una finalità precisa (per
esempio la luna deve illuminare la notte).

3°STADIO: LO STADIO DELLE OPERAZIONI CONCRETE


● va dai 7 ai 12 anni.
● il bambino utilizza nuovi schemi logici
● sviluppa la capacità di classificare e di ordinare gli oggetti in serie
● acquisisce le nozioni di identità, quantità, spazio e tempo
● è in grado di riconoscere la conservazione della quantità,della sostanza,
del numero.
● il pensiero diventa reversibile, il bambino comprende che ogni azione è
legata al suo inverso (capisce che se 1 + 2 = 3, allora è
vero anche che 3 -2 = 1).
● il bambino impara a classificare, ovvero a distinguere gli oggetti in base
a determinate caratteristiche. (mamma, papà, fratelli e sorelle fanno
parte della famiglia)
● Verso i 7 anni il bambino riesce ad avere una visione più ampia della
realtà

ESPERIMENTO sull'inclusione
si mostra a dei bambini una scatola aperta con delle palline di legno, venti
nere e due o tre bianche. Si chiede poi ai bimbi se nella scatola ci sono più
palline nere o più di legno: la maggior parte dei bimbi prima dei 7 anni
risponde che ci sono più nere. I bambini più grandi riescono a considerare
l'insieme,e individuare una categoria generale (palline di legno) e una
categoria più piccola(palline nere).
● Un'altra capacità che si sviluppa in questo periodo è la seriazione: il
bambino impara a ordinare gli oggetti in serie,(bastoncini di legno dal
più lungo al più corto)

4° STADIO: LO STADIO DELLE OPERAZIONI FORMALI

● caratterizza l'adolescenza,il pensiero dell'adolescente è differente


- dopo gli 11 anni si sviluppano capacità di astrazione, è in grado di
svolgere operazioni cognitive senza basarsi su supporti materiali,
- L'adolescente può comprendere concetti come possibilità,
probabilità,caso, infinito; elabora sistemi e teorie; ragiona per
ipotesi.
- sono in grado di riflettere su leggi scientifiche e di risolvere
problemi più complessi
Dice Piaget: «Il pensiero concreto è la rappresentazione di un'azione
possibile, mentre il pensiero formale è la rappresentazione di una
rappresentazione di azioni possibili».
Questo porta alla libera attività della riflessione spontanea, che
conduce a una forma di egocentrismo adolescenziale. Tale forma di
egocentrismo viene a poco a poco corretta raggiungendo un equilibrio tra
pensiero e realtà.

.Valutazione delle teorie di Piaget

Egli ha analizzato e descritto le fasi del processo attraverso cui l'in-


divido accresce le varie capacità cognitive che caratterizzano l'individuo
adulto;ha esaminato fenomeni particolari come l'idea della permanenza degli
oggetti. Tuttavia studi successivi e risultati più recenti hanno messo in luce
alcuni limiti nella sua teoria.

1. Gli stadi
Gli stadi individuati da Piaget sono validi nella loro progressione, ma non
sempre il conseguimento di un livello successivo corri-
sponde alle età indicate dallo studioso, Molti ritengono che.:
- i bambini mostrino un pensiero operativo concreto prima dei 7 anni,
- ricerche sul pensiero operativo-formale hanno evidenziato che non
tutti gli adolescenti arrivano a tale stadio all'età prevista da Piaget.
Studi successivi a Piaget hanno sottolineato che lo sviluppo cognitivo è
differente nei singoli individui poiché le esperienze individuali, l'ambiente di
riferimento e l'istruzione giocano un ruolo essenziale nella maturazione.
I processi di crescita vedono delle differenze individuali..

2. Il concetto di permanenza dell'oggetto


Piaget effettua una serie di esperimenti per studiare l'acquisizione del
concetto di permanenza dell'oggetto,(9 e i 12 mesi).
Ma in ricerche successive, hanno individuato rudimentali tracce di
permanenza dell'oggetto anche in bambini più piccoli, di 4 mesi circa.
dal fatto che i bimbi mostrano sorpresa quando vedono un oggetto
comparire in un posto diverso da quello in cui l'hanno visto sparire.

3. L'egocentrismo
Alcuni recenti studi sulla teoria della mente hanno evidenziato come già verso
i 2 anni i bambini sappiano riconoscere le emozioni che può provare un'altra
persona, per esempio la rabbia o la tristezza.
perché vi sono presenti alcuni elementi di conoscenza di base
della mente, questo metterebbe in discussione l'egocentrismo del
pensiero infantile di cui parlava Piaget.

4. Influenze sociali e culturali


Benché Piaget analizzi anche lo sviluppo sociale e affettivo del bambino,non
ha approfondito tali aspetti:
- le influenze sullo sviluppo
- sul comportamento dei fattori socioeconomici e culturali.

5. Il metodo
Piaget ha utilizzato dei metodi innovativi nello studio dello sviluppo cognitivo,
(metodo dell'osservazione e del colloquio si sono rivelati efficaci).
Tuttavia, studi successivi in questo campo, sono stati rilevati dei limiti
metodologici.
La maggior parte delle osservazioni è stata fatta sui suoi figli, non ci sono
dunque dati comparativi su larga scala.
Il metodo clinico, (colloquio diretto con il bambino), può influenzare le risposte
del bambino; e le capacità potrebbero essere presenti
nel bambino anche se non riesce ad esprimerle.
Donaldson (1926), sottolinea come il contesto in cui viene effettuato
l'esperimento può cambiare le risposte dei bambini.
Un contesto familiare o conosciuto facilita le risposte del bambino.

ES se l’ esperimento delle pallina di legno, fosse stato fatto con 3 mucche


nere e una bianca che dormono i bambini sotto i 7 anni avrebbero saputo
rispondere giusto, perché si trovano in una situazione più
familiare (il sonno) e il linguaggio utilizzato dallo sperimentatore è concreto
(dormire è un'esperienza concreta e quotidiana).

6. Il linguaggio
Un'altra critica riguarda l'importanza del linguaggio. Piaget ritiene che il
linguaggio sia una forma particolare della funzione simbolica e che il pensiero
venga prima del linguaggio.
Forme di pensiero sono presenti anche prima che il bambino cominci a
parlare; e l'acquisizione del linguaggio modifica l'intelligenza pratica e
trasforma il pensiero aiutandolo a raggiungere nuove forme di equilibrio con
una schematizzazione più avanzata.

.Il costruttivismo di Piaget

La sua descrizione dello sviluppo cognitivo mette in luce come nel processo
l'individuo partecipi in modo attivo alla costruzione della realtà.
Il fanciullo costruisce la sua conoscenza della realtà attraverso le attività che
svolge; ma sperimenta una contraddizione tra il risultato delle sue azioni e
le informazioni a sua disposizione (per esempio mette dei cubi uno
sull'altro, ma la costruzione crolla).
Si trova davanti a un conflitto cognitivo che lo porta ad accomodare le nuove
informazioni riadattando le strutture preesistenti: (scopre che i pezzi vanno
sistemati in un certo modo perché possano stare in equili-
brio).
.Le teorie neopiagetiane

Molti si sono ispirati a Piaget, adattando alle sue teorie ai nuovi risultati
derivanti da successivi studi.
- il neurologo Pascual-Leone sottolinea l'importanza della maturazione del
sistema nervoso centrale per lo sviluppo. (studi sulla memoria di lavoro
individuano la crescita durante l'infanzia e l’ importanza per le capacità
cognitive del bambino).
- Case mette in luce come, con la crescita, l'incremento della memoria di
lavoro permetta al bambino di ritenere un maggior numero di informazioni
- recenti ricerche neuropsicologiche , dicono che nel periodo dell'adolescenza
completano la loro maturazione le aree del cervello implicate nella memoria di
lavoro.
I neopiagetiani attribuiscono maggiore importanza alle influenze
socio-ambientali, riprendendo la teoria di Vygotskij (1896-1934),esponente del
cosiddetto approccio "storico-culturale":
- le interazioni con i pari e adulti
- le esperienze che il bambino vive
hanno un ruolo fondamentale nello sviluppo delle capacità cognitive.

L'approccio storico-culturale della teoria di Vygotskij


● nato nel 1896
● vissuto a mosca, in un istituto, del quale era il direttore scientifico, con
la moglie e le figlie, chiamato ISTITUTO DI DIFETTOLOGIA (1920), con
bambini che presentano difficoltà
● 1924 studia psicologia
● 1934, muore per tubercolosi

Vygotskij è il principale esponente dell’ approccio socio-culturale. Influenzato


dagli eventi storici in corso si occupa di tematiche relative all'istruzione,
all'educazione, alle differenze nello sviluppo cognitivo.
La scuola storico-culturale metteva l'accento soprattutto sui fattori storici,
sociali e culturali nello sviluppo psichico dell'individuo.
Le teorie di Vygotskij furono nascoste dal regime sovietico, quindi sconosciute
in Occidente, negli anni Sessanta alcuni testi vengono tradotti in inglese.
La diffusione dell'opera di Vygotskij in occidente, provocò profonde
modificazioni nel modo tradizionale di studiare.
.lo sviluppo cognitivo secondo Vygotskij

lo sviluppo cognitivo si basa sulle correlazioni tra le differenze strutturali e


l'influenza dell'ambiente, delle relazioni, della cultura cui un soggetto è
sottoposto.
Lo sviluppo, è l’esito delle attività e delle interazioni sociali, che fornisce agli
individui strumenti e segni che facilitano il processo di sviluppo delle
funzioni psichiche.
Il contesto culturale influenza il tipo di capacità cognitive che l'individuo
sviluppa (gli aborigeni australiani hanno grandi capacità di orientamento,
difficilmente riscontrate in un occidentale, che può risultare più abile nell'uso di
tecnologie).
Non è la maturazione di strutture psichiche, insieme alla spinta
motivazionale della curiosità,a indirizzare lo sviluppo cognitivo, ma sono
l'ambiente e l'interazione con gli adulti che favoriscono il processo di
crescita
.la zona di sviluppo prossimale e il ruolo degli adulti

Vygotskij identifica una zona di sviluppo prossimale, la vede come la


distanza tra il livello di sviluppo attuale e il livello di sviluppo potenziale.
Gli adulti hanno qui un ruolo fondamentale perché aiutano il bambino a
incrementare il numero di situazioni e azioni che potrà dominare
autonomamente.
Le indicazioni verbali permettono di effettuare l'esecuzione di compiti
complessi. Le azioni e le conoscenze impiegate durante il compito verranno
poi interiorizzate e fatte proprie dal bambino. successivamente costituiranno
gli strumenti e gli consentiranno di svolgere il compito in autonomia.
La zona di sviluppo prossimale (le potenzialità cognitive) sollecitate e
sviluppate attraverso un supporto psicopedagogico esterno (famiglia, la
scuola)
L'interazione con l'adulto permette di colmare la distanza tra lo sviluppo
attuale e potenziale, permettendo l'acquisizione di nuove abilità e
il conseguimento di livelli di competenza maggiori.

.la costituzione dei concetti nei bambini

Vygotskij analizza lo sviluppo dei concetti nei bambini, individuan delle fasi
ben precise:
- prima fase:
il bambino fa una sintesi delle proprietà e delle caratteristiche più vistose
degli oggetti: coglierà soprattutto le somiglianze tra le cose che lo circondano
- seconda fase:
si svilupperà la generalizzazione, la capacità di creare nessi fra le cose e non
solo di cogliere le somiglianze: riconoscerà una casa come tale anche se ha
elementi diversi rispetto a quella in cui egli vive
- terza fase in grado di compiere il processo di astrazione vero e proprio,
tipico della formulazione dei concetti: egli sarà capace di pensare al concetto
di casa, anche in assenza di esemplari concreti e riuscirà a creare
collegamenti fra concetti a livello astratto.

.il ruolo del linguaggio nello sviluppo cognitivo

Il linguaggio ci consente di integrarci con gli altri, quindi fondamentale nella


formazione dei concetti
Dai 3 anni il linguaggio può essere distinto in:
- linguaggio egocentrico; un linguaggio utilizzato per la conoscenza della
realtà
- linguaggio comunicativo,uno strumento per interagire con gli altri.
il linguaggio egocentrico, è espresso dalla voce alta, poi comincia a diventare
un linguaggio interiore,utilizzato nei processi di riflessione e ragionamento.
C'è una profonda differenza tra la posizione di Piaget e quella di Vygotskij sul
linguaggio, ma egli ritiene che il pensiero preceda il linguaggio: esistono forme
di pensiero preverbale. Lo stesso gioco simbolico precede la comparsa del
linguaggio (un bambino che non sa parlare può fingere di dormire o dare da
mangiare all'orsacchiotto).
Vygotskij da una spiegazione diversa del linguaggio egocentrico, il bambino
attraversa uno stadio di sviluppo caratterizzato dall egocentrismo infantile,
ovvero dall'incapacità di mettersi nei panni degli altri.

INTERIORIZZAZIONE DEGLI STRUMENTI RELAZIONALI, ogni funzione nel


corso dello sviluppo culturale fa la sua apparizione 2 volte prima sul piano
sociale e poi su quello psicologico, prima tra le persone , di categoria
interpsichica, poi nel bambino come categoria intrapsichica.
è la dimensione sociale che permette al bambino di sviluppare capacità
cognitive.

Potrebbero piacerti anche